giovedì 14 febbraio 2013

A famija europea (fiji e fijastri)

Ricevo dar TogaRossa e volentieri pubblico, così me la spiegate:


Incredibile : la Francia gna'a fà ed allora Olli gli allunga i tempi, e tu - mio Guru - lo avevi detto e scritto nel tuo libro !!!

In culo ai francesi : che si tengano pure Nizza e la Savoia...e anche Carla Bruni

Ciao ciao 

P.S.

le français ne sont que des italiens de mauvais humeur


Che ha fatto "er renna"? Possibile che io stia qui, e non so niente? Eh, ma io sto lavorando sull'Africa subsahariana. Diciamo che mi porto avanti col lavoro, come sapete... Fatemi sapere!



(Comunque, guru 'sta fava! È solo la storia che si ripete: vedete alla voce 10 agosto '93. No, non 1793, a quello dobbiamo ancora arrivare - ma ci stiamo sbrigando. Io dicevo 1993. Fra le righe: quando stava per toccare alla Francia, si allargò la banda di oscillazione delle valute nello Sme. Ah, vous ne le saviez pas! Tiens. Signora mia, quanta 'gnoranza c'è in giro...)


104 commenti:

  1. Eh se è per questo c'è anche un bel mucchio di segatura sotto il Golden Bough. Pil germania meno 0,6

    RispondiElimina
  2. Sembrerebbe riferirsi a questo:
    http://www.ft.com/intl/cms/s/0/d7eac160-75da-11e2-b702-00144feabdc0.html#axzz2KrNgQiaH

    In Italia questo:
    http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,495979/Olli_Rehn_i_Paesi_in_crisi_possono_avere_pi%EF%BF%BD.aspx

    RispondiElimina
  3. E come lei ben disse:" quando la Francia si accorgerà che non è conveniente stare nell'euro,........................ne usciremo tutti".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bravo, hai finito di leggere il libro nicò? Quando lo invitiamo il Prof Bagnai in Campania?

      Elimina
  4. Non so voi, ma sta cosa mi fa leggermente incazzare.
    Pero' adesso viene il bello. Puntata dopo puntata andra' in onda lo spettacolo della fine dell'euro. I pop corn sono pronti.

    RispondiElimina
  5. Lo dicevo altrove: la Francia è lo svincolo esterno!

    RispondiElimina
  6. finito! ho letto tutto il blog!

    e adesso? ricomincio dalle istruzioni per l'uso, in attesa della mia copia del libro, comprensiva di tutte le pagine

    RispondiElimina
  7. La cara "Renna" si focalizza sull'effetto che fa sentirsi dire di aver sbagliato i conti da parte del FMI. Nel documento esprime e rinnova il convincimento che l'Europa sia sulla giusta strada, ma sottolinea che a causa di un cambiamento del sentiment degli investitori e di una "inaspettata" caduta della crescita si è acconsentito ad ammorbidire i termini del consolidamento fiscale per Grecia, Portogallo e Spagna. Beh, se l'hanno fatto per loro, saranno certo giustificati i francesi.

    RispondiElimina
  8. Tornare alla sovranità monetaria subito è possibile con una scappatoia http://www.libreidee.org/2013/02/debito-e-banche-pubbliche-la-germania-ci-rovina-barando/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=feed+%28LIBRE+-+associazione+di+idee%29

    RispondiElimina
  9. Vive la france, soprattutto se ci aiuta scappare da tutti questi figli di troika!!!

    La grecia è in ginocchio grazie alle brillanti ricette di questi euro-geni

    date un occhio qui

    http://www.byoblu.com/post/2013/02/12/SOS-GRECIA!-E-davvero-emergenza-LIVE.aspx

    RispondiElimina
  10. Esploderà alla fine la famosa "incompatibilità tra l'aspirazione francese all'uguaglianza e il desiderio tedesco di egemonia" di cui parlava Feldstein. (Altro che "la Grecia è il più grande successo dell'€ e seguiamo l'esempio di Menem" di Monti, spernacchiato ormai perfino da un falcaccio come Luttwak.)

    Tanto l'abbiamo capito che la Germania non ce la fa proprio a non infilarsi ogni tanto e se glielo lasciano fare nella trappola del Reich millenario voluto dal suo complesso chimico-industriale.
    Anche per una beata come me è ormai evidente che le renne dal naso rosso cercheranno in tutti i modi di smentire loro stessi e le loro regole euree pur di non far rovesciare il tavolo alla Francia. Alla faccia nostra e degli altri maiali, purtroppo. Che facciamo, tifiamo Giovanna e perfino Gilles de Rais?

    RispondiElimina
  11. Purchè non si prolunghi l'agonia.
    L'UE teme per la Francia, allenta la stretta, i tempi si allungano.
    E dal 26 si riparte di gran carriera con le riforme strutturali.

    Mi domando quanto tempo abbiamo. Lo studio di Merril Lynch che ci ritiene i piu' avvantaggiati da un'uscita dall'euro è ancora attuale 6 mesi dopo o al contrario lo diverrà sempre di più? Più passa il tempo più aumentano i costi dell'uscita, in modo proporzionale, geometrico o al contrario diminuiscono? Esiste un punto di non ritorno in cui tra stare o uscire non ci sarà più differenza, in termini economici (ma anche di conseguenza dal punto di vista democratico)? Esistono cioè i sedimenti della grande crisi che prevede Monti (con quello sguardo sognante sembrava vedere un Everest inamovibile di sedimenti...)?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi preoccupa un po’ il clima sempre più favorevole agli investimenti diretti esteri, che rischia di farci perdere pezzi preziosi del nostro tessuto industriale mentre attendiamo fiduciosi l’uscita (rendendo quindi probabilmente più macchinosa la ripartenza del mercato interno una volta usciti).

      Sotto questo aspetto, probabilmente prima ci sganciamo e meglio è.

      Elimina
  12. agosto del '93... Aspettiamo anche noi la calda estate e vediamo che succede alla Francia. Stanno andando sempre più in basso adesso, figurarsi se si prodigano ancora ad abbassare il deficit come cresceranno... Cresceranno fiori sulle macerie. Sublime!
    Magari l'estata sarà l'occasione buona per gli alemanni di dire: "ci stacchiamo, questi PIIGS non lavorano e vanno al mare".

    RispondiElimina
  13. “SE PARIGI PIANGE, BERLINO NON RIDE”.

    Estratto dal Fattoquotidiano:

    - La crisi finanziaria e l’indebolimento delle esportazioni pesa anche sulla Germania, che ha registrato un calo del Pil pari allo 0,6% nel quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. (Come aveva già anticipato lei Prof.)

    “E SE BERLINO NON RIDE, ANCHE L’ALTRO MARIO DIVENTA ACCOMODANTE”.

    Sempre estratto da il Fattoquotidiano:

    - La crescita economica dell’Eurozona continuerà ad essere “debole” nella prima parte del 2013, ma poi dovrebbe “recuperare gradualmente“. Lo ha annunciato la Banca centrale europea nel bollettino di febbraio, “SOTTOLINEANDO CHE LA RIPRESA SARÀ SOSTENUTA DA UNA POLITICA MONETARIA ACCOMODANTE DELLA BCE”, dal miglioramento del clima di fiducia nei mercati e dalla loro minore frammentazione.

    Miracolo!!!!!!
    “UNA FOLGORAZIONE COLLETTIVA SULLA VIA DI DAMASCO”.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. c'è anche chi gode della situazione.. hescaton..

      http://www.wallstreetitalia.com/article/1500958/crisi/la-germania-verso-la-recessione-il-cerchio-si-chiude.aspx

      Elimina
    2. Mi sembra un'analisi un po' dilettantesca, che fa l'errore uguale e contrario di quelli che dicono che tanto non ci libereremo dell'euro perché la Germania è fuuuuuuuuuuuuuurba. L'articolo manca profondità storica e di visione economica.

      Il fatto è che la Germania HA tratto beneficio dall'euro e che TUTTI trarremmo beneficio da uno sganciamento. Che poi la leadership tedesca abbia gestito male, in modo miope, per rispondere a esigenze elettoralistiche interne, questo vantaggio, e lo abbia trasformato in uno svantaggio per sé e per tutti, non implica, come vorrebbe il dilettante di turno, che questo vantaggio non ci sia stato. Al contrario: implica che è assurdo mantenere in vita un sistema che attribuisce un ingiustificato vantaggio a un paese che, nella complessità dei suoi meccanismi politici e decisionali, è visibimente incapace di approfittarne con moderazione!

      Segnalo che la redazione di Wall Street Italia giustamente prende le distanze dall'articolo stesso (che fa comunque bene a proporre alla discussione generale).

      Elimina
    3. Si, un' accozzaglia un po' disordinata di teorie donaldiane che però derivano, inevitabilmente e aggiungo comprensibilmente, da un' estrema opacità delle istituzioni europee.
      che la cessione di sovranità sia un disagio comune è pacifico, o perlomeno io lo sento, che ci sia un serio problema di democrazia in Europa mi sembra altrettanto pacifico, che non si capisca troppo bene a quali istanze risponda la commissione europea, etc. etc. etc. e poi e poi e poi etc. etc. Tutto vero, solo la storia ci chiarirà questi dubbi, ricordando sempre che la storia la scrivono i vincitori.
      Questo però non può nascondere che la crisi economica attuale è per buona parte da ascrivere alla leadership tedesca, sia per quanto riguarda le cause che per quanto riguarda le fallaci soluzioni messe in campo, ora che la Germania avrebbe pagato essa stessa le conseguenze della sua miopia politica, era cosa nota da tempo su questo blog e ampiamente prevista dal professore ( mi sembra, mi corregga se sbaglio ).

      L impressione che traggo da questo particolare momento storico ( opinione molto personale )è che non ci stiano veramente più capendo una beneamata, che l' euro sia una gabbia un po' per tutti e forse tutti i paesi, compresi i più grandi, abbiano la tentazione di buttarlo nel cesso, ma che nessuno voglia essere il primo.

      O forse è solo una mia recondita speranza :-)

      Elimina
  14. Si proprio così, nel frattempo l' UE fa i complimenti all' Italia per l' opera di risanamento dei conti pubblici.
    I dirigenti del PUDE ringraziano deferenti, scossi da fremiti di intenso piacere fisico, sembra che qualcuno sia stato visto scodinzolare con la lingua fuori.

    RispondiElimina
  15. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/italia-on-sale-come-nel-92-senza-politica-campo-aperto-a-magistratura-e-poteri-50924.htm

    CVD

    RispondiElimina
  16. Pressò,visto che il SUO blog è sempre stato un posto,a me sembra di aver capito questo,dove l'economia è solo un pretesto per parlare di cose più interessanti.La musica,la letteratura,la politica,il metodo scientifico le evidenze empiriche,er bon vino a bbona cucina.Avrei da fare una domanda a tutti i lettori e anche a lei.

    E' giunto il momento secondo voi di buttare a mare i punti di riferimento della generazione dei nostri genitori,per quelli della mia età 36,e per alcuni della propria che,secondo me oggi non rappresentano null'altro che i Fogni della Finiftra?Ovvero il Concilio Vaticano II e il 68?O nun me magnate se po' e se deve argomentà.Io le mie credio di averle e se mi sono sbagliato mi corrigerete!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'eterna lotta fra i pochi che hanno e i molti che danno ha avuto definizioni diverse nei millenni, possiamo cambiarle ancora. Le etichette si leggono, il vino si beve.

      Elimina
  17. La storia si ripete sempre due volte: la prima in tragedia la seconda in farsa.

    RispondiElimina
  18. Carissimo DINO977, per quanto mi riguarda puoi buttare a mare il Concilio Vaticano II con tutto il Vaticano messo insieme,invece se butti a mano il ’68 dovrai buttare a mare anche:

    • Lo statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse
    • L’emancipazione della donna
    • La legge sul divorzio
    • La legge sull’aborto
    • La riforma sul diritto di famiglia
    • Lo statuto dei lavoratori
    • Nuovi rapporti tra genitori e figli
    • Nuovi rapporti tra docenti e studenti
    • Nuovi rapporti tra coniugi
    • Libertà in ambito sessuale
    • Fine della guerra del Vietnam
    • Contestazione contro tutte le guerre
    • Difesa dei diritti civili universali


    ADESSO DECIDI TU SE BUTTARLO A MARE OPPURE NO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però dovrai tenerti l'euro, visto che dalla patetica e sconclusionata genia dei sessantottini sbilifestini provengono i più sfegatati pasdaran di questo nuovo fascismo...

      State attenti a non confondere le libertà che costano poco con quelle che vi vengono fatte pagare con reddito, dignità, e vita umana. Vi ricordo che il disoccupato che si è dato fuoco a Nantes avrebbe potuto sposarsi con il suo ragazzo. Non è stato abbastanza per convincerlo a evitare il gesto (forse perché non aveva un ragazzo?).

      Elimina
    2. Io non butto a mare,quello che hai scritto,però penso che,parecchi di quelli che nomini sono stati battezzati su orizzonte48 come diritti cosmetici,sul pacifismo da Thoreau a Waldo emerson fino a Bertrand Russell,esisteva da tempo e sul Vietnam non tralascerei di considerare la bilancia dei pagamenti USA e l'oofensiva del Tet.Ma la mia domanda voleva mettere in evidenza alcune eredità del 68.La cultura dello slogan,quel turpe modo di ragionare secondo il quale il personale è politico che,a mio modesto parere ha aperto le porte all'individualismo più sfrenato,penso lo spieghi molto bene in un capitolo del suo ultimo libro il compianto(secondo me)Hitchens il libro è Hitch 22.Dell'ambientalismo reazionario venutoci in eredità ne vogliamo parlare?Visto che qui abbiamo imparato a ragionare al netto la mia domanda riformulata è:i pregi sicuramente esistenti superano i difetti?Tengo a precisare il travaglio mio personale prima di partorire questa idea e stato grande,essendo uno che ha frequentato,tutti i comunoidi,i no global e i centri (a)sociali possibili.se qualcun altro ha piacere di discutere ancora a me non spiace affatto!Sul Concilio al netto lo butto a mare ma piacerebbe parlarne.

      Elimina
    3. Dovrai buttare a mare anche:

      - Giuliano Ferrara
      - Paolo Liguori
      - Giampiero Mughini
      - "Uolter" Veltroni Clinton Jr.
      - Baffetto D'Alema
      - Gad Lerner
      - Paolo Mieli
      - Gaetano Pecorella !!!
      - Barbara Palombelli e consorte
      - Il RADICALCHICCHISMO

      Tutti ottimi motivi direi.

      Elimina
    4. la libertà di scegliere come morire di fame

      Elimina
    5. Parlando di nuovo fascismo, non posso esimermi dal sottoporvi la perla piddina del giorno. Sarà una stupidata, ma a me i toni di questa gente danno davvero di che riflettere:

      "Lavoriamo per un Europa più forte. Fra qualche tempo lo capiremo tutti. Anche tu."

      [l'apostrofo manca anche nella versione originale]

      Elimina
    6. @DINO977 e @spada900
      l'invito che mi sento di fare è di approfondire la storia, ma anche la cronaca, di quegli anni per poter capire in che ambito ci si muoveva e si faceva politica. Schieramenti opposti a livello mondiale che si riflettevano a livello nazionale, regionale (regioni di dx e di sx), città, sport (calcio di sinistra anche se con tifoserie di dx, tennis di dx) e persino bar di dx e bar di sx. Questo ha portato scontri duri e radicali ispirati da ideologie ritenute adamantine. Può essere capitao che per spirito di "contraddizione" sia stato esasperato qualche concetto.
      I fatti conseguenti sono davanti ai nostri occhi (per chi vuol vedere, come dice qualcuno su questo blog): se sono malato ho tutele salariali e occupazionali, non è possibile licenziare senza motivo (ancora per poco), le ferie sono pagate (per chi ancora è baciato dalla buona sorte), etc.
      D'altra parte, a mio parere, sono saltate tutta una serie di regole e convenzioni sociali non scritte che hanno via via degradato il consorzio civile: ad esempio, le elementari regole di educazione sono ridicolizzate, anzi il comportamento rozzo e belluino è quasi d'obbligo (non si dovrebbe sputare, pisciare, ruttare per strada di fronte a tutti, ci si dovrebbe sempre rivolgere con educazione a chi non si conosce e/o è più anziano, anche perchè se non è troppo anziano potrebbe ripagare con "moneta pesante") e mille altri esempi.
      Chi dei frequentatori del blog lavora in ambito scolastico? Potebbero testimoniare le assurdità più assurde: ragazzini che fumano, bestemmiano, rispondono male al prof., e guai a fare rapporto, perchè un "belluino" genitore verrà a scuola a protestare "...tu non capisci un c....o, mio figlio è bello buono e bravo...".
      In breve: consapevolmente o meno, eteroguidati o meno, sono state fatte "saltare" alcune regole (ad esempio svuotate d'autorevolezza e autorità alcune figure - mi pare addirittura che il rappresentante dei genitori possa dire la sua sulle bocciature degli alunni). Mancando di fatto queste regole tutto si perde nel lassismo, nel buonismo, nel perdonismo e in tutte le minchiate che ci circondano. Qualche anno fa lessi che in Korea del Sud se ti bocciano all'esame di maturità non puoi ripeterlo: penso sia esagerato, ma qui siamo al punto che è tutta una barzelletta.

      Si lo so, un po' lungo e mal scritto ma spero mi pirdonerete.


      Nota tecnica per la gestione blog:
      Non essendo "emilio 14 febbraio 2013 15:29", ma essendomi identificato comunque come "emilio" dal primo commento di qualche mese fa, c'è modo di evitare le omonimie in modo automatico?

      Elimina
    7. Mi sa che Spada confonde le lotte operaie degli anni '60 (cui si devono le cose buone in campo di tutele del lavoro etc.) e le lotte studentesche, fatte cioè (o monopolizzate, insomma) dai figli della borghesia, che hanno agito apparentemente in sintonia con le lotte operaie, ma nei fatti erano di tutt'altra pasta. Se dai frutti si deve riconoscere la pianta, sotto la pianta delle lotte operaie ci sta lo statuto dei lavoratori, sotto quella del '68 studentesco ci stanno i Ferrara, Mieli, Lerner già citati.

      Ero un ragazzo in quei "formidabili" anni, e mi sono sentito defraudato della giovinezza, per quel clima di contrapposizione aprioristica e stupidissima che guastava ogni rapporto. Esempio: un mio amico entrò in profonda crisi quando, lui che amava tantissimo Lucio Battisti, scoprì che era di parte politica opposta alla sua. Oggi questo appare per la scemenza che è, ma in quei "formidabili" anni era acqua corrente.

      Lavoro nella scuola e da un lato confermo quel che dice Emilio, sul fatto che il decantato "nuovo rapporto tra docenti e studenti" si risolva perlopiù nell'abdicazione totale alla responsabilità educativa da parte dei docenti, a causa sia del comportamento degli studenti, sia di quello delle famiglie, ma anche (non dimentichiamolo) dall'arrivo in cattedra dei "ragazzi" del '68. D'altra parte, basta "unire i puntini":

      1) se il '68 è nei fatti l'affermarsi della "dittatura del desiderio" in opposizione assoluta alla tradizione, e

      2) se l'educazione è il lungo percorso per aiutare il giovane ad affrancarsi dall'egoismo infantile, dalla propria personale "dittatura del desiderio",

      ne discende che un docente che accetti quel portato sessantottino NON POSSA essere un vero educatore. La maggior parte dei docenti in crisi che conosco è tale per questo irrisolto conflitto tra la loro genuina volontà di trasmettere valori e contenuti (che in latino farebbe "traditio") e i postulati anti-tradizione che hanno permeato il '68, ai quali non sanno opporsi per comprensibili motivi di coerenza con il proprio vissuto.

      Ovviamente non pretendo che tutti accettino pacificamente le premesse 1) e 2) per come le ho enunciate, ma spero di non attizzare polemiche infuocate in casa di Goofy: questo è pur sempre un blog di economia!

      Elimina
    8. @Aurelio

      Questo è marginalmente un blog di economia, ed è sostanzialmente il blog di un uomo di cultura e di un insegnante che si chiede come mai debba lavorare su materiale sempre più guasto. Il tuo intervento è un pezzo importante della risposta a questa mia domanda. Grazie.

      Elimina
    9. @Aurelio
      Le tue considerazioni sono interessanti per me, però vorrei sottolineare un aspetto. La mia generazione (1975), quella che è nata dopo il '68, ha vissuto in pieno gli effetti dell'"arrivo in cattedra dei "ragazzi" del '68" e non ricordo sinceramente guasti così significativi se confrontati a quelli delle generazioni a noi più vicine. Sinceramente non vedo OGGI quanto di quel '68 (e su che cosa rappresenti quel '68 si potrebbe discutere all'infinito) sia effettivamente in cattedra.
      La mia generazione è quella che in minor misura ha subito il peso determinante, secondo me, dell'omologazione culturale operata dalle televisioni. Io ritengo, e sposo il pensiero profetico di Pasolini, che i danni siano stati prodotti non tanto dal '68, che forse può avere avuto direttamente o indirettamente delle responsabilità, ma dalla realtà utopica e distopica creata dal mezzo televisivo.
      Più questo diventa pervasivo (e ci sono gli strumenti, le teorie e le prassi che lo determinano in tal senso, basti vedere la differenza tra ciò che era permesso in passato e ciò che è consentito oggi sul versante pubblicitario) e più forte emergono le frizioni tra realtà che si contraddicono e che non possono coesistere nella mente di un ragazzino, culturalmente ancora acerbo. Scusate se semplifico molto. Questa è la mia opinione in merito.

      Elimina
    10. Non sono del tutto sicuro che questi punti di vista siano sostituti, mi sembrano piuttosto complementi.

      Elimina
    11. @Aurelio

      Spero di non incendiare il blog su una discussione sul ’68. Se il Prof. ritiene di bannare il mio post lo faccia e basta. Lo accetto, forse ormai l’argomento è anche un poco logoro. Ma, se posso, vorrei ricordare alcune cose, non ideologiche, che fecero da supporto a quello che accade in quegli anni.
      Ci fu un’uniformità di comportamento da parte di milioni di persone che lavoravano in fabbrica, dagli USA alla Francia al UK all’Italia, su catene di montaggio che oggi non esistono più (almeno concepite in quel modo: nessuno di quelli che sono venuti dopo hanno visto i reparti della lastroferratura o della verniciatura in Fiat Mirafiori nel 1967, un inferno in terra!), che richiesero taglio dei ritmi di lavoro, salario UGUALE per tutti, diminuzione di orario, etc. In seguito, non a caso anche nel nostro paese, la produttività CREBBE (come testimoniano i dati messi a disposizione dal prof.). Parallelemente si mossero milioni di ragazzi in TUTTO il mondo occidentale (compresa Polonia e Cecoslovacchia) mettendo in discussione sia i rapporti di forza e gerarchici che imperversavano in tutte le istituzioni (dalla scuola, ai manicomi, ai rapporti sociali in generale) e che PRIMA dell’offensiva del Tet (che risale alla fine del ’68) contestarono la guerra nel Vietnam e la corsa agli armamenti nucleari.
      Tutto questo non può essere ridotto a “oggi gli studenti si comportano male” e neanche a fare l’elenco di chi (solo alcuni) poi sono diventati fra i più stupidi sostenitori della REAZIONE a quel movimento di oltre 40 anni fa, cui peraltro loro hanno partecipato solo superficialmente e da cui si sono allontanati molto in fretta. Per esempio, Ferrara era iscritto al PCI e non ha mai partecipato a quel movimento (se non scappando a Valle Giulia…), e tutti gli altri che oggi si trovano in posizione di privilegio (Paolo Mieli, brrr…, Mughini, Liguori e buon ultimo Veltroni, che è arrivato dopo e non è mai andato a fare niente davanti a nessuna fabbrica se non a distribuire le copie dell’Unità che dopo il 1973 non vedeva l’ora di inciuciare con la DC di allora).
      E, per non farla troppo lunga, vorrei concludere con una sintesi di tutto questo, ben sapendo che poche righe non possono certo riassumere la complessità di decenni di storia e tantomeno si può riassumerla sotto forma di episodi tratti dalle nostre singole e limitate vite personali (proprio perché il personale forse NON è tutto politico, ma in parte SI).
      Se la reazione a quegli anni e a quel movimento è stata la distruzione nei decenni seguenti di tutto ciò che teoricamente lo aveva sostenuto, è stato il rifiuto di Keynes, l’inizio dello smantellamento dello stato sociale, la deregulation delle regole della finanza e tutte le cose che oggi ben vediamo sotto i nostri occhi, etc., la esaltazione del liberismo più sfrenato, tutte le cose che ci diciamo qui nel blog, compresa la costruzione di un’Europa basata sulla deflazione salariale più sfacciata, forse vuol dire che la PAURA era stata tanta e che le cause di questa forse non stavano in qualche comportamento di cui oggi possiamo parlare al bar. Queste riflessioni sugli studenti i giovani etc. mi sembrano facciano il paio con statobruttocorruzionedebitopubblicosbagliato !
      Scusate lo sfogo, ma non bisogna dimenticare che anche quella, da parte degli studenti di allora, è stata resistenza, come quella che stiamo cercando di produrre oggi. E non è detto che fra un poco non ci sentiremo dire che siamo tutti canaglie e disfattisti del grande ‘fogno’.
      Tito

      Elimina
    12. @ tito
      Vorrei stemperare la polemica: quello che dici sulle lotte operaie è sacrosanto e lo condivido, solo non condivido il mettere insieme lotte operaie e moti studenteschi. Le due piante si sono intrecciate variamente, ma le radici sono ben diverse.
      E quando si dice "il '68" come fenomeno culturale sociologico, come quello che ha portato a modifiche sostanziali del modo di pensare, divenendo uno spartiacque nello sviluppo delle società occidentali, credo sarai d'accordo, NON ci si riferisce tanto alle lotte operaie, che infatti sono state rintuzzate in gran parte da ciò che chiami reazione e che si collega all'€uro, quanto invece al cambio di paradigna le cui radici stanno nella "fantasia al potere", nel "vietato vietare", nel "dopo Marx, aprile". Ideali radicalmente borghesi, se osservati freddamente.
      Da qui discende la premessa 1) del mio precedente messaggio, che cerca di vedere il fenomeno "dall'alto", e della quale resto convinto.

      Poi, e qui riprendo anche

      @Ivan Boni

      io ho fornito un corollario riferito perlopiù al mondo della scuola come l'ho vissuto in prima persona dalla trincea degli insegnanti, non una sistemazione filosofica complessiva. Certamente altro è intervenuto, i mass media, e ci aggiungo pure la crisi del postconcilio. Tendo però a vedere la radice del mutamento nel cuore delle persone più che nelle "strutture". Se sono in crisi molti docenti, sono in crisi ancora di più le figure paterne (da tempo) e ora anche quelle materne (questo è il vero Götterdämmerung). Date queste premesse, i giovani stanno come possono, sono vittime a loro volta, e a volte mi sembrano fin troppo bravi.

      (Per prevenire eventuali polemiche, preciso che laddove ho scritto "non possa essere un vero educatore" intendo che invece si può essere comunque bravi a trasmettere contenuti: solo che educare è cosa che va oltre i contenuti).

      Elimina
    13. Io aggiungerei fra le eredità,di quei "formidabili anni" aggiungerei l'odio antistato della serie lo stato non si può migliorare,solo abbattere.Penso che oggi sia arrivato al compimento,come possiamo ben vedere,Certo non ridurrei tutto alla scuola o alla dictomia(che brutta parola,quasi da sbilifestino) operai,studenti.Non metto neanche in dubbio i buoni propositi di quella generazione,ma abbiamo imparato bene cosa farci con la buona fede,aggiungerei che il confronto fra aspettative e realizzazioni il 68 non ci fa bella figura.

      Elimina
  19. Chissà, se ci impegniamo, magari riusciamo a fare parallelismo perfetto 10/08/93 con 10/08/13... Beh, speriamo che la vita dell'euro sia comunque breve!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. speriamo,io ho scommesso una birra contro 10 grappe per l'€ morto prima di ferragosto.

      Elimina
    2. E io spero vivamente che lei vinca la sua scommessa! Perché la vincerebbe tutto il Paese.

      Elimina
  20. Se volete sapere cosa succederà in Italia domani basta guardare cosa è successo in Francia ieri - ripeteva spesso la prof di Storia del liceo.
    Perché siamo sempre i primi a subire e ultimi a reagire?
    In ogni caso per tenere calmo il francese incazzato hai voglia la renna a muggire, bramire, belare, ragliare, non so come si chiami il suo verso, ma non è che sia importante, per questo sarebbe più utile il parere di un antropologo di quello di uno zoologo, forse...

    RispondiElimina
  21. leggere Goofy fa bene!
    tra un Dixit Domine e pezzi dei CCCP, esaltato da un paio di link all'orrore, riprendo Apocalipse Now, (non è il Congo, non è il Mali, tantomeno l'Afghanistan, è Bologna durante quest'inverno 2013 in cui per non precettare gli insegnanti che dovrebbero sorvegliare i concorsoni si decide di rimandare tutto CAUSA NEVE EPOCALE che si scioglie in 20 ore) e improvvisamente tutto acquista nuovo senso, in cui anche se sono vistosamente OT mi permetto di condividere l'epifania quotidiana regalatami dal Maestro:

    This is the way the world ends
    Not with a bang but a whimper


    Detto questo, viva i piddini che mi permettono d'essere, fino in fondo, "hollow" pure io, indignato inutilmente.

    RispondiElimina
  22. Albè,lo sapevi che quel buontempone di Olli ha esattamente la nostra età?Lo avresti detto dalle foto?
    Ma passiamo alle cose serie;esentato per nazionalità dalla par condicio,l'altro amico Schaeuble salta con i piedi nel piatto: www.lettera43.it/politica/schaeuble-agli-italiani-non-votate-berlusconi_4367583980.htm
    Ovviamente non si contenta di raccomandarci chi non votare.
    Visto che sei da quelle parti,ti saluto con una di Boris Vian:"Rallegriamoci,pensando a tutto quello che non siamo" :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Soprattutto non credo abbia il nostro reddito. Io mi sono permesso di esportare qui un Perticaia, che ci siamo bevuti col boeuf bourguignon. So' soldi spesi piuttosto bene. Poi torno con calma, e facciamo un'indagine di mercato più approfondita! Grazie!

      Elimina
  23. Vi segnalo, se non l'avete già vista/letta, l'intervista di Claudio Messora a Loretta Napoleoni.

    Risulta molto più chiara la sua posizione sul debito pubblico: non è per un ingenuo no debito, come era sembrato di capire in precedenza, quello che propone è una rinegoziazione coi creditori esteri, sempre sulla base della teoria del debito odioso.

    Mi sembra una posizione molto più equilibrata. Anche se mi chiedo perché a nessuno piace il regime di repressione finanziaria, che a me sembra la soluzione più indolore e meno problematica per entrambe le parti.

    Non pare affatto critica su un ritorno alla Lira, anche se preferisce sempre l'euro a due velocità. Per il resto si concentra sull'aspetto politico del problema ed è per questo interessante, anche se per i lettori assidui di questo blog quelle informazioni non dovrebbero risultare, almeno in parte, una novità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io però non vorrei che facessimo di una persona comunque incompetente un'eroina solo perché Boldrin l'ha attaccata. Questa storia del debito odioso è una scemenza per almeno due motivi:

      1) primo, perché insiste sul debitopubblicobrutto, che noi sappiamo non sono NON essere causa della crisi, ma nemmeno essere preoccupante come SINTOMO della crisi, perché ce lo dice la commissione europea;

      2) secondo, perché tutti gli studi dei quali disponiamo mettono in evidenza che il rischoi default per l'Italia è esiguo dato lo stato dei suoi fondamentali.

      Allora: se uno vuole fare il politicante, il "traghettatore", e pensa di farlo dicendo mezze verità, masturbandosi nella sottile arte del compromesso, può farlo nel cesso di casa sua. Se lo portate alla mia attenzione, mi dispiace, ma devo dire quello che ho imparato dalla letteratura, e devo far presente che qui si continua con la linea ortottera (o sellina) di non dire le cose come stanno "perché il popolo non è pronto" (o forse, più semplicemente e verosimilmente, perché non le si capiscono), trascurando il fatto che se nessuno comincia a dirla, la verità, il "popolo" non la capirà mai.

      Non c'è nulla di male nel non aver fatto una tesi di sostenibilità sul debito pubblico e nel non avere nessuna pubblicazione scientifica al riguardo. C'è molto di male nel continuare a tenere comportamenti tattici.

      Il "popolo" è pronto: lo dimostra questo blog e il riscontro di tutti i miei interventi pubblici.

      Quindi: se le cose le sapete, ditele. Se non le sapete, andate a fare un altro lavoro. Altrimenti, quando la gente le capirà, vi chiederà il conto.

      Punto e a capo.

      Elimina
    2. No, non è per farne un'eroina: semplicemente dato che posso aver in precedenza interpretato male una sua posizione, estremizzandola, mi pareva equo correggere, a chiudere la vicenda. Ma è una segnalazione per i lettori di questo blog, che dovrebbero ormai saper fare la tara.

      Sulla questione del debitopubblicobrutto nulla da eccepire, rimango convinto che sia «un caso macroscopico di introiezione da parte dei dominati dell’ideologia dominante», riproponendo una sintesi efficace di Stefano D’Andrea.

      Altrimenti non le avrei segnalato tempo fa su Twitter il solito Reinhart, Sbrancia. Però mi pare l'abbia del tutto ignorato (o forse no? In precedenza sembrava davvero aver sposato una posizione no debito dura e pura).

      Sul dire mezze verità perché non si capisce rimango sempre scettico: se le abbiamo capite grosso modo noi che non siamo del mestiere, possibile che chi è del mestiere non riesca ad unire i puntini? Anche quando te li ha uniti qualcun altro e ormai la figura è evidente?

      Elimina
    3. Parliamoci fuori dai denti, tanto siamo soli. Lei vuole fare politica. Qualcuno le ha detto, o lei pensa, che gli elettori si terrorizzerebbero se si dicesse loro la verità, quindi si va alla ricerca del compromesso. Io non sono d'accordo, ma del resto non sto nemmeno pensando a una carriera politica. D'altra parte, voi siete comunque un pubblico sopra la media, semplicemente perché gli altri qui non arrivano, e se arrivano li mando subito a quel paese. Quindi non siete un campione rappresentativo (volendo spezzare una lancia a favore di ...).

      Elimina
    4. Non vorrei fare la moralista, ma proprio per non farla, questa teoria del debito odioso non mi piace; contestare il debito pubblico perche' contratto a nostra insaputa, oltre che falso, perche' e' nato privato, sarebbe falso perche' i nostri governanti ce li siamo bene o male scelti noi e diventa quindi anche pericoloso da sostenere e poco intelligente politicamente, se le interessa la politica. Italiani spreconi fannulloni e che rinnegano le loro scelte per non pagare. Sai che gioco per chi invoca la colonizzazione teutonica!
      Meno ancora mi piace l'euro a due velocita', questa si sente da piu' parti, oltre il danno la beffa, ancora sacrifici e per stare in serie B!
      E continuare ancora a dire comunque europeisti ma di un'europa diversa, quello che mi consola e' che ora che si faranno le integrazioni culturali, infrastrutturali, linguistiche, fiscali ecc. io, i miei figli e la mia progenie di due tre gradi a seguire potremo continuare beatamente a sentirci semplicemente italiani (e piu' alla larga europei, occidentali, terrestri).
      Il discorso sul debito greco invece non l'ho proprio capito, mi pare dica che lo stato greco sia stato salvato dal default dalla BCE all'insaputa di tutti, per non turbare gli elettori tedeschi. Io credevo di sapere che la BCE sta recuperando per conto degli istituti bancari esteri quanto imprudentemente prestato ad alti tassi e l'UE tiene in vita il moribondo quel tanto per poterlo spremere fino all'osso. Com'e'?

      Elimina
  24. Vogliate perdonarmi l'OT.
    Una efficace rappresentazione di come i tedeschi vedono i PIGS

    http://boingboing.net/2013/02/14/unusual-papier-mache-figure-of.html

    Saluti e grazie per passione, impegno e puntiglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Interessante il maialino Italiano che guarda dall'altra parte, anche lui protesta.

      Elimina
  25. ma dire "purchè si siano fatti gli sforzi necessari richiesti" vuol dire che anche la France potrà beneficiarne pur non avendo avuto bisogno di raccomandazioni? Cioè, ragiono, se il ministro francese dice che non staranno dentro il 3% se non alla fine del quinquiennio vuol dire che si auto-autorizzano a sforare? poi, visto che noi siamo n'crisi dirci di poter allargare di nuovo un po la cinghietta serve a giustifcare i galletti?

    intanto noi sa semo pijati ner culo co a cinghia stretta, e dopo, accorgendose che pure i francesi se so mangiati li fagioli, arriva questo e dice: staccate e scureggiate tutti.

    saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Metafora perfetta, quest'Europa e' una comica. Dovevi andarci tu a sanremo!

      Elimina
  26. @CorrettoriDiBozzi
    ringraziamo il prof.. perché sappiamo che rinnegare il debito (odioso) non farebbe mutare i rapporti di forza né risolverebbe i problemi strutturali (dinamica dei prezzi differenti, industrie, rilancio economia con politiche dedicate).
    più che euro a due velocità io vedrei la lira a due velocità.. pirla patentati!

    RispondiElimina
  27. DEBITOCRAZIA


    Non credo che si possa attribuire solo ai sessantottini il favore fanatico riservato all’euro, perché nel PUDE sono confluiti tutti, democratici, liberali, fascisti, comunisti, diessini, margheritini, piddini, pidiellini, centrini, sellini, igroini. Allora l’analisi richiede uno sguardo più ampio e più ardito. Perché è successo tutto ciò?

    Io lo spiegherei rifacendomi a Zigmunt Bauman, sociologo polacco di fama mondiale, che dice: “Esiste ancora la società nel senso tradizionale del termine, oppure siamo soli e subordinati alla separazione tra politica e potere, un vero e proprio «divorzio» che è la causa principale della crisi ormai quinquennale.

    La globalizzazione ha fatto venire meno questo binomio che sembrava indissolubile: dagli stati-nazione che esercitavano una sovranità territoriale si è passati a un potere che va al di là dei diritti locali e dei singoli territori. Le nazioni non esercitano più decisioni in un senso o nell’altro, non sono più sovrane. I veri centri di potere sono la finanza, le banche, le multinazionali, che scavalcano la politica.

    Bauman si chiede anche se possa essere l’Europa «il soggetto su cui puntare per ridisegnare un nuovo e stretto rapporto tra potere e politica», ma l’affermazione resta un interrogativo provocatorio, perché l’Europa sembra ormai aver perso la propria essenza politica, in cui la sovranità democratica degli Stati viene messa costantemente in discussione dalla necessità di far quadrare i bilanci per pagare il debito, insomma una sorta di DEBITOCRAZIA.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Perché è successo tutto ciò?"
      Con la "sconfitta", non fallimento, del socialismo reale dei regimi burocratici(sono un forte critico, da sinistra, di quei regimi) accadono diverse cose:
      A)Sbandata ideologica del PCI(senza tralasciare che sul mito del PCI berlingueriano duro a morire ci si potrebbero scrivere tomi di denuncia del collaborazionismo che viene da molto lontano)e delle sinistre in generale, svolta Bolognina e riposizionamento verso destra(DS-->PD), insomma la vittoria dell'occidente scopre tanti arrivisti e opportunisti politici che sulla "difesa del proletariato" a chiacchiere ci hanno solo costruito una base di consenso che poi nell'era berlusconiana hanno usato come clava elettorale e forti della propria autorevolezza si sono permessi di poter divulgare le menzogne("Un compagno non può mentirti")
      B)Nella fase di riassetto politico in ottica bipolare si sdoganano i neofasci, che per istituzionalizzarsi devono, almeno di facciata, ripudiare la loro storia (es: "il compagno Fini") e scendere a compromessi con i vecchi democristiani e socialisti craxiani, qua l'obiezione potrebbe essere che sono i secondi ad esser scesi a compromessi con i neofasci, ma il risultato non cambia, anche qui "estremisti" si "democristianizzano" .
      C)Dalla A e B ne consegue un bipolarismo che di fatto diviene il "Partito unico del capitale" e che, almeno in Italia, trasforma la dialettica politica in tifo da stadio e tutto ciò non lascia spazio ad analisi sociali, politiche ed economiche degne del loro nome e, mentre viene firmata ogni porcata in sede europea, qua da noi si tifa per o contro le leggi ad personam.
      D)Entriamo nell'era post-ideologica, l'era in cui "non esistono più le ideologie" che nasconde una menzogna ancora più grossa di quella dell'Euro, oggetto del blog del Prof. Bagnai: non esiste nessuna società che non produca un'ideologia e quindi la menzogna vuole nascondere che c'è un'"ideologia dominante" ed è quella che è uscita vittoriosa dalla guerra fredda, contro il nemico sovietico geopolitico, ma soprattutto nella lotta di classe all'interno(con l'89 si canta il requiem del movimento operaio). Ideologia dominante che, punto in cui il solo Marx è ancora attuale, è l'ideologia delle classi dominanti, quindi non c'è più, nelle masse, l'ideologia politica parziale che vuole combattere quella dominante, con la menzogna del "non esistono più le ideologia" si accetta la mera amministrazione ordinaria del capitalismo, questo è il vero tradimento del centro-sinistra, nel centro-destra questa è una posizione del tutto legittima
      E)In tutto ciò si capisce come sia stato facile ingannare le'elettorato delle sinistre, o tendenzialmente di sinistra da una parte, oppure l'elettorato di destra a cui la critica all'euro è stata dato in pasto negli anni precedenti, ma qui si in maniera strumentale e per interessi di bottega classisti, la stessa piccina e media imprenditoria fin quando non si è arrivati alla crisi, le briciole non arrivano più, e la global class ha sancito la fine dell'"alleanza borghese" e le ha dato un bel calcio nel sedere, se n'è stata in silenzio, per scoprirsi "no-global" con qualche decennio di ritardo, qua un benvenuto nel club delle "zecche di merde comuniste" ci sta tutto(epiteto rivolto dagli stessi a chi 10/15 anni fa metteva in discussione l'imperialismo globale).
      Mi scuso per il post che, nonostante la sua lunghezza, condensa troppo sinteticamente quello che potrebbe essere un capitolo corposo di manuale storico, ma penso di aver risposto alla domanda dal mio punto di vista.

      Elimina
  28. Clamorosamente OT, ma questa storiella è un capolavoro, l'ha postata un certo Vulka ( per dare a Cesare quel che è suo )sul blog di Messora e la voglio condividere con i goofynomisti.

    Un affermato dirigente, laureato Bocconi, decide che quest'anno farà vacanze alternative. Basta Mar Rosso, basta Kenya, basta Maldive: sceglie quindi di passare due settimane dalla zia, che ha una fattoria.
    Il primo giorno si alza molto tardi, e si ritrova solo in casa Alla sera quando la zia rientra dai campi, le dice: "Sai zia, oggi mi sono annoiato parecchio, vorrei potermi rendere utile con qualche lavoretto, in modo da ricambiare anche la tua ospitalità. C'è niente che posso fare per aiutarti?"
    E la zia: "Volentieri. La settimana scorsa abbiamo raccolto il fieno; dovresti contare quante balle di fieno ci sono, così so quante ne posso vendere ai vicini. Io domani mi alzerò presto perché devo andare al mercato a vendere le uova, ci vediamo domani sera."
    Il giorno dopo, il nostro amico dirigente, lo passa a contare le balle di fieno.
    Alla sera quando la zia rientra le dice: "Ho contato le balle di fieno: sono 5842!!".
    "Bravo nipote, hai fatto proprio un buon lavoro."
    "Grazie zia; potresti darmi qualcosa da fare anche per domani?"
    "Ma...veramente...non saprei..in effetti ci sarebbe un lavoro abbastanza urgente da fare, però mi scoccia dovertelo chiedere..."
    "Non farti problemi zia, sono contento di poterti aiutare. Di cosa si tratta?"
    "Dovresti concimare tutti i campi, così posso andare al mercato a vendere la frutta."
    "Ottimo, così potrò stare tutta la giornata all'aria aperta. Spiegami come devo fare, e vedrai che per domani sera sarà tutto a posto."
    Detto fatto; il giorno seguente lo trascorre a spandere letame sui campi della zia.
    Alla sera la zia: "Bravo hai fatto un lavoro perfetto, mi hai fatto proprio un gran piacere!!!"
    "Già e devi anche sapere che mi sono divertito molto. La vita di campagna comincia davvero a piacermi. Cosa posso fare domani?"
    La zia: "Io devo potare gli alberi, ma immagino che tu sarai un po' stanco, per cui ti assegnerò un lavoretto facile e poco impegnativo: la settimana scorsa ho raccolto le patate, e prima che io vada a venderle al mercato tu dovresti dividere quelle grosse da quelle piccole."
    Alla sera quando rientra, la zia trova ancora tutta la montagna di patate da dividere e il nipote con due patate in mano:
    "Ma come, te ne sei stato li tutto il giorno con quelle due patate in mano?
    L'altro giorno mi hai contato tutte quelle balle di fieno, ieri mi hai concimato tutti i campi e hai fatto dei lavori perfetti, non avrei potuto chiedere di meglio.
    Oggi, che dovevi semplicemente dividere le patate hai fatto nulla, come è possibile?"

    "Sai zia, il fatto è che noi della Bocconi, finché si tratta di contar balle e spandere merda non abbiamo problemi; è quando dobbiamo prendere una decisione che non sappiamo cosa fare...."

    RispondiElimina
  29. Alberto, scusa il post lungo ed OT, non saprei dove postare.
    Ho la trascrizione fedele di un intervento di Fassina ad un seminario, se serve la posto, riporto solo alcuni passaggi:
    "oggi nell'area euro la svalutazione del lavoro è un ingrediente della ricetta di politica economica che viene raccomandata,"
    ...
    "perché la ricetta mercantilista che la Commissione raccomanda e che i governi conservatori sostengono è una ricetta che prevede una svalutazione del lavoro per recuperare competitività"
    ...
    "un punto che produce profonde iniquità ce che credo ormai sia evidente a tutti che non funziona, cioè questa ricetta mercantilista fondata sulla svalutazione del lavoro non funziona, è quella che porta a deprimere la domanda interna in tutti i paesi europei, perché è una ricetta generalizzata e avvita l'area euro in una spirale recessiva"
    ...
    "Si devono fare correzioni alla legge Fornero, certamente per quanto riguarda la parte in entrata"
    ...
    "se tu metti dei vincoli rigidi alla trasformazione dei contratti precari è una trasformazione che implica un aumento del costo del lavoro, le imprese non potendo sopportare l'aumento o non fanno il contratto oppure assumono in nero, quindi bisogna trovare un'altra strada che non passi per l'aumento del costo del lavoro delle imprese e che quindi passa per la riduzione del costo del lavoro dei contratti di lavoro dipendente."
    E qui allacciamo le cinture:
    "I problemi dell'area euro non sono problemi che riguardano semplicemente alcuni paesi peccatori, la costruzione dell'euro ha problemi sistemici e vanno affrontati attraverso soluzioni sistemiche, continuare ad alimentare questa visione per cui
    funzionerebbe tutto se i paesi PIIGS mettessero a posto le loro economie è sbagliato"
    "La Germania ha fatto anche una cosa che non si può fare sistematicamente tutti insieme in un'area monetaria unica, ha fatto una riduzione delle retribuzioni reali del 10% dal '99 al 2008, e questo non si può fare tutti insieme nella stessa area monetaria, a meno che non decidiamo che si corre tutti verso il basso e poi si producono i problemi che stiamo vivendo in questa fase. Quindi ci vuole coordinamento per la politica macroeconomica se vogliamo stare nella stessa area monetaria.
    L'area monetaria non è un destino ineluttabile, se facciamo scelte sbagliate ad un certo punto salta, guardate nel prossimo parlamento noi avremmo metà parlamento antieuro. Se l'Europa continua a non dare risposte, verrà identificata come causa del problema e non parte della soluzione, ed allora non è che la convinciamo con i seminari la maggioranza dei cittadini."
    So che non ti fidi e allora ascolta per credere, a partire da 01:22:00, anche se ha già smentito, pare fosse Crozza...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma io mi fido. Vedi: sta facendo quello che gli ho suggerito di fare. Mica è scemo: è PUDino, ma non piddino!

      Elimina
    2. Ed io che pensavo a chissà quale sgup!
      Non solo Goofy, ho visto oggi che anche ecodellarete ne parla.
      In ogni caso a Fassina l'onore delle armi glielo si dovrà concedere: qual coraggio ostentare ferite sanguinanti al cospetto di Leoni!

      Elimina
    3. "Questi tedeschi, però, esagerano e non solo in Europa".
      Dai diari di Ciano, 18 aprile 1938.
      E quale fu la soluzione? Il patto d'acciaio, per moderare e controllare i tedeschi.
      Più Europa...

      Elimina
  30. E' sempre più strabiliante sentire che debitopubblicoèilproblema.

    Cioè scusate ma se domani il signor Stato Italiano ereditasse dallo zio defunto Stato Americano una barca di soldi, e con questi ci pagasse tutti i debiti che ha, io non è che starei tanto meglio.
    Perchè alla fine ha pagato i suoi debiti, mica i miei.
    Nell'immediato non mi cambierebbe assolutamente nulla.
    Nel medio-lungo periodo potrei aspettarmi AL PIU' un po' di tasse in meno o un po' di investimenti in più, dato che gli sparisce la spesa per interessi (ma rimane il fiscal compact).

    Quindi boh, sono molto più preoccupato dei miei di debiti, che di quelli del signor Stato Italiano.
    Che poi questi che danno la colpa allo Stato Italiano di essersi indebitato troppo (poraccio, senza Banca Centrale da 30 anni che doveva fare?) sono gli stessi che prendono 800 euro al mese con un contratto a 3 mesi, ma si comprano l'iPhone 5 col finanziamento a 6 mesi. Nonsense!

    RispondiElimina
  31. @CorrettoreDiBozzi
    le dico la mia in generale.
    se uno ha un vestito che pensa che sia il migliore che c'è (oppure che non può cambiarlo) allora per i buchi penserà che serviranno toppe.
    1, 2, 3, 115 buche..

    e se non pensa che l'altro vestito che ha nell'armadio sia migliore continuerà a mettersi quello bucato..

    diversamente per chi capisce che vestirsi con un abito di carta velina condurrà solo alla "nudità" non farà che invocare il vestito vecchio o nell'armadio.

    come vedo io l'euro? la vedo dalla parte di chi è stato asfaltato (la Sicilia).
    e vedo nell'uscire dall'euro e nel lottarlo una questione da partigiani

    RispondiElimina
  32. Io invece di Fassina e del partito democratico NON MI FIDO,

    mi sono fidata per lunghi anni, aspettando la legge sul conflitto d’interessi, la cancellazione delle leggi vergogna, la destituzione di Bassolino a Napoli, la destituzione di Penati in Lombardia, una riforma decorosa della scuola e dell’università, una lotta contro la precarizzazione del lavoro, una legge anticorruzione, una gestione decorosa della migrazione, un’opposizione vera e seria, l’assenza di inciuci vergognosi.

    Ho aspettato per anni e ho preso dei pesciolini in faccia, da parte di un partito che non ha mai rispettato gli impegni per quanto mi riguarda, quindi


    NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO NON MI FIDO

    RispondiElimina
  33. Gent.le prof. Bagnai, se è in qualche modo possibile avere (in rete o in altro modo) almeno parte dei suoi lavori passati o recenti sull'Africa Subsahariana, le sarei molto grato se potesse indicare in che modo perché per me è cosa di grande interesse.
    È vero che con me è un po' come buttare le perle ai porci (ma forse non sono il solo interessato), tuttavia si tratta di un'area rispetto a cui, per casi della vita, ho un grande debito non solo di sentimento ma anche di comprensione.
    Mi scuso per il disturbo, e nel caso sia cosa inopportuna o non fattibile ignori semplicemente la richiesta; grazie in tutti i casi.

    RispondiElimina
  34. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  35. A proposito de famija europea, come si spiega, secondo Lei, quest'articolo? Citato da fonte "autorevole" per giunta!

    http://it.ibtimes.com/articles/43088/20130214/germania-spagna-locomotiva-europa-morgan-stanley-economia-ripresa-crescita-export-costo-lavoro-scand.htm

    RispondiElimina
  36. Ho sentito l'intervento e mi sono convinto di una cosa: Fassina si sta parando il c..., non c'è dubbio che all'interno del PD sia il più furbo, un giorno potrà dire di averlo previsto, chi invece oltre che ad essere in malafede è pure palesemente fesso è la zdora!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma questo qui lo sappiamo benissimo - vedi il post precedente, e soprattutto rivaluta quel grande classico, ingiustamente trascurato: Lombroso.

      Elimina
    2. Fassina me lo vedo in futuro nelle vesti di quei gerarchi che al processo di Norimberga dicevano di essere consci che ciò che facevano era riprovevole, ma che si limitavano solo ad eseguire gli ordini.

      Elimina
    3. Basta ascoltarlo.
      Apparentemente Fassina non è un buon oratore, ma prima di giudicare vorrei sentirgli dire cose di cui è convinto.
      Un buon economista non è detto che sia anche un buon commerciante: mica è facile vendere merce che sai benissimo esser fallata.

      Elimina
  37. Copio e incollo, chiedendomi come facciano i cittadini europei a credere a cretinate senza capo ne coda:

    Resta un fatto: Rehn ammette che nella Ue il debito è passato dal 60% prima della crisi al 90% di adesso, ed è "ampiamente riconosciuto" che quando sale sopra quel livello "ha effetti negativi sul dinamismo economico che si traduce in un abbassamento della crescita per molti anni". Tanto più che "il dibattito in corso sull'impatto dei piani di austerità sulla crescita non sta contribuendo a ricreare una situazione di fiducia a livello europeo".

    Ps. Il famoso piddino che mi urla addosso, reincontrato a distanza di mesi, non sembrava più così convinto. Anzi, incassava docilmente, nel dubbio, cercando di non credermi ma non sapendo cosa ribattere....

    RispondiElimina
  38. O sta solo cercando di pararsi il culo? Sapete com'è :"Non si sa mai quel Bagnai c'avesse ragione!" Nel dubbio il cerchiobottismo finisce col sembrare ai più la scelta più saggia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, siamo ancora nel dubbio? Ancora? Cioè voi credete ancora, dopo un anno che vi spiego come stanno le cose, che a quel livello (non al livello del consigliere regionale, o del circolo di quartiere: a QUEL livello) possano non capire cosa stanno facendo, possano essere in buona fede!?...

      Va bene, chiudo il blog, e per due buoni motivi: primo, perché è evidentemente inutile; secondo, perché se siete a questo punto, vi meritate un altro secolo di euro, seduti su un elmetto prussiano.

      Fassina non ha certo bisogno di me per capire come stanno le cose. Avrà bisogno di un confessore e di una sigaretta quando le cose le capiranno quelli che lo hanno votato finora.

      Voglio precisare che è per evitare questo infausto esito che io mi sono messo a far divulgazione. Ma se loro continuano a mentire, io da solo non posso salvarli.

      Elimina
    2. No,no lui sa benissimo come stanno le cose. Il problema è che per non arrivare alla sigaretta e al confessore tenta la via gesuitica del "guardare le cose da una prospettiva più ampia" e del "considerare nuovi elementi di riflessione che sono il portato della crisi". E' in questo modo che vuole smarcarsi :"L'area monetaria non è un destino ineluttabile, se facciamo scelte sbagliate ad un certo punto salta". A me sembra molto significativo il passaggio sulle "scelte sbagliate". Fassina non indica nell'area monetaria LA scelta sbagliata; ma è anche chiaro a noi (figurarsi a lui) che le condizioni dei paesi periferici erano tali (e anche la storia ce lo conferma, perchè era già successo da altre parti) che l'unione monetaria si sarebbe rivelata LA scelta sbagliata. Siamo alle solite insomma..lo penso, te lo lascio pensare, MA NON TE LO DICO.
      Infine, quando mi riferivo a lei professore, intendevo dire che Fassina potrebbe essersi accorto che dire la verità paga (visto il consenso che lei prof riscuote), ma centellinarla e mettere un piede in due scarpe, in questa fase, potrebbe essere per loro semplicemente più conveniente, visto che non sanno quanto ancora può resistere l'euro. Il dubbio è loro proprio perchè sanno benissimo come stanno le cose, e non mio; e loro NON sono affatto in buona fede.
      Non chiuda il blog.

      Elimina
    3. I politici tutti, in tutta Europa, sanno esattamente come stanno le cose e perchè, sia nelle nazioni che dalla moneta unica ci hanno guadagnato (e mi riferisco SOLO alle elite), sia nelle nazioni che invece ci hanno rimesso di più (e mi riferisco alla stragrande maggioranza della popolazione), e si dividono in due categorie (il Biondo docet): i complici e gli ignavi.

      La posizione dei complici (per interesse personale o per credo ideologico) è chiara; gli ignavi invece, preoccupati di rincorrere le "idee moderne" dei complici, soprattutto dalla "fine della storia" in poi, hanno costruito un castello di menzogne dal quale NON possono uscire, se non ammettendo di averci TRUFFATO.

      Il gioco degli ignavi quindi consiste SOLO nell'aspettare che qualcun altro rovesci il tavolo per primo, per cogliere le "inevitabili conseguenze", imposte "dall'esterno", del "tradimento" del fogno europeo.

      Non possono rovesciarlo loro, il tavolo, perchè è chiaro che pagherebbero le conseguenze per quello che NON hanno fatto molto più dei complici, per i quali non si può negare quantomeno la coerenza con l'ideologia che da sempre propugnano, però possono cominciare a riposizionarsi....

      Triste destino, quello che attende gli ignavi:

      "Fama di loro il mondo esser non lassa;
      misericordia e giustizia li sdegna:
      non ragioniam di lor, ma guarda e passa"

      Elimina
  39. Segnalo questo articoletto:

    Irlanda: un esempio di austerità che funziona. Allievo modello dell’Europa?

    Sono argomenti che su Goofy si sono già visti, ma siccome repetita juvant, ed ho trovato l'articolo ben scritto, sintetico, chiaro ed efficace, lo lascio qui.

    Mi è tornato decisamente comodo per riorganizzare mentalmente quello che già ho imparato!

    Certo però è strano che i vari Eurotrolls di Irlanda non ne parlino proprio mai...


    RispondiElimina
  40. Vedo che i troll non girano solo su blog e nei commenti delle testate online...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Falsi dati, luoghi comuni e moralismo.
      Neanche il Trota poteva dire tante stronzate tutte insieme.

      "il pareggio di bilancio è un valore", uno schiavo che apprezza le catene.

      Elimina
  41. Se posso permettermi prof., semper ad usum piddini fognatori:
    come fa egregiamente notare, l’angelo della morte da svalutazione non è arrivato né da noi nel ’92 né dai polacchi nel 2009. Però questi esempi non fanno testo (nel senso che non superano la barriera encefalica del mononeurone): noi siamo quello che siamo (non si fa un cazzo, tanto poi si svaluta) e pure i polacchi sono quello che sono (idraulico-terroristi colla chiave a pappagallo, à la Bolkestein). Allora, magari, si potrebbe far notare che certi ggiovani, anch’essi alti biondi ed incorruttibili (e sicuramente meno dediti all’onanismo di noi Untermenschen), in risposta a Lehman (sett. 2008), hanno svalutato: settembre 2008-marzo 2009 – SEK/Euro: - 18% . E guarda caso si sono ripresi, insieme ai polacchi, meglio sia dei Danesi (Euro Peg/flexsecurity) che dei Baltici (internal devaluation). E so' tutti rigorosamente bbiondi.

    PS: si, in seguito la corona si è rivalutata, ma con un CA sempre positivo è normale no? Intanto lo shock non li ha massacrati. Dico cazzate?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma guarda che a voler fare esempi non si finirebbe più, e comunque ti direbbero sempre che "ma da noi è diverso, ma oggi c'è la Cina - che cazzo c'entra? - ma noi siamo corrotti - ibidem". Sono stupidi, diciamocelo pure, non sono solo disinformati. Anche voi eravate disinformati, in parte, ma non stupidi. Loro invece sono stupidi e vigliacchi.

      L'esempio polacco è a mio avviso efficace perché si vede come ua svalutazione secca del 30% in un paese europeo oggi non abbia avuto effetti inflazionistici.

      Secondo me, però, se i piddini non fossero stupidi, l'esempio più calzante sarebbe sempre quello delle tre svalutazioni dell'euro dalla sua adozione: sono state a casa nostra, in tempi recenti, eppure? L'iperinflazione dov'era?

      Grazie comunque per la segnalazione.

      Elimina
  42. Segnalo dati su bilancia commerciale ITA http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_15/saldo-commercio-estero-istat_2ed34f6e-7753-11e2-a4c3-479aedd6327d.shtml

    RispondiElimina
  43. @Rob Strange
    io parto dal presupposto che uno shock vada limitato..
    la domanda quindi riguarda l'occupazione e il potere di acquisto.
    il fatto che i polacchi svalutino e il loro stipendio diminuisca non mi dice nulla visto che loro pagano in zloty e non in euro!
    il succo è sempre questo!

    se poi uno ci pensa.. vero che svalutando il potere di acquisto "esterno" (che poi.. come dire: "cacchio, il mio stipendio vale il 30% in meno in Germania ma guarda un po'.. la spesa la faccio sempre a San Giovanni La Punta!"), però l'economia tenendo meglio permette di non subire ulteriori shock.
    e allora la dinamica salariale tenderà a crescere recuperando il gap.
    Gap che si recupera tenendo anche conto del fatto che i paesi RIGIDI con il cambio dovranno scaricare sul salario/stipendio nominale lo shock!


    RispondiElimina
  44. Salve Prof. Bagnai,
    non ho mai osato postare un commento pur leggendo il blog da oltre due mesi (compreso i post più vecchi) perché sono un semplice avvocato che ha fatto un solo esame di Economia (politica) al primo anno di Giurisprudenza.
    Spero che la battuta di chiudere il blog sia appunto una battuta perché trovo inestimabile il lavoro divulgativo che sta facendo: pensi che persino io (anche tramite il libro che ho acquistato e letto quasi due volte) ho compreso le dinamiche macroeconomiche e, con qualche fatica, la ratio delle formule di teoria economica dei post tecnici!
    La cosa più incredibile è che sono diventato un divulgatore a mia volta, per la cerchia dei conoscenti e clienti, con un certo riscontro, anche se per convincere degli imprenditori edili o dei commercianti della trappola dell'euro non ci vuole ormai molto...
    Mi permetto di segnalare come contributo alla discussione questo articolo sulla crisi della Peugeot, e questo che trovo interessante per farle una domanda: ma è necessario che il Ciclo di Frenkel si concluda con il salvataggio pubblico di TUTTI gli istituti finanziari, anche quelli che, fino a che è durata la musica hanno danzato beati (con lauti profitti) e quando la musica è finita non hanno neanche cercato la sedia, tanto lo sgabello pubblico è sempre pronto a parare il loro culo (massacrando i nostri redditi)?
    Magari so' "beato me...", ma 'sta cosa non mi va giù.
    Ultima segnalazione: la macchina di propaganda del PUDE ha sfornato questo video: esilarante il riferimento alla Ciiina per spiegare le difficoltà delle imprese italiane!!
    Con enorme stima la saluto: mi ha salvato dall'essere (ancora) un PDno e un PUDino!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa cosa che noi si debba competere con la Cina è di una stupidità pazzesca.
      Ci saranno 2 prodotti sul mercato, in cui ci fanno vera concorrenza i cinesi (N.B. Salvatore Ferragamo fa le scarpe, ma non è di certo in concorrenza coi cinesi).

      L'industria meccanica (nelle sue branchie più disparate) è la nostra forza, ed è la forza anche della Germania.
      Da quello che vedo io (che a tempo perso ci lavoro), direi che i prodotti d'industria meccanica (quelli veri, non robe tipo i cuscinetti) Made in Cina, non li vogliono a momenti nemmeno in Russia (difatti si comprano roba tedesca o roba tedesca usata).
      Quindi a meno che non vogliamo abbandonare le cose che sappiamo fare per metterci a fare le magliette, le scarpe o il tofu, direi che dei cinesi per ora ce ne potremmo anche fregare.

      E cosa ancor più importante: gli industriali cinesi (almeno quelli che ho conosciuto io) non hanno proprio nessunissimo interesse a venire a vendere in Europa.

      Elimina
    2. Scusami ma anche se abbiamo capito che la cina non è il problema(grazia al prof)
      non sottovalutiamola..noi oltre ad industrie meccaniche di alto livello che magari molti non conoscono e ci autodenigriamo vs i ns amici biondi e belli abbiamo anzi avevamo una florida sfilza di piccole imprese che facevano scarpe maglieria e indumenti...quando abbiamo aperto completamente il mercato queste hanno fatto una finaccia perche era impossibile competere con loro nei prodotti piu economici..
      e mentre noi permettevamo la chiusura e la perdita di posti di lavoro e maestranze(!!)difficilmente recuperabili la cina supportava le stesse con il loro sistema che in alcuni casi ricorda il ns vecchio denigrato sistema ad economia mista...ovviamnete mica era colpa loro se noi nn sappiamo difendere la ns economia..
      invece nel mio campo posso dirti che la cina ha in mano un sacco di prodotti che vengono fatti solo li..batterie che magari vengono commercializate con 10 marchi ma che la sua tecnologia è prodotta solo li..e altri esempi che nn sto a dilungare.
      poi la media di qualita produttiva di molte aziende non supportate dall'estero è bassa ma posso farti l'esempio della corea del sud che produceva 20 anni auto economiche ma da schifo e ora invece hanno un prodotto a volte superiore a marchi ben piu blasonati...e penso che la cina seguira lo stesso percorso.
      poi ripeto loro non sono un vero ns problema se ci riprendiamo la ns sovranita e la possibilita di supportare la ns industria cosa negata ampiamente dalle politiche eurofasciste..

      Elimina
  45. Mentre anche l'ottuso Rehn si rende conto che insistere sull'austerità è controproducente, Robert Mundell, in un'intervista apparsa su Russia today, spiega che, pur essendo in preda alla crisi, l'Ue ha un futuro, a condizione che vengano realizzate le riforme economiche.
    Secondo Mundell «il problema attuale è che ci sono dei debiti molto alti combinati con disavanzi elevati. [ma] non è l'euro che ha causato il problema, perché prima della sua creazione paesi come l'Italia avevano un rapporto debito/Pil al 120%, la Grecia aveva il 110%, il Belgio nel 1990 era al 145%. Quindi c'è una mancanza di disciplina fiscale, e lo spostamento a sinistra dell'Europa ha fatto lievitare la spesa su progetti sociali che non avrebbero potuto essere finanziati nel lungo periodo. […] E ci sono più anziani, più pensioni da pagare e meno gente a lavorare per pagarle, quindi si è creato un grosso problema e lo shock è venuto».

    Dopo aver dato un giro di manovella alla propaganda main stream – perché, in fondo agli americani l'euro conviene -, l'intervista entra un po' più nel merito della questione:

    RT: […] Forse quello che ha portato alla crisi non è il debito, ma il fatto che economie completamente divergenti sono state messe insieme. È stato cucito un Frankenstein e poi si è iniettato il sangue nelle sue vene.
    [...]
    RT: Ma come hai detto tu paesi come la Grecia, la Spagna, il Portogallo continuavano a perdere competitività, dopo aver aderito all'UE. Questo perché non potevano svalutare anche al fine di compensare la perdita di competitività. E, naturalmente, anche a causa dell'euro. Voglio dire che in realtà avevano le mani legate con l'euro. Non potevano davvero stimolare le loro economie nazionali.
    RM: Ho fatto un piano per l'euro, credo che fosse il primo piano per l'euro nel 1969. Non è stato chiamato euro. L'ho chiamato l'Europa. Quel piano, che era diverso dal piano Delors del 1989, 20 anni prima, prevedeva che le monete nazionali sarebbero state sostituite dall'euro gradualmente - non tutte in una volta. E i paesi avrebbero agito singolarmente fino al momento [...] opportuno, di passare ad un sistema di currency board, ma mantenendo ancora le loro valute. Se non è possibile creare un'autorità monetaria, non si può fare un'unione monetaria. Be', è una lezione per i paesi che non hanno ancora aderito alla zona euro, in quanto la Repubblica Ceca, Polonia e quei paesi che in realtà dovrebbero - prima di entrare in questa unione -, capire se sono in grado di farlo».

    Mundell, però, nel prosieguo dell'intervista evoca sfracelli nel caso dell'uscita dall'euro della Grecia, perché secondo lui “ora l'euro è una parte fondamentale dell'Unione europea. E se l'Eurozona si dovesse infrangere potrebbe essere la fine di tutto questo”. Infine, dopo aver ricordato che per risolvere la situazione dei Pigs “tutto quel che c'è da fare è tornare al pareggio di bilancio”, Mundell fa riferimento all'Italia auspicando l'adozione di “tagli fiscali. Credo che Berlusconi abbia ragione su questo”.

    Ora, a parte il fatto che non è semplice capire su cosa Berlusconi abbia ragione, vista la propensione a cambiare idea più volte nell'arco della stessa giornata, e visto che qualsiasi cosa dica o prometta non è in grado di tenervi fede, ricordo che alla vigilia delle elezioni del '94, sempre da oltre oceano giunse l'invito a dare credito a Berlusconi. Ma non fu una grande idea.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "lo spostamento a sinistra dell'Europa"... si riferisce alla tettonica delle placche, vero?

      Elimina
    2. Eh, però, ecco che Mundell passa da apprezzamenti economici ad altri di tipo politico/legale sulle conseguenze di un'uscita dall' euro della Grecia. Dal punto di vista politico, perché un'uscita dall'euro dovrebbe essere lo 'sfacelo' dell'UE? L'UE potrebbe continuare a vivere allo stesso modo di oggi, solo che tanti punti andrebbero rinegoziati: nulla di catastrofico.

      Poi, legalmente, non c'è alcun problema nel fatto che la Grecia esca dall'euro.

      Elimina
    3. Ma a dirla tutta... Anche se scomparisse l'UE come istituzione, sarebbe un prezzo da pagare volentieri per salvaguardare la dignità delle persone..

      Elimina
    4. I LOVE BOB

      Se qualche "senese" conosce la rocca che esso, cioè lui, abita, vado gratuitamente a sistemare ad esso, cioè a lui, i "rubinetti", così smetteranno di gocciolare e disturbarne i sonni.

      Elimina
  46. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah, la politica monetaria centrale non può certo risolvere squilibri regionali di inflazione e tasso di interesse. Ben che vada può comprare tempo, quello sì.
      Certo, tu dirai: per un PDino, troppa grazia...E come darti torto?

      Elimina
    2. Il problema è che con i compromessi al massimo si rimanda, ma non si salva una mazza...

      Leggi albert_one di sotto...

      Elimina
  47. Gentilissimo Professor Alberto,
    so che il richiamo a questo collegamento può non essere confacente al post... ma con una cliccata ho due chicche al posto di una.
    http://www.metaforum.it/showthread.php/25521-Emilio-Formigoni-e-l%E2%80%99eccidio-di-Valaperta-di-Casatenuovo
    Il manifestino pro alamanni è mooolto interessante, ma anche ciò che si legge dopo penso possa essere di grande aiuto.
    Il mio sempre infinito grazie.
    dal sempre meno luogocomunista sempre meno pro-tempore.

    RispondiElimina
  48. Prof. secondo me la Fassina (che è un animale intelligente, lo si capisce da come parla alla gente per dirla alla Cochi e Renato) nel piano A (diciamo alla gente debitopubblicobrutto, uscitadall'euroiperinflazione, mammalacina!, cosi mi faccio una carriera) prevede anche una fuga ad Hammamet se la Germania non esce dall'euro, quindi non credo avrà bisogno di una sigaretta e di un confessore...

    RispondiElimina
  49. @ valerio pt

    Questo l'avevi visto?

    goofynomics.blogspot.it/2012/02/draghi-portece-nantro-ltro.html

    RispondiElimina
  50. a dimostrazione che l'euro interessa anche gli americani (quelli senza k), vediamo un Obama che si attovaglia mentre un compassato maggiordomo ottuagenario gli porta una primizia assolutamente a buon mercato e perciò molto prelibata.

    RispondiElimina
  51. Come al solito in periodo elettorale è uscito il giochino per testare il proprio posizionamento rispetto ai partiti su 25 temi elettorali. Per quanto riguarda i temi €uropei dichiararsi molto contrari a Fiscal Compact e a ulteriori cessioni di sovranità nazionale fa posizionare alla più grande distanza possibile dal PD e comunque distanti da praticamente la quasi totalità delle liste di sinistra mentre avvicina in modo quasi imbarazzante a Forza Nuova a riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, che facendo una politica completamente appiattita sul più €uropa e foraggiata a suon di disinformazione, la sinistra sta lasciando alla destra, quella più estrema, il vantaggio di trovarsi dalla parte giusta quando accadrà l'inevitabile. Ora naturalmente, qualcuno ai piani alti comincia a sentire puzza di cadavere e sta cercando di mettersi col culo a paratia per poter tornare poi i sella col più classico dei "ma io l'avevo detto" come se nulla fosse accaduto.

    RispondiElimina
  52. A proposito di giochini

    Questi la voglia di partecipare alle peggio iniziative proprio non la perdono...

    "* Democratici Comunicatori della Rete – età compresa fra i 16 e i 70 anni, dotati di computer e connessione ad Internet, buona conoscenza della rete, dei blog e dei social network, disponibili a frequentare un corso di formazione presso la Federazione di Roma, da impiegare nella diffusione delle notizie relative al PD e nel contrasto della disinformazione propalata sulla Rete. (100 posti)"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono giochini, è la loro natura... €uro-pea (nel senso di Kommissione).

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.