lunedì 20 marzo 2023

Parigi, o carƏ…

(...giornata di lavoro intensa e proficua a Milano, torno a casa stanco ma non rinuncio a condividere un paio di osservazioni con voi, osservazioni di merito, ma soprattutto di metodo...)

Di Francia qui se n'è parlato tanto. Della sua storia più (Austerlitz) o meno (Azincourt) gloriosa, della sua letteratura, che ci ha aiutato a superare momenti difficili, a comprendere e a compatire, ma soprattutto dei suoi deficit gemelli, che ci consentono di non stupirci di quanto sta succedendo in queste ore.

Hollande oggi nessuno si ricorda più chi sia. Il suo partito è stato piallato dalla Storia. Come nessuno sa che questo esito non era stato previsto, in questo blog che non esiste, fin da quando la sinistra europea tutta congioiva per l'avvento del suo nuovo alfiere!

Ma noi non avevamo detto come sarebbe andata a finire...

Poi arrivò Macron, e noi, se fossimo esistiti, avremmo potuto dire che ci aspettavamo da lui quello che ci eravamo aspettati da Hollande.

Ma insomma, non ve la fo tanto lunga: i post sulla Francia sono tutti qui, se vi va di leggerli, ma la loro sintesi è e resta quella che (non) avevamo scritto un anno dopo la prima elezione di Macron:


I deficit gemelli (pubblico ed estero) non lasciano alcuna via di scampo al Governo francese, a qualsiasi Governo francese: impossibile ridurre quello pubblico senza scatenare una reazione rabbiosa della popolazione, ma impossibile ridurre quello estero senza ridurre quello pubblico.

I tremendi shock del COVID e dell'offerta non cambiano di molto il quadro:


Anche oggi, dal deficit estero rientriamo domani!

Non so se ricordate il quadro roseo che veniva tracciato nel 2018:


Quanta convergenza traspariva dalle previsioni del FMI!

Ma se questa convergenza non c'è stata, la colpa non è della guerra, della carestia, della siccità, delle cavallette. La colpa è di quanto impedisce alla Francia di riequilibrare il prezzo relativo dei propri beni e servizi senza ricorrere a politiche di austerità (ultima fra tante: la riforma delle pensioni).

Ne abbiamo parlato tante volte, non ho ora né il tempo né la forza di spiegare ai neofiti i dettagli di questi grafici, che per gli altri saranno spero sufficientemente leggibili. Il mio lavoro non è più spiegare l'ovvio: è prepararmi per quando sceglierà una strada alternativa, dopo aver inutilmente cercato di ficcarsi in testa alle persone.

(...buona notte!...)

16 commenti:

  1. Finalmente sono riuscito a risolvere lo stesso problema avuto dal Professore grazie all’aiuto di Dreams.
    Sulla situazione francese oltretutto ha gravato una crisi energetica ben più leggera di quella sperimentata in Italia e Germania altrimenti parleremmo di dati ben peggiori.
    Inoltre il loro saldo di conto corrente é stato negli ultimi anni progressivamente “alleggerito” dal crescere dei redditi primari (oramai a quasi 100 miliardi di dollari) che ha in parte compensato il peggioramento del saldo mercantile.
    Una situazione che comunque li avvicina pericolosamente a quelle soglie di deficit di CA e PNE indicate nel famoso paper di Roubini e Manasse che lei ci segnalò durante la nostra di crisi.
    Non ci resta che sperare che le parti sociali francesi riescano laddove le nostre non hanno neppure tentato; se fosse così potremmo allora veramente sperare in un crollo della gabbia.
    Come ci ricorda il Senatore Borghi, le rivoluzioni non possono che partire da lì…

    RispondiElimina
  2. Inoltre, appena rientrato da Roma mi imbatto in questo articolo dal contenuto che le risulterà certamente nuovo.
    https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-Gli%20squilibri%20commerciali.pdf
    Leggo “uno dei problemi principali che ha afflitto l'Europa dall’inizio dell’Unione Monetaria è stato lo squilibrio delle bilance commerciali. La Germania è riuscita a migliorare la sua competitività di prezzo attraverso una politica di forte moderazione salariale e, partendo da un sostanziale equilibrio, ha registrato dei surplus crescenti sino al 7 per cento del Pil negli anni precedenti la Grande Crisi Finanziaria del 2008. La successiva crisi dei debiti sovrani è stata da molti commentatori attribuita all’eccessivo avanzo tedesco, che ha avuto come principale contropartita i disavanzi con paesi extra UE, ma anche con alcuni paesi dell’Eurozona, tra cui la Spagna e, in misura minore, l’Italia… risulta evidente che in una Unione Monetaria, a differenza che in un sistema di cambi flessibili o comunque aggiustabili, è molto facile perdere competitività ed è molto più difficile recuperarla. Nei primi anni dell’Unione, in Italia e anche in Spagna non vi fu piena consapevolezza del fatto che le svalutazioni non erano più possibili e che la Banca Centrale Europea si poneva seriamente l’obiettivo di un tasso di inflazione molto basso. Non si comprese, quindi, che la crescita delle retribuzioni doveva essere in linea con quella della produttività, pena una perdita di competitività che si sarebbe tradotta rapidamente in bassa crescita e perdita di posti di lavoro. Il recupero è stato molto faticoso poiché ha richiesto una estrema moderazione della crescita salariale”.
    Avranno avuto problemi simili di accesso al blog di quelli registrati da molti in questi mesi…

    RispondiElimina
  3. quali sono i "paesi periferici dell'Eurozona"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. suvvia, ogni tanto una battuta ci sta qua dentro, no? Chiunque abbia visto la serie "Diavoli" su sky sa che sono i pigs! ahahahahahahahah.....(p.s. chiedo skusa per la domanda provokatoria, per aver citato "Diavoli" e per aver usato la k di kossiga, non succederà più, spero di averLe strappato un sorriso).

      Elimina
  4. Non potremmo però vedere la cosa come un problema creato alla Francia, approfittando del mercato libero, da dumping salariale da parte dei vicini, tipo chessò, l'Italia?

    RispondiElimina
  5. Comunque ogni volta che vedo grafici comparati di previsioni e dura realtà sorrido (se ridessi sarei una brutta persona), perché ho sempre la sensazione che utilizzino i loro modelli per confermare le loro teorie economiche. Poi arriva la realtà a dargli torto, anche se di mezzo c'è stato l'imprevedibile lockdown (anche se è solo un cedimento in fondazione maggiore di quanto preventivato).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non proprio imprevedibile il "lock-down" ci si poteva convivere comunque senza fermare un pianeta intero per scelta della specie dominante? Forse si forse no

      Elimina
  6. Premetto che non vuole essere ne un attacco personale , ne una critica fine a se stessa ne un pregiudizio , solo mera curiosità, quando dopo tanto tempo passato a scrivere vede che la maggioranza delle persone comunque per svariati motivi o perché non la comprendono o hanno una idea distorta una "visione" come scrive lei , sconnessa dal reale. Oppure viene bersagliato di "mal dicerie" nonostante poi si rivela che ciò che aveva scritto nel tempo quello che scriveva si manifesta oggettivamente corretto, dove prende la forza per continuare a combattere ancora ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo sa meglio di chiunque altro quanto, partito a farsi conoscere al pubblico dopo la censura del suo articolo dalla voce.info e "letame" che le hanno buttato addosso, quasi come se galileo si fosse messo contro il sacro credo della chiesa, mi domando in quel periodo o in altri simili come ha fatto a sopportare tutto quel peso del fango che le veniva buttato sempre "in faccia ?"

      Elimina
    2. Come faccio a semplificare la mia domanda🤔 . Lei al tempo era docente universitario aveva comunque un lavoro " sicuro " una vita privata immagino felice, però questo non le è bastato quando hanno cominciato a metterle i bastoni fra le ruote ha aperto questo blog suo personale , ha girato col tempo tutta Italia , si è messo in mostra in pubblico di un intera nazione fino ad arrivare dove è adesso , però il risultato che ha oggi non era scontato all'epoca, non c'è mai stato un attimo che ha dubitato sul fatto che comunque avrebbe potuto lasciare stare tutto ? che gli eventi si sarebbero protratti comunque e lei poteva tranquillamente insegnare ancora senza dannarsi l'anima? In che modo ha trovato tutto quello spirito?

      Elimina
  7. Dal Lato Oscuro della forza ovviamente.

    RispondiElimina
  8. Robba nuova!!!
    Intanto sembra tornare in voga le banche solide che falliscono il giorno dopo. Ma non è colpa delle scommesse!! No no...sono i marziani.

    RispondiElimina
  9. Trovo un po' surreale godere della situazione francese quando a oggi in Italia la nostra borghesia cotoniera continua la sua politica di deflazione salariale. Ormai sono passati anni da quando lei ha sviscerato il problema ed ha reso pubblico il tema ,ma io sto invecchiando senza vedere soluzioni ,(tranne la luce del treno che ci viene contro).

    RispondiElimina
  10. pag 272 del tramonto dell'euro.
    "Comicia a diventare chiaro a tutti quello che già lo era per molti: il modello mercantilisticoè fallimentare e immorale sul piano interno, sia su quello europeo, sia su quello internazionale.
    All'interno del Paese egemone, esso determina una segmentazione del mercato della quale beneficiano pochi lavoratori di serie A, quelli che operano nel settore manifatturiero orientato all'esportazione, mentre i lavoratori di serie B, prevalentemente nel settore terziario , vengono abbandonati a loro stessi. Su scala regionale europea, essa determina il paradosso di un'Unione che invece di basarsi sui principi fondativi di cooperazione e coordinamento, si basa su una competizione fratricida (L'€uropa non esiste, esistono solo interessi prevalenti dei più forti ndr), e quindi si palesaogni giorno di più come annessione, suscitando una serie di comprensibili resistenze nei Paesi europei, che urteranno contro un limite non valicabilequando verrà per la Francia il turno di fare i conti con questa realtà (cosa che potrebbe accadere già nel corso del 2013)"
    L'analisi era perfetta. Purtroppo le cause della crisi non erano ancora così pesanti e questo era un elemento troppo sottovalutato o meglio non era umanamente possibile prevedere ciò che sarebbe accaduto. Forse arriverà la crisi dieci anni più tardi, chissà! Comunque se non succederà, andremo a sbattere comunque dopo le decisioni sui vari green che sono insostenibili per tutti. (eccezionale il video di oggi su FB).

    Notte!

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.