Google è il mio pastore, non manco di nulla: così, scendo dal quarantunesimo piano e mi avvio, fra una chiesa barocca e un grattacielo, verso il centro storico.
La città ha un suo perché, e ce l'avrà avuto ancor più prima di essere piallata dalla guerra.
Seguo il mio percorso sul touchscreen, ogni tanto scatto una foto, poi a un certo punto la suadente voce di Langley mi annuncia che "La tua destinazione è sulla destra". Io mi volto a destra, e non c'è niente. Estraggo l'oggetto per fare un punto nave, e in quella mi sento apostrofare da un signore che stava telefonando, a tre metri da me: "Excuse me, do you need any help?" E io: "Indeed... apparently, yes... I am looking for Bistrot Warsaw..." E lui: "It's on the opposite side of the square". E io: "Thanks".
Ora, ci sarebbero alcune considerazioni da fare.
La prima è che non ci sono free lunch: Google è il mio pastore, ma siccome ti fa stare con gli occhi adesi al touchscreen, capita anche che ti impedisca di vedere che stai passando esattamente accanto alla tua destinazione. Insomma: un caso di overshooting (parola ultimamente cara ai bischeri).
La seconda è che se anche mi comporto come una bella fica, in realtà non lo sono, o almeno non in questa vita: ora, voi ce lo vedete un italiano aiutare un turisto? Io non tanto, o comunque non a Roma, dove siamo sufficientemente pressati gli uni sugli altri da odiare l'uomo (e in fondo anche la donna) all'ingrosso e al dettaglio. Eppure, qui, invece, un pericoloso populisto xenofobo (lui, secondo i merdia) ha aiutato un turisto (io) indicandogli il locale dove doveva incontrare dei nazionalisti.
Non la faccio lunga: domani ho la sveglia alle 5, e soprattutto mi sveglierò alle 4, come sempre. Ma credo che mi abbiate capito...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
mercoledì 15 novembre 2017
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Perché Langley?
RispondiEliminaFort Meade!
Soprattutto un romano che da indicazioni in inglese...
RispondiEliminaManca il verbo!
EliminaPrima di dàre indicazioni anglocretine ripassi l'ortografia italiana.
EliminaProfesso, non vorrei guastarle la gita in Polacchia segnalandole che, a quanto pare, avevamo una Asia Argento anche in Banca d'Italia.
RispondiEliminaHttp://m.ilgiornale.it/news/2017/11/16/ero-contrario-ma-portai-il-paese-nelleuro/1463858/
Ai tempi della liretta, da turista italiano a Roma, aiutai una turista polacca a Roma la quale poi, evidentemente, rimase talmente 'toccata' dalla mia gentilezza da sentirsi in dovere di 'ringraziarmi' e dato che la cucina locale (romana) era sufficientemente priva di aglio, o similari, da evitare l'elemento 1 del post precedente, accettai di buon grado.
RispondiEliminaBuon divertimento
Ecco il link all'intervento del Prof. Bagnai a Resovia (dal min. 24.40), dalla pagina Facebook del congresso. Bawcie się dobrze!
RispondiEliminaPiero
A Siracusa se li becchiamo in Via Malta o Corso Umberto li accompagniamo direttamente ad Ortigia, eh!
RispondiEliminaAneddoti: anni fa sono andato per 2 volte a Treviso e a) la prima volta ho chiesto una via e il signore a cui l'ho chiesta non la conosceva. Dopo alcuni secondi mi ha rincorso e mi ha regalato lo stradario di Treviso! b) la seconda volta che ci sono andato ho chiesto dove si trovasse un posto e.. il tizio mi ha detto: "salga in auto che la porto io!".
Oh, dalle mie parti non esistono xenofobi: al limite non si conoscono le lingue straniere, ma si è gentilissimi nel gesticolare.
RispondiEliminaBei tempi quando si andava in Polonia con la lira e le Fiat spyder.
RispondiEliminaMolto"Impressionista....Quel signore gentile forse non è cugino di nessuno ma di sicuro non può rappresentare la Polonia di oggi e i suoi cittadini.Professore,mi pare di intravedere qualche deriva politica" per me impraticabile,ma sono deciso a continuare a prendere tutto quello che lei può darmi come conoscenza dell'economia,che è gia' moltissimo.Mi basta e mi avanza.Il resto sono opinioni,che rispetto,ma non sempre condivido.E grazie.@Luigi Cadamuro
RispondiEliminaCarissimo, non c'è niente da fare, non si riesce a salvarvi da voi stessi, perché voi non volete. Le tue graveolenti insinuazioni sulla "deriva politica" te le potevi anche risparmiare. Allora, ti spiego come funziona il mondo, perché ormai hai diciotto anni ed è ora che tu lo sappia. Da trent'anni vivamo nell'egemonia del capitale finanziario transnazionale. Quando, da qualche parte del mondo, qualcuno ha l'idea di mettersi di traverso, che sia Maduro o che sia Moraviecki, la risposta di chi ha il coltello dalla parte del manico è sempre la stessa: farne un mostro utilizzando i grandi media internazionali (che notoriamente non sono delle startappe di giovani coraggiosi, ma uno strumento nelle mani del capitale).
EliminaDopo di che, pensa un po', si trova sempre qualche persona dalla limitata capacità di comprensione (ovviamente non tu, che sai tutto, e in particolare potresti intrattenerci per ore sulla Polonia, perché sicuramente c'è stato tuo cugino), che questo meccanismo lo vede a targhe alterne, a seconda dell'appartenenza, il fottuto cancro dal quale non vi libererete mai (e in fondo ne sono anche contento, perché vi toglierà di torno). Quindi, per esempio, per te Maduro sì, e Morawiecki no. Per un altro Morawiecki sì e Maduro no. Ma va bene così.
Allora: in piazza a Varsavia non c'erano 60.000 nazisti, d'accordo? Così come i cecchini di Maidan non erano stati messi lì dai cattivi, ma dai "buoni", cioè da noi europei.
Ne ho un pochino abbastanza dei boccaloni, e guarda, se vuoi un consiglio smetti di perdere tempo con questo blog, perché se lo leggi con la stessa testa con cui leggi la realtà ho una ragionevole certezza che non ti serva a molto. Te lo dico con rispetto: fa parte dei doveri di un insegnante aiutare l'alunno a trovare la propria strada. La tua in tutta evidenza non è qui. Mi avessero detto prima che il flauto traverso non era il mio strumento, ora non starei qui a parlare con te dell'ovvio.
Ah, a proposito: Morawiecki è solo uno che ho incontrato su un palco. Non è il mio ideale di politico polacco (anche perché - dettaglio che sfugge - io NON devo avere un ideale di politico polacco), è certamente liberista e anticomunista (due cose che io nel MIO paese non apprezzo). Ma è a casa sua, e vuole farci quello che gli pare. Grazie a quelli come te, forse non ci riuscirà. E tu lo considererai una vittoria, senza capire che è per questo che a te succede la stessa cosa.
Professore egregio,dal basso o dall'alto della mia limitata capacità di comprensione, trovo irragionevole, il suo consiglio di autoescludermi dalla lettura di quanto lei scrive e quindi continuerò a leggere e anche a criticare se mi pare,tutto quello che vorrò,qui e altrove.Continuerò a leggere e ad accogliere quello che mi convincerà e a respingere quello che non mi persuaderà.E' vero,non condivido o non condivido pienamente molte delle sue opinioni (e azioni),a comininciare da emigrazioni,ONG (ruolo delle),patrimoniale,evasione fiscale,molte altre in questo momento le dimentico e,certo, le passeggiate romane con la Meloni.Resto comunque pronto a mutare opinione qualora le argomentazioni altrui mi convicano.Ma devono essere raggionamenti,non villanie.
EliminaCaro, a te, e a quelli contaminati dal cancro dell'appartenenza, che previene un ragionamento autonomo, si applica Inf. XXXIII, 150.
EliminaPer il resto, la tua simpatica sicumera grillina secondo cui le opinioni sarebbero tutte uguali, e tu puoi sceglierle con la tua testa, ha ovviamente diritto di cittadinanza, ma con un caveat. Io sono un liberale, come Keynes: siamo tutti liberi, ma chi sbaglia deve pagare. L'importante è quindi che quando su questi presupposti ti schianterai tu non venga a cercare la nostra solidarietà.
Quella delle ONG non l'avrai, te lo dico prima: loro hanno un'altra agenda, e se non la vedi non è un problema mio. Una volta a sinistra era molto chiaro quale fosse, e chi non lo ha capito dopo Ruanda e Yugoslavia sinceramente non vedo cosa possa insegnarci. Però anch'io, come vedi, ti leggo.
Ah, un'altra cosa. Qui si ragiona basandoci sulle fonti. Visto che secondo te c'erano 60.000 nazisti in marcia su Varsavia, potresti dirci da quale fonte hai tratto questa certezza? Questa domanda è lecita e costruttiva. Vorremmo analizzare le tue fonti. Le mie sono "de relato", e naturalmente sono biased: è chiaro che un polacco non avrà piacere di sentirsi dare del nazista. Ci piacerebbe veramente studiare l'oggettività delle tue, di fonti, per capire come tu abbia formato la tua convinzione (noto anche che non sei entrato nel merito dei miei argomenti, ma ora credo che ti convenga farlo...).
EliminaVisto che mi legge,professore,almeno mi legga bene.Dove ho mai detto le cose sui "60 mila nazisti in marcia a Varsavia"che lei mi attribuisce?.Ma certo,le arrivano talmente tante cose da leggere... Non nego invece di essere molto preoccupato per il seguito sempre maggiore che le forze di estrema destra stanno ottenendo, e non solo in Polonia. purtroppo.Su questo lei ci ha sempre informato e ammonito,e io non ho preconcetti a riconoscerglielo. Così come nessun falso orgoglio mi può impedire di riconoscere di avere molti altri debiti culturali nei suoi confronti.Resta purtroppo il fatto che talvolta lei è davvero indisponente.
EliminaAppurato quindi che io ero preoccupato dell'avanzata delle destre più di sei anni or sono, quando per te probabilmente il problema dei problemi era Abberluscone, vorrei tornare al punto nodale di questo blog, che è lo scollamento fra la narrazione dei media servi del capitale, e la realtà dei fatti. Se non credi alla fake news dei 60000 nazisti, e non sei un troll, come si giustifica la tua squallida insinuazione?
EliminaIl tempo è galantuomo, rimette a posto tutte le cose.
Elimina"...prima di andare a Genova
RispondiEliminache ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotta e non torniamo più."
Strenger in de nait...
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