martedì 3 febbraio 2015

I piddini e la famiglia: riflessioni su educazione e istruzione

...una cosa mi inquieta, o forse mi desta ammirazione, nei piddini difensori del progetto eurista: il loro grande attaccamento alla famiglia. Lo abbiamo visto con Biasco, lo abbiamo visto con Moro. Poco fa, su Twitter, si è affacciato l'esponente di un'altra dinastia "de sinistra": Sylos-Labini. Del padre ricordo un simpatico libriccino negli anni '70, nel quale si sosteneva che l'inflazione in Italia dipendeva in modo sostanziale dall'inefficienza del sistema distributivo (alias: commercio). Mi ha sempre affascinato la fiducia dei para-bolscevichi italiani nelle virtù salvifiche della concorrenza (da perseguire, si intende, favorendo il radicamento di oligopoli esteri)! In effetti, dopo aver sterminato il commercio di prossimità, e aver ceduto all'estero la GDO (l'aristocrazia piddina, del resto, disprezza da decenni questo paese di mandolinisti...), ora siamo in deflazione: non so se sia un bel risultato, ma almeno è coerente col modello. Il figlio è uno che passa la vita a occuparsi di cose che non mi interessano, ma sono senz'altro molto importanti, e di cose che non dovrebbero interessarlo, e sono diventate importanti solo da poco, da quando la gente muore per scelte economiche "errate" (chi mi segue sa cosa ne penso).

A me non interessa, per coscienza dei miei limiti, la fisica, e a lui non dovrebbe interessare, se fosse cosciente dei suoi limiti, l'economia.

A queste persone dico una, ed una sola cosa. Andrà a finire come dico io da quattro anni. Quindi non rompetemi i coglioni. Alla fine la gente si ricorderà di chi si è battuto per sconfessare le menzogne dei media (mentre voi, allineati e coperti, non facevate niente), di chi ha avuto il coraggio di mettersi contro la propria professione per denunciare un fallimento annunciato (mentre voi, allineati e coperti, pensavate alle vostre carriere), di chi si è speso per fare divulgazione, per avvicinare i cittadini ai risultati della ricerca, anche a costo di dedicare meno tempo alle pubblicazioni "presentabili" (mentre voi, nei vostri cazzo di laboratori, vi perdevate in un allucinato delirio di autoreferenzialità).

Voi non avete fatto niente, forse perché siete il niente.

Siete gli inutili intelligenti che hanno prestato il proprio "prestigio" intellettuale a un esercito di utili idioti. Siete la banalità del bene. Datemi retta: vivete la vostra vita, e passate al largo. Mi fate un pochino (ma solo un pochino) ribrezzo, non vi apprezzo in modo soverchio, né umanamente né intellettualmente. Posso dirvelo? Senza offesa, naturalmente. Siete molto bravi a fare il vostro compitino, per carità, ma vi manca una cosa: l'umanità. Siete caporali, e tali sarete in aeternum: di voi non resterà nulla.

No, scusate: sono stato ingeneroso. Resteranno la laudatio del modello alemanno, o gli spottoni elettorali fatti a quel perdente fascista di Bersani, quel terrorista pezzente per il quale "avremmo fatto la spesa con la carriola" (mentecatto)! Questo è l'ideale politico dei Sylos-Labini: un cialtrone demagogo populista che mente a man salva agli elettori sovvertendo qualsiasi possibile evidenza empirica (salvo svegliarsi, lui e i suoi, dopo una bella randellata elettorale e una discreta scarica di ceffoni da Renzi). Ma loro sono quelli bravi, quelli di sinistra. Non hanno capito, perché nei libri di fisica non c'è scritto, che un politico di sinistra che mente consegna il paese alle destre fasciste. Non l'hanno capito, perché non gliel'ha detto il Manifesto! E naturalmente non lo vedono perché non hanno occhi.

Hanno però capito che la colpa è tutta e sola di "abberluscone". Semplice, no? Ma quale sia stato il punto di svolta, chi sia stato il killer dell'università italiana, ce lo ricordiamo tutti. Guarda caso, anche lui veniva da una importante famiglia: Berlinguer. Sì, il fratello (o il cugino? Non lo so e non mi va nemmeno di googlarlo) di quello dell'austerità, di quello che Caffè non apprezzava moltissimo (come non apprezzava il conformismo dei media). Questo però su ROARS non si può dire. La colpa deve, per precetto ideologico, essere di Berlusconi e dei suoi ministri.

Ma è proprio così? La linea filogovernativa di ROARS (rigorosamente se il governo è "de sinistra") e la reductio ad Berlusconem sono giustificate? Vi faccio vedere un grafico che feci alcuni anni addietro, nel 2005,quando il Berlu era al governo, la gente cominciava a capire cose fosse stata la riforma Berlinguer del 2000 (il famoso 3+2=0, che tanto piace - per motivi di contiguità dinastica - ai rampolli adepti del 2+2=5), e naturalmente la colpa, se eri "de sinistra", doveva essere tutta dei tagli di abberluscone o della riforma della Gelmini. Pubblicai questo grafico nella mia homepage (all'epoca non avevo un blog):


Cosa si vede? Si vede che il più massiccio taglio di spesa pubblica all'istruzione (ma loro direbbero "educazione", perché sono molto educati e non dicono le parolacce), è avvenuto subito dopo la crisi del 1992, che è stata presa a pretesto non solo per smantellare il diritto al lavoro, nelle forme che sapete e abbiamo discusso (eliminazione della scala mobile, accordi di luglio 1993 sulla "concertazione"), ma anche per iniziare il percorso di distruzione del sistema educativo italiano. Sappiamo, perché esiste una letteratura scientifica in proposito (non pubblicata, e me ne spiace, sulle riviste di fisica, ma su quelle di economia e di scienze politiche), che l'adozione del cambio fisso (in quel caso, lo Sme credibile) serve proprio a provocare "shock" di questo tipo, da gestire con la logica della shock economy: a monte di ogni FATE PRESTO del Napoletano di turno, c'è sempre un aggancio valutario, e se cinque anni fa lo dicevo solo io (e non avevo nemmeno letto ancora Roberto Frenkel su CJE), oggi, come sapete, ce lo confessa perfino la Troika!

Ma tutto questo Sylos-Labini, nonostante sia figlio d'arte, sdegna di farlo entrare nel non molto affollato circolo della sua appercezione. Nel tinellino buono di Roars si invita l'importante economista Iodice a dire che più Europa ci salverà. Zero pubblicazioni, ma tanto, si sa, la bibliometria non è una scienza esatta, per cui, pur di non scalfire la corazza dei propri pregiudizi (che poi, si sa, il carrozziere costa!), meglio ascoltare un "economista" che sta alla sinistra come Oscar Giannino alla destra!

Ma approfondiamo, che ne vale la pena. Quando sono avvenuti i tagli? Be', in quel periodo abberluscone ha regnato per mezzo anno: dal maggio 1994 al gennaio 1995. I dati li vedete. Allora: è stato lui, o sono stati i "padri nobili" del progetto eurista a tirar giù la spesa per istruzione?

Intendiamoci: io non sono, e credo voi lo sappiate, un apologeta del Berlu. Ho una compassionevole simpatia per i suoi hobby d'antan (anche se il mio fisico, e anche la mia morale, e anche il mio portafoglio, non mi permettono di praticarli!), verso i quali non ho particolari chiusure bacchettone. Ho tutte le perplessità che avete voi su come sia andato al potere, con quali soldi, ecc. Però i dati mi dicono che il vero sfacelo dell'istruzione italiana, la riduzione di 0.6 punti di Pil della spesa, sono da attribuire ad altre persone e soprattutto ad altre logiche. Non è perché Berlusconi scopava che è stata tagliata la spesa all'istruzione. È perché governi collusi con interessi esteri stavano cooperando al progetto europeo.

Guardate che una cosa simile non è successa da nessun'altra parte: solo i Gauleiter della marca italiana sono stati capaci di tanto, e lo vedete da questo grafico, che vi permette di apprezzare, oggi, quanto sia stato devastante il loro impatto:


Fonte (con la quale potete ricostruire anche il grafico precedente). Qualcun altro vuole chiedermi qual è la fonte? Sono alcuni anni che vi sto insegnando a usare Eurostat. Fateci un giro, è fichissimo!

Il calo della quota istruzione sulla spesa pubblica italiana è un unicum nel mondo occidentale (somiglia molto al crollo della quota salari tedesca post riforma Hartz, se ci fate caso), e grazie lo dobbiamo dire a Ciampi, Amato e Dini che hanno effettuato i tagli, e a Prodi, D'Alema e Amato che si son ben guardati dal tornare indietro. Certo, Berlu li ha mantenuti. Non solo: se volete ha fatto anche di peggio. Intanto, con lui crolla il rapporto fra spesa per istruzione e spesa per difesa. E poi, notate bene, quando nel 2009 il rapporto fra spesa per istruzione e Pil è salito ovunque, perché ovunque è crollato il Pil, in Italia è salito di meno, nonostante il Pil fosse crollato di più: segno che "abberluscone" stava facendo anche lui i compiti a casa della Merkel, riducendo le spese "inutili". Però, durante il suo vero regno, quello dal 2001 al 2006, la spesa per istruzione in Italia ha tenuto botta, mentre ad esempio in Germania si stava ridimensionando (e così nella media dell'Eurozona).

Ma che ci volete fare? Dire a un rampollo dell'aristocrazia piddina che i veri tagli alla spesa per istruzione sono stati fatti dai padri nobili del progetto europeo, e in virtù di questo progetto, anziché da abberluscone, è come dirgli che nel regno del demonio abberluscone il rapporto debito pubblico/Pil stava calando, per cui, ancora una volta, la dinamica del debito, come tanti altri fondamentali macroeconomici, non dipendeva dalle scopate del satrapo di Arcore, che in fondo a livello macro ha fatto molti meno danni di quanti non ne abbia fatti al suo matrimonio (per esempio). Sapete che c'è? In un sistema espressamente concepito dalle élite europee - cui ROARS plaude - per spossessare i cittadini del controllo sui processi politici, un governante che si fa bellamente ed esclusivamente i cazzi suoi, come il Berlu, forse, alla fine, è meno pericoloso di Gauleiter mandati per fare gli interessi di altri paesi.

Questo almeno mi pare dicano i grafici che vi riporto, insieme a tante altre evidenze che abbiamo raccolto e discusso nel blog di economia più letto in Italia e nei libri di economia più venduti degli ultimi due anni (dopo quello di Steve Jobs, ovviamente)...


Devo avere compassione di tante persone che incontro. Non la sprecherò per chi, nato in un ambiente privilegiato, ne approfitta per arroccarsi nei propri privilegi, rifiutando il confronto coi dati.

Suggerisco un profilo basso. Molte cose stanno per cambiare.

Buon lavoro e buona fortuna.


(...ah, naturalmente, caro rampollo, io non sono un fisico, ma penso che se lancio un sampietrino quello arriva dall'altra parte della barricata spinto dall'aria mossa dal mio braccio. Come dici? È una concezione un po' antiquata? Sì, ne sono conscio, ma almeno è aristotelica! La tua visione dell'economia è altrettanto antiquata - povero papà - però non rispetta nemmeno un minimo di logica formale. Quindi, facciamo così, dividiamoci il lavoro: tu fai il tuo, io faccio il mio, e se dico che a ROARS non avete capito un cazzo delle dinamiche macro che hanno portato il sistema universitario al collasso (pur avendo fatto un eccellente e meritorio lavoro di debunking a livello micro), se dico che state all'analisi della crisi dell'università come Travaglio sta all'analisi della crisi di questo paese, se dico che siete dei fantastici botanici, con meravigliosi erbari pieni di foglie, ma incapaci di distinguere un ciliegio da una sequoia a colpo d'occhio, o ti prendi queste parole e cuccia lì, o mi porti dei dati diversi da questi. Ovviamente dovrai inventarli, ma se dopo aver studiato tanto non sai nemmeno far questo!... Pax et bonum, e stai sereno: ora che Berlusconi non scopa più, vedrai come miglioreranno le cose: ci pensa la Giannini, che è figlia di un partito "presentabile"...)

90 commenti:

  1. Sì, indubbiamente Berlinguer cugino è stato il peggior ministro dell'Università e della P.I, vox populi, che poi però purtroppo la voce era quella di pochi amici docenti universitari col sale in zucca (alcuni, per l'appunto, senesi, quanto agli altri... be', lasciamo perdere).
    Cmq., il Nostro, nel corso della sua luunga carriera, non s'è fatto mancare niente: dal MPS alla firma sul Manifesto del Gruppo Spinelli (2010)

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    1. Ricordo un episodio del min. Berlinguer, primi anni 90, inizio settembre, professori delle superiori in sciopero, non ricordo il motivo, ma in quegli anni tra una "pantera" e l'altra, ad inizio AS succedeva sempre un'agitazione nel settore: "... quello dell'insegnante e' un mestiere usurante", tg3 puglia... io da quella volta commento: "... e il terzoturnista dell'altoforno n. 4 dell'ILVA di Taranto, no eh !?!?" Intendiamoci, io sono il primo ad essere in debito con tutto il sistema educativo/formativo di questo Paese, nel mio studio campeggiano i due titoli universitari - in ingegn(i)eria - che ho conseguito, e soprattutto ho il cuore gonfio di riconoscenza per le Persone illuminate che ho incontrato tra i miei insegnanti in tutti i gradi di scuola; per spiegarmi meglio sono stati piu' educatori che formatori (oggi non saprei dire se abbiano mantenuto almeno il secondo profilo, hanno talmente svuotato scuole e formazione ...), e nel Prof. Bagnai riconosco molti di quei tratti caratteriali ( ed anche qualche forma espressiva) che oramai da piu' di venti anni non avevo piu' visto nello stesso modo e ruolo... e' cosi' che mi ha catturato, e' 'per questo che sono qui... quanto ai contenuti di scienza economica, sono solo un ingegn(i)ere... grazie Prof. Dal profondo del cuore

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    1. Per non parlare delle sue folgoranti definizioni, Massimiliano. Oltre a quella ben nota relativa alla signora Merkel, non possiamo non ricordare quella lungimirante dedicata al compagno Schulz.

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  3. Prof,
    questo post sarebbe perfetto per "Il Giornale" o per "Libero" !

    I lettori di quei fogliacci vanno pazzi per arringhe del genere e così venderebbe sicuramente altre copie del suo ultimo libro.

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  4. "Mi ha sempre affascinato la fiducia dei para-bolscevichi italiani nelle virtù salvifiche della concorrenza."

    Mi ha spiegato un economista - certe cose le capiscono solo gli economisti - al quale dicevo che una delle più grandi sciagure del movimento operaio è che Marx abbia assunto come scienza il pensiero di Ricardo e definito il suo socialismo scientifico sulla base di questa teoria economica errata contribuendo a renderla eterna ed eternamente valida nella mente degli sciagurati che periodicamente tornano a rileggere i suoi libri, che gli economisti marxisti italiani sono tutti ricardiani e che, guarda un po', la loro analisi e le loro proposte coincidono con quelle liberiste - certo, a parte la rivoluzione, ma quella è rinviata sine die e non credo entri nei modelli economici.

    Pare infatti che esistano dei modelli che, ipotizzando una condizione di concorrenza perfetta, paradossalmente mettono d'accordo Marx e i liberisti.

    Naturalmente il nemico comune è Keynes.

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  5. I piddini non capiscono nemmeno quando gliela spieghi, o, come si dice dalle mie parti, "gliela tagli giù a fettine". Ieri sera ho partecipato ad un incontro organizzato dal Pd, sul tema "lavoro e jobs act". Quando ho cercato di spiegare che la colpa è dell'euro e della sua impossibilità a tenere insieme paesi così diversi, come citato da Lei prof, riprendendo pure Mundell e la sua “teoria delle aree valutarie ottimali”, in aula c'è stato un sussulto di applausi e di incitamenti, mentre l'onorevole PD sbiancava abbastanza imbarazzata. Da ciò è risultato ovvio che riduzione di stipendi e di diritti (vedasi appunto jobs act) siano la conseguenza sciagurata di volere rimanere a tutti i costi nell'euro. Citare lei e i suoi insegnamenti ancora una volta di più mi ha fatto capire quanto imbarazzanti e approsimativi siano ancora gli esponenti politici di sinistra, e quanto ancora tenuti all'oscuro siano i cittadini italiani.

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  6. In trepidante attesa:

    http://youtu.be/_SlcM0BzTvE

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  7. L'Italia e' piena di figli di papa' col futuro assicurato e col cuore a sinistra e il portafoglio all'estrema destra.

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  8. Insomma i ravanelli trasformatisi in cavolini di bruxelles, un piatto ricco di carboidrati, basta ripetere abbastanza una bugia perché diventi una verità.

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  9. Sono caporali, dice bene. Ma a guerra finita saranno degradati sul campo con disonore, e sarà la nostra infinita magnanimità a impedire che vengano deportati in Siberia! Useremo lo stesso rispetto che portava Napoleone ai capelli bianchi del generale austriaco!

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  10. Ritrovo il ritratto di un compagno di corso intelligente ma antipatico (almeno a me) per una alterigia dettata dalla consapevolezza dei privilegi dinastici. Come poteva condividere la preoccupazione di noi altri per una carriera incerta e economicamente quasi impossibile? Sapeva, sentiva, che per lui sarebbe stato tutto più facile, a prescindere dalle capacità che pure aveva. Nei miei anni universitari e di ricerca ho conosciuto tanta di questa aristocrazia di sinistra che fa degli atenei un feudo d'elezione, gente che si picca di sembrare democratica e piena di empatia sociale ma che manca, dirò spesso anche inconsapevolmente, della benchè minima compassione per i più prossimi, per quelli che potrebbero fare a meno di calpestare. Ma si avanza più rapidamente calpestando e, che vuoi farci, i predestinati non possono perdere tempo su vie più lunghe e mansuete. (Qualche analogia con le ideologie che stanno dietro al PUDE? Strano che lo sostengano?). Anche quelli di valore confondono la predestinazione dinastica con le qualità personali e finiscono per ritenersi infallibili nel giudizio. (Anche qui, analogie?). Ripeto, ne ho conosciuti molti, in queste caratteristiche si rispecchiavano tutti.
    Ammetto che il mio commento villano su Moro pagava lo scotto di antichi rancori mai guariti verso una categoria umana con la quale ho dovuto scontrarmi più volte.

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    1. Posso ardire a una sintesi? Non sopporta le merde. Non è l'unico qui ;-)

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    2. Il censo non e' una colpa. Gia' nascere da queste parti e' una fortuna immensa, rispetto es. ad un subsahariano. L'ipocrisia si', e' la colpa.

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  11. Il grande capitale ha offerto alla nostra presbite ‘sx’ il sogno ‘millenarista’ . E la ‘sx’ non può che favorire l’avvento della nuova ‘era’ in cui il lupo pascolerà con l’agnello. Non importa quanti agnelli moriranno nel frattempo né se vi saranno ancora agnelli in vita. Il capitale ingrassa…… e la sx pratica l’autoerotismo…..

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  12. io mi sveglio tutte le mattine alle 5 per andare a lavoro conosco la durezza del vivere, loro aderiscono ai sogni perchè il culo non è il loro!!!

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  13. I piddini non capiscono nemmeno quando gliela spieghi, o, come si dice dalle mie parti, "gliela tagli giù a fettine". Ieri sera ho partecipato ad un incontro organizzato dal Pd, sul tema "lavoro e jobs act". Quando ho cercato di spiegare che la colpa è dell'euro e della sua impossibilità a tenere insieme paesi così diversi, come citato da Lei prof, riprendendo pure Mundell e la sua “teoria delle aree valutarie ottimali”, in aula c'è stato un sussulto di applausi e di incitamenti, mentre l'onorevole PD sbiancava abbastanza imbarazzata. Da ciò è risultato ovvio che riduzione di stipendi e di diritti (vedasi appunto jobs act) siano la conseguenza sciagurata di volere rimanere a tutti i costi nell'euro. Citare lei e i suoi insegnamenti ancora una volta di più mi ha fatto capire quanto imbarazzanti e approsimativi siano ancora gli esponenti politici di sinistra, e quanto ancora tenuti all'oscuro siano i cittadini italiani.

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  14. Vedo che ho scatenato l'inferno, twitter fa proprio schifo. Peccato perché mi sentivo già il mio posto di ricercatore a tempo indeterminato in mano. Rileggendo i commenti su roars mi faccio quasi tenerezza (o ribrezzo), ma il fastidio per la cialtroneria e il silenzio assordante era più forte della consapevolezza di non sapere. O meglio di sapere ma solo quello che si può vedere dal basso.

    Un aneddoto a riguardo dei tagli di Berlinguer. Una decina di anni fa caddi vittima di una campagna pubblicitaria dell'economist (ero giovane), che si pubblicizzava come giornale forse schierato (forse eh), ma che sui fatti non mentiva. Feci un abbonamento di prova di un paio di mesi, e capitò che parlassero della riforma dell'università in Italia. Dicevano cose del tipo che Berlusconiavevadistruttol'universitàcol3+2mafattomalenoncontroibaroni. Ma come? Eravamo sulle barricate (a Udine...) contro Berlinguer, e sti qua mi vengono a dire che era Berlusconi? E che stronzate mi dicono allora su tutto quello che non conosco direttamente? Forse ho iniziato a capire allora.

    Giusto per dire che roars e l'economist, in definitiva, sono allineati. La fisica è bella ma ha un grosso difetto, a lungo andare fa dimenticare il mondo che si ha davanti.

    PS: chiedo scusa se ho mandato il commento 2 volte, blogspot mi funziona sempre male

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  15. ora che Berlusconi non scopa più, vedrai come miglioreranno le cose: ci pensa la Giannini, che è figlia di un partito "presentabile"... Prof, Lei oltre a darci continui insegnamenti di economia, è anche un comico, la sua ironia è davvero pungente. Ma si sa, ora che non c'è più il Berlu, si dice comunque che le cose vanno male per colpa degli errori passati del Berlu. E da questa posizione non ci si schioda.

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  16. A proposito di istruzione.
    Ieri sentivo di laureati e masterizzati che lavorano per 500 euro al mese.
    Se questo è il risultato dell' istruzione è ora di chiudere.
    Se un laureato non è in grado di vivere senza vendersi al primo che passa, le università dovrebbero chiudere immediatamente, perchè quello che si produce è solo schiavismo.
    La verità è che noi siamo polli da allevamento. La nostra non è una generazione di uomini, ma di esseri immondi e inutili. Di schiavi che cercano salvezza dalla mani degli oppressori. Di padri che vendono le loro mogli e i loro figli, in cambio di sempre più schiavitù. Di schiavi che lottano prima contro gli altri schiavi che cercano di fuggire e poi contro se stessi e le proprie pulsioni salvifiche.

    Credo che non ci possa essere salvezza se prima non ci sia la Confessione dei propri errori, che non ci sarà salvezza se prima non si costruisca una persona che cerchi la salvezza, e invece troppo spesso si preferisce fare la spia degli errori altrui piuttosto che dei propri, si preferisce fermare chi cerca di salvarsi pur di avere compagnia in quest' inferno.
    C'è un uomo, che ripete da qualche tempo, che è necessario fare scelte coraggiose per salvarsi, chi di noi ha questo coraggio?
    Chi di noi ha il coraggio di fuggire questo mondo dello scarto?
    Chi si contenta di veder scartato il proprio vicino pur di non essere esso stesso lo scarto? Che bel film che ho visto ieri, c'era un uomo che aveva un garzone immigrato irregolare, e ogni volta che le guardie lo fermavano, l' uomo, veniva alle mani con le guardie e si faceva arrestare prima lui del suo immigrato irregolare.
    La grande verità, professore, è che noi non siamo più uomini, (questo è rivolto ai maschi), non abbiamo il coraggio di far partorire le nostre mogli perchè non siamo in grado di dare da mangiare ai nostri figli e così accettiamo l' aborto, non siamo più in grado di assistere le nevrosi femminili e così accettiamo il divorzio, non siamo in grado di onorare i nostri genitori e così chiediamo l' eutanasia.
    Non siamo in grado di portare una croce, neanche la più leggera, è per questo che la nostra vita non vale niente, è per questo che gli oppressori vincono facile.

    Non aspetterò il giorno della vendetta, ma pregherò per essere un uomo.
    Quando sarò un uomo, o quando ce ne saranno altri che mi mostreranno come si è uomini, la vendetta sarà compiuta.

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  17. Mentre i figli di papa' cazzeggiano, e ii tromboni si autoapplaudono in Parlamento, ecco gli ultimi dati sulla disoccupazione Spagnola:
    Crisi, cresce la disoccupazione in Spagna: +1,75% a gennaio rispetto a dicembre (4.525.691 i disoccupati)

    Il Mattarellum ovviamente non ha detto una parola, una, sulle origini della crisi devastante in questo ex ricco continente. Ovvio.

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  18. Premetto che questo commento lo scrivo solo perché mi pare di aver capito da lei che voglia scrivere un libro sulla disinformazione, e non perché abbia un particolare desiderio di vendetta nei confronti di questo o quel giornalista. Ho sempre avuto una pessima opinione di quella categoria ma ora, in me, sta maturando più che altro una forte indifferenza.
    Il fatto è che ieri sera, facendo zapping, mi sono imbattuto nella scheda del programma Otto e Mezzo di LA7, curata da non so bene chi, e nemmeno mi importa di saperlo. Comunque, il pseudo giornalista in questione ha dichiarato che dieci anni fa la disoccupazione era al 9%, quando in realtà, come lei ci ha insegnato, il dato ufficiale ISTAT indica una percentuale più bassa (circa il 7%).
    Le riporto di seguito il link della trasmissione (il punto in questione è al minuto 22 e 21 secondi).

    http://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/renzi-pigliatutto-02-02-2015-146451

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  19. il 3x2 (ormai mi viene da dirlo sempre così) veniva giustificato dal PDinume con la scarsa percentuale di laureati in confronto alla popolazione.... devastanti gli effetti sul livello medio di preparazione delle lauree magistrali, inutile diplomificio per quel che riguarda le lauree brevi (con l'eccezione di certe in campo medico, che potevano tranquillamente rimanere nella forma delle vecchie scuole a fini speciali). Unita a successive metriche turpi che contabilizzano negativamente per esempio gli abbandoni al primo anno la riforma Berlinguer ha fatto carne di porco di un sistema universitario che, con i suoi difetti, sfornava laureati con un alto livello di preparazione (la mie esperienze con laureati tecnici inglesi e olandesi sono state desolanti). Quando mi sono ritrovato in commissione all'esame di stato nello stesso dipartimento in cui mi sono laureato sono rimasto sconvolto dalla decadenza cumulata in vent'anni di riforme.

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  20. Due considerazioni al volo; la prima riguarda il ciclo di Frenkel e l'aggancio valutario ad una valuta forte. Quello che succede in questo caso non può essere catalogato come un'opinione (cosa molto diffusa nei talk show) perché la sequenza ed il risultato della fissazione del tasso di cambio, senza un sistema di trasferimenti adeguato, è qualcosa di più che un'alta probabilità statistica; è una certezza matematica. Dirò un'ovvietà (sembra una frase di @GraziaArcazzo): negare questa evidenza scientifica non fa male solo alle persone ma anche alla scienza economica. Quando senti gente come Napoletano che oltretutto alza la voce per dire cazzate è veramente sconcertante. In questo caso direi che il lavoro Grazia Graziella è estremamente utile.
    Seconda questione: abberluscone; anche in questo caso si trova una costante autorazzista. Abbiamo visto come i vizietti sessuali erano e sono assai diffusi in tutta Europa. Si va dalle donnine di Hartz ai tradimenti di Hollande per arrivare a Dominique Strauss Kahn. Soprattutto quest'ultimo organizzava festicciole che non erano tanto diverse da quelle del nostro primo ministro. Su certa stampa nazionale (ma anche internazionale) lui non faceva festicciole a base di sesso ma "bunga bunga", parola (forse) di origine africana, che ormai è associata e ricordata agli italiani all'estero quasi quanto la classica trilogia dello stereotipo (pizza, mandolino e mafia). L'utilizzo di questo neologismo esotico da proprio l'idea che Abberluscone non strombazzava a destra e a manca come tutta l'élite europea, lui, quale primo ministro di un Paese "inferiore" faceva il bunga bunga. Una turpe zozzeria da Paese sottosviluppato.

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    1. Concordo su tutto quello che scrivi.Tuttavia sommessamente mi permetterei di suggerire che il problema relativo al governo del paese da parte di abberluscone ( al secolo Silvio Berlusconi da Arcore ) era ben lungi dovuto ai suoi vizietti privati ( vizietti che come giustamente scrivi tu sono spesso comuni al potente di turno indipendentemente dal paese ) ; il problema era quello di un capo di Governo incapace di staccarsi dai suoi enormi interessi economici privati e personali, che influenzavano ogni giorno le sue decisioni, spesso sbagliate e spesso con esiti giudiziari pesantissimi. Certo che se lo paragoniamo a quello che è venuto dopo, molto dei suoi difetti impallidiscono. Siamo comunque lontani - almeno per quanto mi riguarda - a una rivalutazione in positivo della sua figura.

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    2. Giusto, ma sta descrivendo CIR o Fininvest?
      O tutte e 2, aggiungendo pure il brillante gruppo Algebris, se Matteo vuole :)?

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    3. Sostanzialmente concordo anch'io con quanto hai detto. Volevo far solo notare che per situazioni analoghe i giudizi sono stati eccessivamente diversi e ciò ha delle implicazioni di carattere collettivo. Di certo, la sua figura non può essere rivalutata perché alla fine è assimilabile a tutte le altre personalità che per proprio tornaconto hanno danneggiato il Paese. Non a caso può considerarsi a pieno titolo un esponente politico del PUDE. Tuttavia, è giusto ricordare diverse attenuanti non di poco conto. La prima è che abberluscone, primo ministro eletto democraticamente dal Popolo Italiano ha subito un vero e proprio golpe dopo che aveva minacciato l'uscita dall'€ al vertice di Cannes. Il colpo di stato (senza sangue) architettato da alcune cancellerie europee è stato sostenuto da figure istituzionali italiane di primo piano. Di fronte ad un tale evento, non c'è sinistra o destra che tenga e chi ha negato o ha appoggiato l'iniziativa è un criminale di maggior pericolosità. In secondo luogo, fino ad un certo punto, ha sostenuto gli interessi del Paese con un minimo di visione strategica che la sinistra non ha avuto. Faccio riferimento a Paesi ed esponenti politici di importanza strategica come la Russia. Berlusconi lo si ricorda solo per il lettone di Putin, senza mai pensare agli interessi che ENI, la più grande azienda italiana ha con quel Paese. Stesso discorso con il compagno di bunga bunga, Gheddafi. Ho sentito solamente un esponente di sinistra, l'onorevole Rizzo, (il prof Bagnai può confermare perché testimone) ricordare che dopo l'evento bellico libico vi sia stata una progressiva riduzione delle commesse dell'ENI a vantaggio di analoga società francese. Non rimpiango Berlusconi ma ti assicuro che c'è di peggio.

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  21. Oggi mi sento così così, l'età mi ha indebolito e sono sempre più esposto alle varie influenze. Ma questo post mi ha rinfrancato fisicamente, oltre che spiritualmente, per cui, come al solito, applauso, bacio accademico e abbraccio. Ora posso anche andare a fare la spesa, come quel rentier a 20000 l'anno, di cui Alberto ci ha parlato ieri: sì, perché un riprovevole pensionato come me assomiglia tanto a un imperdonabile e ingiustificato rentier; ma ancora per qualche mese soltanto, fino a quando non interverrà il solito piddino d'alto bordo (in questo caso si muovono addirittura in coppia, come i Dioscuri) messo non a caso al posto giusto nel momento giusto, per tagliare le pensioni.

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  22. Ecco, qui trovo per l'ennesima volta una conferma a quanto istintivamente ho sempre pensato e detto:
    Berlusconi si è sempre mosso per sistemare al meglio i propri interessi personali, e questo non è un bene per tutti noi comuni mortali, che lo guardiamo e ci incazziamo perché a noi non ci pensa nessuno, men che meno lui.
    Ma in questa situazione c'è anche un risvolto che può essere positivo: lui di noi se ne frega alla grande, ma sia nel bene che nel male: non gliene frega nulla di farci del bene o del male se non c'è un risvolto positivo per se medesimo.
    Ergo: può anche darsi che ogni tanto le cose che vanno bene a lui vadano bene anche a noi.
    Diversa è la musica con il PD e le elite euriste: il loro obiettivo non è l'interesse personale dei loro leader, ma il nostro riverito (per lo meno da noi stessi) posteriore: a loro non possiamo scappare, da loro non c'è scampo, perché l'obiettivo (il nostro reddito ed il nostro patrimonio.) è stato indicato loro dalla troika, e da bravi collaborazionisti faranno il possibile per portare il risultato a casa (loro).
    Cosa otterranno? Quello che la Merkel ha ottenuto dopo aver servito nella sua vecchia nazione, la DDR: la possibilità di governare sulle macerie dei propri ex concittadini dopo averli guidati per mano nella tonnara dell'unificazione.

    Nulla di nuovo sotto al sole.

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  23. Mi scusi Bagnai, può segnalare la fonte dei due grafici "Cuts" e "Spesa pubblica per istruzione/PIL"? Grazie

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    1. Certo, perdonami per non averlo fatto nel post. Il grafico "Cuts" lo feci all'epoca con l'edizione 2005#2 dell'OECD Statistical Compendium, ma oggi i dati li trovi molti più comodamente su Eurostat e la tabella fonte del secondo grafico (i cui dati, per quanto riguarda l'Italia, coincidono con quelli del secondo grafico) la trovi qui. Buon divertimento.

      Ah, va da sé che se tu l'avessi chiesta a Sylos-Labini anche lui ti avrebbe volentieri dedicato 5 minuti. O forse avrebbe detto: "Ma che ti frega dei dati, tanto la colpa è di abberluscone" (5 secondi). Nel secondo caso, da economista, lo avrei senz'altro approvato: dal suo punto di vista risparmiare tempo è la soluzione più razionale!

      Ti prego di valutare anche da questo lo spessore dell'uomo e dell'uomo di scienza, perché non è un dettaglio irrilevante. Sono cinque anni che da solo diffondo dati corretti sul sistema economico europeo ai miei concittadini. Provo una certa insofferenza verso chi potrebbe farlo e non lo fa. Sbaglio?

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    2. Io non mi sposto da questo blog di un millimetro da anni, perché trovo insostituibile e impagabile vedere snocciolare immediatamente la documentazione opportuna della discussione del momento (un progresso capitale nella discussione compiuto dai greci, quelli antichi). E' un piacere per la mente e per lo spirito e l'unica base per una qualsivoglia discussione. Forse sfugge a qualche direttore di giornale, o forse è una deformazione professionale. Diciamo che a noi piace questa strana inclinazione occidentale con un paio di millenni e mezzo alle spalle: corredare un'osservazione irata o nervosa con qualche numero o qualche documento. In questo modo il tono talvolta risentito del discorso arretra sullo sfondo, svolgendo unicamente la necessaria funzione di quinta scenica.

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  24. Buongiorno a tutti,
    ho letto stamani molto presto la versione non implementata del post del Prof. e come spesso mi accade l'incazzatura viene accentuata dal, metaforico, pugno nello stomaco che avverto ogni volta che leggo il materiale via via pubblicato. L'aggiornamento con i grafici (spero di non sbagliare parlando di aggiornamento, in caso contrario vorrebbe dire che ero ancora assai assonnato stamani) e i puntuali commenti leniscono l'aspetto emozionale a vantaggio dello sforzo intellettuale.
    Ora, da quando ho scoperto questo blog e da quando cerco di interpretarne i contenuti con il supporto e lo studio dei due "manuali" del prof. Bagnai sto diventando vieppiù pessimista in relazione agli scenari futuri che comunque ci attendono. Mi riferisco alle considerazioni - come dire? - mi si passi il termine, più "politiche" contenute sia nella parte finale del Tramonto sia nell'Italia può farcela.
    Anche io da tempo sento di non appartenere più a una sinistra che ha deliberatamente deciso di mentire e di travisare la realtà solo al fine di perpetuare la sua esistenza, a dispetto degli interessi di chi dovrebbe rappresentare. Anche io ne ho pieni i c.... di una sinistra che in maniera sempre e assolutamente acritica porta in tasca l'effigie di santi laici proponendo di sé una inesistente diversità a cui solo una manica di gonzi può ancora credere. Per non dire del disdoro che mi assale quando mi rendo conto che gli ascensori sociali funzionano perfettamente (in salita) solo per chi appartiene a famiglie che vantano quarti di nobiltà vari. D'altro lato, è pur vero che non esiste nessuna nuova destra repubblicana - quella che ci propina sovente l'abominevole Scalfari. Allora mi domando, da chi e in quale maniera verrà governato quel minuto successivo agli accadimenti che necessariamente si concreteranno. Con quale, perché così avverrà, ennesimo trasformismo ci dovremo confrontare. Avremo un'orda di cialtroni (politici, intellettuali e giornalisti) che tenterà il riciclaggio; il fatto è che, nonostante la grande sofferenza prodotta in questi anni, non si scorgono nella società fermenti più o meno organizzati che vadano molto oltre l'incazzatura e, a tratti la disperazione, che possano porsi come generatori di una diversa e nuova classe dirigente. Anzi, guardando cosa è successo nel passato c'è il rischio serissimo che di fronte al fallimento politico e, stavolta senza attenuanti, della sinistra l'unica risposta sarà quella di una destra violenta e reazionaria, ravvisabile già nei rapporti sociali che si produrranno prima ancora che in forme, che pur ci saranno, organizzate. Ed è anche vero che il nuovo, spesso, è nato da rotture e conflitti spesso tragici, purtroppo. Chi ci ha portati qua, e intende addirittura continuare a condurre, ha ovviamente grosse responsabilità, e per il governo di quello sconquasso non basteranno pubblici e violenti lavacri. Il pessimismo della ragione mi fa appunto essere pessimista, ma i complessi e complicati momenti che dovranno essere gestiti, come ce li espone il prof. Bagnai, appena un minuto dopo ci devono per forza indurre ad un ottimismo di quella buona volontà, che solo ci può lenire il sovrastante sentimento di disperazione. Mi scuso per le banalità e ringrazio per l'attenzione.

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    1. Non disperare, ci stiamo attrezzando. Per es. ieri grazie a un certo blog ho letto il libro di un certo Arnault su civilité, urbanité e Louis XIV, e mi è sembrato di rubare una gemma dalla sua corona. Dici, cosa c'entra con la sinistra, e soprattutto che te ne fai delle regole di comportamento dei re d'antan quando non hai manco i soldi delle sigarette? Be' ancora non lo so, ma sentivo che era necessario. Anzi, mentre scrivo mi è venuto in mente: la cultura ci salverà. Si, anche la cultura fiorita dalla borghesia, anzi persino quella del più porco dei re... perché chi è di sinistra deve imparare molto sul potere. Si potrebbe dire che proprio l'incapacità culturale di andare oltre le categorie di "rifiuto di ogni potere" vs "sottomissione al modello altrui" ha causato la terra bruciata mentale che si osserva in tanti progressisti e di riflesso nella politica.

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  25. Mi scusi Bagnai, può segnalare la fonte dei due grafici "Cuts" e "Spesa pubblica per istruzione/PIL"? Grazie

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    1. Pizzuti, lei è un uomo o una macchina?

      Pizzuti, lei è un uomo o una macchina?

      Grazie per la sua eventuale risposta.

      Grazie per la sua eventuale risposta.

      Cazzo (orsù) sento un eco…

      Cazzo (orsù) sento un eco…




      ...

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    2. Grande Marco S. sarà anche che rido per cose da poco ma questo genere di ironia mi fa piegare in due...c'è gente simpatica devo dire

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  26. Ribrezzo! Ribrezzo è la parola giusta!

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    1. Voglio chiarire un concetto. Lo studioso in questione sarà senz'altro persona di valore (io non posso valutarlo, non capisco quello che fa) e si è fatto strada in un campo diverso da quello di indagine del padre (a differenza di altri che abbiamo visto). Sarà senz'altro una persona piacevole, brillante, umana, tutto quello che volete. Come decine di altre persone che da quindici anni a questa parte incontro in società, e che sono del tutto remote sia dalla comprensione del film già visto, sia da una sia pur minima compassione verso chi sta peggio di loro. Il ribrezzo è quello che si prova, istintivamente, irrazionalmente, per animali diversi da noi. Probabilmente anche noi facciamo schifo a un ragno. Fra me e questo rampollo non so chi sia il ragno. Sono apertissimo a prendere in considerazione l'ipotesi di esserlo io, giudicherà la storia. L'unica cosa della quale sono certo adesso è che siamo due animali completamente diversi. Da qui scaturisce l'ovvio e suppongo reciproco ribrezzo (anche se ovviamente il bon ton buonista piddino impedisce di esprimersi con sincerità, ma questo non devo spiegarvelo...).

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  27. Caro Prof la batosta del glorioso Fronte Democratico Popolare insegnò al Migliore e ai migliorini di contorno la lezione amara del "nondum matura est"... :D
    In pubblico potevano certamente stramaledire l'assoggettamento indottrinato dell'italietta popolare bigotta alla difesa della Vergine Maria... In coscienza sapevano che era ora di buttare alle ortiche certe schifiltosità da bolscevichi d'operetta circa la frequentazione delle vigne "borghesi" e che forse era il caso di iniziare a seminare e coltivare in quei tanto vituperati campi... Ci son riusciti, ma cammin facendo han distrutto autonomia, dignità e quasi tutta la genialità ed eccellenza che, anche a cavallo del periodo più buio del secolo breve, il sistema culturale italiano aveva saputo produrre. Stessa strada percorsa nel settore Giustizia... ed in altri, del resto. Tutto quel che toccavano diventò... oro... ma d'un color ambrato scuro! ( e con questo produssero un perfetto simulacro dell'anticristo: B'arcorico diabolicus minus ) :D

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  28. Potrebbe essere che questa mattina all'alba questo post forse diverso?

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  29. Forse sono cose già note, ma comunque segnalo un articolo pubblicato sul sito di Le Scienze; "Aumento dei suicidi e austerità in Grecia" - http://www.lescienze.it/news/2015/02/03/news/grecia_austerit_aumento_suicidi-2466226/
    A beneficio di quelli che "smettiamola con questa storia dei suicidi". Si, magari smettiamola rimuovendone le cause.

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    1. Dall'articolo originale:" ...The total number of suicides in Greece underwent a significant, abrupt and sustained increase of 11.2 average suicides per month (35.7%) in June 2011, when the Greek government passed a second series of austerity measures (p=0.0004). No other austerity-related or prosperity-related events corresponded to significant shifts in total suicides...." "Our analysis points to a significant increase in suicides following austerity-related events in Greece. As future austerity measures are considered, greater weight should be given to the unintended mental health consequences of these measures...."
      Davanti all'evidenze probabilmente incominceranno a dire che queste centinaia di morti sono solo "effetto collaterale" (come in guerra!) di un percorso verso un bene più grande che i Greci non comprendono.

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  30. Leggendo la sua versione aggiornata del post, mi rendo sempre più conto (per dire alla twitter) che Berlinguer cugino è stato per l'università come il pacchetto Treu è stato per il lavoro.
    Poi, a cose fatte, sono venuti i (loro) figli, i nipoti...

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  31. mi ritrovo nei commenti che ho letto. Vi prego solo di una cosa: non confondete Marx con il marxismo e con i marxisti. E non fate di Keynes quello che i marxisti hanno fatto di Marx, un feticcio utile per tutte le occasioni. Io ho capito molto leggendo Costanzo Preve, il maestro di Diego Fusaro. Almeno per amore del discepolo date un' occhiata anche al maestro...

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    1. Verissimo (Preve manca molto, oggi), del resto lo stesso Marx ebbe a dire a Lafargue: "Ce qu’il y a de certain c’est que moi, je ne suis pas marxiste” (fonte: Engels a Bernestein)

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  32. Esatto.
    Il nome fatidico è quello di Rosa Russo Iervolino. Le date tornano. E pure i nomi dei suoi superiori.Tutto si tiene.
    Tolto il periodo tra il 1989 e il 1996 il ministero dell'Istruzione è sempre stato unico. Viene il sospetto che questa divisione fosse funzionale alla iniziale repressione di una sola parte, quella di sotto, e si sa all'università non sono fessi e molti professori allora erano anche politici. Ma questi ultimi, come noto, sono anche furbi e, avendo mangiato la foglia, si misero in mobilità. Appena l'ultimo si fu ricollocato, il ministero fu riaccorpato in modo da meglio smantellare; si faceva un lavoro unico invece che due separati.
    Quanto mi è sempre stato lucido, momento per momento, tutto questo! E quanta indignazione immensa provavo quando manca poco che per i suoi alti meriti Rosa Russo Iervolino non viene elevata al soglio di presidente della repubblica, e magari dopo, a miglior vita, anche alla santità. Ma naturalmente lei fu solo la prima; tutti quelli che seguirono, pardon tutti i criminali che seguirono hanno uguale responsabilità, appartengono alla stessa associazione a delinquere. Umiliante fu dover assistere alla parabola di Tullio de Mauro, dolorosa all'inverosimile per chi conosceva almeno una virgola dei suoi contributi al sapere. Ma no!, neanche lui può essere perdonato, la fedeltà al partito doveva cedere il passo al rigore dello studioso. Doveva dimettersi. Lui abdicò a se stesso. Lo si può comprendere solo sul piano psicologico: lui come Pajetta.
    Esattissimo è anche il rilievo che quando tutti, tutti, tutti, ricominciarono a mangiare e a bere, coi soldi risparmiati sugli interessi del debito, solo una parte continuò ad essere sottoposta a dieta, all'austerità punitiva come la chiamava Caffè. E naturalmente col beneplacito di chi ciecamente mangiava e beveva: la confindustria. La madre di tutte queste oscenità.

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    1. Se consideri che oltre al Sylos compagno di università ho avuto anche il figlio della Iervolino come compagno di banco alle medie, puoi immaginare che reazione allergica agli hidalgos abbia sviluppato in una vita scolastica così infelice. Dispongo, come antidoto, di aneddoti à gogo su loro e sugli avi.

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  33. Vi sono dunque nella nostra società numerosi e ampi casi di parassitismo e una fetta non indifferente del reddito nazionale viene sprecata, dal punto di vista economico in diversi modi, a volte in modi che non comportano semplicemente una redistribuzione, ma anche una riduzione del reddito e una distorsione nella sua composizione: rendite urbane (con le connesse operazioni speculative che in questo dopoguerra sono all'origine di numerosi patrimoni di medie e grandi dimensioni), guadagni di intermediazione spesso ingiustificabili sul piano strettamente economico, stipendi e compensi ingiustificatamente elevati per i gradi più alti della burocrazia statale e parastatale, stipendi e compensi per persone economicamente inutili.
    Si tratta, in tutti questi casi, di parassitismo economico; se spesso - specialmente nel settore del piccolo commercio e degli impiegati dei gradi inferiori - i guadagni sono magri, ciò non toglie affatto che si tratta, dal punto di vista economico, di guadagni parassitari. Ci sono, oramai, più parassiti e sfruttatori fra i così detti ceti medi che nell'intera classe capitalistica. (A rigore, sono da considerare parassitari anche i redditi che vanno a operai di industrie passive, che sono tenute in piedi con sovvenzioni statali; ma indubbiamente il fenomeno del parassitismo è molto più grave nei settori sopra ricordati di ceti medi).

    Paolo Sylos Labini, Saggio sulle classi sociali, 1974
    (ma avrebbe anche potuto essere Adolf Hitler, Mein Kampf...)

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    1. Be', io in questo passo più che il lato eugenetico (alla Scacciavillani, per capirci) contro i popoli parassiti vedo in filigrana l'approccio "supply-side" che accomuna piacevolmente Treviri a Chicago. Naturalmente nessuno vuole fare l'elogio dell'inefficienza. Ma... ci siamo chiesti mai a cosa ci serva tanta efficienza?

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    2. a perpetuare il nostro stato servile. Il servo serve se è servo efficiente, per questo i migliori si affrancano e diventano liberti, il primo stato industrial-liberista dell'era moderna s'inventò la prima guerra di distruzione di massa per sottrarre al suo vicino bucolico la primazia sull'utilizzo della manodopera a basso costo... da schiavi nell'accezione classica del termine i reietti liberti divennero schiavi della produzione e delle meraviglie tecnologggiche... contemporaneamente il capitalismo rampante del nord acquistava un mercato - che fino ad allora aveva soddisfatto le sue esigenze con l'acquisto di prodotti inglesi a quel tempo tecnologicamente superiori e con un rapporto di qualità/prezzo migliore - che presto si sarebbe esteso ad un continente... Quel paradigma di "guerra per ideali giusti=espansione del mercato" è servito da biglietto da visita ben oltre il confine del IXX e XX secolo e protende i suoi lunghi tentacoli sul nuovo secolo appena ad est del nostro vecchio, malandato continente.

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  34. Il grande Rampini :D :D :D
    Della serie: descamisados greci a BruXXXelles...
    VAROUFAKIS CON LA CAMICIA FUORI DALLE BRAGHE E TSIPRAS SENZA CRAVATTA CI VOGLIONO DIRE CHE LA GRECIA NON RISPETTERÀ NESSUNA CONVENZIONE

    QED (© Profe):
    La corazzata Potëmkin di Largo Fochetti solca decisa il grande oceano dell'illusionismo obamiano Stars&Stripes...

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    1. Ma il disinvolto ricciolone d'oltreoceano qualche tempo fa non la pensava un po' diversamente rispetto a Grecia, Germania o Bruxelles? O la memoria mi gioca ormai brutti scherzi?

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  35. Però, c'è sempre da imparare nella vita. Io ho sempre pensato che Silos Labini fosse una ditta di serbatoi per le granaglie

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    1. Hai ragione, ma quello che ci ha onorato della sua attenzione ha l'y. E poco altro.

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  36. La "Y" di Helicobacter pYlori o quella di Yersinia enterocolica?

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  37. La famiglia? Un retaggio del passato, un immorale freno alla durezza del vivere. A meno che la tua non sia una delle famiglie dell' intellighenzia; così piace dire a lor signori.

    Auguri per il blog sul giornale. Ma se anche in quei lidi hanno bisogno dell' economista a cui non piace l' economia, allora capisco ancor meglio il messaggio in sottofondo del blog: usciremo quando il tribunale della Storia deciderà, e non perché ci porterà fuori questo o quell' altro.

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  38. Ho sempre pensato che la distruzione sistematica dell'Istruzione in Italia fosse dovuta al fatto che la Cultura è pericolosa per questi cialtroni che ci governano (che governano gli italiani e non l'Italia).
    Ora mi rendo conto che: se gli italiani potenzialmente non sono secondi a nessun'altro paese al mondo, per impedirgli di esserlo basta togliergli l'Istruzione.
    Visto che ci sono abbondanti prove che questo fine, a partire da Berlinguer, sia stato perseguito con ogni mezzo, devo concludere che si tratti di un vero e proprio genocidio portato avanti lucidamente anche, e forse soprattutto, nell'interesse straniero.
    E le mie figlie, e i miei studenti, ne sono disperate vittime inconsapevoli.

    (lorluc)

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    1. E' assolutamente plausibile. Guarda caso uno dei - pochi - plus dei paesi socialisti era il livello medio di istruzione. Ma appunto l'istruzione diffusa causa solo sofferenze al popolo, almeno cosi' dicono e credono fermamente.

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  39. La peculiarità di Berlusconi è stata di rappresentare quella parte di italiani composta da coloro che con il pretesto della minaccia “comunista” si mettono di traverso ogni qualvolta si profila la possibilità di un mutamento di direzione politica. Quella che un tempo era definita “maggioranza silenziosa” e che grazie a lui ha riacquistato la voce mandando in Parlamento folte schiere di yes-men, soubrette, politici da strapazzo e avvocati.
    Per di più Berlusconi non è una cima. Per dire, nell'aprile 2009, in un'intervista alla tv tedesca N-Tv, riferendosi agli sfollati de L'Aquila, disse: “Hanno tutto quello di cui hanno bisogno. Hanno medicine, hanno pasti caldi… Naturalmente è una sistemazione provvisoria, dovrebbero consideralo come un fine settimana in campeggio”.
    Di fronte alle critiche per questa sua assurda dichiarazione, Berlusconi riuscì a fare di peggio dicendo che cercava solo di “infondere ottimismo”.
    Di bestialità simili il Silvio nazionale ne ha dette due-tre al giorno, spesso smentendo sé stesso nell'arco della stessa giornata, sin dal suo apparire sulla scena politica. In un'epoca in cui qualsiasi dichiarazione fa il giro del mondo in un attimo, assumere atteggiamenti da cabarettista non aiuta.
    Berlusconi è stato uno strumento nelle mani di chi realmente gestisce il potere. Metterlo al vertice delle istituzioni ha avuto conseguenze disastrose per l'Italia, tanto di immagine quanto di sostanza.
    Naturalmente non si può attribuire a Berlusconi il dilagare della crisi economica. Con il centrosinistra le cose non sono andate meglio, visto quello che non ha saputo e voluto fare durante le precedenti esperienze di governo e vista l'impostazione del governo attuale.
    È però colpa di Berlusconi, colpa grave, l’aver sminuito la portata della crisi, l’averne attribuito la drammaticità al “disfattismo della sinistra”, l’aver lasciato intendere che “si esce dalla crisi con l’ottimismo”, ecc.
    Oltre a ciò non andrebbe dimenticato il ruolo delle sue tv, che da ormai 30 anni frullano i cervelli di ampi strati di popolazione: 30 anni di mariedefilippi, barbared'urso e compagnia cantante 24 ore su 24 lasciano il segno. Su taluni in modo indelebile.
    Purtroppo per vent'anni una sinistra orfana di sé stessa ha finto di combatterlo, mentre in realtà era impegnata a sostenerlo, altrimenti sarebbe crollato da solo sotto il peso della sua inconsistenza.
    Quando quello che oggi è il Pd scelse come leader un democristiano come Prodi dimostrò di non voler contrastare Berlusconi, e di voler invece avviarsi sulla strada di un riformismo che vedeva nella “governance” dell’economia di mercato la salvifica soluzione dei problemi del Paese.

    Poi è anche vero che il comportamento “informale” del sire dei furbacchioni non influenza direttamente le sorti dell'economia italiana – ma di riflesso certo non le aiuta -, ma, se proprio volevamo un premier fuori dagli schemi, allora potevamo mettere al governo i Sex Pistols.

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    1. io ho votato Berlusconi e quando dici che non era all' altezza offendi me e i tanti come me, ci vorrebbe un po' di rispetto per le scelte altrui, anche di chi non ha Sky e dovendo scegliere tra Conti e De FIlippi.
      Ma questo i piddini non lo capiranno mai, ecco perché non capiscono che non è solo la carenza dei servizi pubblici il problema, ma anche e per alcuni soprattutto, il rispetto della proprietà privata, concetto oggi triturato, ma fondamento di libertà per alcuni.

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    2. @ ALESSANDRO13 (3 febbraio 2015 20:52)

      Non se la prenda: tanti hanno votato Berlusconi e altrettanti no. Non si tratta di offendere, ma di constatare una palmare evidenza. Dopo tutto, di che si preoccupa? Ora abbiamo il “Partito della nazione” guidato da Silvio il giovane che non ci farà rimpiangere i bei tempi andati.
      Comunque, noto che lei trova anche il tempo di risentirsi per quella che, in fondo, era solo una garbata critica – se avessi voluto offendere avrei usato ben altri toni e argomenti, magari utilizzando quelli che il cavaliere riservava ai suoi avversari politici. C'è invece chi, consapevole che a causa della stolidità delle sue élite politiche l'Ue si trova attualmente nella condizione della noce nello schiaccianoci, ha ben altre preoccupazioni circa il futuro che ci attende.
      Poi, per essere precisi, io non sono piddino, non saprei cosa farmene di Sky e non ho mai sentito l'esigenza di scegliere “tra Conti e De Filippi” per il semplice motivo che, se fosse dipeso da me, sarebbero andati falliti entrambi e con loro tutta la tv spazzatura che ha contribuito al rimbambimento di un'intera generazione.

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    3. Perche' "offendersi"? Se si e' convinti delle proprie scelte, si argomenta. C'e' una piu' o meno varia offerta politica proprio perche' ognuno di noi ha - o crede di avere - interessi diversi da difendere.

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  40. Il dileggio di Bagnai verso l'universo mondo mi fa pena - per lui. E gli insulti dei suoi fanatici bagnini, anche - per il Paese.
    Stefano Piccinni (BG)

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    1. A me caro Stefano, fa pena lei, e sa perche'???....o fa finta di non sapere e non capire... E allora e' un mentecatto, oppure non sa e non capisce e allora e' uno stupido ignorante!!! Come la gira la gira e' un poveretto!!!

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    2. Parlare del Paese con quella P Puzza Proprio di Paraculo

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  41. Apprendo con piacere che il libro di Steve Jobs è un libro di economia, il più venduto in Italia. Mi rallegro prof. ma per ora con la lettura, mi fermo in classifica un gradino più in basso. Mi scuserai.

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  42. però i non addetti al lavoro, per lo meno nessuno che io ricordi, non menziona mai Berlinguer.
    oh, questo per dire che hanno lavoro bene e lo fanno da decenni

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  43. @Kthrcds
    Sai che su una cosa non sono d' accordo? Penso che se una persona evita tg, tribune politiche e lettura di giornali e settimanali modello internazionale, le Mariedefilippi, le Barbaredurso e compagnia cantante; non penso siano così dannose.

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    1. @ Dino977 (3 febbraio 2015 20:49)

      Io, invece, sono d'accordo con te. Da 30 anni ho abolito il divano davanti alla tv per evitare di addormentarmici davanti con una birra in mano come gli americani. E negli ultimi anni ho abolito anche la tv, nel senso che certe cose o non le guardo, oppure qualche volta le registro e le rivedo dopo aver tolto la pubblicità e selezionando solo le parti che possono interessare – il 5%. Più in generale, seguo teatro e musica classica su Rai 5.
      Sulle mariedefilippi potremmo aprire un dibattito, ma non sono un sociologo. Però da anni vedo attorno a me le nefaste conseguenze dell'uso demenziale del mezzo televisivo. Nonostante io non segua certe trasmissioni tv, sono comunque costretto a rapportami con persone che invece le guardano e si comportano di conseguenza, apparentemente soddisfatti della loro insipienza. È una noia mortale.

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  44. Prolegomeni ad ogni futuro discorso sulla Economia come non-scienza

    Premessa filosofica [U. Galimberti]:
    1) “Dire che la Scienza si attiene solo ai fatti significa semplicemente che essa considera reale solo ciò che risponde nelle modalità attese da quel fare operativo che è proprio delle ipotesi. “
    2) “Dire che la Scienza è esatta significa che essa non si interessa tanto alla Verità (intesa come manifestarsi dell’Essere, alétheia), quanto a ciò che proviene (es-) dalla sua attività (-atto). Come teoria del reale la scienza non contempla il reale, piuttosto verifica che il reale corrisponda a quanto descritto dalle ipotesi predefinite”.

    La civiltà occidentale moderna, da Cartesio in poi, si basa sulla fiducia nella Scienza. Questo approccio porta con sé qualcosa di assolutistico, che è la convinzione che ogni problema del reale umano possa risolversi con il Metodo scientifico. Il Metodo assolvendo il compito di dispensare certezze eredita ed assurge a pratica religiosa: la fede nella scienza sostituisce la fede in Dio.

    Il fideismo scientifico induce alcuni studiosi a categorizzare il Sapere in base al contenuto matematico dei metodi di conoscenza. Ma appare evidente che la riduzione dell’essenza delle cose alla loro costituzione matematica (mathesis universalis) taglia fuori ovvero ritiene inconcepibile gran parte dell’attività umana (Arte, emozioni, psiche, politica,..).

    Si dice però che è il Metodo che fa la differenza: la riproducibilità degli esperimenti che solo nelle Scienze così autodefinitesi “dure” è possibile garantire, sarebbe il metro di giudizio con il quale dare patente di scientificità, ovvero di credibilità ai fatti.

    Poiché la Scienza è inerentemente assuntiva (di ipotesi) e non assertiva (di Verità), come indicato nel punto 2), appare altresì pretenzioso elevare a rango di assoluta certezza alcune discipline scientifiche e disprezzare tutto il resto dello scibile umano.

    E per la confutazione di tale presunta superiorità (diremmo “celodurismo scientifico”) suggerisco gli argomenti di uno dei grandi fisici moderni, Ludwig Boltzmann. Egli spiegò già agli albori del 1900 (“Vorlesungen uber Gastheorie” in Wissenschaftlichen abhandlungen, Lipsia 1909), che è l’implicazione statistica dei fenomeni fisici e non la necessità causale a determinarne l’irreversibilità.

    In altri termini, non si può ragionare secondo il principio “se osservo A, allora A=A sempre”, ma al più si può affermare “se osservo A, allora A=A continuerà a verificarsi in una certa percentuale”.

    Non abbiamo quindi Certezza che si ripetano tali e quali gli esiti di fenomeni neanche di quelli che diamo per scontato: Boltzmann a tal proposito descrisse la natura probabilistica dello scambio di calore: il trasferimento di calore secondo il gradiente “da corpo caldo a corpo freddo” poiché coinvolge urti di molecole non può avvenire per necessità causale ma solo come realizzazione di processi stocastici.

    Dice, ma che c’entra con l’economia e in fin dei conti a me che me ne cale? In effetti essendo io uno statistico potrei anche pormi al di sopra della questione . C’entra però tutto questo perché francamente è avvilente continuare a riproporre il razzismo del “celodurismo scientifico”. L’economia, in particolare grazie alla econometria presenta un approccio rigoroso nel trattamento dei dati (poi ovviamente tutto dipende dal “manico” di colui che lo applica). Ignorare questo fatto pensando che la comprensione della complessità del mondo in senso scientifico si riduca alle osservazioni di esperimenti condotti nella vana convinzione che essi siano sotto controllo “nunc et semper “ è fondamentalmente un errore epistemologico.

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    1. Io, da fisico, sono sempre molto colpito da quanto poco la fisica rifletta sul concetto di causalità, che usa a sproposito a destra e a manca. Scopro ora che Boltzmann aveva già capito tutto, e il fatto che si sia ammazzato non ci fa ben sperare.

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    2. Tra l'altro, da notare che il fatto che la "causalità" delle scienze dure si basa sulla statistica, cioè sulla ripetizione di esperimenti, non ci fa ben sperare sul risultato che si ottiene portando il vero rigore scientifico nell'economia. Attendo trepidante di verificare la causalità con l'Euro_n per n=1,2,3...

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    3. "As far as the propositions of
      mathematics refer to reality,
      they are not certain;
      and as far as they are certain,
      they do not refer to reality."

      (A.Einstein, Geometry and Experience)

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  45. Ad occhio, era il periodo in cui dovevamo fare i "compiti" per ri-entrare nello SME/Euro (compiti in eterno!). Solo che, come ha detto lei una volta, il grembiule rosso nasconde meglio gli schizzi di sangue...
    Penso che se avessimo avuto un governo del colore di Silvio (chissà se sarebbe potuto accadere veramente...), avrebbe fatto grossomodo le stesse cose, ma certo avrebbe avuto maggiore resistenza da parte del gregge piddino.

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  46. Il celodurismo e' umano, quindi puo' infestare anche lo "scienziato". Poi, chi comanda davvero, non e' (necessariamente) lo scienziato, bensi' colui che conosce gli uomini.

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  47. scusa non mimandare a fare.....ma solo per capire che non capisco che differenza c'è tra il grafico sulla spesa pubblica per istruzione e questo che mi hanno postato http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=educ_figdp&lang=en

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