mercoledì 29 novembre 2017

Fu vera Gloria? (Treccani #2)

(...eh, lo so, la vostra lista di priorità è diversa dalla mia: ma quella di cui mi occupo oggi è la seconda cosa più sgradevole accaduta nel corso del surrealistico dibattito alla Treccani (sottostima!): la più sgradevole e preoccupante è stata senz'altro vedere un nostro viceministro di ambito economico concionare sulla base di un totale scollamento dalla realtà statistica: cosa può andare storto, se la nostra classe dirigente è così preparata? Ma se la nostra classe dirigente è preparata così, un motivo c'è, e oggi vi spiegherò quale, rivolgendomi in modo cortese ma fermo a una gentile (?) collega (?). Sia chiaro, fin da ora, che non ne faccio una questione personale. Proprio come nel precedente Three dogs file, anche in questo caso il problema non sono io, che su di me certe sciocchezze scivolano come rugiada sul granito. Il problema è la difesa dell'integrità scientifica, che poi, salvo rari casi, è sempre correlata a quella morale, perché per fare buona scienza non ci vuole un gran cervello: ci vuole una discreta spina dorsale...)



"Vorrei prendere una via di mezzo, una terza via fra Bagnai e Veronica, che probabilmente avrebbe preso anche Stefano, se avesse parlato di più delle politiche di stabilizzazione nell'area euro. Ovviamente premetto subito che condivido all'ottanta per cento quello che dice Veronica, per nulla gli errori e le confusioni dell'altro".

(al minuto 2:01:15)



Gentile dottoressa,

nel sentirla pronunciare una valutazione così liquidatoria del mio intervento nel convegno de cujus sono rimasti alquanto dispiaciuto: non tanto per me, che, come mi appresto a mostrarle, ho decisamente altrove i miei tribunali (sarà un po' arduo spiegarle quali siano, perché vedo che non facciamo esattamente lo stesso lavoro, ma tenterò), quanto per Giorgio La Malfa, e un po' anche per lei.

Per Giorgio La Malfa, perché Giorgio, come lei forse sa, mi ha chiamato a far parte del Comitato di indirizzo della Fondazione Ugo La Malfa, comitato al quale anche lei appartiene. Povero Giorgio! Come ci rimarrebbe male se sapesse di aver coinvolto in quella veste una persona che commette "errori e confusioni"! Suppongo che Giorgio, cooptando un cialtrone quale lei mi ha dipinto, si sia profondamente screditato ai suoi occhi, e se mai ha visto il filmato, se ne sarà reso conto e ne soffrirà: avere la disapprovazione della Bartoli gli avrà certamente tolto il sonno.

Ma sono rimasto male anche per lei.

Vede, io non so come dirglielo, ma con quella sua frasetta sbrigativa lei ha attirato la mia attenzione: chi sarà mai questa gentile signora che incontro solo in questi augusti consessi romani, un po' polverosi e molto autoreferenziali, e della quale mai mi è capitato di leggere una riga nel corso di trent'anni di attività di ricerca scientifica? Da dove trae presso gli astanti, e da dove crede di trarre presso di sé, questa elegante signora, l'autorevolezza che le consente di liquidare un docente universitario come fosse un cialtrone qualsiasi, e questo mentre riserva parole di sostanziale approvazione a persone pressoché prive di titoli scientifici? Un attacco così diretto ("errori e confusioni") in un talk show sarebbe normale. Ma al di fuori di simili sedi (che lei non frequenta, o almeno non mi risulta, perché temo che la sua opinione non interessi a molti...), e in particolare in sedi scientifiche, capita molto di rado che una persona contesti un'altra senza fornire uno straccio di argomento. Un simile atteggiamento paternalistico se lo potrebbe permettere, ma solo in contesti provinciali, e sbagliando, solo chi fosse al culmine della carriera accademica (professore ordinario, magari anche direttore di dipartimento, e magari anche presidente di qualche importante società scientifica), o chi avesse in ogni caso una comprovata esperienza di ricerca nel campo in cui si esprime, attestata da decine di pubblicazioni scientifiche, soggette a peer review, o almeno da qualche saggio che abbia avuto un minimo di impatto, se non scientifico, almeno sull'opinione pubblica.

Ora, vede, dicono di me che io abbia un pessimo carattere.

In realtà, non è così, perché la risposta al suo attacco era lì, sulla punta della lingua. Certo, io posso aver fallato, nei miei lavori. Il modo più sicuro per non sbagliare, del resto, è non agire. Una rapida consultazione al database accademico più autorevole, Scopus della Elsevier (che ho presentato ai miei lettori in questo post) ci chiarisce immediatamente da dove Ella tragga la sua adamantina certezza di poter giudicare i vivi e i morti:


La trae da un antico e saggio detto popolare: chi non fa non falla. E lei, che fino a quando ci siamo incontrati deve evidentemente essere stata una persona molto avversa al rischio, ha risolutamente scelto di non sbagliare, non facendo (in termini di ricerca scientifica: ma di cosa stavamo parlando?).

E c'è riuscita benissimo (complimenti!), tant'è che per Scopus pare lei non esista!

Per carità, Mondo Cinese, o Bancaria, le riviste dove lei scrive, saranno senz'altro delle oneste riviste di rilevanza locale. Non credo però che nessun essere senziente le metterebbe sullo stesso piano, poniamo di China Economic Review o del Cambridge Journal of Economics, no?

Nulla di grave.

Questo non le impedisce di insegnare Prospettive Macroeconomiche Globali (?) in una prestigiosa università romana, suppongo a contratto, perché non la trovo nemmeno nel database dei docenti di ruolo:


Il problema, eventualmente, sarà dell'ateneo, che avrà giustamente soppesato la sua congrua esperienza professionale come consulente di quei governi che (non solo per merito suo) hanno condotto l'Italia sul ciglio del baratro, ritenendo che questa potesse più che compensare una sostanziale assenza di titoli scientifici. A me piace il sistema anglosassone, quello dove le università scelgono, e poi raccolgono i frutti (più o meno maturi) delle loro scelte...

Il freddo dato bibliografico ci spiega, fra l'altro, come mai lei si trovasse così a suo agio con certe persone che profferivano teorie economiche superate e favolistiche (austerità buona e austerità cattiva...). Chi si somiglia si piglia (oggi parlo per proverbi, così ci capiamo):



E certo che anche la dott.ssa De Romanis rischia di non aver fatto molti errori, o, più esattamente, di non averli messi per iscritto...

(...per vostra conoscenza - i miei lettori già lo sanno - uno che fa ricerca somiglia a questa cosa qua:


e a fine anno ci saranno altre due pubblicazioni in lista...) 

Fatto sta che oltre alla scarsa familiarità con la buona educazione (scientifica) e con la scrittura (scientifica), il suo intervento dimostrava anche una certa qual distanza dalla pratica della lettura (scientifica). Eh, sì: perché al termine di un breve resoconto nel quale avevo citato, nell'ordine: Bruno Frey, Giandomenico Majone, Dani Rodrik, Rudiger Dornbusch, Paul De Grauwe, Willem Buiter, Wolfgang Streek, Kevin Featherstone, e Peter Bofinger, il fatto che lei parlasse di errori miei, quando di mio, in quanto avevo detto, non c'era nulla, trasmetteva con plastica evidenza la sensazione che lei non avesse mai frequentato gli scritti di questi signori, che invece sono familiari ai lettori del mio blog, nonostante fra questi ultimi molti (non tutti) abbiano con lei una cosa in comune: il fatto di non essersi mai sottoposti a una peer review (e quindi di non essere su Scopus).

Se avesse seguito con più attenzione, avrebbe notato che il nano Bagnai non era venuto da solo in così augusta sede: aveva portato con sé, per sicurezza, una squadra di giganti. Si sarebbe così spiegata per quale motivo Vincenzo Visco, persona lucida e colta, si fosse sentito in dovere di intervenire per difendermi: per il semplice motivo che mi era stato a sentire, e sapeva che io, in quella sede di divulgazione alta (o come tale percepita), avevo semplicemente svolto il mio compito di divulgatore di verità scientificamente accertate. Ma lei ha preferito non ascoltare, salvo poi esibirsi in un attacco di stampo televisivo.

Ecco, gentile Gloria: senza rendersene conto, agendo così, la terza via l'ha presa: e ora sa anche dove porta.

Quando mi rivede, in FULM, accetti un consiglio: faccia tranquillamente finta di non riconoscermi, e così farò io, senza eccessiva difficoltà. Ma la sconsiglio di commentare qualsiasi cosa mi accada di dire, perché io posso essere gentile una volta sola: quella in cui, per umanità, lascio che sia l'uomo a prevalere sullo scienziato. Poi, però, deve parlare lo scienziato, anche a costo di dire cose che non tutti possono intendere (cosa che a me, invero, capita di rado, perché mi capiscono sempre tutti molto bene, e certamente mi ha capito anche lei, nevvero?). Mentre sarò disponibile a confrontarmi con chiunque voglia portare argomenti, non tollererò altri attacchi apodittici di questa portata da chi oggettivamente non ha titoli scientifici pari ai miei, e questo non per tutelare la mia persona, che non ne ha bisogno, ma il mio ruolo come docente di politica economica abilitato da ordinario. Questo desidero sia chiaro. L'università italiana è una cosa seria, nonostante tutto. Questo probabilmente sfugge a chi non la vive dall'interno, ma l'importante è che non sfugga il messaggio principale: simili atti di teppismo verbale non saranno più tollerati.


(...e due...)

82 commenti:

  1. Ma pensa tu, Gloria nella fondazione FULM, avevo notato il suo intervento da sala da tè, per essere eleganti, totalmente irriguardoso nei suoi confronti e mi domandavo da dove venisse, chi era, quale ruolo ... immaginavo, ma non fino a questo punto.
    Grazie.
    Buon lavoro prof e buon #goofy6

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me la ricordavo disciplinata soldatina del luogocomunismo in qualche discussione alla FULM, ma aveva avuto l'accortezza di non attirare più del giusto (zero) la mia attenzione. Non appena l'ha attirata, Google ha soddisfatto la mia curiosità.

      Elimina
    2. Ah, quindi lei utilizza nientepopodimenoche Google? Sono tutte #fakenews quelle!

      Prof, questo post fa bene all'autostima di tutti e soprattutto, per quanto mi riguarda, fa capire una cosa: studiare, studiare e ancora studiare prima di provare a pensare lontanamente di aprire bocca.

      Grazie!

      Elimina
  2. In 3' un "the best of" della poraccitudine di chi sa di sapere.

    RispondiElimina
  3. Per ognuno di noi c'è un posto che gli spetterebbe, se il mondo girasse giusto.
    Lei ha appena aiutato una Signora a collocarsi nel proprio (non credo se ne schioderà per il resto dei suoi giorni, a meno che... - il mondo non gira giusto, corrono distanze abissali tra i fatti e il saeculum; diciamo così: tra i fatti e la Signora non correrà mai buon sangue, qualunque destino le arrida).
    Insomma, lei è buono.
    Mi sa che dovrà farsene una ragione (la Signora).

    RispondiElimina
  4. Risposte
    1. Infatti i piddini come te lo usano come spugna, e poi si lamentano dei bernoccoli.

      Elimina
  5. Veramente invidio la calma che ha tenuto in quel consesso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perdonami: in quel consesso, nonostante le apparenze, eravamo in tre: io, Giuliano Amato (che ha dissentito civilmente), e Vincenzo Visco (che ha concordato appassionatamente). Il resto, come vi sto mostrando, era il nulla vestito di niente. Perché mai avrei dovuto alterarmi?

      Elimina
    2. La qualità (tra le tantissime) che più le invidio è la capacità di leggere eventi e personaggi per quello che sono e saper mettere tutto nella giusta prospettiva.
      Chapeau (e Grazie).

      Elimina
  6. Riporto un aneddoto narrato,nel libro "Cose di Cosa Nostra",dal Giudice Falcone;Durante l'interrogatorio di un importante boss detenuto,quest'ultimo si rivolge al Giudice così:
    Allora,cosa vuole signor Falcone!?
    Il Giudice,sapendo bene che dando del "signore" in Sicilia si intende dare della nullità,come per dire "tu signor nessuno",si alzò di scatto davanti al mafioso tuonando-EH NO CARO,IO PER LEI SONO IL DOTTOR FALCONE OPPURE IL SIGNOR GIUDICE,CHIARO!
    Al che il mafioso abbassando lo sguardo,con un fil di voce,esclamò:Mi scusi dottor Falcone.
    Ecco,questo mi è venuto in mente quando ho sentito "Io non sono per nulla d'accordo con gli argomenti espressi da quell'altro!".
    Come da quell'altro!? Non il dott.Bagnai,o il Sig.Bagnai? Nemmeno semplicemente"non son d'accordo con Bagnai"? Che livelli mamma mia,quando ho sentito il simile aggettivo ho chiuso il video.Non mi esprimo sulla gentile signora per non violare la,sacra,regola del "Carini e coccolosi",altrimenti rischio il ban.
    Comunque a lei,Dott.Bagnai,deve scorrerle valium al posto del sangue,altrimenti diventa difficile capire come sia riuscito a restare letteralmente impassibile.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uno dei motivi per i quali non le ho risposto sul campo, oltre al fatto che il moderatore aveva detto che non avremmo avuto quel tempo di replica che poi è stato accordato alla De Romanis, è che non mi ricordavo come si chiamasse. In effetti, lo sapevano in pochi. Oggi lo sa qualcuno in più.

      Elimina
    2. Anch'io avevo notato quanto sprezzante fosse "quell'altro" riferito al Prof. Non mi pare casuale neppure quel "Bagnai" da una parte, e "Veronica e Stefano" dall'altra, che ho trovato platealmente asimmetrico. Traduz.: "Io faccio parte dell'élite dominante al potere, Bagnai è un corpo estraneo".

      Buon Goofy6 a tutti. Anche quest'anno purtroppo non potrò esserci. Ma ricorderò di rinnovare l'adesione ad Asimmetrie e a contribuire a finanziare la piscina per gli squali del Prof.

      Elimina
  7. Penso che situazioni di questo genere, per quanto spiacevoli, siano tutt'altro che controproducenti, in quanto rafforzano, più che indebolire, la forza della sua divulgazione scientifica, la quale, come accade spesso alle opere letterarie, sta incominciando a vivere di vita propria. Lo dimostra per esempio la presentazione del libro "Quale Europa", il video della quale è stato messo oggi su Youtube. Nel corso del dibattito, anche coloro che cercavano di portare argomenti contrari a quelli difesi da lei e dal Prof. Di Taranto, alla fine sono stati costretti a muoversi all'interno di una cornice argomentativa di sostanziale critica all'Unione Europea e all'euro, in cui le tesi a favore dell'una e dell'altro risultavano fortissimamente indebolite (per es., il governatore Fazio le ha poi spiegato in cosa dissentisse da lei? A me è parso cogliere una sostanziale concordanza con i temi principali del suo intervento, a parte ovviamente quando Fazio ha affermato, senza spiegare il perché, di essere contrario all'uscita dell'Italia dall'euro). Chiudo con una notazione su Scopus. Ho provato ad utilizzarlo per cercare alte personalità del mio ambito di ricerca (umanistico), ma, sebbene abbia trovato le persone cercate, il sistema non ne ha evidenziato le pubblicazioni principali (e quindi con il maggior numero di citazioni). Suppongo ciò dipenda dal fatto che Scopus sia focalizzato sopratutto su pubblicazioni inerenti la medicina e le scienze, a maggior ragione visto che questo è il settore in cui opera Elsevier. Nel mio ambito è decisamente più gettonato Academia.edu, il quale, oltre a tracciare le citazioni, svolge anche un'utile funzione di social network.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro, il tuo ambito sarà il tuo ambito e si fiderà dei social network. In economia il fatto che una pubblicazione sia su Scopus è un requisito dirimente per l'ammissione alle procedure di selezione, e questo nonostante economia sia un settore non bibliometrico. Posso non essere d'accordo, ma è così. Quelli che contano hanno fatto, come vi ho spiegato, un tentativo di usare informazioni "social" (Google Scholar) a sostegno delle graduatorie accademiche, ma sono stati respinti (dal buon senso) con perdite.

      Il caso della Bartoli si spiega con un fattore generazionale. A quanto vedo dalla sua biografia, lei era al Fmi prima che io mi laureassi. Appartiene quindi a una generazione di economisti per i quali la produzione scientifica internazionale NON era un requisito necessario per accedere ai ruoli. Posso anche trovare quel sistema non del tutto sbagliato, ma oggi il sistema è diverso.

      Dopo di che, io giudico gli argomenti. L'idea della Bartoli che si supererebbe tutto facendo un po' di spesa in più (o un po' di austerità in meno) dimostra che lei non ha mai, dico MAI, visto com'è fatta una funzione di domanda, cioè che non ha familiarità con Econ101, altrimenti avrebbe contezza del vincolo esterno, capirebbe perché Monti ha fatto l'austerità (non per un problema di debito pubblico ma per un problema di debito estero, come da lui stesso ammesso), ecc. Tutte cose che qui sapete benissimo e che un economista dovrebbe sapere. Se non le sa, può anche tacere.

      Elimina
  8. 17 Ottobre 2017
    Alberto Bagnai: "Linda cara, non temere: io non porgo l'altra guancia a nessuno. Abbi solo un po' di pazienza"
    29 Novembre 2017
    Linda Nataloni: "Gentile Professore, solitamente sono abituata a dover aspettare molto, ma molto, più a lungo per soddisfazioni di gran lunga inferiori. Grazie."
    In bocca al lupo per il Goofy

    RispondiElimina
  9. Domanda: è ammesso in questo post fare sarcasmo sulla 'Terza via'?
    Mi piacerebbe assai. Scusate.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe quella che porta a quel paese. Te la indico?

      Elimina
    2. La battuta sul fascismo delle opignoni non era malaccio..

      Elimina
  10. Mr Wolf Rachele ed il brutto carattere https://youtu.be/ADzMbUmc898?t=40

    RispondiElimina
  11. Secondo me ha detto "conclusioni" e non "confusioni".
    Comunque il senso non cambia, "errori" resta.
    La mia protesta nel post precedente era una burla, ma probabilmente in certi ambienti i CV (e le referenze degli ospiti) li valutano proprio così: amicizie, parentele, appartenenza, disposizione ad asservire un'ideologia, ecc.
    Non per sottovalutare la superficialità, la pochezza scientifica, l'opacità intellettuale e la scorrettezza formale del giudizio della Bartoli (che ha ricevuto la meritata risposta), ma leggere che questa (a me) sconosciuta signora non era una annoiata casalinga benestante che ha riempito un uggioso pomeriggio autunnale con i suoi 10 secondi di celebrità nel tempio de Lacultura, ma ha lavorato all'OCSE, al WTO, ecc. e insegna Prospettive Macroeconomiche in un'università, è terrificante (ma non una sorpresa, visti i più illustri colleghi).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è di ruolo. E se leggi bene la biografia, inclusi gli spazi fra le righe, vedi un quadro assolutamente coerente con la situazione del nostro paese (come ho elegantemente evidenziato). Con esperti simili, cosa può andare storto?

      Elimina
    2. Comunque dice proprio "confusioni".

      Elimina
    3. Ma certo che dice "confusioni". Io ero lì, incredulo...

      Elimina
    4. L'ho ascoltata in cuffia, dice "confusioni" e a giudicare dal successivo balbettio, penso sia l'ennesimo caso di proiezione.

      Solidarietà alla Dott.ssa. Bartoli: ne ha bisogno più lei che Bagnai.

      Elimina
  12. La cosa che mi diede più fastidio, quando guardai il video, a parte la cafonaggine di quella frasetta buttata là senza argomenti (anche nei confronti di chi t'aveva invitato e condivideva con te il tavolo di dibattito), fu che mi parve come fosse detta per compiacere qualcuno, come per dimostrare la propria adeguatezza a un gruppo. Un volersi far riconoscere da qualcuno, così, quale cosa dovuta. Il problema dell'appartenenza: ne hai parlato molte volte. Sarà un'impressione la mia...
    Avrai anche un brutto carattere (dubitativo retorico), ma non ti meriti questi atteggiamenti.
    Un caro saluto,
    Renato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche qui, se leggi la biografia (linkata) capisci che le cose stanno esattamente come dici tu. Peraltro, il compiacendo è stato molto più elegante e accorto: ha parlato di tesi "controverse e controvertibili", ma quando si è trattato di "controvertirle" se ne è ben guardato, mandando avanti un'altra zero tituli, come il video mostra.

      Elimina
  13. Si, ma vogliamo parlare del minuto 2:04:21?

    Per fortuna ho resistito alla tentazione di buttare il pc dalla finestra durante l'intervento della De Romanis.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E quanta fretta! Se fossero tutti come te, avrei un sacco di tempo a disposizione, e avrei già liquidato la pratica. Ma siccome non sono tutti come te, ho un sacco di lavoro in a/simmetrie, e quindi posso dedicare poco tempo all'appassionante analisi dell'infinitamente piccolo accademico. Potremmo dire che per vedere certa gente ci vuole il microscopio elettronico, che è uno strumento un po' costoso... ;)

      A proposito: porti la bambina? Io porto il bambino...

      Elimina
    2. Attendiamo pazientemente che le mettano a disposizione tutto l'asfalto necessario per la cara Vero.
      Buon lavoro Professore, buon Goofycompleanno e "più Italia" per tutti.

      Elimina
  14. Questo post è una plastica dimostrazione del come "Io so chi è lei" risulti molto più efficace del classico "Lei non sa chi sono io".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siccome mi hanno seccato, adesso uno per uno, nominatim, avranno la loro scheda bibliografica su #goofynomics. Non per niente: siccome diffamano e insultano, io semplicemente mi limiterò a riportare i dati. Risulterà da essi che chi nel 2017 è ancora sulle posizione che andavano di moda nel 2011 generalmente ha una produzione scientifica scarsa o inesistente. Il che ci riconcilierà con noi stessi e col lavoro che stiamo facendo, ma anche, e soprattutto, con la ricerca scientifica.

      Elimina
  15. Ciò che mi dispiace, professore, è che quelle gentili signore non leggono il suo blog e quindi non conoscono le sue obiezioni, non quelle tecniche (sarebbe impresa inutile), ma di "ruolo" accademico. O ha avuto modo di fargliele arrivare diversamente?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ne vedo la necessità. L'importante è che voi sappiate con chi abbiamo a che fare. Credo sia evidente che non è particolarmente utile argomentare con persone simili. Peraltro, a semaforo verde diranno esattamente quello che noi dicevamo da tempo con coraggio e argomentando sulla base della letteratura scientifica. Chi se ne frega se leggono o meno questo blog: non è certo scritto per loro. E anzi: molto meglio che non lo leggano. Così, al prossimo cenacolo FULM, la gentile collega non di ruolo mi attaccherà, e io risponderò.

      Elimina
  16. questo sono io invece:

    https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=36241451300

    era solo per vantarmi ma so di non sapere.. infatti il mio Italiano e' da migliorare ma oggiho imparato la parola nevvero..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E quindi in futuro potrà usarla. Certo, la lingua non è fatta solo di lessico, ma anche di ortografia. E lì sono veramente dolori...

      Elimina
  17. Suon giorno Buon giro no Prof. Bagnai . Bellissima la sua frase " l'Università Italiana è una cosa seria " Per me equivale ad una boccata di ossigeno in alta quota.
    Per il resto del suo post che dire ?
    Sotto il guanto felpato c'è quello di ferro . Ma noi vecchi lettori di goofynomics lo abbiamo sempre saputo.

    RispondiElimina
  18. "Un idiota in un posto importante è come un uomo in cima ad una montagna: tutto gli sembra piccolo e lui sembra piccolo a tutti."
    Arthur Bloch

    "L'idiota considera falso tutto quello che non è in grado di comprendere."
    Tommaso d'Aquino

    "Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza."
    Oscar Wilde

    "Quando un vero genio appare in questo mondo, lo si può riconoscere dal fatto che gli idioti sono tutti coalizzati contro di lui."
    Johanathan Swift

    "Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti."
    Ernest Hemingway

    "Un idiota è un idiota; due idioti sono due idioti. Diecimila idioti sono un partito politico."
    Franz Kafka

    "La gente non è cattiva, ma idiota. È ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire nel bene e di aver sempre ragione."
    C.R.Zafon

    RispondiElimina
  19. Buongiorno Prof. Bagnai . Bellissima la sua frase "l'Università Italiana è una
    cosa seria" Per me è stata una boccata
    di ossigeno ad alta quota ricordando i tempi di vecchio studente della Sapienza . Per il resto del suo post è il solito guanto di velluto che nasconde il pugno di ferro . Saluti e alla grande con il goofy 6 .Buon giro no

    RispondiElimina
  20. In un Paese dove tutto sembra franare c'è un baricentro ben fisso! Ti sono fraternamente vicino.

    RispondiElimina
  21. Mi riconosco poche qualità, tra cui quella di saper attendere.
    Godo

    RispondiElimina
  22. ma ci interessa davvero l'opinione di questi librai?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovviamente no, perché non ne hanno una, ma ovviamente sì, almeno fino a quando tu non sarai editorialista del Corriere.

      Elimina
  23. DIBATTITO SURREALE
    Accusa ingenerosa. Io l’ho trovato invece molto pratico e pieno di spunti interessanti. Eccone uno.
    Il buon Dalla Vedova, con toni critici, ha accusato un esponente del partito pro brexit con cui aveva parlato di non avere portato motivi seri per uscire dalla Unione Europea.
    Si lamentava Dalla Vedova che l’anglico interlocutore ripeteva di continuo "We want our control back" (chiedo venia per eventuali errori di inglese). Insomma -accusava Dalla Vedova- l’unico motivo per cui alcuni inglesi vogliono uscire dalla UE è perché vogliono governare a casa loro.
    E questo mi ha permesso di capire bene, molto meglio delle dotte e lunghe e noiose disquisizioni di Bagnai o Barra Caracciolo, cosa ci sia al fondo della adesione acritica alla UE ed alla subordinazione al bastone alemanno.
    C’è la vecchia abitudine alla sottomissione nei confronti di chiunque passi le alpi, l’antica filosofia del FRANZA O SPAGNA BASTA CHE SE MAGNA, di cui Dalla Vedova è un tipico anzi autorevole esponente.
    E’ stato un pomeriggio ben speso.

    RispondiElimina
  24. "...per nulla gli errori e le confusioni dell'altro".
    La frase mi rammenta il racconto d'un episodio (non ricordo più la fonte, ed il virgolettato non va preso alla lettera): ad un esame universitario lo studente esclama: "...Vi sono numerosi esempi!". Il professore ribatte: "Le sarei grato se me ne citasse almeno uno!". Segue scena muta.
    Certe cattive abitudini pare siano dure a morire. Giusto leggendo Processo a Caporetto, capitolo 3, paragrafo 5, "Avanzamenti e ricompense" pp. 91-95, mi son deciso a postare questo commento.
    Di certo il PD (ma leggasi più propriamente gli euronómismofili - chiedo venia per il cacofonico neologismo) - con stessa presunzione ed ignoranza - ci conduce alla disfatta.

    RispondiElimina
  25. Mi sembrava però in stato confusionale, non le venivano termini semplici. Tipico di chi è sotto stress intenso. Forse la differenza di spessore accademico la conosceva benissimo e la soggezione l'ha indotta a straparlare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma era soggezione rispetto al suo dominus. Leggetele le bio, leggetele...

      Elimina
    2. «Nel 2001, è stata consulente nell’Ufficio del Primo Ministro Amato per la preparazione della riunione del G8 a Genova sotto la presidenza italiana.»

      L'amato primo ministro... Tra l'altro mi sembra di ricordare che in Italia il capo del governo non sia il primo ministro. Ma questi ovviamente sono dettagli!

      Elimina
    3. Non credo sia Amato il dominus... quando pronuncia la frase incriminata guarda l'altro, di cui non ricordo il nome e che è alla sua sinistra, come se cercasse l'assenso, o forse per dare un segno di intesa. Di genuflessione? Forse abbassa pure il capino, dovrei riguardare il video ma lo stomaco non mi regge. Mi sa che il fatto che vengano tutte e due dalla Luiss non sia casuale.

      Elimina
  26. Posso chiamare la ditta che fa le strisce? :-) :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ancora. Ci sono un paio di altre puntate, forse tre.

      Elimina
  27. Facendo un'analogia con gli sport da ring, la cara Gloria entra sul quadrato e sa di perdere, inizia a tremare prima ancora di parlare; nel suo intervento smanaccia a caso, colpisce le mosche con le sue parole e inneggia a jab e ganci di qualunquismo, che equivale a voler stendere un mancino con un diretto sinistro; il prof. le danza attorno, non ha neppure bisogno di rispondere ai colpi e quando è sufficientemente annoiato dagli spostamenti d'aria e dalle balbuzie, contrattacca e la mette KO senza usare i suoi punti forti e senza perdere una goccia di sudore, talmente era indegno l'avversario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, guarda, non funziona così. Ovvero: lei è ko, ma in tutta evidenza ci si deve essere messa da sola, perché, in tutta evidenza, siamo su due ring diversi e io non posso scendere dal mio al suo.

      Elimina
  28. "non c'è alternativa" "quando sento dire non c'è alternativa mi viene in mente la Teacher...." Secondo me la sua risposta è stata perfetta.

    RispondiElimina
  29. Kamikaze piddini, quanti ne abbiamo visti! Si legano in fronte l'hakimaki con l'€ stampato in rosso e partono per la missione suicida. Neanche arrivano a schiantarsi, vengono abbattuti prima: più passa il tempo e meno ne vedremo.

    RispondiElimina
  30. certo che hai un carattere pessimo,è verissimo .Concordo quando asserisci di avere un carattere pessimo
    io ti feci solo gentilmente notare (non ricordi?) che nel secondo trimnestre 2016 non ci sarebbe stata recessione e tu mi prendesti per imbecille(essendo anche molto maleducato) prevedendo una recessione o al massimo uno 0,0(contro una mia previsione del 0,2%) alla fine l'istat disse che crescemmo dello 0,1% dandomi ragione ( che , per quanto poco, non è recessione,avevo ragione) .
    naturalmente aspetto le scuse eh (perchè chiamare gli altri imbecilli è facile, altro è ammettere le proprie colpe)
    quindi sì hai un carattere pessimo

    RispondiElimina
  31. Risposte
    1. Ma... in effetti non è che tu mi sembri essere un gran genio. Non sai scrivere (né in termini di ortografia, né in termini di grammatica). Vieni qui a dirci che ti sei sbagliato di 0.1 QUINDI io mi devo scusare perché io mi sono sbagliato di 0.1. Non so, si vede solo una cosa: che hai una personalità fragile. Non è il mio campo. Per il resto, no, non ricordo: se non ci metti la faccia, non posso ricordare, ma aggiungo un caveat: è molto probabile che non ricorderei nemmeno se tu la faccia ce la mettessi. Sai, dal secondo trimestre del 2016 nella mia vita sono successe tante, ma tante cose...

      Quindi: non mettercela!

      Elimina
  32. Fuori tema sarcastico:
    «Ritengo che sia necessario ricorrere a delle misure adeguate ma anche che sia necessario che ci sia una mobilitazione civile su questo, perchè non possiamo permettere a questi gruppi di sporcare la nostra bella Costituzione e la nostra democrazia, che non è compatibile con questi estremisti».
    Ansa: Naziskin Como: Boldrini, mobilitazione

    Oltre alla persona che l'ha pronunziata, la frase che ha attirato la mia attenzione è quella riguardante la Costituzione e la democrazia.
    Immediatamente ho pensato al libro di Vladimiro Giacché.

    RispondiElimina
  33. Trovo totalmente condivisibile quanto dice Bagnai riguardo allo stile e allo spessore scientifico di Gloria Bartoli. Gli “errori”, ammesso che ce ne fossero, andavano indicati, “controvertiti” eccetera… Inutile che lo ridica anch’io. Per quanto riguarda le “confusioni”, invece, la mia opinione è diversa dal mainstream del blog: esistono.
    Al di là della ermetica cafonaggine della docente della Luiss va detto, per simmetria, che l’esposizione di Bagnai, definita da lui stesso “pedante” e “noiosa”, lungi dall’avere a mio avviso come caratteristiche principali la pedanteria e la noiosità, appariva, per certi versi, per l'appunto confusa: troppi preamboli, incisi, subordinate, richiami criptici… “Mi viene in mente la Thatcher”, ad esempio, sembrava una frase rivolta ai seguaci del blog più che una citazione intelligibile all’istante dagli astanti Anche sulla “storia della letteratura occidentale” ci sarebbe da dire, come su molte altre cose. La confusione e la correttezza scientifica, soprattutto in una esposizione orale, non sono, ahimè, incompatibili.
    Una persona benevolmente predisposta potrebbe forse definire la relazione di Alberto Bagnai eccessivamente ricca e veloce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro, ti ringrazio per aver condiviso con noi questo tuo piccolo problema di attenzione. Nulla che non possa risolversi con del metilfenidato. Tuttavia, prima di assumerlo passa da uno specialista (fra l'altro, in farmacia non credo che te lo darebbero). Io, come al solito, parlo per sentito dire...

      Elimina
    2. Bagnai: "...quanto non c'è alternativa mi viene in mente la Tatcher"



      Serendippo: “Mi viene in mente la Thatcher”, ad esempio,
      sembrava una frase rivolta ai seguaci del blog più che una citazione intelligibile..."

      Bravo, ci stai dicendo che la Dottoressa non ha colto un rimando ad uno stranoto leader del passato
      (o leaderessa?).
      In pratica le hai dato dell'ignorante. Anzi, hai dato dell'ignorante a tutti gli astanti

      È proprio vero, non dobbiamo fare nulla, vi dobbiamo solo lasciar parlare, fate tutto voi.

      Elimina
    3. @Serendippo
      cioè? sarebbe a dire? forse oltre a Visco, che ha capito benissimo, ci può essere qualcuno che non abbia capito? Lì non c' erano mica dei maniscalchi!
      Come te, chi vuol non capire e non ha ancora capito non lo farà mai.

      Elimina
    4. I danni della buona scuola e preamboli, incisi, subordinate, richiami diventano criptici. È un fatto che da madre di due ragazzini in età scolare mi preoccupa e amareggia.
      ..Serendippo ma quanti anni hai?

      Elimina
  34. Lei non è soltanto il Numero 1. Lei è anche il Numero 2, tutta la Spectre e pure il gruppo TNT.

    RispondiElimina
  35. Quando in economia qualcuno parla di terza via "metto mano alla fondina" (e Peppino Bottai di certo era più attraente della signora in questione)

    RispondiElimina
  36. L'intervento di Visco vale da solo tutto il video: "O esce la Germania oppure ci spiega come gestire una transizione che non crei una catastrofe planetaria. Se si continua su quella strada nessuna società può reggere".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Visco è una persona intellettualmente onesta. Non ce n'erano molte là dentro.

      Elimina
  37. Trentacinque anni fa ( qualcosa in più, a dire il vero) ero fidanzato con Gloria, una bella ragazza di nome Gloria. Per provocarla, affettuosamente storpiavo una hit dell'epoca. Le canticchiavo "Gloria, manchi tu nell'a(r)ia". Lei si arrabbiava (?) ma poi mi perdonava. Capiva che "canticchiavo" per il suo bene (ossia, quello di avermi come fidanzato). Che dice, Professore, anche la Sua Gloria capirà che questo post sarà metabolizzato dalla Gloria di turno? Dopo la comprensibile arrabbiatura, rifletterà? Capirà che l'ineccepibile quanto implacabile prosa sottende una lezione (non solo) di stile?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso essere brutalmente sincero? Ma chi se ne frega! Ho preso questa persona a paradigma del livello di chi tenta di opporsi ai nostri argomenti, ma non ho alcuna intenzione di avere rapporti con personaggi simili né ora né mai, anche perché queste persone così ideologizzate, a differenza dei Visco (vedi commento precedente), in termini politici e tecnici all'atto pratico si riveleranno totalmente inutili nella gestione della dolorosa transizione del nostro paese. Quindi, massimo rispetto umano, ma ordinanza restrittiva: si tenga distante e mi ignori, che così farò io senza grossi rimpianti.

      Elimina
  38. Rivedendo il video del dibattito alla Treccani, ho potuto apprezzare ancora una volta l'intervento del Professor Vincenzo Visco. Di fronte ad un consesso di intellettuali europeisti e pubblicamente, non solo ha riconosciuto il valore scientifico della relazione del Professor Bagnai ("(...)è un ragionamento serio, basato sulla teoria economica (...)"), ma ha anche ammesso che "(...)erano cose che si sapevano anche prima (...) non eravamo del tutto inconsapevoli e ignoranti (...)". A mio sommesso parere, sono affermazioni straordinariamente importanti in re ipsa e perché pronunciate non da uno di passaggio, ma da un accademico autorevole e nel contempo da un uomo politico e di governo di primo piano, che ha contribuito con il suo operato all'ingresso dell'Italia nell'euro. Secondo Wikipedia, "(...)Dal maggio 1996 all'ottobre 1998 è Ministro delle finanze nel Governo Prodi I.(...) Visco condusse una forte campagna contro l'evasione fiscale che, se da un lato consentì per la prima volta il recupero di quote significative di imposte occultate, dall'altro gli costò l'ostilità di alcune categorie di contribuenti abituate ad utilizzare la tradizionale tolleranza, nonché di loro referenti politici. Venne diffuso uno slogan (coniato, sembra, da Giulio Tremonti) che definiva Visco come un Dracula preposto all'Avis (l'associazione per i donatori di sangue). Nei fatti, l'ingresso dell'Italia nell'euro fu possibile grazie alla drastica riduzione del disavanzo pubblico, portato sotto la soglia prescritta del 3 per cento (fu del 2,7) grazie anche ad un recupero di evasione fiscale pari a 0,5 punti di Pil in assenza del quale il disavanzo sarebbe stato del 3,2 per cento. Il recupero di gettito evaso continuò negli anni successivi consentendo, tra l'altro, la restituzione del 60 per cento della cosiddetta "tassa per l'Europa", pagata dai contribuenti nel 1996, che era stata promessa al momento della sua introduzione.(...)".

    RispondiElimina
  39. A me personalmente ha sconcertato il Dr Sottile quando ha parlato del 1992, ma forse è solo conflitto di interesse.

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.