giovedì 8 luglio 2021

Rebalancing Europe: programma definitivo


 

Ci sono state alcune modifiche nella composizione del panel politico, che ora vede la presenza del viceministro Castelli e del capogruppo Malpezzi. Il resto rimane com'era. Sto leggendo le slides di Heimberger e vi posso dire che sono molto interessanti. Sono sicuro che lo saranno anche quelle degli altri relatori, ma, come ci siamo detti, questo è solo uno dei motivi di interesse di questo incontro. Ce ne sono anche altri: direi innanzitutto il piacere di rivedervi, poi la curiosità per le osservazioni che faranno i miei colleghi, ma anche per il discorso finale di Claudio, ecc.

Vi aspetto il 12!

11 commenti:

  1. Senatore, sono molto orgogliosa di partecipare e poter conoscere di persona coloro che ho conosciuto solo da remoto, ma che ho ben compreso essere veri portatori di Partecipazione, cioè di Libertá. Devo ammettere, addirittura emozionata. Grazie Barbara Roberto

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  2. Buongiorno, complimenti per il lavoro. Spero sia previsto, come per goofy, lo streaming per tutti quelli che non potranno esserci.
    Buon lavoro.

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  3. Grazie Senatore per avere organizzato questo evento. Vedersi dal vivo è molto importante e le sono grato per gli sforzi nel continuare a portare questa community fuori dal virtuale in un momento difficilissimo.

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  4. la registrerete e la pubblicherete sui social?

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  5. Nel ribilanciamento sarà compresa la abolizione della differenza tra spesa corrente e spesa per investimenti? Poco ci faccio con un’autostrada se il mio salario non mi permette di pagarla, o con una ferrovia se la liberalizzazione taglia le corse e aumenta i biglietti perché devono essere attività economiche redditizie.
    Molto ci faccio se devo esportare all’estero: e poi? Cosa cambia per gli altri del modello mercantilista?
    Se devo usare tutto quello che la flat tax mi lascia per pagare la sanità privatizzata e le assicurazioni, con la Faina a tendere la mano a ogni audizione parlamentare, cosa cambia?
    La ridiscussione dei parametri a vantaggio di chi va?
    Nelle iniziative della Lega, inclusa la flat tax, si vede una chiara volontà di uscire da Monti, cioè dalla compressione fiscale del ceto medio. Bene. Molto meno chiara la volontà di uscire da Maastricht. Non sto parlando dei cambi fissi: su quello mi è chiarissimo che potendo ne uscireste, in barba ai discorsi di tradimento. Ma i cambi fissi arrivano dopo dieci anni di divorzio e di marcia dei 40mila. Gli anni’90 sono anni pessimi per chi vive di salari, per i ceti popolari di impiegati e operai, data l’abolizione dell’indicizzazione dei salari ad opera di quel Craxi che oggi si vuole persino rivalutare.

    Questi ceti e non il ceto medio sono la maggioranza in Italia. Quelli tassati al 27%, non quelli al 27%+38% et ultra.

    Se ci si propone come i difensori dell’Italia, come si pensa di tutelare gli interessi dei tassati al 27%? Con un micro sconto fiscale rispetto a quelli che vanno dal 38 in su? Con la favoletta della flat tax che semplifica, mentre la sanità e le pensioni continuano a venire tagliate, magari con l’argomento grillino che ci sono i sindacalisti che con un anno di contributi prendono le pensioni “alte”?

    I tagli di salari pensioni e altri servizi sono l’aliquota al 38% et ultra sui ceti popolari. Su questo che sarebbe il vero taglio delle imposte per la maggioranza degli italiani, che pensate di fare?

    Insomma la Lega vuol essere nella sua politica economica il partito che difende chi è stato penalizzato dall’austerità trentennale, come si leggeva nel TdE e sul blog, o unicamente il partito del ceto medio minoritario, che è minoritario anche a causa dell’austerità di Maastricht che ha bloccato la mobilità sociale, e schernire tutti gli altri in quanto ignoranti, ignari delle bellezze divulgate su Twitter, magari perché sempre chiuse, incapaci di comprendere una fuga perché non si sono mai potuti permettere quell’educazione musicale che a scuola non esiste e fuori è troppo costosa, quindi feccia ben diversa da “noi”?

    Dove sta questa gente nella vostra idea d’Italia, nella vostra politica? A adeguata distanza da ogni mescolanza con la plebe o rischio di proletarizzazione che dir si voglia, tranne nei momenti in cui si è in vena di sadica goliardia, o guardata come il ceto che certo non per ultimo andrebbe tutelato, dato che è quello che più si trova in difficoltà e ha patito sul lungo periodo delle politiche UE?

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  6. Nel ribilanciamento sarà compresa la abolizione della differenza tra spesa corrente e spesa per investimenti? Poco ci faccio con un’autostrada se il mio salario non mi permette di pagarla, o con una ferrovia se la liberalizzazione taglia le corse e aumenta i biglietti perché devono essere attività economiche redditizie.
    Molto ci faccio se devo esportare all’estero: e poi? Cosa cambia per gli altri del modello mercantilista?
    Se devo usare tutto quello che la flat tax mi lascia per pagare la sanità privatizzata e le assicurazioni, con la Faina a tendere la mano a ogni audizione parlamentare, cosa cambia?
    La ridiscussione dei parametri a vantaggio di chi va?
    Nelle iniziative della Lega, inclusa la flat tax, si vede una chiara volontà di uscire da Monti, cioè dalla compressione fiscale del ceto medio. Bene. Molto meno chiara la volontà di uscire da Maastricht. Non sto parlando dei cambi fissi: su quello mi è chiarissimo che potendo ne uscireste, in barba ai discorsi di tradimento. Ma i cambi fissi arrivano dopo dieci anni di divorzio e di marcia dei 40mila. Gli anni’90 sono anni pessimi per chi vive di salari, per i ceti popolari di impiegati e operai, data l’abolizione dell’indicizzazione dei salari ad opera di quel Craxi che oggi si vuole persino rivalutare.

    Questi ceti e non il ceto medio sono la maggioranza in Italia. Quelli tassati al 27%, non quelli al 27%+38% et ultra.

    Se ci si propone come i difensori dell’Italia, come si pensa di tutelare gli interessi dei tassati al 27%? Con un micro sconto fiscale rispetto a quelli che vanno dal 38 in su? Con la favoletta della flat tax che semplifica, mentre la sanità e le pensioni continuano a venire tagliate, magari con l’argomento grillino che ci sono i sindacalisti che con un anno di contributi prendono le pensioni “alte”?

    I tagli di salari pensioni e altri servizi sono l’aliquota al 38% et ultra sui ceti popolari. Su questo che sarebbe il vero taglio delle imposte per la maggioranza degli italiani, che pensate di fare?

    Insomma la Lega vuol essere nella sua politica economica il partito che difende chi è stato penalizzato dall’austerità trentennale, come si leggeva nel TdE e sul blog, o unicamente il partito del ceto medio minoritario, che è minoritario anche a causa dell’austerità di Maastricht che ha bloccato la mobilità sociale, e schernire tutti gli altri in quanto ignoranti, ignari delle bellezze divulgate su Twitter, magari perché sempre chiuse, incapaci di comprendere una fuga perché non si sono mai potuti permettere quell’educazione musicale che a scuola non esiste e fuori è troppo costosa, quindi feccia ben diversa da “noi”?

    Dove sta questa gente nella vostra idea d’Italia, nella vostra politica? A adeguata distanza da ogni mescolanza con la plebe o rischio di proletarizzazione che dir si voglia, tranne nei momenti in cui si è in vena di sadica goliardia, o guardata come il ceto che certo non per ultimo andrebbe tutelato, dato che è quello che più si trova in difficoltà e ha patito sul lungo periodo delle politiche UE?

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  7. P.S.: Se la Lega vuole il 51% lo può avere solo dai tassati al 23-27%.
    Abbiamo visto come intende tutelare gli interessi dei tassati al 38%.
    Come intende tutelare gli interessi dei tassati al 23-27%?

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    1. Sai che non ho capito dove vuoi arrivare tu? Non escludo che qualcuno in Lega voglia arrivare al 51%, ma ci sono mille e uno motivi che mi spingono a dire che questo obiettivo politico è insensato e foriero di errori. Alla fine di questo doppio pistolotto, avrei da farti una domanda: il convegno l'hai visto? Hai visto altre iniziative simili in giro? Il resto è tutto molto bello e fumosamente "de sinistra", ma senza offesa non riesco a vederne l'utilità.

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    2. A riavere il welfare.
      Nelle proporzioni in cui l’ho visto in Francia e che in Italia non ci sono mai state.

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    3. A riavere il welfare.
      Nelle proporzioni in cui l’ho visto in Francia e che in Italia non ci sono mai state

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  8. Grazie, Senatore, per l'organizzazione del Convegno e per la possibilità di ascoltare e osservare in presenza tanti personaggi, più e meno noti, che ho seguito con molto interesse in questi mesi. Grazie anche per gli infiniti spunti di riflessione che seleziona per noi e ci segnala. Li archivio con piacere e, nell'immediato o a distanza di tempo, si sono sempre resi utili

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