venerdì 15 maggio 2015

Per chi spara il bazooka

( da Agenor, economista fisicamente, ma non affettivamente, vicino a Bruxelles, ricevo e volentieri pubblico...)




L’avvio del programma di acquisto di attività finanziarie e titoli di stato a media e lunga scadenza da parte della BCE, comunemente etichettato come “quantitative easing”, ha rinfrancato chi pensava che il tassello mancante per la sostenibilità dell’unione monetaria fosse la politica della banca centrale. In molti hanno voluto vedere in questa misura la risposta europea all’espansione monetaria della Fed in America, della Bank of England in Gran Bretagna, o della Banca del Giappone, che ha aiutato questi paesi a uscire prima e meglio dalla crisi, soprattutto perché eseguita in combinazione con politiche fiscali espansive. Gli effetti benefici del cosiddetto “bazooka” di Draghi dovrebbero quindi far sparire come per magia i problemi che hanno portato la zona euro sull’orlo del collasso. L’obiettivo principale è quello di abbassare i tassi sui titoli di stato a lungo termine e generare in tal modo una spinta inflattiva. Il conseguente deprezzamento dell’euro rispetto alle altre monete dovrebbe poi anche far ripartire l’export, proprio come ai tempi della lira. Tutto perfetto, quindi. O no?


(pare di no...)

66 commenti:

  1. Infatti negli anni del dopoguerra i meridionali, con la monetizzazione del debito italiano, sono diventati tutti ricchi...lavorando al nord e all'estero! E quelli rimasti al sud ( come ora quelli rimasti in Italia) ? Sempre più poveri mentre la liquidità si spostava al nord.
    Stesso cielo, stesso mare, stesso film ma senza la cassa del mezzogiorno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riflessione assolutamente pertinente e come ben sai da me condivisa fin dall'inizio di questo blog, e poi approfondita ad esempio qui.

      Elimina
  2. "la Germania riorienta drasticamente la prorpia politica commerciale..."

    mentre noi siamo inchiodati qui:

    Reuters

    " L'Ufficio parlamentare di bilancio, l'organo di controllo delle politiche pubbliche, ha simulato gli effetti di un euro/dollaro che ritorna a 1,30 e del prezzo del greggio che risale a 100 dollari. In ognuno dei due casi l'impatto negativo sarebbe pari allo 0,5% del Pil e farebbe svanire la stima di una crescita 2016 superiore all'1%."

    Qualcuno ha anche scoperto la correlazione con i fattori esogeni...

    RispondiElimina
  3. Qualcuno spieghi al nostro caro amico che i tassi di interesse sui bond a lunga scadenza incorporano le previsioni di inflazione nel medio periodo da parte dei mercati. Onde per cui se i tassi sui titoli a lungo termine scendono, come è successo, ciò dipende solo dal fatto che i mercati prevedono regimi di inflazione calante nel medio periodo. Esattamente il contrario di quello che suggerisce lui....

    Rimandato al corso di ripetizione di finance for dummies da Goofy!!

    @Robertobocco

    L'UE sta all'Italia come i Savoia stavano al regno di Napoli. Un giorno gli taliani si sveglieranno e scopriranno di essere diventati tutti terroni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con tutto il rispetto, non hai capito una beneamata fava. Con chi hai fatto macro?

      Elimina
    2. Se hai la cortesia di spiegare, ti leggo.

      Elimina
    3. Mi sembra evidente che se non mi fornisci ragguagli minimi sulla tua preparazione perdiamo solo tempo. L'economia l'hai studiata a scuola o nei blog? Perché se è la seconda, allora sai già tutto e io depongo le armi.

      Elimina
    4. @ toti tot - Pax et bonum!

      Leggo nel paper di a-simmetrie:
      “Gli effetti benefici del cosiddetto ‘bazooka’ di Draghi dovrebbero quindi far sparire come per magia i problemi che hanno portato la zona euro sull’orlo del collasso. L’obiettivo principale è quello di abbassare i tassi sui titoli di stato a lungo termine e generare in tal modo una spinta inflattiva.”

      Scrivi invece tu:
      “Qualcuno spieghi al nostro caro amico che i tassi di interesse sui bond a lunga scadenza incorporano le previsioni di inflazione nel medio periodo da parte dei mercati.”

      Sommessamente provo a spiegare (a parole mie, che purtroppo sono solo un ingegnere) l’errore commesso.

      Il dissidio logico puo’ essere compreso solo se si riflette sul fatto che nei ‘bond market’ si commerciano titoli di debito (“principal + interest”), e che un interesse negativo (futuro) sui bond corrisponde ad una loro ‘sopravvalutazione’ nel presente.

      I bond vengono infatti convenzionalmente riconosciuti come ‘asset’, cioe’ come una risorsa economica.

      Il prezzo dei bond, come illustrato dal Prof. tempo fa, risulta inversamente proporzionale al tasso di interesse.

      Il prezzo per esempio di “100 Euro di un bond al 5%”, emessi da due soggetti A e B diversi (di A si pensa che sia a basso rischio di insolvenza mentre di B si crede che sia ad alto rischio) viene fissato dalla relativa domanda.

      Se gli acquirenti del bond A sono disposti a pagare il 20% di piu’ del valore presente del bond (cioe’ del valore attualizzato al presente del futuro capitale piu’ interessi) accade che automaticamente il tasso di interesse effettivo scende del 20%, cioe’ dal 5% al 4%.

      Se il fenomeno persiste sufficientemente a lungo si passa in territorio ‘tasso negativo’.

      Nel caso del bond B accade l’inverso, se per esempio il prezzo scende del 20%, allora l’interesse sale dal 5% al 6%.

      Oggi la gran parte dei titoli di debito degli stati ‘sovrani’ dell’eurozona si stanno concentrano nelle mani delle banche nazionali e della ECB (e col QE ancora piu’ bond si concentreranno nella ECB secondo le regole descritte nel paper di a-simmetrie).

      Piuttosto e’ lecito domandarsi, che razza di mercato e’ questo e che razza di indicatore economico e’ ormai il tasso di interesse dei bond, quando e’ praticamente rimasta una SOLA CLASSE DI ACQUIRENTI (le banche)?

      Si puo’ ancora parlare di libero mercato?

      Elimina
    5. Come dire che la macchina va a sinistra costringendo le mani paffutelle del guidatore a seguirla.

      Elimina
    6. Sara', ma io di roba che va a sinistra non ne vedo.

      Elimina
    7. @Luca Cellai
      "L’obiettivo principale è quello di abbassare i tassi sui titoli di stato a lungo termine e generare in tal modo una spinta inflattiva."
      I tassi sui titoli di stato sono bassi se è bassa l'inflazione o l'aspettativa del suo valore.
      C'è correlazione tra i tassi suddetti e i tassi di finanziamento per prestiti vari?
      Domando questo per sapere se il senso della frase iniziale sia: i tassi bassi favoriscono consumi e quindi inflazione.
      Grazie per l'eventuale risposta e grazie al prof. per l' ospitalità.

      Elimina
    8. Per quanto mi sembra di aver potuto intendere,da autodidatta della scienza economica con una enorme biblioteca pubblica vicina ed un sacco di tempo a disposizione,l'inflazione,salvo alcuni casi limite,è l'obbiettivo della politica monetaria,non la causa,questo intendevo dire col fatto che di norma non è il guidatore che segue la volontà della vettura.Dire che i tassi di interesse seguono l'andamento dell'inflazione,che verrebbe in tal caso intesa come un fenomeno naturale regolato dall' Altissimo credo non abbia molto senso.

      Elimina
    9. @Sergio Panzeri

      "C'è correlazione tra i tassi suddetti (titoli di stato) e i tassi di finanziamento per prestiti vari?"
      Il tasso sui titoli di stato e' distinto dal tasso di sconto: i tassi di finanziamento per prestiti vari sono 'causati' dal tasso di sconto.
      Una 'correlazione' c'e' certamente tra tasso di sconto e tasso sui titoli di stato, nel senso che se il tasso sui titoli fosse superiore al tasso di sconto converrebbe indebitarsi per comprare titoli e lucrare sulla differenza (cio' viene permesso eccezionalmente solo alle banche!)

      "Domando questo per sapere se il senso della frase iniziale sia: i tassi bassi favoriscono consumi e quindi inflazione."
      I tassi bassi si pensa che possano stimolare l'economia nell'ipotesi che la moneta sia 'esogena'.
      Siccome l'evidenza dei fatti odierni dimostra invece il contrario (moneta 'endogena'), direi che i tassi bassi, quel poco di stimolo che possono dare, lo danno sicuramente nella direzione sbagliata (cattiva allocazione dei finanziamenti).

      Per dominare questa materia e tutte le correlazioni immaginabili serve comunque manico e buoni modelli (come quello di a-simmetrie).

      Elimina
    10. @ Luca Cellai
      Perfectly nailed. Io navigo i mercati per mestiere, e da 20 anni, ma hai fatto l'analisi piu' sintetica e precisa sul perche' il tasso del long bond non rappresenta assolutamente piu' niente....perche' non e' un libero mercato.
      Sul bid, c'e' un acquirente solo, la banca centrale...che tra l'altro si infila nel loop di avere sempre piu' enormi quantita' di carta ed essere obbligata anche a sostenerla, comprando nei sell-off per non registrare minusvalenze.
      Facendo poi il classico ragionamento da banca di "portare a scadenza ( tenendo presente che , comunque, il redde rationem e' solo rimandato...comprare a 135 bund a 10 anni...e incassare 100 fra 10 anni significa solo rimandare il minus nel bilancio...contando sul fatto che fra 10 anni ci pensa qualcun altro). Il malinvestimento continua in un loop che non fa altro che esplodere le dimensioni di un'economia di carta che non trasferisce nulla all'economia reale. Chi ripete la lezioncina da universita' neoliberal che il tasso del long bond rappresenta l'aspettativa d'inflazione....non ha mai letto niente di quello che c'e' qui, e non ha mai letto, appunto, che la moneta e' endogena. Con un "piccolo" dettaglio...chi i mercati li deve fare davvero, si e' accorto da un pezzo che liberarsi di 100 milioni di euro di nominale di obbligazioni normalmente definite "liquide" e' diventata non piu' un'operazione da un'ora massimo....ma di una giornata intera...trascorsa a giardare con lo stomaco a farfalle un book vuoto che si riempie solo quando la banca incaricata di far galleggiare quel titolo dalla Banca Centrale mette un bid....da 5 milioni massimo. Immaginate un giorno in cui due/tre/quattro grossi attori del mercato avessero (e arrivera'...) da liquidare un nominale da 3/5 miliardi complessivi ( non una follia...normalmente) e dovessero farlo in giornata. Flash crash vi ricorda niente ? Solo che i numeri sui bond sono ordini di grandezza superiori che sull'equity (dove peraltro le banche centrali, in particolare la BOJ....sono gia', a ulteriore prova del malinvestimento ormai obbligato dai vari QE).

      Elimina
    11. Bene. Quando parlo di equazione di Fisher qualcuno mi capisce.

      Elimina
    12. http://www.rivaluta.it/tabellatus.htm

      Elimina
    13. Tutto corretto, tutto bello.... c'è solo un piccolo problema....
      che non appena è partito il QE i tassi a lungo termine nella zona euro hanno iniziato a salire. Il rendimento del BTP decennale ha fatto il minimo il 12 Marzo, se non ricordo male, quello del BUND il 26 Febbraio, leggermente ritoccato ad inizio Aprile. Da Marzo 2015, i tassi a lungo termine, almeno in Italia e Germania hanno iniziato ad aumentare. Con tutti gli espertoni di mercati in questo blog non sarà difficile controllare questi semplici dati.
      Il Bund ha realizzato un doppio massimo, classica figura di inversione di trend rialzista, è sceso sotto il livello di trend reversal trimestrale per cui è da attendersi un trend ribassista dei prezzi del bund con rispettivi rendimenti crescenti. Il BTP italiano ha invertito il trend rialzista di lungo periodo sul frame mensile anche se sta tenendo leggermente meglio del BUND.

      Se guardiamo i dati, quindi, risulta, a me pare, che l'equazione QE= tassi bassi sul lungo termine proprio non sta in piedi, anzi sembrerebbe stare in piedi esatattamente il contrario. Che ognuno scelga la spiegazione di questo dato: non vi piace la spiegazione di una previsione di aumento dell'inflazione che si riflette nei rendimenti ??? non c'è problema..... lo so anch'io che se ne possono fornire numerose altre. Posso fare anch'io lo sforzo di capire che esiste anche il rendimento reale di un bond e che non esiste solo Fisher. Si può ragionare sul TTIP e dire che ci attende un periodo di forte rivalutazione dell'euro sul dollaro, propedeutica alla colonizzazione commerciale dell'Europa da parte degli americani. Possiamo ragionare dei rischi di break-up dell'eurozona, della necessità delle banche commerciali di trovare un acquirente della grande massa di titoli che hanno nei loro portafogli.....quello che volete.

      Elimina
    14. I tassi sono assolutamente arbitrari,non sta scritto da nessuna parte che il rendimento reale debba essere positivo,per tutti gli anni '70 in Italia i rendimenti reali erano pesantemente negativi,avevano un rendimento prossimo al tasso di sconto,non erano influenzati dal mercato e spingevano l'impiego dei capitali verso l'economia reale,uno comprava case o apriva aziende,grandi piccole o medie che fossero e reinvestiva gli utili nell'azienda perchè l'inflazione gli mangiava i capitali fermi e i rendimenti dei titoli.Tutto questo era cosa buona,ma il feudatario era costretto a contrattare coi sindacati e tutti i vari corpi intermedi.Se si è messa la regolazione dei tassi in mano al mercato è stato solo per scelte politiche,il feudatario inizia a comprare titoli a rendimenti reali dal 6 a 10% e di stare ad investire nell'innovazione o a sentire i sindacati non glie ne frega più.Adesso si tenta di rimediare tornando ad un regime di rendimenti reali negativi,ma uno è tardi e due il capitale non torna nell'economia reale se non imponendo robe tipo il jobs act sotto la minaccia di portare il culo ad altre longitudini.

      Elimina
  4. “Tuttavia, in modo alquanto tempestivo, la Germania riorienta drasticamente la propria politica commerciale rivolgendosi al resto del mondo, la cui domanda nel frattempo riprende a crescere grazie alle politiche fiscali e monetarie espansive.”
    Non capisco come possa un Paese riorientare la propria politica commerciale in così breve tempo. E’ perché si impossessa delle quote di mercato dei Paesi più penalizzati dalla crisi o il motivo è un altro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non necessariamente solo di merci si tratta, ci sono anche i capitali, che poi danno luogo a RNE... disinvestiti dai PIIGS e investiti fuori area euro sono attivi della bilancia...

      Elimina
  5. Stai facendo tutto tu.... fai come ritieni meglio. Se hai la cortesia di spiegare, ti ascolto, altrimenti sopravviverò con l'amletico dubbio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu invece di dubbi ce ne lasci pochi. La tua è la classica ignoganza (l'arroganza dell'ignorante). In politica monetaria non c'è solo l'equazione di Fisher.

      Elimina
    2. oggi stai prendendo un grosso abbaglio.... non ho capito perchè, non ho capito cosa ti ha inaspidito, ma non credo sia un problema mio. Ripeto... se hai la cortesia di spiegare, ti ascolto. Parto dal presupposto che tu ne sappia più di me e che sia possibile che io non abbia capito nulla. Poi fai tu..

      Elimina
    3. Allora: io ti ho fatto una domanda alla quale tu scortesemente non stai rispondendo, come tutti vedono, dopo aver frainteso, come alcuni vedono, il testo qui riportato. Punto. L'abbagliato sei tu, mi pare, ma sinceramente l'argomento mi interessa poco. Se mi interessasse, quello che non vuoi dirci lo capirei dallo storico dei tuoi commenti.

      Elimina
    4. Scusate se mi intrometto. Anche io sapevo che il tasso di interesse sul bund incorpora l'inflazione attesa in eurolandia, ma non ho una preparazione da macroeconomista e quindi sarei contento di saperne di più. E' sbagliata dunque questa affermazione? Magari mi sono perso qualche post al riguardo? Grazie mille Prof.!

      Elimina
  6. Io sono più "amorevole" di Andreotti e amo talmente la GermaGna che ne vorrei 8, e soprattutto amo l'euro alla follia e ne vorrei 19!

    RispondiElimina
  7. è simpatica la comunicazione: quelle della lira erano svalutazioni, quelli dell'euro sono deprezzamenti, ribassi, avvicinamenti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovresti sapere che l'U€ è come una medaglia monodimensionale ad una sola faccia, esistono solo Debitori e non Creditori, Corrotti e non Corruttori, Svalutatori seriali e non Rivalutatori "onesti"

      Elimina
  8. Ho letto l'articolo di Aganor, sinceramente mi preoccupa e non poco.
    Mi sembra che si sia giunti anche oltre il punto di non ritorno.
    Voglio dire,se la Germania che si stava segando il ramo ha fatto la cosa più ovvia ( per lei ovviamente) ovvero orientarsi verso altri mercati ("tempestivamente" dice Aganor. A cosa corrisponde "tempestivamente" in termini temporali fisici e in economia?) perchè, viste le condizioni di valuta più favorevoli non ha lavorato per farlo anche l'italia? Dove continua invece la vendita/svendita delle aziende, molte in attivo ( e davvero non posso non interpretare questo segnale come semplice volontà di arricchirsi e completo menefreghismo vs il proprio paese).

    A questo punto, non vedo altro che realizzare che la Germania ha raggiunto il suo scopo di eliminare un antagonista scomodo.
    Che si esca o no dalla moneta unica, in queste condizioni e con questa UE diventeremo uno stato succursale per le multinazionali.

    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se poi ci aggiungi il TTIP possiamo chiudere baracche e burattini e vivere di pizza e mandolino.
      Io fossi al posto dei nostri politici degli ultimi 15 anni comincerei a cercarmi un paradiso (anche fiscale) dove rifugiarmi con un piccolo esercito di scorta armata.

      Elimina
    2. Credo che sul Management del attuale crisi del governo italiano non c'è tanto da discutere, è semplicemente demenziale. Praticamente hanno fatto nulla, tranne mettere in atto i consigli o le direttive degli amici di bruxelles è berlino, cioè tagli è aumenti fiscali.
      La Germania quando era in crisi nera nel 2009 ha fatto il contrario, ha creato il fondo Soffin di ca. 500 Mrd. alzando il debito pubblico di ca. il 15%.

      Ma non credo che copiare la strategia tedesca sia la cosa più intelligente.
      I tedesci hanno praticamente sostituito i PIIGS con USA è UK. Fin quando il motore tira non c'è problema, ma guai se nel motore ci và qualche sassolino, in questo caso non si potrà più mandare la troijka perchè gli USA non sono i PIIGS, saranno gli USA a mandare la Nuland con un bel "Fuck the Germans" è la questione si chiude lì.

      Un altro problema della Germania la vedo nel industria automobilstica. L'industria automobilistica tedesca ha un esposizione gigantesca verso la cina, il 50% delle vendite VW vengono dalla cina. L'industria automobilistica cinese non ha ancora i livelli di maturazione occidentali ma si avvicina a passi da gigante è quando i cinesi avranno raggiunto livelli occidentali sulle strade cinesi 80-90% delle autovetture saranno di marcha cinese. La stessa cosa è accaduta in sudcorea, inizio anni 90 il 90% delle auto erano giapponesi, oggi sono sudkoreane, Hyundai è Kia. Forse si salverà il lusso, ma i segmenti medio-alti, medi è medio-bassi dove si inseriscono i prodotti VW sarà dura, è sostituire o trovare un mercato per 5 Mio. di autovetture non è facile, anzi praticamente impossibile.

      Elimina
  9. Quello che non capisco è che se il debito pubblico è così devastante allora come mai si scannano tutti per comprarlo e pure a tassi negativi mentre le borse continuano a perdere.
    Robi da matt.

    RispondiElimina
  10. Devo dire che l'impressione che la salutazione dell'euro fosse un modo per tenere in piedi la Germania l'avevo avuta anch'io, nel mio piccolo. Infatti sui giornali sono costretti a scrivere che "la locomotiva tedesca cresce al roboante tasso dell'1 e rotti per cento" perché altrimenti crolla il mantra delle riforme strutturali che stimolano la crescita. Ma non spiegano che la Germania adotta politiche mercantilistiche per andare a rimorchio degli altri stati, quando, essendo l'economia centrale dell'euro, dovrebbe fare il contrario, almeno in questa fase, ma non lo farà mai perché i tedeschi non sono disposti a sacrificare il loro modello economico come abbiamo fatto noi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Onestamente fatico a capire come l'euro possa rimanere basso a lungo dato il surplus che complessivamente ha l'eurozona.

      Elimina
    2. Infatti, considerato per il resto del mondo siamo "noi" la Ciiiiiiiiiina in quanto il nostro surplus é ormai il maggiore di tutti, la nostra (sic) valuta non dovrebbe avere la tendenza a deprezzarsi; a meno che non entrino in gioco delle aspettative di altro tipo.

      Elimina
    3. hai detto bene, noi abbiamo sacrificato il nostro modello economico. In fondo l'esterofilia è anche e forse sopratutto nelle alte sfere.

      Elimina
    4. @Orazio Cavezza
      tassi Uem mediamente bassi a fronte del rischio paesi periferia che rimane nonostante QE... e Wall Street non compra abbastanza euro (per es. mercato azionario italiano, nonostante trend positivo da inizio anno, ancora sotto di circa il 40% rispetto ai valori del 2007), a parte mercato dei bond tedeschi che rimangono deposito di liquidità. Almeno nel breve-medio questa mi sembra la spiegazione, e cioè che i capitali d'oltre atlantico stanno ancora lontani dall'euro, o perlomeno non lo abbracciano troppo intensamente ... e questo probabilmente sorpassa anche l'effetto surplus commerciale della Germania. Sul lungo periodo quien sabe?

      P.s. ho provato, consapevole della mia incompetenza, a darmi/ti una risposta. Se non gira, eventualmente confutami ma non fucilarmi! Magari può essere utile ad accrescere la conoscenza .... chissà.

      Elimina
  11. Interessante analisi da cui colgo (a meno di abbagli) che la Germania con il QE prende i cosiddetti "due piccioni con una fava" :
    - un euro debole (per via dei tassi bassi) che, favorendo il suo export riconvertito verso i paesi extraUE, offre un opportunità di crescita;
    - una maggiore "pulizia" dei bilanci delle proprie banche (rispetto a quelle della periferia) esposte con i paesi del sud (per via che queste possono vendere titoli di debito alla BCE);
    - un'inflazione (se non ancora deflazione) che rimarrà comunque bassa nell'Eurozona (per via che i restanti paesi, come l'Italia, non potranno beneficiare più di tanto di una crescita: sia tramite l'export, avendo i principali mercati di sbocco proprio nell'Eurozona e sia tramite politiche fiscali di espansione della domanda interna, non potendo utilizzarle causa parametri Maastricht) e che aiuterà a preservare il valore dei loro crediti.
    Quindi a questo punto, se la mia lettura è corretta, i piccioni presi sono almeno tre e non due.
    Al contrario paesi come l'Italia navigheranno, se va bene, a tassi di crescita del PIL sotto l'unità, o li vicino, senza minimamente risolvere i giganteschi problemi di disoccupazione e di competitività che stanno minando la nostra società, con tutte le conseguenze del caso.
    A questo punto mi/vi/le chiedo:
    -se è vero che tutta la liquidità immessa nelle banche dal QE andrà ad alleviare le loro sofferenze con l'ipotetico intento di far ripartire il credito ad imprese e famiglie;
    - se è vero che probabilmente tali crediti non ripartiranno per mancanza di richiesta da parte delle imprese, non stimolate ad investire data la congiuntura;
    allora questo imponente flusso di denaro e/o di assorbimento di titoli non performing dove andrà a finire se impossibilitato ad entrare nel ciclo dell'economia reale?
    Potrebbe essere che BCE (vedi elite finanziarie ...) stia lavorando per un'altra grande bolla speculativa del credito, magari immobiliare, come leggo in alcuni articoli di giornale o in alcune previsioni di global strategists? Il tutto in stretta correlazione con il meccanismo unico di vigilanza bancaria, tassello fondamentale già realizzato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dal momento che i link continuano a non risultare mi permetto di scrivere direttamente gli indirizzi:
      per alcuni articoli di giornale - http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-05-14/draghi-attueremo-pieno-qe-ora-deve-spingere-consumi-e-investimenti-170903.shtml?uuid=ABKVpLgD
      per alcune previsioni di global strategists - http://connollyinsight.com/wp-content/uploads/2013/11/WEB-EXAMPLE-BC-10-23-13-What-is-the-ECB-up-to.pdf

      Elimina
  12. Dai contenuti e dal tono dell'articolo non si capisce se Agenor ritenga er nasone, la BCE e tutto il cucuzzaro, dei semplici incompetenti, una sorta di Banda Bassotti al cubo, oppure dei criminali prezzolati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rasoio di Occam: dei semplici dipendenti per svolgere un certo lavoro, cioè quello che stanno facendo, no?

      Elimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  14. Ottimo post che condivido in pieno.
    Da sostenitore di a-simmetrie, vorrei chiedere però una stessa analisi sui flussi commerciali esteri anche sull'Italia e, se possibile, una comparazione fra i primi 4 paesi EU. Leggendo infatti, en passant, l'ultimo comunicato ISTAt sul commercio estero, sembra di intravedere che anche l'Italia ha "ri-orientato" il suo export vs i paesi extra-EU.
    Grazie ancora al Professore per il suo impegno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottimo quesito, prometto di risponderti ma ho tre (3) lavori scientifici da consegnare prima della fine del mese e Christian va a una conferenza internazionale a presentare una nostra ricerca. Ci metteremo un po', ma... scommettiamo che tutti hanno "riorientato" fuori dall'Eurozona? E perché?

      Elimina
    2. Escludendo la parte dovuta al cambio forse perché e difficile vendere ai poveri?

      Elimina
    3. ...eh, penso proprio che la risposta sia quella che dà Marco, e sarei stupito se i dati ce ne dessero una diversa.

      Elimina
  15. Sento adesso (h 10,30 del 16 maggio) nella trasmissione radio "I conti della belva" (belva ?) di Giannino, del "Guru pescarese" e via dileggiando ...
    Non c'è speranza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poracci! Non sanno che non esiste pubblicità negativa... Comunque se esagerano avvertitemi, ovviamente però con evidenze (link al podcast), perché ogni tanto qualcuno lo rimettiamo a posto. Tranquilli, sono tutti segni di debolezza.

      Elimina
    2. L'indirizzo è questo http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/conti-belva/recessione-finita-immigrati-farli-181647-gSLAXNxXAB

      dal minuto 20.20

      Riporto (cercando di tradurre Giannino, cosa non facile):

      "i bellissimi tempi che un grande Guru pescarese e la sua Setta ... come il Corano cita la sunsura (testuale/incomprensib) ... indica come il miglior tempo della storia italiana" (si riferisce all'epoca delle svalutazioni competitive)

      Ti notizio perché:
      a) non mi piacciono certi dileggiamenti fatti in pubblico
      b) non mi piace lo scarso rispetto verso coloro che ti seguono (definiti "Setta") e la tua competenza
      c) non mi piace la strafottenza di Giannino.

      Detto questo mi auguro che questa segnalazione non costituisca fonte di nuove liti.

      Elimina
    3. Presumo volesse dire "sura" (سورة) cioè "capitolo" del Corano: con un master preso a Chicago (università che conosco bene, peraltro, lì ho un amico carissimo) è ovvio che Giannino parli in modo erudito - come immodestamente faccio io, d'altronde.

      Elimina
    4. Ho scritto un libro contro l'autorazzismo. Poi ho conosciuto Giannino/i, che nella mia attività di studioso non avevo mai incontrato, e ho gettato il mio libro nel caminetto.

      Elimina
    5. Non sono arabo/musulmano ed anch'io avevo pensato a questa ipotesi...

      Ma Giannino non pronuncia "saura", (au allungata ed accentato su a finale), dice proprio "sanssura" o "sassura": provare, anzi sentire per credere. :-)

      Elimina
    6. Veramente inqualificabile. Non voglio difendere il prof. che non ne ha bisogno. Mi scoccia che i "dr giannino" mi tratti come adepto di una setta, quando casomai e' lui che crede nella religione eurista o, almeno, la professa in pubblico. Gli segnalo che in europa uno che ha ridicolmente mentito sul suo titolo di studio non avrebbe piu' spazio sui media. Questo e' il vero spread dell'italia.

      Elimina
  16. @aaa!
    ci saranno i più illuminati in questo blog ma..
    basta avere la licenza elementare o media (e non scherzo) per capire dove parava (sarebbe arrivata) la crisi e questa situazione.
    Il prof (tra le tante cose) ha spiegato:
    1) abbiamo cambi fissi (e libertà movimento capitali)
    2) la crisi è dovuta a squilibri di CA (e quindi ad accumulo di ingenti indebitamenti con l'estero...)
    3) PIL=C+I+G+NX (e il problema risiede in NX)
    4) NX e C sono legati e G influenzando C influenza NX (via riduzione import).

    4 elementi e.. filosofia morale o materiale?
    la vita è regolata da comportamenti indotti dalle regole.. e non dai buoni propositi (quelli che per decenni mi hanno fatto considerare quelli di sx una sottospecie a parte della cultura ma lasciamo perdere).
    3 anni e mezzo fa la risposta è stata celere..
    cazzo, tutti giocheranno all'austerità!
    e la libertà di movimenti di capitali servirà a rastrellare chi perderà.

    i famosi fire sales (che sono questi alla fine.. te credo! fai la crisi, NEL SENSO CHE LA GENERI AD HOC, ti smarchi dallo SME, metti all'asta un patrimonio industriale pazzesco e poi ti lamenti che la svalutazione ci ha fatto svendere..)

    RispondiElimina
  17. Sul paper è scritto: "La vera incognita ora diventa capire come il resto del mondo prenderà questa vera e propria guerra commerciale lanciata dalla Germania. I segnali di insofferenza da Washington sono infatti sempre più evidenti."
    Mi chiedo, da totale incompetente, se gli USA potrebbero offrire alla Germania uno scambio che permettesse ai tedeschi di continuare, almeno per un altro po', nella loro politica mercantilista.
    Visto che Berlino non pare entusiasta di fare la guerra alla Russia, come gradirebbe George Soros, potrebbe allora essere il TTIP?

    RispondiElimina
  18. Scusate ma questa notizia è vera o è una balla? A me sembrava di aver capito che ormai l'esposizione verso Atene si fosse ridotta di molto.

    http://www.repubblica.it/economia/rubriche/eurobarometro/2015/05/16/news/il_non_detto_del_crac_greco_rischio_sconquasso_per_i_conti_pubblici_di_italia_e_germania-114446961/?ref=HRLV-4

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'esposizione verso la grecia si è solamente spostata, privati verso istituzioni (IWF,BCE) è contribuenti del eurozona (MES).

      La grecia è semplicemente in default è non è più in grado di pagare i suoi debiti.

      Secondo mè ci sono 2 soluzioni:

      a) I contribuenti del eurozona è la BCE continuano a finanziare la grecia che a sua volta con quei soldi paga i suoi debiti, verso il MES è BCE, IWF. Un Nonsens totale. :-))))))

      b) Default della grecia è Grexit.


      I Milliardi dei contribuenti italiani per il MES sono andati a tappare i buchi della banche private francesi è tedesce non solo verso la grecia.

      QUI l'esposizione delle banche italiane verso la grecia.

      Elimina
    2. EU 101, per i miracoli siamo già attrezzati: altro che trasformare l'acqua in vino, il vero miracolo è riuscire a trasformare il debito privato in debito pubblico senza che (quasi) nessuno se ne accorga (e soprattutto protesti), del resto è a questo che serve, principalmente, l'UE...

      Elimina
  19. L'articolo conferma la natura più di facciata che di sostanza dei provvedimenti della BCE, da ultimo il QE che, come chiaramente spiegato, avvantaggerà il Centro rispetto alla Periferia. Intanto il processo di desertificazione demografica e industriale dell'Italia continua inarrestabile. Quanto alla popolazione ricordo ancora che abbiamo toccato il record negativo delle nascite. Quanto al tessuto produttivo, l'€virus ha lasciato sopravvivere in prevalenza gli esportatori e tra questi la crisi dell’EZ ha favorito gli esportatori extra-UE, semplicemente i "più adatti" all'ambiente.

    RispondiElimina
  20. Tutte le strade portano a Auschwitz (e senza spendere in infrastrutture).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non le strade ma i binari, proprio quelli che servono alla "locomotiva" d'Europa...

      Elimina
  21. (messaggio di uno che si e' venduto al capitale)

    Un articolo tanto breve quanto forte... Mi ha fatto pensare a questo...

    http://www.bloomberg.com/markets/rates-bonds/government-bonds/germany/

    Che per chi non capisce le yield curves (che essendo cose inglesi sono di necessita' sante, giuste, e incomprensibili), vuole dire una cosa molto semplice:

    I banchieri cantano "Bravo Mario che fai il QE. Tu hai capito l'importanza del deleveraging. Un brindisi per Mario! Piu' Europa!!!",
    I politici gridano: "Bravo Mario che fai il QE. Ci salvi dal debbbbitopubbbbbblico. Un brindisi per Mario! Piu' Europa!!!".
    I piddini ragliano: "Bravo Mario che fai il QE! Non ho la piu pallia idea di cosa sia ma... BCEcomelaFED! Un brindisi per Mario! Piu' Europa!!!"

    Mentre tutti questi strillano, gli speculatori stanno cautamente e sommessamente levandosi di torno perche' ormai il giuoco non vale piu' la candela. E' tutta una questione di ricavi e rischio, ed e' chiaro che piu' passa il tempo piu' il rischio cresce e il ricavo scende.

    Vendere mentre Mario compra e' il modo migliore per sfilarsi con eleganza. E' il gioco di Giano bifronte. Quando Mario e' sul palco lo applaudi, quando scende gridi: "A'Mario! Facce Tarzan!!"

    (Astenersi espertoni che pensano... ma il dollaro forte. Il dollaro non puo' essere forte per sempre!).

    Insomma, "fare previsioni e' molto difficile, soprattutto riguardo il futuro" ma, a dispetto di cio' che sostengono gli eccellenti commentatori del blog, il timore tangibile e' che invece di uscire troppo tardi, usciremo troppo presto! Cioe' completamente impreparati dal punto di vista politico.

    RispondiElimina
  22. "Cioe' completamente impreparati dal punto di vista politico"

    Prego definire : preparati dal punto di vista politico

    ps oppure ripassi quando sarà preparato

    RispondiElimina
  23. Sabato scorso sono stato invitato ad una cena da un amico, nella quale si sosteneva una candidata PD per le regionali del Veneto, alla quale cena partecipava un'onorevole del PD. Davvero demenziali le baggianate che sono uscite, con i soliti ricorrenti mantra del tipo "con Renzi siamo stimati in Europa", "ora abbiamo una prospettiva", etc. Io e mia moglie leggiamo i post del Prof, e passiamo da un momento di euforia per avere sempre appreso nozioni nuove ed erudite, ma appena realizziamo quello che abbiamo letto, nemmeno un ettolitro di maloox ci farebbe passare il voltastomaco per quello che la politica italiana fa male o non fa proprio per difendere noi cittadini. E questo post ne è l'ennesima riprova.

    RispondiElimina
  24. A solo scopo informativo, segnalo questo studio di Natixis (Patrick Artus) che raffronta la situazione macro strutturale dei 4 paesi dell'EU.
    http://cib.natixis.com/flushdoc.aspx?id=85145
    A conferma che nell'Area Euro l'unica modalità per "sopravvivere" è avere un surplus strutturale i CA ....

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.