sabato 2 aprile 2022

Due domande, nessuna risposta

 Prima domanda

Domanda: "La segmentazione del sistema dei pagamenti internazionali cui stiamo assistendo presenta rischi per la stabilità finanziaria internazionale e per l'euro? State studiando questo tema?"

Risposta: "Putin è tanto cattivo!"

Seconda domanda

Domanda: "La farmacovigilanza in Italia rispetta tutte le prescrizioni dei regolamenti europei?"

Risposta: "I vaccini sono tanto buoni!"

Qualche considerazione

Lo schema è evidente, nella sua ripetitività: a una domanda tecnica circostanziata si fornisce una risposta politica generica, una petizione di principio grossolana ("Tizio è buono, Caio è cattivo") e inconferente con la domanda. In entrambi i casi questa petizione di principio si basa su un pregiudizio. Per la gentile Commissaria, il pregiudizio che il senatore leghista sia un amico dei "nazisti" di AfD e quindi (?) un nemico dei nazisti del battaglione Azov. Per il signor Ministro, il pregiudizio che il senatore no-euro sia no-vax, laddove in effetti credo di essere l'unico fra tanti colleghi ad aver fornito in aula le cifre corrette sull'efficacia relativa dei vaccini, efficacia che non è in dubbio, ma che lascia completamente aperte tutta una serie di questioni, a partire da quella della costituzionalità degli obblighi, per arrivare a quella dell'efficacia della farmacovigilanza.

Mettere a verbale l'effettiva consistenza di certi interlocutori, cioè documentare in che mani siamo, che lo si capisca o no, è un obiettivo politico, ma naturalmente #sicceravate voi gliele cantavate, mica come me! Vi sareste buttati in terra sporcandovi tutti e gridando "Europa merda!" o consimile pregnante argomentazione, salvo farvi portare fuori dai commessi, con l'ovvio risultato di screditare voi stessi e quelli di cui credete di condividere il pensiero.

O forse non avreste fatto nemmeno questo...

Ci sarà pure un motivo se questo blog è qui da undici anni, ed è pronto a restarci per altri venti! Anzi, di motivi forse ce n'è più di uno, ma il principale è che tanti, come dire, "volenterosi" sono stati per tempo allontanati da questo consesso! Il "gestoeclatantismo" non porta da nessuna parte, e questo, come credo sappiate, non lo dico da oggi, né da quando rivesto una carica elettiva. Abbiamo bandito il "gestoeclatantismo" otto anni fa (qui), quando pensavamo che per noi fosse meglio, e sarebbe stato possibile, restare una voce terza. Nel frattempo le cose sono cambiate.

Il tema della necessità di essere terzo, di non essere schierato, o più precisamente di non militare in una forza politica per non essere costretto a "mentire" (come dicevo all'epoca), o meglio ad autocensurarmi a beneficio di una linea (o di un arabesco) del partito fu sollevato da me anche in una occasione privata, quando a dicembre del 2017 il compagno Borghi volle incontrarmi per convincermi ad accettare la proposta di Matteo, di cui avevo saputo dai giornali. Alla mia obiezione "Ma io preferirei restare una voce terza, trasversale..." il buon Claudio si fece una risata, e controbatté: "Ma terzo cosa, che sono sei anni che ti accusano di essere un leghista perché dici quello che non hanno il coraggio di ammettere?"

In effetti il compagno Borghi aveva ragione: alla terzietà bisognava rinunciare, perché non c'era, anche se rinunciarvi avrebbe significato rinunciare alla libertà. Tuttavia, col procedere del tempo ho capito una cosa, che non mi era così chiara qualche tempo addietro. La mia gelosia della mia libertà era la gelosia per l'immagine che avevo di me. Era, in sintesi, narcisismo. Essere l'invitto cavaliere, il difensore dell'ideale, quello che le canta chiare ed ha perciò il plauso di una nutrita schiera di sciroccati (voi)! Sossoddisfazzioni, e come tutte le soddisfazioni si pagano. Il prezzo è non contar nulla, fare l'ospite "folcloristico" (almeno, nelle loro intenzioni) nei talk "tutti contro uno", non accedere ai luoghi del potere nemmeno per rettificare con una interlocuzione diretta l'immagine che di te e delle tue idee proiettano i cialtroni prezzolati.

Decidere di militare in un partito significava mettere da parte questo narcisismo: un sacrificio che alcuni di voi avrebbero ritenuto impossibile, ma che onestamente non mi è costato nulla! Riscuotere consenso è piacevole, ma ai fini del cambiamento del tutto irrilevante se non gli associ un minimo di capacità tecnica di esercitare il potere. Se si decide di passare dalla testimonianza alla prassi bisogna per prima cosa venire a patti col fatto che purtroppo questa capacità, come tutte le capacità, si acquisisce con l'esercizio, per esercitarsi bisogna essere in campo, e quando ci si esercita si sbaglia. Tutte cose che deludono nel profondo i sostenitori più ferventi, quelli che con un empito tanto appassionato quanto sospetto passano i giorni sui social a chiedere la bella morte. La nostra, ovviamente! Perché loro addivanati sono, e addivanati restano, mentre noi ogni singolo cazzo di giorno che Nostro Signore mette in Terra ci cibiamo col cucchiaino di una piscina olimpica di letame, in attesa di tempi migliori!

All'inizio mi veniva da pensare che quelli che ci chiedevano e continuamente ci chiedono di "bruciarci" facendo gesti eclatanti di vario tipo fossero dei furbetti che, facendo leva sul nostro narcisismo, volessero spingerci a entrare nel cimitero degli irrilevanti, nel paradiso dei narcisisti, nel fritto misto! Poi ho capito che la cosa è un po' diversa: sempre di narcisismo si trattava, ma non del nostro: del loro. Perché in questa richiesta assidua e martellante di un'azione politica di mera testimonianza, di mero martirio (l'etimologia è la regina delle scienza politiche), si manifestava il desiderio dell'elettore di non perdere la stima di se stesso, di poter continuare a credere di aver votato la persona giusta (ovviamente, giusta secondo il suo rozzo e disinformato metro), di non essere stato raggirato (il terrore patologico di essere fregati sul resto della spesa, matrice archetipica del bisogno di onestah grillino...), e quindi di non essere uno stupido: insomma, di poter continuare ad amarsi. Paradossalmente, questo tipo di elettore, che nel mondo post-ideologico è largamente maggioritario, parente stretto di quello che "io ascolto tutte le campane e poi decido con la mia testa", è destinato ad essere sempre sconfitto, perché rivolge la propria attenzione a quell'eletto (o eligendo) che lo rassicura sul fatto di aver fatto la cosa giusta, che dà evidenza plastica all'ideale, con dichiarazione stentoree e pose virili da oratore pennuto e bargigliuto.

Purtroppo, però, il destino dei tacchini è finire in forno, la loro ruota è meno bella di quella del pavone, il loro bottino più magro di quello dell'aquila... Come ho cercato di farvi capire in mille e una maniera (e a questo punto chi non lo ha capito non è importante che si convinca...), un conto è dichiarare un obiettivo a favore di telecamera, per mandare in deliquio el pueblo adorante, un conto è adoperarsi per conseguirlo. Nessuno di voi sembra aver capito che se in Vietnam i marines non indossavano la giubba rossa della tradizione anglosassone questo non dipendeva dalla moda del momento, ma da motivi un pochino più cogenti.

Voi non volete vincere. Del resto, non volete nemmeno combattere. Voi volete essere narcisisticamente convinti di aver fatto la cosa giusta. A voi non interessa che noi portiamo a casa il risultato. A voi interessa essere convinti che lo stiamo facendo, anche se il tentativo di convincervi dovesse condannare noi (e quindi voi) all'irrilevanza. Ma questo non vi interessa, e in questo, come vi dirò un altro giorno (ne parlerò lunedì al Club Canova), el pueblo è tanto, ma tanto simile alle élite! Per questo è tanto facile mettervisi in tasca (sia voi che le élite), per questo gli ortotteri hanno il 34%, per questo la nostra strada è in salita. 

Ma la cosa non ci spaventa: noi sappiamo che è quella giusta, e ce lo confermano quelli che girano intorno alle nostre domande.

Sta a voi decidere se sostenerci nel nostro sforzo, o sostenere i prossimi gatekeeper.

L'imbecille che sui social (o in aula) pensa di incontrare "er senatore da 'a Lega" e gli dà giù di stereotipi ha tutta la mia compassionevole indulgenza. Se "non ti voto più" lo dice un cretino che non mi ha mai votato e mi ha visto per la prima volta in televisione la settimana scorsa, un semplice "chi se ne frega!" chiude la questione. Gli altri riflettano.

28 commenti:

  1. Madonna e che è? E che sarà mai successo? Non ti si regge. Statti un po' tranquillo. Pensa alla salute

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    1. Va benissimo, grazie. Tu come stai? Ti vedo un po' livido, come il ministro Speranza...

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  2. Hic manebo optime, prof. Anche se mi ha bloccato non Le porto il minimo rancore, anzi.

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  3. Sono molto scoraggiato,di "piscine olimpioniche di letame"ne dovremo deglutire quotidianamente anche per la prossima legislatura a causa del recepimento delle condizionalità annesse al Pnrr.Quanto alla responsabilità del passaggio dal governo giallo-verde del 2018 al governo Draghi!!(ho presente l' esclamazione indignata di Preterossi all' ultimo Goofy)sono i numeri ad indicarla:nel 2018 M5s ha preso il 34% dei voti la Lega il 17%.Chi ha dissipato il consenso è chi ha avuto assieme al doppio dei voti il Presidente del Consiglio e ha lasciato a casa "l' apriscatole"

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  4. Buonanotte a Tutti.
    Ci vediamo lunedì al Club Canova.

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  5. Per quel che può valere, il "se c'ero io" l'ho archiviato la prima volta che ho visto qualcuno arrivare al potere e provare a fare quel che aveva promesso in campagna elettorale: mi riferisco a Matteo Salvini con gli sbarchi. Prima di allora pensavo più o meno che i politici fossero tutti d'accordo e si trattasse di una grande recita. Dopo quell'episodio ho capito che dipende da cosa si vota (se gli italiani di destra votano Forza Italia pensando che un'accozzaglia di ex-socialisti ed ex-radicali sia destra...) e dipende anche dalla capacità di tenuta di un politico di fronte alle pressioni. Vedendo Salvini in azione mi sono chiesto "io al suo posto avrei fatto di meglio?" e la risposta che mi sono dato è "no, non ce l'avrei fatta". Non sarei riuscito a stare al tavolo a trattare pazientemente coi descamisados, non sarei riuscito a non farmi spaventare da Palamara & friends, non sarei riuscito a farmi scivolare addosso gli insulti a reti unificate. Anche adesso, nonostante ora la Lega faccia parte di un governo di unità nazionale (chiamiamolo così) e molti abbiano perso fiducia, io non ho perso fiducia, perché vedo che siete ancora il pensiero ricorrente dei piddini, più ricorrente dei Fratelli (coltelli), che pure vi sono avanti nei sondaggi. Qualcosa vorrà pur dire.

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    1. Eppure, nonostante sia evidente che basterebbe non essere completamente cretini per capirlo, paradossalmente occorre un'intelligenza molto viva per avvicinarsi all'ovvio, cioè al fatto che se veramente fossimo quella forza addomesticata e addomesticabile che nella bolla di metano dei social alcuni rappresentano, non verrebbero spese così tante energie per contrastarci. Qui mi sa che l'hai capito solo tu. Gli altri voteranno per i tanti, minuscoli, utili idioti. Non me ne faccio una malattia: quello che abbiamo perso in consenso lo abbiamo guadagnato in capacità di servircene. Certo, se ci fossero un po' più normodotati (di cervello) in giro... ma questa è la storia del blog: grillini e piddini insieme fanno la maggioranza, una maggioranza che antropologicamente è molto ma molto più schiacciante di quanto la loro debole rappresentanza parlamentare (che pure è soverchiante) lasci supporre.

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  6. Tutto condivisibile. Solo due precisazioni: mentre voi daglutite cucchiaini, noi palate; un punto politico sulla vicenda che riporta la mummia al quirinale (snodo fondamentale mancato) mi aspettavo lo facesse (o me lo sono perso?).

    Altra considerazione è che la Lega non è un monolite a pensiero unico, quindi ho fiducia che la vostra "corrente" emerga dal caos del centrodestra, grazie alle corrette previsioni di medio termine (quelle sul lungo, sappiamo come vanno a finire).

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    1. Questo è l'ultimo commento irrispettoso che pubblico. Comunque: voi che siete così intelligenti, stranamente non riuscite a capire che se quelle elezioni le ha vinte X per forza di cose (essendo il posto uno) non le ha vinte Y. Lei avrebbe preferito Mario Draghi come Presidente della Repubblica? Spiace, purtroppo non è andata così e se questa era la sua preferenza la abbiamo rappresentata male. Nonostante quello che vi raccontavano i giornali l'alternativa era questa, e il candidato dato per vincente (dai giornali) non era quello che ha vinto. Ma a voi la politica interessa? Perché venite qui a parlarmi manifestando però di non conoscere minimamente lebbasi...

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  7. Agghiaccianti in effetti le risposte, con le solite supercazzole sul Bene ed il Male e sul Vaccino Salvifico. Il fatto è che a qualsiasi livello di dirigenza, e le parlo di amministrativi e colleghi sanitari, il livello è quello delle risposte e non delle domande. Occorrerebbe un radicale cambio di quadri. Ed anche nel suo partito, del quale conosco parecchi esponenti a livello locale e direttamente un paio a livello nazionale, la situazione è simile. Io sono convinto che lei ci rappresenti al meglio, non nel senso che porti avanti le "mie" idee e desiderata, ma che sia un servitore del popolo. Ma la strada è francamente complicata, a cominciare dalla Lega (non parlo di lanci di stampa ma di conoscenza personale, appunto) e per questo le faccio e mi faccio un mondo di auguri. Spero di poterla votare (non lei direttamente, ché non è nel mio collegio) anche alle prossime elezioni. Un altro apparentamento coi Toti non lo manderei giù, ma è un limite mio.

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  8. Ritengo che lei, Senatore, e l´onorevole Borghi abbiate fatto un eccellente lavoro in questi anni. Eccellente. E, da cittadino, vi sono profondamente grato per questo.
    Seguiró con molta attenzione nei prossimi mesi la definizione della linea politica del partito soprattutto in relazione alla politica estera, in ragione dei recenti sviluppi. Spero in una linea chiara ed unitaria.
    Questo sará un punto cruciale per orientare la mia decisione di voto: Il mio auspicio é che ci siano le condizioni per poter confermare il mio sostegno al partito e quindi a voi.
    Grazie ancora per il lavoro che state facendo.

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  9. Il "gestoeclatantismo" non porta da nessuna parte (…)

    Tre domande:
    1) per poter fare le due domande che non hanno avuto risposta, al fine di “mettere a verbale l'effettiva consistenza di certi interlocutori, cioè documentare in che mani siamo”, era condizione necessaria essere Senatore di un partito che sostiene il governo Draghi, oppure era possibile farle anche se la Lega fosse rimasta all’opposizione?
    2) fare quella che una volta si chiamava opposizione lo considerate un gesto eclatante ed è questo il motivo per cui la Lega sta sostenendo il governo Draghi?
    3) lei e il compagno Borghi siete consapevoli del fatto che nel 2018 siete stati eletti perché la Lega era all’opposizione e non in intelligenza con il nemico?

    Grazie per le risposte.

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    1. Dunque:

      1) ovviamente non è necessario essere al Governo per fare domande, anzi! Normalmente le domande "scomode" dovrebbe farle l'opposizione! Fatto sta che all'audizione della McGuinness l'Alternativa non c'era, e Italexit nemmeno, salvo mio errore, e di interrogazioni sulla farmacovigilanza fatte dall'opposizione "quella vera" io non ne ricordo. Qualcosa vorrà pur dire!

      2) la Porcelli è affascinante e profonda. Mi piacerebbe passare quindici minuti con lei per sapere se lo Stato è come una famiglia e se l'Europa ci ha dato la pace. Una volta appurate queste due questioni potrei tornare da te e spiegarti qualcosa che forse ti sfugge. Intanto ti anticipo un pezzo: è uscito sui giornali che io non avrei voluto sostenere il Governo Draghi, non è un gran segreto e non implica che in questa fase io non sia leale a voi o non sia corretto verso il Governo in carica. Si è deciso altrimenti da parte di altri che hanno fatto una scommessa e l'hanno persa. Io mi sono limitato ad aspettare che la perdessero. Quindi forse il terreno dello scontro era meno evidente di quanto possa sembrare a te e all'affascinante Arianna, che sicuramente avete più informazioni di me!

      3) tu sei qui da un po', quindi sinceramente da te questa domanda non me l'aspettavo. Che senso ha? Sei consapevoli che ci stai dicendo che ci hai eletti perché fossimo irrilevanti? Sei sicuro di aver letto questo post?

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  10. Piscine olimpioniche di letame, oh yeah, e non c'è incantesimo, punto di vista o narrazione che ne cambi in un istante la natura.
    Siamo qui, in questo mondo e non è stato un bello scherzo anche se prima abbiamo avuto molto.
    In piemontese c'è un detto che suona più o meno: "Chi ha la cognizione (cugnisiùn), deve usarla". E per certi versi è una condanna, tenere i nervi a posto è una grande fatica, specie quando piovono sfacciate provocazioni, ma è il compito degli adulti.
    Anche quando significa mangiare...
    Capire è segno d'intelligenza, dimenticare è segno di Alzheimer.
    E ho sempre qualcuno di cui fidarmi completamente: i nemici. Finché la Lega è il loro primo nemico vuol dire che è il mio migliore rappresentante. Piaccia o no.

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    1. Ecco, senza aver letto (perché non era stato pubblicato) il commento di Peano, giungi alle stesse conclusioni. Quindi il mondo non è fatto solo di fuuuuuuuuuuuuuuuuurbi come Maurizio_59! Per fortuna ci sono anche due persone intelligenti. Può sembrare poco, ma in realtà è moltissimo. Se il primo nemico siamo noi, cioè io, qualcosa vorrà pur dire...

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  11. Sempre caro prof. Bagnai, siccome sono un silente abitatore dei social, mi sarei voluto astenere dal commentare anche questa volta ma aime' sento la necessita' e percio' il bisogno di ringraziarla di questo post per cio' che in esso vi è in forma sintetica (la risposta della commissaria) ma di ancor più prezioso ed "estesa". Cioè la possibilita' di ascoltare come ella commissaria in veste di rappresentante (full opzional) UE dettagli la strategia ancora una volta infallibile della comunita' tutta. .... e mi sovvien la risposta del se sia nato prima l'uovo o la gallina, la crisi o il fronte UE anticrisi, l'invasione o la sanzione, la pandemia o il greenpasse !!!! Davvero grazie, video molto molto esplicativo.

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    1. Diciamo che in molti siamo rimasti delusi. Va anche detto però che subito dopo la gentile commissaria è stata battuta dalla sua collega che ha affermato che per vincere la guerra non dobbiamo fare la doccia (qui). Tra l'altro la McGuinness è di nuova nomina, quella della doccia è stata pure riconfermata nonostante abbia perso in due gradi di giudizio per la sua decisione assurda su Tercas. L'UE è questa roba qua, amici miei, e spiace che chi visibilmente non riesce a gestirla venga a dire a noi che dobbiamo farcela andare bene!

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  12. Grazie di tutto. Spero di continuare a leggere questo blog tra vent'anni, magari anche di più e magari anche in un mondo che nel frattempo sarà cambiato un poco in meglio

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  13. ha ragione alberto bagnai: noi vogliamo perdere, perché se avessimo voluto vincere non si sarebbe votato il m5s

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    1. Per carità, non è che foste tutti obbligati a leggere i miei argomenti su questo blog. Il problema magari è un altro: vedo lettori di questo blog incapaci di apprendere dall'esperienza. Ecco: questo è un po' più preoccupante.

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  14. Ma solo a me i commenti del tipo "non è possibile accettare che una nazione ne invada un'altra senza motivo" fa salire il sangue alla testa?

    Comunque grazie per lo sforzo. Il periodo è veramente complesso, e ci si sente sempre più all'angolo. Bisogna tenere duro.

    Mala tempora currunt.

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  15. la teoria dei giochi applicata alla vita e alla politica

    Salvini è politicamente morto. Questo video spiega perché. (c'è tutto)
    https://www.youtube.com/watch?v=0bFs6ZiynSU
    Ha giocato il gioco finito ("finite goals") ed ha perso al gioco infinito.
    Non è più "predictable".

    Convincete Salvini a fare un passo indietro e a mandare avanti un nuovo segretario che sappia giocare il gioco infinito.

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    1. Non posso considerare "politicamente morto" chi ha rilevato un partito al 4% e l'ha portato a ben altre percentuali. Detto questo, non considero minimamente attendibile chi scrive cazzate tipo "finite goals" o "predictable". E scommetto mille lire che non l'hai mai votato.

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  16. La mia consapevolezza nelle ultime elezioni non era la consapevolezza di votare in modo corretto, ma la consapevolezza di poter sbagliare.

    Ho sbagliato? Non lo so, se ho sbagliato, non sostenere chi ho votato sbagliando è ininfluente, se non ho sbagliato invece sostenere chi ho votato è importante.

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  17. Forse devo riascoltare la (non) risposta di Speranza. Mi pare di aver capito 11 miliardi di dosi.
    A me sembrano un po' troppe.
    Vabbè... miliardo più miliardo meno.

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  18. Beh, il definitivo post sulla ferita narcisistica degli addivanati che attendevo in sostituzione di tanti miei pazienti e infruttuosi discorsi con ex della community. Più facile convincere un vaccinato che vaccinati e non vaccinati sono ugualmente contagiosi. D'altronde, condividono la medesima ferita narcisostica! ;)
    Non dovrò far altro che inoltrarlo in attesa di essere bloccato.
    Dopotutto è primavera ed in primavera si fanno le pulizie. Le mie.

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