domenica 10 agosto 2025

#goofy14: Quod Erat Demonstrandum

Ci siamo!

Le prenotazioni per il #goofy14 sono online su Eventbrite, con un titolo che è tutto un programma.

Negli ultimi due anni abbiamo visto venire al pettine una quantità impressionante di nodi, molti (ma non tutti) dei quali erano stati anticipati su questo blog, tutti comunque da a/simmetrie e dalla community di Goofynomics, in scarsa (ma eletta) compagnia. Non bisognava leggere gli astri per capire che qualcosa sarebbe andato storto: bastava leggere la realtà alla luce della teoria più standard (che fosse economica, fisica, o di altra disciplina). Bastava, insomma, un po' di cultura generale, che, non a caso, è la nemica del piddino (vedi lo smantellamento scientifico della scuola dell'obbligo) e anche del cretino (che oggi è specializzato, come ci ricordava un grande abruzzese, per me il più grande, fatto salvo Ovidio). Dobbiamo anche riflettere su quale sia il valore dell'essere dalla parte della ragione, o forse, in un'ottica diversa: su come trasformare in un valore politico l'essere sempre stati dalla parte della ragione. La riflessione più ovvia è che il principale ostacolo alla corretta attribuzione delle ragioni e dei torti, cioè al funzionamento della democrazia, è dato dal sistema dei media, corrotto fino al midollo da interessi economici e da una postura faziosa che  conferisce autorevolezza (agli occhi degli stolti) in assenza di una pur minima capacità di lettura dei dati più elementari:


L'annuncio che negli anni '80 e fino ai primi anni '90 ci sembrava un paradossale espediente letterario, quello dell'aumento della razione di cioccolata a 20 grammi dai precedenti 50 grammi, è diventato il nostro pane quotidiano, per motivi che tanto bene spiega Giraldo nel suo L'impero minore (e ne parleremo). Peraltro, credo resti valida la definizione che Stendhal dava del romanzo (uno specchio che viene trascinato lungo una strada...), tant'è che, se studiassimo meglio la storia, probabilmente scopriremmo che Orwell, più che un profeta, era un notaio, più che antivedere un ipotetico futuro, registrava semplicemente quella che già al suo tempo era la realtà dei rapporti di forza e dei relativi meccanismi di gestione.

Strano come una "profezia", vista dal futuro, somigli a un QED.

A fronte di un sistema così ben congegnato e preponderante per forze e per mezzi, un sistema che non può fallire, non dobbiamo illuderci che le nostre limpide ragioni possano avere la forza del paradossale e del controintuitivo (l'austerità che fa crescere, la razione che aumenta da 50 a 20...), soprattutto se questa forza è sostenuta dalla potenza di fuoco di chi è disposto a buttare un pozzo di soldi nell'impresa fallimentare dei media, per consolidare assetti di potere che gli garantiscono rendite multiple della ciotola di pappa gettata agli operatori informativi! Non dobbiamo quindi fare l'errore di pensare di poter convincere i nostri interlocutori: il dibattito, lo abbiamo visto spesso, crea hype, ma la conversione dell'hype in consenso, in atti concreti (che sia mettere il nome altrui su una scheda o il nome proprio in calce a un foglio) è sorprendentemente bassa, nonostante che da un lato noi si cresca numericamente sempre di più (il percorso politico un po' di visibilità l'ha aggiunta, forse un po' di più della credibilità che ha tolto), e che dall'altro l'hype sia utile perché, nel mondo autoreferenziale della decisione politica, serve a dimostrare di essere influenti (basta farsi un giretto per la cloaca per vedere che tweet su materie di assoluta rilevanza scritti dagli agguerriti e ben pagati staff di comunicatori di leader prominenti non sempre arrivano alle 39.220 visualizzazioni della mia modesta considerazione qua sopra: e Claudio fa molto meglio)! Quest'ultimo dato non è irrilevante, ma la sua rilevanza non è quella che pensate voi (creare la fantomatica maggioranza del 51%), ma è diversa: influenzare le decisioni dei leader, che anche quando esortano a non leggere i giornali, vivono comunque "in bolla" come tutti noi che facciamo parte del business (tutti, o quasi tutti...), e sono quindi soggetti a confondere l'egemonia del divano con l'egemonia gramsciana...

La sondaggiocrazia è in re ipsa Likecrazia (come ci aveva ammonito a suo tempo Daniele), quindi tutto fa. Ma... la maggioranza ce l'ha solo chi controlla il flusso informativo: è quantità, e si fa con la quantità, non con la qualità. Per controllare le sorgenti e impedire che vengano avvelenate occorre tempo, e solo voi potete vendercelo, insistendo a sostenerci.

Il senso del nostro incontro è quindi, come tutti gli anni, quello di difendere la qualità perché non vada spersa, di custodire sotto le ceneri del buonsenso una brace di speranza e di verità da cui possa un giorno rianimarsi la fiamma della prosperità e della giustizia sociale. Un compito determinante che ci è stato tramandato da quando, come qualcuno ricorderà, lanciai il mio grido di allarme. Era l'agosto del 2011, e da allora molti di voi sono con me. Sarebbe ridicolo attribuire a quel grido, che pensava di sperdersi nel vuoto della disattenzione generale, un potere risolutivo nel destare le coscienze, ma sarebbe altrettanto e più ingiusto non riconoscere quanto esso abbia, per la sua parte, e attraverso il caleidoscopio dell'eterogenesi dei fini, contribuito a influire sul corso degli eventi. La forza di quel grido era la forza stessa dei fatti, la cui concatenazione non poteva che condurre a un quod erat demonstrandum, alla Canossa degli arroganti cialtroni che tutto hanno fatto per impedirci di parlare, senza riuscirci, per poi venire oggi a proclamare sui media ufficiali quello che qui è patrimonio comune da anni, ormai da decenni. Quindi, il nostro compito non è meramente difensivo e conservativo: la valutazione della nostra opera dipende, ovviamente, dalle metriche che si adottano, e in questa riflessione la saggezza di Claudio è illuminante: i "venti anni di sovranismo" (che non sono venti e non sono di sovranismo...) sono una imprescindibile lezione di metodo, e anche di questo, naturalmente, si parlerà.

Ci vediamo a Montesilvano l'8 e 9 novembre!

5 commenti:

  1. Contro il caos e la lotta (anche di classe).

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  2. "Il tramonto dell'euro", "L'Italia può farcela", "Venti anni di sovranismo", "L'impero minore", "Anschluss", "Armi di migrazione di massa"... e tanti TANTI altri in questi 15 anni, prodotti o sostenuti.

    All' "abbiamo una banca!" dei liberali di sinistra sub-colti servi della finanza globalista abbiamo risposto con l' "abbiamo una libreria!" dei figli del Paese che ha prodotto l'intelligenza e la cultura (quella vera senza K) che l'occicidente lo ha fondato.
    Suggerirei di aggiungere LIBRERIA come elemento al menu del blog, con abstracts e links per acquisto in-house.

    Il tempo è galantuomo. Ma serve essere pronti. E per esserlo bisogna studiare, e saper fare ferrea selezione (intellettuale ed... antopologica). Basta una sola Amanita Phalloides per rovinare un intero cesto di porcini.
    Gli strumenti sono tutti qui, raccolti ed anche autocostruiti in quindici anni.


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  3. E purtroppo vero che "aver ragione " non basta e capisco benissimo "il metodo" proposto e "la speranza" che questo vorrebbe infondere. Ma i fatti hanno sempre conseguenze e le conseguenze se non ovviate in tempo , alla fine si accumulano fino a diventare "irreversibili" .
    Ad esempio già oggi, anche se miracolosamente avessimo di botto l' agognato 51% su TUTTO ( compresa la Kasta che tanto ci ammorba) io trovo "alquanto improbabile" anche solo poter ritornare alle condizioni di prima che venisse " il danno" ( l' infame 1991).

    Tempo fa passando Borghi dalle mie parti sono andato alla presentazione del suo libro avendo quindi occasione di stare di nuovo dentro un ambiente "leghista" ed il dato sconfortante era l' eta media . Sostanzialmente eravamo come ad una riunione di vecchi "compagni di classe".
    Non c' erano "ggiovani" e se non ci sono giovani non c' è futuro , tanto più ora che di giovani di tipo "vecchio" in Italia ce ne saranno sempre di meno.
    L' altro dato sconfortante è che non c' è stato dibattito , credo non per colpa di Borghi . Gli attuali esponenti locali hanno ripetuto la loro "lezioncina " governativa ascoltata direi anche con fastidio da un uditorio poco propenso a l' entusiasmo e quindi a fare domande.
    In sostanza , spero di sbagliarmi , ma la mia sensazione è che l' attuale Lega non sia in una buona posizione elettorale nemmeno per raccogliere la "rendita di posizione" de " il PD è peggio di noi".

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  4. Una volta un mio professore d'inglese (madrelingua) mi disse che la stanza 101 del Grande Fratello rappresentava l'Inghilterra del suo tempo. Non capii. Dovrei rileggerlo.

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  5. Non poteva esserci titolo più pertinente dato lo stato delle cose. E sarà molto interessante sapere, ancora una volta, come andranno le cose nei prossimi anni.

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