(dopo un "Che fare?" col punto interrogativo, per i tanti Lenin de noantri, che si affannano a fare "qualcosa", che poi significa qualsiasi cosa, che poi significa, anche se non lo sapete, anche se non ve ne rendete conto, anche se prima non lo ammetterete mai, portare l'acqua con le orecchie a chi cerca la mediazione con Bersy - o con la Finocchiaro - salvo poi venirmi a dire "ce l'avevi detto" - se potessi raccontarvele tutte! - bene: dopo il "Che fare" col punto interrogativo, segue un "che fare" col punto fermo. Ancora una volta: se ve lo dico io non lo capite. Allora vediamo se lo capite quando lo dite voi! Questo, del resto, non è esattamente il "mio" blog. Io tengo fuori la monnezza, ma la trasmissione in fondo la fate voi, ed è giusto che sia così...)
Jorg der Krampus ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Che fare?":
Io aspetterò il 'big blast' vagando con gli sci o senza sulle montagne della mia amata Heimat.
Nel
tempo libero pratico da tempo la caccia vagante, nel senso che quando
incoccio in qualcuno cui i media di regime non sono ancora riusciti ad
ossificare l'encefalo cerco di agganciarlo, e se funziona comincio a
raccontargli la rava e la fava.
La mia tecnica è semplice. Non
parto mai in tromba annunciando il Verbo, anzi, stimolo sempre
l'interlocutore ad aprire il discorso con un pretesto qualsiasi, e poi
valuto la situazione.
Esempio: 20 dicembre 2012. Passo a prendere
due amici con i quali vado a sciare da una vita. Saliamo veloci verso
Karerpass, e strada facendo dico qualcosa sulle nuove gomme da neve che
ho appena montato. Accidenti, mi dice uno dei due, va davvero bene la
tua macchina (è una Mercedes Serie C Kompressor). Sì, dico io, ma sono
stato uno stronzo a comprarla. Oh bella, e perché mai, dice lui. E'
fatta.
Comincio a parlargli di importazioni, di debito estero, del ciclo di Frenkel e via di seguito, tranquillamente, senza strafare.
L'altro fa una domanda, poi un'altra ancora, ed intanto siamo arrivati.
A colazione ne parliamo ancora un po', e facciamo lo stesso sulla via del ritorno.
Durante le feste ci incontriamo più volte, ci sono altri amici e qualcun altro si avvicina.
Qualcuno è interessato, ed il business si allarga.
Ho
notato una cosa curiosa. Le persone più acculturate arrivano alle
conclusioni più in fretta, ma sono spesso riluttanti a buttare a mare le
loro convinzioni, ed a volte rimangono un po' freddine.
Le persone
meno istruite ci mettono più tempo a comprendere i meccanismi della
truffa, ma se hai la pazienza di accompagnarle senza forzature poi si
fidano, e quando hanno capito il bi e il ba si incazzano come bestie.
Sono loro che mi danno le maggiori soddisfazioni, e mi spingono a continuare.
(ecco, hai capito qual è il problema: la cultura. Cioè, per esser più precisi, non la cultura, quella sarebbe la soluzione. Ma l'idea che il piddino ha di essere acculturato. Ah, quanti danni fa, quella fottuta idea! Il piddino più piddino che io abbia mai conosciuto - per colpa di rockapasso - era uno che leggeva veramente tutto. Sai, a scuola ti insegnano a leggere, e quindi, come dire, tu pensi di saper leggere, e in effetti sai leggere, ma mi spieghi come fai a leggere Wittgenstein se sei laureato in economia e commercio? Diciamo che è come leggere Sraffa se sei laureato in filosofia. Ma non ci sono cazzi: il piddino sa leggere, legge, quindi è colto (pensa lui), e quindi sa di sapere. Oh, la coscienza di sapere! Quanti delitti si commettono in suo nome. Il tempo è poco: dedichiamoci a chi ci ascolta. Per gli altri c'è la pattumiera della SStoria. Ottima e sintetica spiegazione del "Che fare", grazie Jorg! Del resto, se andate indietro nel blog, questa non è la prima, e certo non sarà l'ultima. Allora perché continuate a chiederlo? Ah, perché per "che fare" intendete "che votare"? Ma è semplice!)
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
mercoledì 16 gennaio 2013
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A quanto sembra la Bundesbank annuncerà intende riportare l'oro in Germania.
RispondiEliminaMa mi sembra di avere letto da quache parte, che la Francia ritirò il suo oro dagli Stati Uniti, sotto il Presidente Charles de Gaulle, “QUANDO IL SISTEMA MONETARIO DI BRETTON WOODS CROLLÒ ALLA FINE DEGLI ANNI 60”?
Ricordo bene o è una stupidagine ?
Sto leggendo il libro "il tramonto dell' euro", e ti scrivo per ringraziarti per la tua opera di divulgazione.
RispondiEliminaMi sono reso conto che ne sapevo davvero poco (...anche se intuivo che l' euro c' entrava con la crisi economica).
Voglio andare a votare alle prossime elezioni. Credo che voterò il movimento 5 stelle, perchè è a mio giudizio è il più innovativo tra quelli che si contendono il governo.
Andrò a votare anche perchè, tutto sommato, mi sembra meglio che non andare a votare.
Nel mio piccolo sto cercando di costruire qualcosa di nuovo, e spero di avere la possibilità di migliorare un pochettino la nostra società e la nostra economia.
Come dice il proverbio: Da quì alla luna c' è solo da trovare le scale!
Scusami ma sarei interessato alle novità che supponi caratterizzino il movimento 5 stelle, che siano però positive e come dire in senso progressista, perché leggendo il programma non sono riuscito a trovarle !
EliminaLa difficoltà più grande delle persone "acculturate" é proprio l'ammettere di non averci capito niente. Di essere state bidonate, raggirate, prese per i fondelli. "Non é possibile a me, me che tutti amano!" Sembra essere il pensiero che passa per la loro testa... "Mica sono argentino o messicano o albanese IO!" Quindi non mi hanno preso in giro ma è chi me lo dice che non capisce niente. Questa é per loro la soluzione più facile meno compromettente.
RispondiEliminaI nostri amici piddini credono infatti che l'intelligenza sia una cosa che ha una correlazione diretta con l'ammontare di volumi letti, il che ovviamente non guasta, ma che da sola non basta.
Potrebbero riscattarsi dandoci un'estrema dimostrazione ammettendo quello che é ormai evidente prima di tutto a loro stessi e poi chiedendo scusa pubblicamente.
Ovvio che questo non accadrà mai altrimenti non staremo parlando di un piddino. E a noi del resto piace ricordarli così.
Guarda che in fatto di volumi letti nessuno mi batte,
Eliminaho tutta la collezione di Zagor e Dylan Dog.
Ma mi sembra a volte di non capirci un cazzo lo stesso,mahh...
Però dovrebbero contare quelli senza figure... Io fino a Zagor ci sono arrivato, ma Dylan Dog è arrivato quando avevo già smesso di leggere!
EliminaOttima tecnica ;-)
RispondiEliminaCi ho messo un pò a capire che era quella giusta, ma funziona.
Permette di vivere in serenità e senza livore questi tempi difficili, togliendosi ogni tanto lo sfizio di andare a pesca (o a caccia) lanciando la classica sarda.
Se poi la domanda arriva, bene, altrimenti "chisseneciàva", la cui traduzione letterale dal veneto significa:"Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
La cultura che crede di avere il piddino in realtà (secondo me) è un qualcosa di simile al concetto di sovrastruttura di cui parlava Marx, praticamente una ideologia. Quindi si comprende come le persone che (secondo i canoni comuni) consideriamo meno acculturate possano accettare meglio la verità proprio perchè più libere da tale sovrastruttura.
RispondiEliminaSperando di non sbagliarmi, penso che la vera Cultura sia la consapevolezza di comprendere veramente poco della realtà che ci circonda rispetto a quello che il nostro potenziale ci consentirebbe di raggiungere.
RispondiEliminaUna persona veramente aperta al cambiamento (in senso culturale, non piddinico) è sempre pronta a mettere in discussione le proprie "convinzioni", a rimodellare gli schemi mentali (unire i puntini...) che il nostro cervello, in uno sforzo continuo di "catalogazione" e "semplificazione", si crea.
Cambiare idea è tanto tanto faticoso e sicuramente scegliere di non farlo è molto conveniente da un punto di vista di energie mentali dissipate e di corrosione delle pareti dello stomaco, ma una volta che inizi a praticare l'elogio del dubbio, poi non finisci più.
Sa cosa mi fa imbestialire di più? Il modo in cui generalmente si tende a riconoscere autorevolezza, soprattutto quando si parla di elettorato.
Basta avere un aspetto gradevole, non dire parolacce e non andare a puttane per essere considerati guru che salveranno il pianeta.
Monti incarna alla perfezione questo schema benpensantistico imperante: che faccia il massacro, ma con eleganza e sobrietà.
Una nota sugli schemi mentali, forse andrebbero semplicemente buttati.
Eliminaops volevo dire sperando di non sbagliare scusate
RispondiEliminaЧто делать
RispondiEliminaanche senza punto interrogativo, l'originale funziona sempre, perché la risposta era ed è nella domanda, ed era ed è una risposta etilista... pardon, elitista - di meglio, per adesso, non si può pretendere, ma si può pretendere il meglio.
Impara quel che è più semplice! Per quelli
il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi!
Impara l’abc; non basta, ma
imparalo! E non ti venga a noia!
Comincia! devi sapere tutto, tu!
Tu devi prendere il potere.
Impara, uomo all’ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara, sessantenne!
Tu devi prendere il potere.
Frequenta la scuola, senzatetto!
Acquista il sapere, tu che hai freddo!
Affamato, afferra il libro: è un’arma.
Tu devi prendere il potere.
Non avere paura di chiedere, compagno!
Non lasciarti influenzare,
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce
chiedi: e questo, perché?
Tu devi prendere il potere.
(Bertolt Brecht, Lode dell'imparare)
Ecco un'altra cosa per cui il blog mi ha rovinato. C'era un tempo in cui i discorsi tra acculturati mi vedevano far finta di ascoltare (ammetto di essere culturalmente pigro), ammirando quanto ne sapevano più di me i miei interlocutori sugli argomenti più disparati.
RispondiEliminaMa ora mi accorgo grazie al blog che spesso gli acculturati non sanno minimamente quello che dicono, credo semplicemente ripetano pedissequamente, come pappagalli, certe frasette fatte da pseudosaggi che non reistono minimamente alla prova dei fatti.
Quante persone mi sono cadute dal piedistallo grazie a questo argomento!
Grazie a te Profe!
RispondiEliminaTi devo parecchie 'nuttate' passate sul tuo/nostro blog, oltre a parecchie ore di lettura e meditazione passate in compagnia del Tramonto.
E' bello studiare, perché ogni volta che giungi ad un traguardo ti accorgi che il percorso continua.
E come in montagna camminare in compagnia è ancora più bello.
Also immer weiter, mein Freund!
Posso, vero?
Che fare:
RispondiEliminaIo mi devo coprire di più.
Girando con il saio e i sandali,
promulgando il verbo ai quattro venti
stò prendendo freddo.
Quando mi fustigo la schiena con il filo spinato,allora si che la gente si affolla,
ma non mi ascoltano,
sembra mi vogliano ricoverare !!
Che sia meglio il sotterfugio dell'amico Jorg der Krampus ??
Andranno via presto i segni sulla schiena ??
Mahhh !!
Amico, quello di Jorg non è un "sotterfugio". È semplice cortesia. Non si aggrediscono le persone. Dopo di che, puoi anche non far nulla, restare a casa, e votare per uno qualsiasi. Preferisci? Copriti bene. Io vado a correre.
EliminaQuanto a diffusione dell'idealtipo piddino ho l'impressione che la Francia sia messa molto peggio dell'Italia
RispondiEliminaCaro ultimo arrivato, lo so benissimo.
EliminaOh bella! Anche io vado a caccia!
RispondiEliminaPerò dato il tipo di lavoro che faccio e la gente che frequento, mi sono dedicato alla selvaggina stanziale, più precisamente ai direttori e funzionari di banca. L'approccio è più facile e immediato, ma l'inseguimento è più stimolante. Quando mi chiedono (inevitabilmente) come va l'azienda, le prospettive e tutto il resto, attacco la litania delle lamentele, per poi passare a chiedere i rimedi (a loro) e quando, inevitabilmente non ne hanno, comincio ad elencare i miei rimedi. Molti sono sconvolti, qualcuno ti ascolta per dovere, ma qualcun altro comincia a telefonarmi per chiedermi spiegazioni più dettagliate.
Nel mezzo provo anche con la selvaggina vagante, per me poca, con gli stessi risultati di Jorg de Krampus, anche se ora le elezioni costituiscono una meravigliosa opportunità di diffondere le notizie vere, dato che tanti, tantissimi sono spaesati e non sanno più orientare il loro voto.
Caro Bagnai,
RispondiEliminala seguo da un po', ho letto il suo libro da totale naif (ho una formazione scientifica non economica), ho cercato di capire, ho scaricato lavori originali, cercato altre fonti. Non avevo nessun preconcetto (diciamo nessun bias) a riguardo, avevo solo qualche sospetto che l'euro non fosse proprio una figata per noi. Ora sono convinto anch'io, sia chiaro, dati alla mano, che le cose stiano in effetti così: è come essere immersi in un delirio collettivo... comunque, ho cercato di spiegare la cosa a una mia ex professoressa di genetica, con la quale ci vediamo di tanto in tanto (persona di sinistra) e ho comunicato a spiattellarle tutto, ciclo di Frenkel,teorie delle aree valutarie ottimali, i dati sulla bilancia commerciale prima e dopo l'ingresso nell'euro, ecc. ecc. e lei, dopo breve, è andata "in automatico" con la solita solfa che se usciamo dall'euro sarà una jattura, che i problemi dell'Italia è la mafia, la classe politica (e io a dirle che questi problemi li avevamo già nel 1861...), insomma mi compativa come un malato di mente o, semplicemente, come fossi uno sprovveduto. "Tu sei una scienziata, devi attenerti ai dati, e questi sono i dati!", ho sbotatto a un certo punto. E lei, serafica: "I dati si possono inventare, caro"... in effetti, come ha spesso fatto in non pochi dei suoi lavori pubblicati su riviste internazionali...
Che i biologi abbiano il piu' delle volte un curioso rapporto coi numeri e con i dati e cosa stranota a chiunque di formazione scientifica al di fuori delle life sciences li abbia frequentati quanto basta....
EliminaI dati si possono inventare un paio di ciufoli, se questi dati provvengono da Banca d' Italia, Fondo monetario Internazionale, Ministero del Tesoro ed Unione Europea, per esperienza personale...la tua professoressa è persa per la causa. Quelli "de sinistra", come lei e come, purtroppo, i miei genitori, con i quali ho scontri quotidiani, pensano di aver la scienza infusa, solo per il fatto che, al contrario di "quelli de destra" seguono tutte le trasmissioni finto antagoniste "de sinistra" e leggono Repubblica, non rendendosi conto che, proprio per questo, sono stati i più colpiti e traviati dalla disinformazia sistematica che si è operata negli ultimi 20 anni sui media mainstream.
EliminaQuindi oggi il nostro mondo è completamente ribaltato, quelli "de sinistra" sostengono politici che massacrano il lavoro, le pensioni, i sindacati, i servizi sociali, purchè mantengano la promessa di liberarli dei Fiorito di turno e magari sognano, un giorno di diventare una propaggine meridionale della Germania, governati direttamente dal governo tedeco, perchè "loro si che sono seri" e noi nun valiamo un c...o !! Forza e coraggio.
Che fare?????
RispondiEliminaSedersi sulla riva del fiume e aspettare, pur avendo molta preoccupazione.
Non si può fare altro, fino a quando in televisione andranno i soliti, D’Alema, Prodi, Bersani e Monti e i loro economisti di regime un nome a caso Michele Boldrin.
Qualche ‘’coglione’’(mi permetta la parola) ha avuto il coraggio di asserire che Monti ha dato credibilità al paese. A questa affermazione rispondo che la credibilità data da quel losco soggetto si è concretizzata con lì’episodio dei due e Marò. Non credo che se lo stesso episodio fosse accaduto ai nostri ‘’amici’’ germanici o transalpini l’esito sarebbe stato identico.
Mario monti non ha ripristinato nessuna credibilità del nostro paese, quell’insulso individuo esegue tutto quello che viene dettato dall’Europa e quindi è credibile, in quanto europeista convinto, come d’altro canto tutti i politici ‘’euristi’’ italiani.
Per tornare al : “che fare”??? Niente Professore è quello che ci meritiamo per le tante menzogne alle quali abbiamo sempre creduto, la storia è importante e dalla storia si possono trarre tante conclusioni.
L’Italia manca di coesione nazionale e questo non accade da qualche anno, accade da 152 anni a questa parte, manca di verità, cialtroni che salgono in gloria sono una peculiarità della nostra nazione.
Quindi per concludere, non mi meraviglio che in Italia ci siano falsi dentisti e falsi eroi e nel caso di specie falsi conoscitori della politica economica e false persone acculturate.
Con stima per la vostra divulgazione e per il blog. Un saluto
caro professore,
RispondiEliminaè un caso che il primo atto della strategia della tensione sia stato fatto in una banca?
è un caso che moro e bologna, città in cui beniamino andreatta fondò l'istituto di scienze economiche e prometeia, abbiano avuto luogo negli anni adiacenti alla separazione tesoro - banca d'italia?
sono un caso le bombe "mafiose" di inizio anni 90, anni della svalutazione e degli accordi sulle privatizzazioni?
potrei continuare per ore a buttar giù coincidenze ed assasini di magistrati che hanno indagato su questi tragici fatti.
Io ho paura che questa fase storica possa vedere un ritorno dei bombaroli. il tempo di creare gli esecutori e.....
Curioso, IO credevo fosse già avvenuto.
EliminaHerr Lampe
Aggiungerei, che secondo me, non sono un caso le stragi di capaci e via d'Amelio, infatti nel 1992 è stato firmato il primo dei tanto trattati che ci hanno ridotto nello stato attuale.
EliminaLa cara vecchia intramontabile "Maieutica". Questa è l'ulteriore dimostrazione di come Socrate sia più moderno ed attuale di Luigi Bocconi!
RispondiEliminaCon piccoli commercianti e piccoli imprenditori spiegare per sommi capi perche' l'euro e' una fregatura è ormai piuttosto facile. Solo pochi sono ancora disposti a credere che il cappio che li strozza (e che ora stringe piu' che mai) e' mandato dal cielo o dal destino cinico e baro.
RispondiEliminaIo ho deciso chi voto, l'unico che merita fiducia !!
RispondiEliminaRicordate il numero 47 come preferenza alle politiche.
http://www.youtube.com/watch?v=gJ5tzb4yIQQ
Che fare, cultura e conoscenza: consapevolezza.
RispondiEliminaVisto che vanno di moda le citazioni.
Il mio professore di fisica ci diceva sempre:
"Non complicate le cose semplici rendendole difficili tramite l'impossibile!".
Il mio professore di sistemi invece:
"La mia preoccupazione non è che voi sappiate le cose, ma che sappiate dove andarle a cercare quando non le sapete!".
Un maestro:
"La verità è una sola, il pensiero non può far altro che distogliervi dall'osservarla !"
@HER LAMPE
RispondiEliminacredo che brindisi sia legata più ad interessi che riguardano i gasdotti. c'è molta simbologia in quell'attentato e la scelta di brindisi non è un caso.
@Alberto
RispondiEliminaA proposito del "che votare?": è bello che tante persone, non sapendo più dove sbattere la testa e la scheda, lo chiedano a te. Bello perché è fiducia e stima che sentono di darti.
Ma perché chiedere chi votare? Azzardo in base all'esperienza personale, anche se non-chiedente: perché è dura uscire dall'automatismo del voto presentato e sentito come diritto-dovere, partecipazione (Gaber: "libertà è partecipazione", e piacque molto a molti), il contrario del menefrego (anche "Me ne importa", diffuso da don Milani, piacque molto a molti ma già a meno). I due famosi facevano un discorso più ampio del voto che, comunque, caldeggiavano come momento e simbolo di impegno.
E' dura uscire dalla personale tradizione e continuità, cioè ripetitività, e se ci si aggiunge la tradizione del "voto utile" e del "non disperdere voti" è ancora più dura.
Durissima deve essere per quelli dai quaranta in giù, che molto probabilmente hanno sentito dai vecchietti di famiglia le suddette frasi, visto "l'impegno" o una sua sfocata immagine, e visti - alcuni - arrabbiarsi e rassegnarsi e continuare a votare nella speranza.
Alcuni prendono atto di non avere, nei confronti della partitica venduta come politica, neppur più "qualche svogliata carezza/e un po' di tenerezza" (Aznavour) e che "il cielo non è più con noi"(Endrigo).
P.S. Ho bevuto solo acqua e mezzo bichiere di rosso (sic) e non ho aspirazioni letterarie perché faccio già abbastanza danni così, al naturale.
Nemmeno i miei figli mi hanno assillato coi "perché? E perché? E perché?" all'età in cui questo sarebbe normale. Evito pertanto di farlo fare a dei perfetti sconosciuti (che mi sono tutti molto simpatici e dei quali vorrei tanto meritare la stima).
EliminaI termini del problema sono molto semplici: credo sia chiaro a tutti che il passaggio al regime maggioritario è stato uno snodo essenziale (voluto? non voluto?) del passaggio al PUDE (Partito Unico Dell'Euro). Con il maggioritario votare turandosi il naso diventa la norma, non l'eccezione.
Io voglio solo attirare l'attenzone su una cosa evidente per chi si ponga da una prospettiva macroeconomica: non esiste oggi alcuna lista che sia credibilmente fuori dal PUDE. Quelle grandi sono tutte debitopubblicobruttobancacentraleindipendente, e quelle piccole, purtroppo, non sono credibili perché andranno allo sfascio o alla mediazione col braccio piddino del PUDE.
Detto questo, cerco affannosamente di ricordare dai miei studi di diritto pubblico (26) se in una democrazia rappresentativa è giusto votare quando nessuno ti rappresenta, o come si vota se nessuno ti rappresenta.
Sarebbe utile avere in questo il conforto di un giurista, ma non lo si può avere, perché tutti quelli che conosciamo (aspetto prove del contrario) sono impegnati a raccogliere voti o per queste o per le prossime elezioni (i meno scemi), per cui, ovviamente, non vogliono mettere in mano al popolo l'arma veramente risolutiva, che rischierebbe di essere usata anche contro di loro: questa.
Se c'è un giurista che vuole spiegarci quali sono i nostri diritti, ci facciamo un post.
A quelli che "se non voti fai vincere gli altri" bisogna rispondere "quali altri?". Se non capiscono la domanda, o sono imbecilli o sono conniventi. Vedete una terza possibilità?
Prof Bagnai,
Eliminanell'ottica del "non gioco più" ritiene più efficace l'astesione o la scheda nulla/bianca?
Federico M.
Prof.
EliminaAll'interno del PUDE ci sono rilevanti differenze.
Concordo sul fatto che purtroppo il problema maggiore sia rifiutare L'Euro come sistema di governo.
Tuttavia se vincerà la destra avremo una scuola pubblica ulteriormente devastata a favore di quella privata, avremo leggi che renderanno più liberi gli imprenditori disonesti di fare i loro comodi (v. falso in bilancio, reati ambientali, ecc.), avremo meno diritti per gli omosessuali, meno libertà di ricerca (v. staminali), avremo una chiesa cattolica sempre più invadente, avremo minor attenzione verso i più deboli (immigrati, invalidi, poveri, ecc.). Se vincerà la destra saremo, insomma, un paese meno civile. Questi sono aspetti rilevanti e per fortuna i piddini lo sanno :-)
Mi spiace, ma non ti rendi conto che con questo ragionamento, che può anche essere giusto, ma è fatto di sfumature, ti accingi a legittimare delle persone che ragionano così. Tu credi che sia una buona idea, io no, e finora purtroppo i fatti mi hanno dato ragione. Secondo me non si può essere "un pochino meno fascisti", come tu stai ipotizzando. Poi ovviamente ognuno fa come crede.
Elimina@Alberto
EliminaGrazie della risposta articolata, da meditare. Ne approfitto per correggermi: "qualche svogliata carezza/e un po'di tenerezza" non è di Aznavour ma di De André. Non me ne vogliano i patiti (non partiti!) genovesi e non.
@ Bagnai
EliminaProf.
qui si parla di economia e quindi ovviamente di politica. Se lei è così preciso nel riconoscere le enormi disonestà del PD nel processo che ci ha portato al governo del PUDE dovrebbe essere altrettanto preciso nel riconoscere che il modello di società che il PD ha in mente è l'opposto di quello del PDL. E che il modello di società del PD è migliore.
Questa NON è una sfumatura. Non crede ?
Ehi amico! Ma tu hai postato lo stesso messaggio ieri. Quindi hai tanta fretta di farcelo conoscere. Eh già...
EliminaMa lo senti quello che dici? Forse non hai capito a chi stai parlando. Ricambierò evitando di farti capire quello che hai detto.
@MANZUT
EliminaInoltre il PD ha spesso appoggiato le deliberazioni PDL non votando, cioè non votando contro, compreso il Fiscal Compact l'estate scorsa, ma comprese anche molte deliberazioni nel corso degli anni: come la mettiamo? (sermo cotidianus), come la spieghiamo?(sermo doctus).
Per gli increduli: v. la ripetuta cronaca parlamentare di Travaglio sul FQ (votazioni PD, non votazioni, astensioni, votazioni contrarie ma non efficaci per basso numero di presenti) a più riprese nel corso degli anni. Inoltre esistono, come fonti primarie e consultabili, i debiti verbali parlamentari con tanto di numeri di presenti/assenti, e gli assenti sempre molto giustificati..., anche da quella parte, ops, come nessun (altro) lavoratore, forse neppure a livello di dirigenza e di manager.
Conclusione: se tutto ciò è onestà, bisogna invitare gli accademici della Crusca a riformare il vocabolario della lingua.
E inoltre: che la smettano, i PD di mestiere, di rispolverare certe figure gloriose della tradizione PCI, quelle che un'altra visione del mondo l'avevano o almeno la dichiaravano, quando viene loro bene, e rimetterle in naftalina quando non fanno comodo. Certo, il dire e disdire fa parte del gioco politico/partitico, ma allora su quale concretezza si misura la differenza? Sui padri spesso ripudiati?
Marx è morto, Gramsci è morto (e da quelle parti chissà se ricordano che è esistito), Berlinguer (Enrico) è morto...e gli eredi-non eredi qualche problemino di identità e di crisi, e di logica nonché di praxis, talvolta sembrano averlo. Mah.
@Bagnai
EliminaNon sono un giurista, sono un semplice avvocato (come già sa), ma una risposta posso dargliela, almeno dal punto di vista strettamente legislativo.
L'art. 72 del Dpr 30/03/1957 n. 361 (la nostra legge elettorale alla Camera) prevede la formazione di quattro plichi successivamente alla votazione ed allo scrutinio, e sono:
a) il plico contenente le schede corrispondenti a voti contestati per qualsiasi effetto e per qualsiasi causa e le carte relative ai reclami ed alle proteste;
b) il plico contenente le schede corrispondenti a voti nulli;
c) il plico contenente le schede deteriorate e le schede consegnate senza appendice o numero o bollo o firma dello scrutatore;
d) il plico contenente le schede corrispondenti a voti validi ed una copia delle tabelle di scrutinio.
Non esiste un plico per le schede bianche e quindi tali schede vengono semplicemente ignorate (anche se conteggiate a fini statistici).
L'art. 83, afferma che "l'Ufficio centrale nazionale 1) determina la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno. (La cifra elettorale per capirci è la somma dei voti conseguiti dalla lista stessa nelle singole sezioni elettorali della circoscrizione.)
2) ...
3) individua quindi:
a) le coalizioni di liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 10 per cento dei voti validi espressi e che contengano almeno una lista collegata che abbia conseguito sul piano nazionale almeno il 2 per cento dei voti validi espressi...
b) le singole liste non collegate che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi..."
Questo significa che le percentuali sono calcolate al netto dei voti nulli o annullati dall'elettore (tipo "vota PUDE" scritto sulla scheda): pertanto non c'è modo per rendere "pesabile" se non a meri fini statistici, il voto bianco o nullo.
Cosi è se vi pare.
Siamo entrati nel sesto anno di crisi, cui abbiamo risposto con politiche di austerità che hanno aggravato la crisi medesima, come era largamente prevedibile, e il ceto politico, il cui acume si rivela inversamente proporzionale alla gravità della situazione, promette maggiore austerità per il futuro. Così sappiamo in anticipo che la crisi si aggraverà ulteriormente, ben oltre i livelli di sopportabilità, ed eventualmente ci prepariamo all'espatrio.
RispondiEliminaE mentre osserviamo sgomenti lo sgretolamento del tessuto economico nazionale, e alcuni milioni di appartenenti al ceto medio scivolano inesorabilmente verso la poco invidiabile condizione del proletariato, Monti inaugura la stazione ad alta velocità di Porta Susa, da cui forse un domani transiteranno treni veloci che trasporteranno quei pochi che potranno permettersi di pagarsi il biglietto.
Ma la vera novità di questi tristi e tragici giorni è la decisione del governo di offrire aiuto militare alla Francia nella sua avventura neo-coloniale in Mali.
L'avventura, diciamolo, è iniziata male, con la strage di ostaggi di un non meglio identificato gruppo terrorista avvenuta a seguito di un blitz dell'esercito algerino in un sito di estrazione del gas della Bp a In Amenas, nel Sahara algerino.
Fonti dei servizi algerini hanno dichiarato alla Reuters che sono almeno 30 gli ostaggi uccisi, 22 gli stranieri di cui non si hanno notizie, e almeno undici i militanti morti durante l'assalto dell'esercito.
Recentemente Hollande si è lasciato sfuggire una frase che aiuta a meglio comprendere i reali motivi dell'operazione militare in Mali: "L'Africa è il continente del futuro". Faceva riferimento, Hollande, alle grandi ricchezze naturali dell'Africa, e all'importanza che esse rivestono per l'economia delle potenze occidentali.
Sempre sensibili alla difesa dei diritti umani e della democrazia, gli Usa si sono prontamente schierati al fianco della Francia per fornire assistenza logistica, copertura satellitare e droni. Il cliché è quello classico: si mette un'etichetta, in questo caso al Qaeda, al paese da aggredire e il gioco è fatto. Curiosamente, dal 2006 è operativo a Stoccarda l'“US Africa Command” (AFRICOM), il cui compito è quello di fronteggiare la proliferazione di “gruppi jihadisti” in Africa. Il che aiuta a meglio comprendere la reale natura delle cosiddette “primavere arabe”.
Quindi per il momento è superfluo chiedersi che fare. Ce lo dirà lo zio Sam. Anzi, ce lo ha già detto, a giudicare dalla nonchalance con cui il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata – che ha appena scoperto che “in Mali c’è una forte emergenza umanitaria” - ha annunciato che siamo impegnati a fornire assistenza logistica alle truppe francesi in Mali.
In parole povere, siamo impegnati nell'ennesimo capitolo della “Guerra al terrore”, quindi non c'è tempo da dedicare al progressivo impoverimento di larghe fasce di popolazione, o ad altre quisquilie del genere.
Caro Prof. sto leggendo il Suo libro e ho letto molti dei suoi post.
RispondiEliminaInnanzitutto vorrei ringraziarLa per l'impegno in questa operazione di verità che sta portando avanti, per la Sua onestà intellettuale e per avermi illuminato su alcuni argomenti sui quali avevo una visione completamente diversa.
Tuttavia ho una perplessità:
Quando parla di "corruzione della politica" trascurabile o comunque di impatto minimo rispetto alla scelta sciagurata di
avere una moneta unica, lo comprendo da un punto di vista economico. Ma oltre il punto di vista economico, in chiave elettorale bisogna tener conto anche di altri fattori.
Infatti, una classe politica che mira a fare esclusivamente i propri interessi, crea (oltre al danno economico) anche danni ambientali e sociali inestimabili. I danni ambientali, non dovrebbero essere considerati per nulla secondari (vedi es. ilva e simili).
Per quanto riguarda i costi sociali in tempi come questi dovendo scegliere se tagliare le inefficienze e i servizi sociali la scelta guarda caso cade sempre sulla seconda.
Le inefficienze rappresentano un bel bacino di voti da mantenere in vita. Un saluto
Accipicchia, il mio perfido piano per favorire l'inefficienza della macchina statale è stato smascherato, quindi fallirà. In compenso falliranno anche tutti i tentativi di riformare lo Stato partendo dall'odio ideologico verso lo Stato. Sono tentativi fatti per lo più a parole, che hanno come unico scopo quello di catturare l'attenzione dei meno attenti, e che se anche fossero in buona fede sarebbero destinati a fallire, visto che le riforme strutturali non si possono fare senza risorse e in condizioni di emergenza.
EliminaQuindi, come dire: lei ha capito che sono a favore dell'inefficienza, ma io non ho capito se lei ha letto il mio libro!
Però la ringrazio per l'incoraggiamento e spero di averle dato un motivo di riflessione.
Mi sono spiegato male, partendo dal presupposto che tutti (o quasi) i partiti sono pro-euro e quindi dannosi dal punto di visto economico, perchè non calibrare il proprio voto su quelli che fanno della questione morale un punto importante ?
RispondiEliminaCome dire, scegliere il partito che porta al male minore.
Una sola parola: Penati. Ma di cosa stiamo parlando? Di una classe dirigente che ha tradito il proprio paese e i propri elettori. Lei vuole salvare questa classe dirigente, o il paese? La scelta è questa.
EliminaOvviamente il PD è quanto di più lontano dell'idea di moralismo della politica. Mi riferivo ai 2 poli (dei 5 attuali) che si trovano più a sinistra.
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