sabato 19 luglio 2025

Una riflessione

Sto cercando di vivere ogni giorno come fosse l’ultimo, nec minimum credula postero, senza pormi troppe domande sul significato e l’efficacia della mia o di altre azioni politiche. Domenica scorsa ero a 2700 metri, sdraiato su un prato di stelle alpine, poi sono rientrato, due disegni di legge a mia prima firma sono stati approvati all’unanimità (dove avrò sbagliato?), poi giovedì sono ripartito per portare Claudio a presentare il suo libro, poi sono salito su una montagna su cui volevo salire da almeno 35 anni, una montagna che pochi conoscono e dove ero quindi completamente solo, motivo per cui guardavo bene dove mettevo i piedi, una montagna da cui si vedeva tutto, ma veramente tutto. Cerco di godere, finché ce l’ho, di quel minimo di energia fisica che mi permette di perdermi nella natura con una ragionevole certezza di ritrovarmi. Intanto, si continua a lavorare, a resistere, a organizzare.

In tutto questo, però, c’è una domanda che mi attraversa la mente: siamo proprio sicuri di poter sostituire quelli che credevano di aver capito cosa fosse l’euro e come combatterlo con quelli che credono di aver capito tutto grazie alla punturina? I primi, almeno, erano tanti. Ma non è neanche un problema di numeri. I social non li controlliamo noi: continuare a pensare che siano una metrica affidabile potrebbe rivelarsi un errore. Direi che è più un problema di coscienza di classe. Ma naturalmente, se si parte dall’idea che destra e sinistra non esistono più (signora mia!), poi ovviamente si tende a sottovalutare l’importanza di creare una coscienza di classe (salvo poi lamentarsi che manca l’ideologia). Diciamo che ci vuole molta pazienza, e che la pazienza qui non manca, soprattutto se lo sforzo che occorre fare è semplicemente quello di attendere che quello che non entra in testa a tanti gli entri da un’altra parte, e, come sa chi si è svegliato prima della punturina, la configurazione oggettiva del sistema in cui siamo immersi non mancherà di avvicinarci a uno di questi inesorabili momenti della verità. Basterà continuare ad applicare le regole europee, o anche semplicemente a non applicarle. Il problema infatti è un altro, e chi è qui probabilmente sa qual è.


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