mercoledì 9 gennaio 2013

Verbum Domini (non price competitiveness... de che?)

(una parentesi breve prima di riprendere il discorso sul debito)


"If Italy’s real exchange rates had evolved in a similar way to Germany’s since the beginning of 1999, Italy’s export growth would have almost matched that of Germany’s, while in reality it was less then one third its size."

Aspetta, forse non è chiaro:

"If Italy’s real exchange rates had evolved in a similar way to Germany’s since the beginning of 1999, Italy’s export growth would have almost matched that of Germany’s, while in reality it was less then one third its size."

Letto bene? Ve lo traduco? Ma sì, dai, altrimenti mi dite che sono elitario: "se il tasso di cambio reale italiano avesse avuto la stessa evoluzione di quello tedesco fin dall'inizio del 1999, il tasso di crescita delle esportazioni italiane sarebbe stato quasi identico a quello delle esportazioni tedesche, mentre in realtà è stato meno di un terzo".

Cosa significa?

Significa che nella spiegazione degli squilibri dell'Eurozona, in particolare per la parte che riguarda noi, la competitività "non di prezzo" (cioè il fatto che i tedeschi sono affidabili e biondi) non c'entra una beneamata fava. Quindi basta, per favore, con questa solfa. La differenza negli andamenti delle esportazioni è spiegata dal tasso di cambio reale, e quindi, in buona sostanza, dalla deflazione competitiva tedesca, placidamente ammessa dagli stessi tedeschi nonostante sia strenuamente negata dai nostrani collaborazionisti.

La fonte?

Ah, sì, scusate: quei bolscevichi della Commissione Europea!

Ragazzacci... Perché non è vero che le cose le fanno e non le dicono: le fanno, e ve le dicono pure. Tanto voi nun capite un cazzo...


(oh, s'intende: affettuosamente... A proposito: qualche spiegazione in più: sempre secondo questo studio, l'Italia ha la più alta elasticità delle esportazioni al prezzo relativo, cioè al tasso di cambio reale, che è appunto il rapporto fra i prezzi nazionali e quelli esteri. L'elasticità italiana è del 172% (in Germania è il 73%, le leggete nel box IV.1). Quindi l'Italia è anche il paese più penalizzato dalla rigidità del cambio, considerando che è un paese piuttosto aperto, ma questa non è una novità (vedi la Tab. 3: quello che segue vi aiuta a capirla).

Volete qualche ordine di grandezza? Questa tabella riporta una simulazione "back-of-the-envelope" per vostro uso e consumo:


Nel 2007 il Pil italiano era di circa 1492 miliardi di euro (valori a prezzi concatenati, base 2005), con le esportazioni a 428 miliardi, pari al 29% del Pil. Il Pil era in crescita dell'1.7% rispetto all'anno precedente. Una svalutazione reale dell'1% (comunque realizzata) avrebbe determinato un aumento dell'1.72% delle esportazioni, da 428 a 435.4 miliardi di euro. L'aumento delle esportazioni sarebbe stato, in volume, di 7.4 miliardi, e considerando un effetto moltiplicativo di 1.5 - visto che finalmente ci siamo accorti che il moltiplicatore esiste - avrebbe generato un aumento complessivo del Pil di circa 11 miliardi. Questo vuol dire che nel 2007 il Pil sarebbe stato di 1503 anziché 1492 miliardi, cioè che il Pil sarebbe cresciuto del 2.5% anziché dell'1.7%, cioè che la crescita reale sarebbe aumentata di 0.8 punti percentuali rispetto al valore storico pari a 1.7%.

Ovviamente questa valutazione dipende da molte cose: dalle dimensioni del moltiplicatore, dalle retroazioni su altre variabili, ecc. Pensate ad esempio che non stiamo considerando l'effetto - propizio - della riduzione di importazioni. Ma con le elasticità stimate dalla Commissione, questi sono gli ordini di grandezza che si ottengono in un contesto di equilibrio parziale. Si sbajo me corrigerete).

91 commenti:

  1. Non sono uno specialista, ma penso proprio che valga un vecchio brocardo noto ai giuristi.

    "In claris, non fit interpretatio"!

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  2. Senza contare che ai danni della rigidità del cambio dovremo sommare anche l'aumento del deficit della BDP causato dall'import di ghigliottine!!!

    p.s. dai, questa non la pubblicare...

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    1. HA fatto bene a pubblicaral,cosi'lancio un'appello:
      non ho più posto in garage,
      non sò dove mettere la terza!!

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  3. A proposito di slealtà e dei tedeschi che "competono" in innovazione: "La Germania ha venduto titoli di Stato a 5 anni (Bobl) con tassi in rialzo ai massimi da ottobre scorso. Il rendimento medio e' salito allo 0,53% dallo 0,41% del collocamento del 28 novembre scorso. La domanda ha raggiunto i 7,4 miliardi di euro contro un target massimo di offerta di 5 miliardi e al mercato sono stati assegnati 4,09 miliardi di euro. Come di consueto la Bundesbank ha trattenuto una quota e oggi la percentuale e' salita al 18% dal 16% dell'asta di novembre.". La fonte è qui ...discorso già fatto mille volte, ma ogni tanto un'oliatina non fa male...Professore scusi ma l'elasticità delle esportazioni al prezzo relativo centra poi con la condizione di Marshall-Lerner? Grazie, un caro saluto.

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    1. Sì. Le condizioni sono soddisfatte se la somma dei valori assoluti delle elasticità di prezzo è maggiore di uno. Chiaramente, se già quella dell'export è maggiore di uno, la condizione è soddisfatta per forza, il che significa (lo ricordo a chi non lo sa) che una svalutazione reale risolverebbe il problema della bilancia dei pagamenti. Ma anche su questo faremo un post tecnico, visto che siete così interessati...

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  4. Profe, a mio avviso fa bene a continuare a mettere la traduzione italiana. Perché se da un lato è imprescindibile conoscere la lingua del nemico, dall'altro, però, quando non c'è necessità, affidare al barbarish la comunicazione potrebbe aiutare i "nostri" eurocrati nel rimuovere uno degli ostacoli oggettivi al loro fogno del "più Europa"

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  5. E ora Gustavo Piga come fa a giustificare le cavolate sparate l'altro giorno al GR1!

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    1. Non lo so e non lo voglio sapere. Per non sbagliare, nemmeno ascolto. Io niente saccio!

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    2. Eh eh... non ho resistito... d'altra parte avevo appena letto il paragrafo di Dornbush e Fisher sulle relazioni internazionali e il tasso di cambio reale.

      N.B. Non sono io che vado sul suo sito, è Voci dall'estero che lo linka! :)

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    3. @ Marco
      Anche tu con la sindrome del Colosseo allora :)
      ne sono affetto anche io e sto cercando di guarire così poi potrò concentrarmi sulla cura delle sindromi influenzali che importo senza sosta (il destino dei papà pig) dai malsani asili della città eterna (peggio delle paludi pontine pre-bonifica).

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    4. @Giorgio

      Sì, Carmen è una compagna che sbaglia, ma un po' di sci d'acqua sul lago Bajkal...

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    5. Alberto, Piga sardo è! lo tengo lì linkato solo a vedere se piano piano migliora... capitto mi hai?!

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    6. Piga è nato a Bolzano. Fai attenzione agli amici. In questa battaglia sono gli unici che possono fotterti, perché i nemici, come è abbastanza evidente, si stanno autodistruggendo. Dopo di che, 2+2=4.

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    7. Allora saranno le origini...va beh, non ho scuse

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    8. Nemmeno io ho resistito... e che cavolo!

      "E da dove viene questa carenza di produttività? Dai ritardi in termini di secondi e minuti che abbiamo nel consegnare la nostra merce, nel ritardo con cui i nostri lavoratori escono dagli ospedali perché male e tardi curati"

      Statobruttissimo! Spesapubblicaimproduttivamedicinullafacenti!!!

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  6. Diciamo pure che siamo anche meglio dei tedeschi. Quell'"almost" non tiene di conto dell'effetto sostituzione tra merci importate ed esportate.... Sarebbe stato troppo umiliante per i crucchi ;-)

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  7. ORRORE!

    "La Polonia è l'unico paese Ue che non è andato in recessione durante la crisi iniziata nel 2008, grazie a conti in ordine, domanda interna sostenuta E SVALUTAZIONE COMPETITIVA."
    .....
    "I cechi hanno abbassato il loro tasso di riferimento al 0,05%, e la banca centrale si è detta pronta a vendere corone sui mercati dei cambi nei prossimi mesi PER INDEBOLIRE LA VALUTA ED AUMENTARE LE ESPORTAZIONI."

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    1. Sto co...comero! Se non gli entra in testa che una svalutazione in risposta a uno shock (come lo shock Lehmann) è difensiva e non competitiva, gli entrerà da qualche altra parte. E notate con quanta tempestività si appropriano di certi esempi (per distorcerli) poco dopo che a me capita di farli (a Pescara). Ci seguono. Meglio così: che possano precederci è impossibile, non sono in grado. Vogliamo far giudicare ai polacchi il loro caso? Ecco, leggetevi questo.

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    2. Mitici! Amo le polac... gli economisti polacchi! Quanto gli dobbiamo, tra l'altro!

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    3. C'è però chi ha già compilato una lista dei cattivi che manipolano le loro valute: "China, Denmark, Hong Kong, Korea, Malaysia, Singapore, Switzerland, and Taiwan. Japan may need to be added if it pursues new Prime Minister Abe's stated intention to force a sharply weaker yen through dollar purchases."

      C'è un criterio per individuare chi si difende e chi attacca?

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  8. In buona sostanza mi sembra di capire che i tedeschi avevano ben più chiaro di noi cosa sarebbe successo con l'euro e, facendo finta di niente, hanno spinto immediatamente e decisamente su svalutazione reale comprimendo salari e spesa sociale per far decollare l'export verso il sud europa mettendolo sotto scacco con una serie di effetti collegati che si autoalimentano.
    Quindi strozzinaggio sul debito e man bassa a prezzi di saldo delle nostre aziende.
    Sperando forse di arrivare alla totale disintegrazione delle nostre economie ad una velocità che non ci avrebbe nemmeno permesso di gestire una eventuale uscita dalla moneta unica.
    Una volta che si fosse stabilizzata la situazione avrebbero avuto un bacino di manovalanza a costi paragonabili a quelli del Bangladesh con la quale competere con il resto del mondo.
    Spero propio che i conti gli abbiano sbagliati !

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    1. Io non la metterei proprio così. Da un lato esiste certo la consapevolezza e la volontà della leadership tedesca di impostare la crescita del proprio paese sulla domanda estera attirandola almeno inizialmente con la competitività di costo. Sono dichiarazioni, se ne occupano ad esempio Cesaratto e Stirati (leggi p. 16 e segg.), e lì la consapevolezza è evidente, c'è poco da dire. La politica monetaria tedesca, nel senso del controllo dei prezzi (che poi ci sarebbe da vedere come venisse effettivamente realizzato), era visibilmente e DICHIARATAMENTE orientata ad acquisire un vantaggio competitivo sui fratelli europei. Punto.

      Da qui a parlare di Europa come progetto deliberato di tre persone sedute intorno a un tavolo ce ne corre un po', anzi parecchio, ed è esattamente quel parecchio che separa Donald dalla scienza, tanto per fare un noto esempio.

      Voglio dire che la consapevolezza dell'esito distruttivo, che ora non può non esserci, non è necessariamente detto ci fosse all'inizio, anche perché non si poteva dare per scontato che i paesi satelliti fossero così CO-CO (coglioni e corrotti) da farsi fregare con un aggancio nominale, soprattutto dopo il 1971.

      Non so se è chiara la prospettiva storica nella quale mi pongo. Per il resto, i numeri sono numeri, da sempre.

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    2. + "non si poteva dare per scontato che i paesi satelliti fossero così CO-CO (coglioni e corrotti) DA FARSI FREGARE CON UNA AGGANCIO NOMINALE." [ Bagnai, 2012 ]
      - "Accarezzai anche l' ipotesi di un rebasement della lira che avrebbe potuto essere sostituita da uno scudo
      italiano, con parita' uno a uno con l' Ecu, e con l' impegno unilaterale di mantenere nel tempo questa parita' e approfondii l' argomento in numerose conversazioni con Ortoli, allora vicepresidente della Commissione di Bruxelles." [Andreatta, famoso articolo del '91 riferendosi ai fatti dell'81 ]

      Nella sfera della prima CO inserirei tranquillamente il piddinismo, come disposizione (malattia?) mentale, come habitus all'ottusità spocchiosa e cieca di chi non ha dubbi ma solo certezze inconsapevolmente mediocri, come manifestazione ontologica del dilettantismo di alto rango.

      La sfera della seconda CO ingloba perfettamente l'anima del riformismo reazionario della sinistra italiana, che sembrerebbe un ossimoro se la lingua italiana non avesse avuto esigenza di dare un significato all'aggettivo "democristiano".

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    3. OK.
      Io forse ho estremizzato un po' nell'esprimere il concetto.
      Lasciando perdere le varie e solite teorie complottiste, in un dibattito come quello qui ospitato può essere utile e anche necessario abbandonare la freddezza e la puntualità della analisi scientifica per un po' di sano radicalismo.

      Sono d'accordo con l'approccio analitico, scientifico, d'altronde io ho fatto convintamente studi tecnici e il mio approccio ai problemi è sempre stato molto razionale, metodico, logico, almeno fino ai 40, dopo di che ho appurato definitivamente che con la logica non si riesce a spiegare il comportamento umano.

      Quello che sta succedendo ha purtroppo delle inquietanti analogie con quanto successo molte altre volte nella storia, in America Latina gli amici di Chicago non erano certamente in buona fede ma nemmeno sapevano cosa effettivamente sarebbe successo, come avrebbeo reagito paesi come Chile e Argentina.

      Comunque andiamo avanti e vediamo che succede da noi.

      Insisto che con la mia umile personale esperienza: spesso ho realizzato che la realtà era quella più impensabile, balzana e indicibile.

      Tempo al tempo, non scarterei nessuna ipotesi.

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    1. Come divebbe Novma Vangevi, sei un volgave nazionalista. Bvutto, bvutto, bvutto...

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    2. L'armata Brancaleone era un antesignano dell'armata PDin, con l'unica differenza di essere nettamente superiore come serietà e coerenza. Sacripante!!!

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  10. Ieri sera discussione al circolo piddino.
    Ho provato a spiegare che la crisi è un problema di competitività basata su cambio fisso e liberalizzazione di capitali.
    Ti guardano sbigottiti e poi ti urlano in faccia:

    "Ma dove vivi?Non sai che è tutto corrotto?"
    Oppure vanno quasi sul personale: "E' inutile, a sentirti ragionare vedo che gli italiani non li cambierai mai, non hai il coraggio di ammettere che gli altri(i tedeschi)sono meglio di te."

    Sinceramente mi sono stufato.Le persone non vogliono nemmeno cominciare ad ascoltare qualcosa di diverso.
    Non sò se è un mio problema di efficacia, probabilmente si, però già se non spari contro il politico di turno già non ti ascoltano più.
    I grillini poi (quelli che ho incontrato io finora) sono i peggiori, appena gli dici di lasciar perdere la corruzione per un attimo sono quasi capaci di toglierti il saluto.

    Forse però sbaglio io alla fine.In certi luoghi è forse impossibile cambiare le persone, e forse è anche inutile perderci tempo.
    Forse dovrei informarmi per me e lasciar perdere gli altri.
    Qualcuno ha qualche consiglio(anche per propria esperienza)?

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    1. Non saprei dire. Anche io -pur non partecipando a circoli politici- quando ho confronti con altri rimango piuttosto sconfortato.

      Ho udito frasi che "voi umani non potreste nemmeno immaginarvi", che spaziano da "Monti è il nuovo De Gasperi" a "con la lira ti ritroverai uno stipendio da netturbino" a "la Germania è l'economia perfetta" e chi più ne ha più ne metta.

      Ma l'amarezza più grande la ho avuta quando ho constatato che anche i miei anziani genitori erano sordi a determinati tipi di ragionamenti. Perchè io ai miei genitori gli voglio bene a prescindere (e dal punto di vista umano non può essere diversamente), e non sono riuscito a fare breccia nel muro di gomma messo dall'informazione ordinaria tra me e loro. E questo mi lascia sconfortato e arrabbiato, anche se mi rendo conto che determinati ragionamenti presuppongono, come dire, la previa acquisizione degli strumenti per capirli e non è facile cominciare a farli capire ad un vecchio di 80 anni.

      Quello che salvò me (se salvo posso definirmi), fu un casuale lampo che mi attraversò la mente: mi dissi, un giorno di dicembre del 2011, che l'unico modo per poter essere utile a me stesso era, probabilmente, comprendere la reale natura dei fenomeni che mi circondavano andando "oltre" i titoli dei giornali.
      Rispolverai dalla cantina lo Stigliz ed il dornbusch-fischer dei miei (fallimentari) studi universitari. Ho letto i libri di mihm e roubini, di chang, di badiale e tringali. E mi sono avventurato in rete, leggendo tutto quello che trovavo, mmt e austriaci inclusi. Ho scoperto questo blog verso maggio dello scorso anno. Ed i famigerati puntini hanno..... cominciato ad unirsi.

      Però penso una cosa. Se siamo in una democrazia (per quanto corrotta, alterata, e "poco teutonica"), è perché, durante il famigerato ventennio, ci fu chi continuò a parlare, a scrivere, a contestare. Ancorché inascoltato e componente un'esigua minoranza.
      Pertanto,il consiglio che mi permetto di dare a Genewen è: non preoccuparti se capiscono o no e se vogliono capire o no. Tu, continua a parlare e non vergognarti delle tue opinioni. Far circolare la verità non è mai tempo perso e soprattutto considerata la statura morale dei "nuovi de gasperi" che vogliono governarci.

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    2. Si però muori nel cuore.Ma non per me personalmente, basterebbe un pò più di buona informazione in giro e le cose cambierebbero prima.

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    3. Il consiglio del presidente Mao è sempre valido, "siediti sulla riva del fiume e aspetta di vedere passare il cadavere dei tuoi nemici". Purtroppo nel caso dell'euro per chi è di sinistra, ed io lo nacqui, si tratterà soprattutto di amici.

      Giuseppe Sini

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    4. Trovo che i peggiori siano quelli de Ingroia,come se n'cazzano quanno gliè dici che so rossi fuori e neri dentro!Uno di questi mi ha detto che mentre io penso solo all'€ loro(Monty,la z'dora,e tutto il cucuzzaro) cacciano l'art 18 il welfare a costituzione,ma la mia memoria ha subito recuperato quella risata in faccia a Boccia!

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    5. Devi usare le loro stesse armi: (dei media) la paura, prima di introdurre l'argomento.
      Privatizzazione della Sanità, delocalizzazione, precariato, disoccupazione, perdita del potere d'acquisto, taglio al ribasso dei salari, privatizzazione selvaggia dei beni dello Stato (nostri) quasi in regalo, a concorrenti (Germania in testa) ad amici (loro e di esempi ce ne sono tanti), nuove tasse, e tagli.
      Non usare mai la parola: "Euro" l'hanno associata all'Europa. Fuori dall'Europa invasione dei Normanni, Cina, tzunami, cavallette, morte dei primogeniti.
      Usa: moneta unica. Evita: "ritorno alla Lira".
      Nuova moneta: "il Leonardo", o meglio: deciderà chi governerà in quel momento cosa, e il nuovo nome della moneta.

      Fai sempre prima tu le domande, e rimani sulle domande fornendo una soluzione, ma continuando sempre, sempre a domandare alla fine del discorso. Se parti tu con le risposte, o finisci con una risposta, hai perso in partenza.
      Di argomentazioni ne hai, e pensa, dici pure la verità a differenza dei piddini che la sanno, e non la vogliono sentire.

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    6. Io mi sono fermato su questo blog perchè avevo voglia di mettere in discussione le mie idee e i miei pregiudizi.
      Ormai sto seduto sulla riva del fiume,aspetto il cadavere,discuto coi cadaveri del PUDE solo per farmi due risate,l'unica cosa che ho a cuore è quella di cercare di far capire(solo se lo vogliono),che la paura oddio se usciamo dall'E c'è a guera è inutile e dannosa!

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  11. Ma Gustavo Piga lo sa che tanto all'Eni va Passera?

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  12. @Genewen
    ovviamente imporre le proprie tesi è un po' fascista ma..
    se si vuole bisogna metterli all'angolo.
    per esempio:
    - corruzione? perché la cina cresce mentre gli USA (verde) no?
    perché l'irlanda si è fottuta?
    EVIDENTEMENTE LA DISCRIMINANTE NON E' la corruzione!

    e così via.. bisogna ribattergli!
    con degli esempi fulgidi.
    poi citi il fatto che per la scienza economica la correlazione tra debito pubblico e crisi è prossima allo zero e li fotti..
    ma discutere su due binari differenti non serve

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    1. Lo so ma il punto è che non ti ascoltano, se non dici quello che vogliono sentirsi dire iniziano a starnazzare e diventa una comica.
      Non voglio imporre le mie idee, ma dare una visione alternativa.
      Però per dar luogo ad un dialogo bisogna essere in due.

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    2. Un amico mi ha appena telefonato per dirmi: comincia chiedendo A LUI di spiegarti i buonissimi motivi per cui bisogna restare nell'euro. Sai benissimo come farli a pezzi uno dopo l'altro, ma FAI COMINCIARE LUI.
      Mi pare meriti un pensiero.

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  13. @non economista
    non credo bisogna credere nel "più chiaro".
    altrimenti non ci sarebbero gli interventi di Napolitano e Spaventa (RIP) del 1978 a testimoniare il contrario.
    Credo nel senso della democrazia che da noi è variegato ma certamente non morto

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  14. Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph del 1° gennaio scriveva (più o meno, traduzione mia) "L’anomalia è perché la sinistra – in Spagna, e un po’ in tutta Europa – continui a sostenere l’agenda reazionaria dell’Euro che stabilisce una politica nell’interesse dei creditori e spinge la disoccupazione giovanile al 55%. La trahison des clercs. [...]
    Questo è l’anno in cui a molti diventerà chiaro che l’Europa è in una situazione molto più grave di quanto si immagini; che rischia un irreparabile declino; che sta perdendo i suoi giovani migliori nel momento peggiore, all’avvicinarsi della crisi demografica, quando nulla dovrebbe essere lesinato; che sta ricorrendo a misure ancor più coercitive e a metodi dispotici; e tutto per salvare una moneta che è in primo luogo la principale causa del disastro, e che moralmente dovrebbe essere divisa nelle sue parti controllate democraticamente.
    Nel 21esimo secolo non c’è spazio per una dittatura monetaria.
    La chiarezza è un buon inizio." Quando mai potremo leggere su un organo mainstream banalmente conservatore tesi cotanto conspiring?

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  15. Ma sì, nel mentre m'è arrivato il libro, e spero tanto plachi in fermatore del declino che si nasconde ruggente nello spirito del mio babbo. Giannino con quei baffetti secondo me frega, pero' in fondo sono pure un indizio della sua nostalgia dell'economia ottocentesca.

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    1. Segnalo a questo proposito che su facebook ci sono tante pagine interessanti che probabilmente conoscete e che riprendono molto da questo blog... una è "fermare il cretino" :)

      Ho letto dell'idea di portare questo blog su facebook: a mio parere non è necessario e non sarebbe neppure utile. :)

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    2. @Giorgio

      Va bene, si vede che hai avuto una giornata pesante, ti perdono. Vale sempre l'invito a farti un Duomo di Milano di cazzi tuoi... cioè, scusa, volevo dire, gentile dottore, grazie del consiglio del quale terrò sicuramente conto.

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    3. Oops... per fortuna mi sono contenuto e non sono stato a spiegare il perché e il per come aggiungendo al consiglio non richiesto la lezzzioncina! :)

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    4. Sì, anche perché non capisco cosa significa "portare il blog su Facebook" (cioè non credo che abbiamo discusso approfonditamente e a lungo il senso del mio progetto... o avevo bevuto troppo?).

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    5. No, infatti mi riferivo a questo: "Comunque, sto cercando di capire come passare a Facebook e come usare una pagina anche per facilitare l'organizzazione dei miei eventi e la vostra aggregazione." qui. Probabilmente ho capito male il senso di "passare a Facebook". :)

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  16. Ha ragione il prof., il problema è antropologico: chi nella vita ha bisogno di certezze preferisce rimanere in Matrix.. Ma chi mi sta sul cazzo è l'agente Smith.

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    1. Qui sono troppi gli agenti Smith e bisognerebbe cominciare a svergognarli in pubblico. Il prof non lo fa perche' e' controproducente pero' ....non so ...ci vorrebbe uno Sgarbi. Ci sono agenti Smith che dicono di capire di macroconomia perche' hanno pubblicato qualcosa di assolutamente irrilevante che dimostra l'ovvio con metodi discutibili ...e pero' sono i prof di economia che il Bagnai si vede di fronte. E questo quando va bene, che altrimenti si trova il giornalista para-economico o forse solo para-gnosta. Come fa a non sfancularli a questi? Io veramente Alberto ti ammiro per questo. Anche perche io farei lo stesso (e soffrirei in silenzio)

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    2. Eh beh, ma Matrix è un esempio perfetto di quanto sia difficile accettare che la visione delle cose che ci siamo abituati a credere sia completamente sbagliata (potrei citare il mito della caverna di Platone, ma lasciamo da parte la filosofia): tant'è che nel film c'è persino un personaggio Cypher, che vuole ritornare deliberatamente alle comodità della finzione, piuttosto che affrontare le asperità della realtà.

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    3. @Sergio cuor di leone (che fa rima con...)

      Scusa, cosa intendi per non svergognare in pubblico? Questo?

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    4. Bello :)
      meglio di niente

      Ps Rime? Bastione, Rione, Professorone, Tifone, Ustione, ...

      (psps me voi risponde a quella stupidaggine di email sul PIL changeover, basta che mi dici che e' una cagata ovvia (mica mi offendo) ma non me lo di qui che me vergogno :))

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    5. Sergio, forse non è chiaro: non ho tempo di intavolare dialoghi personali. La tua email non so nemmeno dov'è finita. Se te la prendi mi dispiace, ma è solo una mancanza di rispetto per quello che faccio. Se non ti sembra abbastanza, ti segnalo che aprire un blog è gratis, e per scrivere un post basta un'ora più una vita. Il problema, evidentemente, non è l'ora che si perde. Se la tua vita è stata abbastanza interessante, lo saranno anche i tuoi post.

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    6. Alberto tu fai tantissimo e ti ringrazio. Il "blogghe" l'ho aperto e la cosa l'ho scritta. Capisco che non hai tempo e ti ringrazio per quello che fai. Che e' di importanza enorme. Assolutamente cruciale la tua operazione di divulgazione. Anche solo in termini personali, ti ringrazio per come ora interpreto il "funzionamento del mondo". Senza bisogno di complotti e marziani (anche se evidentemente c'e' chi ci guadagna e chi ci rimette) tutto e' molto piu chiaro grazie al tuo lavoro. Spero proprio succeda lo stesso a molti altri perche' c'e' bisogno di massa critica.

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    7. Se succederà a molti dipende solo da voi. Se continuate a chiedermi per chi votare (non è il tuo caso) o di farmi votare (non è il tuo caso) invece di parlare agli umili, che possono capirvi, allora staremo sempre qui ai blocchi di partemza. Ma so che tu mi hai capito benissimo.

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  17. ecco in uk lo dice chiaro e tondo il telegraph, i daily fishwrapper nostrani invece - al solito - ignorano le questioni cruciali. Leggere che una dipartita per qualche amena località o magari una bella pensione per monti(rigorosamente in minuscolo)è l'unica ancora di salvezza per questo paese mi mette di buonumore e fa aumentare un po' il mio ottimismo sul nostro futuro, insomma non ci sono solo le perle di Alberto Bagnai a rallegrarci.OK,OK sono le migliori cose che sia possibile leggere in italiano, grazie ancora Prof. per questa grandiosa opera di divulgazione che stai facendo
    http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/9735757/Mario-Montis-exit-is-only-way-to-save-Italy.html#

    mi rammarico di non avere tempo a suffcienza per leggere tutto quanto appare sul blog, e mi scuso se la segnalazione è già stata fatta da altri

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    1. Paolino, qui non stiamo a pettinare le bambole... La segnalazione è già arrivata, ma un richiamo fa sempre bene.

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  18. Per chi avesse bisogno lezioni di economia solo 23 DVD http://temi.repubblica.it/iniziative-capireleconomia/

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  19. E comunque anche S&P sta dettando l'agenda deflazionistica a botte di disoccupazione, si veda l'ultimo outlook. Che poi repubblica traduce "external deficit" con "deficit".

    http://www.standardandpoors.com/ratings/articles/en/us/?assetID=1245346022787

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  20. Sono daccordo con Paolino sull'opera di divulgazione veramente eccezionale e anche con uno spirito -cioe' diciamolo fai proprio crepa' dalle risate !!!

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  21. Se posso unirmi alla frustrazione di Genewen, da quando ho aperto gli occhi sull'euro mi sembra di toccare con mano che cosa succedeva in Italia durante il fascismo. Sai quando leggi i libri di storia e ti dici: "Ma come era possibile?" Ma come è possibile che nessuno si renda conto? E la mia triste sensazione è che l'euro non finirà tanto facilmente, perché di solito le cose che fanno bene ai ricchi e male ai poveri non se ne vanno da sole (per questo, non scherzerei più di tanto sulle ghigliottine). Qualcuno sta gettando milioni di disoccupati sul tavolo dell'euro e anche queste sono cose che prima o poi si pagano.

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    1. Amica, è vecchio come il cucco. In Italia credo lo conoscano tutti tranne te! Benvenuta a bordo!

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    2. Aspetta, vedo che non sono stato chiaro. Io non sono il tuo segretario. Tu non ti puoi permettere di usarmi da passacarte di materiale di repertorio che qui tutti conoscono e che chiunque si affacci sul web trova immediatamente. E non puoi farlo perché io non ho proseliti: ho lettori che hanno scelto di seguirmi in un percorso di divulgazione. Se sono molti, è perché c'era molto bisogno che qualcuno si "abbassasse" a spiegare delle umili verità tecniche (vedi questo post). Qui lo spirito è questo. Se altri argomenti attirano di meno, non è colpa mia, ma non per questo devo diventare il megafono del primo che passa.

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  23. Seguo umilmente post e commenti, con alterna agevolezza, i miei contributi non sono tecnici.

    A me questo luogo da due cose:

    -degli strumenti per misurare la realtà;
    -la consapevolezza di non essere solo nell'universo;
    -qualche lampo di puro divertimento.

    Ah! le cose sono tre??

    ... i conti non tornano mai...

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    1. Beh, la storia insegna che nemmeno a certi tecnici i conti proprio non tornano mai, dico, nemmeno se escono dalla Bocconi, quindi nel nostro piccolo possiamo essere anche perdonati per questi nostri errori di calcolo.

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  24. Segnalo questo articolo divertente. Gli 007 italiani che controllano i cinesi che fanno un lavoro che sta nelle regole del mercato. Regole che ha fatto proprie anche l'Italia.
    Www.repubblica.it/economia/2013/01/10/news/servizi_italia_shopping_cinese-50229053/

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    1. Il fiero alleaten Galeazzo Musolesi vigila affinché nessuno perturbi l'operosa assimilazione messa in atto dalle teutoniche armate.
      Insomma, i lombi si cedono solo agli alleati alti e biondi, mica a gentaglia con gli occhi a mandorla!

      Franco

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  25. ma fatevi questa bella lettura del giornale padronale! Si vede che il vincolo esterno comincia a presentare il contro e scoprono che è molto salato anche per i propri iscritti (ma non per tutti). Se questo articolo lo segnaliamo a qualche fiero piddino formatosi sulle pagine di Repubblica (di Salò) dite che si converte? (Ma in quanti modi glielo dobbiamo dire a 'sto piddino?)

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  26. A tutto ciò si può aggiungere che l'estrema libertà di circolazione dei capitali all'interno dell'area euro sembra proprio esser stata la causa di questo spostamento dei REER. Sono arrivati capitali, sono cresciuti il costo del lavoro e l'inflazione, i prodotti tradable son diventati meno competitivi. Ma questo lo sapevamo già.
    Il problema però è come l'Euro Plus pact, il six pack, il two pack (e quindo anche "stopack") possono contrastare l'effetto dannoso che provocano i capital inflow nell'aumento del REER (e quindi della perdita di competitività del Paese che riceve i capitali)? Queste misure servono a poco per tale scopo, ma magari servono a molto per un altro.

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    1. La lezione del ciclo di Frenkel è proprio questa. L'aggancio valutario non stabilizza l'inflazione via "disciplina" (come pensava Giavazzi), ma la destabilizza via afflusso di capitali in periferia, con effetti avversi sulla competitività (nel senso che rende ancor meno competitivi i paesi che partono in svantaggio). Quello che Giavazzi sosteneva non è successo, quello che sosteneva Frenkel sì. Poi sul perché ci possiamo interrogare. Intanto, questi sono i fatti.

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  27. @g.b.
    per fortuna il prof ci ha dato qualche mezzuccio concettuale per capire prima di questi come stanno le cose.
    inflazione al 4%? prima di tutto qualcuno dovrebbe spiegarci come mai l'inflazione del 2002 sia stata data al 2%..
    e poi: prima che si riaggiustino le cose che succederà? questi pensano che il mondo sia una fotografia dove basta usare il photoshop per sistemarla!

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    1. @Valsandra

      capiamo prima di questi, e questi comunque sembra che non abbiano ancora capito tutto, perchè disquisiscono sul 2% o sul 4% come limite massimo, ma nessuno pone il problema dato da un sistema che penalizza chi si discosta verso l'alto, ma non punisce ma anzi premia chi si discosta verso il basso. Dato che il problema sono i differenziali di inflazione, quello che conta è la differenza, non il livello di inflazione in sè, come causa degli squilibri. Invece di porre un limite all'inflazione, occorrerebbe porre un limite alla differenza di inflazione: se sei dentro sei bravo, se sei fuori sei cattivo. Si pone invece un limite al valore di inflazione: perché? Certo che se tutti i paesi europei fossero diciamo al 10% di inflazione, magati saremmo in equilibrio tra di noi, ma poi i tedeschi come fanno ad esportare anche fuori dall'europa? Questa prospettiva è quella che a loro interessa perchè i mercati emergenti stanno fuori. Per ora hanno massacrato i concorrenti interni alla zona euro (cioè noi) con un vincolo sull'inflazione che non pone limiti al ribasso ma solo al rialzo, e ora si apprestano ad utilizzare il surplus per dimensionare l'offerta sull'estero, unito sempre al vincolo verso l'alto dell'inflazione. Non gli interessa comporre gli squilibri interni, gli interessa sfruttarli per proiettarsi al di fuori della zona euro, utilizzando i paesi periferici come fabbriche cacciavite.

      Intanto ci obbligano a comprare un paio di loro sommergibili U212 (già, gli U-boat), dopo che hanno obbligato i Greci a fare altrettanto.

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    2. Il fatto è che così le cose non si riaggiustano. Finché qualcuno potrà continuare a fare il giochino di avere l'inflazione sempre un po' più bassa degli altri e di potersi, per questo, fregiare del titolo di più bravo della classe, la soglia scelta sarà irrilevante. Il problema della svalutazione del cambio reale si manifesterà sempre e comunque e poi, se qualcuno comincia a lamentarsi, si potrà sempre dire che la colpa è del maiale di turno che non è stato abbastanza bravo, bello e biondo.
      Cambiare la soglia dell'inflazione è solo uno spostare i vincoli per cercare di allungare la sopravvivenza delle economie che la moneta unica la stanno subendo. Se un paziente ha un'emorragia lo si può fare sopravvivere più a lungo somministrando unità di sangue ma se non si arresta l'emorragia alla fine il paziente muore comunque.
      Il problema è l'aggancio nominale delle valute e la soluzione è nella sua fine. Non è che non lo sappiano, è che, come spiegato più volte dal prof. non possono/vogliono dirlo, quindi: meglio parlare di inflazione.

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  28. Ma prof. Bagnai,

    ma lei allora non vuole capire!
    Certo che la Germania vince perché tiene più bassa l'inflazione! Ma la vera domanda è: come riesce a farlo?
    Ovvio, perché sono più produttivi e hanno fatto le riforme!
    Ecco la nuova frontiera della contro-contro-comunicazione: il problema non si può negare? Basta darlo per scontato: "è arrivato Bagnai! E che non lo sapevamo noi?"

    «Da un lato la migliore dinamica della produttività in Francia e Germania: se la produttività aumenta, il costo del lavoro per unità di prodotto scende (o comunque non sale) e dunque le imprese non hanno bisogno di aumentare i prezzi per coprire i costi. Dall'altro la concorrenza: in Italia esistono forti barriere all'entrata/comportamenti collusivi in particolare nel settore dei servizi, che sono una componente importante dei costi di impresa, il che impedisce ai costi, dunque ai prezzi, di scendere in linea con l'andamento del mercato. L'esempio dei distributori di benzina è eclatante».

    E l'apprezzamento del tasso di cambio reale non è legato al deficit della bilancia dei pagamenti?

    In questo momento «Il deterioramento della bilancia dei pagamenti, ovvero un afflusso di capitali verso il Paese, dunque un deficit di partite correnti, spiega l'apprezzamento del tasso di cambio reale, anziché il contrario, ma solo per i Paesi dell'Est Europa. Non ho contezza di movimenti di capitale verso l'Italia così ampi da giustificare il fenomeno».

    C'è alternativa alle prospettiva della "decurtazione dei salari" (perché ovviamente questo è il risultato: lo sanno tutti, l'hanno sempre detto e la gente ne è ben conscia quando si parla di moneta unica - e come no!) per recuperare competitività?

    «Il punto è quello di non toccare la media della produttività (dunque la media dei prezzi/salari) ma piuttosto la varianza (le "code" della distribuzione) della stessa attraverso opportune riforme del mercato del lavoro che non vadano a toccare il salario reale».

    Chi ci dice tutto questo?
    Il sito de Il Sole 24 Ore, oggi in una bella prima pagina, grazie ad un intervista del mio idolo Vito Lops al prof. Carlo Altomonte che è docente (indovinate dove?) alla Bocconi di (indovinate cosa? addirittura) Economia dell'Integrazione Europea.

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  29. Fantastico: beccatevi questo.
    Meno male che Junkcer c'è: se no penserei che i ristoranti sono pieni, gli operai sono contesi dalle industrie a peso d'oro, e tutte le promesse dell'euro sono state rispettate.

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    1. Col mio solito ottimismo, temo che salario minimo possa voler dire: a) che si suggerisce di dar due soldi, ma proprio due, agli eurozoni senza lavoro, in modo da metterli a tacere, del tipo carità pelosa; b) che si propone che agli scialacquatori provvisti di stipendio lo stesso venga abbassato al minimo.

      Le parole consentono vari sospetti e la realtà anche.
      Speriamo bene.

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  30. @Andrea Giannini..
    mesi fa scrissi sulla situazione sprint (atletica leggera) in Italia e una decina di anni fa scrissi che tutto ciò che si era fatto (T-U-T-T-O) era sbagliato, senza senso e per certi versi da idioti.
    chiaramente ho ricevuto insulti a tempesta.
    e la cosa bella è che i coach si sono sempre accodati senza che nessuno alzasse il ditino per porre domande anche banali ("perché seguo i programmi ma i risultati non arrivano?").
    il dissenso non è mai stato accettato.
    e in questo contesto si sono creati solo clientalismi.
    Pazienza?
    con il cavolo! a pagare sono stati atleti (allenati a cavolo, anche stressati dalle vicende politiche), coach (quelli di buona volontà sono stati più volte minacciati) e via dicendo.

    che dire?
    alla fine a nessuno interessa il "metodo" ma solo quelle benedette poltrone e ricevere benefici per i propri atleti

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    1. @valsandra
      Scusa ma qui c'è qualcosa che non torna.
      Io con l'atletica leggera non c'azzecco una benemerita.
      Però mi sono ricordato che un mio omonimo su internet è in effetti un astista, che scrive su vari blog.
      Quindi, visto che nel mio profilo sono presenti dei post che avrei scritto io su dieta e alimentazione sportiva (ma quando mai!) mi sa che - anche se non ho ancora capito come - che ci sia stata una sorta di "sovrapposizione spazio-temporale" (a breve mi troverò teletrasportato su un piatto di bresaola) tra il mio profilo e quello del mio più noto omonimo.
      Nel frattempo che io cerco di capirci qualcosa di più, tu sei consapevole di essere finita su un blog di pericolosi sovversivi che vogliono la dissoluzione dell'Unione Europea e la testa di Draghi su una picca della palizzata che al confine delle Alpi verrà eretta a difesa dall'usurpatore teutonico?

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  31. @Giorgio DM
    invece a me piacerebbe avere il blog su FB.
    ognuno di noi potrebbe invitare i propri amici e quindi l'effetto moltiplicativo sarebbe evidente.
    oh, non cito Keynes (lui lavorava per frazioni, noi per esponenti!).
    qualcuno che gestisca la pagina ovviamente bisognerebbe trovarlo..

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  32. @Prof
    secondo me non sarebbe male usare un social network come FB.
    nn so cosa ne pensa (ed eventualmente non ricordo la cosa) ma.. sa, informare chi desidera essere informati non fa male!
    NN so però che limitazioni si possono creare agli utenti (sullo scrivere nella bacheca) ma non penso sia una cattiva idea pensare a come implementare la cosa

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  33. @Andrea Giannini.
    ovviamente so che non sei lui (l'astista) perché i riferimenti che hai dati (liguria) mal si sposano con quelli lombardi (dell'astista, commentatore sky in studio per i giochi di Londra).

    ciò, premesso, senza averti confuso (per carità) coglievo l'occasione per ribadire un mio punto di vista.. ovvero che la logica e i fatti sono una cosa, gli interessi un'altra.
    francamente penso che se un'impostazione sia sbagliata (sai, uno ci mette la faccia quando l'afferma) allora nemmeno medio!
    non è come tra moglie e marito (o tra fidanzati) per cui si decide una volta ciascuno che film guardare al cinema (quindi sempre la donna).
    Il riferimento allo sport risiede nelle analogie!
    in questi gg Quarantotto (un lettore di questo blog), nel suo blog ha argomentato alcune sue tesi citando la mafia.
    oh, molte volte la cito io.
    vedo molta somiglianza tra i metodi mafiosi e quelli extra Ita.
    un metodo mafioso: appiccano il fuoco e il giorno dopo si presentano dalla vittima offrendo aiuto (remunerato!).
    uno dei tanti.
    sino alle stragi la mafia (da noi) uccideva, poi ha incominciato a infiltrare da tutte e due i lati (prima i comunisti erano odiati.. poi semplicemente hanno comprato pure loro).
    facciamo la conta di chi è del gruppo Bilderberg ed ha sviluppato il discorso dell'euro?
    SEMPLICEMENTE IN QUESTO CASO ho citato la situazione nel settore sprint dell'atletica leggera

    PS: non voglio la testa di nessuno.. tra le altre cose preferisco i corpo interi e vivi delle donne.. ahahha
    su questo sono solidale con il nanetto di Arcore

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    1. Ah, ma anche io sono solidale con il nanetto di Arcore! ;)
      A questo punto, allora, devo solo capire perché nel mio profilo ho tra le bozze delle mail sulla dieta sportiva...

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  34. Eppure a me Juncker e il salario minimo non convincono.
    Come lo calcoliamo se qui un affitto lo pago 600 e in Germania magari mi costa 400? Facciamo una media? Chi garantisce che vi sarà un'effettiva rispondenza col costo della vita? L'inflazione...?!? mhmmm...

    E poi, chi mi dice che questo non comporterà una ritrattazione dei salari già acquisiti per innegabili esigenze di competitività?

    Non lo so, mi pongo dei problemi data l'ignoranza nel capire la questione e non ci vedo per nulla chiaro. Non capisco.

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  35. ORRORE 2!

    "Le manovre di stimolo all'economia sul fronte della politica monetaria e di quella di bilancio .... hanno già avuto l'effetto auspicato dal Governo giapponese: far scendere lo yen ai minimi sia sull'euro che sul dollaro"

    "Ieri Draghi ha ricordato l'impegno del G-20 a evitare le svalutazioni competitive, ma apparentemente a Tokyo non intendono rispettare i patti."

    Cattivi cattivi cattivi!

    Per i "nostri" politici, presenti e passati, appropriata quanto mai la citazione di Churchill dopo la conferenza di Monaco del '38:

    "potevano scegliere tra la guerra e il disonore. Hanno scelto il disonore, e avranno la guerra"

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  36. professore, emiliano brancaccio a proposito del protezionismo che dovrebbe essere reintrodotto per tutelare il sud europa da una colonizzazione teutonica neoliberista ( che ai tedeschi ovviamente non piacerebbe )

    http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2012/10/intervista-a-brancaccio-su-pubblico-201012.pdf

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  37. A Professò !! ( non sono "de Roma" ma sto cercando di adeguarmi a questo blog ministerialromanocentricoveterocomunistastatalista ) sento il bisogno di fare questo commento palesemente off topic, perche altrimenti non saprei dove inserirlo.
    Sotto questo video

    http://www.youtube.com/watch?v=3M0xiXa_ZKU

    Nel quale, intervistato da non so chi, lei sostiene che al momento il tema fondamentale non è di chi sia la moneta ( cittadini, stato, BI, il mercatino sotto casa ) quanto piuttosto riacquistare la flessibilità del cambio, si è radunato un groppuscolo di "signoraggiai" che sostengono, senza peraltro arrossire, che lei avrebbe fatto marcia indietro ( ma rispetto a cosa ? ) perchè sarebbe in attesa di una chiamata "politica" da parte del sor Mario Monti !!!!!!.....al peggio ( o al meglio se parliamo di comicità ) non c'è mai fine.

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    1. Amico mio, i signoraggiai sono un cancro dal quale sarà difficile liberarsi, perché quando la gente sta male è lecito e fisiologico che cerchi delle risposte, possibilmente facili, almeno come struttura narrativa. La risposta dei signoraggiai è che la colpa è delle banche cattive: quanto di più facile. Il resto è fumoso, ma questo alla gente non interessa, perché un po' ama non capire, e un po', d'altra parte, si vergogna di far vedere che non riesce a seguire un discorso (anche quando, come quello dei signoraggiai, è un discorso inesistente). Morale della favola: un mix esplosivo.

      D'altra parte, facci caso: i più irriducibili fra gli anatroccoli, quelli che stanno ancora stretti al loro guru di princisbecco, provengono da un percorso signoraggiaio.

      Perché dovremmo parlarne qui, però, sinceramente mi sfugge. Scusa, ti lascio, squilla il telefono... "Sì Mario? Allora al prossimo Bilderberg le pastarelle le porto io...".

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  38. @Giulietta
    forse per i movimenti di capitale non ci sono i dubbi: sono destabilizzanti... ma il problema riguarda l'EZ al suo interno e quindi le svalutazioni dovrebbero risolvere il grosso del problema.
    poi c'è il problema di ChinAmerica.. ma so' affari troppo grossi per noi (per lo meno penso)

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  39. @GB
    mi è chiarissimo il discorso sull'inflazione tanto da aver poi immaginato la coglionaggine dell'inflazione unica.
    ammettendo sempre che in cuor mio i dati possano essere taroccati..
    Ad ogni buon conto, è come chiedere al prof di correre alla velocità del lento dei campioni di maratona che è di circa 3'40"-3'50"/km..
    Ognuno di noi ha le sue velocità che vanno rispettate se si vuole progredire e presentarsi in gara in forma.

    oh, similitudini a parte.. sul fattore "militare" non mi pronuncio perché sarebbe interessante capire gli interscambi e le prospettive concrete di guerre

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