domenica 2 giugno 2019

Ancora sulle regole

Il Financial Times torna su un tema del quale qui ci siamo occupati per anni, e che ora dovremo approfondire, quello delle regole fiscali. Le posizioni del mainstream, come previsto, sono in rapida evoluzione. La logica della deflazione è quella della concentrazione del reddito e della ricchezza: una logica politicamente insostenibile nel lungo andare, almeno in un regime democratico. Nonostante i media ci raccontino il gran successo elettorale degli unionisti, in giro si nota una certa preoccupazione. Darci dei fascisti può funzionare nel brevissimo periodo, ma nel lungo andare bisognerà pur trovare una strategia meno perdente dell'insultare chi ti ha votato contro! Per giustificare il fatto che adesso (cioè dopo aver impoverito i poveri, ma prima di impoverire tutti i ricchi!) bisogna fare investimenti c'è chi drammatizza la "crisi climatica" (il verde, per gli investimenti, si porta sempre bene...), e c'è chi invece se la prende con le regole, scoprendo l'acqua calda, ovvero che il concetto di Pil potenziale è una colossale scemenza.

Il migliore articolo che ho trovato su questo argomento è quello di Heimberger e Kapeller (2017). Se avremo tempo, lo leggeremo insieme, ma il messaggio è molto semplice, ed è quello che vi avevo illustrato nell'articolo sulle regole (scritto prima di leggere questo contributo "tecnico"): il Pil potenziale, per come viene calcolato, è semplicemente una sorta di media dei passati risultati economici. Se, per motivi dipendenti dal ciclo economico globale, un paese in un determinato anno ha un risultato economico fortemente negativo, perché il resto del mondo non ha domandato i suoi beni, le regole di Bruxelles attribuiranno a questo paese, da lì in avanti, una ridotta capacità di offrire, cioè di produrre, beni, e quindi qualsiasi manovra sulla spesa pubblica che implichi una maggiore domanda di beni sarà vista come inflazionistica, perché la domanda determinata dalla maggiore spesa pubblica (o dalla ridotta raccolta fiscale) "urterà" contro una capacità produttiva ridotta e quindi genererà inflazione (per la legge della domanda e dell'offerta).

Naturalmente, ragionando in questo modo un paese che viene "tirato giù" da una crisi non potrà mai permettersi (secondo Bruxelles) lo sforzo fiscale necessario a "tornare su", perché altrimenti rischierebbe l'inflazione, quella orrenda tassa sui più poveri, l'unica che ai ricchi sta tanto a cuore non mettere, forse perché quando ce n'era un po' di più i poveri non stavano così male, come qui vi dimostrai numeri alla mano (forse dovremmo capire che i ricchi fanno gli interessi di se stessi, e quindi seguire i loro consigli e le analisi delle loro televisioni solo se siamo anche noi ricchi come loro... nel qual caso avremmo di meglio da fare che guardare la TV!). In questo senso le regole di Bruxelles obbligano a mantenere un certo livello di disoccupazione, un congruo esercito industriale di riserva, quello compatibile col cosiddetto NAIRU.

Ma il dato paradossale è che, senza rendersene conto, gli offertisti, quelli secondo cui non è possibile che la produttività sia influenzata dal lato della domanda, e quindi in particolare non è possibile che abbia risentito del rallentamento delle esportazioni (come noi abbiamo argomentato qui e pubblicato qui e qui), costruiscono una misura di offerta (il prodotto potenziale) totalmente e irrazionalmente dipendente dall'andamento della domanda! Insomma: nella loro prassi si conformano, in modo inconsapevole e distorto, alla logica che forse dovrebbero seriamente e consapevolmente prendere in considerazione nelle loro teorie, quella post-keynesiana.

Se, per un momento, e senza particolare pretesa di scientificità, ci adeguassimo al loro modo di ragionare, considerando domanda e offerta come due mondi distinti e separati, dovremmo dirci che il fatto che per un anno la domanda internazionale crolli non dovrebbe influenzare più di tanto il potenziale produttivo di un paese, che quindi dovrebbe restare sulla sua traiettoria storica (a differenza dal risultato effettivo, condizionato appunto dal crollo della domanda). Insomma, in questo grafico:


la misura del Pil potenziale più attendibile (nella logica offertista) dovrebbe essere la linea tratteggiata grigia, che estrapola la tendenza storica fra il 1980 e il 2007. Il Pil potenziale del Fmi (come quello dell'Ocse e quello dell'Ue), invece, si adegua passivamente al risultato storico, cioè alle dinamiche della domanda. Il risultato è che se un governo chiede, in circostanze visibilmente eccezionali come quelle del 2009, di fare uno sforzo di bilancio (più spese, minori entrate) per tornare sul suo sentiero di crescita di lungo periodo (la linea grigia), Bruxelles risponde di no "perché altrimenti fai inflazione", indipendentemente dal fatto che lo sforzo sia dentro o fuori la regola del 3%. Secondo Bruxelles, per essere chiari, superando l'1,6% di deficit nel 2019 avremmo portato il Pil a eccedere il potenziale, facendo accelerare l'inflazione!

Ma (per aggiungere al danno la beffa), anche restando nella loro logica da minus habens, ci sarebbe da chiedersi: dove sarebbe mai il danno se accelerassimo l'inflazione italiana? Dallo scoppio della crisi dei "debiti sovrani" (cioè pubblici) l'inflazione in Italia è stata in media dell'1.3%. Ci siamo persi uno 0.7% di inflazione all'anno per 10 anni, cioè 7 punti di inflazione cumulata, che avrebbero contribuito ad alleviare il peso del nostro debito.

Ma questo non interessa apparentemente a nessuno.

Il dato vero è un altro: il riferimento al Pil potenziale, voluto (paradossalmente) e elaborato da economisti e funzionari italiani della Commissione per aggiungere "flessibilità" alle regole, si è rivelato un inutile cappio al collo, perché ci ha condannato ad avanzi primari eccessivi, che hanno ucciso la nostra crescita, quando l'esperienza dimostra che la regola del 3%, quella sancita dai Trattati, nonostante fosse irrazionale e controproducente, l'Italia se la poteva permettere e come!

I numeri sono qui:


Nei 20 anni dall'inizio di questa fantastica avventura la Francia ha violato la regola 13 volte, la Germania 7, e l'Italia 9 (di cui una per pochi decimali: faremmo meglio a dire 8). Diciamo che siamo stati molto più tedeschi che francesi. Il deficit francese in media è stato del 3.6% del Pil, quello tedesco dell'1.2% (bravi, ma naturalmente ci sono controindicazioni), e quello italiano del 3.0%. Di conseguenza, gli scostamenti dalla regola del 3% sono stati in media praticamente nulli, mentre nel caso della Francia gli scostamenti cumulati equivalgono a 11.3 punti di Pil di deficit (e per la Germania a 35.5 punti di Pil di surplus).

Invece di impiccarci ai bizantinismi del deficit strutturale, ci sarebbe convenuto, e ci converrebbe, tenerci la regola iscritta nei Trattati, che alla prova dei fatti ci avrebbe offerto molto più spazio fiscale della cosiddetta "flessibilità", calcolata sul nulla, con algoritmi che non sono più capiti neanche da chi li ha congegnati, su basi statistiche fragili e continuamente soggette a revisione, con una totale opacità rispetto al controllo democratico dei cittadini, e con margini di discrezionalità più ampi e più arbitrari di quelli che il feticismo delle regole, in teoria, dovrebbe permettere.

Questo bel capolavoro è dovuto per lo più a seguaci di quello che chiamò queste regole "stupide".

Certo, la regola del 3% nominale è stupida. Ma impreziosirla di tanti arzigogoli non ha aiutato molto il Paese (posto che lo si volesse fare), anzi! Siamo qui ridotti a non considerare come eccezionali circostanze in cui il nostro Pil viaggia quasi 400 miliardi di euro al disotto della sua traiettoria inerziale, perché per il metodo di calcolo "intelligente" col quale abbiamo corretto le regole "stupide" va bene così! Se questo è essere intelligenti, ben vengano gli stupidi, anche perché fra l'altro, com'è ben noto, votano male, cioè per il partito di chi vi scrive (cosa della quale io li ringrazio)!

Le posizioni del mainstream, ripeto, sono in rapida evoluzione, e una parte del merito è di questa comunità.

60 commenti:

  1. Dopo tutti questi anni di video, conferenze, post, libri, non riesco ancora a farmi una ragione dell'immensa stupidità/follia del mondo in cui siamo immersi; ma dentro le nostre istituzioni esiste ancora un barlume di razionalità. di buon senso, di spirito critico?

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    1. "[...]egli rifiutò di difendersi venendo a compromesso con le convinzioni dei giudici, che rappresentavano la cultura democratica: insistette nella sua critica al falso sapere, all' asssenza di valori morali nella politica della città; rivendicò orgogliosamente la sua investitura delfica, la supremazia dell' anima individuale di fronte alle esigenze politiche, la sua vocazione ad una verità non legata all' ideologia della polis.
      D' altro canto, di fronte alla possibilità della fuga e dell' esilio che ancora gli veniva offerta dopo la condanna, ad opera dei suoi amici aristocratici, egli ribadì la sua indissolubile appartenenza alla città, il suo incrollabile rispetto per la legge della polis, nella più pura tradizione soloniana, insomma il suo rifiuto di violare le norme della convivenza politica. Stretto in questa ambivalenza, non restò a Socrate altra soluzione che accettare la sentenza di morte."

      Vegetti Alessio Fabietti Papi - Filosofie e società, Vol.1, 1981, Zanichelli, p. 92.

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    2. "[...]Ma non solo i risultati teorico-sistematici cui Platone pervenne erano del tutto estranei al <> socratico; sul piano politico e sociale, Platone era assai più vicino a Crizia che a Socrate.
      Platone e il suo gruppo fecero, dell' insegnamento di Socrate, una propria bandiera: ma certamente, come è stato detto, Socrate non avrebbe potuto vivere nella città che essi proponevano, retta da una chiusa aristocrazia sacerdotale di filosofi-scienziati." Ibidem, p. 93.

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    3. Per iscrivere la storia bisogna essere più che uomo, perché colui che tiene in mano lo scalpello di questa grande dispensatrice di giustizia deve essere sciolto d' ogni passione odiosa, d' ogni preoccupazione d' interesse, o di vanità.

      Napoleone Bonaparte Aforismi, massime e pensieri
      A cura di Francesco Perfetti, p. 52,
      1000 lire Tascabili economici Newton.

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    4. Emily Dickinson [680]

      Ogni vita converge a qualche centro,

      dichiarato o taciuto;

      esiste in ogni cuore umano

      una mèta


      ch' esso forse osa appena riconoscere,

      troppo bella

      per rischiare l' audacia di credervi.


      Cautamente adorata, come fragile cielo,

      raggiungerla

      sarebbe impresa disperata come

      toccar la veste dell' arcobaleno.


      Ma più sicura quanto più distante

      per chi perservera;

      e come alto alla lenta pazienza

      dei santi è il cielo!


      Non l' otterrà forse la breve prova

      della vita, ma poi

      l' eternità rende ancora possibile

      l' ardente slancio.

      1863

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    5. Intanto Michele Piccoli, operaio Ilva mi ricorda...mi ricorda...
      tanti di noi.

      https://youtu.be/wrut_jBsZ_U

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    6. Bravissimi Antonello Zedda (Radio meglio di niente) e Stefano Longagnani:

      "parliamo di scuola".

      https://youtu.be/kVW8b3t8-54

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    7. Come si è arrivati da:
      hasta la victoria siempre!
      a: hasta la victoria,
      siempre che i mercati lo consentanos?

      Davide Falchieri 2019

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  2. Presidente,
    Colgo l'occasione di questo post, per dirle grazie per quello che ha fatto e sta facendo.
    Luca Baroni

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  3. Caro Alberto grazie per i dati condivisi e per questo post, che dimostra chiaramente il danno che possono arrecare regole sbagliate che hanno però uno scopo ben preciso, che serve a loro (coloro che percepiscono una rendita, non un reddito). Questo è il problema che ci viene imposto dall'esterno, il problema interno invece è che da decenni in Italia si è deciso che il credito lo devono gestire solamente istituiti privati e nessuna banca deve essere pubblica. Questa è stata una decisione dalla nostra politica, mantenuta fino ad oggi, purtroppo.

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  4. A me sembra che il muro stia iniziando a sgretolarsi.

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    1. L'Italia sta per sgretolarsi, tra qualche mese vedremo se ci sarà ancora qualcuno entusiasta per la brexit e per i minibot...

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  5. Purtroppo credo che l'attuale (e presumibilmente anche la prossima) CE non abbia alcuna intenzione di rivedere il valore del Pil potenziale (concetto privo di valore reale) sul quale ha basato le sue considerazioni, nonostante le sacrosante osservazioni fattuali macroeconomiche fatte da Tria. Forse maggiore "fortuna" la si può ottenere chiedendo una revisione delle stime relative alla crescita e al deficit previsti in primavera dall'Eurostat. Di sicuro serve una grande capacità di argomentazione e mediazione in sede europea per ottenere il risultato migliore senza far impennare lo spread (purtroppo molto sensibile ai segnali lanciati dalla CE): il contrario della ricerca dello scontro " a testate" evocato pubblicamente da Salvini

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    1. Al netto delle manipolazioni, lo spread non è altro che il costo che deve pagare uno stato che è razionalmente indicato da chi investe come un probabile candidato ad uscire dell'euro ( o marco).
      Ovviamente l'Italia è il paese che nell'euro più ci ha rimesso, quindi..

      Ps. Cosa è CE?

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    2. CE = Commissione Europea. Concordo sulla definizione di spread come indicatore della probabilità di uscita dall'eurozona. Quindi lo spread non ha più un valore "tecnico" come indicatore dello stato di salute di un'economia nel suo complesso, ma assume un valore "politico". La Commissione Europea spingendo per aprire una procedura d'infrazione per l'Italia (mentre tratta con i guanti bianchi le ripetute manchevolezze della Francia) manda ai mercati un messaggio di "tensione politica" che i mercati traducono in rialzo dello spread: lo spread ( ed il rating delle agenzie) è la clava con cui la Commissione Europea educa le nazioni "recalcitranti".

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    3. Certamente ;-)

      Tutto architettato per favorire qualcuno..
      Infatti il decennale italiano a me sembra assolutamente nella norma.
      (Però io sono ignorante..)
      È quello tedesco, per dire, ad essere fuori da qualsuasi logica! -0,16%!

      Oppure, che so, il Portogallo. Non produce praticamente nulla, tranne qualche bottiglia di porto, eppure ha uno spread più basso del nostro!
      Non è normale

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  6. O. T. Mi permetto di interrompere per un attimo la discussione per portare all'attenzione degli amici di Bagnai una riflessione che mi ha assalito tornando a casa dal lavoro.
    Parlo con estrema sintesi perché so che con voi non c'è bisogno di spiegazioni:
    in pochi giorni abbiamo subito 3 mosse: lettera-parmigiano-Fiat, e soprattutto Alfa Romeo. A distanza di decenni, si compie il destino di Giulia e Giulietta, completando un disegno iniziato da Prodi. Mi chiedo se ci sia un ristretto margine per una parziale nazionalizzazione, secondo l'art.43 della Costituzione Italiana, magari solo di Alfa Romeo, originariamente statale, svenduta con lo scusa che lo Stato non può produrre auto, e, ironia della sorte, venduta infine ad uno Stato dirigista che impone al nostro di fare il liberista.

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  7. "Il pil potenziale voluto ed elaborato da economisti italiani della commissione...".
    Chi erano?
    Si può avere qualche nome?
    Così, tanto per saper chi ringraziare, se mai sono ancora in circolazione.

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  8. Ogni tanto (spesso) mi incazzo e vi mando tutti (te compreso) a fannc..
    poi ti leggo e penso che sei la nostra unica speranza. Grazie Prof.

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  9. Siamo tanto presi da ciò che dice Bruxelles che distogliamo l’attenzione dal problema che abbiamo in casa: la disoccupazione generazionale, la mancanza di lavoro di un’intera generazione, quella dei nativi digitali. Viviamo in un tempo di bassa inflazione e alta disoccupazione: la soluzione al nostro problema ce la offre Keynes, facendo intervenire lo Stato attraverso la socializzazione degli investimenti e l’aumento della spesa pubblica. Ma la soluzione di Keynes non è compatibile con il Patto di Stabilità e di Crescita che obbliga gli Stati a disciplinare la spesa pubblica e il debito pubblico. E allora sorge la domanda: come applicare Keynes senza applicare Keynes? Ci troviamo in una situazione di impasse. Mi sono trovato in più di una occasione di fronte a questo genere di problema e ho trovato molto utili le idee che Paul Watzlawick espone nel suo libro "Change: la formazione e la soluzione dei problemi". La mia idea è di introdurre la moneta digitale in parallelo all’euro. In altre parole, adottare la doppia circolazione della moneta. Non ci sarebbero ostacoli in questo. Infatti, per quanto riguarda la criptovaluta la BCE, in breve, dice questo: chiunque voglia farsi la propria criptovaluta può farlo, però tale valuta non ha corso legale, può essere accettata per scelta ma non per legge. Dalle parole della BCE si comprende che chiunque può farsi la propria criptovaluta, anche Facebook può farsi la propria criptovaluta (cosa che peraltro ha già annunciato di fare), e dunque anche lo Stato potrebbe farsi la propria criptovaluta. In luogo della criptovaluta come il bitcoin, lo Stato potrebbe utilizzare la moneta digitale scritturale, cioè lo stesso tipo di moneta che viene usata dalle banche per i conti correnti. La moneta scritturale, trattandosi di una semplice scrittura in codice binario, in pratica non ha costi, e comunque non ha i costi di produzione che ha la criptovaluta, la quale va “minata”, cioè estratta da diversi computer collegati in rete con consumo di energia elettrica anche in grande quantità. La moneta di digitale di Stato verrebbe utilizzata per il pagamento delle tasse (oltre che per il pagamento delle pensioni e per gli scambi tra privati internamente alla nazione), andrebbe accettata per legge e quindi avrebbe corso legale. La circolazione della moneta digitale di Stato accanto all’euro, secondo il modello che descrivo nel mio libro "L’economista in camice", permetterà di tracciare tutte le transazioni, di recuperare risorse dall’economia sommersa (stimata intono ai 100 miliardi di euro) con le quali poter finanziare nuove pensioni senza pesare sul bilancio dello Stato (e quindi nel rispetto del Patto di Stabilità e di Crescita stipulato tra i Paesi dell’eurozona), di accogliere nel mondo del lavoro giovani che stimoleranno nuovi consumi che alimenteranno le prospettive di vendita delle imprese, con ricadute positive sugli investimenti, sull’occupazione e, ancora, sui consumi. Si innescherà, dunque, un circolo virtuoso.

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    1. Quando ho letto il nome di Watzlavick mi si sono drizzate le antenne. Tuttavia non ho capito il nesso. Mi interesserebbe.

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    2. Ho interrotto a metà il tuo ragionamento sulle criptovalute perché ho sentito odore più di sottomissione che di disubbidienza civile, dello Stato e della comunità che lo incarna (sono un po' Hobbesiano anch' io Prof., tutta colpa di questo benedetto conformismo), nella misura in cui le contraddizioni sociali scoppieranno maggiormente all' estero proprio durante quella che possiamo chiamare prevedibile Reazione delle forze reazionarie in campo: coloro che ci hanno guadagnato sostenute da coloro che ci hanno rimesso più tardi degli altri o mai.

      Magari con più calma ti rileggo.

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    3. Scusa Alberto, dimenticavo: se gli squilibri sono esteri (interregionali nell' area euro) come ce la procuriamo la valuta per sostenere l' incremento della domanda interna (visto che non produciamo tutto in casa) senza ricorrere ad un riallineamento del cambio nominale?

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  10. Certo che so' simpatici assai gli €Uroborg!

    Al pubblico fanno credere che vale la teoria quantitativa della moneta (la moneta causa i prezzi), così non appena qualcuno si azzarda a proporre di tornare al finanziamento del deficit con base monetaria possono strillare «iperinflazione! Carriole! Repubblica di Weimar! Zimbabwe!». E via con altre minchiate: «l'inflazione è la più iniqua delle imposte perché danneggia la vedova, l'orfano, e il proletario, signora mia! Ci vuole una banca indipendete!» (omettono sempre indipendente dalla democrazia).

    Ma agli addetti ai lavori parlano di tasso di disoccupazione con inflazione stabile (NAIRU — l'occupazione, ovvero la domanda, causa i prezzi), implicitamente accettando la curva di Phillips, dimenticando(?) però che la curva di Phillips post-keynesiana ha un segmento piatto (cioè un intervallo entro cui pur aumentando il tasso di occupazione non aumenta l'inflazione — dove la capacità produttiva è sufficiente a soddisfare la domanda).

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    1. Scusate: banca centrale indipendente, altrimenti chi ci segue da poco può trovarlo criptico. Implicitamente mi riferivo al cosiddetto divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia. Notate questo passaggio dell'articolo di Nino Andreatta pubblicato sul Sòla:

      «La soluzione classica sarebbe stata quella di una stretta del credito, accompagnata da una stretta fiscale, che, come nel 1975, avesse creato una recessione con una caduta di alcuni punti del prodotto interno lordo; ma l' esperienza stessa degli anni '70 indicava due ordini di difficoltà:

      a) la Banca d'Italia aveva perduto il controllo dell'offerta di moneta, fino a quando essa non fosse stata liberata dall'obbligo di garantire il finanziamento del Tesoro;

      b) il demenziale rafforzamento della scala mobile, prodotto dell'accordo tra Confindustria e sindacati confederali proprio nei primi mesi del 1975, aveva talmente irrigidito la struttura dei prezzi, che, in presenza di un raddoppio del prezzo dell'energia, anche una forte stretta da sola era impotente a impedire che un nuovo equilibrio potesse essere raggiunto senza un'inflazione tale da riallineare prezzi e salari ai costi dell'energia.
      »

      Qui Andreatta ci stava vendendo almeno tre lievi imprecisioni:

      1) al punto a) che la … moneta è “esogena”, cioè controllata da una forza “esterna” e indipendente dal circuito economico (la Banca centrale)…. Sappiamo invece che la moneta è endogena.

      2) Che la moneta causa l'inflazione, ovvero la sopra citata teoria quantitativa della moneta. Non ci credono neanche gli €Uroborg, vedi sopra (NAIRU) e questo post Endogenous money for dummies, part 2 (niente paura, è in italiano, nonostante il titolo).

      [Digressione: ci tengono tanto al controllo dell'inflazione perché hanno (o lavorano per gente che ha) uno sproposito di denaro. L'inflazione colpisce molto meno i lavoratori se possono contare su salari indicizzati all'inflazione (la cosiddetta scala mobile: dopo che i prezzi sono cresciuti vengono adeguati i salari) e se lo Stato mantiene un certo grado di controllo sul circuito del risparmio, garantendo ai risparmi una protezione dall'inflazione (titoli di Stato).]

      3) La scala mobile come causa dell'inflazione. Come scriveva l'economista Mario Nuti sul suo blog, alla fine del post Wage Indexation (Indicizzazione dei Salari):

      «In conclusione, l'indicizzazione dei salari non è né uno scudo contro l'inflazione né un motore di inflazione, ha un impatto positivo e negativo sull'inflazione, disinnescando rispettivamente le aspettative inflazionistiche e prolungando l'impatto di uno shock; ma entrambi gli effetti - parzialmente ridotti ma non eliminati dalla proposta di Tarantelli - sono operativi solo per pochissimo tempo. In tutto, stiamo parlando al più di nove mesi di protezione del salario parziale, anche se a conti fatti l'impatto dell'indicizzazione dei salari sull'inflazione potrebbe effettivamente essere vantaggioso. (Un mio paper in italiano che sviluppa questi punti, Indicizzazione e scala mobile (1994), è disponibile sul mio sito web)

      Lavoro citato sia ne Il tramonto dell'euro che ne L'Italia può farcela.

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    2. Vabbè, anche la magistratura doveva essere "indipendente". :-)

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    3. Dell'articolo del Sòla sopraccitato, personalmente, considero rilevatore, e inquietante al tempo stesso, anche quest'altro passaggio:

      L' imperativo era di cambiare il regime della politica economica e lo dovevo fare in una compagine ministeriale in cui non avevo alleati, ma colleghi ossessionati dall' ideologia della crescita a ogni costo, sostenuta da bassi tassi di interesse reali e da un cambio debole.

      Definendo la politica dello sviluppo un'ossessione ideologica (quella della crescita ad ogni costo) Andreatta ci conferma, en passant, che "Essi" sono, di fatto, più interessati più al potere che al guadagno. Come peraltro aveva già osservato, tanti anni prima, Kalecki nel suo articolo sugli aspetti politici del pieno impiego. E qui il cerchio si chiude.

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    4. wendellgee985 me li devi capire questi poveri ricchi: che differenza vuoi che passi fra il possedere un patrimonio di 1 miliardo di dollari o di 2? Se sei arrivato a quel punto senza ereditarli vuol dire che sei una macchina per fare soldi, ti riesce facile facile.

      Vuoi mettere quanto è incomparabilmente più eccitante giocare contemporaneamente a Monopoli e Risiko con la vita di miliardi di persone?

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    5. https://www.youtube.com/watch?v=9VCWQCogIKU

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    6. Proprio stamane riflettevo sull'"indipendenza" della banca centrale, a proposito di Ciampi presidente della Repubblica.
      Per cui, a quanto pare, la banca centrale dev'essere indipendente dallo stato, ma in determinate circostanze storiche non vale il contrario, ed è bene che i poteri dello stato non siano a loro volta indipendenti dalla Banca. Ovviamente, in queste circostanze, le possibilità dei cittadini di difendere i propri diritti economici risulta alquanto compressa, ma.. sai com'è, chi non è disposto a qualche sacrificio in nome del... in nome di... ehmm...

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    7. Io l'indipendenza la vedo in un quadro di vincoli dove i soggetti da salvaguardare siano gli italiani e l'oggetto delle politiche monetarie siano la crescita e l'occupazione prima che la stabilità dei prezzi.

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  11. @Claudio Maria Perfetto (perdonami se ti do del "tu", ma a meno di omonimie, ci siamo conosciuti in una precedente "vita lavorativa"), le criptovalute, in conseguenza dell'algoritmo che le definisce, non sono inflazionabili (a meno di "fork" o altre azioni che esulano dai protocolli standard). Come sarebbe possibile uscire dal dilemma della deflazione dei salari, che è uno dei principali problemi derivanti dall'adozione dell'euro?

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  12. Nei promessi sposi c'era il personaggio del dottor azzeccagarbugli che aveva la medesima funzione: quello di usare tutta una terminologia complessa e di difficile compresione per non far capire nulla ai pezzenti, ossia renzo e lucia, che vogliano opporsi alle classi dominanti.
    Manzoni lo creò per avere un effetto tragicomico, in europa, ora, ha solo un effetto tragico: la leadership europea crea regole di difficile comprensione per metterla a quel servizio affinchè i pezzenti non lo capiscano
    avranno letto i promessi sposi..

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  13. Da tempo sto cercando conferme (o confutazioni) riguardo a una certa idea che mi è venuta. Si dice giustamente che è la domanda a guidare l'offerta. Molto sensato, ovvio. I famosi caffè che rimangono sul bancone del bar.

    Ma poi ho pensato al marketing. Il marketing è un investimento il cui scopo è creare domanda. Ma è un investimento! E quindi fa parte dell'offerta.

    Ora, non dico che sia una bella cosa, anzi, è terribile! Ma forse gli offertisti ragionano così. Chissà!

    Ci sono dei caffè invenduti sul banco? Mandiamo uno (pagato) in giro a convincere la gente a comprarli. Se la gente non ha i soldi, glieli prestiamo.

    Non so. Ditemi voi. Non è impressionante il potere della pubblicità? Mi sbaglio a pensare così?

    Umilmente,
    Massimo

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    1. Interessante.

      Anche la propaganda quindi è offerta.
      Mi sa che ragionano proprio cosi.

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  14. Grazie di tutto prof. spero di vederla in televisione il primo di Ottobre. Sono sicuro che starà facendo un ottimo lavoro al Senato ma il primo vero problema di questo pianeta è la mancanza di un’informazione oggettiva. Goofy su Rai Uno o gli italiani dormiranno in eterno. Il 34,3% non mi esalta è lontanissimo dal 100% e in Europa nulla cambierà. Salvini come la stragrande maggioranza degli esseri umani è forte con i deboli e debole con i forti. Direi chiacchiere e distintivo. Ripeto: goofy su Rai Uno.

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  15. E con regole meno stupide la Lega farebbe la flat tax per i ricchi, il condono fiscale per i ricchi, regole più lasche per favorire i ricchi, investimenti improduttivi in comparti obsoleti ma ricchi... Ho il sospetto che la Lega, oltre che gli stupidi,la votino i ricchi.

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    1. Ai ricchi ricchi della fiat tax non gli frega assolutamente niente.
      Loro le tasse le pagano nel lussemburgo.
      Loro, nei fatti, sono più europei di noi.
      Confindustria da che parte sta? Da quella di salvini o di juncker?
      E Serendippo?

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  16. Il 31 maggio si è votata all'unanimità una mozione per l'introduzione dei minibot, tutti a gridare che servono per "uscire dall'euro", tutti tranne lo spread, che invece di schizzare alle stelle è rimasto lo stesso, anzi è sceso di poco.
    Forse lo spread ci vede più lungo di certa sinistra, e magari conviene dargli una mano presentando i minibot nel senso esattamente contrario: come uno strumento per salvare l'euro invece che per uscirne. In fondo i minibot introducono un minimo di flessibilità all'interno di un sistema eccessivamente rigido, che rischia di andare brutalmente in pezzi alla prossima crisi.
    I tuttosubitisti si inca..eranno, ma i tifosi dello spread avranno una freccia in meno al loro arco, e l'euro potrà passare a miglior vita gradualmente, serenamente e munito dei dovuti conforti religiosi (ma quest'ultima cosa è meglio non dirla)



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    1. Soprattutto perché è un desiderata del padrone globalista Trump tempo fà disse di essersi rotto i cojons ad essere il compratore di ultima istanza dei Teteschi oltre 70 miliardi di euro in deficit a favore degli sleali e truffaldini teutonici che approfitteranno del cambio fisso fino all'ultimo secondo possibile avere una moneta che non gli si rivaluta è un vantaggio da sfruttare punto...

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  17. Si credo fermamente a quanto esposto, e credo anche che l'assurdità e l'ingiustizia di questo sistema siano la misura della potenza di chi le regole le ha imposte. E' giusto lottare per la verità, ed è giusto dire che la di là delle assurdità delle regole, l'Italia potrebbe essere comunque costretta a seguirle a suo scapito perché non abbastanza "forte" per opporvisi.

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  18. I migliori (o i peggiori) tra di noi ricorderanno un'interlocuzione climatica, che non suscitò particolare attenzione in Alberto, e finì con un'allegra, quanto estemporanea, esortazione a recarsi altrove da lì.
    Ancora sto a ride'...
    (questa è la volta che ci facciamo la maschera di Guy, "V" per V...[riempire con un liberale a caso])
    (credo lo rivedremo. Non è proprio quello che definirei un bell'uomo, ma si è guadagnato il suo perché, facendoci ride' da mori')

    Il resto lo sapevamo già, ma vederli dibattersi e dimenarsi, è impagabile.

    Aspettiamo altre perle.
    Probabilmente esiste un trade-off tra l'isituzionalità e la comicità.
    Almeno tra le righe, come stavolta...





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  19. ...sperando che questa volta il mio commento passi...

    Avevo tanti dubbi sulle incoerenze della Lega, partito in cui convivono persone di alto profilo umano e professionale con gente che raggiunge la massima espressione intellettiva gridando "Roma ladrona", alla quale non si può chiedere di tutelare gli interessi del Sud (leggi autonomia = meno investimenti e trasferimenti).
    Poi, grazie alla lettura de "L'Italia può farcela" (che ho ultimato da poco e che consiglierò a tutti quelli che conosco), libro che, come mio solito, ho letto dalla prima all'ultima parola, ho chiarito parte delle mie perplessità.
    L'ultima frase dei ringraziamenti: "Del resto, ho scritto questo libro per dimostrare che i meridionali (in Europa come in Italia) sono improduttivi. O no?" è la risposta.
    Se vuoi partecipare al Giro d'Italia ti serve una bicicletta ed una squadra per cui correre.
    Ergo... VAI GIRARDENGO!

    ... Goofynomics... il Sud di qualcuno è il Nord di qualcun altro. E viceversa :-)

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  20. Dicesi External Compact: le mitiche ultime 100 pagine de Il Tramonto di un ordine etico-politico irragionevole ed irrazionale. L' arricchimento dei ricchi sfruttando il lavoro, le vite dei meno ricchi, imposto con la logica del ricatto economico, la paura, inoculando quel devastante sentimento di scarsa fiducia in noi stessi, di inadeguatezza. Rientriamo pure nella caverna, quotidianamente, passeggiando come al tempo del Liceo (peripatos) di Aristotele.
    Bisogna fare attenzione: esistono diversi gradi di piddinitas, non avviciniamoci al primo che capita, sono violenti.

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  21. Probabilmente sono poco perspicace però vorrei sapere quale strategia si sta elaborando. Vedo e leggo dichiarazioni in pubblico contrastanti rispetto alle idee sempre espresse qui. Il parlamento europeo è di nuovo in mano agli euristi che eleggeranno la nuova commissione... dato che cambiare le regole sarà impossibile nuovamente vorrei almeno capire cosa ci aspetta.grazie.
    Buon lavoro.

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  22. @Massimo Termanini, il mio riferimento a Watzlawick è relativo alla "soluzione di tipo 2", cioè introdurre nel sistema un elemento esterno al sistema per smuovere il sistema dal suo stato di impasse. L'Italia si trova nella condizione di dover adottare misure espansive (che fanno aumentare la spesa pubblica e quindi il debito pubblico) e al temnpo stesso dover rispettare misure restrittive (che fanno diminuire il debito pubblico). I mini-bot sono il tentativo di adottare la "soluzione di tipo 2". Ma ciò viene ostacolato da BCE e UE. La "soluzione di tipo 2" è l'adozione della moneta digitale di Stato circolante paralelamente all'euro. Ciò non verrebbe ostacolato dalla BCE. E quindi nemmeno dalla UE.

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    1. Grazie della spiegazione. Mi fa molto piacere che qualcuno tenti di applicare la cibernetica ai problemi politici ed economici. Watzlavick ha applicato le idee del grande Gregory Bateson alla psicanalisi. Lui definisce la soluzione1 come l'approccio "come prima, più di prima". Ma questo approccio fallisce nei casi in cui la soluzione "è" problema. Watzlavick, nel libro "Change" fa alcuni esempi. Ne riporto 2.
      1) una bimba di 4 anni fu colta da crisi violenta il primo giorno di asilo nel momento in cui la madre fece per andarsene. La soluzione1 adottata inizialmente dalla madre fu quella di rimanere all'asilo assieme alla figlia. E così per i giorni a seguire. Ma questa soluzione "era" il problema. Più assecondava i capricci della figlia, più la figlia era dipendente dalla presenza della madre. Un giorno la madre, per motivi di forza maggiore, fu impossibilitata a frequentare l'asilo. Dopo un'ora i capricci cessarono e da quel giorno la bimba non ebbe più bisogno della madre. Senza volere la madre adottò una soluzione di tipo 2.

      Watzlavick scrive "mentre la soluzione1 è basata sul senso comune (es. la ricetta del 'più di prima'), la soluzione2 è caratterizzata da un elemento illogico, paradossale, sconcertante."

      Altro esempio: nel diciannovesimo secolo, durante uno dei disordini avvenuti a Parigi, un comandante dell'esercito ricevette l'ordine di sgombrare una piazza. Le soluzioni di tipo 1 tentate fino a quel momento (repressione armata) erano in realtà la causa della rivolta. I manifestanti si ribellavano proprio a questo approccio troppo violento. La soluzione2 in questo caso non fu dettata dal caso (come nell'esempio della madre) ma fu frutto dell'intelligenza strategica di questo comandante. Cosa fece? Ordinò ai soldati di mettersi in posizione di tiro e poi urlò alla folla "ho l'ordine di sparare alle canaglie, vedo però molti cittadini rispettabili ed onesti che invito ad andarsene per essere sicuro di far fuoco soltanto sulle canaglie" La piazza si svuotò completamente.

      Ora, i minibot secondo me non sono una soluzione di tipo 2 perché rispondono alla logica del "come prima, più di prima". E rischiano di irritare ulteriormente coloro che hanno paura dell'iperinflazione e che vedono (a torto) nell'aumento di liquidità la causa di tutti i loro mali. Non contesto, sia chiaro, l'utilità dei minibot. Ma riconosco che dall'altra parte suonino come un battere insistentemente sullo stesso tasto.

      Quale potrebbe essere, allora, una soluzione2? Ci penso spesso. È difficile arrivarci per via razionale perché le soluzioni2, come sappiamo, sono illogiche e paradossali.

      L'unica idea che mi è venuta, per adesso sarebbe che lo Stato italiano aiutasse (mediante donazioni a fondo perduto) gli operai tedeschi.

      Chissà.

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  23. @Paolo Brunelli, allo stato attuale non è possibile uscire dal dilemma della deflazione dei salari. Delle due l'una: o si riduce il valore della propria moneta (svalutazione) o si riduce il costo della produzione abbassando i salari per poter essere competitivi. Ma non abbiamo una nostra moneta da poter svalutare e quindi non rimane che ridurre i salari. Per inciso, la svalutazione non è una cosa brutta, è il meccanismo "fisiologico" di regolazione "interna" dell'economia, come la traspirazione della pelle è il meccanismo di regolazione della temperatura interna del corpo umano. Con il tasso di cambio fisso abbiamo privato l'economia di un meccanismo di regolazione vitale.

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    1. Non si abbassano mica solo i salari, in realtà succede di molto peggio!
      Nelle aznde meccaniche si abbattono, per esempio, anche gli investimenti per la sicurezza e anche quelli per la formazione.

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  24. L'analisi di Alberto mi riporta alla mente un interrogativo a cui non ho mai saputo dare una risposta. Veniamo da un lunghissimo periodo di stagnazione/recessione "che ci ha fatto perdere quindici anni rispetto alla nostra traiettoria di crescita potenziale" e "prodotto danni pari ad una guerra mondiale". Questo ha causato la distruzione di una enorme quota di capacità produttiva: interi settori spariti, aziende chiuse, fallite o vendute e migrate. Non è quindi corretto dire che il nostro PIL potenziale si è irrimediabilmente contratto in maniera strutturale e non solo congiunturale? Come è in quanto tempo si può ricostituire? In uno scenario del genere, un forte stimolo fiscale non potrebbe generare un (auspicabile) iniziale impatto inflattivo?


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  25. Il Partito dell'Obbedienza al Mercato,ai Vincoli-Ue,all'Euro,ai programmi d'austerità,al pagamento del Debito...

    Il Pd,in particolare,ha fatto Voto d'Obbedienza "perinde ac cadaver"!

    Non così, per il partito tedesco "DIE LINKE", guidato dal battagliero irriducibile GREGOR GYSI. Le sue parole al Bundestag di Berlino,pronunciate nel 2015 con forza e vigore davanti alla Merkel e a Schäuble,ancora risuonano nella mia mente :

    "Jetzt hat Deutschland das ohne einen Schuss erreicht/ E cioè :
    :"Avete conquistato l’ Europa senza sparare un colpo "!

    E ancora : "Immer mehr Menschen in Europa verbinden Europa selbst mit Begriffen wie Zwang, Nötigung, Erpressung, „Geld geht über alles“, „uneingeschränkte Macht der Banken“...

    ...Wir sagten: Der Euro kann am Ende eines Angleichungsprozesses in der Bildung, in der Kunst, in der Wissenschaft, in der Wirtschaft und nach verabredeten Standards bei Steuern, Löhnen, Renten und Sozialleistungen stehen. Wenn man aber diese Arbeit nicht leistet und die europäische Integration ausschließlich über eine Währung versucht, wird es extreme negative Konsequenzen haben. - Sie verhöhnten mich und erklärten, dass Sie alles im Griff hätten.

    ...Dadurch ist der deutsche Export gestiegen, und das musste der Süden bezahlen. Diese Wahrheit verschweigen Sie...

    ...Und der Gipfel der Demütigung: Herr Schäuble, Sie wollten Griechenland zum neuen früheren Ostdeutschland machen...

    E sul pagamento dei Debiti : "...Nach dem Ersten Weltkrieg wurde Deutschland verpflichtet, 132 Milliarden Goldmark an Reparationen zu bezahlen. Umgerechnet sind das 700 Milliarden Euro. Interessant ist doch: Im Jahr 1953 fand die Schuldenkonferenz in London statt, und dann gab es einen Schuldenschnitt. Uns wurden 50 Prozent der Reparationen erlassen. Dann gab es eine Stundung hinsichtlich der Zinszahlungen, nämlich bis zur Herstellung der deutschen Einheit. Ab 1990 mussten wir wieder bezahlen. Die letzte Rate haben wir im Oktober 2010 gezahlt ".

    Gysi conclude citando dal giornale italiano La Stampa : "Die italienische Zeitung La Stampa schrieb, Griechenland habe die Zivilisation, Deutschland die Barbarei geboren " !

    Caro Alberto, ma t'immagini un Cuperlo,un Bersani, uno Zingaretti qualsiasi parlar in cotal guisa al Bundestag Germanico ?

    Liebe Grüße, aus San Vincenzo Valle Roveto !

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  26. Se i minibot suscitano tanta paura e tanto furore, vuol dire che probabilmente sono la strada giusta.

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  27. Buonasera prof. Spero tanto che i minibot vadano in porto, viceversa tanto valeva lasciare i PIDIOTI al governo del paese. Volevo inoltre chiederle: ho visto il video di un suo recente intervento al senato, in cui lei parlando, fra le altre cose, di Berlinguer lo ha definito “un grande italiano”, ma questo grande italiano dov’era nel 1981 quando i venduti Ciampi e Andreatta attuarono il divorzio fra tesoro e banca d’italia? Dormiva forse? Berlinguer è morto nel 1984, cosa ha fatto dal 1981 al 1984 per ovviare alla scelta fatta in favore del mercato dai due soggetti smarriti appena citati? Lei pecca di troppa gentilezza quando è davanti ad una telecamera. Cortesemente, giustifichi razionalmente e in maniera oggettiva, come suo solito questa sua affermazione che a me appare errata. Grazie.

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  28. molto interessante questo contributo che non conoscevo! Danke!
    Grüße aus Bozen

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  29. Buonasera Professore alla luce di tutti questi avvenimenti e viste le minacce di questi fantomatici partner non sarebbe più facile avviare finalmente questo benedetto ritorno alla lira? Perché Di Maio non sembra convinto che la commissione faccia sul serio ma io non li vedo in vena di fare scherzi goliardici. Tutti parlano di conseguenze catastrofiche nel caso uscissimo dall' euro ma io non vedo nemmeno questi vantaggi a rimanervi a tutti i costi. Lei come pensa possa finire la questione arrivati a questo punto ? Qualora uscissimo unilateralmente potrebbe davvero andare peggio del 2011 come vogliono farci credere? Grazie anticipatamente per una sua cordiale risposta le faccio i miei complimenti la seguo spesso nei suoi interventi.

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  30. No era per niente facile per i vari Zeloti e Sovranisti di duemila anni fa liberarsi dalla pesante e crudele Dominazione Romana.
    E’ la prima conclusione di questo bellissimo e drammatico libro “ Gesù il Ribelle “, scritto da un musulmano iraniano, colto e ben versato nelle scienze storiche critiche e letterarie di quel tempo.

    Sotto la sua guida, mi pare di assistere ad autentiche scoperte archeologiche, sepolte sotto uno spesso strato di durissima lava vesuviana. Riappare dunque la figura di un Gesù Ribelle che si inserisce a pieno diritto in una lunga serie di Indipendentisti/Patrioti/Nazionalisti/ Zeloti,Populisti,che si autoproclamavano “ Messia”, cioè Liberatori/Partigiani. A quel tempo non c’era il Pd,e nemmeno il 25 Aprile.

    C'erano i governatori mandati da Roma, ma quasi tutti corrotti e incapaci, crudeli e assetati di sangue e di vendette e repressioni.
    Mi par di ricordare, mutatis mutandis,lotte per la libertà e stragi crudeli perpetrate dall’ Oppressore Germanico in Italien !
    Torno al libro, a pag. 73.
    Quanto a repressione e rappresaglie ( protonaziste !),i Romani di certo non pazziavano :
    “ Giuda il Galileo, il falso messia figlio di una altro falso messia, fu immediatamente catturato e messo a morte dai romani. Come punizione per aver permesso agli zeloti di impadronirsi dell’ armeria, i romani marciarono su Sefforis e la rasero al suolo. Gli uomini furono uccisi, le donne e i bambini furono fatti schiavi e messi in vendita. Più di duemila tra BRIGANTI e SIMPATIZZANTI morirono…sulla CROCE “. Punto.

    Trovo a p.79 l’ episodio ,tragicomico, accaduto sotto il governatore Ventidio Cumano.
    Un suo legionario “ ebbe l’idea di mostrare il di dietro alla sottostante folla di pellegrini pasquali pronunciando quelle che, educatamente, Flavio Giuseppe chiama ‘ le PAROLE CHE UNO SI ASPETTA A CORONAMENTO DI UNA SIMILE POSA”!!!

    La folla s’infuriò,ma il Governatore spedì una coorte a far strage di ebrei terrorizzati “.

    E infine un passo,a p.84,che ben s'attaglia , caro Alberto, alla coraggiosa attuale Triade : “ SALVINI-BORGHI-BAGNAI “ !

    Il giovane Agrippa corre a Gerusalemme…per riportare la pace. In piedi ,sul tetto del palazzo reale, implora i compatrioti di fare i conti con la realtà :

    “ AVETE INTENZIONE DI SFIDARE TUTTO L’IMPERO ROMANO ?

    Qual è l’esercito, dove sono le armi su cui contate? Dov’è la flotta con cui solcare i mari romani?

    DOVE IL DENARO con cui coprirete il costo della guerra? Pensate forse di combattere contro gli egiziani o contro gli arabi?

    Chiuderete gli occhi di davanti alla potenza del…Turbocapitalismo( mia interpolazione),alla potenza dell’ Impero Romano ? Non valuterete i vostri punti deboli? Siete più ricchi dei galli, più forti dei GERMANI, più intelligenti dei greci, più numerosi di tutti gli altri popoli del mondo? Che cosa vi dà fiducia al punto di sfidare…BRUXELLES…i ROMANI ? “.

    Cottarelli : “ …sarà una guerra…a debito “ !

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  31. Buonasera prof. ho appena rivisto questo intervento al parlamento tedesco di chi è veramente di sinistra. Lei e gli amici del blog lo avrete già visto e rivisto. Che ne pensa di mandarlo in prima serata su RaiUno per una settimana? Gli italiani si sveglierebbero all’istante. Datevi una mossa, porca miseria. Bisogna cambiare l’informazione subito o fareste meglio a tornarvene a casa.
    https://youtu.be/sjea19C6L_w


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