Visto che l'appetito vien mangiando, allora facciamo così: chiediamoci se l'euro ha aiutato l'Eurozona a convergere verso il reddito medio dei paesi avanzati (ai quali essa per ora appartiene). Qualcosa di simile insomma a quello che abbiamo fatto quando ci siamo
chiesti se, all'interno dell'Eurozona, la Grecia stesse convergendo
verso il reddito medio dei paesi membri, come sosteneva il dr. Bastasin.
Usiamo, per l'occasione (e per rapidità) la metrica proposta dal dr. Bastasin, ovvero il rapporto fra i redditi pro-capite a dollari correnti e a parità di potere d'acquisto (che quindi tengono conto delle differenze di costo della vita fra i diversi paesi considerati).
La storia la sapete. L'euro doveva aiutarci a essere uniti
per competere, doveva essere la fune alla quale tutti i paesi europei si aggrappavano, uniti, per tirare
dalla stessa parte, guadagnando o almeno difendendo reddito e quote di
mercato dall'invasione degli emergenti, della Ciiiiina. Invece, è diventato un gioco a somma nulla dove la Germania tira da una
parte, tutti gli altri (più o meno) dall'altra, e l'Eurozona resta ferma sul posto.
Somma nulla o negativa, a giudicare dal grafico:
Come siano andate le cose finora, lo si vede bene. Negli anni '90 l'Eurozona aveva un reddito medio attorno all'89% della media delle economie avanzate. Dal 2001 inizia il declino, in due passi. Prima si raggiunge l'86% nel 2005. È il periodo nel quale le riforme del mercato del lavoro impattano sui salari reali dei lavoratori tedeschi, come ormai viene pacificamente ammesso dagli stessi tedeschi (ricordate quante sterili polemiche due anni or sono con i tanti disinformati esterofili?) e all'estero avevano visto subito. Poi c'è un altro scivolone a partire dalla crisi e dalla sua infausta gestione in termini di austerità. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che nei prossimi cinque anni ci allontaneremo sempre di più dalla media dei paesi avanzati. Verso il 2018 dovremmo aver perso una decina di punti percentuali, situandoci come media dell'Eurozona poco al disopra dell'80% del reddito medio degli altri paesi avanzati (gruppo che comprende, oltre a noi, Stati Uniti, Giappone, Singapore, ecc., ma non la Ciiiina).
Quello che il grafico dice non è poi così sorprendente! Se paghi di meno la gente, la gente guadagna di meno. Certo, lo so, non è così semplice. Quello che non va ai salari, direte voi, va ai profitti, e quindi la torta dovrebbe restare uguale, no? Dovrebbero solo cambiare le due fette, giusto?
Ma ci sono due problemi.
Il primo è che la repressione salariale impatta sui consumi, che sono la componente più cospicua della domanda aggregata, e quindi determina una crescita sotto il potenziale, perché distrugge il mercato interno (nello sforzo di catturare mercati esteri offrendo prodotti convenienti). Sintesi: lo sforzo degli imprenditori di prendersi una fetta di torta (Pil) più grande alla fine inibisce la crescita della torta. I tagli ai redditi dei consumatori hanno un moltiplicatore non solo quando sono pubblici (secondo scivolone nel grafico), ma anche quando sono privati (primo scivolone).
Il secondo problema è che questa bella idea è venuta al paese dimensionalmente più grande della zona, con due conseguenze: il primo, banale, aritmetico, che l'impatto sulla media dell'intera zona è stato cospicuo; secondo, serio, politico, che gli altri paesi hanno dovuto adeguarsi a questa bella prassi (quella che altrove ho chiamato la lotta di classe al contrario, chiarendo come l'euro ne sia lo strumento principe), e chi si è adeguato in ritardo è già morto.
In questo blog non abbiamo mai creduto che la Germania fosse la locomotiva dell'Eurozona, semplicemente perché i dati ci dicevano una cosa diversa. Ma non avevamo mai documentato con tanta evidenza quanto la leadership tedesca abbia portato il nostro subcontinente alla catastrofe, allontanandoci in modo persistente e, nel prossimo futuro, irreversibile, dal tenore di vita dei paesi avanzati ai quali avremmo la legittima aspettativa di appartenere. E lo strumento di questa catastrofe sono state le famose "riforme" (pardon, "riformestrutturali", in un'unica parola), con le quali tutti si sciacquano la bocca, e
che altro non sono che la realizzazione (suicida) dell'eterno tentativo dei datori
di lavoro di pagar di meno i lavoratori (dimenticando che se tutti fanno così, alla fine non ce n'è per nessuno).
Qui la Cina non c'entra. Il confronto è fra noi e gli altri avanzati. Vorrete forse argomentare che la Cina toglie a noi più che agli Usa? Avete presenti le dimensioni dei rispettivi deficit bilaterali? Non è così. Lasciate in pace gli emergenti, lasciateli emergere come economia vuole, cooperando a un processo che tanto non potete ostacolare.
Il problema è un altro: il problema è che la cecità della leadership alamanna ci sta portando al collasso.
Non credo che stasera le cose cambieranno di molto, tanto per esser chiari. Intanto, diffondete questo grafico agli amici dell'Europa "federale", e sostenete, se potete e volete, chi sta facendo uno sforzo per darvi un'informazione basata sui fatti e non sui sogni.
Aggiungo, e chiudo, ringraziando chi ha votato Goofynomics ai Macchia Nera Awards 2013. Arrivare secondi dopo la testata di Bastasin e Plateroti è una bella soddisfazione. Devono sentire il nostro fiato sul collo. Speriamo che questo serva a dare più spazio ai Lops e alle Cerretelli (per ricordarne un paio).
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
alla fine della fiera ci ha insegnato pure questo.. e con il dovuto rispetto, è fico spernacchiare a chi parla di inflazione in caso di uscita
RispondiElimina(da Krugman)
http://graphics8.nytimes.com/images/2013/09/22/opinion/092213krugman2/092213krugman2-blog480.png
Ecco, secondo me questo è il grafico capace di esprimere nella maniera più semplice, chiara, inequivocabile ed esaustiva a tutti quelli che pensavano di "esse iti pe' sta mejo" quanto in realtà "se la semo presa nderQU".
RispondiEliminaE ora, voglio proprio farmi due risate ascoltando le loro contraddizioni logiche nel cercare di smontare questi dati.
Oltre che per la consueta chiarezza ed efficacia, complimenti anche per la tempistica di questo post.
RispondiEliminaPost (con grafico annesso) da usare nelle (certe) future discussioni che seguiranno le elezioni alamanne...
Il PUDE, a prescindere) dal risultato e dalla coalizione governante, avrá giá preparato il prossimo leitmotiv: *adesso* si puó/si va a negoziare/trattare/cooperare con la Germania (sempre col ditino alzato)
Quelle, che scrivi, sono parole imoppugnabili e incontrovertibili). In questi anni di attività tu hai dato "spessore economico" a una congettura che si poteva azzardare per altra via. Nella storia tedesca dal 1870 in poi si può capire con anticipo la fine di ogni impresa: le macerie. Nel 1890 la Germania era un paese forte, rigoglioso economicamente, con università eccellenti ecc ecc, nel 1920 era un paese in macerie; dal 1933, in soli sei anni (le persone spesso non riflettono su questo, il nazismo è durato solo 12 anni, sei dei quali passati in guerra, dunque la società è stata organizzata in sei anni!), la Germania è diventata una potenza straordinaria che ha messo a ferro e fuoco Europa e Asia, ma nel 1945 era quasi totalmente distrutta. La conclusione di questa nuova avventura (mi permetto di osservare, polemicamente: la terza in un secolo) è scontata: non c'è stato bisogno delle divisioni corazzate per distruggere gran parte dell'Europa, è bastata l'economia e la collaborazione delle classi dirigenti nazionali; alla fine la stessa Germania pagherà le conseguenze di un comportamento così cieco, aggressivo, egoista e dissennato. Dice Erodoto, nel primo libro, nel dialogo tra Solone e Creso, che "di ogni cosa bisogna vedere la fine", per poterla giudicare; con la Germania non c'è bisogno, il finale è già noto. E' stato non soltanto un piacere per tutti noi votare Goofynomics, ma anche un dovere; è stato uno dei pochissimi mezzi a nostra disposizione, per ascoltare in pubblico, sui giornali e in tv, le cose che sempre avremmo voluto sentir dire ai nostri partiti (tutti, al di là della collocazione politica e ideologica) e alla nostre classe dirigente intellettuale, economica e politica. Senza alcun intento adulatorio (Tacito ci metta in guardia!), dobbiamo riconoscerti una capacità intellettuale, organizzativa e ideale con pochi riscontri. Avendo frequentato per varii decenni l'ambiente, credo di sapere bene che cosa ti debba essere costato lo sforzo di forzare il pregiudizio "razzista" dei politicamente corretti (che tuttavia per spirito democratico e aperto ci lasciano accoppiare come meglio crediamo), che non possono sopportare che un "associato dell'Adriatico" si permetta di sollevare obiezioni e di parlare da pari a pari con le élite "dell'Oceano Atlantico".Il successo di questo blog è straordinario. Noi continueremo a fare la nostra parte, umilmente, serenamente, pervicacemente. A tutti questi elogi dovuti vorrei aggiungere Claudio Borghi: se fossimo Ateniesi, un giorno dovremmo dedicarvi un gruppo in bronzo come quello dedicato ai tirannicidi, Armodio e Aristogitone...(ma poi in privato dovresti discutere con Borghi chi fa Armodio e chi Aristogitone...)
RispondiEliminaSi ode uno squillo di tromba... a sin... mi correggo, a destra uno squillo risponde! :D
RispondiEliminaCome volevasi... cercan la chiave sulle "regole" congressuali ma questa già va altrove.
Bravi, bene 10+.
Prof. Bagnai lei è un grande - senza alcuna piaggeria, chi ha letto il libro lo sa - divulgatore, nel senso più nobile della parola.
La luce in fondo al tunnel c'è l'ha regala lei e tutti i colleghi di a/simmetrie.
Seguendo la via della seta da est, ci trovammo difronte al confine europeo:
RispondiElimina** Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate. **
Ma si sa, il tempo è denaro e non indugiammo.
Un uomo canuto ed austero ci indicò la strada:
"Benvenuti all'Infeuro."
Devo ancora finire di leggere quest'ultimo articolo, ma devo dire che sapere che Goofy sia arrivato al 2° posto dopo IlSole24 h è una grande notizia!!!
RispondiEliminaIo già lo dissi che se vinceva la culona saremmo stati nel Merkel fino allo collo, ma ho compreso che anche se non vinceva sarebbe stato uguale. Comunque sia mi sa che c'è la ribecchiamo di nuovo, e noi che minchia facciamo se abbiamo ancora sti camerieri a rappresentarci?
RispondiEliminaLa gente pare non capire che "grossa coalizione" vuol dire dittatura. Sono 12 anni che la Germania non vota, questo scollamento tra vertice e base non produrrà nulla di buono. Tutto quello che sta succedendo è semplicemente illogico e pensare che siamo solo all'inizio mi fa rabbrividire.
EliminaStavo riflettendo su quanto, al netto di tutto il male che questa crisi sta portando, sia interessante questo periodo storico.
RispondiEliminaHo 24 anni e ricordo i primi approcci con la Storia. Con particolare riferimento al periodo a cavallo tra le due guerre reputavo, ingenuamente, che i moti nazional-populisti appartenessero ad uno schema di pensiero dell'umanità ormai superato e non ripetibile. In sostanza reputavo l'uomo dei primi del 900 sostanzialmente più stupido dell'uomo del nuovo millennio.
Oggi, con Rehn che ci sta addosso per il 3% mentre Francia e Spagna sforano allegramente e con l'Islanda che critica apertamente la struttura finanziaria dell'UE minacciando il non pagamento dei debiti mi sento molto più vicino a quegli schemi di pensiero.
Non li condivido ma ora, a differenza di ieri, riescono a comprenderne l'origine.
Ho 50 anni, ma avrei potuto scrivere (e penso anche di aver già scritto da qualche parte) esattamente le stesse parole. Aggiungo: non capivo come si fosse potuti arrivare a tanta violenza. Ora, soprattutto di fronte all'evidente tradimento, pur non condividendo la violenza, capisco perfettamente come essa possa maturare ed erompere. Ho parlato per avere la coscienza a posto.
EliminaMa stiamo convergendo sui diritti civili però, questo grafico non lo metti eh?
RispondiEliminaMa perché se la moneta (generico) che stampa lo Stato è assimilabile a carta igienica senza valore, io non ho mai visto nessuno pulirsi il culo coi soldi che arrivavano dal conto di Tesoreria?
RispondiEliminaOT - Paul Krugman continua ad infierire su Alesina & Co..
RispondiEliminahttp://krugman.blogs.nytimes.com/2013/09/23/where-are-the-austerian-economists/
Qualche crepa nella "fede incrollabile nella vittoria finale" di QUESTA Europa?
RispondiElimina“Angela Merkel .. ha trionfato grazie alla sua sembianza tranquilla, rassicurante, digiuna d'ogni ideologia: .. i tedeschi desiderano proprio questo: l'isola immunizzata in un felice recinto, e fuori un disordine caotico che solo l'inflessibile mano di Berlino può disciplinare, per salvare l'euro o distruggerlo purché la Germania non finanzi eccessive solidarietà.
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L'ideologia c'è, invece: la logica del recinto immunizzante presuppone la certezza di possedere una scienza infusa, un'ortodossia economica non confutabile, e di quest'ortodossia si nutre il neo-nazionalismo tedesco. .. È il nazionalismo di ricette economiche presentate come toccasana infallibili, e che può essere riassunto così: che ognuno "faccia i suoi compiti a casa" - dietro le rispettive palizzate, costi quel che costi - e solo dopo saranno possibili la cooperazione, la solidarietà, l'Europa politica di cui ci sarebbe subito bisogno. I risultati .. sono stati disastrosi.
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Se la Merkel ha vinto con questa ricetta è perché il neo-nazionalismo è diffuso nel paese. Una Grande Coalizione fra democristiani e socialdemocratici non cambierebbe nella sostanza le cose: la socialdemocrazia appoggia da anni le politiche europee del governo, pur denunciandone a parole i pericoli. Ha addirittura accusato la Merkel di spendere troppo.
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I tedeschi cercano rifugio nell'ortodossia nazional-liberista non perché felici, ma perché impauriti. Vogliono a ogni costo stabilità. E "nessun esperimento", come Adenauer promise dopo il '45. Non tutti i tedeschi in verità, perché c'è povertà anche in Germania e ben 7 milioni di precari lavorano per salari oscillanti fra 8 e 5 euro l'ora (meno dal salario minimo in Spagna). Ma i più si sentono confortati da un leader che non sembra chiedere granché ai concittadini, anche quando in realtà chiede. Bisogna che la crisi tocchi la pelle del paese, perché ci sia risveglio.
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Molto potranno fare gli Stati dell'Unione, se smetteranno la subalternità che li distingue. Tra i subalterni ricordiamo l'Italia di Letta-Napolitano, che s'aspettava chissà quali miracoli dal voto tedesco; e che dopo il voto si autoincensa paragonando l'imparagonabile: Larghe Intese e Grosse Koalition, Berlusconi e Merkel, indecentemente assimilati.
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la democrazia non si esaurisce tutta nella stabilità, nella continuità. Priva come la Merkel di forti visioni, la socialdemocrazia è rimasta intrappolata nello spirito dei tempi: "Non c'è alternativa alle cose come stanno". “
Subalterna l'Italia di Letta-Napolitano? Ma cosa dici mai, semplicemente condividono "la certezza di possedere una scienza infusa, un'ortodossia economica non confutabile" ... lasciamoli a cullarsi nell'illusione, fino al prossimo NEIN.... come dite? E' già arrivato?
Guardando Focus (si vabbeh a questo punto meglio intrattenersi saltuariamente con chi crede agli UFO piuttosto che con chi crede ai FOGNI) notavo che illustrando la teoria del Big Bang si faceva riferimento al fatto che l'Universo ha potuto avere origine grazie alla cosiddetta “Era dell'Inflazione”. Insomma la materia ha trovato la piena occupazione con l'INFLAZIONE. A questo punto mi è venuto in mente il paragone con la BCE che invece ha deciso di basarsi esattamente sul principio opposto, come se ad esempio la curva di Phillips non contasse una fava. Dunque come potrebbero i grafici mostrare altro che non sia la fine della vita economica del continente? L'accostamento tra fisica ed economia in questo caso è stato amaramente ironico...però non è curioso che quello che le persone accettano come buono da una scienza se lo vedano ripresentato dalla disinformazione di regime come un concetto da ridurre al minimo?
RispondiEliminaCaro Dott. Bagnai quel grafico significa ben poco,se mi/ci volesse dire quali sono le "economie avanzate" rispetto all'Europa forse sarebbe meglio,io d'altro canto conosco solo gli USA,e poi ci siamo noi(europei)....conferma o smentisce??
RispondiEliminaCredo che sia lei a capire poco, ed è certamente un lettore disattento perché la definizione di cosa siano le economie avanzate è data nell'articolo. Sa cos'è un link? Ecco, ci clicchi sopra. La tronfia supponenza degli espertoni euristi qui ha poca cittadinanza. A non rivederci.
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