venerdì 2 luglio 2021

Rebalancing Europe

 


I tempi cambiano.

Una volta ai convegni organizzati dal gruppo ID (all'epoca EFD) ci andavo, suscitando grande scandalo nei colleghi economisti "de sinistra": "Ma quelli sono fascisti! Sono nazisti!..." (come ricorderete bene: rinuncio per carità di patria a linkarvi i relativi articoli del blog).

Adesso li organizzo, e ci invito economisti liberi e aperti di spirito, che non necessariamente la pensano come me o come noi (se esiste un noi), ma... pensano liberamente, come pensavo e penso io.

Lo spirito resta il solito.

Promuovere il dibattito, accrescere la vostra consapevolezza. Per questo ci siamo incontrati qui, in quello che era e resta un luogo unico di resistenza culturale e politica.

Personalmente sono piuttosto pessimista circa l'esito del dibattito sul futuro dell'Europa e l'ho detto in aula diverse volte, sia dall'opposizione che dalla maggioranza (compresa l'ultima volta). Un pessimista è un ottimista bene informato. Il mio pessimismo è di questa natura: fattuale, non ideologico. Anche per questo non è cambiato al mutare degli schieramenti, e anche per questo i fatti lo valideranno con la consueta, spiacevole, regolarità. Per chi sa quali siano i tempi dei processi legislativi europei, e quali sono le intenzioni di alcuni nostri importanti partner, è piuttosto facile intuire che la strada della riforma delle regole è tutta in salita. Oggi se ne sono accorti perfino quelli bravi! Non dobbiamo nascondercelo: dobbiamo lavorare al meglio preparandoci al peggio. Un presupposto essenziale per intervenire correttamente in questo dibattito e per valutarne l'evoluzione è capire bene perché le regole di bilancio europee sono tossiche. Il motivo l'ho detto sinteticamente in aula diverse volte, ma ora è venuto il momento di parlarne in modo approfondito. Solo individuando la radice del problema si può capire se lo si stia realmente affrontando, e quindi, in soldoni, che cosa ci aspetta nel 2023, quando la clausola generale di salvaguardia, che attualmente sospende il Patto di stabilità e di crescita, sarà disattivata (e le regole, conseguentemente, riattivate).

Per questo motivo abbiamo invitato a Roma tre economisti che su questo tema si sono espressi con particolare competenza e originalità: Zsolt Darvas, Philipp Heimberger e Antonella Stirati. I lavori saranno introdotti dal capogruppo di ID, l'onorevole Marco Zanni, e dall'onorevole Antonio Rinaldi, membro della Commissione ECON, che in qualche modo sono i padroni di casa. Seguirà una tavola rotonda cui parteciperanno sei economisti di sei partiti di maggioranza (da sinistra a destra, Fassina, Nannicini, Marattin, Turco, Brunetta, Bagnai), moderati da Andrea Pancani. Chiuderà i lavori l'on. Claudio Borghi.

Credo che sia un'occasione molto importante per crescere culturalmente, anche se di questo, a mio avviso, abbiamo un bisogno relativo: qui abbiamo anticipato praticamente tutti gli eventi che si sono succeduti dal 2011 a oggi, dalla deposizione di Berlusconi nel 2011, al fallimento di Tsipras nel 2014, al fallimento di Hollande, a quello dell'austerità, all'alleanza fra PD e 5 Stelle (vi ricordate quando vi sembrava una cosa impossibile?), ecc. Ma bisogna essere umili: anche chi ha capito molto dopo di noi ha qualcosa da insegnarci, direttamente o indirettamente: lo stesso fatto che tanti abbiano capito dopo è di per sé un'informazione da interpretare, assimilare, e tenere in debito conto.

Quello però di cui tutti noi abbiamo veramente bisogno penso sia ritrovarci insieme, dopo tanto tempo, e prima del nostro convegno annuale (che quest'anno avrà luogo il 15 e 17 ottobre), per riacquistare il senso della battaglia che qui ci ha portato a unirci. Non è perché ora ci danno ragione su quasi tutto che vogliamo dimenticarci su quante altre cose dovranno darcela in futuro. E non è perché abbiamo imparato a combattere che abbiamo rinunciato a combattere.

O, almeno, non l'ho fatto io.

E ora un po' di informazioni pratiche. Siamo pur sempre in tempi di COVID-19, quindi la sala dell'Antonianum non potrà essere utilizzata interamente. I posti disponibili sono un paio di centinaia.

Per prenotarvi dovrete scrivere un'email all'indirizzo:

carolina.tommasi@camera.it

fornendo nome e cognome.

Chi prima arriva, meglio alloggia. I primi 200 riceveranno una email di conferma (vi avverto: ci potrebbe volere un po' di tempo) e gli altri ci riproveranno a ottobre. Dato il razionamento dei posti (solo 200 in una sala da 600 persone) vi sarò molto grato se chi per qualche motivo, una volta prenotato, avesse un impedimento, ci avvertisse (all'indirizzo di Carolina) per lasciar posto al primo dei non eletti.

Per oggi è tutto.

Good night and good luck!

11 commenti:

  1. Ero rimasto a che l'UE non si potesse riformare ...
    Pardon, rebalancing significa "riequilibrare" non "riformare".
    Bene allora, riequilibriamo ... e dopo che siamo riequilibrati, che facciamo? Boh, non vedo l'ora di leggerla.

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  2. Bene, sia lei allora a fare la domanda giusta e risponda anche, se vuole.

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  3. Complimenti vivissimi per aver notato e invitato Heimberger (nel mio piccolo lo ritwitto da mesi ☺) Avanti così che va benissimo!

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    1. Capisco che arrivare primi faccia piacere, ma allora sconsiglio di giocare questo gioco con #goofynomics, perché qui di solito arriviamo anni prima (in questo caso, due).

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    2. Ma se non si è riusciti e riequilibrare il nord con il sud cosa vuole che possa accadere …

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