lunedì 14 ottobre 2019

Cosa sapete del gnudyl (per gli amici: New Deal)?

(...avevamo cominciato parlando di produttività, di slealtà, di Grecia...)

...oggi è tutto un gran parlare di Grignudyl: Grignudyl di qua, Grignudyl di là, Grignudyl risolverà tutti i nostri problemi, Grignudyl ci darà la pace e la prosperità.

Forse influenzato dalle inquietanti apparizioni della bambina scandinava "che i potenti la temono" (tant'è che la invitano ai loro convivi, forse per riavvicinarsi alla consapevolezza della propria caducità, un po' come Erodoto racconta che nei loro banchetti gli antichi egizi lasciassero circolare l'immagine di una mummia...), fuorviato dalle treccine, istintivamente associavo Grignudyl a qualche personaggio della mitologia norrena: Grignudyl...

Grignudyl...

Mi ricorda qualcosa...

Ma certo!

Grignudyl, il figlio di Gautrekr e di Ingibjörg, cioè il cugino primo di Pdor...

Quanta poesia!

Ma la realtà è più prosaica. Pare che il Grignudyl di cui si grugnisce (rectius: si grignudisce) in giro sia un Green New Deal, cioè una versione green del noto New Deal.

A cosa serva la sverniciata di green credo lo abbiate capito: a far digerire al popolo bue (che sareste voi) una bella scarica di tasse, perché c'è la crisi climatica, signora mia, dobbiamo fare presto (tanto per cambiare), e quindi... Avendo capito a che cosa servirà il green da qui in avanti (sintesi: a riorientare i profitti verso le aziende tedesche, questa volta del manifatturiero, ma sempre a spese vostre), resta una domanda che può apparire superflua se non inopportuna: ma che cosa fu il New Deal?

Cosa sapete, voi, del New Deal?

La vulgata

Quello che tutti voi credo sappiate del New Deal potrei riassumerlo più o meno così: in America nel 1929 c'era stata una crisi per colpa della "finanza speculativa bbrutta". Purtroppo il presidente era un repubblicano, cioè uno "de destra", quindi un cattivo, non un buono come sono i democratici, quelli "de sinistra". Il presidente, che si chiamava come un aspirapolvere (non Folletto: Hoover), essendo cattivo, cioè non essendo "de sinistra", fece ovviamente la cosa sbagliata, cioè l'austerità, trasformando la crisi in una profonda depressione. Ma poi, per fortuna, a testimonianza del fatto che gli Usa sono la più grande democrazia del mondo, ci furono le elezioni, e a fine 1932 gli americani elessero un democratico, cioè uno bravo, in quanto "de sinistra": Franklin Delano Roosevelt (FDR). Questi, dotato di quel talento tutto particolare che si ha solo a sinistra per apprezzare la libertà di pensiero e ascoltare pensatori originali (qui più volte sperimentato e descritto), si fece ispirare da Keynes, e appena prese il potere, nel 1933, fece le politiche giuste, cioè tanta spesa pubblica, invece dei tagli di Hoover, perché Keynes è quello che dice che se l'economia è in depressione allora lo Stato può anche far scavare buche per poi farle riempire, giusto? Ah, e naturalmente bisognava anche regolamentare le banche brutte e cattive, per impedir loro di fare nuovamente del male. E così, quello "de sinistra" rimise in piedi il paese, appena in tempo per farlo entrare, secondo la migliore tradizione democratica, in un devastante conflitto (il quale, a sua volta, derivava non dalle dinamiche del capitalismo europeo, ma dal fatto che Adolfo era tanto cattivo perché la sua mamma, come quella di Proust, gli negava il bacino della buona notte).

Questo è quello che sapete voi, anzi, quello che sanno tutti, della storia del XX secolo, ed è una storia che si capisce, che tutti capiscono: i buoni fanno la cosa giusta, i cattivi fanno la cosa sbagliata, e sono cattivi per il più ovvio dei motivi: perché la mamma non gli voleva bene da piccoli.

Se sei di sinistra, oggi tutto quanto oltrepassi questa articolata analisi rientra nell'hic sunt leones del complottismo, un terreno sul quale, come si sa, è meglio non avventurarsi. L'amore della mamma, o la sua mancanza, a sinistra sono diventati causa efficiente di ogni processo storico: ma questo gliel'ho già detto in faccia in aula, e siccome non possono capirlo non glielo ripeterò più...

Voglio rassicurarvi: se non ne sapete molto di più, del gnudyl, non è colpa vostra. Sapete quello che dovete sapere, di questa, come di tutte le altre cose che, se sapute in modo diverso, potrebbero consigliarci di indirizzare diversamente la nostra società.

Un buon riassunto di questa vulgata, cioè di quello che i miei colleghi vogliono sentirsi dire a proposito del New Deal, lo trovate su studenti.it (e dove se no?): controlli (non meglio specificati) alle banche, e sostegno della domanda interna, cioè aumento della spesa pubblica e diminuzione delle imposte. Del resto, in qualsiasi testo di macro il New Deal, o comunque la Crisi del 1929, vengono evocati proprio quando si introduce il modello keynesiano standard (che non è il modello di Keynes, ma non vi voglio portare oggi su questa strada), per argomentare su quanto sia importante, ma solo in circostanze eccezionali, si badi bene!, la domanda aggregata...

Il New Deal è descritto così anche nel blog del Keynes redivivo (un nostro vecchio amico): e "l'avidità dei banchieri", e "il capitalismo accecato dal profitto", e i risparmiatori tranquillizzati con una frase: "Nothing to fear but fear itself" (una specie di "whatever it takes" ante litteram)... Poi, esaurita questa liturgia, daje de spesa pubblica: Emergency Relief Administration, Civilian Conservation Corps, ecc.

Anche la fonte delle fonti, se la leggete un po' distratti, vi lascia con la stessa impressione: Hoover (il presidente, non l'aspirapolvere) sarebbe stato una specie di Monti dei tempi suoi, e per ripararne i danni Roosevelt avrebbe fatto il keynesiano, da intendersi ovviamente secondo la migliore dottrina gianniniana come quello che spende e spande ad libitum (per essere corretti)...

Ma Keynes era questa roba qui? E Hoover era veramente un folle sadico? E nel New Deal ci fu solo questo?

Big debt crises

Un altro nostro vecchio amico, che voi conoscete solo col suo nome de plume: Charlie Brown, mi ha fatto recapitare agli Staderari un libro molto interessante: Big Debt Crises, di Ray Dalio, uno "de passaggio" che amministrando Bridgewater ha messo da parte diciotto miliardi di dollari. La caratteristica spocchia "de sinistra", eredità del mio recente passato, in un primo momento mi aveva portato a dire: "Ma che cosa vuoi che io abbia ancora da imparare su come un'economia entra in una crisi di debito...".

Ma la Divina Provvidenza vegliava su di me: tre giorni a letto con trentotto di febbre, ed ecco che Dalio mi è toccato leggerlo, e la lettura, vi assicuro, è stata molto istruttiva.

Intanto, mi sono trovato subito in sintonia con l'impianto generale del testo, col suo principio metodologico, che è sostanzialmente quello di insistere sul fatto che stiamo vedendo un film già visto: le crisi di debito sono fenomeni ciclici ricorrenti, il cui schema si ripete in modo sostanzialmente identico nelle varie repliche. Qui lo abbiamo chiamato ciclo di Frenkel, e descritto come romanzo di centro e di periferia, Dalio lo chiama il template, altri lo chiamano instabilità minskiana (di cui in effetti il ciclo di Frenkel è un caso particolare), altri parlano di esuberanza irrazionale: insomma, è quella roba lì. Quindi, non è vero che "Questa volta è diverso!". Non c'è niente di particolarmente nuovo sotto il Sole, quello che ora si fa col computer una volta si faceva col telegrafo, ma era sostanzialmente quella stessa roba lì, dal che consegue che se sappiamo com'è andata (e com'è finita) le altre volte, abbiamo anche buone probabilità di prevedere come andrà a finire questa volta. Lo testimoniano, nel caso di Dalio, i diciotto miliardi che si è messo in tasca vedendo quello che gli altri non vedevano.

Poi, ci sono i dettagli, che, come sempre, fanno la delizia dell'intenditore.

Come potete facilmente immaginare, il libro considera come caso da studiare quello della crisi del 1929. Vediamo allora in dettaglio come si comportò il malvagio Hoover, l'hayekiano liberista della vulgata per animucce belle. Dalio lo segue praticamente giorno per giorno dal giovedì nero in poi, assistendo al sua ricostruzione con una serie di estratti dai giornali e dai bollettini della Federal Reserve (la crisi del 1929 è studiata a pag. 49 del secondo volume, cioè a pag. 117 del pdf che vi ho linkato).

Dunque...

Il 13 novembre (cioè quindici giorni dopo il martedì nero), Hoover ridusse di un punto percentuale le aliquote di tutti gli scaglioni dell'imposta sul reddito, approvò un piano di spesa per costruzioni pubbliche dall'importo di 175 milioni di dollari (non un'enormità: lo 0.1% del Pil, ma non un taglio!), e incoraggiò la Fed a ridurre il costo del denaro (dal 6% al 4.5%). L'economia ripartì in tromba, ma poi un nuovo precipizio... Nel 1930 approva un incremento della spesa sociale di circa un miliardo (più dell'1% del Pil), in modo tale che nel 1931, considerando anche il calo del gettito, il deficit arriva al 3% del Pil (noi non potremmo arrivarci). I mercati reagirono positivamente, ma anche questa volta durò poco... Nel 1932, col Banking Act (il suo, non quello di Roosevelt), Hoover inaugurò di fatto un quantitative easing ante litteram (vi ho detto che è un film già visto), consentendo alla Fed di emettere moneta per acquistare titoli di Stato. Ne vennero rapidamente acquistati quasi due miliardi, i tassi scesero, l'economia ripartì, ma poi un nuovo tonfo...

Insomma: se ragionassimo secondo la vulgata (Keynes = deficit), dovremmo concludere che Hoover era anche lui un keynesiano, se pure timido, se pure con ripensamenti (che del resto, com'è noto, ebbe anche Roosevelt nel 1936). Ma allora perché ogni volta che Hoover faceva una cosa giusta, e l'economia ripartiva, poi arrivava un nuovo tonfo che portava un po' più giù, sempre più giù, in una spirale inarrestabile?

La ragione non ve la dico: non posso mica fare tutto il lavoro io! Chi vuole leggerla se la trova scritta in grassetto a p. 132 del pdf.

Io invece vorrei dirvi un'altra cosa, quella che nessuno vi dice, e che spiega perché dopo il 1933 i tonfi verso il basso si fermano. So che i più svegli l'hanno già capita, ma ci tengo a dirvela io. Insomma: se la spesa era stata aumentata, le imposte abbassate, i tassi di interesse anche, ecc., se tutto le cose "keynesiane" erano state già fatte con i risultati che vedete sopra (un nuovo giro di vite), ma come fece Roosevelt a spezzare la spirale della depressione?

La storia

Domenica cinque marzo 1933, il giorno dopo aver assunto il suo incarico, Roosevelt chiuse le banche per quattro giorni e sospese le esportazioni di oro, uscendo dal gold standard: questo fu il New Deal, questa la nuova partenza di cui l'economia americana aveva bisogno.


Il danno politico ormai era fatto (vedi la notizia di spalla a sinistra): ma i risultati sull'economia si videro subito:

Come dice Dalio: "Leaving the gold peg was the turning point; it was exactly then that all markets and economic statistics bottomed... Leaving the gold standard, printing money, and providing guarantees were by far the most impactful policy moves that Roosevelt made" (p. 154 del pdf, con i grafici che dimostrano questa asserzione). Provate a tradurlo in italiano (o anche in dauno), e vedete se somiglia alla vulgata che "Roosevelt salvò la situazione con la spesa pubblica"...

La morale (anzi, il moralismo)...

Ecco: il gnudyl fu quella roba lì, quel dettaglio che tutti omettono e che quando non viene omesso passa inosservato nella retorica giornalistica del "Keynes=spesapubblica" (dettaglio che, leggendo bene, trovate anche nella fonte delle fonti): leaving the gold standard. Naturalmente non ci fu iperinflazione, i tassi di interesse scesero, il debito (complessivo) scese di quasi 60 punti percentuali di Pil in tre anni, ecc.

Non credo che occorra aggiungere molto altro. Lo sganciamento dalla parità consentì alla Fed di emettere moneta e di ricapitalizzare le banche stabilizzando il sistema. Tutta roba che noi "moderni", oggi, ci sogniamo, perché siamo ancora nella fase del moralismo, quella in cui ci si preoccupa di punire i banchieri cattivi e i loro comportamenti avidi o negligenti (il moral hazard), quella in cui si stabilisce una distinzione del tutto incongrua fra contribuente e risparmiatore, ecc.

Cose che sapete.

E quindi?

E quindi niente, qui tutto è già stato detto.

Abbiamo trasformato quella che era l'area più prospera e pacifica del mondo nel buco nero della domanda mondiale, creando un sistema più rigido del gold standard e che può sostenersi solo con la deflazione competitiva, per qualche anno siamo andati avanti a dire che non era colpa nostra, che c'era stata la grande moria delle vacche, cioè la secular stagnation, ma ormai non ci crede più nessuno, ormai è chiaro che è stato il riportare al XIX secolo la zona più prospera del pianeta a porre una seria ipoteca sulla crescita mondiale, e tuttavia proseguiamo a vele spiegate sulla medesima strada, e va bene così, i motivi li capivo da fuori, e li capisco anche meglio da dentro. La storia ci insegna che prima o poi le correzioni arrivano, e il buon senso suggerisce che questa sarà particolarmente drastica. Uno dei motivi che la renderanno tale è proprio la natura particolarmente irrazionale dell'ordinamento che ci siamo dati. Qui non c'è una persona che da sola possa decidere, come FDR, e questo credo che dovreste sempre tenerlo presente (ma so che per molti è impossibile).

Proprio per questo, vi faccio una domanda semplice semplice, cui vi prego di rispondere anche alla luce del lieve scarto fra "fatti" e "narraFFione" che il resoconto appena fatto credo evidenzi (fra aumento della spesa pubblica - che aveva fatto Hoover - e uscita dal gold standard - che si evita di attribuire a Roosevelt - c'è una differenza, no!?): ma secondo voi, in tutta onestà, sapendo che deve succedere quello che non può non succedere, vale proprio tanto la pena di prendersene la responsabilità politica, per essere "narrati" come gli egoisti, incoscienti, nazixenofascioleghisti truci e barbari? Noi stiamo semplicemente dicendo che le cose non funzionano molto bene, e sfido chiunque a dimostrare il contrario alla luce dei numeri. Qualcuno sa come migliorare le cose continuando a seguire regole procicliche? Siamo qui per ascoltarlo e cooperare (collaborare no: quello lo fa il PD). Ma poi, non ce n'è nemmeno bisogno: ora quelli che sanno, gli ottimati, i buoni, i democratici, gli onesti, sono al Governo: lasciamo che ci stupiscano con effetti speciali!

Certo, purtroppo noi sappiamo come andrà a finire (cioè come non può non andare a finire), e lo abbiamo detto in tutte le possibili sedi, e siamo anche abbastanza svegli da capire quando le cose cominceranno a mettersi male. Non sarà certo per colpa nostra: dieci anni senza recessione negli Usa sono un unicum: non credo che dovremo aspettare molto. La cosa importante è che di questo inutile sperpero di risorse, di questo episodio particolarmente cupo della nostra storia, si prenda la responsabilità (come sta facendo con un'incoscienza che non è onestà intellettuale), e paghi il costo politico, chi questo sistema lo ha voluto e difeso contro ogni ragionevole evidenza, non chi come noi non lo ha voluto e ne ha argomentato scientificamente l'irrazionalità.

Paesi più accorti, meglio governati, più democratici, stanno ragionando su ogni possibile scenario, e discutono apertamente i rischi degli attuali assetti. I nostri governanti se lo impediscono, e vorrebbero impedircelo. La loro dolorosa elaborazione del lutto è ancora nella fase del rifiuto, della negazione psicotica della realtà, cui vorrebbero che ci associassimo. Ma allora la cosa migliore da fare è lasciarli lavorare e seguire le regole. Dureranno poco, per motivi oggettivi. Il resto sono chiacchiere da bar e di chi ignora i fondamentali sapremo fare facilmente a meno.

Il mondo è fuori, ed è con noi...


(...il libro leggetelo, ne vale la pena: ci trovate tutto quello che sta succedendo oggi, e quindi, insisto, anche quello che succederà domani...)

97 commenti:

  1. Sono Keynesiano di vecchia oramai. Infatti pochi hanno letto ciò che ha scritto e le condizioni che aveva posto per la spesa pubblica, sia come attuale stato economico, sia come punto di smessa dello stimolo. Cercherò il libro che lei ha citato.

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    1. L'ha messo in PDF. Non deve andar lontano a cercarlo.

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    2. Se saltate l'ipertesto vi perdete tutto il gusto, cliccate!

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    3. Mi stupisce sempre molto la pigrizia delle persone, ma forse non dovrei, se considero in quali condizioni la scarsa curiosità ci ha messo...

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  2. Questo articolo è di quelli che mi piacciono: storico e tecnico al contempo. Ho particolarmente apprezzato il riferimento alla mitologia norrena.
    Þær lǫg lǫgðu,
    þær líf kuru
    alda bornum,
    ørlǫg seggja.

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  3. Grazie mille per il Suo ennesimo contributo.
    Mi è arrivato il link Telegram mentre sono tuttora in aereo su lunga tratta ma, pur con un servizio wifi esasperatamente lento, sono riuscito a scaricare il PDF per poi correre a pagina 132...
    Bellissima l'associazione inversa ivi riportata che spiega anche a un profano quale io sono (dilettante in macroeconomia) l'idiozia politica di UE e monetaria di BCE.
    Grazie ancora per il regalo. Acquisterò il libro (in carta) appena lo trovo.

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  4. Dopo l'intervista rilasciata da Salvini al Foglio, è ormai chiaro che siamo al post-sovranismo, ovvero al "Tramonto dell'Italexit".

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    1. Dopo tutte le nefandezze, calunnie, luoghi comuni, moralismi, falsi storici, falsi scientifici falsi statistici, disinformazione, depistaggi, dati economici distorti che i MeRdia hanno propalato costantemente negli ultimi decenni senza mai remissione dei peccati, mi spiega come fa a considerare attendibile anche una sola sillaba proveniente dal giornale del Fogno europeo

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    2. La domanda che pongo, è, vere o non vere che siano le dichiarazioni, ci sarebbe poco da contestualizzare, è una comunicazione di un leader politico lungimirante? Parla di programmi? Il Paese va ricostruito? Salvini ha fatto i conti seriamente con il nostro lavoro? Se la risposta è no, come sollecitarlo?

      Il 19 ottobre chi parlerà al Paese? Di cosa?

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    3. Ti ricordo che non stiamo parlando di un commento di un giornalista filo-europeista del Foglio bensì di un'INTERVISTA al supposto sovranista Matteo Salvini. Se Salvini prenderà le distanze dal Foglio, negando di aver pronunciato quelle parole, ne riparleremo. Per ora, Salvini sta dimostrando che siamo passati dal Fogno europeo al fogno dell'Italexit.

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    4. ”Lo dico ancora meglio, così i giornalisti smetteranno di alimentare fantasie strane: l’euro è irreversibile.“

      Queste sono le parole di Salvini.
      C'è bisogno di cercare un doppio significato o sono parole cristalline?

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    5. Nicola Guarnera, e tuttavia, poiché la cosa non dovrebbe essere neanche sospettata, la virtù quando è sospettata non è più virtù come pensava Robespierre, ci si attenderebbe una precisazione, chiara, inequivocabile, definitiva.
      Oppure si può far spallucce, e tirare avanti perché quel giornale è inaffidabile. Ma allora, come mai si rilasciano interviste su quello stesso giornale, così inaffidabile?
      Temo invece, ahimè, che i nodi vengano al pettine; al grave errore estivo che lo stesso Salvini ha concesso come interpretazione, è sempre stato difficile credere. E potrebbe essere solo l'inizio, purtroppo, e infine bisognerebbe prenderne atto, e forse gli stessi dati economici potranno condurre a chiarezza.

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    6. @Giulio: oltre il Foglio, Le consiglierei di leggere anche Sun Tzu, anche in questo caso ci sono i pdf, per esempio https://holybooks-lichtenbergpress.netdna-ssl.com/wp-content/uploads/The-Art-of-War-by-Sun-Tzu.pdf

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    7. Ho letto l'Arte della Guerra di Sun Tsu (edizioni Astrolabio) nei primi anni '90. Così come i 36 Stratagemmi.
      Capisco che siamo in una fase cruciale (Brexit) e questo è come giocare a scacchi, tuttavia non capisco perchè Salvini voglia perdere i votanti no-euro.
      Forse me lo può spiegare qualcuno in questo sito (che leggo dal 2013).

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    8. Giulio, scusi, ma dichiarazioni di Salvini a parte, un "no euro" per chi dovrebbe votare? A questo punto o si fida oppure si trova qualcuno che, a suo insindacabile giudizio, protegge meglio i suoi interessi. È una scelta personale. In bocca al lupo.

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    9. A me sembra veramente commovente che dopo questo articolo ci sia ancora qualcuno che risponde a persone come Giulio. Si voti la sua CasaPound e non venga qui a fare la figura dello sprovveduto. Il voto è segreto. I commenti su un blog no.

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    10. Caro wendellgee985, credo che dopo la giravolta di Salvini molti no-euro non voteranno più.
      D'altra parte, a cosa serve la rappresentanza se ti ritrovi a giocare il gioco dell'oca?
      Il tempo delle analisi e del risveglio è durato 6 anni e 4 mesi (da novembre 2011 al 4 marzo 2018).
      Adesso siamo in un'altra fase, quella delle AZIONI.
      Per cui ci vogliono politici più CORAGGIOSI che tecnicamente preparati.
      In bocca al lupo con Salvini.

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    11. "ma secondo voi, in tutta onestà, sapendo che deve succedere quello che non può non succedere, vale proprio tanto la pena di prendersene la responsabilità politica, per essere "narrati" come gli egoisti, incoscienti, nazixenofascioleghisti truci e barbari?"
      Manco leggete cosa commentate...
      Al massimo chiedetevi se il Professore (perdoni, ma è meglio di Senatore al mio sentire) ha capito o è gabbato: spero la prima ma credo la seconda.

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    12. Meglio aspettare prima il risultato delle elezioni in Umbria , non mi fido troppo dei sondaggi...

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    13. Io non capisco questo continuo sparare contro lo zerovirgolismo da parte di Alberto Bagnai. Personalmente non ho mai votato né Casa Pound, né altri (come li chiama la Lega) partitini, ma la mia considerazione è di carattere generale: un partito non può non iniziare con numeri da zero virgola, non può cioè essere fondato e arrivare subito a numeri rilevanti; ne consegue che chi voglia provare a fare proposte politiche nuove deve necessariamente partire dallo zero virgola; ne consegue che chi ridicolizza gli zero virgola vuole necessariamente che non siano mai più fondati partiti nuovi (visto che partirebbero inevitabilmente dallo zero virgola, che è giudicato inutile, patetico, dannoso).
      Ora, volere che non siano mai più effettuate proposte politiche nuove è una posizione che ritengo accettabile solo da una tipologia di persone: quelle che dicono che non c'è tempo, che bisogna fare presto, che l'acqua è alla gola: infatti, se bisogna fare presto, allora non c'è effettivamente il tempo di costruire pazientemente un'alternativa politica.
      Ma che questa posizione venga sostenuta da Alberto Bagnai, che continuamente (e a mio avviso giustamente) condanna la retorica del "fate presto"*, mi sembra assurdo.

      * anche in questo stesso post:
      «signora mia, dobbiamo fare presto (tanto per cambiare)».

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    14. Non per essere rompiscatole. Mah nel caso si volessero fare delle politiche sociali e una forma di governo che siano di libertà e Democrazia sicuramente era inutile legiferare il taglio dei parlamentari e secondo Bisognerebbe eliminare la soglia di sbarramento, in modo che la rappresentanza sia equa al fatto che come nazione abbiamo per fortuna ancora una popolazione numerosa. Io sarei per la classe operaia che abbia il pieno controllo sul potere politico ma è un altro discorso.

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  5. Come discusso anni fa qui sul blog rammento che al tempo dell'uscita USA dal gold standard la Germania varava la moneta parallela (occulta) per finanziare infrastrutture prima e riarmo brevemente dopo.

    Sul gretinismo invece potrebbe esserci altro.
    Lo scopriremo solo vivendo.

    http://orizzonte48.blogspot.com/2019/10/il-nadef-2019-tra-crescita-sperata-e.html?showComment=1570640808656&m=1#c7286925994468581489

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  6. Bellissimo post. Simpatico, ironico e molto molto istruttivo. Non c'è niente da fare. A questo serve studiare la storia: a capire gli errori in modo da non doverli rifare.
    Grazie.

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  7. ma con la dichiarazione fatta ieri da Salvini che fa prof, si rimangia tutto quanto detto in questi anni sull'euro e italexit oppure esce dalla lega?....per dignità e credibilità dovrebbe uscire dalla lega

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    1. Lei da quanti minuti appartiene a questa community?

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    2. Dal 2011 prof, ma non ho mai partecipato ai commenti..

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  8. È stato detto già anni fa su questo blog (in un post che conteneva un sogno) che all'italiana non conviene prendersi la responsabilità del crollo dell'euro. Quindi la strategia non-italexit era quella originaria. Quello che invece non mi sarei aspettato, e di cui vorrei capire la logica, è l'appoggio al taglio dei parlamentari

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  9. Grazie Prof. la leggo come ben sa da sempre anche queste righe sono illuminanti.
    buon lavoro!

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  10. Non faccia finta di nulla Prof, ieri Salvini ha detto che 1) l'euro è irreversibile 2) l'Italia è troppo piccola per avere una propria moneta e che sarebbe una provincia del mondo 3) che quanto sopra lo ha detto per chiarire una volta per tutte le idee a chi sta dentro e fuori il partito. Lei non si sente tirato in causa? Non le viene una voglia matta di rassegnare le dimissioni e uscire da questa comitiva diretta verso il ppe di brunetta, Berlusconi, tajani, junker e Merkel?

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    1. Per tutti noi che lo seguiamo da tempo ci auguriamo che ci dedichi un video o un articolo nel suo blog. Non pretendo che ci risponda anche se tra questo e il post precendente siamo stati in molti a chiedere chiarimenti in merito senza riceve risposte.

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    2. Con la premessa che non difendo assolutamente né la lega né tanto meno Salvini, e neanche se proprio lo vuoi sapere credo che il sistema capitalista possa offrire prosperità.
      Premetto anche che non credo che Salvini voglia veramente fare quello che ha detto in determinati momenti, credo che giochi all'asso pigliatutto.
      Ma la risposta che cerchi il prof. l'ha data, tra le righe, milioni di volte. E la puoi trovare anche a pagina 51, primo paragrafo, del libro che ha consigliato in questo stesso post.
      È una risposta tecnica ovviamente. Secondo me ha il limite di porre una gigantesca domanda politica la cui soluzione non è né immediata, né di breve periodo purtroppo.

      Cordiali saluti

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    3. Ragazzi, ma siete nati ieri o cosa? Riprendo un tweet di Borghi di qualche tempo fa: secondo voi come mai prima dello sbarco in Normandia gli americani non appesero dei grossi cartelli sulle navi con scritto data e luogo dello sbarco? Ma seriamente, se Salvini o chiunque altro volesse davvero uscire dall'euro credete che lo ripeterebbe ai microfoni ogni volta per tranquillizzare i lettori di Goofynomics?

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    4. Ma anche basta, ma che volete?
      Io non vi capisco: ma che ci venite a fare qui se manco avete letto la minima parte di quel che c'è scritto dal 2011 e che ha imposto alla politica di dover affrontare questi argomenti?
      Non siamo maggioranza, non ancora.
      Ficcatevelo bene in testa altrimenti continuate a parlare di nozze con i fichi secchi.
      Conoscete il contesto, conoscete dov'era il dibattito prima, conoscete le forze in campo da dover affrontare e volete voi insegnare al prof. cosa fare e cosa dire?
      Un po' di riconoscenza e rispetto per la sua intelligenza e per il suo impegno glieli dovete.
      E li dovete, vi piaccia o no, anche al partito che gli ha consentito di essere lì dove serve e conta essere. Non vi fidate?
      Ci sta, ma mi sembra che vogliate solo poter dire nel caso le cose andassero male "io lo avevo detto".
      Furbo atteggiamento, ma non serve a nulla se non a voi.
      E se non serve a nulla...

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    5. Personalmente Marco85 non intendevo che Salvini è cattivo perché sa, ma mantiene equilibri a noi utili(?).

      Ho usato la parola "comunicazione", una sorta di tesi evolutive, affinché si allarghi la Coscienza nazionale. Se le sue dichiarazioni causano spesso reazioni di questo tipo, tanto vale non rilasciarle certe interviste, almeno che non si parli del perché di questa psicosi collettiva. Senza "contraddizioni", anche di natura nominale, dal prevedibile esito. Il Paese si rassicura con la memoria storica. Il bel post di A. lo testimonia.
      L' euro se è il primo problema, è per me anche l' ultimo.

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  11. Grazie mille per la bellissima lettura. Ho divorato la parte I, ed ho la sensazione che il meglio debba ancora venire.
    E... mannaggia a lei che mi ha fatto fare un'altra nottata!!! :) 3 ore di sonno, e aggia pure faticà!!!
    Ma ne è valsa la pena.

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  12. Alto debito privato, bilanci bancari colmi di derivati speculativi, cambi rigidi in un contesto di piena libertà dei movimenti di capitale, eliminazione del contante come estremo tentativo di intrappolare i risparmiatori, alta tassazione, scarsità di credito concesso alle imprese (chiaro sintomo di una fiducia nel sistema ormai compromessa).
    Come si muoverà la Banca d'Italia e il sistema bancario italiano nell'ipotetico momento x ?

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  13. la sintesi dei concetti base in un video di 30 minuti

    https://www.economicprinciples.org/

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  14. Non si può non notare che anche il Prof. Axel Leijonhufvud infine è diventato professore di un'università di provincia
    XD

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  15. Il Professore dice che sarà la SStoria a dare la risposta, anche a Salvini perché l'economia ha le sue regole, ovvie e banali, ma osteggiate dai più: nessun pasto è gratis.

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  16. Buonasera Prof,gli ultimi post letti e condivisi così come quelli
    del Presidente Barra Caracciolo,due Blog a cui non posso fare piu' a meno.PIACEVOLMENTE DROGATO DAI VOSTRI APPROFONDIMENTI.
    Grazie per il link del libro,divorerò anche questo;ora sto rileggendo EURO E(O)DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE,al capitolo 2 Von Hayek e la costruzione europea,è tutto scritto,ruolo dello stato MINIMO,far collassare lo stato sociale,vade retro DEFICIT,desovranizzare la moneta,banca centrale INDIPENDENTE,MONETA UNICA PIU'EFFICACE DEL GOLD STANDARD,concorrenza feroce tra paesi aderenti,cristallizzazione dei rapporti di forza con annessi vantaggi comparati fino alla colonizzazione...sette anni fa ero lobotomizzato,ORA SO.
    GRAZIE PROF.

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  17. Capisco e rispetto la sua posizione, ma noi l'avevamo votata proprio perché lei potesse essere tra i gestori di una futura disarticolazione non prevista della zona euro.

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    1. Carissimo, una volta ti avrei invitato a votare PD. Per fortuna oggi il panorama si è arricchito: puoi votare PD, Italia Viva, ma anche il partito di Calenda, ecc. Se io sarò lì quando ci sarà questa disarticolazione potrò gestirla con maggiore o minore sicurezza per voi a seconda di quanto tempo e sostegno ci avrete dato per lavorarci. Ti assicuro che una disarticolazione imprevista gestita nelle condizioni attuali, cioè avendo contro l'interesse del Paese una serie di attori piuttosto rilevanti, non sarebbe auspicabile. Poi tu puoi anche non capirlo.

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  18. Peccato solo per la pessima figura al governo. Per il resto è sempre illuminante leggere Bagnai.

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    1. Chi ha fatto una pessima figura al governo?

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    2. Mi immolo io...
      Risposta: Chi ha sottoscritto un contatto consapevole che l'altro contraente (peraltro in maggioranza assoluta tra i contraenti) non avrebbe mai percorso il duro sentiero della "secessione"...
      Chi di marketing ferisce...
      E non mi dica che avevate fiducia nel M5S, che vi ha tradito, che "si è rivelato" pro-euro e via blaterando.
      Comunque non resta che votare in massa Lega e vedere se qualcuno ha gli attributi per difendere il nostro Paese (inizio ad avere i miei dubbi).

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    3. Luigi, si sono immolati pure loro, i QED si fanno con la storia.

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    4. Un' idea ce l' avrei: https://youtu.be/zLskXkQ_lB4
      (i materialisti non capiranno).

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    5. Ovvio caro Erik ma in questo "gioco" delle parti i danni li subiscono uomini in carne ed ossa. Prima di avventurarsi in contratti non condivisi (platealmente a dire dello stesso Borghi: "nessuno condivideva l'Italexit nella maggioranza a parte la Lega - e nemmeno tutta) sarebbe stato opportuno valutare i danni collaterali, ad esempio, di chi avrebbe programmato i prossimi 2/3 anni basandosi su flat tax, quota 100 e via discorrendo (a me piaceva anche l'idea dei minibot). Si sapeva dall'inizio l'epilogo di questa storia, ma la fame da sondaggio è terribile da controllare.
      Aspettando che torni... faremo altri QED, felici verso il baratro.

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    6. Non sono d' accordo, sulla base del dibattito svoltosi qui sulla crisi. In sintesi: non esisteva più da mesi una compagine governativa sulla quale soltanto poteva reggere il contratto di governo (stipulato per interesse nazionale) "tu non rompi le palle a me su questioni chiave e viceversa, appoggio reciproco". Questa è la grave motivazione che ha portato il gruppo dirigente della Lega alla rottura: regalandoci plasticamente la saldatura di una ideologia antistato tra M5S (casta cricca) e PD (europeismo), descritta da Alberto in Fantapolitica e nei post dedicati agli ortotteri.
      Io lavorerei più su critiche e contributi programmatici ed ideologici, esempio: la Lega nasce liberale e ha animato per vent' anni una cultura antistatale.
      Il dibattito si è aperto nel 2011, parte di esso è stato recepito dal partito, ma una diffusa riflessione negli organismi dirigenti sul tema non credo sia stata avviata.

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  19. Caro Senatore Bagnai,
    la ringrazio per tutti i suoi articoli passati presenti e futuri! Un giorno però, prima delle prossime elezioni, dovrà spiegarmi per cortesia se ancora Salvini e la Lega hanno intenzione di uscire dall'€ sì o no. Io voto per uscire, ma Matteo Salvini mi pare abbia cambiato idea, o mi sbaglio? Grazie mille!

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    1. Caro, il mondo è pieno di persone che parlano: non le mancano candidati da votare.

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    2. come siamo vaghi con queste risposte caro senatore.

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  20. Buongiorno Presidente.
    Eh... i fondamentali da lei spesso richiamati, brutta bestia, sembrano facili e banali...
    Grazie Professore.

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  21. grazie professore, ... ma quanto affermato a pag 132 del .pdf non porta acqua al mulino della MMT?
    FaBer

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    1. Ma lei sa che cos'è la MMT? Come la definirebbe? Prenda il suo tempo e il suo spazio, qui è gratis...

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  22. Caspita non sapevo che anche Hitler avesse un suo blog!
    (titoletto di sinistra...)

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  23. Grazie, ma prima di votare altri, alle prossime elezioni voterò ancora una volta Lega perché spero sia un'astuta strategia di Matteo (=non ne parliamo più ma lo facciamo)

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    1. Non so quali siano le astute strategie di Matteo (la prossima volta che lo vedo e ho voglia di farmi mandare al diavolo glielo chiedo), ma sono assolutamente certo che farsi dire quali siano le nostre intenzioni da giornali che ci odiano non è una strategia estremamente astuta.

      Ma se a voi sta bene così... tutt'al più vi blocco su Twitter e fate la figura dei fessi con qualche migliaio di persone: non si muore!

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    2. Caro profe, è Matteo che si fa intervistare dai giornalisti che lo odiano...

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  24. Da Μαραθών a …Roma !

    Sabato scorso, ho partecipato alla Manifestazione dei SOVRANISTI per l’ ITALEXIT. Un corteo variopinto, da Piazza Esedra a Piazza Venezia, dominato dalle numerose Bandiere Tricolori. Mi ha colpito ,in particolare, per passione sofferenza e coraggio, l’ intervento della Leader di EXIT GREECE Giorgia BITAKOU.Eccone una sintesi.

    “ Salve, Fratelli Italiani! Grazie a nome del mio popolo greco per tutta questa solidarietà, quest’amore. Sulla TRAGEDIA GRECA non vi hanno mai detto la verità, hanno controllato tutto e tutto distrutto. E’ un’enorme bugia far credere che i numeri sono migliorati, non è migliorato proprio niente. Stanno eliminando questo Paese, che ha dato alla storia la Democrazia, la Filosofia, l’ Arte, la Vita, la Vita all’ Europa. Lo sapete tutti. Questo Paese è stato il primo esperimento della Potenza Distruttiva dell’ EURO ! Potete permettere che la stessa cosa possa accadere anche in Italia? No, combatteremo con voi.

    Io vi ho portato un REGALO, un regalo per tutti voi. Questa che è qua dentro E’ LA TERRA DI MARATONA, UNA TERRA PIENA DI SANGUE, 490 anni prima di Cristo ! Solamente 10.000 greci contro 100.000 soldati dell’ Esercito Persiano. Se non avessero vinto allora, non sarebbe nata l’Europa così come oggi la conosciamo. Hanno creduto in se stessi, perché avevano ragione; HANNO LOTTATO PER LA LORO PATRIA, la loro Bandiera, la nostra Bandiera, la NOSTRA STORIA ! Sono riusciti a vincere così come per noi non c’è la possibilità che perdiamo questa guerra. Ma dovete crederci!

    Hanno costretto i Greci a vergognarsi per la propria storia e bandiera, perché chi parlava di Patria veniva bollato come un FASCISTA,RAZZISTA, NAZIONALISTA. La stessa cosa che si verifica in Italia,Spagna,Portogallo. NON LO DOBBIAMO PERMETTERE! Perché noi SIAMO ORGOGLIOSI della nostra storia, della nostra identità. Non c’è vita senza questa identità.

    Al referendum, votammo di no, contro un fronte comune opprimente. Tutti dicevano che saremmo morti. MORTI SIAMO INVECE ADESSO ! Abbiamo votato di no al 60%, ma la costituzione non è stata rispettata ; la democrazia umiliata.
    E’ morta la democrazia nel PAESE CHE L’HA CREATA “ !

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  25. Sto leggendo Big Debt Crises. Il pdf si scarica gratuitamente al collegamento indicato in questo post.
    Devo dire che non mi pento mai delle letture suggerite dal Prof, anche se molto lunghe e in inglese. Consiglio a tutti di leggersi almeno il primo capitolo perché è scritto in modo semplice e pragmatico.

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  26. Egregio Prof. Bagnai,

    Leggendo il suo blog mi sono reso conto di come si sia creata una situazione paradossale tale per cui il suo messaggio viene percepito come alternativo rispetto al pensiero dominante, con effetti benefici dal punto di vista del consenso (non che questo sia l’obiettivo, ma ne è sicuramente l’effetto).

    È facile rendersi conto, però, che i neo-Keynesiani (di cui lei fa parte), i monetaristi e i supply-siders (ovvero le altre due principali correnti di pensiero economico attualmente in voga, da lei criticate), seppur con differenze importanti dal punto di vista teorico e pratico, condividono un’assunzione fondamentale circa il ruolo della moneta, ovvero che questa debba essere uno “strumento” a disposizione dei governi per raggiungere determinati obiettivi di politica economica.

    Non posso ovviamente pensare che un’economista della sua caratura non sia a conoscenza di come l’unica spiegazione plausible alle crisi di debito da lei menzionate nel post sia stata fornita dalla scuola di economia austriaca.

    Mi chiedo allora perché continuare a perpetrare il messaggio che tali crisi siano inevitabili (come l’inflazione, questo non c’è scritto nel post ma va di pari passo), assimilabili ad eventi naturali a cui il genere umano si debba rassegnare, addirittura innalzando la causa di tali crisi (semplificando all’estremo, l’abbandono del gold standard) a soluzione del problema!

    Forse sfiducia nel genere umano e, quindi, nel libero mercato? O ferma convinzione che un gruppo ristretto di persone (oggi nella veste degli “illuminati” della Federal Reserve) sia in grado di indirizzare l’economia e prendere decisioni per miliardi di individui (nonostante siano evidenti e davanti agli occhi di tutti i fallimenti di questo approccio)?

    Dai suoi libri non sembrerebbe. In fin dei conti, uno dei suoi cavalli di battaglia è l’accusa agli economisti mainstream (di cui anche lei fa parte, forse non rendendosene conto ed è qui che nasce l’equivoco) di affidarsi al libero mercato solo quando conviene, errore nel quale anche lei però cade nel momento in cui non riconosce che il libero mercato dovrebbe anche decidere liberamente quale debba essere la moneta più adatta a regolare i rapporti economici (e il “mercato” aveva scelto per migliaia di anni l’oro a ragione veduta per le sue caratteristiche uniche) senza che questa venga invece stabilita a tavolino ed imposta con decreto governativo (come avvenuto appunto con la caduta del gold standard).

    Infatti, affermando l’ovvio, in una economia di scambio, il mezzo utilizzato per condurre gli scambi ha un’importanza cruciale per il successo o meno dell’economia in cui tale mezzo viene impiegato. E come ben sa, tale mezzo, per assolvere alle funzioni richieste, deve avere determinate caratteristiche (che la cartamoneta come il dollaro non possiede).

    Fortunatamente (e come spesso accade) la tecnologia è venuta in aiuto del genere umano e l’assurdità dell’attuale sistema economico pianificato a livello mondiale potrebbe avere i decenni contati.

    A tutti i lettori del suo blog che fossero interessati ad ampliare le proprie vedute (anche in maniera critica), consiglio di consultare il sito mises.org dove gratuitamente è possibile accedere a numerosi libri, articoli, video, podcast.

    Distinti saluti,
    Giacomo Valori

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    1. Il libero mercato de che?
      Chi crede che sia mai realmente esistito un mercato in cui tutti hanno pari opportunità e tutti partono sullo stesso piano è un sognatore.
      Che deriva da fognatore, colui che crede alle cazzate perché dorme.

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    2. Penso che il prof. Bagnai abbia sempre insistito non tanto sulla moneta in sé ma su come essa sia amministrata e se essa sia adatta a gestire gli shock economici che comunque periodicamente avvengono; l'Euro non è una moneta né buona né cattiva ( in termini moralistici) ma semplicemente non corrisponde alle esigenze di tutti i paesi e quindi risulta essere disfunzionale; chiudersi dentro un sistema a cambi fissi ci priva di uno degli strumenti di politica monetaria necessari per affrontare in maniera efficiente situazioni che richiedono inevitabilmente margini di manovra per consentire gli adattamenti monetari necessari per compensare le asimmetrie tra le varie economie nazionali.

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    3. Egregio Giacomo79, credo che il Prof Bagnai preferisca definirsi post keynesiano piuttosto che neokeynesiano.

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    4. Non c’è dubbio che nel mondo degli economisti mainstream (neo/post Keynesiani, monetaristi, supply siders), ovvero un mondo basato su una moneta imposta con decreto governativo (e non scelta liberamente dal “mercato”), un sistema a cambi flessibili sia il meno peggio. Questo è stato dimostrato da vari economisti mainstream e non.

      Non è un caso, infatti, che un’economia sperimenti dei benefici quando si muove nella direzione di una maggiore libertà.

      Il punto è che esiste un sistema migliore (e la Storia ne ha dato prova), ovvero un sistema in cui la moneta non è uno “strumento” in mano ai governi, ma, come sarebbe in fin dei conti logico aspettarsi, un bene, il cui prezzo, ovvero l’interesse, è determinato dalle leggi della domanda e offerta, e non da un gruppo di persone che, ovviamente, non ha e non può avere tutte le informazioni necessarie per sostituire il mercato al fine di effettuare tale determinazione.

      Ogni volta che il prezzo di un bene è slegato dalle logiche di mercato, l’economia non riesce ad allocare le risorse in maniera efficiente. E se il bene in questione è la moneta, ovvero “l’unità di conto” dei prezzi di tutti i beni, possiamo solo immaginare la portata di tali inefficienze.

      Tali inefficienze non si risolvono passando a un sistema a cambi flessibili, ma tornando ad un concetto di moneta “bene”.

      Tale processo è già iniziato. La tecnologia già oggi a disposizione non farà altro che acceleralo.

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    5. Io, come avete visto, non ho commentato. Apprezzo anche il tentativo di wendellgee985, ma va detto che è disperato. Per i nostalgici della moneta merce non c'è argomento che tenga. Li consegnerei volentieri al loro mondo di deflazione e ingiustizia sociale, ma purtroppo in quel mondo ci sono anch'io... e per fortuna questi fini intellettuali che detengono la verità (ma ignorano che la moneta è stata considerata merce solo in una brevissima finestra dell'esperienza umana, e non la più felice) sono nettamente minoritari.

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  27. Ringrazio per il link al libro che provvederò a leggere,comunque consiglio a tutti come libro più completo da leggere sulla Grande Depressione e Recessione :Barry Eichengreen Hall of Mirrors

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  28. Ottimo libro. Le prime due parti impeccabili. Molto interessante in più punti, uno tra i tanti quando scrive che la politica fiscale più efficace sia quella fiscale basata su investimenti pubblici (con tanti saluti agli helicopter money e compagnia). Come spesso accade, i padroni sono molto meno padronali dei servi. Mi sono però trovato meno in sintonia con la terza parte del volume, quella dei 48 'casi studio'. Ad esempio per l'Italia dice che dal 2015 siamo entrati nella fase di 'beautiful deleveraging': a me pare di no dato che lo stimolo fiscale è completamente assente.

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    1. A quella parte non ci sono ancora arrivato e io stesso ho qualche perplessità, ad esempio con la classificazione dei due tipi di ciclo. Sicuramente per noi il beautiful deleveraging non è arrivato perché nelle condizioni date non può arrivare, ma mi riservo di commentare più in dettaglio quando la prossima bronchite mi terrà a letto per qualche giorno.

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  29. grazie per l'articolo e per il link che mi da modo di scoprire (ma dovrei dire 'ricordare') che per il tramite di un matrimonio infelice, la Banca d'Italia faceva salire al 18% i tassi a breve negli USA! È proprio vero che il battito di ali di una farfalla...
    Saluti a tutti
    M.Michele D'Onofrio

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  30. Grazie, sempre, per la sua opera Professore. Oggi pomeriggio incontrerò di persona alcuni suoi compagni di partito. E la prossima settimana, finalmente, sarà il mio primo Goofynomics.

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  31. Correzione; Ray di miliardi ne ha messi via 25 ... Ma il libro chi glielo ha dato? Mi faccia una promessa, quando si esce ci dice chi e' il buon Charlie!

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  32. Caro Al
    dopo circa 8 anni (fui credo il secondo o terzo a partecipare a questo blog) credo, al fine di non lasciare strascichi e fraintendimenti, sia opportuno da parte mia chiarire che il mio intervento di oggi su twitter riguardo la trasmissione TG2 post era solo (come premesso) un avviso dove appunto avvertivo te e Borghi di quanto successo lì (dicevo infatti fate come vi pare, in questo senso) e del fatto che stesse passando senza reazioni nei contesti ccome quello di TG2 post ed altri ed avevo premesso e tu lo sai perchè ne parlo qui e su twitter da prima di te che io so bene che la stampa (c'ho lavorato 16 anni al corsera) italiana è fonte di falsi. Ma va bene, mi hai bannato su twitter per quanto sopra esposto ed io ho bannato te, credo che a 70 anni posso permettermi di fottermene di tutto e di tutti.
    Non credo che vi stiate muovendo bene su questo infortunio legato ad un giornalaccio e ad una tizia ultraliberista molto disinvolta che conosco bene dai tempi di Chicago Blog; Salvini fa ciò che vuole esattamente come te e anche me ma io a quella lì ed a quel giornale di Cerasa e Ferrara (che ben conosco dal Corsera) non avrei rilasciato interviste. Pubblicherai o non pubblicherai, non me ne frega nulla, questo era solo un messaggio a chiarimento dei fatti, per te.
    Ciao ed un abbraccio

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  33. Sommerso tra la folla di Piazza San Giovanni, mi arriva alle orecchie alla mente al cuore, il tuo bellissimo DISCORSO, energico, patriottico, appassionato, colto e populista ! Astralmente lontano da un Matteo Renzi che si è eziandio vantato d’ essere stato autore d’una MACHIAVELLICA MANOVRA di PALAZZO, qui risentiamo il contenuto e il tono di un Patriota Manzoniano e Verdiano, per la Liberazione del Popolo Inglese e per la Liberazione del Popolo Italiano :

    “ Direi piuttosto che voi siete qui spinti dalla sofferenza per la più lunga depressione economica nella storia dell’ Italia unita; e siete anche qui spinti dall’ indignazione di non aver avuto voce, di non aver avuto la possibilità di colmare con il voto la distanza che separa QUESTO POPOLO : la distanza che separa il Paese da un Parlamento che ora non lo rappresenta più “ !
    Ora, dico io, è arrivato il momento di aprire il Parlamento proprio “ come una scatoletta di tonno” ! Il cittadino non può essere strattonato e umiliato più di tanto. E anche se, per generale mancanza di fede, più non crediamo al “ Vox Populi Vox Dei “, tanto meno siamo disposti a credere ai nostri beneamati INGANNATORI,i quali proprio attraverso l’ inganno antidemocratico ci hanno introdotto nell’Ue e nell’Eurozona, e ora attraverso inganni sotterfugi e ricatti d’ogni tipo ci impediscono di uscire dalla Gabbia dell’ Errore e dell’Orrore . Il Progetto Europeo infatti da Sogno ben presto in Incubo tramutossi, divenendo “ una prigione dalla quale evadere è pericoloso “. Un progetto definito perfino “ irreversibile “, mentre di irreversibile c’è solo la morte, “ come quella morte che tanti imprenditori, dipendenti, artigiani, si sono dati, con un gesto supremo di dignità, per la disperazione e per la vergogna di non poter mantenere alle loro famiglie e ai loro dipendenti le promesse che avevano fatto. Quelli dunque che parlano di irreversibilità del progetto ci stanno semplicemente parlando di MORTE, di MORTE DELLA DEMOCRAZIA “ !

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  34. Giorgia Meloni sta più a sinistra di voi Prof.,

    questo appellativo urlato in piazza ha realizzato, per noi che ti seguiamo da tempo, uno di quei sogni che, quando svegli, accompagna il tempo, il ladro di sogni.
    Mi sa che Matteo Salvini ci abbia voluto comunicare "un progetto serio", per citare il buon Claudio.
    Ma il tempo non ruba soltanto, ti insegue: rassegnarsi, anche, è la morte della democrazia. Non hai parlato di soldi, forse neppure di lavoro, ma di benessere e prosperità, hai parlato del suicidio come espressione di dignità, aggiungerei di irriducibilità, di solitudine (quella che si prova stando con gli altri).

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  35. Sul modello liberale e il "totalitarismo economico". In prima Commissione della Costituente 1946-1947, le destre, il gruppo dirigente degasperiano, usando le parole di Lucifero (Partito liberale italiano) si dichiara addirittura spaventato da quanto detto dal deputato reggiano (Dossetti).

    Si discute di controllo sociale sulla vita economica, del binomio libertà politiche/autodifesa della democrazia, che la Costituzione riconosce, i diritti così riconosciuti, debbono essere esercitati per questi dati fini - Dossetti.

    Dossetti sulla complicata disciplina dei "media", prevedendone con lucidità lo sviluppo e la pervasività parla di controlli e cautele finanziarie, il nesso libertà economiche e manipolazione è chiaro,
    mentre per La Pira (dossettiano) le libertà debbono essere esercitate per l' affermazione ed il perfezionamento della persona in armonia con le esigenze del bene comune e per il continuo incremento di esso nella solidarietà sociale. Pertanto ogni libertà è fondamento di responsabilità.
    La Costituzione che ne uscì, seppur in plenaria i dossettiani si troveranno sempre più marginalizzati (dal proprio stesso partito - DC) sancì non un compromesso tra cristianità e marxismo, bensì un concreto terreno di incontro valoriale e politico nel denunciare che fine delle libertà è lo sviluppo della società democratica, per dirla con Togliatti.

    Immagino che il liberalismo nostrano si sia organizzato per sventare il pericolo di rinunciare al dominio parassitario di pochi.

    Ora, totalitaria è la Costituzione italiana, programmatica, che prevede una economia mista per stabilizzare certe dinamiche asociali e dissolutrici del capitalismo o la sua eversione?
    Il luogocomunismo?

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    1. Scusa Alberto, ma in reparto uno spacciatore straniero mi ha rubato la sim del telefono questa primavera: persi quasi tutti i numeri della comunità.

      Qualcuno passa nelle vicinanze di Bologna per il Goofy8?

      (Obli, se leggi mi chiami o mi scrivi per piacere?).

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  36. Caro Profe, se lei non fa il Salvinexit avrà sempre meno credibilità. Le rimarranno solo i voti dei commentatori di Goofy (in calo...), ovvero gli ipnotizzati che credono alla favola del Matteo Sun-Tzu con la sua "Arte dell'Italexit".

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  37. so che sul blog queste cose si dicono da tanto, ma è bello che ogni tanto a dirle sia uno di quelli coi soldi https://youtu.be/th3KE_H27bs

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  38. Ti amo (platonicamente ed intellettualmente parlando).
    Grazie.

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  39. 01010110 01101001 01110110 01100001 00100000 01101100 00100111 01110101 01110011 01100011 01101001 01110100 01100001 00100000 01100100 01100001 01101100 01101100 00100111 01100101 01110101 01110010 01101111 00100001

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  40. ...

    Un attore chiave
    nel collegamento
    delle istituzioni finanziarie mondiali
    con l'Agenda verde
    e dunque col Green New Deal
    è Mark Carney,
    capo uscente della Banca d’Inghilterra
    (Rothschild).
    Ora
    lo stesso Governatore della Banca d’Inghilterra,
    Mark Carney,
    come riportato dal Financial Times,
    ha presentato in modo ufficiale al FMI
    una proposta per cambiare le regole del gioco
    mediante l'affermazione di un nuovo sistema monetario internazionale
    fondato su una valuta sintetica (digitale)
    in sostituzione del dollaro,
    sostenuta da diverse banche centrali tra cui quella cinese ...

    Non sarebbe interessante
    approfondire la correlazione esistente
    tra questo New Global Monetary System
    e il cosiddetto Green New Deal ?


    Alberto Bagnai
    e i lettori di Goofynomics
    cosa ne pensano ?

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  41. "green" è senza dubbio la Lega e dalla nascita.

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  42. Come spesso capita, è un po' più complicato di così...
    https://www.federalreserve.gov/aboutthefed/educational-tools/lecture-series-origins-and-mission.htm

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    Risposte
    1. Che la FED possa essere una fonte completamente attendibile sulla propria politica passata, presente, o futura, mi sembra un'ipotesi molto interessante e da prendere in considerazione. Naturalmente le cose sono sempre (non spesso) più complicate di così, ma anche più semplici. Basta spiegarsi, e quello che è semplice potrà apparire complicato, o viceversa. Qual è il punto semplicistico della ricostruzione che Dalio propone?

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  43. Sulla follia.

    Salvini può: (non è una variante del Salvini ha detto, o Salvini deve).

    Mario Monti ce lo ha spiegato chiaramente ad Assisi: invitavo gli studenti ad una rivolta generazionale, mentre convincevo i genitori che equità significa riduzione del perimetro dello Stato.

    Il thread su twitter di Alberto del 23 ottobre 2019 ci illustra il fine di questa "astuta" operazione ideologica.

    "In questo caso la dinamica economica oggettiva che guida questa follia è il desiderio di privatizzare il sistema pensionistico per appropriarsi del risparmio attualmente gestito da istituzioni pubbliche o semipubbliche (spiegazione qui: https://t.co/QN8hiWWvmh).

    Affinché i ggiovani, le cui capacità critiche sono offuscate dall’ormone e devastate dalla distruzione della scuola, accettino di non avere una pensione se non incerta e a pagamento, bisogna insegnargli che la pensione dei padri ha rubato loro il futuro.
    Con mio grande dolore e poco stupore, quelli così imbecilli da cascarci prevalgono a sinistra (che si conferma armata degli utili idioti). Naturalmente gli apprendisti stregoni che fomentano questo odio innaturale non sfuggiranno tutti alle conseguenze della loro follia.
    Un circuito del risparmio interamente privatizzato, oltre a quanto se ne può dire in termini di scollamento dai principi della nostra Costituzione economica (inderogabili doveri di solidarietà sociale, art. 2), ha un lieve difetto: è instabile.

    La morale della favola è che per un Ray Dalio che capisce, ci sono 100.000 fessi che si credono Gordon Gekko e finiranno sotto a un ponte. Il capitalismo tende a separare i cretini (ma anche i gretini) dai loro soldi. Sad but true…
    Tuttavia non possiamo rassegnarci a questo darwinismo, contrario allo spirito della nostra Costituzione. Ai ggiovani va fatto capire che senza crescita nessun sistema è sostenibile, e che la crescita è stata compromessa dall’austerità.
    Se non lo capiscono, lo capiranno. La Storia è una grande maestra. ��"

    Invece di demonizzare "il '68" o il "'77", che segnalarono in modo confuso ed eterogeneo l' incapacità del sistema politico di teorizzare modelli di organizzazione sociale più inclusivi, capiamoci sulla reazione conservatrice che questi movimenti suscitarono. (Questo mi pare sia il punto di vista anche di Jurgen Habermas, del quale sto leggendo Storia e critica dell' opinione pubblica, "un trauma intellettuale", per dirla con il prof. di filosofia Alberto Burgio"
    Poi si spense tutto.

    Io non la meno con i libri dell' editorialista del Sole24h Paolo Pombeni per farmi bello (o per motivi affettivi, che non nego di provare).
    È il leader della prestigiosa tradizione storiografica dell' Italia. Magari non ho capito qualcosa, ma Asimmetrie, con la mole di lavoro svolto, non dovrebbe avviare una riflessione con i nostri storici e filosofi (in via di estinzione)?





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  44. Le parole di Salvini a Piazza San Giovanni risuonano ,con forza ed energia ,anche in lingua tedesca ! Devo al canale RT Deutsch alcuni passaggi durante la manifestazione : “ITALIENISCHER STOLZ “ !
    ---- Ich sage euch, ich bin froh ein Jahr Erfahrung an der Regierung gesammelt zu haben…weil ich den Italienern den Unterschied zwischen den Schwätzern und jenen, die handeln, gezeigt habe. Seit Jahren wird uns gesagt…dass bei der Migration nichts zu machen sei ; ein Jahr lang geschlossene Häfen in Italien… ein Jahr lang kamen nur diejenigen, die die Erlaubnis hatten.

    ----An die Regierung haben wir Leute mit BLUT AN DIE HÄNDE ! Mehr Migration, mehr Probleme, mehr TODESFÄLLE. In dieser Regierung…da bin ich sicher…und wie diese Platz es uns beweisst…werden wir bald durch den Haupteingang zurück sein…

    ---Autonomie reimt mit Souveranität…Ich möchte in einem freien Land leben, in einem Land,in dem REGIERT WIRD…ohne auf einen ANRUF von MERKEL oder MACRON zu warten !

    ---ITALIEN FÜR ITALIENER ! Italien regiert von Italienern für Italienern…

    --- Und wenn Europa eine Würde hätte…würde es morgen früh das Eu-Beitrittsverfahren für die Türkei einstellen !Es ist einfach dumm zu glauben…dass die Türkei Zugang zu Europa hat. Ich ziehe es vor eine Einigung mit Russland, oder Israel ! NIEMALS mit der Türkei. NIEMALS mit einem islamischen Regime !

    ---Wir müssen ein paar Monate Geduld haben…aber ich lade euch ein, Geduld zu haben. Ruhe ist die Kraft, die Tugend der STARKEN !

    --- Italiener, auf die BEINE „ !
    Spero che ascoltino a Berlino, e a Parigi.

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  45. Conte, ovverosia l’ Avvocato del Popolo, che ben capisce il Popolo !

    Da PETROLINI :

    “NERONE – Lo vedi all’urtimo com’è il popolo? Quando si abitua a dire che sei bravo, pure che nun fai gnente, sei sempre bravo! Guarda (ripete il gesto senza dire la parola)

    VOCE DEL POPOLO – (da dentro) Brrrrrrrrr…..

    NERONE – Domani …. Domani …. Domani …. Quanti ne abbiamo …. Domani ne abbiamo …. Saranno fatte grandi distribuzioni di vino, di olio, di pane e di sesterzi… Panem et circentibus…

    VOCE DEL POPOLO – (da dentro) Panem et circenses!

    NERONE – Cacchibus… C’è uno che parla bergamasco… Eccomi a voi tutto d’un pezzo… Io vi darò tutto, basta che non domandate nulla! Il momento è difficile, l’ora è suprema, l’affare si ingrossa e… e chi la fa l’aspetta! Ed ora, ed ora vattene diletta ciurmaglia!

    VOCE DEL POPOLO – (da dentro) A morte! A morte! (tutti rientrano disponendosi a quadro)

    NERONE – A morte!

    “Scrivi, Alberto, quivi è perfetta…ASIMMETRIA “ !

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  46. Grazie per lo streaming del goofy8.

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  47. OT: Richiesta aiuto alla community!
    Ricordo di aver letto qualche anno fa un articolo molto interessante sulla LIMITAZIONE DEI CONTANTI. Ero sicuro che fosse stato un post del nostro Guru ma non riesco a trovarlo! Qualcuno può aiutarmi? Grazie mille!

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  48. ...quindi sembrerebbe che dar vita a delle manovre anticicliche in deficit non è una buona idea in un sistema di cambi fissi. Prima si esce dal cambio fisso e poi si fa deficit. Tutto il contrario della politica economica della Lega.

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  49. ANCORA SULLA RIFORMA PROPOSTA DA SALVINI

    L’autonomia Differenziata prevede che le regioni che la riceveranno contrattino direttamente con la UE l’utilizzo di fondi europei per i propri bisogni, il ché permette all’Europa di bai passare il ruolo dello stato nazionale nella programmazione dello sviluppo delle regioni e delle loro esigenze di spesa. Un cambio istituzionale profondo che rappresenta uno dei pilastri dell’Unione Europea, quello di bai passare lo stato centrale e stabilire un rapporto diretto con le regioni, dove quindi sarà la UE a decidere le modalità e le forme dello sviluppo delle regioni e non più lo stato. Si tratta quindi di un passo decisivo verso la “regionalizzazione” del continente europeo che aveva visto la spinta decisiva, in questa direzione, da parte della Germania perché le permetteva una forma di imperialismo economico una volta disgregati gli Stati concorrenti.

    Ora però che il suo surplus commerciale è diventato un pericolo per la prima economia mondiale viene utilizzato da Trump, contro di lei lo stesso progetto della regionalizzazione per mettere l’egemonia sull’Europa nelle mani delle multinazionali, grandi banche e Fondi di Investimento americani. In tutto questo la Lega diventa, con la sua proposta di riforma, la testa di ponte del duo Trump-Bannon per scardinare il ruolo di guida della Germania. Di quest’esito Salvini sembra poco consapevole in quanto la Lega che ha sempre puntato ad un aggancio dell’economia del Nord a quella della Germania si troverebbe a giocare la stessa partita ma in due schieramenti diversi. In uno gioca con gli americani che vogliono disarticolare l’Europa e rendere la Germania incapace di fare loro concorrenza e per questo puntano alla dissoluzione degli stati nazionali europei e nell’altro lavora a difesa degli interessi dell’industria del Nord che possono essere fatti, secondo la Lega, solo se si resta agganciati alla Germania. Quindi quella di Salvini è una partita che non potrà mai vincere.

    In riferimento all’ipotesi di riforma federale promossa dagli interessi della Germania, Simone Garilli scrive: Diventare appendice commerciale della Germania è il triste destino del Nord Est italiano se dovesse andare in porto quel regionalismo differenziato preparato normativamente dal centro-sinistra di Prodi e D'Alema (riforma costituzionale del 2001) e rivendicato negli ultimi due anni dai governatori di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna (Lega + Pd). Il Nord perderebbe buona parte del mercato di sbocco centro-meridionale per concentrare tutte le sue risorse fiscali sulla riduzione della pressione fiscale delle sole imprese esportatrici. Quello che non è chiaro a molti cittadini, lavoratori e piccoli imprenditori lombardo-veneti è che l'autonomia differenziata non porterà loro maggiori servizi pubblici e maggiore domanda interna, ma il definanziamento dei servizi pubblici e sempre maggiori deroghe ai contratti collettivi nazionali al fine di potenziare la competitività delle sole imprese esportatrici nel panorama della globalizzazione. Vi impoverirete per arricchire il capitale italo-tedesco.

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  50. MERIDIONE, AUTONOMIA DIFFERENZIATA E GLOBALIZZAZIONE
    Bisogna avere uno sguardo onesto verso la storia del nostro paese e guardare con attenzione a quello che ritengo il nucleo purulento che si nasconde dietro la retorica risorgimentale e che richiede per necessità il coraggio di una incisione in profondità.
    L’unità delle regioni italiane era un processo naturale, per ragioni culturali e antropologiche oltre che geografiche. Un processo naturale che però è stato cavalcato da certe logiche e interessi di tipo coloniale, le stesse che hanno portato alla globalizzazione che ha nel suo protocollo la distruzione delle sovranità nazionali, scopo perseguito da un élite finanziaria che si è poi resa internazionale e apolide, pur mantenendo la sua principale base nella City di Londra, che vuole governare quello che è anch’esso un processo naturale che porterà prima o poi, per necessità, a una forma di unità delle nazioni basata su uno sviluppo condiviso che non può prescindere dal bisogno di una profonda pacificazione, dove gli egoismi saranno inevitabilmente superati da una evoluzione della coscienza collettiva unificata che rifiuti l’ordine ferino in cui ci hanno calato e che sta portando il mondo sull’orlo del baratro.
    È questa impostazione delle relazioni basate sul principio di egemonia che ha caratterizzato il processo Unitario e che ha visto nella City di Londra il regista nascosto ma di primo piano. Da allora si sono messe le basi per una prassi che vede la demolizione sul piano della moralità politica di coloro che governano le nazioni prese di mira, si veda Gheddafi, Assad, ora Maduro e tanti altri. I Borboni hanno subito la stessa sorte. Su questi stessi standard si basano gli attuali rapporti tra il Nord e il Sud.
    Il tema dell'Autonomia Differenziata alle regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna allarma non poco. Il settentrione d’Italia in realtà resta ancora proiettato verso l'Europa del Nord avendo sempre in mente una sorta di macroregione insieme alla Germania, relegando il Meridione a mercato periferico da sfruttare. 
Il Sud è, dall’Unità d’Italia, il mercato di sbocco delle produzioni settentrionali e ora, oltre alle risorse umane, che ancora vengono trasferite, anche le risorse finanziarie raccolte al Sud dalle banche vengono investite nelle regioni ricche dato che tutte le banche del Meridione sono state accorpate a quelle del Nord. Oggi il Settentrione per mantenere il ritmo della competizione europea necessita di tenersi più risorse possibili. Zaia si è inalberato per i 250 milioni stanziati per Pompei, quello stesso personaggio che quando era ministro del governo Berlusconi fece accordi di esportazione dell’olio d’oliva veneto, una produzione marginale a fronte delle grandi quantità prodotte nel meridione, lasciando a bocca asciutta i nostri produttori. Quando con gli accordi con il CETA e con la Cina sono stati lasciati fuori tutti i prodotti agroalimentari del Sud tranne la mozzarella di bufala campana, nessuno ha avuto da ridire, però si continua a parlare della responsabilità morale da parte delle popolazioni per il sottosviluppo del meridione.
    La questione TAV è un esempio lampante di come attualmente vengono concepiti i rapporti con il Mezzogiorno. Abbiamo il Sud senza infrastrutture, con treni vecchi e linee ferroviarie assolutamente carenti, una situazione da paese sottosviluppato, e invece si preferiscono investimenti che non danno garanzie di sviluppo ma sono un regalo fatto alla Confindustria e a Società amiche, non a caso sulla questione si trova sponda nel PD e in Forza Italia.
Per riconquistare la sovranità bisognerà pensare ad un Meridione come giacimento di potenzialità utili all’economia dell’intera penisola, e non come il "problema del Mezzogiorno".

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  51. Leggo con ritardo, ma non riesco a trattenermi ugualmente dal plaudire la lucidità e chiarezza di questo ennesimo ottimo post che - come solo lei con ferrea e spietata logica sa fare - rimette un po' di ordine e che, tra un link e l'altro, ha anche il pregio di essere fruibile e condivisibile da chi non frequenta questo blog. Ancora una volta: grazie!

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