venerdì 27 gennaio 2023

A proposito di debito privato...

...e della sua funzione disciplinatrice del conflitto sociale, di cui si parlava nel post precedente: un soccorrevole amico mi gira questa agenzia che lascio qui a futura memoria:


Non so perché, ma ho come un inquietante senso di eterno ritorno dell'uguale. E non abbiamo ancora ricominciato col rigore...


3 commenti:

  1. Cercando di applicare quanto qui imparato: se in “equilibrio” (S-I) deve “reggere” un saldo primario negativo (G-T) ed un drenaggio di produzione reale da export netto (X-M), allora i consumi e/o gli investimenti privati devono essere depressi. Goofymente: (G-T) =
    (S-I) – (X-M) = (Y-C-I) – (X-M): un crescente surplus commerciale assorbirebbe la ricchezza generata dal settore pubblico, riducendo la capacità di consumo e investimento del settore privato interno. Austerity 2.0 a parte ovviamente. Le imprese stanno male con meno investimenti, ma gli imprenditori stanno attendendo fiduciosi non solo la pioggia di miliardi del PNNR ma anche un diluvio di ordini dal piano Marscial della ricostruzione, piano che partirà col botto volta che le armate di Mad Vlad avranno finito di ri-tracciare in disordine e senza speranza le steppe che avevano discese con orgogliosa sicurezza. Un vero e proprio boom di Y sotto la Bandera della Democrazia. Se intanto il cavallo Italia arranca ed il tenore di vita crolla per molti, i consumatori di indebitano. Si può pensare che tra non molto il settore “retail” delle banche farà faville nella sala da ballo dei bedlons. Poi però andrà tutto a posto e sarà bellissimo. Il Cvajere Nero potrà correggere gli errori.

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    1. Per quanto mi è dato sapere, le equazioni sono le seguenti:
      1) Bilancio saldi settoriali
      S - I = ΔB + CA
      ΔB = - PB + B*r
      CA ≈ X - M
      2) PIL visto dal lato della domanda
      Y = C + I + G + X - M
      Attenzione che nel calcolo del bilancio primario PB (= - deficit primario), la spesa pubblica non corrisponde a quella presente nel calcolo del PIL.

      I saldi settoriali nel Q3 2022 sono stati i seguenti:
      1) S-I imprese = +22.9 miliardi € (di cui 16.8 imp. finanziarie);
      2) S-I famiglie = -10.5 miliardi €;
      3) ΔB stato = +21.8 miliardi €;
      4) CA con l'estero = -9.4 miliardi €.
      Ovvio, ci vorrebbe un grafico con lo storico dei saldi annuali per capirne l'andamento. Tuttavia, il ritorno ad un valore negativo di CA nel 2022, si è tradotto, rispetto al 2019 (pre-Covid), in una riduzione dei saldi delle famiglie e delle imprese non finanziarie, nonostante il deficit pubblico maggiore. L'unico settore che ha migliorato la propria posizione sono le imprese finanziarie (trend più che ventennale).

      A livello di PIL, delle esportazioni nette X-M negative ne causerebbero una riduzione. Ciò è stato però compensato principalmente dai consumi finali delle famiglie C e dagli investimenti privati I (questi ultimi stanno però rallentando da fine 2021). Con i risparmi delle famiglie ai minimi c'è da aspettarsi anche una conseguente riduzione dei consumi. Per di più, i consumi finali delle amministrazioni pubbliche G ad ora hanno contribuito molto poco alla crescita del PIL.

      Il contributo del PNRR alla crescita del PIL italiano è ridicolo. Si parla (fonti UE e MEF) di 2% (forse 3%) di crescita in 6 anni.

      Se a delle esportazioni nette negative dovessimo sommare anche un deficit primario negativo (austerity), allora la posizione di famiglie ed imprese non finanziarie peggiorerebbe ulteriormente. E si ritornerebbe indietro di 11 anni (tra l'altro con un PIL reale di poco superiore ad allora).

      Mi auguro che questo governo e la maggioranza che lo sostiene sappiano fronteggiare le numerose insidie che si presenteranno (e si sono già presentate) in questa legislatura.

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  2. Prepariamoci alla prossima crisi dovuta al debito…pubblico. Signora mia, prenda due pastiglie di Austerità 500 prima e dopo ( se vuole anche durante ) i pasti e vedrà che passa tutto. Come? Effervescente? No no, solo compressa, amara e da inghiottire, mi raccomando, senza acqua. Non dovesse funzionare? Aumenti la dose! Effetti collaterali? Mah, proprio male che vada, le taglieranno la pensione. Come che c’ entra, la pensione c’ entra sempre! Eh si, speriamo solo quella. Ah, ricordi, è per il suo bene! Poi esiste l’ altra faccia della medaglia, che porta il simbolo della bandiera dell’ Ucraina. Alla quale l’ UE sta regalando miliardi delle nostre tasse perché possa acquistare le armi dello zio Sam. Con i mezzi a disposizione oramai credo Zelensky possa partire alla conquista del sistema solare! Gli mancano solo i guanti per trasformarsi in Jeeg robot d’ acciaio. Se tutto fila liscio vincerà anche Sanremo. Poi finirà la guerra, e le armi non utilizzate saranno vendute alle mafie, al mercato nero, ça va sans dire. Tanto vale mi diano l’ IBAN delle mafie e gli faccia il bonifico delle mie tasse, almeno ci risparmieremmo tutta sta retorica del kazzo.

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