lunedì 9 gennaio 2023

"Non deve timbrare..."

Il Comico ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il Pil e il tramonto dell'euro (lebbasi)":

A me, post questi ultimi due, sono mancati molto. Chiaro che il Bagnai non può essere uno e trino, e se sta in senato o in commissione, non può scrivere sul blog. La mia domanda è: esiste oppure è prevista la nascita di un punto di riferimento per la corrente economica di pensiero a cui il Bagnai appartiene? Penso a un progetto editoriale - anche non gratuito. Insomma, io personalmente pagherei per avere anche solo una volta a settimana una piccola analisi critica, magari con la possibilità di fare alcune domande (limitatamente all'argomento trattato)

Pubblicato da Il Comico su Goofynomics il giorno 8 gen 2023, 17:40


In effetti, essere uno e trino comporterebbe una sensibile semplificazione amministrativa: potrei chiedervi direttamente l'8x1000, anziché il 2x1000 per il progetto politico cui appartengo (la Lega) e il 5x1000 per il progetto culturale che ho fondato dieci anni fa (a/simmetrie: a proposito, non perdetevi il webinar di giovedì prossimo col socio Torlizzi sull'annoso tema della speculazzione - rigorosamente con due zeta). Credo sappiate però un po' tutti che questa semplificazione porterebbe con sé costi significativi:


quindi mi accontento di essere uno e unico e ringrazio molto Il Comico per la stima che esprime.

Il problema dell'impegno politico non è tanto l'occupazione del tempo (ne prende tanto, è chiaro, ma anche stare qui con voi a studiare i problemi e raccogliere le vostre osservazioni è parte di quel lavoro), quanto l'assoluta imprevedibilità di agenda.

Oggi, ad esempio, sono in V Commissione, che non è la mia, per sostituire un collega e amico, il presidente Gusmeroli: ci sono gli emendamenti all'Aiuti quater da votare. Dato che risiedo a Roma, mi sembra doveroso offrirmi quando qualche collega ha impegni sul territorio (io nel mio collegio generalmente ci sono da giovedì pomeriggio o venerdì a domenica). Il decreto è "blindato", come impone la liturgia. Quello che si poteva approvare è stato approvato dalla bilancio Senato, qui dobbiamo solo bocciare gli emendamenti dell'opposizione, dando ovviamente agio ai suoi rappresentanti di esporci perché invece dovremmo venire incontro alle loro proposte. Lo facciamo con benevola e solidale condiscendenza.

Qualcuno di voi penserà che questo non è un modo molto utile di passare il tempo, ma "mi verrebbe da dire" (cit.) che la vita è come il maiale: non si butta nulla!

Oggi, ad esempio, ho imparato una caratteristica del regolamento della Camera. In Senato, come forse vi dissi, le presenze in Commissione sono attestate dalla firma. Alla Camera invece bisogna "beggiare" (dall'inglese "to badge" - or not to badge, che però vuol dire un'altra cosa) col proprio tesserino elettronico: una grillinata che risale a un paio di legislature fa, come ci ha spiegato Claudio Borghi su Twitter. Io ovviamente mi adeguo, soprattutto quando non capisco, quindi anche oggi vado diligentemente munito del mio microchip, ma la macchinetta mi restituisce un inquietante messaggio: "Non è in lista". Guardo un funzionario, che mi dice: "Onorevole, lei non deve timbrare, perché è in sostituzione!"

Ho un moto di ribrezzo che reprimo, e torno verso il mio posto.

Passando accanto ad altri funzionari, prorompo: "Ma si è visto il mio fastidio? Perché secondo me non è vero che non devo timbrare perché sono in sostituzione: non devo timbrare perché sono un rappresentante del Popolo italiano".

Avranno capito?

L'idea (sbagliata) che il parlamentare sia un "dipendente" anziché un rappresentante è una delle tante metastasi del cancro dell'antipolitica, e qualsiasi gesto o simbolo tenga ad avvalorarla è intrinsecamente nemica della democrazia, vostra nemica. Ma naturalmente tanto lavoro è stato fatto per non far capire questa semplice verità, e sicuramente il 30% di chi legge appartiene a quella maggioranza rumorosa che è convinta poter conseguire una rappresentanza più forte indebolendo i propri rappresentanti. Un livello di controintuitività da economista di quelli bravi (quelli che ti spiegheranno domani perché le cose che hanno previsto ieri non si sono verificate oggi), ma tant'è. Questo è il nostro mondo, e se vogliamo cambiarlo cerchiamo di accertarci che non sia in peggio, perché vi ricordo che anche gli ortotteri erano visti da molti di voi come forza rivoluzionaria, quando io vi spiegavo questa semplice verità:


e voi non eravate d'accordo.

Chi aveva ragione?

(...statemi bene, ci vediamo poi dalla dott.ssa Merlino...)

12 commenti:

  1. "Questo è il nostro mondo, e se vogliamo cambiarlo cerchiamo di accertarci che non sia in peggio"...esatto! Ed è proprio per questo motivo che dire:"noi siamo riformisti" non significa assolutamente 'nucazzz (come dicono a Napoli) (in riferimento al termine dialettale, non al riformismo in se).

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  2. Ricordandosi i dati di quel triste referendum sui parlamentari, il 30% mi sembra anche un cifra messa per difetto. Visto che anche tanti che votano lega mi butto nel fuoco siano contro la casta.

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  3. La cosa più triste è discutere con un ortottero pentito che difende comunque la sua scelta sbagliata non riuscendo a capire che #sesapeva. L'antipolitica ha fatto danni inenarrabili.

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  4. Obbiettivo 2023 di vedere un mio commento ripreso dal Bagnai: centrato.

    Confermo la stima e sono felice che sia arrivata. Seguo il blog da circa 8 anni e più che stima, si tratta di gratitudine per avermi consentito di interpretare la realtà con occhi sempre nuovi, pur avendo (tutto sommato) una formazione secs p-0qualcosa e mat-0qualcos'altro.

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  5. Finis Operis. Che scorpacciata! Ero i crisi d'astinenza.
    Non si potrebbe dare qualche parolina di ..... incoraggiamento anche a Luciano Barra Caracciolo? Eh che diamine, dobbiamo anche di lui sospettare che oramai s'è accomodato e magna, beve e rutta?
    Comunque un rilievo, rilievo rilevato casualmente tanti anni fa ascoltando qualche seduta della camera su radio radicale o cosa simile, e qui plasticamente ripresentatosi integro nella frase:
    "qui dobbiamo solo bocciare gli emendamenti dell'opposizione, dando ovviamente agio ai suoi rappresentanti di esporci perché invece dovremmo venire incontro alle loro proposte".
    Ecco, ma non è una forma di paranoia questa? E non lo dico perché lo leggo ora qua o l'ho pensato adesso adesso qua. Quella volta lì avrò ascoltato forse mezz'ora forse un'ora di un rituale sconcertante, del tipo: "Numero 5BisD3. Parere favorevole della commissione, parere contrario del governo, è aperta la votazione ... è chiusa la votazione, ... respinto", oppure: "Numero 666Caprone9. Parere contrario della commissione, parere favorevole del governo, è aperta la votazione ... è chiusa la votazione, .... approvato", e via giù per un'ora così. Cioè s'approva tutto quello che viene dalla maggioranza, e va bene, e si boccia tutto quello che viene dall'opposizione, ma che roba è?
    Pensai: "Ma che brutto mestiere stare là dentro".
    Dove mi sbaglio?

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    1. Nel non capire che questo è solo il momento terminale di un lungo percorso di proposta, analisi, mediazione e decisione. Cosa che chi è qui sa.

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    2. Eh niente, su questa tastiera oramai la “n” funziona due volte sì e una no.
      Beh, io so con precisione da quando sto qua. Era il 6 gennaio 2013. Per tre ore avevo scambiato opinioni sul mondo, sulla politica e sull'Italia con un collega del Liceo Classico di Pescara; un mucchio di cose varie, commenti e dubbi, e faceva pure freddo. Infine lui concluse: “Mah, speriamo che i nostri politici facciano per il meglio”. Salii a casa, e dopo pranzo trovai su youtube un video dal titolo: Luigi Spaventa, addio ad un uomo di stato, che c'è ancora ma non so perché hanno rimosso i commenti. Io scrissi sotto: “E ora come farò a capire cosa succede? Lui capiva prima, scriveva subito un libro, e due mesi dopo arrivavano libri di altri economisti che ricopiavano parola per parola” (Sottintendevo Padoa Schioppa e Brunetta, roba sconcertante, senza dignità) E un'anima buona, preso atto del mio scoramento e inquietudine, si commosse, e mi sottocommentò: “Io proverei con Bagnai”. E io, dentro di me: “Bagnai, Bagnai, chi è costui? Deve essere un uomo di studio, un letteratone dei tempi moderni” Due ore dopo, sempre su youtube, finivo di vedere un certo filmato di byoblu, e, rimasto a bocca aperta, mi dicevo: “Ma tutte queste idee …. proprio stamattina … unire i puntini …. Ah! ecco come stanno le cose”. E 5 minuti dopo entravo qui, e non mi sentivo più orfano.
      Tuttavia, non capisco perché da un poco di tempo vengo percepito come ostile, è cosa lontana dal mio intendimento. Certo qualche idea mia ce l'ho, e troverei ripugnante sfruttare un rilievo di mia suocera buonanima: “A tutti piace essere adulati”, è strada troppo praticata per essere interessante, così a volte presento qualche considerazione che può apparire divergente, quando io spero, invece, che risulti stimolante e serva a restituire un minimo di quanto io ho qui preso. Certo posso sbagliare.

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    3. Guarda, credo che tu sia fuori strada: la mia superbia è totalmente refrattaria a qualsiasi tentativo di adulazione. Quando uno arriva e mi dice "bravo!" io rispondo "grazie!" come nel noto sketch di Petrolini, ma dentro di me penso: "E tu chi cazzo ti credi di essere per pretendere di capire quello che faccio e quanto valga?" Quindi di solito chi mi fa i complimenti con me fa una fine molto peggiore di chi mi attacca...

      Qui il tema è assolutamente un altro: dopo ore di dirette e lenzuolate di blog impiegate a spiegare come funziona il Parlamento, uno si aspetterebbe di partire da lì, non da zero.

      Ma ci siamo anche detti i motivi strutturali per cui questo blog è un po' il giorno della marmotta...

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    4. Va bene, chiedo scusa, diciamo che era meglio non associare questo riferimento al suo lavoro parlamentare con quella mia sensazione provata non so quanti milioni di anni fa mentre guidavo la macchina. In effetti, quella sensazione era di chi non aveva il minimo ragguaglio di cosa stesse succedendo in parlamento e ne osservava dall'esterno solo l'aspetto stucchevole e meccanico. E riconosco anche che l'associazione di quella sensazione con questa sua frase è avvenuta in un tempo inferiore al secondo, senza riflettere, chiedo però le attenuanti generiche, in fondo il rilievo non era nei contenuti economici sostanziali, che nuovamente sono stati per me un toccasana corroborante, soprattutto a causa dell'astinenza prolungata; io non seguo twitter, facebook, whatsapp e mostriciattoli simili (evito di riferire come li avevo scritti prima di controllare), ognuno ha la sua forma di perversione.
      Poi ho anche un altro lutto interiore non ancora elaborato: il sito di Luciano Barra Caracciolo è fermo dal 30 giugno scorso. Non gli si può dire nulla? Va bene che avete molto da fare e ci vuole grande attenzione, ma così è come abbandonare d'estate il cane fedele sull'autostrada.
      Comunque adesso, fuori dalla facezia, grazie per tutto il tempo dedicatomi, mi pare anche di averne approfittato troppo. È stato per crisi d'astinenza.

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  6. Se i signori "livore" sono coloro che credono di lavorare solo loro, che i pubblici dipendenti siano tutti degli incapaci parassiti improduttivi, che lo Stato "rubi" i soldi del loro lavoro con le tasse per ridistrubuirlo a chi non "merita" (es. immigrato o disoccupato o meridionale) con il welfare pubblico, che la politica sia più concentrata a fare affari ed accordi con le mafie per garantirsi arricchimento personale e conservazione del potere che a proteggere gli interessi di chi "produce e crea ricchezza e posti di lavoro" (gli "improduttivi" votano e sono più numerosi dei "produttivi"), una cospicua rappresentanza di loro sono sicuramente tra gli elettori della Lega. Quindi .....

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    1. No, guardi, mi sa che non ci siamo proprio, come commento di esordio! La mia definizione dei piccoli signor Livore, cui le apparentemente appartiene, è del tutto diversa ed è scritta testualmente in un post che lei non poteva leggere perché non era qui. Ne consegue che lei appartiene al novero di quelli che "mmo vado a cantagliene quattro ar senatore della Lega", senza sapere una beata fava né di chi sia l'interlocutore che si è scelto, né di quale sia la storia di questa community. Problema suo, ma se vuole trarre beneficio da queste letture (che nessun medico le ha consigliato) le consiglio affettuosamente di risolverlo. Mettermi in bocca cose che non ho detto non è un modo efficacissimo per risolvere il problema della propria ignoranza dei fatti e delle cose. Glielo dico con franchezza, che è la prima forma di rispetto.

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