(...e visto che è off topic, apriamo un nuovo topic, che poi tanto nuovo non è...)
Scusate, è completamente off topic ma credo sia una news abbastanza interessante e significativa da poter essere condivisa a tutti voi.
E' notizia recentissima che molti dei principali Fondi Interprofessionali per la Formazione (per intenderci: quei fondi privati a cui possono iscriversi e da cui possono attingere aziende private per finanziarsi le proprie attività di formazione interna del personale) sono stati congelati in via cautelativa, bloccando tutti i piani formativi non ancora approvati.
Significa di fatto che, per tutte le attività di formazione programmate da gennaio 2016 in poi (e sinchè la situazione perdurerà), le aziende iscritte a tali Fondi non potranno accedere ad alcun finanziamento. Vale anche i piani già progettati ma non ancora approvati dal Fondo di riferimento: per ora (e chissà fino a quando) non saranno approvati e non potranno essere avviati.
La notizia, oltre a non avere precedenti (lavoro nella Formazione da 11 anni, e nè io nè alcuno dei miei colleghi di lungo corso ricorda situazioni simili), è piuttosto drammatica, perchè significa che aziende già in estrema difficoltà non potranno contare su finanziamenti esterni nè per la formazione mirata al miglioramento qualitativo (chiamiamola formazione "facoltativa"), nè soprattutto per quei corsi che rientrano negli obblighi normativi, come ad esempio quelli di Sicurezza Aziendale (formazione "obbligatoria").
Questo significa che molte aziende con gravi problemi finanziari, semplicemente sceglieranno di NON ottemperare agli obblighi formativi, preferendo correre il rischio di beccarsi un'ispezione dell'azienda sanitaria (con relative multe salatissime) piuttosto che avere la certezza di chiudere per fallimento.
Ora, perchè ritengo tale notizia interessante sotto il profilo macroeconomico?
Perchè tali Fondi Interprofessionali "pescano" i quattrini da una voce specifica delle buste paghe delle aziende a loro iscritte (pari allo 0,30% di ciascun stipendio), e sono quattrini che altrimenti finirebbero nelle casse dell'INPS per il finanziamento degli ammortizzatori sociali: tale voce si chiama infatti "contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria".
Sinora tutto ciò non aveva mai sollevato alcuna obiezione a livello istituzionale, e si parla di Fondi che operano da almeno un decennio.
Ora, però, l'ANAC (Autorità Nazionale Anti-Corruzione) ha obiettato che tali quattrini debbano essere considerati "soldi pubblici" (ve la dico in soldoni), dunque soggetti alla loro vigilanza, alla normativa sugli appalti, ecc ecc...
...in poche parole, stanno cercando di togliere tali quattrini dal controllo dei Fondi Interprofessionali, o quantomeno di limitarne seriamente l'accesso e la disponibilità.
Nel frattempo i Fondi, non sapendo nè come nè con quali tempi si concluderà tale faccenda, hanno deciso di bloccare tutto in attesa di sviluppi. E le aziende loro collegate tirano la cinghia, come se in questi anni non l'avessero tirata già abbastanza...
Qui il comunicato ufficiale dell'ANAC.
Naturalmente la tempistica dell'ANAC insospettisce, proprio perchè sinora mai aveva obiettato alcunchè al riguardo, ed è dal 2001 (cioè dalla nascita stessa dei Fondi Interprofessionali) che si procede sempre allo stesso modo.
Il sospetto è che tale siparietto sull'anticorruzione sia montato ad arte per non ammettere l'inconfessabile: e cioè che questi quattrini, molto semplicemente, servano all'INPS ed alle casse che finanziano gli ammortizzatori sociali, su cui ormai probabilmente si sta raschiando il fondo del barile (a proposito della "ripresa"...).
Dopo tutta questa prolissa pappardella (di cui mi scuso), vorrei giungere ad una conclusione: anche tutto questo è l'effetto perverso di aver abbandonato la nostra sovranità monetaria nazionale.
Senza la possibilità di autofinanziamento da parte dello Stato, in caso di difficoltà la coperta rimane sempre troppo corta: quando prendono freddo le casse dell'INPS, l'unica soluzione (in questo caso) per scaldarle è lasciare scoperte le aziende private, a cui viene tolta (o comunque ridotta) una primaria fonte di finanziamento.
Senza la possibilità di autofinanziamento da parte dello Stato, in caso di difficoltà la coperta rimane sempre troppo corta: quando prendono freddo le casse dell'INPS, l'unica soluzione (in questo caso) per scaldarle è lasciare scoperte le aziende private, a cui viene tolta (o comunque ridotta) una primaria fonte di finanziamento.
Non puoi più battere moneta? Che problema c'è: basta prendere quella destinata a tenere insieme il tessuto produttivo nazionale! Così ci infileremo ancora più a fondo nel già noto circolo vizioso: meno soldi alle imprese --> più fallimenti --> più disoccupazione --> più risorse destinate agli ammortizzatori sociali --> meno soldi alle imprese --> ecc ecc.
Proprio un grande affare esserci affidati ad una Banca Centrale "indipendente" e "sovranazionale"...
Postato da Anakyn in Goofynomics alle 3 febbraio 2016 20:36
(...ho lasciato il Pc in ufficio, per scelta. Voglio starmene un po' con Ro, che se lo merita, perché il titolo è suo. Purtroppo, la trama è della Bce. Coruzzione, quanti delitti si commettono in tuo nome...)
Eppure tutto ciò dovrà finire.....
RispondiElimina(Male)
Ps: freno. A giorni prendo prime provvigioni dopo mesi senza un caxxo di euro, e farò bonifico.
"inconfessabile: e cioè che questi quattrini, molto semplicemente, servano all'INPS ed alle casse che finanziano gli ammortizzatori sociali"
RispondiEliminaNon mi sembra tanto incoffessabile che le casse INPS per gli ammortizzatori sociali piangono miseria, vedi i 3 euro di tasse per biglietto aereo per reperire al volo i soldi per la cassa integrazione dei piloti Alitalia (che sono costati immdiatamente altri mille posti di lavoro con le decisioni conseguenti di Ryanair in una rivisitazione, in piccolo, del circolo vizioso taglio-disoccupo-meno contributi-taglio ancora).
C'è anche da aggiungere che dal 1 gennaio 2016 la "Legge Lavori" ha ampliato i soggetti con accesso agli amortizzatori sociali tramite "fondi di solidarietà" e non mi sorprenderebbe che i fondi, immediatamente operativi, al momento stiano erogando soldi senza aver incassato contributi... magari siete diventati il tappabuchi di turno.
L'aspetto "inconfessabile" a cui mi riferisco non è tanto che i fondi per gli ammortizzatori sociali siano allo stremo, quanto che per rifinanziarli si vada ad attingere a risorse destinate esplicitamente al sostegno della formazione aziendale, cioè ad uno di quei settori particolarmente "strategici" per la buona salute del tessuto produttivo nazionale.
EliminaE tutto questo, proprio in un periodo nel quale la propaganda mediatica/politica/accademica, tutta tesa a sostenere la presunta efficacia di politiche economiche "supply side", sparge a piene mani retorica sulla necessità di modernizzare le aziende italiane puntando su "ricerca & sviluppo", "formazione" e via dicendo.
Se c'è qualcosa che riguarda massicciamente le politiche di "offerta", in termini di qualità del prodotto ed efficienza dei processi produttivi, quella è la Formazione del personale. Se ad essa togli risorse, vuol dire che dell' "offerta" alla fine ti frega poco.
Che gli ammortizzatori sociali siano alla canna del gas non ha senso nasconderlo perchè è evidente a chiunque, sono d'accordo con te.
Ma che per tappare quel buco siano costretti ad aprire una voragine sul versante dei finanziamenti alla Formazione, dunque delle politiche "pro-offerta", secondo me equivale ad un corto circuito ideologico ed istituzionale troppo profondo e troppo palese per ammetterlo serenamente.
Un aspetto rilevante delle iniziative di formazione risiede nella motivazione che fornisci al lavoratore. Col metodo frusta&sgabello puoi produrre piu' tondini, ma se andiamo nel sofisticato la musica cambia. Gia' iniziano a dichiarare esplicitamente che le 8 ore sono per lavorare, la formazione si fa dopo l'orario! Niente di sbagliato in se', e' il modello ammerica', ma con gli stipendi e le prospettive UE non credo possa funzionare - la sera non studi, ma guidi per Uber...
EliminaAnakyn la tua riflessione prende in pieno un aspetto che ha caratterizzato il dibattito in questi anni e che il professore vuole farci capire in tutti modi ,mi riferisco al fatto che c'è stata una dialettica politica scadente e molti politici ed economisti non riescono ad essere coerenti sul pensiero liberista.Siamo in una situazione semplicemente assurda da un punto di vista intellettuale e non possiamo considerarla contraddittoria perché quest'ultima caratteristica appartiene alla "normalità".
EliminaSicuramente sono corrette le riflessioni di Anakyn (che, considerando il tono di quello che scrive, è in procinto di trasformarsi in Darth Vader).
RispondiEliminaOltre a questo, però, c'è proprio la volontà (da parte della Corte di Giustizia, del legislatore italiano, da ultimo molto spesso di Cantone) di riportare nell'alveo della Pubblica Amministrazione una grande quantità di soggetti chiaramente privati.
Manco a dirlo, il cavallo di Troia più spesso utilizzato sono le norme anti-corruzione.
Così, il D. Lgs. 33/2013 (pubblicità e trasparenza della P.A.) e il Codice gli Appalti sarebbero almeno in parte applicabili alle fondazioni bancarie, agli enti non profit partecipati da Comuni o altri Enti territoriali, e chi più ne ha più ne metta.
Io il perché lo intuisco vagamente, ma non me lo so spiegare. Però è una tendenza sicuramente in atto.
Intendiamoci: se lo Stato tornasse a farsi promotore in prima persona della Formazione (non solo aziendale ma anche individuale), non tanto come soggetto erogatore bensì in termini di canali di finanziamento agli enti preposti, mi troveresti a brindare in piazza il giorno dopo.
EliminaSono fermamente convinto che questo sia uno di quei settori talmente strategici da necessitare interventi statali diretti.
Purtroppo, nell'ultimo quinquennio in particolare i fondi statali (e conseguentemente regionali) per la formazione sono drasticamente calati. Immagino che questa notizia non stupisca e non giunga nuova a nessuno. Il FSE (Fondo Sociale Europeo) ha tagliato risorse a sua volta, e le stanzia con ritardi sempre maggiori.
Alcuni canali sono stati direttamente chiusi, in particolare quelli destinati a corsi "generalisti" rivolti alla cittadinanza. Io lavoro in FVG e da noi sino al 2010 circa si erogavano migliaia di ore di formazione sui corsi "1€/ora" di lingue, informatica e professionalizzanti (contabilità, amministrazione aziendale, paghe, ecc...). Ora quegli stessi costi all'utenza costano circa il quintuplo perchè non essendo più finanziati dal FSE, l'intero costo della formazione ricade sulle spalle dei corsisti. Naturalmente questo ha comportato che una larga fascia di cittadinanza non può più accedervi, deteriorando così nel tempo le proprie competenze professionali.
Reggeva invece, seppure a fatica, il sostegno verso la formazione aziendale.
Potremmo dire che, mentre il sostegno pubblico alla "formazione verso il cittadino" è pressochè sepolto (d'altronde formare cittadini è scomodo, meglio addestrare sudditi), la "formazione verso il dipendente aziendale" stava in qualche modo tenendosi in piedi.
In buona parte grazie ai Fondi Interprofessionali di cui sopra, che permettevano di "dirottare" verso le aziende private risorse destinate originariamente a casse pubbliche.
Se il pubblico ora vuole riprendersi quei soldi per tenerseli ed adoperarli in prima persona allo stesso scopo, benissimo: ditemi dove devo firmare.
Invece l'ironia è che quei soldi probabilmente verranno usati per frenare - a valle - quella valanga che la loro stessa assenza contribuirà a creare - a monte.
Se poi ho capito decentemente cosa diceva Keynes quando parlava del "moltiplicatore", temo che tutto questo abbia un'aggravante: e cioè che ogni piccola frana generata "a monte" (sostegno alle imprese) si ingigantisca sempre di più man mano che si avvicina "a valle" (disoccupazione, risorse agli ammortizzatori sociali).
L'INPS è solo all'inizio della propria opera, il meglio di sé lo deve ancora dare. Le classi dominanti (per conto terzi) hanno improvvisamente avuto una dolorosa illuminazione: l'€ non è solo per il popolo (cosa sopportabile, visto che loro non sono "popolo"). Quante volte mi sono sentito dire "l'€ è sbagliato, ma ormai ce lo dobbiamo tenere"; ora, improvvisamente, scrivono articoli preoccupati, chiedono revisioni (ma fateci il piacere), auspicano decisioni irrevocabili (con alcuni effetti comici involontari notevoli). In tutto questo, qui ampiamente previsto, per me rimane misterioso il comportamento dei politici che apertamente dichiarano di aver capito che cosa sono € ed Europa (escludo naturalmente i 5s, quei doppiogiochisti, che saranno i prossimi aguzzini per conto della moralità e dell'Europa): penso a "scissionisti", leghisti, FdI, a qualche comunista: che cosa aspettano a ribellarsi di fronte a una situazione del genere, a "rivolgersi al popolo" direttamente, per creare una coscienza diffusa? Vorrei appellarmi non al loro senso civico, alla loro umanità, non al loro patriottismo (?), non alla loro generosità, ma al loro profondo e intollerabile egoismo: presto spazzeranno via anche voi, finiranno le prebende e le merende anche per voi, che cosa aspettate a mobilitarvi? Lo so che avete già spostato da tempo i vostri trenta denari (e pensate quindi di potervene fregare del bail in, ma non è così); per salvaguardare i vostri privilegi più ampi, potreste, per favore, ingaggiare un confronto più serio con chi ci sta facendo a pezzi? Poi magari ci ammazzano lo stesso, ma almeno non avrete solo detto loro "prego accomodatevi" per trenta vili denari, per i quali potreste fare una brutta fine.
Elimina@Celso
Elimina"...penso a "scissionisti", leghisti, FdI, a qualche comunista: che cosa aspettano a ribellarsi di fronte a una situazione del genere, a "rivolgersi al popolo" direttamente, per creare una coscienza diffusa?"
Oltre ai motivi che elenchi in fondo al tuo intervento, ce ne sono, secondo il mio modestissimo parere, altri due:
1) sono fuori dai circuiti mediatici che manovrano e diffondono la propaganda di regime. Basta vedere come Salvini viene irriso ogni volta che apre bocca, strumentalizzandone le parole sempre in chiave intollerante. O come sono spariti dai radar i vari scissionisti PD (Fassina era l'altra sera da Paragone, ma da quanto non si vedeva in giro? D'Attorre, tolta Pescara, l'avete più visto/sentito?). Su Meloni e Vendola, poi, giusto pezzi di quasi-gossip sulle due sponde opposte della legge Cirinnà. In sostanza: se decidessero di abbracciare politicamente gli argomenti che qui vengono dibattuti da 5 anni, verrebbero distrutti e ridicolizzati in un attimo. Prima li metterebbero l'uno contro l'altro evidenziandone le differenze di approccio (sono pur sempre un pochi a destra e gli altri pochi a sinistra dell'arco parlamentare, per quanto questa distinzione abbia ormai perso molto del suo significato), e poi via con la solita solfa che ormai conosciamo (inflazione, tassi di interesse, svalutazione, petrolio...)
2) Perchè l'approccio "se il problema lo sollevano gli altri, allora per noi non è un problema" non è solo patrimonio della classe dirigente della sinistra e del PD in particolare. Anche a destra non scherzano su questo aspetto. Ma la cosa più drammatica è che questo modo di affrontare qualunque questione dividendosi in fazioni e tifoserie, noi contro loro, guelfi e ghibellini, è diffuso a tutti i livelli sociali. Informarsi è faticoso, porsi domande può essere destabilizzante, studiare è fuori discussione. Meglio affidarsi "a quelli a cui ho SEMPRE DATO il voto" (una volta glielo dava, signora mia. Ma ora il suo voto lo usano altri che lei manco sa chi sono).
Quello che non capisco, ovviamente per colpa mia, è il gioco che sta giocando Renzi con questa contrapposizione continua alla Commissione Europea. Ha finalmente capito? Sta preparando il terreno come ai tempi della scalata ai vertici del PD contrassegnando i bersagli e creando slogan efficaci? Oppure si è ritrovato legato mani e piedi e si sta semplicemente (ed inutilmente) divincolando? Boh.
Sulla solidarietà: avrete certamente letto che in Telecom i sindacati (tutti escluso la CGIL) hanno firmato per 2 anni + 1 di solidarietà: 23 giorni all'anno (praticamente un mese di stipendio in meno). Ma sapete che il Ministero non l'ha ancora autorizzata? In Telecom hanno cominciato a decurtare gli stipendi, ma di contratti da firmare non se ne sono visti.
Organizzarsi e' gia' molto difficile, attorno a quale bandiera/modello poi? La Democrazia? Troppo difficile, per alcuni e' l'involucro del Capitalismo, per altri l'imposizione del Comunismo. Il Cavaliere Nero non ha di questi problemi, quando vedi la sua bandiera sei gia' spacciato.
EliminaDalla mia esperienza di consulente sulla sicurezza non posso che confermare quanto detto dal collega: in questi giorni sto facendo il giro delle varie aziende clienti per loro ottenere la riduzione del Premio Inail.
EliminaIn poche parole facendo degli interventi attinenti la sicurezza/formazione che vanno OLTRE gli obblighi, l'azienda otteneva una riduzione sul premio assicurativo da versare all'INAIL (pari a diverse migliaia di € anche per aziende artigiane).
Nel corso degli ultimi 2 anni la riduzione del tasso è passata, per aziende fino a 10 addetti, dal 33% al 28% e dal 23% al 18% per quelle da 11 a 50 (per fare due esempi).
Inutile dire che parliamo di parecchie decine di milioni di € se moltiplichiamo questa differenza per tutte le aziende che inoltravano la richiesta.
Non contenti di ciò, la domanda è stata complicata in maniera consistente; quello che un tempo occupava poche ore di lavoro per un consulente ormai coinvolge più figure: interventi un tempo ritenuti sufficienti ora non lo sono più, molte aziende che prima la ottenevano ora non riescono più e per le altre bisogna sempre inventarsi nuove soluzioni e procedure con investimento di tempo e denaro.
Inoltre adesso le aziende nel momento di inserimento della domande devono già allegare i file per giustificare gli interventi, dovendo così procedere alla scansione anche di decine di pagine di procedure, test, ecc.
Molti clienti hanno rinunciato ad inoltrare la domanda per non aggravare gli uffici di lavoro per ottenere un risparmio di poche centinaia di €.
Inutile dire che per ogni azienda che rinuncia a presentare la richiesta l'INAIL risparmia diverse centinaia (se non migliaia) di €.
Insomma tra calo della riduzione (leggesi aumento) del premio Inail e complicazione esponenziale della burocrazia per ottenere la riduzione stessa, l'INAIL tiene nelle casse decine se non centinaia di milioni di € in più.
Se aggiungiamo il corretto discorso del collega si capisce che l'INAIL è alla canna del gas e sta raschiando sempre più il fondo del barile.
@Dario Vignani
EliminaDario, hai ragione, ma anche no. Hai ragione: l'informazione fa di tutto per minimizzare o ridicolizzare gli anti€. Ma che cosa ci aspettiamo? Che stendano la guida rossa sotto i piedi di Fassina o D'Attorre? In una situazione drammatica come questa aspettano che qualcuno li inviti signorilmente in una trasmissione equanime, in cui il moderatore si è preventivamente studiato i papers di coloro che intervengono? Non vorrei essere ingeneroso, ma Fassina e D'Attorre stanno sparendo dai radar semplicemente perché non sono in volo. Sono rimasti a terra. Se poi aggiungi qualcun altro che pareva un sincero anti€ e che ora ti parla di riformare preventivamente l'€ (per poi magari abbandonarlo; non so se ho capito bene, francamente), non si può che rimanere senza parole (riformare l'€ ora, sogno o son desto? Con la Germania che si appresta alla soluzione finale?). Sappiamo ormai tutto dell'€ e della crisi, soprattutto lo sanno loro. Per me il problema è un altro: la storia è fatta di vincitori e vinti, è possibile quindi ritrovarsi tra i vinti; la discriminante è come finisci tra i vinti, se dopo essere stato umiliato e offeso o dopo esserti battuto onestamente e senza infingimenti per ciò che ritieni drammaticamente giusto. Io non sono un politico e sicuramente non sono dotato della "tecnica" opportuna per condurre una così grave battaglia nel paese; ma non sto nemmeno da anni in Parlamento a tergiversare e a riunirmi con gli amici, per esplorare possibili vie praticabili per una corretta informazione democratica: mentre studiano con acribia la situazione e attendono l'occasione giusta, l'economia italiana viene distrutta. Lo spazio devi conquistartelo, gli interlocutori vai a cercarli e cerchi di convincerli (magari potrebbero spendersi un po' di più con i sindacalisti, a cui potrebbero spiegare che cosa è l'€); si chiama lotta per il potere, che non è una bestemmia, è una questione vitale. E nel mezzo delle guerre, come questa, si parla e si cerca di allearsi con tutti coloro che condividono il tuo stesso obiettivo primario, si cerca di creare un fronte comune al di là delle differenze, che non hanno più senso alcuno in mezzo alle macerie. Churchill non era un bolscevico e Stalin non era sicuramente un liberale. Capisco però che, se da anni guadagni 10000 o 12000€ al mese nel bel mezzo della peggiore crisi economica che l'Italia ricordi dal 1861... (quanto sia davvero lo stipendio, non mi interessa minimamente, non sono un 5s, anzi se si muovessero darei loro 24000€ mensili). Forse il mio è solo uno sfogo, Dario; se è così, avrai la gentilezza di scusarmi, spero.
Tutto ciò non è tanto dissimile da quello che hanno fatto ai comuni con il patto di stabilità. Comuni con i conti in regola e con risparmi in cassa ma che non possono assolutamente utilizzare. Esempio: il mio comune da 6000 abitanti e con 2 milioni di euro congelati a far niente quando di cose da sistemare ce ne sarebbero.
RispondiEliminaDiciamo che il senso di tali accantonamenti ce lo ha fornito Tsipras (chi?) quando un bottino simile l'ha distratto per pagare i cimbri e i teutoni creditori.
"Luciano Ligabue!" (Ci potete arrivare..)
RispondiEliminaE se anche l'artista più pop d'Italia ci fa una canzone...
Elimina"L’inferno e’ solamente una questione di calore
Eliminacom’e’ che sento il gelo nelle ossa
che cosa te ne fai di uomo che non ha un lavoro
di tutti quei vorrei pero’ non posso
vedessi quanto buio sotto questo sole
ma e’ molto se non vedi niente
vedessi dove arrivano i pensieri di qualcuno
vedessi amore come fan spavento"
Oppure:
Elimina"e sei un particolare che vorrebbero ignorare
e ci riescono se tu li lasci fare"
Tutte le strade portano a Francoforte..
RispondiEliminaOps...il più incazzato di tutti per questa vicenda guarda caso è Squinzi e riguarda caso l'altro superincazzato è la triade sindacale.
RispondiEliminaPerchè?? Semplice. Gran parte di questi fondi erano gestiti da soggetti direttamente riconducibili a Confindustria ed alla triade, con scarsissimo controllo da parte del Ministero del Lavoro e con tutto quello che ne conseguiva in termini di trasparenza ed efficienza. Tant'è che spesso questi soggetti sono finiti in inchieste giudiziarie. Serve dilungarsi?
Non ci piove che i fondi siano pubblici e ben venga Cantone a mettere un po' d'ordine. Non a bloccare la formazione.
Sono d'accordo con te sul fatto che tali risorse vengono (venivano?) spesso utilizzate con scarsa trasparenza ed in un regime di oligopolio per quanto riguarda gli enti che ne gestiscono e ne mediano la fruizione, ma posso assicurarti per esperienza diretta che esistono anche realtà aziendali che accedono (accedevano?) ai fondi in modo diretto, o comunque senza l'intermediazione di confindustria o sindacati.
EliminaChe l'autorità pubblica voglia metterci ordine può starci, ma il rischio concreto (che almeno per ora è una certezza) è che tali risorse semplicemente cessino di esistere, con gravi conseguenze non solo per Confindustria/Sindacati (i primari enti "mediatori" dei Fondi) ma anche per enti "minori" (come quello per cui lavoro) e soprattutto per le aziende che ne usufruiscono direttamente.
Non c'è speranza alcuna , passando dalla piccola impresa alla grande , l'unico ammortizzatore possibile è la guerra e i morti . Una piccola esemplificazione ridotta all'estremo , da una parte troviamo il piccolo artigiano che barcamenadosi fa 100 prodotti , 30 li vende e gli altri spera di venderli , poi cresce un po' si specializza un po' di più ,ma la mentalità resta quella . Dall'altra parte la grande impresa che costruisce una una categoria super specializzata , abbassa i costi di produzione , fa corsi di aggiornamento e riabbassa i costi , poi arriva una congiuntura sfavorevole , per esempio il petrolio a 30$ e tutto diventa fuori mercato ( è solo un esempio ) allora la grande ditta non può riciclare o riformarsi alla stessa velocità del mercato , ma solo rottamare . Mentre alle monete ed alla finanza il reagire velocemente è essenziale , nel mondo reale i tempi obbligatoriamente sono molto più dilatati e la guerra e la distruzione stanno alla finestra ad aspettare . Ora con la moneta ingessata una finanza informatizzata che specula sul ordini di tempo al decimo di secondo e una classe dirigente fessa , la finestra si sta aprendo sempre di più che a questo punto parlare di Asimmetrie sia una forma ottimismo ( è solo una battuta ).
RispondiEliminaA questo ci aggiungerei anche questa piccola conversazione che mi ha ridotto ancor di più la speranza
DOMANDA
qualcosa incomincia a trapelare sul perchè della crisi euro europa ... era ora . poi diranno che la maleducazione italica la fa da padrona e anche questo è vero . Certamente è impossibile che Renzi o Padoan o chi per essi non sappiano veramente come stanno le cose : basterebbe fare un giro su goofynomics e leggere un po' che è proprio spiegato bene anche ai meno addetti ai lavori . Ora che l'Italia erudita per anni da una classe giornalistica propensa ai leccalecca , sia nella posizione in cui è sarebbe cosa normale , ma ci sono paesi coma la Finlandia da cui per anni arrivavano strali ed invettive contro i PIGS , che sta cercando di allinearsi ai PIGS in tutti i modi . Ora lei che è uno studioso di macroeconomia , nella sua qualità di giornalista ,se incominciasse sempre di più a far opera di educazione verso i suoi colleghi leccalecca e verso questo povero popolo per anni sviato dai bungabunga , non le pare che sarebbe un modo per cercare di essere meno degli inutili Don Abbondio e più dei nuovi utili esseri umani ?
RISPOSTA
Quello che lei propone lo fa solo chi ha ideali e li rispetta. Gli altri si accontentano di saltare sempre piu in fretta sul carro del vincitore e abbandonare altrettanto in fretta quello dei perdenti.
L'italiano purtroppo e' un campione mondiale in questo gioco del salto su e giu dal carro dei vincitori di giornata, ma hanno per fortuna avuto anche eroi capaci di costruire nei momenti piu' difficli una nazione con dei veri ideali anche di solidarieta'.
la risposta l'ha data , ora non essendo uno psicologo e quindi forse capendo poco , mi sembra che si descriva e che dica 'devono pensarci gli ALTRI , io continuo e aspetto il carro' .
"chi ha ideali e li rispetta": detta cosi', indica martirio piuttosco che evoluzione/rivoluzione.
EliminaIo sto ancora aspettando che qualcuno (Dr. Giannino, risponda! La prego!) mi spieghi come la corruzione possa creare disoccupazione. Mi sono perso quel capitolo del libro di Acocella, evidentemente.
RispondiEliminaOggetto sarebbe la formazione del personale che, in teoria, dovrebbe concorrere ad aumentare la produttività. Un processo similare l'ho subito negli anni '90. Con la lira alle stelle, attaccata all'ECU, il problema era la concorrenza sull'esportazione. Cosa fece l'azienda in cui lavoravo: non potendo abbassare i salari (c'era ancora una parvenza di sindacato), in un primo momento pensò di delocalizzare... in Yugoslavia, purtroppo (per fortuna) si scatenò la guerra civile, quindi fu costretta ha inventarsi... un Processo di Miglioramento Continuo. In tre passi: aumento della qualità, del prodotto, delle lavorazioni e degli incentivi. Be' (Not Beh) quella azienda si trovò pronta quando la svalutazione della lira(lo capisco solo ora) intervenne.
RispondiElimina@Battista Dotti
EliminaTreccani:
be’ ‹bè› (o beh) interiez. – Troncamento fam. di bene, usato, con il senso di «bene, ebbene», in frasi interrogative o di concessione: be’, che succede?; beh! ... fate voi.
http://www.repubblica.it/ambiente/2016/02/03/news/smog_l_europarlamento_raddoppia_i_limiti_respireremo_il_doppio_di_inquinanti-132649773/?ref=HREC1-10#commenta Caro Professore, è proprio vero che ognuno ha l'Ilva che si merita: l'Europa ha risolto il problema dell'inquinamento, avete visto? Basta innalzare i limiti. W l'Europa, se non ci fosse lei, bisognerebbe inventarla.
RispondiEliminaA proposito del problema "inquinamento"... anche qui esistono forti legami col discorso "lavoro e sindacati".
EliminaSebbene il caso più noto sia quello di Taranto, anche qui a Trieste abbiamo un problema analogo con la Ferriera (erano comparsi un paio di servizi anche alle "Iene"), che da oltre mezzo secolo inquina la popolazione sforando permanentemente qualsiasi parametro ambientale (rilevati ufficialmente dall'ARPA), con conseguenze disastrose sia per la salute dell'intera città, ed in particolare del rione di Servola (oltre che, ovviamente, degli stessi lavoratori della Ferriera), ormai falcidiato dal cancro.
La questione si trascina avanti da molto tempo, e domenica scorsa c'è stata una manifestazione "popolare" (circa 5.000 persone) promossa da un Comitato a-partitico, che chiedeva la chiusura della Ferriera o la sua riqualificazione.
Esistono peraltro diversi progetti di riconversione e/o riqualificazione, compresi quelli che prevedono di usare l'area come polo logistico per il Porto di Trieste, che oltre a portare posti di lavoro (in previsione superiori rispetto a quelli impiegati oggi in Ferriera) potrebbe rilanciare l'economia marittima della nostra città (che attualmente langue), cioè la sua vocazione "storica" e per molti versi fisiologica.
Per inciso: il prodotto garantito dalla Ferriera, cioè la ghisa (considerato "strategico" dall'amministrazione pubblica regionale e comunale) è non solo obsoleto, ma nettamente in sovrapproduzione a livello globale (la Ciiiiina).
La reazione delle sigle sindacali rispetto alla protesta è stata questa, all'insegna del terrorismo e dell'autoconservazione: sì certo, "il confronto è aspro, ma intanto guai ad intervenire seriamente sulla Ferriera perchè altrimenti "addio buste paga" (come se non esistessero progetti di riconversione) ed "arriva l'ecomostro" (come se la Ferriera non lo fosse già).
Ed anche qui cova un sospetto: che la linea promossa dai sindacati confederali (peraltro sempre la stessa da decenni) non sia esattamente "neutrale" rispetto al fatto che un'azienda come Arvedi (attuale gestore della Ferriera) elargisca ampi "favori" ai sindacati stessi. Se non altro, le sigle sindacali minori spingono almeno per la riqualificazione.
D'altra parte, gli stessi lavoratori della Ferriera da un lato protestano per le condizioni ambientali di lavoro (anche loro muoiono come mosche), dall'altro il terrore di perdere l'impiego impedisce loro di sostenere la battaglia per la riqualificazione dell'impianto.
E l'autorità pubblica? Temporeggia da decenni, riparandosi dietro una fantomatica garanzia del rispetto dei parametri ambientali, che invece continuano ad essere sforati quotidianamente.
Di farsi carico in prima persona del progetto di riconversione/riqualificazione non se ne parla, zero assoluto.
Anche qui, un paio di conclusioni (o per meglio dire conferme):
1) i maggiori sindacati ormai servono solo a preservare se stessi
2) com'è lontana la lezione di Keynes sul ruolo dello Stato nell'economia...
I tumori alzano il PIL.
Elimina.... e diminuiscono le pensioni
EliminaC'è una categoria di lavoratori sul filo del rasoio e sono quelli che lavorano senza esser stipendiati da mesi e mesi (addirittura sedici mi ha riferito un'impiegata della banca)allo scopo di far sopravvivere l'azienda agonizzante.A loro non va nessun sostegno ovviamente.Non saprei dire quanto sia diffuso questo fenomeno;immagino ce ne siano molte di queste situazioni inaccettabili.Avranno anche una moglie o parenti che provvedono per il sostentamento della famiglia o del singolo ma lo trovo incivile ugualmente.
RispondiEliminaMolto diffuso e in espansione. Tra l'altro è un sacrificio inutile e controproducente da parte del lavoratore. L'azienda non si riprende, lui utilizza male il suo tempo e le statistiche lo contano fra gli occupati. Se passa troppo tempo senza stipendi, anche dal punto di vista legale è più difficile recuperare il credito perché passa quasi per una accettazione di fatto. Danno e beffa. Tuttavia è difficile, dal punto di vista psicologico, sottrarsi. In questa condizione, ne conosco almeno una dozzina. Pionieri del lavoro gratuito.
EliminaIl problema non è la categoria sul filo del rasoio: perché ci sono molte categorie che sono scivolate su quel filo del Rasoio. Lo sappiamo, ma caspiterina, è quando un imprenditore viene a dirti. Abbassati lo stipendio perché chiudo: se è quello di sotto casa. gli si dice trattiamo.Se è la Fiat:vaffanculo!
EliminaMa quando un'impiegata di banca,non una cassiera,risponde argomentando che la situazione è tragica non c'è da fare distinguo.Esistono ma sono missing.O licenziati,senza speranza perchè ultraquarantenni,o che cavolo ne so non sanno che pesci prendere,è comprensibile.Poi andranno al CPS una volta al mese per depressione endogena grave ma questa realtà non è in alcun modo accettabile.Non si tratta nemmeno di schiavismo.No perchè conosco la zona e son tutte piccole imprese.Ci sarà anche chi se ne approfitta non lo metto in dubbio,e parlo dell'imprenditore ma non è la regola.Non si possono abbassare lo stipendio,non ce l'hanno e non hanno contributi.Il caso estremo dei 18 mesi è un apice virulento ma si sa che poi gli stipendi non verranno pagati o lo faranno solo in parte.Chi ci lavora lo sa.E' semplicemente FOLLE!
EliminaVisto che si parla di formazione e sicurezza (i corsi sulla sicurezza sono OBBLIGATORI per personale e datore di lavoro), v'era un tempo (fino all'anno scorso) in cui un chimico abilitato alla professione era qualificato a svolgerli (nonché a fare il responsabile della sicurezza).
RispondiEliminaPer magnifica iniziativa della regione Toscana (ma data la materia, penso traducesse legge nazionale) dall'anno scorso non è più così. Quelli che fino al 31-12-2014 erano ritenuti qualificati non lo sono più. Per tornare ad esserlo devono sganciare circa tremila, mi pare, per fare un nuovo corso regionale che li riabiliti (facendo far cassa alla regione).
Breviter, continuiamo ad essere convocabili come membri delle commissioni dell'esame di stato per l'abilitazione alla professione (a costo irrisorio per le università), ma dobbiamo riqualificarci a pagamento per una mansione infinitamente più triviale. Continua la marcia verso il radioso futuro europeo.
Se il Professore acconsente, vorrei condividere questa notizia dal Giornale di oggi:
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2016/02/04/forze-mondiali-cospirano-per-tenere-bassa-linflazione/1220365/
Siamo alle comiche: il complotto templare-rosacrociano-giudaico-pluto-rotschildiano-massonico contro l'inflazione! Ma poi, non era proprio l'eurogrosso che doveva difenderci dalla speculazione internazionale cattiva?!
Io, se passa vorrei affrontare il "tertuim non datur" nella comunicazione. Sono quello che il professore indica come ingegniere. Ovvero ragiono su: 1 or 0. Cioè con il "tertium non datur". Su 1 e 0 posso poi fare tutte le le elucubrazioni. Ma latini spero e credo dissero: "in medio virtus stat". Dopo questa mia considerazione considerazione luogogocomunsista: Nihil sub sole novum
RispondiEliminaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera. il percorso da percorrere è semplice? Si^ Ma è facile? NO!
L'euro e' di fatto una divinita' che deve il suo 'successo' proprio ai disastri che ha provocato e alla paura che a questi disastri di accompagna...un corpo sociale impaurito non e' molto probabile si rivolti per deporre questo dio(minuscolo ovviamente ma piu cattivo del funesto demiurgo di Cioraniana memoria)...la teologia dell'euro la si puo descrivere in tal modo'l'Euro esiste non perche' e' necessario ma e' necessario perche esiste'...e' quindi 'autonecessitantesi'proprio come e piu di un dio,un dio ritorsivo che se si tentasse di ricacciare nell'inesistenza dalla quale proviene ci punirebbe con piaghe di ogni genere..'O noi o il diluvio' dicono gli Junker i banchieri e i servi del Teutone Cherusco...francamente in un panorama come questo fatto di paura paralizzante non vedo vie di uscita,io credo sarebbe necessario un partito Conservatore e sovranista,cosa che questa pseudo destra non e'ne' sara mai.Steve
RispondiEliminaDirettamente dal giornale dei Fake Umani: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-02-04/draghi-pronti-ad-adottare-ulteriori-politiche-espansive-sostenere-crescita-092151.shtml?uuid=ACfQVSNC DRAGHI GOMBLOTTISTAAAAAAAAAA
RispondiEliminaL'euro vive e prospera della paura che i suoi disastri hanno iniettato nel corpo sociale delle nazioni che ne hanno fino ad oggi sperimentato le 'virtu',e' un dio visibilissimo su cui non e' neppure necessario dilungarsi in trattati come ai tempi di Tommaso D'Aquino,un 'funesto demiurgo'di Cioraniana memoria che incute una paura intimidente e paralizzante,amministrata e somministrata dai suoi sacerdoti alla Junker,i banchieri e i servi del Teutone Cherusco...'O noi o il diluvio'dicono costoro....Euro e' un dio che non esiste perche e'necessario ma e'necessario perche esiste,e' autonecessitantesi...e se si tentasse di ricacciarlo nell'inesistenza dalla quale proviene ci punirebbe tutti con mille piaghe e pestilenze,un dio ritorsivo e invincibile...con un quadro del genere e senza un vero partito sovranista,lasciamo perdere 'ilcentrodestra'anchesso servo dell'eurodio non vedo vie di uscita,perche le persone hanno paura del diluvismo junkeriano e si lasciano fuorviare dalla supercazzola giornalistica
RispondiEliminaÈ tutto spaventosamente coerente.
RispondiEliminaMa non ho capito il titolo... .
E a proposito delle banche: ma perché lo Stato non dovrebbe aiutare i suoi cittadini? Solo delle menti disturbate,frustrate,perverse possono concepire cose simili.
Saluti.
W gli IDE!
RispondiEliminaIn OT... ma si parla sempre di soldi... di multe sproporzionate e di eccellenze dell'agroalimentare che passano di mano, una di quelle piccole imprese che tanti apprezzano e ci invidiano e che noi lasciamo andare così...; evidentemente il buon senso non è di questo mondo.
Trattasi di una piccola distilleria rinomata per l'alta qualità dei distillati che produce, multata con una cifra astronomica (12 milioni di €)
http://www.ilgazzettino.it/home/cividale_prigioniera_complessi_meandri_burocrazia_la_distilleria_domenis-969239.html
dichiarata fallita e ceduta a un imprenditore svizzero per un terzo del valore della multa che le era stata comminata e che lo Stato non ha mai incassato
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/02/03/news/le-aziende-rinate-1.12890589
P.S.: una postilla, e poi i titoli dei giornali sono una vera chicca... "le aziende rinate", si, col segno meno
Prof.Bagnai Non sono su Ttwitter. Off Topics
RispondiEliminaRe. EU slashes 2016 Inflation Forecast to 0,5% as Growth Seen Slower.
L'UE riduce drasticamente l'inflazione prevista per il 2016 allo 0,5% mentre si osserva una crecita più lenta.
Ma stai scherzando?
EliminaSicuramente è tardi ma nel caso il link è
EliminaQui
l'ho saputo subito.. è stato un colpo, per tantissimi.
RispondiEliminaTemo di no. Anche a me il significato del testo è sembrato diciamo non proprio consequenziale. La prima locuzione è però credo fuori di dubbio. Il problema potrebbe essere"as". Se lo interpreto come "poichè" vi è un nesso causa effetto. Ma è una forzatura. Non conosco ne la fonte ne il contesto. Ma per quanto concerne il testo completo non credo fornirebbe più informazioni. Non so, non riesco a dare un altro significato a questo testo. magari mi sbaglio ma, a parte la fonte che non conosco, non è che la UE ci prende sempre, no ? Lei quale significato da, al testo, se posso...
RispondiEliminaCorruzione e Cospirazione!
RispondiEliminaDraghi: "Forze dell'economia globale cospirano per tenere bassa l'inflazione"
Povero Draghi, preda di un destino cinico e baro!
A proposito di istituti previdenziali... Ecco cosa sta succedendo alla cassa dei giornalisti... (Con lettere dei ministeri competenti): http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=19880
RispondiEliminaNiente da eccepire sui ragionamenti economici espressi. Difficile concordare sulle accuse relative alla gestione dei fondi da parte delle aziende e sui riferimenti politici.
RispondiEliminaIn merito alla gestione dei fondi posso garantire per esperienza diretta che le aziende serie che hanno in piano/progetto industriale ne facevano buon uso al fine di incrementare conoscenze e competenze interne all'azienda, con corsi assai più utili e mirati rispetto a quanto fatto dal pubblico.
Quanto ai D'Attorre, Fassina ed altri fuoriusciti dal PD che han votato insieme ai loro ex complici Bersani e soci ogni nefasta legge in nome dell'euro, mi sorprende che siano proposti come nuovi leader da seguire..
Proposti da chi? Nome, cognome, link alla citazione, grazie.
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