martedì 9 febbraio 2016

Amarcord...

Domani, 10 febbraio, sul Fatto Quotidiano. E, se potete, sappiate che sarò anche a Coffee Break La 7. 







(...mi sento in colpa perché vi sto trascurando, ma voi sapete che se non passo molto tempo in vostra compagnia è perché sto comunque lavorando per noi. Poi, magari, sarà inutile. Ma non avremo nulla da rimproverarci...)

48 commenti:

  1. Professore, Lei lavora sempre per noi, mentre il tempo, che, si sa, è galantuomo, lavora per lei. Ormai infatti non c'è giorno che non si abbia notizia del verificarsi di eventi che confermano le sue previsioni e ogni giorno che passa trova conferma il fatto che questo è uno dei pochissimi siti di sana controinformazione (per utilizzare una terminologia un po' desueta, ma efficace).

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    1. "Controinformazione" è neolingua, per far passare l'altra per "informazione". Chiamiamola coi suoi variegati ed espressivi nomi. Poiché il prof fa informazione, l'altra non lo è. È cioè, a scelta e a seconda dei casi: propaganda, bugia, menzogna, pubblicità, censura, spin, ecc. Aggiungete voi twrmini ulteriori. Non impoveriamo la lingua. La conseguenza è impoverire il pensiero.

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    2. A proposito di informazione: è possibile che si stia adottando il metodo Juncker per far passare il Ministro Europeo delle Finanze? Togliendo così gli ultimi scampi di sovranità nazionale "pesante"? Perché la democrazia, a mio modesto avviso, è diventata uno spettro qui in Eurozona.

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    3. Aggiungerei, con lo spirito di dare ampliamento ai concetti esposti e non volerli negare o contraddire, che l'opera di Goofy tende al principio della conoscenza - atto più esteso del semplice acquisire informazioni -, richiedendo infatti che al dato informativo s'associ la riflessione e l'assimilazione critica (1), fatto in sé ineludibile per comprendere se una semplice informazione sia di per sé corretta oppure no: e soprattutto vera, o quanto meno attendibile.

      (1) anche per la qual cosa vale l'affermazione: "Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...".

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    4. Volevo solo precisare che, nel linguaggio dei miei tempi, il termine 'controinformazione' era quello con cui si indicava quella particolare forma con cui, da parte di alcuni gruppi o organi di stampa, si cercava di illustrare fatti ed eventi di rilevanza politica e sociale non con le modalità proprie dell'informazione, tendenziosa, unilaterale (altrimenti detta di regime) data dagli organi di governo o dalla stampa omologata, ma con gli strumenti volti a stimolare il bisogno di conoscenza e la revisione critica.

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    1. Il tempo in cui onbbligava chi andava in video a parlare italiano :-)

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  4. Nessun rimprovero, la produzione è ormai ricca e rileggersi qualche post passato non fa mai male soprattutto scoprendo come calzi con la realtà odierna. Ci si vede a Bologna giovedì con tanti altri "amici".

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    1. Scusa se mi permetto la domanda. Cosa succede a Bologna, giovedì? C'è un incontro di qualche tipo?

      Grazie e saluto a tutti
      Tito Casali

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    2. @tito c'è la conferenza che trovi nella locandina postata oggi su Goofynomics

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  5. Prof., ma ci manca solo che si senta in colpa. Forse anche noi potremmo contribuire di piu', e probabilmente non basterebbe. L'importante e' provarci, vedremo, il percorso e' ancora lungo e pieno di sorprese... chissa'.
    Grazie

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  6. Non mi pare affatto che ci stia trascurando, caso mai che ci ha abituati troppo bene!
    Grazie, per tutto!

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  7. Siamo sempre con lei (noi), non si preoccupi.

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  8. Un cavallo di razza la sua corsa la vince sempre. Lei fa un lavoro che in Europa non fa nessuno, neppure quei servi pasciuti dell'ordo pensiero, i cui enti esponenziali cominciano ad avere tutto l'interesse a che si denunci la disfunzione politica della UE, e la perversione economicida della UEM. Noi ci ritroviamo qui perchè non abbiamo altro posto dove andare. Lei é utile a tanti, e in futuro qualcuno la chiamerà, anche se di questo a lei non importa. Aspetto tutti i giorni su youtube o sul blog algun nuovo post, o qualche informazione di prima mano, che ci dia speranza sulla fine dell'incubo. Spero sempre in un domani migliore, magari chissà, proprio il 10 di febbraio. Forza Professore, siamo tutti con lei!!

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  9. Grazie prof. Anche se , da buon ortottero , mi son preso gli insulti (da lei qua , e dai piddini sul fq) io non la mollo, e non mollo il sacrodovuto contributo ad asimettrie.
    Buenas

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  10. Alberto, conscio dei meriti del FQ, mi corre l'obbligo di segnalarti che scrivi su un quotidiano che online pubblica di questa roba pro «più €uropa».

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    1. Io ho trovato "Il centro di gravità permanente": lo compro solo quando scrive il dott.Bagnai.
      Stamattina mi tocca!!

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  12. Dal pancani? Bene!
    Così rimette un po' a posto le scemenze che diceva stamane una de sinistra.
    Siamo con te, Albe'! Mai ci sentimmo trascurati.

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  13. Scusate vorrei segnalare anche questo articolo. Più si parla del piano B più questo diventa il piano A.

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    1. Interessante, anche se il sistema di sanzioni per chi accumula surplus estero in regime SME mi sembra politicamente del tutto impraticabile. Molto più semplice abolire ogni sistema di "rete" monetaria tipo SME e lasciare le valute fluttuare liberamente e senza limiti. Naturalmente è però necessario contestualmente che i singoli paesi abbiano la possibilità di monetizzare il proprio debito, per poter perseguire politiche di sviluppo. La moneta "sovrana" da sola naturalmente non basta. Bisogna riportare la Banca Centrale sotto il controllo dello Stato.

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    2. Tutta roba che diceva Keynes 80 anni fa. Brancaccio è buono e caro e competente ma come il 99.999% dei sinistrati consapevoli (che a loro volta sono lo 0.001% dei sinistrati totali) trascura completamente i rapporti di forza e i percorsi storici.

      GAC che un sistema tipo SME non è ottimale e GAC che bisognerebbe escogitare un deterrente per i paesi mercantilisti-deflazionisti. Il punto è che giungere a una soluzione concertata di questo tipo è improbabile a dire poco.

      Tutti siamo per un integrazione armonica ma finché le premesse non cambiano (e non è affatto detto che cambieranno entro i prossimi 10000 anni) è fondamentale riacquistare spazi di sovranità per potersi difendere. La fissa internationalista dei sinistrati è il pass-partout delle élite per accedere ogni volta indisturbate al nostro culo

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    3. Antonio devo farti i complimenti, la tua chiusa è esemplare:
      "La fissa internationalista dei sinistrati è il pass-partout delle élite per accedere ogni volta indisturbate al nostro culo"
      Quintessenziale, direi!

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    4. Temo che ci asfalteranno ancora per un po' http://thewalkingdebt.org/2016/02/09/scompaiono-gli-investimenti-pubblici-e-i-risparmi-europei-emigrano/
      L'austerity con la fuga di capitali favorisce Germania per il cambio fisso e gli Usa, che sono gli utilizzatori finali degli euro in fuga, sia direttamente che tramite la svizzera, la cui banca centrale sembra abbia comprato azioni di multinazionali americane per centinaia di miliardi, lo ha potuto fare anche per calmierare il franco altrimenti troppo forte per l'arrivo dei NOSTRI euro; in pratica tutto serve a mantenere alta wall street. Se e' cosi' , temo che dovremo aspettare o un evento geopolitico molto forte, od un crollo valutario generale dovuto ai debiti...

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  14. Con tutto quello che accade...lei tace come la Merkel? Siamo vicini al 'redde rationem', vero?! Quando tacciano i grandi io ... ho un po' paura!

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  15. L'unico dispiacere,quando finirà tutto, è che questa sua "avventura" divulgativa sarà arrivata,come giusto che sia,al capolinea anche se sono curioso di vedere il gran finale e un suo commento su quest'ultimo.

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    1. E' l'avverbio "quando" che mi dà speranza. O meglio: io considero questa esperienza come una delle scuole filosofiche dell'antica Grecia. Per dirla banalmente: "so di non sapere", ma mi piace conoscere.

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    2. Come dice il professore l'euro finirà.Dopo saremo messi nella condizione di avere una visione un pò più critica e meno luogocomunista.

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    3. Avventura divulgativa questa!!! È come definire la IIWW un periodo caratterizzato da una certa divergenza di opinioni.

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    4. Ovviamente per "avventura" faccio riferimento alla sua attività di divulgazione e non al contesto in cui ci troviamo.Penso che la stessa abbia avuto un certo peso nel suo percorso professionale.

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  16. Sul ritrovarsi a compiere cose che possono mostrarsi poi inutili - più che inutili, vanificate -, ricordo una frase tratta dal film "Assassinio sull'Eiger", allorché un co-protagonista, trovatosi alle strette insieme ad Eastwood sulla parete montuosa, in una trama spionistica, esclama qualcosa tipo: "Siamo ormai a fine corsa, amico, ma andremo avanti lo stesso con stile".

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  17. sicuramente la vedro´su YouTube in differita , vivo in messico, amo la maniera elegante e inteligente che usa ,caro Prof, per ridicolizzare queste mezze tacche mentirosos e ignoranti che trova come antagonisti nei programmi tv a cui viene invitato. Pancani secondo me e´meglio di moltri altri moderatori...almeno ha il merito di invitarla spesso e aumentare la sua visibilita nei media e pure , credo , di alzare gli ascolti del programa.....o no??

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  18. Ho sentito Monti e Gutgeld (non ho tempo di cercare come si scrive) lodarr la proposta di istituire il ministero delle finanze europeo. Ci stanno mandando al massacro. Non ci potrà essere pietà per questi traditori!

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  19. avevo postato le frasi di Padoan il 27 Gennaio, estratte da un'intervista al quotidiano online Lettera43. Secondo me andrebbero messe in caratteri cubitali dovunque: è l'ammissione chiara e netta che lo scopo dell'euro era schiacciare il lavoro. A questo punto coerenza vuole che invece di sbraitare e basta contro l' eurocrazia Renzi chiedesse la revisione dei trattati .... tanto la fanno comunque

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  20. Caro Professore, scrivo a caldo le impressioni di questa mattina, del dibattito su La 7. Siamo morti a sinistra. È banale dirlo dopo questi 4 anni di studio sulle cause della crisi e ragionamento politico, ma è ancora il caso di sottolinearlo. È incredibile che il Sindacato ancora oggi continui a non capire che lo Stato e il tuo amico, se sei piccolo, e che le regole in una dimensione internazionalistica non le scrivi tu ma il capitale. La Commissione ha tutto il modo di prepararsele e farle approvare da Europarlamento e Consiglio; tu te le ciucci como prodotto giá finito e i tuoi spazi di negoziazione si riducono nella misura che ti è concessa (cioè niente) e stai ancora a rimugginare di investimenti pubblici in grandi opere con le regole stampate a carattere cubitali, fatte rispettare all'Italia nel più assoluto rigore, di divieto di aiuti di stato, fiscal compact, bail in e unione monetaria? Ma che aspetti il cadavere di tuo figlio morto per capire che ti sta entrando il nemico in casa? Che non hai più un ruolo sociale perchè lo hai appaltato a un ente tecnico plutocratico? Che con la tua abdicazione ti sei venduta la nostra libertà? Vuoi chiedere scusa, riavvolgere il nastro delle tue menzogne e della tua ignoranza e andare avanti, verso un futuro migliore? Ma se il capitale italiano, che è più potente credo io della organizzazione collettiva dei lavoratori, non fosse altro perchè più coeso in quanto fisiologicamente meno numeroso, non riesce a farcela con queste regole, tu che sei più debole, parli il dialetto bresciano (che non è la lingua ufficiale di bruxelles) e difendi un attore economico più fragile, te lo porrai il problema che l'unico modo di contare è avvicinare le scelte alla base democratica? Non ti sfiora l'idea che l'attuale costruzione europea interamente squilibrata a vantaggio del nord è fatta per stritolare te? no? favoleggi della cogestione tedesca o della concertazione americana? tu che sei marxista lodi il liberismo? ma sarai un imbecille, o è solo una mia impressione? questa gente non ha la più pallida idea di ciò che dice e ciò che è, e dal vuoto negli occhi del suo interlocutore alle battute finali (lo veda se può nella registrazione della puntata), e il panico che monta quando gli ventila le responsabilità del sindacato si capisce tutto. Non ci salverà la sinistra. Ci salverà il capitalismo, con una nuova immane manovra keynesiama. Spero ancora di scopo pacifico.

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    1. Sono morti quelli "de sinistra". i vivi sono su questo blog.....

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Dipende da come imposti il problema. Se ritieni che socialismo e sinistra siano storicamente la stessa cosa, allora hai ragione: siamo morti a sinistra, o, per dirla alla maniera di Domenico Losurdo siamo nel pieno de La sinistra assente (Carocci editore, 2014). Se invece sei disposto ad ammettere che i due concetti non siano sinonimi e che, invece, il movimento socialista si è tenuto, al suo sorgere, così opportunamente lontano dalla cd. sinistra da subirne le più feroci repressioni (ad esempio quella di Adolphe Thiers contro la Comune di Parigi nel maggio del 1871), perché, storicamente, quella che sei abituato a definire sinistra, è sempre stato il coagulo di diverse porzioni della classe media, della grande borghesia industriale e liberale, allora sarai costretto ad ammettere, aderendo alle tesi di Jean Claude Michea in I misteri della sinistra, Neri Pozza Editore, 2015, che la sinistra non è morta, ma anzi prosegue in quel processo di dissoluzione della specificità originaria del socialismo, processo che l'autore francese ritiene di far risalire al momento del compromesso, detto di difesa repubblicana, con cui, in Francia, di fronte alla minaccia imminente di un colpo di Stato della destra monarchica e clericale, nel quadro preciso dell'affaire Dreyfus, le organizzazioni socialiste rappresentate in parlamento, all'infuori dei sindacalisti rivoluzionari, accetteranno di negoziare un accordo di programma con i loro vecchi avversari della sinistra parlamentare finendo per stilare il "vero atto di nascita della sinistra moderna" (Michea JC, op. cit., pag. 17-18). Illuminante questo passaggio dell'autore francese appena citato: "[...] la sinistra ufficiale è gradualmente arrivata a trovare i propri connotati simbolici privilegiati nel 'matrimonio per tutti', nella legalizzazione della cannabis e nella costruzione di un'Europa sostanzialmente commerciale [sul ruolo motore che la sinistra francese (Jacque Delors in testa) ha avuto nella costruzione di questa Europa burocratica e mercantile - e dunque per forza di cosa priva di anima e di sostegno popolare - si rimanda al libro iconoclasta di Rawi Abdelal Capital Rules: the Construction of Global Finance (Harward University Press, 2007)], a scapito di conseguenza della difesa prioritaria di coloro che vivono e lavorano in condizioni sempre più precarie e sempre più disumanizzanti. [...] Bisognerà smettere di usare tali rivendicazioni come la principale maschera politica sotto la quale la sinistra moderna intende ormai nascondere la sua completa conversione all'economia di mercato (come se, in altre parole, la volontà di abbandonare quelli che producono la ricchezza collettiva all'arbitrio dei predatori della finanza mondiale possa essere compensata dal fatto che potranno, in cambio, fumare liberamente della cannabis davanti agli sportelli di Pole Emploi, l'ente governativo francese per l'impiego)" (Michea JC, op. cit., 8-9).

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  21. Il Sindacalista: L'Italia ha perso Chimica,siderurgia e auto.

    Bagnai:E non vi siete chiesti perché.

    Sindacalista:Perchè lo stato non ha investito in questi settori

    Bagnai:E come farebbe con le regole Europee?

    Sindacalista:Portiamo la questione in Europa!

    E GNENTE...non c'è la fanno propio a vedere il "Probl€uro".



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  22. ...e comunque Pancani è affetto da quell'insondabile, eccitante afflato compulsivo a continue interiezioni gutturali e simpatiche interruzioni, tanto per vedere l'effetto che fa...mah !!!

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  23. Ma quale senso di colpa?!? Senza di lei non saremmo neppure qui...

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  24. Questa mattina a Coffee Break;

    Sindacalista:L'Italia ha perso Chimica,siderurgia e auto.

    Bagnai:E non vi siete chiesti il perché?

    Sindacalista:Perché non si sono fatti investimenti pubblici!

    Bagnai:E come si può con i trattati Europei?

    Sindacalista:Bisogna portare il quesito in Europa!

    E GNENTE.....Non lo vedono propio il Probl€uro.

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  25. Bella trasmissione:
    coffee-break
    Quella stessa mattina andava tuttavia in onda il buon Monti con Yoram Gutgeld (commissario per la spending review), Danilo Toninelli (M5S), Sergio Cofferati (europarlamentare), Fabio Martini (La Stampa), Udo Gumpel (corrispondente RTL):

    Omnibus

    I clichet: Ciiiiina Deeeeeebito puuuubblico, e, in fine, Monti ci dice che si ha difficoltà in Germania e in Europa del nord a capire come in Italia non si usi un po' della ricchezza privata per diminuire il debito pubblico con una discreta patrimoniale.

    Mi è sembrato un po' strano che non si sia parlato di bilancia dei pagamenti e del consolidamento fiscale per distruggere la domanda interna, del fatto che la crisi era di debito privato e non pubblico, così come non si è detto che quest'ultimo è passato dal 120% al 135% del PIL sotto al naso dell'ex premier.

    La principale difesa di retroguardia è stato dire che l'Italia i compiti li ha fatti (però principalmente - se non esclusivamente - con Monti, come faceva notare il corrispondente di RTL).

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