venerdì 1 maggio 2015

He who wills the end wills the means (il nostro primo maggio)

Pinocchio ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Non sono un politico (il mio primo maggio)":

Gentile Professore, sono un 'insegnante; seguo da tempo l' attività di questo blog e dell' Associazione Asimmetrie.
Purtroppo, non posso che sottoscrivere e confermare quanto lei dice: " per anni i miei amici insegnanti si sono scontrati contro il muro di supponenza, di biasimo, di emarginazione opposto loro dai colleghi ai quali cercavano di aprire gli occhi (come ho fatto io con Iulo, che nel frattempo è andato a fare una doccia): si sono sentiti dare dei fascisti, dei nazionalisti, dei leghisti, solo perché stavano avvertendo i loro colleghi, nel comune interesse, che l'euro stava conducendo verso la Grecia, non verso il Fogno europeo."
Ma la cosa che trovo più grave è la Halbbildung imperante fra professionisti che avrebbero dovuto fare della conoscenza la cifra caratterizzante della loro professione: purtroppo, quello che vedo è che si continua a non capire, o a far finta di non capire.
Le motivazioni economiche rimangono estranee alla comprensione di quanto sta accadendo, e, quando si prova a introdurle, si sperimenta l' emarginazione, lo scherno, l' etichettatura di "fascisti, nazionalisti, leghisti" che lei descrive così bene.
E condivido la sua indignazione e la sua rabbia verso i suoi colleghi dell' Università, di cui è scandaloso anche solo il silenzio complice.
L' ideologia, declinata nella sua accezione peggiore - quella del "tanto peggio per i fatti" - sta presentando il conto: ma forse neanche questo basterà per aprire gli occhi. Condivido la sua rabbia quando dice che ce lo meritiamo.
Mi permetta però di esprimere anche la mia personale rabbia e indignazione: mi sono sempre sforzata di capire; ho affrontato il mio personale fallimento quando, leggendola, ho capito quanto mi avessero fregato; mi sono sforzata di farne partecipi gli altri, il più delle volte invano; adesso mi trovo a subire anch'io le conseguenze di una cecità disastrosa e complice.
Forse me lo merito, ma posso dire di essere parecchio incazzata?

La ringrazio e la saluto, con sincera riconoscenza. Buon 1 Maggio.


Postato da Pinocchio in  Goofynomics alle 1 maggio 2015 11:10





No, tu non te lo meriti. Ora festeggio a modo mio la festa del lavoro:



e poi, fra qualche joule, ne parliamo. Devo anche un paio di risposte a Giacché...








27 commenti:

  1. Per noi giovani caro Prof. il 1Maggio è questo...quello del Fogno Europeo!!! .... ( attendo anche un suo parere) https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1028652543831106&id=932544653441896&_rdr - Saluti da Napoli caro Prof.

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  2. È il motivo per cui, comunista come ero e resto, non considero i termini "festa del lavoro" e "festa dei lavoratori" sinonimi. Solo la seconda locuzione rivela ancora il significato, sempre più nascosto, di questo giorno di festa. Dire la Repubblica è fondata sul lavoro ha un senso, ma festeggiarlo in quanto tale mi sembra di cattivo gusto. Non solo perché al momento manca (ed è un male), ma perché, anche quando c'è, non mi sembra si meriti canzoncine gioiose.

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  3. Sono insegnante. Ho aperto gli occhi due anni fa per merito del prof. Da allora, quando parlo di euro e di democrazia, qualche mio collega finge di annuire, poi di nascosto chiama l'ambulanza.
    I miei ragazzi capiscono di più: almeno sono curiosi e aperti, come me. Magari non capiscono tutto, ma hanno capito la sostanza.
    Nel frattempo ho divorato e studiato i due libri e tutti gli articoli. Continuo ad avere l'umiltà di ammettere di capire poco di economia (sono solo filosofo) ma in questi due anni mi hanno risvegliato la coscienza, dopo anni di letargo. Non è poco, davvero.
    Il prof non sarà mai un politicante, e lo spero bene. Però un politico sopraffino sì, eccome. Fa ogni giorno la fine di Socrate, però io ogni giorno attendo con la sete del pellegrino nel deserto le sue analisi politiche di raro acume e lucidità.
    Grazie.
    Marco

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    1. Ecco, mi hai dato un'idea per una versione da infliggere al Palla. Sacrifichiamo un gallo...

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    2. Che meraviglioso pezzo è quello del Critone 115a-118a, e misterioso pure: nessuno ci ha mai capito niente. Bellissima l'interpretazione di Georges Dumézil in Divertimento sulle ultime parole di Socrate, contenuto in Il monaco nero in grigio dentro Varennes. Sotie nostradamica. L'ultimo scritto del Maestro...

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    3. I means Fedone; Critone è a chi si rivolge Platone per l'incombenza. Sorry.

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    4. Oh yeah, you got it... (I am dumm, today)

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    5. @martinet

      Se posso, un bacio in fronte per il Dumézil evocato. Evochi una passione di venti anni fa, quando con un caro amico reagimmo alle sciocchezze sul Dumézil nazista...e pensare che un noto prof mi disse che il modo di ragionare del libro da te citato era 'fascista'...lasciamo perdere. Un caro saluto

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    6. Mi considero un discepolo del Maestro. I miei ultimi due libri sono un portato della sua metodologia; conoscevo il figlio, il quale mi diede la possibilità di accedere ai suoi inediti. Sono ritenuto un esperto degli scritti duméziliani worldwide.
      Ringrazio per le affettuosità, che il proprietario di questo blog non mi dispenserebbe mai (...!).
      Per caso, Celso, lei si è occupato di Megastene?

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    7. Sì, fin troppo direi. Ma negli anni '90 mi sono concesso una scorribanda duméziliana nella tana del nemico, là dove Momigliano disse che Dumézil aveva simpatie naziste (in realtà per primo lo disse Luciano Canfora). Ricordo ancora l'ammirazione che provavo per la sua erudizione, le sue conoscenze linguistiche e il suo virtuosismo comparativistico. Ventura e sventura del guerriero è, oserei dire, emozionante. La religione romana arcaica è un capolavoro. Ma il vero gioiello è l'interpretazione dei Matralia. Non mi interessa nemmeno sapere, se è vera oppure no, la trovo grandiosa e potente. Cose di cui si è perduto il ricordo.

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    8. As I foresaw: gli Indikà. Sì, so tutto della querelle: per quanto riguarda i Matralia, l'interpretazione del Maestro l'ho indegnamente corroborata io recentemente - ampliando la sua teoria ermeneutica. E' stata simpatica la telefonata che ho avuto un po' di tempo fa con un esimio professore storico di Pisa che aveva attaccato a suo tempo Dumézil sul campo greco e che io avevo rimbeccato: non se l'è presa (è un signore) e mi dicono che adesso consigli a dei suoi dottorandi di leggere i miei testi Troppo onore. Ad maiorem Dumézili gloriam.

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    9. Ma non sarà mica lo storico che da giovane andò a casa Dumézil, interessandosi di Roma arcaica? (A proposito: l'analisi della leggenda di fondazione è una delle sue meraviglie). Spero un giorno di incontrarti (almeno al goofycompleanno, no?)

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  4. Sono insegnante. Ho aperto gli occhi due anni fa per merito del prof. Da allora, quando parlo di euro e di democrazia, qualche mio collega finge di annuire, poi di nascosto chiama l'ambulanza.
    I miei ragazzi capiscono di più: almeno sono curiosi e aperti, come me. Magari non capiscono tutto, ma hanno capito la sostanza.
    Nel frattempo ho divorato e studiato i due libri e tutti gli articoli. Continuo ad avere l'umiltà di ammettere di capire poco di economia (sono solo filosofo) ma in questi due anni mi hanno risvegliato la coscienza, dopo anni di letargo. Non è poco, davvero.
    Il prof non sarà mai un politicante, e lo spero bene. Però un politico sopraffino sì, eccome. Fa ogni giorno la fine di Socrate, però io ogni giorno attendo con la sete del pellegrino nel deserto le sue analisi politiche di raro acume e lucidità.
    Grazie.
    Marco

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  5. "Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti."
    Primo Levi, 1974

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    1. In questo senso fino a poc'anzi Fassina e la sua parte sono stati fascisti.

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    2. Ma almeno il Gran Consiglio quando decise di destiture Mussolini scelse bene tempo e modo.
      http://it.m.wikipedia.org/wiki/Ordine_del_giorno_Grandi
      Questi, non dico un ordine del giorno ma nemmeno un emendamento sono in grado di far passare. :-/

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    3. Diversi anni fa mi sono imbattuto in un breve scritto di U. Eco sul fascismo, all'interno di un libello agile e saporito che si intitolava "5 scritti morali". Non ricordo l'editore e non ho la mia biblioteca a disposizione per i riferimenti esatti, ma fu una lettura molto formativa, se può interessare

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    4. @doctor
      Nel '74 Primo Levi ha scritto solo (fonte Wikipedia) la presentazione del libro di Edith Bruck, Due stanze vuote, Padova, Marsilio, 1974. Ha preso lì la citazione splendida?

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    5. È una frase tratta da un suo intervento sul Corriere delle Sera del 8 maggio 1974.

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  6. Grande Prof Bagnai.... chissà quanti, anche tra gli elettori del Pd, capiscono che il PD sta facendo il male dell'italia e di tutti gli italiani.... e il jobs act ne è una delle dimostrazioni più lampanti. E invece no, già a dire che i tedeschi sono efficienti, mentre gli italiani e i greci sono colpevoli di tutto ciò che accade, perchè se la sono cercata.

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  7. Ieri sera stava per succedere qualcosa. Fassina aveva denunciato il "who will the end" a parole sue; Emiliano sapeva, dannazione, pareva avesse capito tutto, anche Fassina quando ha sentito "monetarismo" ci ha creduto, e poi??
    Più liberismo.
    Ma io a Emiliano che gli dico adesso se lo vedo per strada???

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    1. Chiedigli perché ha rinunciato a invitarmi (proposta sua). La risposta non mi interessa, ma segnala su un pizzino (cit.) for future reference...

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    2. @ elu ei

      Ad Emiliano gli dovresti dire le stesse cose che avrebbero voluto dire le centinaia di migliaia di ignare vittime di Pripyat al commissario politico sovietico che ordino' comunque lo svolgimento della parata del primo maggio nel 1986.

      La radioattivita' era gia' da giorni molto alta (e poche ore dopo fu ordinata da Mosca l'evacuazione della citta') ma quell'uomo decise comunque di far manifestare i cittadini all'aperto.

      Il video della folla festante che, ignara delle radiazioni, sfilava nelle strade di Pripyat e' stato rimosso dalla rete, ma per me che l'ho visto, non posso fare a meno di ricordarmelo ogni primo maggio.

      Sara' forse anche perche' mia moglie, all'epoca incinta di quattro mesi di quello che avrebbe potuto essere il nostro primo figlio, aborti' "inspiegabilmente" un mese dopo (il bambino, prima ben visibile ed apparentemente sano, spari' letteralmente dall'ecografia in meno di 7 giorni).

      La mia mente oggi associa pure la notizia dell'inaugurazione dell'Expo' con quella della analoga inaugurazione del parco divertimenti (e della ruota panoramica) a Pripyat in quel maledetto primo maggio 1986.

      Maledetti sociopatici.

      https://vimeo.com/124368200

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  8. Non è facile predicare il verbo.
    A volte si trovano interlocutori che credono di saperla più lunga: è il tipico seguace di Scacciavillani, che crede di aver capito il mondo.
    Ciò nonostante, nei social ed anche altrove capita sempre più di frequente di incontrare altri bagnaisti.
    Vuol dire che un movimento di idee e di opinione esiste e si espande sempre pià, perché fatto di gente curiosa e attiva.
    Alla fine vinceremo.
    Perché siamo superiori, se non ancora nei numeri, certamente nella verità
    .E questa non si può nascondere.
    E' semplice agli occhi della gente più semplice: in fondo le casalinghe, come mia madre, hanno capito da 15 anni che razza di fregatura sia stato l'euro.
    Il problema più grosso sono gli pseudointellettuali.
    Grazie Bagnai

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  9. Certo che se ieri sera da Santoro ci fosse stato anche Bagnai probabilmente avremmo segnato quella data in rosso sul calendario.
    Un intervento del Prof. su una delle poche trasmissioni di prima fascia che, devo ammettere, nonostante il conduttore non mi sia simpatico, consente un approfondimento abbastanza completo e privo di "caciara", sarebbe stato molto efficace di fronte al figliol prodigo Fassina e al futuro candidato per la regione Puglia.
    Però sembra che i media principali si siano messi d'accordo.
    Forse sarebbe il caso di organizzare una mobilitazione in rete con mail o hashtag del tipo #BagnaidaSantoroplease

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