(dal Diario clandestino di Guareschi, scritto oggi, anzi, domani...)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Come al solito aveva ragione lei professore....e torto io a sperare.
RispondiEliminaNon riponevo nessuna speranza in Tsipras, ma quando il professore ha detto che lo avevano contattato, anch'io ci ho sperato per qualche giorno...
EliminaAnnoto che da loro almeno qualcuno ha LE PALLE SOTTO E CHIEDE SCUSA!
Eliminain pratica un'altro Renzi. Chi sarà l'Alfano greco?
EliminaCerto Varoufakis potrebbe far finta di accettare e rilanciare la posta martedi ma questi sono e saranno giochetti.
Silvi-uccia, guarda che io non ho detto che mi ha contattato Tsipras. Ho detto che ho dei contatti dentro Syriza, e non è mica un segreto. Dovresti anche sapere chi sono, visto che sono venuti a un nostro evento di discreto successo (ma tu non vieni mai...). Questi contatti permangono, e sono la mia speranza per la Grecia, come io sono la mia speranza per l'Italia. Paro paro.
EliminaHo visto tutti i filmati, ma non avevo capito chi l'aveva contattata.
EliminaPer quanto riguarda la presenza: SCUSI, ha ragione, rimedierò.
"Parimenti c'erano di coloro che, passando ad ammirare il nuovo popolo assurto allora all'ammirazione mondiale, il tedesco, avrebbero desiderato che l'Italia prendesse un abito più disciplinato, più militare e bellicoso, e magari si ritemprasse in un 'bagno di sangue', e smettesse le sue sciolte consuetudini e i suoi affetti umanitarî e le sue ripugnanze per le durezze dei castighi e per la pena di morte; e anch'essi esercitavano un loro diritto e compievano un loro dovere così manifestando i loro non bassi ideali e desiderî, e potevano anche produrre qualche bene col correggere certi eccessi delle disposizioni italiane; ma sarebbe poi strano che si volesse far colpa al popolo italiano di non essere stato il popolo tedesco"
RispondiEliminaBenedetto Croce, Storia d'Italia dal 1871 al 1915.