martedì 23 giugno 2020

QED 93: quattro amici al bar

(...si ritorna ai QED lapidari, come erano in principio...)


Vi ricordate di quando qualcuno si chiese come mai l'Unione Europea fosse governata da un'istituzione che non aveva più legittimazione politica dei classici quattro amici al bar (pur avendo una maggiore capacità di cambiare il mondo; qui la versione per diversamente europei)?  Con il consueto ritardo di fase, che in questo caso è quotato a 1767 giorni (not bad!), oggi se lo chiede anche la prestigiosa stampa anglosassòne (NdCN: da pronunciare come Alberto Sordi quando doppia Oliver Hardy).

Potete essere fieri di essere qui e dovreste considerarlo un privilegio: quello di arrivare 1767 giorni prima, che, per chi se ne rende conto, è una bella opportunità. Io, a mia volta, ci ero arrivato perché questo blog mi aveva messo in contatto, e tutt'ora mi mette in contatto, con i massimi esperti mondiali di questi problemi, che ovviamente arrivano prima di me: sono un nano sulle spalle di giganti.

Con la stampa anglosassòne sappiamo cosa fare. Con l'Eurogruppo e i suoi editti dovremmo fare la stessa cosa, ma mi rendo conto che sia un po' più difficile. Io, ogni volta che sento dire "l'Eurogruppo ha deciso", allungo il numero dei giorni che passerò nel

Buio d’inferno e di notte privata
d’ogne pianeto, sotto pover cielo,
quant’esser può di nuvol tenebrata.

L'aveva detto uno che se ne intendeva: „Die Literatur ist überhaupt kein Beruf, sondern ein Fluch". Che poi, tradotto in italiano, significa beati voi...

(...dichiaro aperta la discussione generale: è iscritto a parlare Serendippo, ne ha facoltà...)

30 commenti:

  1. Sempre
    meglio gli inglesi che che i nostri PD leu etc.Euroinomani & antiitaliani.

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  2. Anche Lino Banfi diceva gli Anglosassòni!

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  3. Dobbiamo agire nel mondo alle condizioni date. E su questo penso che anche un senatore della Lega possa concordare. Tra queste “condizioni” - non uso il termine a caso - che ci vincolano, tra le tante, c’è l’esistenza del Senato, della Lega, dell’Eurogruppo e della democrazia rappresentativa, che consiste il libere elezioni con suffragio universale con cui il popolo sceglie chi li debba rappresentare. I "quattro amici al bar" dell'Eurogruppo hanno avuto la fiducia di Parlamenti nazionali eletti dal popolo sovrano. Anche la Commissione Europea è tale in virtù di un voto a maggioranza di un Parlamento eletto con voto proporzionale del corpo elettorale dei Paesi della UE.
    E la BCE? Stesso meccanismo rappresentativo: Consiglio europeo e Parlamento europeo esercitano il mandato conferitogli dal processo democratico e ne eleggono il consiglio direttivo.

    Il castello di carte dei sovranismi vari - che ambiscono a nominare loro i quattro amici al bar, perché tali sarebbero in ogni caso - L'ultima crisi di governo è stata decisa al Papeete di Milano Marittima. No, per dire...
    Dicevo, il castello di carte costruito sopra un'immaginario vulnus democratico crolla sempre miseramente al primo soppracciglio che, perplesso, si alza.

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    1. Veramente i quattro amici al bar hanno avuto la fiducia dei Parlamenti nazionali sulla base di un programma politico da loro presentato appunto a livello nazionale, e per esercitare un potere ben preciso, nei modi e nei limiti previsti dalle Costituzioni nazionali.
      Se con la scusa di aver avuto questa fiducia si arrogano il diritto di fare tutt'altro, e senza nemmeno rispettare alcuna regola di responsabilità e trasparenza dell'agire, be'...allora stanno usando il meccanismo della rappresentatività democratica come una chiave bulgara in grado di aprire tutte le porte, cosa che del resto è una tecnica molto efficiente per i ladri...

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    2. Mamma, li bulgari... Presto! i Parlamenti nazionali di questi loschi figuri li sfiducino con le modalità previste dalle rispettive Costituzioni. Se capitasse da noi - ma non credo che questa tragica eventualità possa interessarci - Come primo argine a derive incostituzionali ci sarebbe il Presidente della Repubblica che, pro tempore, risponde al nome di Sergio Mattarella, già giudice della Corte e sincero democratico; Indi,il Parlamento voterebbe con larga maggioranza contro il Governo, nel rispetto della volontà popolare. Non per niente abbiamo la Costituzione più bella del mondo. O no?

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    3. ecco la rappresentazione della nostra società vista dal suolo lunare , lei dice bene che la democrazia ecc ecc , ma si dimentica di precisare che le masse attualmente sono portate come un gregge dove vuole il padrone e finisce con la ridicolaggine del papete ,se vuole scomunicare tutta quanta l'opposizione è presto fatto , comunichi ai suoi sodali di restaurare anche altre parti di leggi ventennali , la verità sarà solo la vostra e non ci sarà bisogno di dibattere con perdite di tempo e mal di pancia vari . La verità ufficiale sarà sempre più vera e finalmente le persone si accorgeranno di questo nuovo eden , ps. eden è un giardino recintato tipo pascolo per i bovini .

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    4. Dopo la eusastiva apologia dell'unionista intrepido in ordine alla realtà immutabile rammento un'altra realtà in divenire ,che riguarda tutti Noi indipendentisti repubblicani costituzionalisti, e tutti Loro (unionisti), Realtà che dipende dai nostri comportamenti razionali e irrazionali ,quest'ultimi monopolio della Maggioranza a cui dobbiamo il clima sociale sfavorevole per ogni ripresa intellettuale ed economica.

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    5. "...già giudice della Corte e sincero democratico"

      Qua le uniche cose sincere sono la crisi economica e la morte.
      Queste non mentono mai.
      Tutto il resto sono costruzioni umane, quindi opinabili; anche il concetto di democrazia.

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    6. Serendipippo come pippa?
      “Su questo, penso che anche un Senatore della Lega possa concordare”
      Beh, di onanisti ne vedo a bizzeffe qua nella trincea dell’Economia reale in Piddinia.
      Bloccato, su Fb alcuni giorni fa ex Senatore Pd (dopo averglielo comunicato nella scia dei commenti) che con toni tra il minaccioso e l’arrogante mi intimava di dire che il MES è cosa buona e giusta, mi chiedo se questo, col nome de plume serendipippo sia qui per le idee o come bench mark del ridicolo.

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    7. Mi sembra strano che nessuno (e dico nessuno) abbia il coraggio di affermare la verità cosmica che pervade da sempre le nostre (dell'umanità) vite:Eurogruppo, Commissione e via discendendo verso il consiglio comunale (o di quartiere) sono espressioni delle classi dominanti (sia in senso numerico che economico). Quindi rappresentano benissimo chi le ha volute, costituite ed elette (ovvero chi c'ha i sordi per dirla sempre alla Sordi). E vi chiedo, cari amici, costoro, i "danarosi" sono solo in Germania? La lotta di classe è finita se chi rappresenta gli ultimi (?) o ha la giacca di cachemire o balla al papete...

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    8. Bà… vedo che alfabetizzarvi politicamente sarà ancora più difficile che economicamente. Ci vorrà pazienza.

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    9. serendippo fa finta di non capire una cosa chiarissima. vediamo se ci arriva da solo rileggendo l'articolo di Alberto. Un aiutino glielo do io, diciamo che nelle democrazie non basta essere stato eletto e non basta che la maggioranza prevalga ma ci sono altre condizioni per governare ovvero gli statuti propri delle istituzioni e le regole uguali per tutti e non solo per i più forti.

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    10. Gentile Serendippo,
      dubito che l'ordinamento dell'UE si possa senz'altro qualificare democratico, se per democratico s'intende the government of the people, by the people, for the people.
      Tralascio l'aspetto sostanziale, perché non si può del tutto escludere che anche in regime di democrazia diretta un provvedimento votato dal popolo sia nell'interesse del popolo.
      La mia perplessità riguarda piuttosto l'aspetto formale: fino a che punto si può imputare al demos l'atto di un organo che è stato eletto da un organo che stato eletto da un organo... che è stato eletto dal popolo? Non si rischia dopo qualche passaggio una diluizione omeopatica della volontà popolare? Dopo quanti di questi passaggi si può ancora parlare di democrazia seppure indiretta? Ad ogni grado non sembra sempre meno probabile che the government of the people sia davvero for the people?

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  4. Ma l'Economist lo contiamo come stampa anglosassòne?
    Voglio dire: essendo di proprietà di John Elkann (come La Repubblica), quanto è espressione del senso comune britannico (che comunque ormai è indifferente alle bizzarrie della UE, anzi ci gode perché ormai la UE rappresenta il passato) e quanto è riflesso dei piani strategici del padrone?
    La mia non è una domanda retorica, è un dubbio che mi porto dietro da tanto. Non è che non se ne sia mai parlato; quando il primo partito italiano non di sinistra era guidato da un magnate dei media la questione si poneva (anche se solo e soltanto per lui, dibattiti sul signor De Benedetti io in giro non ne ho mai sentiti, anche se mi sarebbe piaciuto).

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  5. Già, fiero di essere qui sicuramente più di 1767 giorni. Fiero della mia curiosità e del volermi sentire libero..e grato a te. Grazie

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  6. Sera presidente Bagnai. Il comma 8 dell'articolo 265 del decreto "Rilancio" è un anticipo di Troika? Stefano Ristoro.

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  7. Io, a proposito delle "condizioni date" di cui parla Serendippo più sopra come se fossero ottimamente rappresentative, sto ancora aspettando un governo che ridia la possibilità di scrivere un nome sulla scheda elettorale delle politiche. E trovo sconfortante il fatto che ormai passano i governi ma la lista bloccata dai partiti sta diventando una cosa a cui abituarsi...

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    1. Ma certo, le "preferenze"... Quelle abolite per volere del popolo sovrano con il referendum del 1991, perché favorivano mafie, clientele e camarille varie.

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    2. adesso sono passati trent'anni. Davvero possiamo dire che le mafie e le clientele sono in sofferenza? e lo sono a causa degli esiti di quel referendum? Dovremmo prendere l'abitudine di fare un bilancio disinteressato ogni tanto. Avere la possibilità di scegliere chi mandare in parlamento scrivendone il nome sulla scheda elettorale non credo sia risolutivo ma certamente è un granello di sabbia tolto dalle fondamenta su cui si regge anche la banda dei quattro di cui si parla nell'articolo. Avvicinare quanto più possibile i centri di potere ai governati mi sembra l'unica strada percorribile
      saluti
      m.d'onofrio

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  8. Di quello che i quattro amici si dicono non ne sappiamo nulla e non ne potremo sapere nulla, infatti è un bar.

    Pertanto non è possibile stabilire se la fiducia dei Parlamenti è rispettata e ben riposta e quindi se loro eventuali fallimenti derivano da forza maggiore, incompetenza o volontà. Quindi anche il giudizio e la fiducia dei parlamenti non è legittimabile.

    Inoltre, le condizioni al contorno, i rapporti di forza, la stessa rappresentatività del Parlamento da cui trae legittimazione la fiducia nei quattro amici possono cambiare, quindi frapporre un ulteriore strato, senza un rigoroso presidio del democratico, non fa altro che allontanare il bar dal nostro controllo.

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  9. Ma il "presidio del democratico", come dice lei, funziona benissimo, infatti quando sul "palcoscenico" della politica si è presentato un tizio che invocava "pieni poteri" si è preso una tranvata in faccia che ancora piange.

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    1. Il tizio, se intendi Salvini, dopo avere invocato i pieni poteri come ministro dell'interno, alle elezioni subito successive, si è preso il 35 e passa percento dei voti. Raddoppiando i consensi.
      Quindi gli elettori, a torto o a ragione, glieli avrebbero in parte concessi.

      Bisconte invece i pieni poteri se li è presi senza che nessun elettore glieli abbia mai lontanamente concessi.
      Strano come una "democrazia", vista dal basso, somigli ad una dittatura...

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    2. Scusa, Alessandro: le elezioni si sono svolte a maggio.

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  10. T.F.U.E. - Articolo 137

    Le modalità per le riunioni tra i ministri degli Stati membri la cui moneta è l'euro sono stabilite dal protocollo sull'Eurogruppo.

    ed eccolo qua:

    PROTOCOLLO (N. 14) SULL'EUROGRUPPO

    LE ALTE PARTI CONTRAENTI,
    DESIDEROSE di favorire le condizioni di una maggiore crescita economica nell'Unione europea e, a tale
    scopo, di sviluppare un coordinamento sempre più stretto delle politiche economiche della zona
    euro,
    CONSAPEVOLI della necessità di prevedere disposizioni particolari per un dialogo rafforzato tra gli Stati
    membri la cui moneta è l'euro, in attesa che l'euro diventi la moneta di tutti gli Stati membri
    dell'Unione,
    HANNO CONVENUTO le disposizioni seguenti, che sono allegate al trattato sull'Unione europea e al
    trattato sul funzionamento dell'Unione europea:
    Articolo 1
    I ministri degli Stati membri la cui moneta è l'euro si riuniscono a titolo informale. Tali riunioni
    hanno luogo, a seconda delle necessità, per discutere questioni attinenti alle responsabilità specifiche
    da essi condivise in materia di moneta unica. La Commissione partecipa alle riunioni. La Banca
    centrale europea è invitata a prendere parte a tali riunioni, preparate dai rappresentanti dei ministri
    responsabili delle finanze degli Stati membri la cui moneta è l'euro e dai rappresentanti della
    Commissione.

    Articolo 2
    I ministri degli Stati membri la cui moneta è l'euro eleggono un presidente per un periodo di due
    anni e mezzo, a maggioranza di tali Stati membri.

    Dica il candidato serendippo se una riunione informale organizzata dai funzionari ministeriali possa determinare nei partecipanti una qualche "responsabilità" (accountability) nei confronti degli elettori

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  11. Nel caso dei ministri dell'Eurogruppo, la responsabilità verso il Parlamento che gli ha concesso fiducia e verso gli elettori, credo si misuri con i risultati. Risultati rispetto agli obiettivi che ci si era prefissi. Questa per me è l'accountability nel caso che lei espone.
    I Parlamenti di ciascun Paese (e gli elettori quando sarà), giudicheranno i propri ministri delle finanze, non dai retroscena delle "riunioni informali", ma dalla sostanza che trasparirà dagli accordi intergovernativi.
    Nel nostro caso, ad esempio, da un MES molto indefinito e pesantemente condizionato si è passati a un prestito decennale a tasso 0, fino a 36 miliardi, per spese sanitarie direttamente o indirettamente legate all'emergenza Covid. Per non parlare del resto in preparazione. Parlamento italiano e noi elettori giudicheremo su queste basi l'accountability del nostro ministro.

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    1. La Sua risposta è gualtierica.
      Gradirei quindi sapere se Lei ritenga la Forma separata dalla Sostanza.
      Inoltre, visto che ne accenna come se fosse a conoscenza di cose eccezionali ed ignote ai più comuni mortali, farebbe certamente un piacere a tutti i lettori se ci illustrasse cos'è "il resto in preparazione" (personalmente, credo si tratti di poisoned chalice, ma resto in fiduciosa attesa di un disvelamento che mi riporti sulla retta via)
      Grazie

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  12. Serendipippo: sbloccato, ora è come un fiume in piena.
    Mi chiedo cosa facesse nel frattempo��

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  13. "Entri pure il pagliaccio" e comincia lo spettacolo. La cosa più spassosa sono quelli che ci si mettono a discutere seriamente.

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