lunedì 1 febbraio 2016

So Diego e ti spiego (Draghi reloaded)

(...il titolo me lo ha suggerito uno di voi che è un fottuto genio - nun te montà la testa, siete in tanti... Godetevi er siparietto...)






18 commenti:

  1. Da cercare assolutamente quale deputato abbia lamentato l'esproprio dei risparmiatori a mezzo bassi interessi attivi, e vedere se per caso ha votato l'esproprio degli altrui risparmiatori via bail-in

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  2. "La nostra politica monetaria sta funzionando, in modo a tratti spettacolare... (quindi) a marzo la cambiamo."
    "I tassi bassi stanno rilanciando la crescita... Resteranno bassi finché non ci sarà la crescita"
    E poi...
    Gran finale: senza qe avremmo avuto inflazione negativa... Sorry?!

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  3. Draghi ci prova (e d'altronde deve anche) a vendere questo modello di politiche dal lato dell'offerta come vincente, ma chiunque abbia letto i capitoli (non le copertine, eh) 11, 12, 13 e 14 della "Teoria Generale" di un certo John M. e "La teoria del circuito monetario" di Graziani sa che c'è anche un altro modo di leggere la questione.
    Al di là dei termini "cool" che usano quelli col "pieiccdi" preso al MIT, la questione è banale: senza aspettative di vendita del proprio prodotto gli imprenditori non investono e senza domanda da parte dei consumatori non si formano aspettative positive sul futuro (e grazie al...); le banche potrebbero anche erogare liquidità alle imprese, ma se l'investimento crea stipendi che finiscono in beni esteri e non viene ripagato da profitti perché la domanda interna è stata distrutta e le esportazioni non rappresentano più un'opzione, a meno che non si lavori tutti gratis, allora si capisce che il circuito non si chiude, poiché non c'è rimborso del credito, e le banche non rivedono 'na lira!
    Commento un po' pedante e banale, lo so, ma a volte sono sconcertato da quanto le cose potrebbero essere più semplici e alla portata di tutti, senza coinvolgere extraterrestri, massoni burattinai e gruppi Bilderberg vari.

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    1. La cosa è banale, in effetti. Il problema è: vuoi che Draghi non lo sappia? Ne dubito.
      Quindi cosa sta facendo (mentre Federico Caffè si sta rivoltando nella tomba - o ovunque abbia deciso di tornare alla terra)?
      Il minimo che si possa dire è che ha un fine recondito rispetto a quello pubblicizzato, non diversamente da Monti, il cui scopo una volta andato al governo non era abbassare il debito pubblico, come cantavano gli aedi dell'opinione pubblica, ma distruggere la domanda interna.

      Già solo quest'ultima frase però è tacciabile di complottismo, dal piddiname vario e avariato, e in effetti, a pensarci bene, il "complottismo" mi sembra sempre più una definizione e una categoria piddina, cioè giornalistica. Complottista è colui il quale non crede alla versione propagandata da giornali e tivù, prima ancora di essere un cospirazionista, cioè un paranoico che immagina complotti massonici per spiegare la realtà in modo semplicistico.

      Lascio con le immortali parole pronunciate su Mario Draghi del buon Kossiga (anno di grazia 2008, al telefono con Luca Giurato, il video si trova facilmente su yuotube), che di massoneria si intendeva, visto che il padre era stato Venerabile dell'antica Loggia di Sassari.

      "Un vile, un vile affarista, non si può nominare presidente del consiglio dei ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d'affari americana, e male, molto male, io feci ad appoggiarne, quasi a imporne, la candidatura a Sivlio Berlusconi, male molto male! È il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell'industria pubblica, la svendita dell'industria pubblica quando era direttore generale del Tesoro e immaginati che cosa farebbe da presidente del consiglio dei ministri, svenderebbe quel che rimane, Finmeccania, l'Enel, l'Eni, e certamente i suoi ex comparuzzi di Goldman & Sachs"

      Sottolineo il termine tecnico usato da Nostro: "comparuzzi", purtroppo in una frase sospesa nel vuoto dal punto di vista sintattico.

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  4. Più passa il tempo e più Keynes si erge come il vero vincitore.

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    1. Mi viene in mente Warren Buffet, a cui pochi anni fa avevano chiesto se fosse ancora in atto la lotta fra destra e sinistra; risposta: " non saprei dirlo, ma la destra ha vinto sicuramente ".
      Per ora abbiamo davanti questa realtà semplicissima e durissima da sopportare, ma è questa.

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    2. In realtà l'affermazione di Buffett era ancora più pregnante, precisa: "La lotta di classe esiste da venti anni e la mia classe l'ha vinta." Lotta di classe, questa sconosciuta.

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    3. Per la precisione:"La lotta di classe non è mai finita.E la stiamo vincendo noi"

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    4. Bella lì, LennyReddy, mi hai incuriosito e sono andato a controllare l'intervista in originale, visto che io citavo da una traduzione italiana.
      Così ho scoperto che è una frase che Buffett ama ripetere spesso.

      Questa per esempio è tratta da un'intervista alla CCN del 30 settembre 2011:

      BUFFETT: Actually, there’s been class warfare going on for the last 20 years, and my class has won. We’re the ones that have gotten our tax rates reduced dramatically.

      Quest'altra invece è tratta da intervista di Ben Stein per il New York Times del 26 Novembre 2006 (e sempre all'interno di un discorso sulla tassazione):

      “There’s class warfare, all right,” Mr. Buffett said, “but it’s my class, the rich class, that’s making war, and we’re winning.”

      Era una battuta, via, e infatti i piddini di tutto il mondo uniti non l'avevano capita. Poi per fortuna è arrivato Piketty a spiegargliela.

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  5. Non è riempiendo i silos di mangime che si ingrasseranno le vacche.

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  6. Siccome noi diversamente poliglotti non abbiamo capito una ceppa (non so se ve ne siete accorti ma Draghi nel video parla un Italiano un poco elisabettiano, per così dire...) non è che ne esiste anche la versione sottotitolata non dico in bergamasco, che sarebbe pretendere troppo, ma quantomeno in Volgare di derivazione maccaronica?

    Senza nulla a pretendere, naturalmente.
    E con la faccia sotto le Vostre scarpe che ci potete anche camminare sopra*.

    Alberto.

    * cit. da Non Ci Resta Che Piangere. Appunto.

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  7. Carino il filmato... ficol'accento inglese... però

    a) parlare di SMEs a livello europeo non ha significato e chiunque segua anche solo minimamente (pochi, sempre troppo pochi) lo sa. Il lending rate di una SME Italiana non ha nulla a che vedere e non è da nulla legato a quello di una SMEs tedesca o Spagnola.

    b) "increased downsize risk to price stability". Siccome "increased risk of deflation" era troppo chiaro, buttiamoci dentro altre due parole ed una contraddizione interna.

    c) "the perception that low interest rate negatively impact savers"... stupidini, non è una realtà, è solo una percezione.. è amaro, ma fa bene, daje".

    Ma non tutto è perduto! "deposits are not the only way savers invest their savings" Vero, infatti per avere un minimo di ritorno sui risparmi per mettere da parte i soldi che mancano per vivere una volta andati in pensione (mancanza determinata dal blocco delle pensioni), i savers cercano, o vengono indirizzati su, investimenti sicuri per aumentare i "financial returns of the households" usando altri "financial assets" ed è BENE! perchè questi "counteract the lower returns on bank deposits"!

    Financial assets tipo le obbligazioni subordinate delle banche. Opperbacco. Poi se finisce male, colpa loro che cercavano il 2% in più.

    d) e poi c'è la chicca finale sullo studio della bundesbank che il return medio della household tedesca è stato 1,5% "basso, ma maggiore di quanto sia stato negli anni 80 e 90"

    Ora, a parte che prendere la Germania fra i paesi dell'eurozona è come dire quanto corre bene l'unico che ha due gambe in un gruppo di zoppi, ma, se lo studio è, come penso io, questo probabilmente è questo: https://www.bundesbank.de/Redaktion/EN/Downloads/Publications/Monthly_Report_Articles/2015/2015_10_households.pdf?__blob=publicationFile è pure falso.

    Non mi ci metto neanche a controllare le formule per il clacolo del return sul singolo asset (fuori dalla mia portata), ma a pagina 24 c'è un grafico (ovviamente, col cavolo che ti danno i dati numerici) in cui è abbastanza evidente che nel 2015 il return è stato l'1,5% e più o meno questa è stata la media negli anni 00s, ma negli anni 90 la media era ben sopra sopra il 3%, (non è dato sapere per gli anni 80).

    Insomma, ai tedeschi nei 90s non è andata malissimo ed adesso stanno effettivamente all'1,5%... ma quanto è rappresentativo della situazione europea? Secondo me poco, senza contare che le loro banche hanno avuto 300 miliardi per non andare in bail-in e ridurre quell'1,5% per tante famiglie. Noi... è aiuti di Stato.

    PS
    mi scuso per gli eventuali Orrori di ortografia, il text field mostra solo due righe alla volta e non me le fa scorrere sul telefonino senza rischiare di cancellare tutto...

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    1. b) "increased downsize risk to price stability". Siccome "increased risk of deflation" era troppo chiaro, buttiamoci dentro altre due parole ed una contraddizione interna.

      per chi capisce questa frase.......fa veramente male notare come i BUROCRATI e Draghi è un rappresentante altissimo usano parole dal significato quasi nullo per dire cose basilari e semplicissime che però non vengono dette...... Se dovessimo dire 2 cose su Q.E. all'europea è che è un'immensa cazzata, perchè semplicemente NON FUNZIONA........ Fare Q.E. senza usare la governativa per spendere quei soldi è un non sense logico, per forza che non funziona........ anzi , qui devono fare restrizioni del bilancio........ahhaha robe da essere internati.... Ovviamente se adesso lasciassero che gli stati facessero + deficit , rinnegherebbero loro stessi, e allora sarebbe ancora peggio...... RISULTATO FINALE......la tragedia annunciata.....

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  8. Effettivamente una supercazzola di altissimo livello...tic...tac...tic...tac...tic...tac...non riesco a sincronizzare l'orologio...Scusa Mario, puoi ripetermi l'ora?...tic...tac...tic...tac...Grazie...tic...tac...tic...tac...

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  9. Scusate, ma al PE hanno licenziato i simultaneisti?

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  10. Tranquilli... va.... tutto.... bene...

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