Solo chi è qui capisce cosa significhi essere qui, ed è per questo che Giorgio La Malfa mi aveva consigliato di venire qui: "Sarà un'esperienza culturalmente interessante".
Lo è.
Mi manca il tempo di condividerla con voi, ma lo ritroverò. Fra 13 minuti sono in Commissione, per una seduta di sindacato ispettivo: quattro interrogazioni, tre di Lannutti (su anatocismo, MPS e Nava) e una di Taricco (sull'alluvione in Piemonte - quella del 1994, se non ricordo male). Poi riunione con Nunzia Catalfo, presidente dell'undicesima (lavoro), per organizzare l'incardinamento del "dignità" (parlare coi relatori, ecc.). Intanto la prima (affari costituzionali) sta terminando l'esame del "milleproroghe": nelle more, alle 15 in aula question time con Centinaio. Intervengo in discussione generale sul milleproroghe, e penso che citerò un autore a me caro: la signora Tina, la nostra amica, si affaccia spesso da queste parti, ieri anche in VI Comm, e l'occasione mi sarà grata di esternare a lei e ai suoi amici (i piddini) i sensi della mia più profonda... fate voi! Nel frattempo, potrebbe succedere di tutto. Oltre alle consuete lettere di Lord Arcturus (il commodoro di Sananda, alias Jesus Christ: mi scrive ogni giorno per tenermi informato sugli USLG - United States of Local Group), ho una discreta corrispondenza da evadere, devo fare il debriefing di una serie di incontri (generalmente con persone che lodano Leuropa in pubblico e vengono qui in privato a implorarci di difenderle dalla stessa), devo organizzare la mia segreteria tecnica (il mio staff di "califfo delle finanze", come diceva un simpatico giornalista a voi caro), devo pensare al #goofy7, che avrà luogo il 10 e 11 novembre, e quest'anno sicuramente avrà le attenzioni della stampa, schiava non di Roma (quello proprio no!), ma delle contingenze, del cosiddetto (da lei) deibaiddei, devo anche ragionare su come passare dalla modalità reattiva (convertire una slavina di decreti) alla modalità proattiva (proposte di legge di iniziativa parlamentare: a proposito: avete richieste?). Poi si fanno le nove, e mi cacciano dalla stanza con l'idrante (per il mio bene: bisogna anche riposare), e il giorno dopo si ricomincia...
Bene: ora vado in aula di Commissione, la mia presenza è richiesta, e la mia assenza purtroppo si noterebbe. A presto (spero)...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
giovedì 2 agosto 2018
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Abbiamo spesso criticato aspramente leggi promulgate durante i governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni.
RispondiEliminaNon è possibile direttamente abrogare quelle leggi e ripristinare lo status quo ante? Oppure a quelle leggi sono seguiti tali e tanti addentellati (decreti attuativi and so on), per cui operare in questo modo farebbe peggiori danni?
Con immutata devozione...
"Tagliare" leggi non è mai un'operazione semplice. Una cosa però possiamo farla, per cominciare, ed è intervenire sull'art. 81 Cost. Non devo spiegarvi in che senso. Ci sta lavorando Claudio.
EliminaNon dimenticate la Scuola.
EliminaGuardi come diventa più bello l'art. 75 tagliando sei parole nel secondo comma:
EliminaArticolo 75
E` indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.
spero in tempo per far dire di NO a FI e PD prima delle europee...
EliminaE se dicessero di sì tanto meglio.
Questa (art.81), Alberto, mi sembra una notizia eccellente! Buon lavoro. Con grande stima.
Eliminapiù che tagliare tout court leggi, norme, etc, legate al filo srotolato di effetti economici, è capirne i costi che implica una decisione piuttosto che l'altra. Ovviamente il tutto per niente facile!! ma prof, chiedo: ci sono le persone che lavorano all'interno dei dicasteri che potrebbero svolgere il delicato ruolo? e se no: perchè non assumere ragazzi bravi, dopo selezione (vera). potrebbero esserne anche orgogliosi.
Eliminaè sempre un piacere leggervi!
Magnifico, io aspetto paziente perché ho imparato che Roma non si fece in un giorno piuttosto che la gatta che andava di fretta partorì gattini ciechi
Eliminachiedo scusa...aggiungo al post precedente, 'e sarebbe tutta spesa buona', si investe.
Eliminagrazie
Ciao Alberto: è bello essere qui.
EliminaDa elettore a Senatore, senza barocchismi: canone RAI in bolletta luce (mi viene da non votare più nessuno per i prossimi...), tracciabilità carta carburante fino al 31 dicembre 2018, dal 2019 fattura elettronica (ma la logica della flat tax non era quella di mettere immediati soldi in tasca ai cittadini? sarà anche brutto dirlo,lo ha ammesso anche Fassina che esiste un' evasione di sopravvivenza, ma dopo aver resistito 10 anni di crisi e di complice vessatoria austerità, non mi aspetto (sul breve) molti provvedimenti migliorativi, ma almeno non implementiamo provvedimenti recessivi e punitivi per le eroiche microimprese che hanno resistito (ad oggi).
Seguo, rifletto e penso al Vostro lavoro (mentre svolgo con stanchezza e preoccupazione il mio) tutti i giorni.
#goofynomics (non solo per quello che vi proponete di fare, ma soprattutto per ciò che avete giià realizzato).
L' art. 81 è una priorità per varie ragioni. Penso in particolare all' interessante dibattito che si aprirebbe...vi voglio bene.
Per favore andate avanti più decisi che mai in tal senso.
Eliminae magari che i soldi dei progetti PON per la scuola (http://www.istruzione.it/pon/ ) servano soprattutto per la didattica e non solo per la burocrazia
EliminaSenatore,
RispondiEliminale segnalo il progetto
Mare nel Sahara
che ho conosciuto tramite uno dei suoi ideatori, Antonio de Martini, e che potrebbe essere sostenuto anche dall'Italia, in un'ottica di collaborazione e sviluppo vero dei nostri vicini della sponda Sud del Mediterraneo.
Mi è noto e lo stiamo valutando. Ovviamente non rientra nelle mie competenze, ma mi sembra meritevole di attenzione e in questo senso lo sto proponendo.
EliminaBel progetto, visto qualche tempo fa su indicazione dell'amico Buffagni: aiutiamoli a casa loro, sul serio. Le plutocrazie invece hanno in mente le "charter city": trovo questa ideologia di esproprio di sovranità (e territori) dei Popoli africani terrificante: https://edition.cnn.com/2015/08/10/africa/eko-atlantic-gbenga-oduntan-conversation/index.html
EliminaMa se un' azienda chiude il bilancio con poco margine (giusto per sopravvivere senza aumentare la fila dei disoccupati), è mai possibile che i 4000 euri annui di contributi inps vadano versati comunque? (senza peraltro riuscirci?). Grazie per la pazienza. #problemimmediati
EliminaIl progetto mi sembra bello, pieno di buoni propositi, interessante.
EliminaPerò...
Quando molti anni fa studiavo lettere, c'era anche un esame (tosto) di geografia (e cartografia), dove per geografia si intendevano sia la geografia fisica propriamente detta, con le sue belle cartine dei territori magari differenziati non in base ai confini nazionali, ma in base alle precipitazioni annue o alla densità di popolazione, che la cosiddetta geografia umana, che pesca a piene mani nella sociologia, nell'urbanistica, ecc.
Il professore era Croce, purtroppo defunto anzitempo, appassionato, coinvolgente e rigoroso.
Ebbene, ricordo che ci parlò della grande diga di Assuan e dell'enorme bacino idrico creatosi, il cosiddetto Lago di Nasser, spiegando che di quel faraonico progetto non erano state considerate a sufficienza le ricadute sul clima e sull'ecosistema della zona, causando tali e tanti problemi (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Diga_di_Assuan) da generare pareri molto discordi sulla bontà finale dell'opera, una volta valutati i pro e i contro.
Considerando che da quanto capisco il progetto prevede l'allagamento di un'area pari a quella del lago di Nasser, mi pare saggio porre tutta l'attenzione possibile sul punto "IMPATTO SU CLIMA ED ECOSISTEMA". Forse è un consiglio superfluo, ma melius est abundare quam deficere (meglio essere don Abbondio che un deficiente).
Buongiorno Prof.,
RispondiElimina(n.b.: sto scrivendo di getto quindi peggio del solito…)
non so come fate a passare da un argomento all'altro riuscendo a stare sul pezzo su tutto: visto da fuori è da paura (ancora di più a pensare ai pirla che gestivano queste faccende prima, con i ben noti risultati).
Io, più che una richiesta, vorrei mandarle un allarme: avete idea dell'impatto folle che avrà l'anno prossimo la fatturazione elettronica obbligatoria tra privati, soprattutto per le piccole e microimprese (commercio, artigiani, ecc., soprattuto nei luoghi serviti male dalla rete)? Oltre ai costi, sarà una débacle dal punto di vista logistico-organizzativo. Una bomba che vi scoppierà tra le mani, per giunta ereditata dal vecchio governo di psicopatici fiscali. Scommetto inoltre che il sistema dell'Agenzia delle Entrate non riuscirà a reggere l'impatto (ha già dei grossi problemi con gli invii degli elenchi fatture, anche se parzialmente risolti, ma le trasmissioni continuano ad avere delle criticità che fanno perdere un sacco di tempo e denaro).
Ma davvero vogliono farci credere che avere miliardi (perché questi sono i numeri) di dati di fatture su un server dell'Agenzia delle Entrate servirà a combattere l'evasione? (quella illegale, perché per le banche e le multinazionali, nonché i Paperoni che si trasferiscono in Italia come Ronaldo, l’evasione è stata di fatto legalizzata con provvedimenti ad hoc). Chi faceva il nero prima continuerà a farlo anche con la fattura elettronica: se la fattura non c'è non c'è, di carta o elettronica che sia. Mi pare più un provvedimento fatto per mettere in crisi le micro e PMI che per risolvere veramente qualcosa in tema di verifiche fiscali (che si fanno indagando, non creando burocrazia inutile nel sistema produttivo).
Ci sarebbero ben altre situazioni dove girare lo sguardo per combattere evasione ed elusione, ad iniziare dal sedicente no-profit…
Un quadro dell’obbligo di fatturazione elettronica nel mondo lo trova qui:
https://globaleinvoicing.com/it/news/lo-stato-della-fatturazione-elettronica-nel-mondo
L’articolo dà una visione parziale, perché non entra nel dettaglio dei soggetti effettivamente obbligati e quelli esentati (non credo che un allevatore di pecore in Cile faccia le fatture elettroniche, meno che mai i narcos colombiani e messicani), ma trovo significativo che l’obbligo negli USA non sia generalizzato. La settimana prossima vedrò mio fratello che lavora alla PricewaterhouseCoopers di Montreal (lui è quello bravo in famiglia) e mi farò raccontare come vedono la cosa in Canada e USA.
Pensateci, perché quello che si sta preparando dal 1° gennaio 2019 è un problema serio: sembra una bazzecola, ma in realtà è il classico granello (bello grosso) di sabbia che rischia di fare grandi danni al sistema.
P.S.: se il provvedimento dovesse essere revocato, bisognerà pensare a risarcire le software house che stanno aggiornando gli applicativi gestionali per adeguarli alla fatturazione elettronica, perché si ritroveranno con degli investimenti molto onerosi in sviluppo che non avranno un riscontro economico: si potrebbe pensare ad un credito d’imposta in % sul fatturato relativo alle licenze per i software aziendali. Nel caso, occorrerà anche provvedere alla risoluzione automatica di tutti i contratti già posti in essere tra clienti e le software house per la gestione della fatturazione elettronica (che, detto per inciso, per i clienti sono molto, molto onerosi).
Come sempre grazie di tutto e buon lavoro.
Maurizio
Come professionista appoggio in toto. O abolire la norma oppure stabilire un limite al di sotto del quale non ci sia l'obbligo di fatturazione elettronica, tipo 1 mln. euro.
Eliminabella questa Maurizio e soprattutto interessante! siamo aware di quello che costa il software!!!!
EliminaAvevo fatto presente lo stesso problema alcuni post fa
EliminaGrazie per averlo riproposto e rimarcato
Io in banca ho clienti artigiani per lo più che fanno fatica a pagare gli f24 on line
La fattura elettronica obbligatoria sarà il colpo di grazia
Se entra in vigore
Condivido pienamente la preoccupazione di @Maurizio59.
EliminaE comunque grazie, Prof. Bagnai.
@Maurizio
EliminaHai ragione.
Per i dati lo "spesometro" basta ed avanza , ma qui l'obbiettivo per me sarebbe quello di arrivare ad una specie di "split payment" compensato attraverso i bonifici interscambiati dal sistema bancario .
Siamo pieni di aziende che dichiarano correttamente ma non versano in quanto cadute in fallimenti o in attesa di pagamenti dallo stato stesso o che sono rientrate dalle banche e usano l'IVA come fonte di finanziamento .
Mi associo, ieri ho passato due ore e mezza con un cliente per aiutarlo ad emettere la sua prima fattura elettronica.
EliminaLavoro non terminato, da finire oggi (poi staremo a vedere se viene accettata dal Sistema, la fattura elettronica).
Fino al mese prima lo stesso cliente emetteva la sua rozza e antiquata fattura cartacea (o in pdf) in 5 secondi con il suo gestionale.
Se questo vuol dire guadagnare competività siamo a posto, diventeremo i più competitivi d'Europa (e del mondo) in pochissimi mesi, sarà la Germania a chiedere di uscire dall'euro per non farsi sbriciolare dalla superpotenza digital-telematica italiana (già oggi siamo avantissimi in questo senso, nessuno ci eguaglia quanto ad adempimenti telematici, con la fattura elettronica obbligatoria per tutti faremo il Grande Salto Definitivo, verso l'infinito e oltre).
Grazie e buon lavoro anche da parte mia.
EliminaPer Emilio,
mi sono dimenticato di prendere in considerazione un aspetto:
hai ragione se guardiamo la cosa dal punto di vista dell'emissione, ma occorre altresì prendere in considerazione il fatto che, per le fatture elettroniche, è necessario strutturarsi anche anche per riceverle.
Nella tua ipotesi, l’esenzione funzionerebbe dal lato del soggetto emittente, ma non da quello ricevente.
Non oso nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che il fornitore, obbligato ad emettere fatture elettroniche sulla base di un suo parametro soggettivo come il fatturato, debba a sua volta discriminare a quale cliente emettere fatture elettroniche o cartacee in relazione ad un ulteriore parametro soggettivo in capo a quest’ultimo. Sulla soggettività dell’applicazione normativa abbiamo già dato con quell’altra follia del reverse charge.
L’obbligo della fattura elettronica, secondo me, va abolito tout court: senza se, però, ma…
In generale, vorrei mandare un appello al potere legislativo: è dagli anni ’90 che è invalsa l’abitudine di infarcire la produzione normativa di eccezioni in base alle qualità o parametri soggettivi dei destinatari: questo crea delle complicazioni immani sia a livello interpretativo che applicativo (per non parlare dei vari combinati composti). Le norme fatte bene devono essere il più possibile generali ed astratte: per favore, nella patria del diritto (cresciuta nella culla del diritto romano) tornate ad applicare questi due sani fondamenti dell’ordinamento giuridico.
a.masotti
EliminaCredo sarebbe sufficiente generalizzare il sistema dell'IVA per cassa per risolvere gran parte del problema.
Tra parentesi: con l'introduzione dello split payment è stato di fatto abolito il regime dell'IVA differita per le aziende che lavorano con la P.A., che così maturano crediti IVA sugli acquisti che potranno recuperare solo nell'anno di imposta successivo (con tanto di costi di certificazione per i crediti oltre il risibile limite dei 5.000 euro: grazie Monti e grazie Renzi).
Si... Io avrei una piccola richiesta: si potrebbe abolire il Dpr 120 del 2017 che esclude dalla disciplina dei rifiuti le terre e rocce da scavo anche non allo stato naturale e contenenti ogni genere di rifiuti? Un atto del precedente governo renziano. Sarebbe una cosa semplice, tanto per cominciare. Poi avrei anche molte altre richieste.
RispondiEliminaSerendippuccio, non appena verrà assegnato alla mia commissione mi adopererò per soddisfare questa tua richiesta.
EliminaCi sono in coda un po' di commenti al post precedente. Mi scuso, ma i tempi sono veramente risicati. Li sbloccherò con calma più tardi. Ora ho pochi minuti prima di andare al flash mob che si tiene a piazza S. Silvestro.
RispondiEliminaSo che non rientra nelle sue competenze; ciò nonostante, espongono qui l'ardente speranza che questa maggioranza e questo governo radano al suolo la Buona Scuola.
RispondiEliminaCaro Luca Fantuzzi,non ti crucciare troppo,perché già siamo a buon punto:la Scuola é già stata rasa al suolo più volte e poi "ricostruita" in modo peggiorativo.Per la "Buona",o meglio, per la "Cattiva SCUOLA" servono dei validi,decisi e razionali aggiustamenti, effettuati,però, con equilibrio, cautela e buonsenso.Fare un'ulteriore riforma "epocale" di tipo renziano,significherebbe destabilizzarla ulteriormente ed irrimediabilmente e spargere definitivamente del sale sulle macerie rimaste.
EliminaMi unisco.
EliminaNon ho richieste da fare,le auguro buon lavoro Sen.Bagnai.
RispondiEliminaVorrei che venissero tolte le sanzioni contro la Russia, anche se mi rendo conto che non è semplice.
RispondiEliminaRingrazio il Professore per il suo duro lavoro, e sono contento che stia facendo palestra: il sudore in palestra è benzina per la mente, per lo spirito e per il corpo
Ciao Senatore, dovremmo promuovere tecnologie rinnovabili mature come gli scaldacqua a pompa di calore, molto più efficienti dei pannelli solari termici! Così abbattiamo veramente le importazioni di fossili e risparmiamo un sacco di soldi in bolletta. E' solo una delle valide tecnologie che studio grazie alla mia formazione. Un tuo caro lettore
RispondiEliminaCaro prof, sappiamo che "sta lavorando per noi", bene e per davvero. Anche se dispiace leggerla meno, ci piace tanto il motivo.
RispondiEliminaBuon lavoro!
Visto che è in "call for papers", ne approfitto.
RispondiEliminaIn riferimento all'abolizione della legge Fornero, considerate le notevoli difficoltà, nelle more di realizzare la riforma nella sua interezza, è possibile bloccare i 5 mesi di incremento previsti dal 1 gennaio 2019?
Prof, ma allora ci sarà il goofy 7! Benissimo. Mi prenoto: soliti 2 posti.
RispondiEliminaProfessore, io invece vorrei andare in penzione. Non si potrebbe fare una leggina veloce così me ne vado via e non disturbo più nessuno???
RispondiEliminaTanti cari saluti.
Da anni mi sento dire, nei dibattiti: “Io non sono un economista, ma…”. Permettetemi di ricambiare: io non sono un politico, ma, se lo fossi, preferirei gestire una situazione come quella descritta da Keynes, piuttosto che l’ennesima umiliazione inutile del nostro paese.
RispondiEliminaBelle parole, lette quattro anni dopo.
Buon lavoro Senatore!
Grazie, Prof. per il suo impegno su molteplici fronti. Sappiamo che non è non è semplice, ma che al contempo le regala (anche) soddisfazione.
RispondiEliminaPS: Ashtar e la Confederazione Galattica le esprimono i loro omaggi, anche se mi hanno confessato che parole come "austerità" e "spesa improduttiva" non riescono proprio a tradurle...
Abolire la Lorenzin...lei..:-) grazie di tutto Prof.!
RispondiEliminaa proposito: avete richieste?
RispondiEliminaSì. L'abolizione dell'odioso comma 1175 della Legge 296/2006
A decorrere dal 1° luglio 2007, i benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale sono subordinati al possesso, da parte dei datori di lavoro, del documento unico di regolarita' contributiva
Non so se di sua competenza, ad ogni modo torno a chiederle, se possibile, di adoperarsi per bloccare la riorganizzazione dei laboratori analisi del Lazio.
RispondiEliminaDavid
Buona sera Senatore, propongo:
RispondiElimina1) l’abrogazione del comma 2 dell’art. 75 Cost;
2) l’abolizione del numero chiuso all’Università;
3) che lo Stato si faccia carico dei contributi previdenziali obbligatori delle partite iva a basso reddito (sto pagando la Cassa Forense, capisc ammé).
Senatore
RispondiEliminaVorrei sapere se è gia possibile conoscere nei dettagli come si svilupperà la "controriforma" delle Bcc
Per esempio
Se è stato preso in considerazione il sistema IPS di cui ho letto una analisi di Giacché
Grazie
Prof., lei ci ha insegnato a unire i puntini. Ne viene fuori un quadro quarantennale di tradimento della classe lavoratrice, a favore dei profitti, a causa soprattutto di una totale subalternità della sedicente Sinistra ad un'ideologia veteroliberista che ora non si vergogna neppure di riproporre lo schiavismo.
RispondiEliminaOggi è il 2 agosto: trentotto anni fa ci fu la strage di Bologna. Non so se un giorno sarà storicamente provato che anche questo è un ulteriore puntino da unire dello stesso quadro. Certo che la strage fu oggettivamente un tentativo di disciplinare la classe lavoratrice con le cattive. Dopo, probabilmente, non fu più necessario perché si riuscì a disciplinarla con le buone.
Ecco, non ho specifiche richieste o proposte da fare. Vorrei solo dire che tutto ciò che andrà in direzione favorevole ai lavoratori sarà il modo migliore per onorare la memoria delle vittime di Bologna.
buon giorno Prof.
RispondiEliminaCredo di intercettare anche il suo sentire , visto che vive e lavora a Roma da molti anni, affermando che la città è in condizioni subumane da molteplici punti di vista.
Nella prossima legge di Bilancio a Roma andrebbe intestato un capitolo di spesa molto importante.
Grazie
Amplissimo Senatore,
RispondiEliminaAnche se non è di prioritaria importanza, sarei più lieto se qualcuno cominciasse a spiegare agli elettori che le sparate demagogiche sulla riduzione del sistema bicamerale sono solo pericolose e danneggiano la nostra Democrazia, oggi a carattere centrale e rappresentativo.
Se poi si deciderà di valutare l'opportunità di riformare, dalle fondamenta, l'intero apparato legislativo-esecutivo dandogli una maggior proiezione verso i territori allora è un altro discorso.
Per li momento mi limito ad aspettare pazientemente il momento in cui arriverà qualcuno a porre un freno a queste idee scellerate (piovegovernoladro, meno politici, tanto non cambia niente...) che minano ai nostri valori nazionali di autodeterminazione, indipendenza e libertà.
Scusatemi lo sfogo, ma come si fa a non capire che l'imponente macchina rappresentativa-amministrativa della 7° potenza mondiale necessita di un "capitale umano" considerevole?
23,2mld.€ di costo della politica (ilsole24h) sono poi lo 0,01% del Pil (più o meno 2000mld. €).
Ridicolo.
Con profonda stima e gratitudine,
Stefano.
Certamente NON abolire la legge Mancino! (Quale sarà la prossima proposta del ministro Fontana, mandare i bambini a scuola con la camicia nera forse?)
RispondiEliminaDetto questo suggerirei ad esempio di dare un'occhiata alle concessioni autostradali in Italia. Sono carissime e tutti gli anni aumentano i pedaggi. Gestirne qualcuna pubblicamente no? Almeno faremmo guadagnare lo stato.
Certe questioni non mi appassionano.
EliminaLe autostrade sono assolutamente da rinazionalizzare.
Da cittadino viene una rabbia pagare un salatissimo pedaggio ad una nota famiglia che guadagna miliardi sulla dissoluzione dello Stato italiano, penso in particolare agli eventi dei primi anni '90: tangentopoli, PadriNobili (centrosinistra) e privatizazioni (sono sinonimi vero?). Ovunque si volge lo sguardo non si vedono che macerie. Voi, caro Alberto, state guidando, e "guardate avanti". Noi con Voi.
sono d'accordo: diverse autostrade tra l'altro hanno già superato il limite per cui dovevano essere automaticamente tolte ai privati, non si capisce (o meglio si capisce benissimo) perché invece le concessioni sono state rinnovate.... oltretutto a chi fa pochissima manutenzione e bada solo a riscuotere.
EliminaSì, due:
RispondiElimina1) prorogare le graduatorie concorsuali di tutto il pubblico impiego in scadenza nei prossimi due anni (quest'anno è ormai finito) e in prospettiva aumentarne la durata a cinque. Si bandiscono concorsi per due posti per evitare le folle, ma ci sono egualmente centinaia di candidati e graduatorie che vengono poi lasciate scadere. Preparazione dei candidati e sforzi organizzativi delle amministrazioni buttati via.
2) abrogare il JA.
3): permettere la cumulabilità dei contributi da contratti parasubordinati con quelli da lavoro dipendente (a tempo determinato o meno). Ad oggi chi ha anche un decennio di contributi da parasubordinato con datore di lavoro pubblico o privato ed è stato poi assunto dallo stesso datore di lavoro o altrove con contratto di lavoro dipendente non potrà percepire la pensione da parasubordinato perché i contributi non coprono un numero di anni sufficiente e non può cumulare quei contributi con quelli da lavoro dipendente perché la norma lo impedisce, quindi è destinato a perdere quella parte del suo salario.
RispondiEliminaBuon giorno Prof...
RispondiEliminaChe la Forza, Gesù, Buddha, Iside e Osiride, l'energia oscura e compagnia cantando siano con lei.
Le mie proposte a grandi linee sono:
Un bell' accorciamento (coordinato) della settimana lavorativa ad una ventina di ore (vedi Economic Possibilities for our Grandchildren di Keynes).
Una bella falciata alle tasse (e vabbè.. Si sa che solo i tassi amano le tasse)
Un sostanzioso incremento dei redditi più bassi (ma dai...)
Vorrei che qualcuno dicesse a Di Maio e ai 5stars che se il reddito di cittadinanza deve diventare un sostituto dei sussidi allora meglio che ci teniamo i sussidi (tra l'altro già mi impiccio sulla parola cittadinanza, figuriamoci su quella reddito).
Per quanto riguarda la leva militare, se proprio deve essere obbligatoria, almeno sia anche professionale e ben pagata (mi hanno detto che sotto militare si imparano tante cose).
Per quanto riguarda scuola sanità, trasporti etc non mi viene in mente niente per adesso.
Le auguro un sincero buon lavoro e soprattutto buon riposo. Se ho detto delle fregnacce (ed è molto probabile che le ho dette) prego la Corte di non tenere conto delle mie dichiarazioni.
A quest'ora, buon riposo prof
RispondiEliminaSo che "lafacciofacile", ma sarebbe interessante relazionarsi anche con l'Associazione dei Comuni Virtuosi che, indipendentemente dal colore politico, ha messo in atto delle soluzioni molto intelligenti riguardo a problemi pratici di vario tipo.
RispondiEliminaAggiungo che si potrebbero togliere le franchigie e i limiti massimi riguardo alle detrazioni fiscali: si potrebbe, inoltre, rendere la percentuale detraibile uguale al valore dell'IVA.
Onorevole,
RispondiEliminavisto che lo chiede, vorrei porre alla sua attenzione e a chi ritiene più opportuno il fatto che le procedure di chiusura dei piccoli punti nascita proseguono.
Lo segnalo a lei in quanto, da diversi suoi post, desumo che la cosa le stia a cuore (ad esempio qui , qui e
qui).
Sta di fatto che in un comprensorio che comprende diversi comuni leghisti di una regione del nord sempre a guida leghista si stia ripresentando questo caso (qui uno degli ultimi articoli a riguardo) dopo che a fine 2016 vi era stata marcia indietro, mi lascia un po' amareggiato, in quanto speravo che tale rischio si fosse allontanato definitivamente specialmente ora che comuni, regione e governo sono dalla stessa parte.
Naturalmente mi rendo conto che è un effetto di leggi antecedenti al corrente governo e mi rendo altresì conto che i tempi tecnici di insediamento e intervento non abbiano ancora permesso di intervenire concretamente in tal senso, difatti la mia rappresenta più una segnalazione.
Inutile dire come abbia provato di persona il servizio erogato da tale Azienda Socio-Sanitaria (a proposito, si potrà tornare a chiamare gli ospedali 'ospedali' invece di 'azienda'?) e che ne sia rimasto più che soddisfatto confrontandolo con altri ospedali di città più griandi e quindi più sicuri (di emiliana definizione).
E' questo uno dei casi in cui si intersecano le responsabilità di diversi ministeri: Ministero di Economia e Finanze, Ministero della Salute, Ministero delle politiche della famiglia, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (per questa ragione).
La ringrazio.
Buonasera Alberto, siccome ti verrà richiesto di votare l'obbligo di seggiolini anti-abbandono in auto
RispondiEliminahttp://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2018-08-03/obbligo-dispositivi-antiabbandono-bambini-ecco-come-funzionera-171357.shtml?uuid=AE0CFqWF e siccome hai chiesto se abbiamo proposte, ci sarebbe una soluzione economica e pratica, un sensore che si potrebbe introdurre su tutte le auto https://it.motor1.com/news/260808/nissan-rear-door-alert/ . Grazie
fra le varie cose da fare mi permetto di segnalare una vera urgenza: il ripristino dei numeri 118 113 115 (magari in aggiunta al 112 se proprio vogliamo lasciare il call center "europeo" del 112) perché, in sintesi, il call center del 112 sta facendo morire persone.
RispondiEliminaIn particolare è fondamentale il 118: in un'emergenza sanitaria 10 secondi possono fare la differenza, e gli spesso rimbambiti e iperfiscali nonché poco formati operatori del 112 spesso di secondi ne fanno perdere 60 o più per chiedere la rava e la fava, mentre un operatore esperto del 118 chiede quello che serve e nell'ordine che serve per far partire l'ambulanza prima e contemporaneamente quando possibile suggerire eventuale aiuto da parte di chi telefona (in vari incidenti il soccorritore/telefonatore può fare cose semplici e banali ma salvavita intanto che si aspetta - l'ambulanza non ha il teletrasporto).
Questa esigenza mi è stata illustrata (ma direi confermata: già lo pensavo da solo che sarebbe stato così, e chiunque abbia due neuroni attivi l'avrebbe potuto capire!) da un amico lavoratore al pronto soccorso. Se non è ancora uscita in massa è perché quelli del Pronto non vogliono denunciare poveri cristi che lavorano per due lire al call center (e non possono denunciare i genii europei che hanno concepito questa innovazione), ma non vuol dire che non c'è.
Onorevole Senatore,
RispondiEliminami permetto di porre alla Sua attenzione un "nodo" sulla tassazione delle imprese:
l’IRAP, costruita come imposta diretta, è incostituzionale: contraria all’art. 53 della Costituzione perché il costo del lavoro non costituisce dimostrazione di capacità contributiva dell’impresa. La costruzione dell’imposta che prende a base imponibile il costo del lavoro, unita ai meccanismi di indetraibilità dell’IRAP dall’IRES costituiscono una pesante penalizzazione delle imprese ad alto apporto di manodopera. L’irap ha compiuto 10 anni, e fatto sufficienti danni da meritare una revisione radicale …
Grazie, con stima
silvia
Buongiorno,
RispondiEliminaLa seguo da un po' e le faccio i complimenti perché riesce ancora a portare avanti questo spazio di confronto. Spero che resti tale e la sua apertura di oggi mi fa ben sperare.
Io sono un "giovane" di 37 anni e lavoro in ambito informatico per aziende che lavorano per la pubblica amministrazione ed un punto concreto, secondo me, è puntare in modo deciso al riuso all'interno della pa di soluzioni software già in possesso della stessa pa. Stiamo parlando di milioni di euro e milioni di ore delle persone del settore, che possono essere certamente usati meglio di così.
Cercando online non sono riuscito a capire quanto riuso esista nella pa a livello centrale, regionale, ecc.. un indicatore di efficienza servono me è anche questo e vedere che i governi, qualsiasi essi siano, puntino negli anni a migliorarlo lo vedo sempre più indispensabile nel mondo di oggi!
Caro Alberto, perché non proporre anche un Italia un Programma di investimenti d’avvenire in gran parte dedicato all’università e alla ricerca scientifica come quello adottato dalla Francia a partire dal 2010?
RispondiEliminaSolo nel primo anno di questo programma la Francia ha potuto investire 35 miliardi di euro di cui circa il 60% (21 miliardi) non sono stati contabilizzati nel “déficit maastrichtien”. Infatti per il 40% è stata contabilizzata solo la quota interessi annuali al tasso dei buoni del tesoro a 10 anni che all’epoca era del 3,4% e oggi sarebbe dello 0,75%; il 20% dei 35 miliardi, invece, non era contabilizzato nel déficit maastrichtien a condizione che i finanziamenti statali fossero accompagnati da finanziamenti privati di uguale importo.
Si potrebbe discutere su come siano stati spesi questi finanziamenti in Francia: ho un po’ di esperienza in quanto beneficiario e penso che si potrebbe far meglio. Ma quel che volevo sottolineare è il fatto che la Commissione europea abbia accettato di tenere il 60%di questo finanziamento fuori dai criteri di Maastricht in un periodo in cui la Francia, come sappiamo, aveva un deficit di circa l’8% e un debito pubblico pari all’83% del PIL. Perché la Commissione non dovrebbe accettare la stessa cosa per l’Italia?
Cito dalla breve presentazione riassuntiva di Louis Schweitzer, Commissaire général à l’investissement, di fronte all’Assemblée nationale nel febbraio del 2016:
Le PIA 1 [Programme d’Investissements d’Avenir], d’un montant de 35 milliards d’euros, a été adopté en 2010, en loi de finances rectificative, à la suite du rapport de MM. Juppé et Rocard. Le PIA 2, d’un montant de 12 milliards d’euros, a été adopté dans le cadre de la loi de finances initiale pour 2014. D’un montant total de 47 milliards d’euros, donc, ces crédits, tous compris dans le budget de l’État, sont de natures différentes et ont un impact très différent sur le déficit budgétaire de l’État et sur le déficit public au sens du traité de Maastricht. Nous utilisons les deux concepts de déficit, même si c’est le déficit maastrichtien qui nous préoccupe le plus, puisqu’il y va du respect des engagements internationaux de la France.
Une partie de ces crédits – environ 40 % – sont des subventions et des avances remboursables et entrent dans le déficit maastrichtien de l’État.
Les dotations non consommables représentent, elles aussi, 40 % de ces 47 milliards d’euros de crédits, qui entrent dans le déficit budgétaire et maastrichtien de l’État uniquement par le versement, très étalé dans le temps, d’intérêts. […].
Restent enfin 20 % de fonds propres et de prêts, qui n’entrent pas dans le déficit maastrichtien, dès lors que ces montants sont investis en qualité d’« investisseur avisé ». Concept de comptabilité nationale et concept européen, l’investisseur avisé présente deux caractéristiques. Premièrement, il peut prendre des risques, mais il attend un retour en proportion de ses risques. Deuxièmement, le fait que l’État agisse en investisseur avisé est certifié par le fait que participent à ses côtés des investisseurs privés, à concurrence du montant de ses propres investissements – c’est une vraie contrainte.
http://www.assemblee-nationale.fr/14/cr-eco/15-16/c1516047.asp
Si può vedere anche la pagina di Wikipedia
Salve Prof., anche se non di sua competenza, vorrei segnalarle quanto segue. Sono un Ingegnere Civile e sicuramente è a conoscenza del meccanismo di assegnazione dei lavori pubblici secondo il criterio del massimo ribasso. Occorre necessariamente eliminare tale meccanismo, altrimenti, se l'opera di Morandi è durata 50 anni, quelle di oggi non arriveranno al 2050.
RispondiEliminaInoltre, le segnalo un secondo problema, relativo alle parcelle dei professionisti, e in particolare per i progettisti. Oramai, con i lavori pubblici i compensi sono talmente bassi che non ne vale più la pena, le lascio quindi immaginare: progetti redatti rapidamente, fatti male, non raffinati (quindi può capitare di abbondare dove non serve, con sprechi inutili, pochi controlli, ecc., per non parlare del meccanismo della qualità, solita fesseria all'italiana). Capisco che le tariffe minime sono state eliminate, ma se la pubblica amministrazione vuole opere pubbliche sicure, in primis deve prevedede compensi congrui per i professionisti. Grazie.
PS già mi immagino la verifica di tutti i viadotti italiani, dove si cerca semplicemente chi si prenda una responsabilità. Una verifica seria di tutte e infrastrutture implica compensi non da "fame" per i singoli professionisti.
richieste? qualche migliaio. ma mi fermo a due: sarebbe possibile istituire il fallimento individuale? Non mi sembra equo che una società possa essere fatta fallire e un essere umano debba portarsi dietro i debiti per tutta la vita; coma la vede la possibilità di introdurre l'accreditamento diretto dei professionisti presso le aziende sanitarie [ma anche presso altre aziende ed enti pubblici]? si sottrarrebbero in questo modo migliaia di professionisti al caporalato delle cooperative con il conseguente risultato di aumentare il loro reddito e ridurre le spese per enti e aziende perché il 'maltolto' dei caporali potrebbe essere distribuito tra le due parti. Saluti e Buon lavoro, glielo auguro per il mio bene.
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