venerdì 18 ottobre 2024

Appunti

(...ho 21 minuti di discussione generale sul PSB - Piano Strutturale di Bilancio. Lascio qui qualche dato che vorrei commentare...)


Ci hanno detto che dovevamo fare l'Europona della monetona perché "fuori" c'era la Cina. Ce lo hanno detto quelli che la Cina ce  le stanno portando in casa con le politiche "green", e questo è il segno più eloquente della transizione ideologica da una sinistra amica di Marx a una sinistra nemica di Aristotele. La domanda però è: ha funzionato? La risposta è nei numeri: no!

La quota della Cina sul Pil mondiale si è espansa di 17 punti dal 1975 al 2023, e di questi 3 gliene ha lasciati il Giappone, quattro gli Stati Uniti, e 11 l'Eurozona. Dal 1999 il declino è quasi raddoppiato: fra 1975 e 1999 i punti persi sono 4, fra 1999 e 2023 sono 7. 

Un pezzo di questo suicidio è l'assurda risposta alla crisi finanziaria globale:


L'Eurozona, che negli anni '80 aveva un flusso di investimenti del tutto comparabile a quello degli USA, ha risposto a questa crisi diminuendo il flusso di investimenti, anziché facendolo decollare come negli USA, o almeno sostenendolo come in Giappone. La dinamica è più evidente se la si analizza in percentuale degli investimenti fissi lordi mondiali:


Le politiche di austerità sono chiaramente leggibili. Esse si sono tradotte nel tagliare gli investimenti di chi li faceva, e chi li faceva, contrariamente al racconto che ci è stato fatto per anni, non era la Germania. Fra 2008 (inizio della crisi) e 2014 (anno in cui il Pil europeo recuperò il livello del 2018) la dinamica degli investimenti nei quattro principali Paesi fu questa:


e non necessita di ulteriori commenti per chi è familiare con l'argomento: si vede come la Germania tradizionalmente abbia sottoinvestito, e come abbia suicidato il continente forzando tagli degli investimenti ovunque. Ma in questa follia c'era un metodo: il metodo mercantilista. Tutti ormai sanno e dicono che il problema del debito pubblico è un problema di crescita, e se il problema fosse stato questo, la risposta sarebbe stata più investimento. Ma il problema era drammaticamente un altro: era l'accumulo di debito estero causato dall'impostazione mercantilista della Germania, di un Paese incapace di sopravvivere senza praticare una qualche forma di dumping, senza truccare le carte, condizione necessaria (ma non sufficiente, come i fatti dimostrano) per campare coi soldi di chi ti compra i tuoi prodotti.

Questi erano gli appunti per questo discorso:


Domani sono a Sky Agenda, e sto prendendo altri appunti:


(fonte Eurostat), dove si vede bene come la Germania negli anni '90 fosse in difficoltà e riuscisse a decollare solo dopo la riforma del mercato del lavoro, cioè la sua svalutazione interna, e come all'interno dell'Unione monetaria shock quali la crisi finanziaria abbiano provocato una divergenza delle economie reale.

Possiamo però zoomare nel post-Dieselgate (cioè dopo che gli americani hanno preso i tedeschi a sportellate, stanchi delle svalutazioni competitive dell'euro ingegnerizzate per tenere i cocci insieme...). Facendo base 100 al primo trimestre del 2016 le cose si presentano in una luce un po' diversa:


e naturalmente questo si riflette anche sul Pil.

L'ultimo dato riportato dall'Eurostat per l'Italia (455,4 milioni) è superiore al livello del terzo trimestre 2007 (453,1 milioni), anche se inferiore al massimo storico di 456,8 milioni toccato nel primo trimestre del 2008:


(...or ci dormo sopra, fate così anche voi...)



7 commenti:

  1. tutto chiarissimo come sempre; mi sembra di non vedere il trigger, cioè l'andamento delle politiche monetarie dei quattro macrosistemi economici mondiali in rapporto al pil, alla produzione, agli investimenti etc. Si dovrebbe riscontrare un evidente rapporto di causa-effetto

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  2. Quando cerco di spiegare i problemi legati all'euro e che questi non esisterebbero avendo controllo sulla propria moneta, spesso mi viene risposto che con la lira saremmo in balìa della speculazione come nel '92 quando, peraltro, la moneta già non la controllavamo più.
    A questa obiezione, purtroppo, non so rispondere quindi le chiedo se può spiegare, o indicare letture che lo facciano, come la banca centrale nazionale potrebbe difenderci da un eventuale attacco speculativo.
    Grazie mille.
    Ci vediamo a Montesilvano

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    1. Legga sul blog "1992: Le lievi imprecisioni del Corsera".
      Risponda perché proprio in quanto facevamo parte degli AEC II siamo stati sottoposti ad attacco speculativo. Tral'altro dal lato Capitale non si può certo dire che non l'abbiano programmata e giocata bene, connivenza o stupidità a parte di coloro che non hanno immediatamente svalutato ma che al contrario hanno venduto tutte le riserve di valuta estera (comprando Lira) per poi inevitabilmente svalutare al loro termine.
      Essendo meno sono meglio organizzati, oltre i vantaggi che porta godere di un alto reddito/patrimonio da un punto di vista di istruzione e network, e si vede.

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    2. io risponderei non parlando del come ma del quando..quando sarà possibile tornare alla lira, per cause geopolitiche o crisi globali, non ci sarà speculazione che tenga, se politici seri e patriottici avranno fatto il loro dovere

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    3. Grazie mille.
      In effetti uno dei motivi per cui, pur essendo fuori contesto, ho scelto questo luogo per il mio quesito era la possibilità di ottenere risposta da altri, oltre che dal Prof.

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  3. Stai invertendo causa ed effetto, perché la tua domanda contiene già la risposta, ovvero in quello che avvenne proprio nel '92.
    Quindi, in sintesi, alla obiezione potresti rispondere semplicemente che per un paese (come il nostro) infilare la propria valuta nel tunnel di un cambio fisso lo rende vulnerabile rispetto agli attacchi speculativi, indipendentemente dalla banca centrale.

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