domenica 20 giugno 2021

Perché le donne non fanno più figli (sei anni dopo)

Ci è capitato diverse volte di affrontare il tema del calo della natalità nel nostro Paese, in particolare qui, con QED pubblico qui (il settantatreesimo) e QED privato di cui vi parlerò se ne avrò tempo.

Ah, per inciso il QED 73, come ancora si può verificare (finché non decideranno di terminarmi), recitava:


e diciassette giorni dopo averlo scritto accadde questo, che a parte la località (Ovindoli invece di Roccaraso), riprendeva con dolorosa evidenza un punto che nel mio scritto adombravo con delicatezza: se sostituisci ospedali con elicotteri, per un po' risparmi, fino al punto in cui non ti capita di ammazzarne cinque per salvarne uno (che aggiunto ai cinque fa sei). Ma ricordo che in quei giorni eravamo tutti scossi da un'altra tragedia assolutamente fuori scala, per quanto verosimilmente evitabile, questa, a sua volta concausata dal lungo seguito di un'altra tragedia, questa, di cui avevamo parlato qui. Il dolore era opprimente, e comunque un ragionamento razionale sulle cause prossime e remote di certi eventi avrebbe potuto essere interpretato come sciacallaggio, motivo per cui mi privai, senza alcuna esitazione e senza alcun rimpianto, dell'unica soddisfazione di cui allora potessi godere: quella di dire: "l'avevo detto"! Fatto sta che chi mi aveva scritto per insultarmi dopo il post del 2015, mi scrisse per scusarsi dopo quello del 2016. Non c'era nemmeno stato bisogno di spiegare quello che era così evidente. 

Ma insomma, per tornare al punto, l'idea dei sociologi da bar Sport secondo cui "signora mia, oggi ai ggiovani non je va più de fa i fiji perché vonno fa a bbella vita..." (o anche "penzeno solo a 'a cariera...") qui non ci ha mai molto convinto. Vedevamo alcuni problemi oggettivi, strutturali, dei quali uno, che probabilmente non era il più influente, ma neanche il più irrilevante, era appunto il fatto che, come ci è stato recentemente ricordato, "si chiudevano gli ospedali":


con un raffinatissimo uso della particella pronominale fra l'impersonale e il riflessivo, come se gli ospedali si chiudessero da soli. Ma naturalmente di motivi strutturali ce ne sono anche tanti altri, e ne parleremo domani in un evento moderato da un nostro bravo assessore, che è anche il capodipartimento economia della sua bella regione:


Vi aspetto domani...

5 commenti:

  1. Scriveva un tale oggi dimenticato nel 1884:

    "Secondo la concezione materialistica, il momento determinante della storia, in ultima istanza. è la produzione e la riproduzione della vita immediata. Ma questa è a sua volta di duplice specie. Da un lato, la produzione di mezzi di sussistenza, di generi per l'alimentazione, di oggetti di vestiario, di abitazione e di strumenti necessari per queste cose; dall'altro, la produzione degli uomini stessi: la riproduzione della specie. Le istituzioni sociali entro le quali gli uomini di una determinata epoca storica e di un determinato paese vivono, sono condizionate da entrambe le specie della produzione; dallo stadio di sviluppo del lavoro, da una parte, e della famiglia, dall'altra."

    L'attuale stato di sottosviluppo di famiglia e lavoro è infatti la migliore cartina al tornasole dello sfascio che ci circonda.

    http://www.centrogramsci.it/classici/pdf/famiglia_engels.pdf

    RispondiElimina
  2. Gentile Maestro, grazie per i continui e interessanti spunti di riflessione!
    Paola Saso Leone, contralto

    RispondiElimina
  3. Credo sia abbastanza facile dimostrare le responsabilità dell'euro nei tagli avvenuti nella sanità negli ultimi 13 anni anche alla luce delle differenze della situazione attuale nei vari paesi dell'eurozona. La faccia tosta di questi pdini è veramente al di sotto di ogni limite consentito.

    RispondiElimina
  4. Grazie per richiamare, nuovamente, l'attenzione su questo tema che, nei suoi molteplici aspetti, è forse il più importante di tutti

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.