(...il numero di zeta è a scelta...)
(...sentite: sono diversi mesi - decine - che non mi prendo una settimana di vacanza. Me l'ha chiesta non l'Europa, ma il mio corpo. Quindi le varie email in coda aspetteranno... la pioggia, che arriva domani! Ora desidero rilassarmi e divertirmi con voi, dopo una eroica impresa da 900 metri di dislivello che solo due settimana fa credevo non sarei mai più riuscito a compiere - non mi sentivo benissimo. Vi propongo quindi un quizzzzzone...
...no, il quizzzzone non consiste nell'indovinare il nome di questa montagna! Agli eventuali guardiaparco scampati dalla furia purificatrice di Boldrin vorrei comunque dire che io lì sopra non ci sono andato - anche perché ci saranno stati almeno 45 nodi di vento, che non mi davano proprio sicurezza - mi sono fermato al rifugio dal quale ho scattato la foto. Voi c'eravate? Nel caso, bravi, perché non vi ho visto - vero è che c'era un po' da badare a dove mettere i piedi, come forse avrete notate se invece c'eravate e mi stavate osservando: comunque, sono intero.
Il quizzzzzzzone ve lo spiego dopo aver chiuso la )
Il quizzzzone consiste nell'indovinare l'autore di un articolo sapendo quali sono gli autori che cita nell'introduzione. I lavori citati sono tre, e vi dirò quali sono e perché vengono usati. Vi dirò cioè per avvalorare quale tesi l'autore - che dovete scoprire - usa come auctoritas questi altri autori - dei quali vi fornisco i nomi. Posso anche dirvi l'argomento dell'articolo (ma ovviamente non il titolo, altrimenti...). Il lavoro tratta, loosely speaking, di tematiche legate ai regimi di cambio. Nell'introduzione, che, come chi è del mestiere sa, si scrive alla fine della ricerca, quando i risultati sono noti, per convogliare il messaggio principale del lavoro e invogliare il lettore ad andare avanti - possibilmente senza sacchetti di carta nel sedile davanti - il nostro autore incognito cita questi tre lavori:
[1] Draghi, M. 2011 (intervista rilasciata al Financial Times)
[2] Blanchard, O. 2000. Macroeconomics (il noto manuale)
[3] Blanchard, O., Giavazzi, F., Amighini, A. 2013. Macroeconomics: A European perspective (l'edizione ad usum piddini del noto manuale)
Per la precisione, aggiungerò che l'autore ignoto si autocita in una nota a piè pagina dell'introduzione (devo ovviamente omettere questo riferimento, altrimenti è facile!).
Per vostra informazione, [1] viene utilizzato per avvalorare la tesi che la svalutazione porta "high inflation", mentre [2] e [3] vengono utilizzati per avvalorare la tesi che la svalutazione, attraverso l'aumento dei beni importati, può determinare rivolte di piazza e scioperi.
Questo, nell'introduzione.
Allora: in teoria, essendo un quizzzzzzone, il primo che arriva ha vinto. Tuttavia, a me interessa anche e soprattutto capire se avete una percezione corretta di quanto tragica sia la nostra situazione. Quindi, fermo restando che il vincitore sarà il primo che scopre il nostro incognito, non vi darò la risposta finché sotto a questo post non ci saranno (almeno) 50 voti regolarmente espressi.
Dopo di che farò lo spoglio delle schede (commenti), pubblicherò i risultati, e da essi scopriremo chi, secondo voi, può argomentare così (l'articolo è stato ovviamente scritto dopo il 2013).
Una volta sondata in cotal perfida guisa la vostra percezione, vi darò, con la mia consueta Barmherzigkeit, la risposta corretta (cioè il nome di chi argomenta così secondo lui), e non dubito che si aprirà una interessante e vivace discussione.
Et maintenant, à vous de jouer...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Che sia per caso il Marattin, meglio noto come Querelin?
RispondiEliminaIo ci provo PC Padoan.
RispondiEliminaTaddei ? Ovvero il Teorico del Corralito come nuovo Pesos .
RispondiEliminaZingales
RispondiEliminaMarattin?
RispondiEliminaIntervista ad Emiliano Brancaccio sul suo nuovo libro “Anti-Blanchard”
RispondiEliminaVoto nullo perché il risultato è stato ottenuto con Google e perché non era chiesto di trovare un'intervista ma un articolo scientifico.
EliminaBrancaccio Garbellini, la autocitazione riguarda un articolo sul FT
RispondiEliminaHai guglato, figliuolo? Quante volte?
EliminaCom'è che nessuno commenta, è una sòla che non ho capito solo io? :-)
RispondiEliminaComunque, si tratta di EB (sono le iniziali)
Perché c'è la moderazione dei commenti, gentile utente. Io gliel'ho anche scritto. Sa, gira gente strana, quindi devo controllare tutto, e poi ogni tanto capita che abbia di meglio da fare.
EliminaLa risposta è: Emiliano Brancaccio!
RispondiEliminahttp://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
Visto che dai il link, sei reo confesso di guglaggine, e il tuo voto è nullo.
Eliminabrancaccio
RispondiEliminaDirei che è questo.
RispondiEliminaBrancaccio, E., Garbellini, N. (2015).
Direi che hai guglato. Scheda nulla.
EliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminaBrancaccio, Emiliano, and Nadia Garbellini. "Currency regime crises, real wages, functional income distribution and production." European Journal of Economics and Economic Policies 12.3 (2015): 255-276?
RispondiEliminaTu invece hai usato Google Scholar, ma la scheda è ugualmente nulla.
EliminaBrancaccio ?
RispondiEliminaHo indovinato.
EliminaDi pancia. Giuro!
D' altronde è stato il primo che mi è venuto in mente.
Per due motivi. Principalmente. Credo:
1) seguo Goofynomics (assiduamente) da gennaio/febbraio 2012.
2) in tele citava -il Brancaccio- sempre sto Blanchard.
Ah ah. Ho indovinato!
Elimina"non dubito che si aprirà una interessante e vivace discussione."
E' stato un aiuto. In realtà una controprova. "L' area politica" era quella. Lo avevano capito leggendo gli indizi lungo il post.
E poi. Tanti economisti "autorevoli" citati. Anche lui è un grande pubblicatore.
E tra grandi pubblicatori ci si aiuta...
Insomma.
Emerge la prova plastica dei grandi mali dei nostri tempi che hanno ottenevano anche le menti migliori (e quella di Brancaccio credo lo sia. E credo il profe concordi con questo mio giudizio).
L' autorefernzialita' e la paraculaggine innanzi tutto.
*ottenerbrato.
EliminaNon hai vinto: ritenta!
EliminaPero' ho indovinato.
EliminaE' quello che conta.
So' soddisfazioni :-)
Currency regime crises, real wages and functional income distribution
RispondiEliminaand production - Brancaccio - Garbellini
Brancaccio-Garbellini
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminaMazingales!
RispondiEliminaDunque, Il paper [3] citato dall'autore X ha ricevuto 3 citazioni (secondo scholar) una delle quali da tali Emilano Brancaccio&Nadia Garbellini "Currency regime crises, real wages, functional income distribution and production" European Journal of Economics and Economic Policies .... Il primo autore l'ho visto varie volte in televisione, direi che X = E. Brancaccio.
RispondiEliminaAndrea Lombardi (Unipg)
Dottore Lombardi, la sua scheda è nulla perché lei ha guglato...
EliminaAlesina.
RispondiEliminaQuanto è bella la spontaneità. Voto valido, ma devo deluderla: Alesina è meglio di così...
EliminaCurrency regime crises, real wages and functional income distribution
RispondiEliminaand production
Emiliano Brancaccio
Ma tu questo ce l'hai in biblioteca o l'hai guglato?
EliminaMe lo stampo come castigo per aver guglato!
EliminaCi provo. Emiliano Brancaccio?
RispondiEliminaAllora,il primo parla di inflazione causata dalla svalutazione e minaccia che i trattati europei non si possono mollare.Il secondo,Blanchard,afferma che c'è bisogno di un grado di disoccupazione naturale nei paesi.
RispondiEliminaInsomma chi cita questi lavori sarà un Bocconiano di ferro ed il più famoso è Monti,ma siccome si parla di articolo che mette in guardia da rivolte causate dalle politiche adottate,che lui evidentemente avvalla,si tratterà di un filo piddino che tira le pietre,è compiacente con le politiche di Draghi e Monti,ma cerca di nascondere le mani(con cui ha tirato le pietre) allarmando che se si continua così si arriverà alle rivolte.Il più bravo a fare questo secondo me è Prodi...perciò mia risposta definitiva è Prodi!
Il tuo ragionamento è giusto: è il mondo che è sbagliato!
EliminaLa lista dei possibili autori purtroppo è molto lunga. La sparo un po' a caso e dico Zingales. Sarò banale, ma mi sembra, fra tutti, il più ambizioso e quindi il più interessato a presentarsi come un affidabile gate keeper...e la storiella della svalutazione che diventa tutta inflazione è un buon biglietto da visita, in quest' ottica.
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio in Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi di cambio.
RispondiEliminaSpero di avere indovinato,
Igor Guerra
@murphycatRa
Emiliano Brancaccio
RispondiEliminaUniversity of Sannio, Italy
emiliano.brancaccio@unisannio.it
Nadia Garbellini
University of Bergamo, Italy
nadia.garbellini@unibg.it
http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-EJEEP-2015-provisional-draft.pdf
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Tu però hai guglato, quindi voto nullo.
EliminaMi pento e mi dolgo... accipicchia la Ascii Art e' venuta male....
EliminaJe peux me tromper... Mr Brancaccio? Just guessing.
RispondiEliminaMaybe:
RispondiElimina"Currency regime crises, real wages and functional income distribution and production by Emiliano Brancaccio" ?
Ho barato, ho cercato i riferimenti su google, l'articolo è di Brancaccio :-D "Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di
RispondiEliminacambio"
È interessante perchè in un'intervista ha appena dichiarato che secondo lui non bisognerebbe votare Macron al secondo turno perchè fa' parte di queli che hanno creato l'attuale disastro europeo. Da che pulpito.
Siccome sei reo confesso, ti assolvo e considero valido il tuo voto per il tuo economista preferito. In un mondo così turbolente è importante avere dei riferimenti ideologici saldi e rigorosi.
EliminaFacile come rubare le caramelle ai bambini, è Aubry ;) Al primo colpo proprio
RispondiEliminaEccolo qua:
http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-EJEEP-2015-provisional-draft.pdf
http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
RispondiEliminaHo vinto qualche cosa?
google è troppo avanti
RispondiEliminaquì la perla
Voto nullo (come gli altri due sopra) perché hai guglato, quindi mi sei inutile come serendippo (è evidente che questo tipo di test ha senso come misura della reazione spontanea dell'interlocutore. Peraltro, voi dovete avere visto dei quiz diversi da quelli che ho visto io). Comunque, se ti piace tanto gugle, usalo per fare una cosa utile.
EliminaProf. buongiorno
Eliminagrazie per la lezione
Brancaccio
RispondiEliminaSecondo me è Brancaccio; giuro che è il primo nome che mi è venuto in mente ricordando la storia dei "fire sales" e della svalutazione che colpisce i salari.
RispondiEliminaDiagnosi: sei anche tu un paraculo (come i guglatori - a scanso di equivoci!), ma sai non sembrarlo. Ti voglio in squadra. Voto valido!
EliminaAmmetto parzialmente la mia paraculaggine: ho guglato, ma solo dopo aver pensato a Brancaccio (giuro!). Però anche lei prof...se si cerca su google "Brancaccio svalutazione", la prima cosa che spunta (ma proprio letteralmente la prima cosa) è l'articolo.
EliminaTi rispondo con le iniziali dell'autore: E.B. Bastano? :)
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminahttp://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
Buonasera Prof, bella montagna.
RispondiEliminaCi provo: Emiliano Brancaccio.
"Currency regime crises, real wages and functional income distribution and production"
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio University of Sannio
Tu quoque guglasti! Ah, che dolore... Ma non posso annullare la tua scheda: è grazie a quell'uomo che nacque il nostro amore...
EliminaRimembra ancora!
EliminaCommossa, confesso a lei Sire onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato, non solo ho guglato, ma ho anche copiato e incollato per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
Brancaccio rientrava comunque nella rosa dei sospetti: avevo pensato a un economista de sinistra dopo aver letto "se avete una percezione corretta di quanto tragica sia la nostra situazione."
La mia risposta preferita però è Krugman, propongo il premio della critica a Tarheel.
Tabellini?
RispondiEliminaVedi le considerazioni sopra svolte a proposito di Alesina. Insomma: ai gentili colleghi eterodossi che eventualmente ci leggessero, vorrei dire che... ma è meglio se non glielo dico!
EliminaEmiliano Brancaccio: http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf.
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio!
RispondiEliminaSono contenta per la sua eroica impresa. I fiocchi di strutto, se di provenienza da pascoli liberi di montagna, contengono omega 3, però non ne faccia abuso.
Le auguro buon proseguimento di vacanza.
Emiliano Brancaccio..... ho indovinato, vero ?
RispondiEliminaNo, hai guglato. Ma quando verrai all'esame non potrai farlo...
EliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminaIgnazio Visco
RispondiEliminahttp://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
RispondiEliminaBrancaccio, E, Garbellini, N. (2015). "Currency regime crises, real wages, functional income distribution and production". €uropean Journal of Economics and Economic Policies: Intervention, vol 12, 3. http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-EJEEP-2015-provisional-draft.pdf
RispondiEliminaNo surprise!
Brancaccio Emiliano
RispondiEliminaSarà un caso, ma giusto stasera il TG1 sfoggiava immondo servizio in cui si parlava del Venezuelam della sua inflazzzzzzzzione al 500% e del fatto che il paese sia sull'orlo del precipizio.
RispondiEliminaComunque è E. Brancaccio, N. Garbellini, "Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio", 2014
Ho vinto qualche cosa?
http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
RispondiEliminaIl provisional draft lo trovi con google...
EliminaBrancaccio, E., & Garbellini, N. (2015). Currency regime crises, real wages, functional income distribution and production*, European Journal of Economics and Economic Policies, 12(3). doi:
RispondiEliminahttp://dx.doi.org/10.4337/ejeep.2015.03.02
Ricerca facilitata dal basso numero di citazioni ricevute dal paper [3], via Google Scholar.
Walter
Scheda nulla, ovviamente. Veramente le citazioni sono quattro, ma probabilmente tu ometti (come è corretto) una autocitazione. Nota però che il lavoro è uscito anche in versione italiana (un po' diverso, per gli evidenti motivi che poi vi spiegherò se avrò tempo), e in quel caso ha avuto una sola citazione. Di queste cinque citazioni una sola è su rivista peer reviewed, ed è di un coautore quasi fisso di Brancaccio, Riccardo Realfonzo. Comunque, non è che i miei articoli del 2015 siano andati meglio, finora. Quello su Energy Policy ha avuto quattro citazioni vere (poi c'è un'autocitazione volontaria e una involontaria: google ha considerato come citazione il programma di un seminario a Orléans). Quello CJE ne ha avute tre (una da parte della coautrice, quindi in effetti sono due). Quello su Phenomenology and Mind è stato solo citato in un working paper di questo prolifico autore. Forse meglio passare inosservati...
EliminaPer dire, l'articolo sui twin deficits (Int. Ec. and Econ. Pol.) ha avuto una media di quasi cinque citazioni l'anno per dieci anni...
EliminaBrancaccio
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio e Nadia Garbellini. Ma è tutto merito di Google.
RispondiEliminaPer me e' questo
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio "Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio"
Marattin.
RispondiEliminaAlesina, del duo comico Giavazzi&Alesina.
RispondiEliminaPIER CARLO PADOAN
RispondiEliminaGiampaolo Galli
RispondiEliminaEcco... Galli, a differenza di Alesina, Marattin, Padoan, Tabellini, e altri ortodossi dichiarati, potrebbe utilizzare un simile apparato bibliografico. E questo è appunto il problema.
EliminaBasta cercare su google un documento con prima e terza citazione. Escono questa pagina e un articolo di Brancaccio. Mi ritiro dal contest per capire perché!
RispondiEliminaBrancaccio, E., Garbellini N. (2014). Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio. Rivista di Politica Economica, luglio- settembre, VII-IX. ISSN: 0035-6468.
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio.
RispondiEliminaZingy? no, aspe'... forse Branca(ccio, non menta)? ehm, forse no... allora Phiga? neanche, dunque... non lo so.
RispondiEliminaSe queste risposte mi concedono la facoltà d'un OT, vorrei dire che oggi i soliti noti (Reporters sans frontières)hanno pubblicato la classifica della libertà di stampa nei vari paesi, e l'Italia (miracolo!) è risalita d'una ventina di posizioni. Sarà forse perché, mi dico, le copie vendute dei giornali italiani stanno calando a picco come il Titanic, e anche perché molti giornali sono sull'orlo del fallimento che sta rinascendo in Italia (secondo loro) la "liberta di stampa"?
Ah, dimenticavo, Profe: che cosa si vince col quizzone, o meglio: che cosa vince chi vince?
F. Giavazzi
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminaBrancaccio, E., Garbellini, N. (2015) "Currency regime crises, real wages and functional income distribution and production" European Journal of Economics and Economic Policies: Intervention, vol. 12, 3.
Lo sai che il tuo voto è nullo, vero?
EliminaBrancaccio, E., Garbellini, N. (2015). Currency regime crises, real wages, functional income distribution and production. European Journal of Economics and Economic Policies: Intervention. Vol. 12, 3
RispondiEliminaTra l'altro 'Garbellini' non suona nuovo.
Tout se tient?
Chicago Zingy?
RispondiEliminaE. Brancaccio, N. Garbellini - "Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio"
RispondiEliminaPROVISIONAL DRAFT. Final version published in Brancaccio, E., Garbellini N. (2014).
RispondiEliminaSugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei re
gimi di cambio. Rivista di Politica Economica, luglio-
settembre, VII-IX. ISSN: 0035-6468.
L'ho trovato con Google Scolar che però non inserisce le tabelle citate nell'articolo, probabilmente perche è una bozza. Gli indizi indicati da Bagnai ci sono tutti, secondo me.
Sì, gli indici c'erano tutti, quindi inutile confessare di avere guglato...
EliminaEmiliano Brancaccio
RispondiEliminavi dò l'assoluzione del cuizzzone... che sia vero sorpresone?
RispondiEliminahttp://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
Voto Emiliano Brancaccio
RispondiEliminaP.S. ho saputo dagli organizzatori, coi quali sono in buoni rapporti, che lei sarà presente (spero) al convegno "Scuola ed economia: alla ricerca della soluzione alla comune crisi" a Modena il prossimo mercoledì 3 maggio. Ne sono felice, così potrò abbracciarla e baciarla (in ogni zona permessa), ovviamente senza precedentemente presentarmi. Mi spiace di non essere riuscito a farla venire a Modena a suonare il clavicenbalo. Un vero peccato. Mi dica però, se vuole, i suoi movimenti a Modena il 3 maggio, così potrò tediarla ulteriormente. La inviterei a mie spese all'Osteria Francescana di Bottura, ma 1) sono un insegnante squattrinato, e 2) Bottura aveva detto che se vinceva il Sì andava in Ammmerica... (quindi facciamo conto ci sia andato), e infine 3) la cucina modenese non è proprio indicata per certi tipi di acciacchi. Ci sarebbe in alternativa un ristorantino vegano dove si esce affamatissimi che potrebbe forse andare bene. Che soluzione preferisce? Ce ne sono ovviamente altre di soluzioni, tra le quali anche la soluzione digiuno con giro panoramico delle bellezze artistiche della città: il duomo romanico appena chiuso per i furti, il centro dove imperversa impunito uno scippatore (fenomeno mai visto a Modena a memoria d'uomo; niente paura: lo hanno preso giusto pochi giorni fa), l'ex palazzo ducale ora Accademia militare dove ha studiato Gheddafi il quale faceva finta di non sapere l'italiano, la piazza Grande citata nella canzone di Lucio Dalla (quella di Bologna si chiama Piazza Maggiore), la biblioteca di Ludovico Antonio Muratori, la secchia rapita (falsa), ecc.
Via twitter va benissimo (non mi ha ancora bloccato).
Ti do un consiglio: stai alla larga. Vado lì per loro, per capire chi siano e cosa vogliano. Poi tornerò per voi. Ho tempi molto stretti.
Elimina180 minuti per 3 relatori più il moderatore e le domande se va bene fa una media di 36 minuti di parola: mi ero già accorto che eri di fretta, e in effetti ho chiesto conferma della tua venuta. Mi pareva davvero strano. (Senza nemmeno il clavicembalo!)
EliminaNon so se terrai l'approccio soft (come quello alla conferenza alla federazione RC di Civitavecchia del 2014, dal minuto 3.58) o sarai più esplicito.
Mi faccio le stesse domande quindi ti faccio i miei migliori auguri, pensando alla risposta di Krishna ad Arjuna per tirarmi su il morale.
Caro Professore, posso tentare di indovinare? Si tratta di Emiliano Brancaccio con Nadia Garbellini, in Currency regime crises, real wages, functional income distribution and production - European Journal of Economics and Economic Policies: Intervention,vol. 12,3.No! Non voglio vederlo!
RispondiEliminaBrancaccio E.
RispondiEliminaBrancaccio, E., Garbellini N. (2014). Sugli
RispondiEliminaeffetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio. Rivista di Politica Economica, lugliosettembre,
VII-IX. ISSN: 0035-6468.
#pirreviù.
Voto (ovviamente) nullo, ma spunto interessante. Se vuoi vedere gli effetti della peer review quando si passa da una rivista di Confindustria a una rivista un po' meno orientata ideologicamente, ti suggerisco di procurarti la versione inglese uscita l'anno successivo e di goderti le differenze...
EliminaVisto il livello tutto sommato banale delle citazioni, mi butto su un bel Marattin fresco fresco.
RispondiElimina...e invece sbagli, perché Marattin scientificamente è meglio di come lo volete dipingere (il che implica che politicamente sia peggio di come si dipinge lui, perché sa cosa sta facendo quando aiuta i governi dei "tagli").
EliminaMi ha spiazzato come al solito: a questo punto mi chiedo se sul lungo periodo tutti i punti di riferimento verranno spazzati via. Rimarrà soltanto il Guru?
EliminaOscar Giannino
RispondiEliminaGiavazzi?
RispondiEliminaBrancaccio
RispondiElimina...eh, tu sei, per tua sventura, persona informata dei fatti...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBrancaccio
RispondiEliminaEmily Brancaccio
RispondiElimina"sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi d cambi"
by Gabriele Bellussi
Luigi Marattin?
RispondiEliminaE.Brancaccio
RispondiEliminaEmiliano Brancaccio (con Nadia Garbellini)
RispondiEliminaBrancaccio
RispondiEliminaE io che pensavo fosse un quartiere di Palermo..
RispondiEliminaMi presento: Emiliano Brancaccio,
RispondiEliminaFeci il pesce in barile e mi compiaccio.
Tu invece dove si andava a parare l'hai capito da Twitter, ma va anche bene così...
EliminaEmiliano Brancaccio...
RispondiEliminaPotrebbe essere "Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di
RispondiEliminacambio" di Emiliano Brancaccio e Nadia Garbellini?
Si tratta di Emiliano Brancaccio, l'articolo è "Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio" pubblicato nel 2014 su Rivista di Politica Economica. L'autocitazione dell'introduzione (cammuffata con AA.VV) riguarda "Il monito degli economisti" pubblicato nella versione inglese dal Financial Times il 23 settembre 2013. Coautrice dell'articolo: Nadia Garbellini.
RispondiEliminaNon era poi così difficile individuarlo, tenuto conto che su Twitter, lei, caro prof., l'aveva agganciato nel sistema di puntamento laser di difesa goofynomica! :)
...siete tutti bbravi, siete... Scheda nulla!
EliminaEmiliano Brancaccio?
RispondiEliminaBrancaccio, E., Garbellini N. (2014). Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio. Rivista di Politica Economica, luglio-settembre, VII-IX. ISSN: 0035-6468. ?
Sparo:prof. Paolo Manasse
RispondiEliminaNon sono del campo ma io sto paper non lo capisco.
RispondiEliminaGuardando ai risultati per il gruppo High Income (per i LI mi pare ci siano outliers paurosi, tipo Suriname).
Dati grezzi: "The situation was different in the high-income countries, where the average annual growth of real wages was 1.11 percent in the previous years. The year of crisis then saw a slight decrease (-0.34 percent) followed by a period of growth. The annual average growth of wages after the crisis is 1.13 percent and an accumulated increase of 7.28 percent is registered at the end of the fifth year with respect to the pre-crisis level."
Risultati iterazione dummy crisi: "In the high-income countries, net of variation in the exchange rate, the crisis does not appear in itself to entail significant deviations of the dynamics of real wages from the baseline."
Conclusione abstract: "The crises examined generally prove to be
significantly correlated to a reduction in real wages" ... mah ...
Non sei del campo, ma evidentemente stai messo benissimo (complimenti). Una volta mi occupavo di ARCH, poi al momento della tesi di dottorato scelsi il debito pubblico (per dire che un po' capisco quello che fai). Ovviamente, essendo outstanding, individui subito le ovvie magagne del lavoro, che sono, poi, a ben vedere, magagne di ordine politico-dialettico (oltre che tecnico, ma su questo ci potremmo dilungare in altra sede). Il lavoro veniva gettato sui tavoli dei seminari a porte blindate del PD con lo stesso sprezzo col quale Kilgore gettava le carte di morte sui cadaveri dei nemici ("così Charlie sa chi è stato"), proponendolo ai politici astanti (il tremebondo Fassina, l'algido D'Attorre) come la bullet proof, l'evidenza di un nesso causale cogente. Poi invece non solo non si tratta di nesso causale (nella versione per l'estero viene giustamente derubricato a mera correlazione), ma, come hai immediatamente visto, questa correlazione evapora una volta che dal panel togli i poracci (tu ti concentri sulla crescita dei salari, ma se si considera la quota salari la musica non cambia moltissimo - vedi anche sotto in risposta a Mazzei). Il valore politico di questa analisi quindi si ridimensione immediatamente. A scanso di equivoci, ultimamente quando replico analisi panel faccio sempre questo tipo di sensitivity check, eliminando dal campione alcuni individui. Se i risultati sono tirati per i capelli, scompaiono immediatamente. Vi farò un esempio presto, tratto dal fronte apparentemente opposto (quello degli economisti e delle riviste mainstream).
EliminaIl punto però è che comincio ad averne abbastanza degli economisti "etero" che si piangono addosso. Gli "omo"(dossi) sono in media tecnicamente più agguerriti e rigorosi, ed è anche inutile poi lamentarsi di essere ostracizzati se non si accetta questa loro sfida.
Devo riconoscere che con marxisti di tale risma, i liberisti sono inutili. La quota salari scende in regimi di cambio fisso, cosa che Brancaccio riconosce per non fare la figura del marziano appena atterrato sul pianeta, scende ancora di più in regimi di cambio flessibile, successivi a rotture di aree valutarie a cambio fisso. La conclusione è che la discesa della quota salari diventa quasi un fatto di natura, una legge del creato contro cui nulla si può fare. Sono irrilevanti i rapporti di forza, è inutile la politica.
EliminaCerto che mettere insieme l'Italia con il Cile, il Venezuela, addirittura il Suriname è una supercazzola degna del miglior Sassaroli.
Grazie delle osservazioni Alberto. Sono gustosissime (quella del paper per l'estero modificato poi...).
EliminaCi provo? Ma si dai. È un accademico. Zingales
RispondiEliminaComunque vada, dichiaro subito che se ci ho preso è solo grazie al motore di ricerca, quindi mi autosqualifico subito.
RispondiEliminaPartecipo solo per prendere l'occasione per complimentarmi per il ritrovando vigore e benessere fisico ;)
Quindi, se G****e non m'inganna e con una minima sorpresa, io punto il dito su E. Brancaccio. Istintivamente avrei puntato il dito su altre eminenze tipo Puglisi o mr. Keynes blog...
Mi butto e spero di sbagliarmi. Il numero di Z e' una e sta all'inizio. (Minosse pero'... potrebbe anche essere Minosse)
RispondiEliminaFacile: Ponzio Pilato alias Emiliano Brancaccio. Colui che dice che un Comitato di Liberazione Nazionale con le destre sarebbe un patto con il diavolo e quindi prima di appoggiare la Le Pen sarebbe meglio astenersi, cioè: lavarsi le mani.
RispondiEliminaLetto solo stamattina presto, ma questa la so.
RispondiEliminaE. Brancaccio (e G. Garbellini): è bastata la allocuzione "regimi valutari" e l'intervista a Draghi. Avevo dato per scontato che si trattasse di un articolo di adesso, quindi mi sono detto "Boh!", ma poi mi sono ricordato di questa citazione di Draghi. Non ho letto il paper però, solo un draft senza tabelle... e ancora adesso è accessibile solo avendo un account, o pagando 10€. Ma anche no.
Io essendo un ingenuo, mi ricordo che avevo visto nel titolo la possibilità di una indagine interessante, e nelle prime "fonti" dell'articolo una sorta di tesi condivisa da mettere alla prova con i dati.
In un certo senso è così, però poche frasi dopo la prima fonte detta il merito in modo pesante: nel lavoro si valutano solo gli episodi in cui la svalutazione post-uscita ha superato una certa soglia (>25%, allargato poi al 20% senza spiegare molto, e senza ulteriori segmentazioni - sono andato a ripescarlo).
Sarebbe come dire "assumiamo che quello che dicono i Draghi sia vero" (ma Vivian Lamarque avrebbe da ridire "attento se hanno gli occhi aperti i draghi dormono / se li hanno chiusi sono svegli"), cosa è successo quando questa conseguenza si è verificata?
Beh, rimane la considerazione degli autori che gli esiti sui salari andrebbero confrontati con lo scenario controfattuale. La conclusione era comunque piuttosto interlocutoria, ma certo interloquiva con chi accettasse le premesse......... (numero di puntini a scelta).
Credo che l'abbassamento della soglia servisse a far rientrare l'Italia nel panel (altrimenti il project fear non sarebbe stato spendibile sul mercato politico nazionale). Il punto è semplice: la quota salari è scesa ovunque, quindi è correlata positivamente con qualsiasi cosa sia scesa in un dato insieme di paesi, e negativamente con qualsiasi cosa sia cresciuta. Senza gruppo di controllo non c'è esperimento, e se ti andasse di leggere la versione inglese del lavoro vedresti che in tutta evidenza il referee non italiano (più o meno confindustriale) deve avere fatto questa osservazione agli autori, provocando una excusatio non petita che va avanti per una pagina e mezza.
EliminaP.s.: ovunque tranne che nella developing Asia. Ma voi queste cose le sapete...
EliminaBrancaccio & Garbellini?
RispondiEliminaBuone vacanza prof. !
Emiliano Brancaccio
RispondiEliminaDirei Zingales, ha detto tutto e il suo contrario negli ultimi anni, quindi non mi stupirei proprio se fosse lui.
RispondiEliminaLa motivazione è corretta, ma la realtà è un po' diversa, come avrai capito da tutti i falZi che hanno usato google.
EliminaVabbe' (mi scuso ma ho tastiera inglese) ho barato . Ma prof, ho trovato post suoi precedenti di risposta a Brancaccio, più o meno stesse tematiche, da' l'idea che in ambito accademico si vada avanti come i grilli.
RispondiEliminaBrancaccio | Garbellini
RispondiEliminaSugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio
Sono in Forse tra Puglisi e Marattin.
RispondiEliminaChi vivrà, vedrà.
Senza troppo ponderare, dunque con una sorta di intuito contadino, temo, non so, che sia Macron. Dico dunque Macron.
RispondiEliminaCurrency regime crises, real wages and functional income distribution
RispondiEliminaand production
Emiliano Brancaccio
University of Sannio, Italy
Esso, ci fece incontrare 6 anni addietro. Via e-mail.
RispondiEliminaEmiliano, di nome.
Brancaccio, di cognome.
"Sugli effetti salariali e distributivi delle crisi dei regimi di cambio" (con Nadia Garbellini).
Un uomo, un piano. A ciascuno il suo.
(Alessandra/Cassandra da Firenze. Pioverà)
Quell'uomo mi ha fatto conoscere un sacco di belle persone: l'eterogenesi dei fini ha conosciuto qui uno dei suoi momenti più alti. Poi mi vado a rileggere cosa ti ho detto all'epoca, per vedere se ci avevo preso.
EliminaE. Brancacci, A. Garbellini, Currency regime crises, real wages and functional income distribution and production, European Journal of Economics and Economic Policies: Intervention, vol. 12, 3. ISSN: 1613-0960 (DOI:10.4337/ejeep.2014.00009)
RispondiEliminaZingales
RispondiEliminaProf io ci provo senza googlare, perché non ho tempo. Paul Krugman?
RispondiEliminaTake care,
Ma... ma non dovevi guglare, appunto! Solo non guglando emergono le verità. Per esempio, senza probabilmente accorgertene, la tua risposta in qualche modo allude, presente, delinea, una delle verità più evidenti agli addetti, quanto misconosciute nel dibattito: Krugman, come Blanchard, in realtà è un autore pre-keynesiano.
EliminaTentar non nuoce...o forse no. Pensavo che pace fosse fatta, ma mi sbagliavo.http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2013/02/Brancaccio-Garbellini-RPE-2014-provisional-draft.pdf
RispondiElimina@neuroperplesso3
Ma mica siamo in guerra! Io, veramente, siccome da un po' non l'incontravo me l'ero dimenticato. Ma evidentemente la sua lingua batte dove il dente duole: come al solito in ritardo, come al solito se la cava dando agli altri dei fascisti. Allora entriamo nel merito degli argomenti scientifici, così magari cambiamo prospettive, no?
EliminaVista la dimensione della minchiata penserei a uno bello visibile: monti o bini smaghi. Bye. Gila.
RispondiEliminaGila! Mitico! Ci vediamo il 20 a Gavirate (dove però suonerò solo il clavicembalo: col flauto ho dovuto smettere, a qualcosa bisogna rinunciare).
EliminaBUONGIORNO Prof.
RispondiEliminaHo immaginato che sia il "piccolo Gianni".
Stia bene e si rilassi. Prima o poi i "venduti" si stermineranno a vicenda.
Emiliano Brancaccio
RispondiEliminaVisto che sono la priama a commentare, ci provo e la butto là: Zinghy?
RispondiEliminaNon sei la prima. Solo, non ti è chiaro il concetto di moderazione della coda. In compenso sei la più onesta. Ora, prima che il nostro amico aprisse il dibattito "di alto livello" sul Sòla, ti avrei detto che lui è meglio di così. In realtà, da come il dibattito si sta dipanando, darti torto è difficile. Però, devo farlo: la risposta corretta l'hanno avuta i falZi che hanno guglato...
EliminaPosso cambiare con Fassina... ho avuto un intuizione.
RispondiEliminaConcordo. Quando si traveste da Giampaolo Galli è praticamente impossibile riconoscerlo. Ci cascano tutti...
RispondiEliminaA me non torna, da ignorante sia chiaro, il meccanismo e provo a chiedere allora con un commento.
RispondiEliminaOk ok, mi sembra di capire che il post è stato aggiunto proprio per evidenziare che "il meccanismo" è sgangherato, ma magari ci sarà una logica con cui il nostro (anzi i nostri, viste le citazioni..) giustifica il rapporto causa-effetto, rapporto che magari qualcuno qui sa accennarmi brevemente:
1- La svalutazione, attraverso l'aumento dei beni importati...
Spetta, ma se svaluto perchè dovrei importare più beni esteri? Che (se non sbaglio...) costeranno di più a me che li devo comprare ad esempio con la "liretta"?
Se svaluto sarà più conveniente acquistare un prodotto italiano rispetto ad un'altro di importazione, o no?
2- l'aumento dei beni importati porta a rivolte:
Beh, ma come!? anche qui...
Non è stato proprio con l'eurone (di fatto apprezzando la nostra moneta, o meglio adottandone una più forte della precedente) che abbiamo iniziato ad importare (magari a debito) carrozze tedesche a gò gò?
Ad ogni modo, piazze riempite per questo non ne ricordo...
Quindi se cresce l'import si possono vedere aziende fallite e altri fatti negativi, ma il riempimento delle piazze lascia un po' a desiderare.
La svalutazione porta "high inflation".
Dopo qualche lettura (divulgativa eh) in merito, mi pare di aver capito che tra la causa e l'effetto ci stia un po' troppa roba in mezzo. Quindi non mi esprimo in merito, anche se per molti in giro sembra una formula matematica certa: svaluti tot, e l'inflazione aumenta di tot.
Non azzardo risposte al quizzone, tanto ormai è stato risposto, ho postato solo perchè come ho spiegato non mi torna la logica della domanda.
Un saluto e grazie per il blog e i libri! :)
O.T. Forca Resuni!
RispondiEliminaLe sottilissime astutie di Bertoldo, Le piacevoli et ridicolose simplicità di Bertoldino e Novella di Cacasenno, figliuolo del semplice Bertoldino
RispondiEliminaè questo vero? :D
ma perdinci non poteva che essere brancaccio. ha appena fatto uscire un'intervista dell'amico di merende rampini in cui si autoincensa di tutta una serie dell'io l'avevo detto....che l'euro è brutto ma litalia ha fatto bene a entrarci all'inizio...che sarebbe meglio uscirne adesso... della serie...psycho!
RispondiEliminama quando si scrivono questi articoli o si fanno questi studi non si obbligano gli economisti al controfattuale del tipo: "se il regime di cambio fisso continua, cosa sarebbe successo?".
RispondiEliminaE tipo spiegazioni sulle inerzie relative agli adattamenti (per esempio penso che per effetto "povertà" e cultura dell'austerità in caso di ritorno alla lira uno si farebbe diminuire gli stipendi o per lo meno non se li farebbe adeguare e quindi con l'aumento del reddito la quota salari calerebbe).
PS: ridendoci sopra, NON SCHERZO, lo scorso giorno ho pensato: "ma che fine ha fatto Brancaccio?"
Mi perdoni professore, ma, leggendo l'articolo in questione, ho provato un certo stupore. Infatti, forse ho interpretato male e non so leggere tra le righe, ma Brancaccio non fa quelle citazioni tanto per "avvalorare la sua tesi", quanto per presentare possiamo dire la "tesi mainstream" che lui poi va a testare con non una non troppo velata vena critica. Dal suo post sembra evincersi, almeno ai miei occhi, che Brancaccio abbia pubblicato una grande apologia dell'euro in funzione di presunti danni inflazionistici, tanto che leggo nel commento sopra di me "ma avrebbe dovuto fare un'analisi controfattuale di cosa succede a rimanere" che è esattamente quello che Brancaccio dice già dall'introduzione! Insomma, sono pronto agli insulti, ma mi sembra che questo post sia tendenziosamente volto a far passare Brancaccio per quello che non è. Dove mi sbaglio?
RispondiEliminaTommaso
Caro: sei solo tu che stai insultandomi, dandomi del disonesto intellettualmente. Fatto sta che l'articolo lo hai letto al contrario: nessuno ci ha letto quello che ci leggi tu perché non c'è. Nel caso ci sia, e mi sia sfuggito, ti pregherei di indicarmi il passo preciso in cui viene detto che oggetto del lavoro è criticare la visione mainstream di Draghi e Blanchard. Aspetto fiducioso. N.b.: siccome per gli italiani la roba pubblicata in Italia vale poco, io faccio riferimento alla versione pubblicata all'estero e ti pregherei di fare altrettanto (ma non è essenziale). Ripeto: mi serve la frase esatta, non le tue sensazioni (che rispetto ma non hanno riluevo scientifico).
EliminaFaccio mea culpa perché ho esagerato a dire "non troppo velata vena critica", facendo intendere che Brancaccio facesse un invettiva che non fa. Però, come credo lei abbia inteso, intendevo dire che, a mio parere, dire "usa questi articoli per 'avvalorare' la tesi" facesse risaltare (e nei commenti leggo anche questa linea di interpretazione) l'idea che ci fosse un'aderenza di idee tra Brancaccio e queste prime tre citazioni. Piuttosto invece mi sembra di poter intendere che l'articolo in questione faccia un'analisi su dati storici per guardare alla veridicità di queste tesi (o meglio, soprattuto della questione salari, non fa certo un test per verificare i disordini sociali). Insomma, se io faccio un articolo per parlare della sua posizione sull'euro, e la mia prima frase è "Bagnai dice che" questo non vuol dire (automaticamente) che io stia avvalorando le sue tesi. Scrivevo questo anche considerando che c'è prima di tutto un'ampia sezione 2 che fa una review abbastanza variegata della letteratura (mi sembra rilevante scongiurare l'idea che Brancaccio muova tutto il suo lavoro scientifico sulle dichiarazioni di Draghi), e che nella sezione 7, con diretto riferimento all'euro, si fa prima una critica ad alcune tesi blanchardiane e poi si conclude dicendo che sarebbe assolutamente fondamentale per discutere di come applicare certi dati alla questione euro fare un'analisi comparativa (come qualcuno, nel commento che citavo, sosteneva Brancaccio ignorasse). Credo si sia capito ciò che volevo dire, purtroppo non ho una risposta con "frasi esatte" perché non mi sono espresso bene sul punto in questione (non avevo detto come da lei sostenuto che l'oggetto del lavoro è criticare draghi, però avevo comunque usato l'espressione "non velata critica" che possiamo ritenere scorretta) ed effettivamente il mio commento era riportare una "sensazione", per quanto non rilevante, negativa, legata soprattutto alla mia percezione di un tono "di attacco" verso Brancaccio che mi era sembrato eccessivo o comunque, in qualche modo, superficiale (fermo restando che magari è un articolo davvero schifoso, e io non ho le competenze per valutarlo: ero turbato dall'utilizzo delle prime 3 citazioni). Comunque, probabilmente ho dato io sia una lettura che un commento semplicistici. La ringrazio comunque per la risposta e colgo l'occasione per fare i complimenti per il lavoro sempre interessante di questo blog.
EliminaCaro, grazie per i complimenti, ma vale il solito principio: amicus Plato, sed magis amica veritas. Tu dai una lettura fantasiosa di quanto è scritto. Capisco e rispetto i tuoi motivi. D'altra parte, è anche chiaro che se si vuole pubblicare su in giornale di Confindustria bisogna proporsi in un certo modo. I fatti sono che al mondo la quota salari è scesa ovunque. Un esperimento senza gruppo di controllo convince solo chi aderisce ideologicamente al risultato.
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