la divina foresta spessa e viva
ch'agli occhi temperava il novo giorno
senza più aspettar lasciai la riva,
prendendo la campagna lento lento,
su per lo suol che d'ogni parte oliva.
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Ed eccoli dunque uniti,
RispondiEliminail desiderio e chi lo desidera,
i congiunti e chi li congiunge,
e poi eccoli di nuovo separati.
E appaiono due parti di un solo pensiero,
che li fa arenare nel mare mosso
di una coscienza doppia.
(dal "Dīwān", Ḥusayn ibn Manṣūr al-Ḥallāj)
Er monno d'er Palla: tutta na traduzione, tutto 'n doppiaggio...
Eliminasic
Oggi giornata di bei discorsi per il 25 aprile (ne ho appena sentito uno mio malgrado). E pensavo bei discorsi sì, ma si parla sempre delle conseguenze (il nazionalismo esasperato, il capro espiatorio costituito da individui diversi, l'uomo forte), mai della causa: allora la crisi del '29 resa così dura dal gold standard, dalle successive austerity e mercantilismo; oggi una crisi che altrove è stata superata, ma in Eurozona è ancora qui causa il nuovo gold standard (l'Euro), la solita austerity e il solito mercantilismo tedesco. Come negli anni '30 siamo in un'epoca che è stata e può continuare ad essere di straordinario benessere (l'industrializzazione fa sì che ci sia da mangiare e da vestire per tutti, in abbondanza, fino allo spreco, e non solo). Ci rovina una ignoranza macroeconomica estrema da parte della politica. O, pensando male, una complicità con il sistema economico micragnoso che non retribuisce adeguatamente e non fa girare il denaro, sistema voluto sempre dalle stesse avide persone (per dirne una, le dinastie Porsche/VW, Quandt/BMW e Siemens sono vive e vegete - certo allora risolvevano con i lavoratori dei Campi... oggi si sono modernizzate con i minijobs spendendo poco di più... e noi li copiamo... e con i nostri acquisti mandiamo i nostri soldi là... salvo poi lamentarci che il lavoro qui manca).
RispondiEliminaL'uomo vive in un mondo reale dove ha bisogni economici e non solo spirituali ed ideali: non c'è nessuna reale libertà se siamo liberi di fare bei discorsi in piazza ma poi lo Stato pone i suoi cittadini in schiavitù e dipendenza economica. Che non sono meno reali solo perché sono difficili da vedere.
Il nemico che fa guerra aperta e che si può combattere con il fucile è nemico assai più onorevole.
Buona Matelda (peccato per Salmita, però)
RispondiElimina"...Quelli ch'anticamente poetaro
RispondiEliminal'età de l'oro e suo stato felice,
forse in Parnaso esto loco sognaro..."
(Alessandra/Cassandra da Firenze)
A proposito della sinistra cherosene, ecco la conferma che i cugini francesi non sono più fortunati di noi.
RispondiEliminaQueste sono le parole dei comunisti francesi (!) per giustificare il tradimento del popolo :
http://vocidallestero.it/2017/04/25/le-figaro-macronle-pen-e-il-clamoroso-ritorno-della-lotta-di-classe-ma-il-pcf-chiama-al-voto-per-rotschild/
"Noi comunisti, consapevoli delle enormi battaglie che stanno arrivando e delle responsabilità che incombono sul nostro partito, il 7 maggio, per il secondo turno delle elezioni presidenziali, chiediamo di sbarrare la strada della Presidenza della Repubblica a Marine Le Pen, al suo clan e alla minaccia che il Fronte Nazionale rappresenta per la democrazia, la repubblica e la pace, anche se per farlo si deve votare l’unico candidato che, purtroppo, le si oppone.“
Mentre Marine Le Pen lascia la guida del FN, lanciando così un segnale importante sulla trasversalità della sua battaglia in vista del ballottaggio del 7 maggio, la gauche caviar, la sinistra della sinistra francese sceglie il candidato liberista, il banchiere espressione e prodotto di laboratorio delle elite finanziarie euriste, in coerenza con la politica economica finora perseguita.
E il tradimento della sinistra collaborazionista è ora irreversibile.
Questa è Leuropa il 25 aprile del 2017.
Sempre attuale padre Dante.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=kENn1zoFKHI
RispondiEliminaSi sente che son giovane eh? Buone passeggiate professore.
Oggi mi son fatto una passeggiata con la mia amica di Montelupo F.no. Appena fuori paese.
RispondiEliminaLocalità Botinaccio.
Mi guardavo intorno.
E vedevo le meravigliose colline. Questo è quello che vedevano Leonardo da Vinci; Boccaccio da Certaldo e solo un po più in là, oltre quella cresta laggiu', Giotto da Vicchio.
A Baragazza, appena oltre il confine del Gran Ducato, almeno i vecchi, parlano la lingua di Machiavelli (meno adulterata che altrove).
No. Guardate. La Nostra cultura (in senso esteso; dunque anche popolare) poggia su quei personaggi li.
Che vedevano quello è parlavano così.
Non è proprio possibile che arrivi qualc' uno da dove volete a convincermi che c'è qualcosa di più armonico; sensato, Intelligente(!) di quello che hanno detto, scritto e dipinto quei signori li.
No. Non c'e'. Per questo si sta provvedendo a eliminarli dalla scuola. Con il silenzio complice di quasi tutti.
EliminaUn mio caro amico, più giovane di me raccontava le storie dei Bargazzini, che a lui raccontava la nonna. Ora i Bargazzini nelle storie mugellane mostravano la stessa sagacia dei carabinieri nelle barzellette a loro dedicate.... Mi riporta alla mia infanzia a una vacanza in meridione negli anni '70 leggere la parola Bargazzini, nelle lunghe trasferte in furgone sulla Salerno RC il mio amico raccontava le storie dei Bargazzini.
EliminaSono fole messe in circolazione dai Castiglionesi.
EliminaAnzi. Dai castionesi.
;-)
Al ballottaggio del 7 maggio Marine Le Pen perderebbe nettamente, con il 35% contro il 65% attribuito a Macron.
RispondiEliminaAnche i precedenti sondaggi comunque indicavano che la Le Pen , dopo aver vinto il primo turno, sarebbe uscita sconfitta dal ballottaggio, a causa dell’ammucchiata pro euro di destra ( quella del capitale ) e sinistra ( quella del capitale ) schierate a comune difesa del loro tesoretto : l’euro. Ma permanevano margini di incertezza, per la mancanza di un candidato che sapesse suonare da pifferaio magico. Ora invece che è stato inventato il nuovo conducator, i sondaggi parlano chiaro: Macron vincerà nettamente, con buona pace di tutti coloro che speravano nelle elezioni francesi per liberarsi dalla gabbia dell’euro.
Macron è stato sintetizzato in laboratorio per piacere un po' a tutti, destra sinistra centro sopra sotto e suona tutte le corde del violino, insomma prende tutto e ammicca a tutti. Una cosa sola non è negoziabile: la permanenza nell’euro. Naturalmente promettendo di cambiare tutto in Europa, eliminando “l’austerità espansiva” e magari sostituendola con una “espansione austera” che è molto, molto meglio, signora mia.
Inoltre è giovane e carino, sa leggere e scrivere, suona il pianoforte, parla il tedesco e balla il tango. E per quest’ultima qualità anch’io lo apprezzo incondizionatamente.
Dunque tutto sembra scritto, e molto probabilmente lo è , le presidenziali francesi non ci porteranno alcun cambiamento nel destino dei popoli europei. Centomila italiani continueranno ad emigrare ogni anno. I miei due figli sono emigrati ormai da tanti anni.
Eppure una speranza c’è e qui entra in gioco Tucidide ed il suo insegnamento.
La storia è dominata da dinamiche che traggono la loro origine solo nella natura dell’uomo, e in primo luogo nella legge del più forte. Oggi l’euro rappresenta la legge del più forte. L’uomo però non riesce a realizzare sempre quello che vuole . Il rischio dell’impossibilità di ottenerlo è dato dall’imprevedibilità insita nella natura e nella storia.
Ho appena comunicato al Commercialista di versale il 5x1000 ad A/simmetrie...... e mi sento già meglio :)
RispondiEliminaÈ sorprendente la forza del vincolo esterno, Francia e Italia accumunate contemporaneamente da due enormi crisi aziendali, Whirlpool e Alitalia, con migliaia di posti a rischio. Invece, col vincolo, non saranno nazionalizzate, perchè l' Europa non lo consente e fortunatamente la spesa pubblica non scorrera a fiumi e i cittadini saranno contenti perchè risparmiano.
RispondiEliminaIeri, mentre guardavo, in preda all'orrore, i patrioti europeisti calpestare la storia e andare in cortocircuito con essa, sentivo nascere in me la risposta che da anni mi ponevo, se durante il fascismo sarei stato fascista o esule, e mi sono ritrovato fascista all'unanimità. Ovviamente, una volta che mi sarebbe stata chiara la sottomissione allo straniero, sarei diventato partigiano. Che eroe! E di conseguenza ho risposto anche all'altra domanda che mi sono sempre posto, e cioè, come sia stato possibile avere il fascismo e il nazismo, concepirlo concretamente, come concepisco l'atomo, gli elettroni, l’idrogeno molecolare nei geyser di Saturno. Dunque è possibile, Dio! Ogni aberrazione in natura è possibile, ed è quindi possibile il superpatriottismo di un’unione monetaria e la venerazione dei suoi parametri arbitrari e degli indici farsa.
RispondiEliminaNon più tardi di una settimana fa, è stata pubblicata sul Sòla credo, una tabella che metteva a confronto il “rating sovrano” assegnato negli ultimi anni dalle cinque agenzie più importanti.
Non sono un economista quindi, quando vedo che prima era verde, poi verdognolo e via via sempre più giallo intenso, il patriottismo mi va già sul rosso. Poi si sa, se non vi si pone rimedio va in gangrena, diventa nero e mi viene paura, ed è lì che ritorno all’orrore dell’oblio e alle riflessioni su come potessero reggersi le realtà totalitarie, così paradossali, così impossibili, che avevo fatto inseguendo Winston Smith nei quartieri prolet di Londra in 1984 :
Winston restò seduto per un paio di minuti, fissando il bicchiere vuoto, e quando i piedi lo riportarono in strada, quasi non se ne accorse. Entro una ventina d'anni al massimo, pensò, sarebbe stato impossibile rispondere alla domanda semplicissima ma fondamentale: "Prima della Rivoluzione, si stava meglio o peggio di adesso?". In effetti, già ora era impossibile, per-ché quei pochi che avevano vissuto a quel tempo e ancora sopravvivevano, sparsi qua e là, non erano capaci di mettere a confronto le due epoche. Ricordavano solo una miriade di cose futili, una lite col compagno di lavoro, la ricerca di una pompa di bicicletta smarrita, l'espressione sul volto di una sorella morta da decenni, le folate di polvere in un mattino di vento di settant'anni prima. I fatti veramente importanti gli sfuggivano del tutto. Erano come le formiche, che riescono a vedere gli oggetti piccoli, ma non quelli grandi. E quando la memoria veniva meno e i documenti scritti venivano falsificati, ebbene, quando ciò accadeva, bisognava accettare la pretesa del Partito di aver migliorato le condizioni della vita umana, perché non esisteva — né sarebbe più potuto esistere — alcun parametro per operare raffronti.
Siamo cresciuti a "panem et zingalem" su questo blog.
RispondiEliminaBagnai e Zingales come dire materia e antimateria.
Non si può sbagliare
Guardo l'euro e l'europa da lontano (geograficamente). Qui l'euro non c'è, sospetto che non ce ne sia bisogno perché il lavoro sporco (eliminazione del welfare, saccheggio delle risorse dello stato) l'hanno già fatto in un 11 settembre più vecchio, meno ricordato anche se non meno cruento. L'opera è stata portata a compimento da certi signori "di Chicago"...
RispondiEliminaMa sono con voi, con la vostra battaglia fatta di studio e divulgazione, insieme a mio fratello in Grecia, ed anche per difendere mamma, sorella, nipotini ed amici in Italia e nel resto d'Europa (nonostante la stragrande maggioranza di loro, è stata lobotomizzata dal PUE). Non sono un economista (scusi Bagnai so che questa frase la fa un po' inca***re eheh) però studio, rivendicando il mio diritto a difendermi. Sono comunista, so perfettamente che molti di voi la pensate diversamente da me su alcune cose, però come fecero i partigiani credo che dobbiamo lottare insieme contro questa nuova oppressione di fronte a quest'emergenza.
Partigiani appunto... mi ha fatto molta rabbia e ribrezzo vedere quei signori infangare il 25 aprile con le loro bandiere blu. Orwell descrisse un 1984 però neanche la più fervida immaginazione avrebbe potuto immaginare questo 2017.
Scusate lo sfogo. Continuate (continuiamo) così.
Saluti cordiali
Mauro Santoro
FRANCESCO
RispondiEliminaIl nome Francesco deriva dal latino FRANCISCUS ed ha il significato di "appartenente ai Franchi" o semplicemente "francese".
E’ un nome italiano e cominciò ad essere usato come nome proprio di persona nel XII secolo. La venerazione verso san Francesco d'Assisi (che si chiamava in realtà Giovanni, e ricevette tale soprannome dal padre mercante) diffuse il nome in Europa occidentale nel corso del Medioevo. In francese si dice Francis ma anche Francois.
In Italia, Francesco è un nome che gode di vasta popolarità: è stato il quarto nome maschile per diffusione nel XX secolo e, secondo i dati ISTAT, è il nome maschile in assoluto più diffuso tra i nuovi nati nei primi anni del XXI secolo, risultando il primo tra quelli scelti dai genitori negli anni dal 2004 al 2013.
Nel 1544 Caterina de' Medici moglie del re Enrico II di Francia partorì Francesco. Erano passati dieci anni dalle sue nozze quando, finalmente, Caterina si rese conto di essere in attesa di un figlio. Nacque un maschio accolto da grandi trasporti di gioia e fu battezzato Francesco, con il nome dell'augusto nonno Francesco I. Per parte di madre era il trisnipote di Lorenzo il Magnifico de' Medici.