sabato 15 febbraio 2020

Crescita

Ne abbiamo parlato spesso, parliamone anche oggi. Negli anni risalenti abbiamo appreso con amarezza che essere "de sinistra", qui da noi, significa essere antipatriottico. La porca rogna di vedere il paese devastato purché l'avversario politico sia in difficoltà non si riesce a estirpare da quelli che si sentono migliori degli altri per il controvertibile motivo che credono di aver vinto una guerra che il Paese ha perso. Ormai l'abbiamo capito, e ce ne siamo fatti una ragione (almeno io). Nel 2018, quindi, mentre il Governo che sostenevamo fingeva di impostare una manovra anticiclica (nei limiti in cui glielo consentivano gli infiltrati di Bruxelles, da Conte in giù), sotto il cannoneggiamento dei nostri fratelli europei e dei loro media "anglosassoni", osservavo senza stupore, e con un certo disincanto, la gioia con cui quelli "de sinistra" si esaltavano perché al Paese veniva impedito di prendere le misure che i dati indicavano come necessarie. Pensavo, e ad alcuni dicevo, che la prossima recessione, così, non la si sarebbe potuta attenuare, e che sarei stato molto contento se se la fossero dovuta gestire loro, visto che i nostri tentativi per contrastarla li infastidivano così tanto.

Questo poi è stato, ancora una volta senza mia sorpresa, e con un mio certo sollievo.

I nostri amici subalterni, in effetti, si trovano in una brutta situazione, almeno a giudicare dalle stime preliminari del Pil (-0.3% nell'ultimo trimestre 2019). Sperando che queste stime siano riviste a rialzo nel dato definitivo, che aspettiamo per il prossimo due marzo, facciamo un rapido calcolo per capire che cosa esse implichino per la crescita del 2020, dato su cui si articola la manovra varata con la legge di bilancio.

I conti sono presto fatti e li trovate in questo specchietto:


Con il -0.3 dell'ultimo trimestre (evidenziato in rosso), il dato annuale del 2019 si attesterebbe sullo 0.2%. Per ottenere nel 2020 una crescita dello 0.6%, come previsto dal programmatico della NADEF (e evidenziato in rosa nella tabella), il Pil 2020 dovrebbe arrivare a 1731 miliardi di euro (a prezzi concatenati con anno di riferimento 2015). Per arrivarci, naturalmente, potrebbe seguire infinite strade. Nella parte gialla della tabella abbiamo ipotizzato che nei quattro trimestri del 2020 il Pil cresca a un tasso congiunturale costante. In questo caso, per ottenere su base annua una crescita dello 0.6%, il Pil trimestrale dovrebbe crescere nel 2020 a un tasso trimestrale dello 0.3% (per l'esattezza, 0.32%).

Se vi andate a vedere la nota ISTAT, constaterete che negli ultimi 20 trimestri solo nove hanno registrato una crescita superiore allo 0.2%, e, attenzione: in quel periodo il mondo stava accelerando. Ora sta rallentando, e quindi sarà piuttosto improbabile che ci siano molti tassi di crescita trimestrali superiori a 0.2, ovvero che il Pil annuale nel 2020 arrivi a 1731 miliardi, con un aumento dello 0.6% su quello del 2019.

Purtroppo non siamo "de sinistra", e quindi non giubiliamo, né ci facciamo troppe illusioni sulle effettive possibilità di tornare a crescere veramente, e non col bilancino del farmacista, nel quadro delle attuali regole di bilancio e monetarie. Rispetto a sette anni fa, però, ora è chiaro a tutti (tranne che a quelli "de sinistra") che il problema non riguarda solo noi. Anzi, come qui prefigurato, riguarda soprattutto gli altri, che se ne rendano conto o meno.

Mi direte che non è molto, e può anche darsi che sia così, soprattutto per quelli di voi che non ricordano le fasi iniziali del nostro dibattito. Chi se le ricorda, invece, capirà che il fatto che Merkel e Macron stiano raccogliendo quello che hanno seminato (in casa loro) qualche spazio lo apre. Certo, non possiamo aspettarci che di spazi simili ne approfittino i nemici del Paese. Ma non dobbiamo nemmeno aspettarci che stiano lì per sempre. Ci vuole pazienza e tenacia. Noi abbiamo l'enorme vantaggio strategico di sapere come stanno le cose e come non possono non andare a finire. Gli altri hanno tutto il resto: superiorità numerica, superiorità di armamento... Tutte cose che sapevamo, o almeno che sapevo io, quando nel 2012 mi dicevate che non sarei mai andato in televisione, o che non ero adatto a fare politica. Credo che voi abbiate ragione oggi come avevate ragione allora, e naturalmente anch'io ho torto oggi come lo avevo allora: i fatti lo dimostrano, e lo dimostreranno. Quindi, fra altri otto anni non saremo dove siamo adesso. Dove saremo, dipenderà anche da noi, cioè da voi, perché io sono qui, dove ero, e continuo ad analizzare i fatti, come li analizzavo, con la teoria economica, che è rimasta quella, né si vede perché cambiarla in un periodo in cui ogni singolo giorno reca fatti che la confermano.

Tutto qui.

Ne riparliamo il 2 marzo, se avrò tempo per farlo...

42 commenti:

  1. Lei ha una coerente e realistica visione dell'economia, basata sull'analisi scientifica;gli altri si aggrappano alle previsioni imposte dalla dittatura di Bruxelles, che persegue un obbiettivo di concentrazione della ricchezza in poche mani. Sono previsioni forzate perché dissimulano l'impoverimento programmato. Basta vedere le ultime scelte devastanti sulle SRL.

    RispondiElimina
  2. Senza provocazione, questo pezzo me lo sono goduto: la fattualità la preferisco di gran lunga alla narrativa, quella prevalentemente sarcastica, che apprezzo molto di più “per via orale” o quando scritta ma appena accennata cin punta di penna. Che dire, a prescindere dalla critica, questi imbecilli pensano che il mondo sopravviva di sole surroghe, riescono ad affondare anche quando è la stasi che li tiene a galla (o almeno dovrebbe). Ps le virgolette per non farla travisare.

    RispondiElimina
  3. Una crisi ci sarà e sarà pesante.
    Con questo governo c'è il rischio, oltre all'inadeguatezza della risposta, anche l'avallo di ulteriori nefandezze del tipo "Un giorno ci sarà una crisi e saremo obbligati a introdurre nuovi strumenti politici,oggi non proponibili".
    Saperla lì insieme agli altri componenti del partito che ha candidato lei e Claudio (non dimentichiamolo: lo dico ai, legittimamente per carità, dubbiosi.
    Guardate un po' il contesto e valutate l'importanza della loro presenza) a me personalmente rassicura un po'.

    RispondiElimina
  4. Così sono buoni tutti... Se ne vanno dal Governo per non fare la manovra(ora è chiaro, grazie all'ammissione del senatore), e poi sostengono che se l'avessero fatta loro allora sì...
    Se si hanno le palle si deve governare nelle condizioni date. E se dovessero tornare a governo le condizioni sarebbero esattamente le stesse. Come risolvere questo dilemma? Come impedire che anche solo l'eventualità della Lega al Governo provochi una crisi del debito pubblico? Sisifo Bagnai sembra proprio condannato a rotolare a valle ogni volta che pensa di aver raggiunto la cima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rieccolo! Amico caro, non ho detto che ce ne siamo andati per non fare la manovra: ho detto (da tempo, invero, ma tu da buon grillino prosegui spedito contro il parabrezza...) che ce ne siamo andati perché non ci avrebbero fatto fare la manovra che sarebbe stata necessaria. Dovrebbe esserti noto che all'inizio di luglio, all'insaputa di almeno un vicepremier, il premier del PD e il suo diligente ministro dell'economia avevano firmato una pace separata con Bruxelles, o ti sei perso questo passaggio? Sarebbe strano, in un osservatore attento e spassionato come te! E ora si godano la gestione eterodiretta di una crisi annunciata, questi fenomeni! A proposito: complimenti per la grande partecipazione di popolo alla vostra manifestazione contro voi stessi a P. Santi Apostoli...

      Elimina
    2. E poi la soluzione a questo era semplice: bastava sciogliere le Camere e mandare il Paese al voto.
      Ma hanno deciso altro...

      Elimina
    3. A luglio dello scorso anno avete rinunciato a designare il commissario europeo e poi, ora, siete quelli che vogliono cambiare l'UE dall'interno. Bene, molto credibili... La "vostra" manovra avrebbe vanificato il maggior deficit con maggiori spese per interessi, come noto all'universo mondo in quanto detto e ridetto da chiunque avesse presente la realtà dei fatti. Il problema vero penso sia che qualunque proposta di riforma dell'Eurozona che provenga dalla Lega sia destinata al respingimento, in quanto voi siete voi. Voi in quanto tali, voi sì eterodiretti dai due biondi, lo smilzo e quell'altro grosso.

      P.S.
      Io sono grillino pro-tempore, e non penso comunque di cambiare a breve. Certamente non potrò mai essere un destrorso leghista, forzaiolo, meloniano o poundista. Ovvero la rovina dell'ultimo venticinquennio. Loro e i loro ascari.

      Elimina
    4. Ma non diciamo idiozie, per favore! Avrebbero impallinato qualsiasi candidato leghista a quella posizione, per quanto autorevole e moderato. Ne eravamo perfettamente consapevoli, come pure siamo, e lo sono anche loro, consapevoli che questa volta la loro maggioranza è appesa a otto voti. La prossima, vedremo. Certo, non possiamo stare con la testa sott'acqua per un'intera legislatura, ma se qui in Italia sta sopravvivendo un Governo zombie, vedrai che anche in Europa si troverà uno spazio politico per il partito più numeroso di quel Parlamento.

      Elimina
    5. Mi permetta, forse la storia del venticinquenio perduto a causa della destra, la si poteva fare 8-9 anni fa durane lo spread hour.
      Le faccio anche presente, che l'ultimo governo Berlusconi (che io non ho votato e in cui la Lega non era certamente il partito di maggioranza) ha dovuto affrontare una delle più gravi crisi finanziarie, scoppiata guardacaso in USA (dove non governava certa la destra italica) e, se guarda i dati degli anni successivi, il paese era, seppur limitatamente, in ripresa. Poi venne Monti appoggiato dalla stessa FI ma anche dal PD ma a cui la Lega si oppose.
      Poi venne il governo PD (con cui oggi il M5S si è alleato) che, pur proponendo ben 3 presidenti del consiglio, non è riuscito a (o non ha voluto) invertire la rotta.
      Se oggi l'Italia non è ancora uscita dalla crisi non è certo per colpa di un partito che è stato per 8 anni su 9 all'opposizione e che nell'unico anno in cui è stato al governo, era in minoranza, ed era al governo con un partito che oggi è al governo con quel partito che prima non ha risolto un fico secco.
      Senza aggiungere che, nel frattempo, la Lega ha cambiat segretario e soprattutto linea polica.
      Si possono criticare le idee politiche, ma accusare questo partito (come anche Casapound ad esempio) di essere stata la rovina dell'ultimo 25ennio mi sembra abbastanza azzardato.

      Grazie al PD e al M5S, la destra oggi è la forza più a sinistra (ad esclusione probabilmente del Partito Comunista). E' questo è, forse, il vero grande danno.

      Elimina
    6. Bel guazzabuglio... Facciamo un po' di ordine. I neofascisti nelle loro varie forme furono "sdoganati" da Berlusconi nel '93 con la famosa dichiarazione in favore di Gianfranco Fini come candidato a sindaco di Roma. Da lì fu un crescendo di propaganda revisionista atta a sovvertire la verità storica sul fascismo, arrivando fino ai giorni nostri e al parossismo salviniano che ha prodotto come culmine le svastiche sulle porte degli ebrei.
      Dal'94, con la "discesa" in campo di Silvio Berlusconi, le sue televisioni, e anche la RAI negli anni dei suoi governi, hanno cominciato a plasmare l'immaginario degli italiani sfinendoli di stronzate, dai TG con i "barconi" come prima notizia, al pericolo comunista,ai programmi di intrattenimento mirati alla regressione intellettuale del pubblico a vantaggio degli interessi del padrone.
      Nel frattempo la Lega, approdata nella mangiatoia romana, dimenticava il federalismo fiscale e in combutta con Forza Italia organizzava un'autoriduzione fiscale di fatto per la propria base elettorale del nord e misure assistenzialiste al sud. Questo negli anni di introduzione dell'Euro decuplicando gli effetti negativi che i diversi sistemi fiscali dei Paesi UE avrebbero prodotto.
      Sul fronte Giustizia, tanto attuale, Lega e Forza Italia pur invocando più sicurezza, si assicurarono l'impunità per i reati tipici della politica e con la mafia decisero di "convivere"(come da dichiarazioni ministeriali). E in tutte queste vicende Matteo Salvini era lì, a far girare la macchina della propaganda e a produrre nulla di concreto.
      A Monti si possono contestare varie cose fatte, ma quelle che gli hanno impedito di fare vanno contestate ad altri.
      Solo alcuni esempi per chiarire come mettere in fila dei fatti, non voglio annoiarla né convincerla di qualcosa. Continui pure a credere che la Lega di Salvini sia una cosa nuova e che le "ricette" che propone possano incontrare i suoi interessi. Auguri.

      Elimina
  5. Risposte
    1. Non ho ancora potuto mettere la testa sui dati, ma la sensazione epidermica è che se pure il Governo dovesse evitarsi la ricorrente sberla dagli Stati Uniti, in ogni caso la crescita del Paese quest'anno difficilmente sarebbe maggiore di zero.

      Elimina
  6. "...quelli che si sentono migliori degli altri per il controvertibile motivo che credono di aver vinto una guerra che il Paese ha perso"
    Continuo nello strenuo tentativo di segnalare che questo approccio di dividere gli italiani tra buoni e BuoniTM sia un errore.
    Forse che i conservatori, dal dopoguerra in poi, non hanno promosso la rimozione del ventennio e della sconfitta? Solo i missini avevano la consapevolezza, almeno sino a qualche anno fa, di un paese che aveva perso la propria sovranità dopo la resa agli anglo-americani. Tutti nello stesso calderone?
    E' tragico che chi desidera un nuovo spirito nazionale non si accorga che sta rinnovando, in termini diversi, una sterile contrapposizione ideologica che, per me, nasconde solo l'indeterminazione della propria proposta politica.
    Ma è così ingenuo fondare la propria identità politica su ciò che si è piuttosto su cosa ci separa dagli altri?
    Non mi sembra di vedere, ad oggi, una proposta politica organica della Lega che coordini una serie di iniziative politiche sui diversi ambiti dell’azione politica. Non è emersa nel governo di coalizione con i 5 stelle e non sta emergendo neanche ora che la Lega è all’opposizione.
    Attribuire agli avversari politici di essere infetti da virus progressista totalitario, intimamente traditore della patria e dei valori umani, non nasconderà certo l’assenza di idee, strategie e mezzi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara, perdonami: non sono certo io a schiacciare gli altri sotto il peso della mia presunta superiorità morale. Questo blog è stato oggetto di un simile trattamento fin da quando faceva proposte che ti sembravano meno indeterminate perché le ritenevi consonanti in termini partitici con l'area cui appartieni. A me, che sono di sinistra (non "de sinistra"), cioè che considero il lavoro il tema principale dell'azione politica e la libertà di espressione un bene da tutelare, ha sempre fatto orrore come la "sinistra" partitica comprimesse fattualmente quest'ultimo bene in nome di una supremazia morale la cui radice, alla fine, risale alla schematica lettura della storia che qui ti ho sintetizzato. A me, di sinistra, è stato insegnato che io avevo vinto la guerra e io appartenevo ai buoni. Io sto denunciando questo metodo, non sto demonizzando nessuno, mia cara. Denunciare che c'è chi ha affermato la propria egemonia dividendo gli italiani in buoni e cattivi non è dividere gli italiani in buoni e cattivi: è mostrare la radice del male perché tutti si adoperino per sradicarla.

      Ma naturalmente quando c'è un problema non tutti vogliono/possono essere parte della soluzione. In ogni caso, se con assenza di idee questo blog ha cambiato il panorama politico italiano, vorrà almeno dire che è scritto bene. A me basta anche questo.

      Elimina
    2. Caro Alberto, quando faccio riferimento al supposto errore di interpretazione e comunicazione dei buoniTM parlo di te, quando invece rilevo indeterminazione nella linea politica parlo del partito cui appartieni. Non discuto la tua scelta di militare nella lega (chapeau per l'impegno e la fatica), sono deluso dalla tua ferocia nello stigmatizzare gli errori della sinistra e nel rimuovere completamente quelli della destra.
      Ritieni,onestamente, che la Lega esprima una chiara linea politica al di là di marcare le distanze dalle parole d'ordine del PD e ora dai 5s?

      Elimina
    3. Vedo che non ti entra in testa. Troverà un’altra strada. Gli errori della destra riguardano la destra. Ci pensi lei a correggerli. Qui abbiamo sempre considerato la cosa sotto un diverso angolo d’attacco, ma evidentemente se c’eri, come millanti, non hai capito niente, e se non c’eri parli a vanvera. Non stiamo giocando a chi è più bravo. Cortesemente porta altrove la tua fragile epidermide escoriata. Il Paese è stato tradito dalla sinistra che ha rivendicato e tuttora rivendica questo tradimento. Magari la destra avrebbe fatto peggio, ma sai come dice il grande capo indiano?

      Elimina
    4. P.s.: la sinistra il suo tradimento lo chiama Europa, tanto per capirsi.

      Elimina
    5. Mi dispiace se può apparire un battibecco. Non vorrei mai disturbare la discussione del blog. Sto sostenendo che 1) la Lega ha una linea politica indefinita sia sul piano tattico, per es. le alleanze, che strategico, per es. sulle politiche economiche, 2) la continua demonizzazione della sinistra (con o senza il de) è solo il modo per calciare avanti il barattolo: non serve a voi perché produce una reazione uguale e contraria, non serve a noi italiani che siamo sempre più divisi al nostro interno.
      A me sembra che ,quanto a epidermide, siamo sulla stessa barca.

      Elimina
    6. E io torno a dirti che il mio blog resta il mio blog, nel tagcloud il primo tag è “sinistra” perché per anni, da sinistra, mi sono interrogato sui motivi del suo tradimento (nell’euro ci ha portato Prodi, ricordi?), io sempre quello sono, e sempre quelle domande mi pongo, ormai più da storico che da cittadino. Sono, peraltro, in ottima compagnia (Barba, Pivetti, Cesaratto, Badiale, Tringali, Di Remigio, Masala, ecc.), per cui posso rinunciare tranquillamente alla tua, di compagnia, anche perché ora avrai da fare: dovrai condividere le tue profonde considerazioni con tutti gli intellettuali che ti ho elencato, e non dubito che lo farai. O solo io devo stare zitto da quando sono diventato leghista?

      Elimina
    7. Ho letto più di una volta quello che mi scrivi ma non lo capisco. Forse sto sbagliando io. Ingenuamente vorrei che passassi da una fase di analisi e di critica ad una di proposta e che si possa discutere di questo, fare dei passi avanti, smetterla con la fase "c'è un male da estirpare e lo estirperemo".
      Le mie intenzioni non sono ostili ma evidentemente non sono riuscito a fartelo cogliere.
      Buon lavoro.

      Elimina
    8. Perdonami: la proposta c’è, non preoccuparti. Ma c’è anche un serio problema politico-antropologico nel Paese. Non dobbiamo parlarne? È una tua opinione, che condividi con una platea amplissima di opinionisti. Chi condivide la mia te l’ho detto.

      Elimina
    9. Ma certo che c'è il problema politico antropologico! Chi lo nega? Io lo vedo molto più trasversale di quanto non lo veda te ma certo che esiste. Fortissimo. Per ritrovare l'indipendenza, sotto minaccia "nucleare"di BCE hai due scelte: un'avanguardia decisa a tutto , un popolo che ,progressivamente, acquisisce la propria sicurezza e consapevolezza. Stante che la prima non so se sia praticabile, mi spieghi come si può costruire la seconda sulle macerie di una guerra di religione? Guardiamo (plurale) avanti, guardiamo avanti.

      Elimina
    10. Ma basta! Basta! Bastaaaaaa! Ma che ne vuoi sapere tu? Ma che ne sai di come funziona? Sei mai stata in una Commissione parlamentare? A un vertice di Governo? A una riunione di maggioranza? A un vertice di partito? Ti sei mai dovuta confrontare con qualcosa di diverso da una tastiera o dal tuo gatto? E vieni qui a farmi lezioncine di politica catafratta nell’inscalfibile corazza della tua spessa ignoranza delle cose del mondo, innamorata del suono delle tue parole, esornativamente disposte in grandi frasi che non vogliono dire nulla. “L’avanguardia decisa a tutto…”, “il popolo che acquisisce la propria sicurezza…”… Ma che è sta roba? Ma che siamo in un film di Nanni Moretti? Ma che siamo in un film di Nanni Moretti? La vita vera non funziona così, e non è con la sicumera delle vostre lezioncine a uno che da nove anni vi ha dimostrato di non averne bisogno che vi predisporrete a comprenderla. Sciò! Fuori dai piedi! Vai a votare LEU, che di gente che capisce come capisci tu ci possiamo privare. Detto, ovviamente, con grande empatia e rispetto. Ma questo blog non è un film di Nanni Moretti ((detto con ecc.).

      Elimina
    11. Rido amaramente della tua scemenza quanto tu della mia.

      Elimina
  7. https://twitter.com/la_manina__/status/1228995320626937858?s=21 Dovrebbe rispondere il_ditino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eggnente, non ce la fanno. Per loro è troppo difficile capire che con un premier del PD facevamo quel che potevamo (che è sempre più di quanto avrebbero fatto da soli), e che Conte e Tria, con la copertura di Di Maio (grande errore politico) avevano già deciso di impedirci di fare una manovra espansiva. Eppure è tutto agli atti. In condizioni simili, perdonatemi, che cosa avremmo potuto fare se non ritirare la fiducia al Governo? Non è stata chiara la comunicazione? Eh, mi dispiace: nonostante che, com'è noto, abbiamo dalla nostra tutti i giornali e tutte le televisioni, qualche volta non riusciamo a farci capire. Strano, però, che abbiano capito in così tanti.

      Elimina
    2. Comunque apprezzabile il loro tornare a grufolare cui come cinghiali in un orto... Lo considero un segno di apprezzamento! Quando Matteo sarà premier vedrete che un po' di problemi di comunicazione saranno risolti.

      Elimina
    3. sono anni che non riesce a campare di luce propria il simpatico Ric.

      Elimina
  8. Caro professore io veramente perdo la testa quando leggo dati economici con ľItalia che è ľunico paese delľUE ad aver diminuito il pil pro capite dalľavvento delľeuro !
    Ma come passiamo morire sapendo che la medicina è il nostro veleno?!
    Una follia.....come alcune dichiarazioni pro UE del VOSTRO Giorgetti....

    RispondiElimina
  9. Presidente, mi onoro di seguirla un po ovunque, ed imprendendo aziende di piccole dimensioni... Debbo dire che lei sembra l'unico che abbia compreso che la politica sta portando me ed i miei colleghi al suicidio! Non siamo delinquenti, siamo la schiena di questa nazione, siamo quelli che sopravvivono nonostante chi ci governa, che invece di tenderci la mano, si pone come il nostro più grande nemico. Vorrei ricordare a tutti che diamo da vivere a molte famiglie, i nostri dipendenti! Non si dimentichi di noi, almeno lei...

    RispondiElimina
  10. Rivedranno il Deflattore del PIL: è da tempo che alcuni economisti (es Centro Studi Confindustria) stanno segnalando la sottostima della crescita qualitativa delle nostre produzioni industriali. Ne emergerà una revisione che farà salire il PIL reale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, cambiano il significato delle parole, degli indici scentifici e persino degli articoli della Costituzione, per creare cortine fumogene, disperdere i critici e avvelenare i pozzi. Siamo in guerra.

      Elimina
    2. ma poi il commercio dei corpi a scopi sessuali è considerato nel pil; mica l'ho capito

      Elimina
  11. Venerdì Eurostat ha pubblicato i dati dell'import/export dei beni a dicembre 2019. L'Euro Area ha fatto registrare, nell'intero 2019, un surplus commerciale di 225,7 miliardi, contro i 194,6 del 2018. L'effetto svalutazione del cambio vs il USD si vede, eccome!
    Ma ciò che va evidenziato è il diverso risultato dei 4 grandi Paesi nei confronti anno 2019 vs 2018. La Germania, che ha un surplus netto di 227 miliardi, fa registrare un arretramento del 2,3% anno/anno, ed il dato è tutto dovuto al trade intra Area EU il cui surplus cala da 14,8 a 3.6 ml.di.
    La Francia continua ad accumulare deficit, anche se un pò meno del 2018: -73,1 m.di contro -75,8. Anche qui è il commercio extra Eu che migliora ('39,1 contro 35,9) mentre nel trade intra EU si continua a perdere (-112,3 vs -111,7).
    Anche la Spagna migliora: il suo deficit passa da -37,2 a -34,2. Il deficit è, al contrario della Francia, quasi tutto verso il resto del mondo (-37,3/ vs 31,0 del 2018).
    Italia: il ns surplus complessivo passa da +39,3 del 2018 a + 52,9= un bel 34% di crescita netta. Anche noi lo facciamo, di fatto, quasi tutto sull'extra EU (51,9 m.di), ma siamo tornati positivi (+1,1 ml.di) anche in Intra EU.
    1° Commento a caldo : il cambio debole serve a tutti!
    2° Commento più ragionato: i Francesi, che sostengono la loro economia con + incentivi alla domanda interna, stanno accumulando una bella mole di Debito Estero netto. Prima o poi il mercato se ne accorge. non temete.
    3° commento di ragionato: La nostra competitività prezzi e non solo prezzi (maggior qualità e quindi maggior valore aggiunto nelle merci exportate) sta crescendo. Anche di questo, prima o poi, i Mercati se ne accorgeranno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Roberto Boschi: mi scusi, ma per Lei è positivo il fatto che il nostro paese si debba reggere sull'export? Oppure pensa che questo fatto rimarchi il nostro ruolo di colonia, sempre costretti a raggiungere avanzi primari di bilancio, nonostante si profili all'orizzonte una crisi globale?

      Elimina
    2. @Paolo Brunelli - Il nostro Paese ha subito la crisi del 2011 con il "golpe Monti" perché inizialmente la Speculazione (Banche Francesi che sono andate pesantemente short sul ns Debito Pubblico) e il "Parco Buoi" dopo, hanno prima rarefatto e poi quasi azzerato gli acquisti di Debito Pubblico Italiano. Questo fu allora possibile, non solo per la mancanza di un "Compratore di ultima istanza" (cioè una Banca Centrale propria, come più volte Bagnai ci ricorda), ma anche perché allora, nell'autunno 2011, la posizione patrimoniale netta sull'estero era pesantemente negativa. Detto in parole "terra terra", avevano, come Paese, molti più debiti che crediti verso il resto del mondo: lo sbilancio arrivava a pesare oltre il 30% del PIL. Se allora avessimo avuto la nostra moneta e la nostra Banca Centrale, avremmo dovuto, con molta, molta probabilità, ripetere ciò che Amato e Ciampi fecero nel settembre 1992.
      Ciò che fece allora rovesciare la situazione fu l'entrata in campo del Prestatore di Ultima istanza con il famoso messaggio di Londra di Mario Draghi "whatever it takes" seguito dal ben convincente: "and believe me, it will be enough". Solo quella minaccia fece retrocedere la speculazione. Il resto è storia di questi ultimi 8 anni (QE, Tassi negativi, ecc.).
      Oggi la situazione è completamente rovesciata. Non abbiamo (quasi) più Debito Estero netto (aspettiamo la rilevazione di Banca d'Italia del IV trimestre 2019 per certificarlo, infatti al III trimestre il debito netto era residuato a meno del 3% del PIL). Siamo, per questo, molto, ma molto meno vulnerabili. Oggi, con una Banca Centrale propria, non avremmo assolutamente nessuna difficoltà a reggere un eventuale attacco speculativo. Situazione opposta a quella del '92!
      Quindi, per rispondere alla Sua domanda, ritengo che avere un export che regge bene sia assolutamente positivo.
      Sono anche d'accordo con Lei che questo assolutamente non basta per ritornare a crescere: abbiamo un "disperato" bisogno di (ri)attivare la Domanda Interna. Ma è proprio perché abbiamo un così forte surplus di Partite Correnti, che questo sarebbe possibile senza provocare fibrillazioni dei Mercati e quindi mettere in crisi una politica fiscale espansiva.
      I dati che ho riportato stanno, secondo me, a testimoniare che l'Italia è tornata ad essere competitiva sui Mercati Internazionali: guardi che non è così banale far crescere del 30% annuo l'export netto in una fase, iniziata a metà 2018 e non ancora conclusa, di fortissima contrazione del tasso di crescita del Commercio Mondiale.
      Per quello che si evince dal confronto con gli altri 3 paesi - e su questo i dati dell'Istat sono, purtroppo, a dir poco lacunosi - la nostra competitività è aumentata per un fortissimo up-grading della "qualità" contenuta nei beni esportati. Il volume delle merci non è aumentato, ma il valore si, e di molto. E se con questo non perdiamo, ma anzi aumentiamo quote di mercato vuol dire che siamo stati capaci di aumentare il "valore" intrinseco dei beni prodotti, strappando un prezzo più alto per lo stesso volume di borse di pelle, o di macchine per il pakaging o per la lavorazione del legno, o per la confezione di medicinali, ecc.
      Quindi, per concludere, non basta affidarsi all'export, occorre tornare a far crescere Consumi ed Investimenti con politiche fiscali ben indirizzate e costantemente perseguite nella loro attuazione. E questo, ovviamente, andando oltre i vincoli assurdi delle regole europee del Fiscal Compact, del Six Pact (con quella idiozia del calcolo del PIL Potenziale che diminuisce quanto più è alta la disoccupazione perché questa viene considerata strutturale e quindi "naturale": sic!). Oggi abbiamo la possibilità di farlo senza temere, più di tanto, la Speculazione. Facciamolo.

      Elimina
    3. Una piccola chiosa per chiudere il post. Il precedente Governo aveva provato a fare Politica Espansiva, sia lato sostegno ai Consumi (quota Cento e Reddito di Cittadinanza), sia lato Investimenti (Sblocca Cantieri, sblocco Spesa per Investimenti per i Comuni con surplus di bilancio). E, forse, gli effetti si erano, in parte, anche visti: il PIL dei primi 2 trimestri del 2019 era tornato a crescere. Poi siamo stati costretti, con Conte e Tria, a "chiedere perdono" per il cappello in mano alla Commissione Europea, che ovviamente non poteva permettere una così forte eterodossia politica in uno dei Pesi più importanti dell'EuroArea, perché questo avrebbe seminato altra potenziale disgregazione oltre alla Brexit. Ed è finita come sappiamo.

      Elimina
    4. Deficit bilancia pagamenti 30% del Pil anno 2011?
      Me pare che te è sfuggito uno zero

      Elimina
    5. @Tafazzi - Se leggi bene vede che non ho scritto Bilancia dei Pagamenti, ma Posizione Patrimoniale netta sull'Estero. La bilancia dei pagamenti è il risultato dei flussi in entrata ed in uscita di merci, servizi, stipendi, rimesse, acquisti e vendite di asset finanziari e/o reali. Ogni anno il suo saldo va a contribuire ad aumentare il Credito verso l'estero, se è positivo, o il Debito verso l'estero se negativo. Quindi la Posizione Patrimoniale sull'Estero è un dato di stock. E' questo dato che, nel 2011, era fortemente negativo e, rapportato al PIL di allora, era circa il 30%.
      Se vuoi vedere come si articola tutto questo, ogni mese Banca d'Italia pubblica il report con dovizia di dettagli. Fra l'altro domani 19 febbraio uscirà il dato di dicembre.

      Elimina
    6. Ha ragione, mi scusi.
      Vista la sua competenza,mi azzardo a farle una domanda:
      Quindi Monti ha fatto la cosa giusta, se lei ritiene che nel periodo 2011 anche con moneta e banca sovrana avremmo dovuto applicare distruzione di domanda interna tramite tassazione?

      Elimina
    7. Caro Tafazzi, Monti ha aggiunto al Paziente Italia una dose da cavallo della medicina che già da 15 anni almeno stavamo prendendo: politica fiscale restrittiva (non solo aumento tasse, ma anche taglio di spese) per determinare avanzi primari di bilancio pubblico (entrate -uscite al netto degli interessi) così da rientrare dentro i parametri di Maastrict. In parallelo a questo, il neo nominato Senatore a vita, ha dato una grande accelarata alla deregulation dei mercati così da flessibilizzare al massimo il costo del lavoro. La logica era, come Bagnai ci ripete dal 2011, fare svalutazione interna per tornare a competere sul prezzo dato il cambio fisso.
      Il problema era allora, come oggi, che la svalutazione interna, non sostenuta da politiche di bilancio espansive, ma anzi rafforzata dall’Austerità, portava alla distruzione di Domanda Interna e con essa l’uscita dal mercato di tutte quelle Imprese che, appunto, hanno nella Domanda Nazionale di beni (consumi ed immobiliare in primis) e di servizi il core business. Sparendo queste aziende diminuiva anche la domanda di beni di investimento che esse producevano. Ed il circolo vizioso era completato.
      Oltretutto quella politica suicida è stata messa in atto quando gli USA, attraverso la Politica monetaria espansiva (diminuzione tassi e Quantitative Easing) continuavano a sostenere la svalutazione del dollaro già in atto dal 2009, che tanti problemi stava dando al nostro export. Export sul quale stavano pesando, da inizi anni 2000 come due macigni, 1-l’ingresso della Cina nel WTO e 2-la svalutazione interna effettuata dalla Germania nel 2001-2005 con le riforme Hartz (ma da loro, allora, sostenute con significativi deficit di bilancio pubblico per evitare la distruzione della domanda interna!).
      Quindi, riepilogando, Monti ha commesso almeno 2 errori gravissimi e se l’export ha ri-cominciato a performare è perché, nel frattempo, le nostre imprese hanno riconquistato la competitività grazie ad un profondo e, purtroppo poco conosciuto, processo di up-grading della qualità dei prodotti. Questo ha permesso loro di uscire dalla “tenaglia” della concorrenza sul prezzo che Cinesi prima e Tedeschi poi avevano imposto.

      Elimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.