lunedì 2 aprile 2018

I nemici della democrazia

(...scusate, l'esercitazione arriva subito, tenete la calcolatrice a portata di mano, ma prima dobbiamo occuparci di una cosa di gran lunga più importante. Qualcuno ha dichiarato guerra alla democrazia. Chi sia lo sappiamo, e questo è un luogo di resistenza. Riusciremo a sconfiggere i nemici della democrazia?...)


Da uno de passaggio, di ritorno dall'America Latina (sempre perché le piccole imprese non sono produttive e non esportano ecc.), ricevo questa lettera che condivido con voi. So che rinnovellerò il dolore di uno di voi, di quelli a cui tengo di più (perché questo essendo un blog europeo, qui ci sono rigorosamente figli e figliastri), ma forse soddisferò anche, in minima parte, la sua sete di giustizia.

Caro Alberto, 
                     so che non è un tema Pasquale (o forse sì) ma, mentre le bimbe guardano un cartone animato Disney (uno dei bei tempi) il sottoscritto, che sta terminando la nuova edizione del libro di Marcello Foa, approfondisce il tema: "Ong e rivoluzioni colorate usate per la prima volta contro Milosevic". 
Mi imbatto in un documentario olandese, di cui avevo già visionato alcuni brani tempo fa. Si tratta della ricostruzione del processo a Milosevic. È tutto molto interessante, ma la parte che precede l'uso dei suddetti mezzi, di cui parla Foa, mi sembra particolarmente significativa.
Ci si riferisce ai primi anni '90, quando fu diffusa la "notizia" che i serbi internavano i bosniaci in campi di concentramento ed effettuavano "pulizia etnica" (questa parte nel libro di Marcello è solo accennata, ma relativamente al Kosovo). 
Sono sufficienti 7 minuti di visione, da questo punto: https://youtu.be/TTHCIdeeKHc?t=1042 per rendersi conto chiaramente di come i media abbiano agito e riscontrare che oggi, sul tema euro/UE, agiscano come all'epoca su quello yugoslavo. 
Un abbraccio


(...che dire? Sono fatti che abbiamo riscontrato decine di volte. Si apra la discussione, prima che veniate travolti da una slavina di numeri...)

(...in anteprima per voi: il libro di Marcello verrà presentato da me e da Vladimiro a Roma il 21 aprile, alle 17, a S. Salvatore in Lauro...)

30 commenti:

  1. che dire la disinformatia lavora a pieno ritmo ma lo storytelling mainstream alla lunga non paga mai ... è un'anomalia la vittoria di trump contro l'establishment? o la brexit? o il fatto che il 60% di italiani abbia appena votato per forze antisistema? ... no, non sono anomalie e basta un manipolo di visionari che sappia coordinare una "reazione clericale atlantica guerrafondaia" come l'avrebbe descritta peppone per ristabilire verità e giustizia ... un membro del manipolo noi seguiamo sempre e gli diamo il massimo appoggio: grazie prof. bagnai !

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  2. Mi stupisco che l'autore della lettera si stupisca . Mai sentito parlare di Colin Powell e delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein e della famosa provetta esibita in tv ? Le rivoluzioni colorate poi sono una vecchissima propaganda politica
    Niente di nuovo sotto il sole .tecniche gesuitiche di "propaganda fide " . Nel caso specifico di Milosevic fu il governo D'Alema a
    partecipare ai bombardamenti NATO .Anche qui niente di strano . Personalmente credo che gli Italiani non abbiano mai interiorizzato quali siano le conseguenze di un Paese che ha perso la seconda guerra mondiale .
    Per quanto riguarda Milosevic basta fare un giro sui blog di google per trovare notizie che smontano tutte le fake news americane . Ne posto solo una
    https://it.sputniknews.com/opinioni/201608093246721-yugoslavia-milosevic-tribunale-penale-internazionale/
    E'ovvio che la propaganda politica debba avere degli orgnani che riportino ed amplificano le fake news ed è altrettanto ovvio che siano i media gli organi di diffusione della propaganda .
    Ma noi già sappiamo che i media rappresentano il cancro della democrazia . Un piccolo vantaggio lo abbiamo . Interpretiamo le notizie nel loro esatto contrario .

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    1. Ma l’autore non si stupisce affatto. Né ci stupiamo noi, che qui abbiamo assistito a qualsiasi forma di travisamento della realtà storica, se pure su temi meno gravi. Il punto è che ormai il livello di travisamento della realtà nei campi di mia competenza è tale che, estendendolo per analogia, rifiuto di informarmi su praticamente tutto il resto perché purtroppo so che i media mi mentiranno, e che solo la storia mi restituirà una verità minimamente coerente e credibile. Esempio banale: su Skripal (se si scrive così) non ho letto nulla, e quindi non so nulla, perché ogni volta che avevo intenzione di farlo mi balenava davanti agli occhi, non so perché, l’immagine “da cortile” di Colin Powell con la fialetta, e mi passava immediatamente la voglia di farmi rifilare la verità d’ordinanza. Ma questa è una cosa sbagliata! Tuttavia, se non riesco a essere un bravo cittadino, uno che si informa, è perché troppe volte abbiamo visto come siamo informati da bravi giornalisti. Subentra una comprensibile, anche se non condivisibile, stanchezza...

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    2. Una osservazione: si può anche argomentare che la stessa Sputnik sia propaganda (filorussa). Il problema di un certo modo di fare informazione (quello dei media che "i tassi schizzarono, l'inflazione era a due cifre", ecc.) è che fatalmente spinge ognuno di noi a scegliere la propaganda che più si allinea coi propri pregiudizi ideologici, un po' come certe persone cambiano medico fin quando non trovano quello che conferma la loro autodiagnosi. Però non può funzionare così! Per recuperare credibilità i media dovrebbero fare una cosa molto semplice, che è strano non facciano in un'epoca di informazione digitale: dare, quando è possibile, i link alle fonti primarie. Avete mai visto un giornale parlare di un dato economico o di un provvedimento della Commissione linkando al sito relativo? Io mai, o molto raramente (in Italia). In questo blog lo faccio, e ci perdo anche un sacco di tempo: tuttavia voi questo lavoro lo apprezzate e restate qui. Modi costruttivi di avviare un discorso serio anche sui media ci sarebbero...

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    3. Sono d'accordo al 100% sulla Sua osservazione . Che ci sia una stampa di " partito " ci può anche stare , e ognuno si sceglie il suo forno . Ma che almeno siano schierati onestamente . Leggere sul Manifesto gli elogi a Monti è stata una presa per i fondelli ai lettori di sinistra . Aggiungere la propria voce a quella dei padroni è stato molto rivoltante per l'intero popolo di sinistra . L'assurdo è che in una "mazzetta " di quotidiani oggi se ne può estrarre uno a caso per "disinformarsi" tanto scrivono tutti le stesse cose . Lo spartito è unico, i suonatori sono sempre gli stessi,sempre che i media non vengano ristrutturati, cambiano solo gli strumenti a corda a fiato o a percussione .Sacrosanta anche l'osservazione che è sommamente frustrante non potersi informare in tempo reale , ma apprendere dopo anni e anni di come stavano realmente i fatti tenendo presente che non tutti hanno tempo per informarsi decentemente ,magari spulciando nei blog della rete. Ad oggi possiamo solo sperare che questo cancro per la democrazia raggiunga la metastasi e si possa ricominciare con una stampa informativa adeguata alle necessità moderne . Magari passando per l'abolizione dei finanziamenti statali ai giornali e ai media. Sul tema della libera stampa propongo di leggere quello che scrive Riccardo Ruggeri( grande giornalista anche se Lui dice di scrivere per hobby ) sul suo blog IL Cameo del 27/3/2018
      http://riccardoruggeri.eu/blog/il-4-marzo-il-mercato-della-politica-e-cambiato-dimprovviso-quello-editoriale-e-rimasto-immobile/

      Ruggeri è stringato, spiritoso e molto acuto e lo si legge con molto piacere. Recentemente posta anche provocatoriamente delle fake news fantastiche .

      Buona Vita a tutti e buon lavoro a Lei Senatore Bagnai . Ora questi suoi post li leggiamo come " Lettere dal fronte "

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  3. Prof,
    ma Lei lo sa che Deichmann è stato condannato per diffamazione proprio in relazione al presunto scoop sul campo di Trnopolje?

    http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/677481.stm

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    1. Bentornato! Ci mancavi! Quindi non era un campo di raccolta di rifugiati, ma un campo di sterminio? Erudimini.

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    2. Prof,
      Lei mi sta dicendo che su questo blog Lei veicola "informazioni" che non vengono verificate?

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    3. No, Peter, ti sto dicendo una cosa un po' diversa. Ti sto dicendo che veicolare informazioni non verificate, o direttamente false, è la prassi dei media cosiddetti autorevoli, come ho dimostrato diverse volte (vedi ad esempio qui). Nel caso di fatti economici, vi ho insegnato a risalire alle fonti primarie (gli uffici statistici), per cui la verifica è relativamente agevole. In altri casi è complessa. In Iraq c'erano le armi di distruzione di massa, ricordi? Powell con la provetta, ricordi? Per verificare non bastò un clic del mouse. E ti ricordi piazza Majdan? C'era chi dubitava della versione ufficiale, ricordi? E poi, alla fine, è saltato fuori che chi dubitava non aveva tutti i torti. In Serbia Milosevic è stato il cattivo, lo sappiamo. Ce lo hanno detto i giornali autorevoli: quelli dell'inflazione a due cifre negli anni '90, e delle armi di distruzione di massa. Ora, io, a senso, posso anche pensare che Milosevic non sia stato Gandhi (non gli somigliava), ma capisci bene che ho grosse difficoltà a dar credito alle versioni "ufficiali", il che è senz'altro un problema, perché magari sono giuste! Ad esempio, per Wikipedia (che mi pare non riporti il ruolo dei neonazisti nell'affare Maidan), Trnopolje era un campo di internamento nel quale furono commessi abusi, ci furono delle vittime, ma per il quale non risulta provata (dal Tribunale internazionale dell'Aia) l'accusa di genocidio. Ora, al di là delle vicende cui tu accenni, il punto è che quelle immagini tendevano a supportare un'accusa di questo genere. Ti ringrazio comunque come sempre per il contributo alla discussione. Peccato che il tuo blog non superi la barriera dei 30 lettori: magari, ora che qui circola più gente, ce la farai. Te lo auguro...

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    4. Ribadisco: vorrei poter credere a quello che leggo sui giornali. Vorrei poterci credere subito. L'esperienza dimostra che mi tocca attendere un numero di anni variabile dai cinque ai dieci (e un numero imprecisato di morti) prima di poterci credere. So che è sempre stato così, e che per certi versi non può andare diversamente. Siamo d'accordo che non è una bella cosa? O mi stai esortando a prendere per Vangelo quelli che "la disoccupazione è come nel 1977"?

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    5. Izetbegovic stesso sul letto di morte ha confessato proprio a Kouchner che non si trattava di campi di sterminio e che le sue accuse avevano lo scopo di accelerare i bombardamenti Nato. (1)

      Lo stesso bombardamento del mercato a Sarajevo fu una operazione false flag.

      Così come qualche anno più tardi le false fosse comuni di Orahovac e Racak incentivarono l'intervento in Kosovo.

      (1) Bernard Kouchner - Les Guerriers de la Paix, Paris, Grasset, 2004

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    6. Prof,
      la lettera che Lei ha postato lascia intendere che sia sufficiente seguire l'intervista di Deichmann per capire quanto sia manipolata l'informazione da quelli che Lei chiama "media cosiddetti autorevoli".

      Ma la faccenda non è così semplice:

      1) Deichmann dice che i giornalisti che fecero il servizio sul campo di Trnopolje bararono perché fecero credere falsamente che Trnopolje fosse un campo di prigionia ed invece era un campo profughi

      2) Deichmann è stato condannato per diffamazione

      3) Trnopolje non era un campo profughi ma un campo di prigionia dove sono stati commessi crimini di guerra e crimini contro l'umanità

      Se non fossi intervenuto, i suoi lettori adesso cosa penserebbero? Penserebbero che Deichmann è un grande giornalista (ma sul caso è stato condannato per diffamazione) e che i "media cosiddetti autorevoli" manipolano sistematicamente l'informazione.

      Ma non è così! I "media cosiddetti autorevoli" possono sbagliare e/o manipolare l'informazione, è vero, ma anche chi pretende di fare controinformazione può sbagliare e/o manipolare l'informazione. Lei ad esempio ha sbagliato perché ha avallato senza alcuna verifica una narrazione parziale e fuorviante.

      In estrema sintesi: far credere che solo i "media cosiddetti autorevoli" siano la fonte di informazioni non verificate o direttamente false è una posizione manichea che non sta in piedi.

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    7. Scusa, Peter: ma lo leggi quello che posti? Deichmann non è stato condannato per diffamazione! La causa verteva su altre persone e sul punto evidenziato da Odysseos (cioè se gli altri avessero diffuso un fake deliberatamente, come sosteneva LM). Capisci che è un po’ diverso, no?

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    8. Ah ecco, quindi ora Lei cerca il pelo nell'uovo per coprire il fatto che Lei ha veicolato un'informazione scorretta ?

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    9. Perdonami: l’informazione scorretta l’hai veicolata tu, cercando il pelo nell’uovo. Più di questo non so dirti: chiunque può verificarlo leggendo l’interessante contributo che hai dato alla discussione (nota: io comunque non “veicolavo”, ma chiedevo di discutere, come tu hai giustamente fatto... con un po’ troppa fretta)!

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    10. @ Peter Yanez
      Mi piacerebbe guardarti negli occhi, per pura curiosità e niente di più.
      Probabilmente questo non accadrà mai, perché tu ti nascondi dietro un falso nome.
      Avrai buoni motivi per farlo.
      Guardati qualche volta allo specchio e chiediti da dove viene tutta ‘sta ossessione che ti spinge a vivere la vita altrui.
      Ti auguro di non vedere mai con i tuoi occhi gli orrori di una guerra, la tua casa distrutta e non parliamo nemmeno della morte dei tuoi cari.
      Le bugie fanno molto male, dovresti saperlo.


      @Alberto
      Grazie.

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    11. Io vorrei conoscerlo così mi spiega dove trova il tempo per seguire... TUTTO!
      Io sono felice quando riesco a trovarne per suonare un po' la chitarra! Ma ce l'ha un lavoro, una donna, degli amici, dei parenti?
      Confesso, PY mi appassiona.

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  4. Questa virgola tra la teoria e la pratica, ci fa capire che l'unico modo che abbiamo per combattere gli ascari all'interno della democrazia (o quel che ne rimane) è lo studio. I ragli infernali sula necessità di ulteriori tagli a causa dell'insostenibilità del debito pubblico non tarderanno ad arrivare.

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    1. I media hanno già iniziato. Sono quelli che ci dicono che Monti ci avrebbe salvato, o, su un piano diverso, che la colpa era tutta della Serbia. Su una cosa ho le idee piuttosto chiare, sull'altra so solo a chi non rivolgermi per chiarirmele.

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    2. Monti ci tiene sempre parecchio a ricordare che lui è stato fatto primo ministro per salvare l'Italia. E allude vagamente invece di spiegare chiaramente. Lui sa che è meglio essere vago...

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  5. Le storie occorrerebbe raccontarle per intero, Yanez. Wikipedia (in inglese, perché nessun rivoluzionario italiano si è dato da fare per tradurla in italiano) scrive:
    In February and 2000, to a libel case at the British High Court in London against LM magazine. At the beginning of his summation, High Court Judge Morland defined what the libel case was about: “Members of the jury, you may well think that in a democratic society it is vital that journalists are fearless, investigative reporters. It is, you may well think, of the utmost importance that they are accurate and fair reporters. It is right that one journalist, if he considers that another journalist has been inaccurate, unfair and misleading, should say so. But this case, you may think, is not about whether Penny Marshall and Ian Williams have been inaccurate, unfair or misleading; the nub of this case is whether the defendants have established that Penny Marshall and Ian Williams have deliberately – I emphasize that word, 'deliberately’ – compiled misleading television footage.’” LM could not prove such a deliberate mistake and lost the case.[2]

    Se non ho ancora perso la padronanza del linguaggio della Perfida Albione, il caso non verte sul fatto che il racconto dei giornalisti fosse non accurato, ingiusto o fuorviante, ma solo sulla questione se avessero DELIBERATAMENTE mentito o meno. Secondo la Corte non hanno mentito "deliberatamente".

    Articolo della BBC News: http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/677481.stm

    Il punto di vista dell'ex direttore di LM:
    http://www.spiked-online.com/newsite/article/11584#.WsJX59SLSmw

    Interessanti (e utili, mi pare) anche questi commenti apparsi su un forum (e la relativa bibliografia in calce ai commenti):
    http://www.medialens.org/23_fg_75_lc/viewtopic.php?t=3060&sid=6e5dba5128f00d0b828f47c1eb836ed3

    Buona vita
    Guglielmo

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    1. Appunto.
      Izetbegovic stesso dichiarò anni più tardi che la sua denuncia di campi di sterminio avevano lo scopo di suscitare il "terrorismo dell'indignazione", per dirla col Prof.Domenico Losurdo, all'interno della società dei media e dello spettacolo occidentale ed accelerare l'intervento armato.

      La Croce Rossa internazionale oltretutto testimoniò che ognuna delle 3 parti in conflitto aveva allestito campi di prigionia.

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    2. Sono contento di far parte di questa community da anni ormai, leggo molto e scrivo poco, anzi per nulla, è la prima volta. Ma sta cosa del false flag mi manda in bestia quindi non posso star zitto!
      All'epoca dei fatti vivevo a Sarajevo, avevo 17 anni quando è cominciata ed ho vissuto i quasi 4 anni di assedio sulla mia pelle!A differenza dei vari personaggi stranieri in cerca di fama che arrivavano a bordo di un bel blindato scortato dai caschi blu della legione straniera e passavano le giornate in posti più o meno sicuri, avevano l'acqua e che mangiare la sera e il riscaldamento quando faceva freddo, io ho fatto la vita dei 350mila circa che i Serbi hanno bombardato per 4 anni, giorno più giorno meno. Senza corrente, senza cibo, senz'acqua. Izetbegovic era pure lui un privilegiato che ha messo al sicuro la famiglia, aveva il cibo e la corrente a casa ma almeno si era assunto le sue responsabilità (tante) ed era rimasto!
      Per non andare troppo OT ti dico che mi ricordo bene che all'epoca nessuno parlava di campi di sterminio ma di campi di concentramento. Anche perché non vorrei venisse sminuita la cosa: intanto ti cacciano di casa, ti rapinano di tutti i tuoi averi, magari ti violentano la moglie o la figlia o la madre, ti bastonano, poi ti piazzano in un capannone a dormire sulla terra nuda in attesa di scambiarti con qualche soldato catturato o altri prigionieri e nel frattempo ti bastonano o ti violentano ancora; e se poi nel corso di questa procedura muori, pazienza. Se parliamo di campo di sterminio la differenza è solo che non c'è la prospettiva dello scambio, il campo serve ad ucciderti nella maniera più efficiente e veloce
      Ovvio che ci fosse in noi ingenui Bosniaci la speranza che l'Occidente si sarebbe indignato e ci avrebbe aiutati... ma l'intervento è arrivato solo quando Chirac, dopo la colossale figura di m* della Francia ed i suoi soldati presi in ostaggio dai militari serbi e incatenati ai ponti (anche quelle immagini fecero il giro del mondo), decise che doveva far qualcosa. Ma era un'esigenza di politica interna francese, affatto motivata dalla solidarietà verso la Bosnia o odio contro i Serbi, che trovò appoggio in Clinton che voleva affermarsi come grande politico e mediatore internazionale (cfr. Richard Holbrooke, To End a War).
      Più sopra hai scritto: "Lo stesso bombardamento del mercato a Sarajevo fu una operazione false flag." Che ne sai tu?? C'eri? Hai visto con i tuoi occhi? Io, non altri, io c'ero! Ho visto i morti di quel giorno, e di quelli precedenti, e di quelli delle settimane a seguire. False flag? Non era una flase flag perché comunque non importava a nessuno fuori dalla Bosnia! Non è stato nemmeno il massacro più grande in termini numerici (68 morti), non è stato né il primo e nemmeno l'ultimo... Ma di che parli?? Il comunicato dell'Unprofor sulla provenienza della granata voleva appunto evitare un intervento militare, questo era lo scopo, altro che false flag! E chissà come mai nemmeno 30 minuti dopo il massacro i soldati dell'Onu stavano ripulendo con gli idranti il sangue e i pezzi di membra per non lasciare nemmeno una traccia. Con gli idranti capisci! Non l'avevano mai fatto in altre stragi, cervella e sangue appiccicato sulle piastrelle del marciapiede anche dopo giorni.
      O mi vuoi dire che anche la strage di Srebrenica, luglio 1995, quasi 8400 (leggesi ottomilaquattrocento!) morti accertati trucidati in 2-3 giorni era una false flag? Non fregava niente a nessuno di quelli, non c'erano nemmeno le tv... i caschi blu olandesi consegnarono la zona all'esercito serbo e non richiesero in tempo nemmeno l'intervento a supporto degli aerei Nato (non avrebbe fermato Mladic però loro non ci hanno nemmeno provato!). O le donne violentate, tenute sequestrate nelle case a disposizione dei militari, che venivano rilasciate solo quando gravide di almeno 4 mesi, così non potevano abortire? Violenze di massa eh, non casi isolati. Ma questo non è genocidio, è "pulizia etnica"...

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  6. Aggiungerei, se possibile, anche questo articolodi "Counterpunch":
    https://www.counterpunch.org/2009/11/23/vulliamy-s-smears/

    Buona vita
    Guglielmo

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  7. A proposito di fakes oggi ho letto, tramite Socci, un commento interessante di Odifreddi (è la prima volta che gli do ragione). Ve lo giro. http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2018/04/02/le-fake-news-di-scalfari-su-papa-francesco/
    Buona Pasqua, Onorevole Professore.

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  8. Più volte abbiamo citato e parlato di Orwell, ma la mia sensazione è che siamo sempre più vicini al Truman Show.

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  9. Piccolo contributo alla discussione.
    Otto minuti ben spesi.
    https://www.youtube.com/watch?v=6MmB7_e7ftY

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  10. A difesa dei nemici però c'è da dire che, come dice Foa nel suo testo, la ragione per cui questa notizia non ha avuto particolare risonanza è un fatto tecnico, come spiega a pagina 53:''La ragione è tecnica: due soli lanci di agenzia rispettivamente di 15 righe e di 10 righe non sono sufficienti ad attirare l'attenzione di un caporedattore che deve valutarne centinaia nel giro di poche ore.'' pag. 53

    Questo significa comunque che il sistema dei media ha qualche problema, indipendentemente dal fatto le persone che vi operano siano in buona fede.

    Ci tenevo a precisarlo, anche se so che a lei della buona fede poco gliene importa (insomma, un ''giamaica'' non sarebbe del tutto fuori luogo)

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    1. Lei ha ragione e mi permette di precisare una cosa: con l’eccezione di alcune persone, per lo più in posizioni apicali (com’è inevitabile) la categoria non mi risulta sia popolata da “cattivi”. Il termine “nemici” può essere fuorviante in quanto rinvia a un elemento soggettivo, a una intenzione. In effetti queste persone avvelenano i pozzi della democrazia del tutto in buona fede, a causa dei meccanismi oggettivi di produzione delle notizie. Non so se ciò tolga o lasci speranza.

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