Credo anche che il modo migliore di farlo, per quanto possa sembrare eccessivamente egotista, sia quello di metterla in relazione a un'altra vittoria annunciata, la nostra seconda vittoria consecutiva ai MIA.
Non pretendo di stabilire alcuna relazione causale fra le due. Non siamo certo stati noi a far perdere Renzi: qualsiasi sconfitta è sempre ed ovunque merito dello sconfitto (anche se lui tende legittimamente a vederla in un altro modo), così come del resto non è certo stato Renzi a far vincere noi. Diciamo che queste due increspature distanti e incorrelate del gran mare dell'essere sono però epifenomeni dello stesso vento: il vento della SStoria, e sono entrambe rivelatrici, ognuna à sa façon, di quale sia oggi il principale problema, di chi sia oggi il più temibile nemico della nostra democrazia e del nostro benessere.
Si suole dire che quello della prostituta sia il mestiere più antico del mondo. Ma questa asserzione è palesemente errata, e a smentirla basta la Genesi. Adamo ed Eva vivevano nel Paradiso terrestre, dove non avevano bisogno di lavorare col sudore della fronte (e nemmeno di partorire con dolore): un mondo privo di ostetriche e di capufficio, un mondo di innocenza e serenità, così come ce lo restituisce la Vulgata: "Erant autem uterque nudi, Adam scilicet et uxor eius, et non erubescebant."
Dove cominciano i problemi? Nel capitolo 3 (come il parametro di Maastricht, ma anche come il numero pitagorico della Vollendung, per chi può capirmi: gli altri sono europeisti...). Compare, in quel capitolo, il primo professionista della storia:
1 Et serpens erat callidior cunctis animantibus agri, quae fecerat Dominus Deus. Qui dixit ad mulierem: “Verene praecepit vobis Deus, ut non comederetis de omni ligno paradisi?”.
2 Cui respondit mulier: “De fructu lignorum, quae sunt in paradiso, vescimur;
3 de fructu vero ligni, quod est in medio paradisi, praecepit nobis Deus, ne comederemus et ne tangeremus illud, ne moriamur”.
4 Dixit autem serpens ad mulierem: “Nequaquam morte moriemini!
5 Scit enim Deus quod in quocumque die comederitis ex eo, aperientur oculi vestri, et eritis sicut Deus scientes bonum et malum”.
Il serpente si rivolge a Eva per propagandarle il mito di un mondo senza confine alcuno ("Verene praecepit vobis Deus..."), assistito in questo suo compito mortifero dal poter vendere a Eva l'illusione di accedere, accettando acriticamente questo mito scisso da alcuna reale esigenza ("De fructu lignorum vescimur..."), ad una élite culturalmente e quindi antropologicamente superiore ("Eritis sicut Deus").
Io non sono un esegeta, ma... questa storia vi ricorda qualcuno o qualcosa?
(...Riccardo: se mi leggi, mi perdonerai, e poi mi darai una penitenza. Ma S. Agostino ancora non l'ho letto: in trincea mi si infangherebbe. La trinità la capirò quando sarà venuto il momento...)
Eh già... Il mestiere più antico del mondo non è la prostituta: è la presstitute, il gazzettiere al servizio di una disumana élite globalista. Insomma, il giornalista con la "s" di serpente, ma anche con la "s" di...
Le due vittorie, quella nostra e quella del "no" (che è anch'essa, soggettivamente, una vittoria nostra perché qui tutti auspicavamo una sconfitta del "sì"), sono entrambe, in diversa misura, una sconfitta delle presstitutes, l'ultima di una lunga serie che non si arresterà qui, come hanno capito pochi ma buoni.
Ha cominciato Marco Palombi, sul Fatto Quotidiano del 23 novembre:
distanziandosi in modo risentito e incisivo dal più triste dei nuovi farisei: Rampini, autore di una ipocrita e tardiva palinodia che non meritava nulla di diverso dalle poche, veementi parole che Palombi gli ha dedicato. Quello che Marco dice a Rampini è appunto: "Caro Federico, "eritis sicut Deus" lo hai detto tu, non io, quindi parla per te!"
Certo, Palombi è bravo e coraggioso. Ma basterà un Palombi a salvare l'onore della professione?
Forse no, come del resto non basterò io a salvare l'onore della mia (nonostante abbia iniziato con cinque anni di anticipo a fare nella mia il lavoro che Marco sta facendo nella sua).
Stanno però arrivando i rinforzi.
Marco Travaglio, un giornalista al quale non si può disconoscere uno sfolgorante talento, anche se mi è capitato di polemizzare spesso con lui per la sua visione dell'economia fattualmente incoerente con quei principi liberali cui egli stesso dichiara di ispirarsi (ricorderete l'ironica legge di Travaglio, sulla quale ma non c'è mai stato tempo per un confronto approfondito), ieri sera ha magistralmente scacciato i mercanti dal tempio:
Ecco, Marco, tu sei abituato alla solitudine (dici), ti meravigli della sorpresa altrui, e ti indigni per il tradimento dell'intellighenzia...
Benvenuto nel mio mondo.
Sai, su questo tradimento io qualche parola l'ho spesa (penso al capitolo 5 de L'Italia può farcela), il fenomeno l'ho studiato, e posso dirti che questo tradimento delle élite ha un nome, un nome che tu, per motivi che non mi spiego, non vuoi pronunciare. Se e quando vorrai farlo, quello sarà un vero punto di svolta per il nostro paese, perché con un alleato come te al suo fianco la verità, che già a mani nude se la cava benissimo (come i risultati di ieri dimostrano) liquiderebbe immediatamente la menzogna. Se invece vorrai continuare a ripetere come un Gutgeld qualsiasi che "il problema dell'Italia è l'Italia", noi continueremo comunque a volerti bene per le tue parole di ieri sera.
Quelle parole hanno messo a nudo, di fronte al circolo dei nuovi farisei (il cui principe infatti ha immediatamente sviato il discorso) quale sia oggi la questione politica cruciale, perché è cruciale per il nostro ordinamento politico democratico: quella di un giornalismo che è totalmente appiattito di fronte ai grandi interessi economici, che è puro veicolo di propaganda e non di lecita espressione di opinioni, che è showbusiness e non laboratorio di elaborazione e confronto di idee, che è completamente privo di qualsiasi rappresentatività rispetto a una società civile cui non solo non dà voce, ma della quale denigra e combatte le voci migliori per mezzo di sicari prezzolati, che si costituisce, in tal modo, come ostacolo alla democrazia impedendo la maturazione della coscienza dei lettori, e che però, proprio per questo, si sta avvitando su se stesso, e constata con uno stupore commovente (ma inquietante) la propria crescente incapacità di incidere sull'opinione pubblica, la propria vertiginosa perdita di credibilità e di autorevolezza.
Qualche sera fa, a cena con uno degli esponenti del più prestigioso fra questi megafoni del potere, a valle della mia osservazione che un certo articolo sulle banche che sarebbero fallite a causa del no era lievemente impreciso (se avesse vinto il sì, voi oggi comprereste azioni MPS, nonostantestiano per ovvi motivi recuperando mentre scrivo!?), raccoglievo con commossa e partecipe solidarietà le sue parole: "Ma tanto oggi non contiamo più nulla, la gente non legge noi, legge il Daily Mail...". Lo sanno che si stanno condannando all'irrilevanza, come lo scorpione sa che annegherà, al punto che usano questa crescente coscienza della propria incapacità di raggirare i lettori come meccanismo autoassolutorio: "Possiamo dire qualsiasi scemenza ci venga chiesto di dire da chi ci paga, tanto non siamo più in grado di far danno perché non siamo più credibili". E dormono sonni tranquilli (agli Hamptons).
Ma attenzione, non è affatto un bene che i media si stiano palesando per quello che sono: meri strumenti di propaganda unidirezionale, nemici del pluralismo, nemici della democrazia, apertamente ostili al suffragio universale, pronti a denigrare (al netto degli ipocriti mea culpa à la Rampini) gli elettorati che si pronuncino in modo contrario agli interessi percepiti dei propri editori, i quali, a loro volta, non sembrano poi tanto in grado di percepire quali siano i loro reali interessi, come la vicenda fallimentare del Sole 24 Ore dimostra. Il metodo fascista dei media, quello che ho chiamato in tempi non sospetti "il fascismo dell'opinione" (a pag. 283 de "L'Italia può farcela), il metodo consistente nel presentare come fatti le porche e disinformate opinioni dei loro mestieranti (Lombroso reconnaitra les siens...), sta determinando due derive pericolosissime, dalle quali tutti, loro per primi, rischiamo di venire schiacciati.
La prima pericolosa deriva è quella di aver disabituato i cittadini a ragionare in termini di fatti, in particolare di serena e fattuale valutazione del dato economico, e di quanto esso incida sui propri e sugli altrui interessi. Nel mondo dell'opinione totalizzante, i fatti diventano fattoidi, e chiunque può costituirsi fonte statistica nel dibattito, tenendo sempre aperta la porticina del "l'economia non è una scienza", da usare come uscita di sicurezza nel caso in cui venga messo di fronte alle proprie responsabilità e alla propria incompetenza. Se l'economia non è un scienza, chiunque può parlarne, giusto? Parlare di medicina senza averne titolo può costituire reato, mentre di economia chiunque può parlare, come di calcio, perché... non sono scienze! Eppure la cattiva economia uccide quanto e più della cattiva medicina: uccide i corpi, ma soprattutto le anime: priva di futuro, di prospettiva, di speranza...
Lo scopo di chi si costituisce epistemologo della domenica è esattamente questo: accreditare nel dibattito opinioni totalmente infondate, partendo dal presupposto (falso) che tanto una valga l'altra, che un economista non sia più legittimato a pronunciarsi in materia economica di un simpatico laureato in lettere. Va notato un paradosso: i centri dai quali parte questa denigrazione della dignità scientifica dell'economia sono, come chi è nel dibattito sa bene, esattamente quelle grandi università connesse alle reti transnazionali di elaborazione del pensiero unico, i cui aderenti sono così puntigliosi nel rivendicare e nel pretendere scientificità (da misurare secondo parametri autoreferenziali). Sì, insomma, paradossalmente i bocconiani della pirreviù sono anche quelli de "l'economia non è una scienza". Ma il paradosso è solo apparente: loro, infatti, sono quelli che più hanno mentito, e che quindi più di tutti, perfino più dei giornalisti, hanno necessità di potersi assolvere, portando avanti l'idea che le loro menzogne sarebbero state ininfluenti, perché, dato che l'economia "non è una scienza", dire a un governo che in recessione l'austerità fa bene non è come dire a un adolescente che fumare fa bene.
Purtroppo non è così: il nesso causale esiste, è stabilito dalla letteratura scientifica, e un economista che porta avanti certe tesi smentite dalla sua stessa scienza è del tutto equivalente a certi medici dal comportamento poco scrupoloso. Questo blog è testis fidelis ac verus del fatto che l'economia è una scienza, perché quanto abbiamo scritto o si è già realizzato (a partire dalle crisi di Finlandia e Francia) o si realizzerà (e qui sapete di cosa parlo), e questo è il motivo del suo successo (e del fallimento altrui).
Torniamo ad occuparci di media...
Le idiozie profferite da questi ultimi in tema di "svalutazzioneinflazzionebbrutto" (di cui qui vi ricordo un esempio) sono solo la punta di un iceberg che galleggia perché fatto non di ghiaccio, ma di un'altra materia dallo scarso peso specifico (e dall'odore più penetrante). Questo simpatico iceberg marrone, a differenza del dirigibile cui ci parla Elio, un'elica e un timone ce l'ha: il suo scopo è molto trasparente, e l'ho descritto qui: costruire una società orwelliana dove il controllo del passato, da parte di chi controlla il presente, sia strumento di controllo del futuro (non è un caso se Elio parla di "Nubi di ieri sul nostro domani odierno": l'arte, se è arte, ci parla dell'uomo e quindi della società più di intere legioni di "scienziati").
Sì: i media, o meglio i loro editori, vogliono farci credere che quando ieri ci autodeterminavamo stavamo peggio di oggi, perché è loro intento negarci ulteriore autodeterminazione domani.
Dobbiamo opporci, e ieri lo abbiamo fatto, in assoluta coerenza con un lavoro che qui stiamo portando avanti da cinque anni.
La seconda deriva che i media, i "fascisti dell'opinione", hanno messo in moto, è ancora più pericolosa. Presentando opinioni come fatti, hanno talmente screditato il diritto alla libertà di opinione, che se una deriva autoritaria si manifestasse (come potrebbe) e mettesse un bavaglio a questi che ormai sono collettivamente percepiti come servi cialtroni, l'opinione pubblica accoglierebbe questa decisione non con preoccupazione, ma con sollievo. La reazione sarebbe: "Ci avete mentito per anni, mentito sui dati fattuali (quanto fosse la disoccupazione nel 1977, quanto fosse l'inflazione nel 1992), ci avete mentito sugli scenari, riportandone di totalmente scissi dai risultati della ricerca scientifica (ad esempio sulla Brexit): se ora vi mettono un bavaglio, ce ne faremo una ragione!". Sbaglierebbe, certo, chi pensasse così, e non condivideremmo, come non condividiamo, nessun vincolo al diritto di opinione come ad altri diritti costituzionalmente garantiti.
Ma una domanda dobbiamo pur porcela: oggi è realmente possibile esercitare in modo sostanziale, non puramente formale, questo diritto?
Sui media, oggi, non esiste alcun confronto di opinioni. Attuare la Costituzione oggi vorrebbe dire, prima di ogni altra cosa, garantire una rappresentazione equilibrata delle opinioni prevalenti nella società civile. Non è così. Mentre in Europa si procede a tappe forzate verso una criminalizzazione del dissenso degna delle migliori teocrazie (da quella pontificia a quelle orientali), qui, nella periferia, i merdia continuano ad articolare trasmissioni basate sull'uno contro tutti, dove, per di più, l'uno viene estratto da un insieme di cardinalità due: o è il sottoscritto, o è Claudio Borghi (che se con la sua scelta politica, che rispetto, ha tatticamente guadagnato diritto di tribuna, d'altra parte ha anche prestato il fianco alle critiche degli imbecilli che "quello non lo ascolto perché è leghista"). Con le uniche tre eccezioni che conoscete (Il Fatto Quotidiano, TgCom24, e le trasmissioni di Andrea Pancani su La7), sui media oggi di opinioni ne esiste una sola, la loro, e una delle possibili voci di dissenso, la nostra, è stata sistematicamente denigrata e conculcata, nonostante fin dall'inizio fossimo stati molto scrupolosi nel mettere in evidenza come essa, al netto del delirio dei servi cialtroni che infestano anche la mia, di professione (come sopra ho ricordato), fosse scientificamente solida e condivisa dagli esponenti più autorevoli della scienza economica. Il j'accuse di Marco (uno dei due) mette in evidenza, non so quanto volontariamente, questo dato. Soprattutto Travaglio lo dice esplicitamente: nella società si agitavano altri conflitti, altre esigenze, e voi non avete saputo dar loro voce, non avete saputo rappresentarli.
La verità è che forse non hanno voluto, ma il risultato è comunque lo stesso: così facendo, i fascisti dell'opinione si stanno condannando all'irrilevanza e questo, purtroppo, non è un bene. Loro, e chi li paga, possono riprendere il sopravvento solo alzando i toni dello scontro, a costo di esplicitarne il contenuto reale, ovvero la regressione a una società neofeudale. Questo è quello che ormai non hanno paura di dirci, a partire dai guitti locali, tutto sommato irrilevanti nel loro patetico provincialismo,per arrivare a esponenti più rilevanti della fabbrica del falso. Guardate ad esempio questi due: la simpatica consulente della McKinsey che vorrebbe che le politiche pubbliche fossero certificate da agenzie "indipendenti" (come la sua):
(McKinsey, la patria di Yoram "il problema è l'Italia" Gutgeld, by the way...) e alla quale mi è occorso ricordare l'abbecedario della democrazia:
e il simpatico collega di Cornell:
Dopo averci tolto una parola che non ci hanno mai dato, vogliono toglierci un diritto di voto che la maggioranza non ha mai avuto reali opportunità di esercitare con consapevolezza.
Ecco cosa lega le due vittorie che mi proponevo di commentare: il rifiuto di questo metodo, la resistenza a questa aggressione. Le vittorie dimostrano che la Storia è con noi. Ma questi sono momenti terribili, pericolosi. Esorto tutti alla calma. La deriva autoritaria è alle porte, visibile nei documenti della Commissione che vi ho citato, e in tutte le riverite opinioni che vi ho documentato. La nostra risposta è efficace, ma potrebbe esserlo di più con più mezzi (e questo è un altro problema, del quale parleremo in altra sede). Intanto, ci sia di ausilio nella nostra lotta l'aver individuato il nemico immediato e prossimo della nostra: il sistema dei media. Dobbiamo contrastarlo con gli strumenti che ci offre non tanto la democrazia, che con questi media, appunto, non può esistere (non ci può essere democrazia sostanziale dove predomina il fascismo dell'opinione), quanto il capitalismo, quello sì reale, perché condannato a esserlo dalla sua stessa logica interna, quella del profitto.
Sarebbe così bello se ve la smetteste di guardare trasmissioni di merda alzando la loro share e portandole nei trending topic! Quando capirete questo, avrete cominciato a votare col portafoglio, e avremo fatto un piccolo passo avanti. Sarebbe così bello se smetteste di comprare i giornali che vi mentono! Quando cominceranno a fallire, dedicheremo loro un commosso e partecipe epicedio, e ci diremo che quando si spegne una delle tante voci che ripetono la stessa menzogna, il pluralismo si arricchisce e la democrazia ne guadagna. Sarebbe così bello se ve la smetteste di assumere sui social media toni esagitati che si rivelano infallibilmente un boomerang! Ora che sono loro, i servi delle élite, ad assumerli, nel loro smarrimento, voi servitevi a piene mani del nostro dizionario, marcando così lo scarto antropologico che esiste fra un uomo libero e un servo, fra un patriota e un verme, fra un partigiano e un repubblichino. La metà delle persone che ho bloccato su twitter (si parla di parecchie migliaia) erano cretini che credevano di stare dalla mia parte e che invece, pagati o meno, mi stavano oggettivamente mettendo in difficoltà.
Bene: questo deve essere il fulcro della nostra riflessione politica: come riappropriarci di reale rappresentatività politica. Mi sembra chiaro che il discorso non è circoscritto ai media e al loro tentativo fascista di soffocare la nostra voce, ma investe il ruolo di tutti gli altri corpi intermedi: sindacati, partiti, associazioni di categoria.
Il tempo a mia disposizione, però, è scaduto, e vi lascio con una nota biografica: per la prima volta da parecchi, troppi anni, ieri sono riuscito a dormire. Eppure, quella di ieri non è assolutamente una vittoria definitiva: è solo l'inizio di una lotta da combattere con un nemico più insidioso e più pericoloso perché sa che ora il suo avversario (la democrazia, noi!) ha dalla sua la pericolosa illusione di poter cambiare le cose col proprio voto. Ci volevano sfiduciati, sconfitti.
Abbiamo ritrovato fiducia.
Estote ergo prudentes sicut serpentes...
Commosso. Non so quanto utile, ma sempre al tuo fianco.
RispondiEliminaMi sono emozionato sul finale.
RispondiEliminaGrazie
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RispondiEliminaPreclaro esempio di quello che NON dovete fare.
EliminaLe sue Parole, amato Professore, unitamente a ciò che da 5 anni a questa parte ha deciso di condividere con me, con noi, qui sul blog, come nella vita reale, fatta di sofferenza, di solitudine, di insonnia, sono rimaste tra le poche cose che mi restituiscono un minimo di dignità, nei pensieri e nel mio piccolo microcosmo di precario, di cifra, di numero insignificante. Non so quanto un ringraziamento da parte mia, virtuale, da una tastiera anonima possa restituirle un briciolo della mia gratitudine. Ma non posso farne a meno, è la mia commozione che me lo imponde, liberamente.
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaDiscutendo su un social network ho notato quanto il suo nome sia disprezzato probabilmente da chi, leggendo o sentendo i soliti soloni accademici, ha praticamente alzato un muro contro le voci dissonanti.
RispondiEliminaE' stato difficile anche difendere le mie idee (corroborate dai suoi libri), circa l'assurdità delle scelte economiche degli ultimi trent'anni, ma il pensiero dominante è che i grandi economisti quelli da premio Nobel possano dire e disfare senza mai essere contraddetti.
Quello che è chiaro, è come una minoranza capisca la maggioranza delle persone, e il fatto di capire i sentimenti e di provare a dare delle risposte concrete sia un ulteriore fattore negativo di fronte alle idee installate dall'establishment politico ed economico.
Disperezzare lei o Borghi e sminuire i vostri lavori, sembra essere il gioco preferito da chi ha studiato nelle solite università le solite lezioncine della scuola di Chicago e da chi sembra avere gli occhi ricoperti di prosciutto.
Io non ho studiato economia, sviluppo software e sono abituato ad usare la logica, ed è proprio usando la logica che è inevitabile vedere gli orrori fatti da questi economisti al soldo delle elite transnazionali che hanno comprato tutto per nascondere la verità ai cittadini e per privarli delle più semplici regole democratiche.
Grazie professore! Nei suoi post trovo ristoro.
RispondiEliminaIo invece questa notte (come del resto anche le altre da quattro mesi a sta parte) non ho dormito e mi sono sorbito le tre trasmissioni che parlavano dei risultati:
RispondiEliminaVespa , Matrix e Chicco Mentana .
Sarà stato un caso che dell'intervento dell'una di Salvini , Chicco l'ha mandato in diretta per cinque minuti, Matrix pure e Vespa era addirittura in pubblicità .
Mentre della conferenza stampa dei cinquestelle tutti e tre l'hanno trasmessa in diretta senza interruzioni.
Come ci siamo già detti , qualcuno vuole sostituire un fiorentino con un napoletano.
E' (anche) una questione di fiducia. Il discorso di Travaglio di ieri è condivisibile, ma quando apro (o meglio aprivo) quel giornale sulle pagine di politica estera, l'effetto era né più e né meno di quello di sfogliare la copertina del Corriere o Repubblica.
RispondiEliminaPerché o il metodo è corretto, ma allora lo devi applicare anche all'economia (euro) o alla politica estera, oppure qualcosa non quadra, e al meglio dimostri una certa fastidiosa ipocrisia di fondo.
E' un po' come ascoltare il disco rotto del M5Stelle sullo stipendio dei parlamentari: non so, secondo me si sono fissati sull'idea che quei voti di ieri dipendano da questa propaganda a senso unico (un po' come gli immigrati per la Lega).
L'errore di fondo è pensare che le persone abbiano votato no "su indicazione" di Berlusconi (sic), M5Stelle o Salvini. Tutti (i partiti) si sono appropriati di un successo che secondo me è mai come in passato apolitico, o forse è per la prima volta "politico" sul serio.
Ieri ha vinto il partito che non c'è... hanno vinto i lettori del giornale che non esiste, vuoi in modo convinto (perché leggono o hanno letto Bagnai e altri), vuoi per disperazione (forse non è stato loro spiegato, ma la "globalizzazione" ora ha un nome e degli attributi che tutti, anche la sora Maria, riescono a comprendere senza troppe parole complicate).
Godiamoci il no... e speriamo che le dimissioni non seguano il corso del (o della) Brexit...
Per quanto riguarda la stampa nutro scarsa fiducia (si limiteranno a mettere in croce Renzi, meritato capro espiatorio, e ricominciare con la solita melodia stonata), anche se alcuni giornalisti meritano stima e rispetto.
Quella di ieri non è una vittoria definitiva. Senza dubbio. Ma la sconfitta lo sarebbe stata.
RispondiEliminaLei è senz'altro uno degli artefici di questa vittoria, professore. Se una parte di quegli italiani che per l'intera giornata ho visto infilare la scheda nell'urna con la faccia incazzata e soddisfatta, o sorniona e soddisfatta, o contenta e soddisfatta; se una parte di quegli italiani era consapevole dei motivi veri per cui quell'ultimatum andava respinto e con coscienza e ragione lo ha respinto, il merito va a lei e pochi altri. Grazie
Grazie professore, il grazie di oggi però non è solo per l' articolo come sempre ricco ed esaustivo, è un grazie perché la sua divulgazione, insieme a tanti altri prestigiosi autori e studiosi (penso al Presidente Barra Caracciolo, a Claudio Borghi e tanti altri) ha contribuito in modo determinante alla riscoperta della verità. Mi ricordo la mia prima partecipazione al Goofy nel 2013 sono arrivato con quelle che erano le mie convinzioni per uscirne la domenica sera con la testa "aperta in due". Ero letteralmente sconvolto. Da quel fine settimana ho ricominciato a studiare cosa che peraltro faccio ormai quotidianamente, a volte mi è facile altre meno, ma non demordo e vado avanti. Quindi quando all'inizio scrive che non siete stati voi a far perdere Renzi, per quel che mi riguarda, ebbene mi permetto di "dissentire", non è un caso che goofynomics sia il primo blog economico. Quindi, e le scrivo con gli occhi leggermente velati per l'emozione di questa giornata, desidero ancora una volta ringraziarla per quanto ha fatto e sta facendo
RispondiEliminaMi fai ripensare alla solitudine di mio padre quando richiese di commissionare il coordinamento sindacale regionale e venne poi fatto fuori, ovviamnete politicamente, dopo la caduta di Craxi, con una famiglia da portare avanti ed un unico stipendio. Non ho mai voluto svolgere attività sindacale, nonostante varie opportunità, perchè ho visto la vita di mio padre e la mia vita familiare distrutta dalle tensioni e impegni che questa comporta. Non ho mai voluto essere questo. Eppure, quando vedi gente che va a firmare accordi con cui, oltre a legarti una quota maggiore dello stipendio alla presenza, addirittura punisce chi si assenta per 104 al fine di assistere il genitore che bene bene non sta, la voglia di dire la tua nella stanza dei bottoni ti viene. Ma con chi? Con le appendici di una sinistra mediata su posizioni non proprie per la paura di contarsi o con l'appendice di qualche movimento intestinale? Allora, inutile schierarsi per allinearsi a dettami che proverrebbero prima o poi comunque dall'alto, meglio indirizzare esternamente, ribadendo la posizione da mantenere, affinchè ci sia un pensiero dissonante. O sbaglio?
RispondiEliminaIo sono perfettamente d'accordo. Se Travaglio la smettesse di dire che il problema dell'Italia è l' Italia,farebbe fare al logos almeno dieci passi da gigante. Il fatto che Travaglio non ammetta di essere incorso in una tautologia e di questo genere fa pensare che anche lui, visto che non è deficiente, sia porta voce di una parte politica (indovinate quale) che vuole il reddito di cittadinanza ma non vuole salari piú alti, quindi tanti cari saluti a Travaglio, che comunque non credo che sia un caso se è sempre nelle televisioni dell' establishment a dialogare con l' establishment rispondendo in modo giusto a domande sbagliate...! E infine vorrei anche che non si desse del disonesto a qualsiasi giornalista perchè se il capitalismo è fascismo, perchè alla diaettica del Pensiero si sostituisce la diaettica della merce come sosteneva Pasolini e come è in fondo nei fatti..., allora è l' uomo che ha perso la capacitaà di scindere il suo interesse da quello della collettivitá o comunque di separare i fatti dalle opinioni
RispondiEliminaPovero serpente, sono secoli che il mainstream ce lo dipinge così....
RispondiEliminaChissà se lui riesce a dormire?
Scusate, ma l'intervento di Travaglio per quanto ammirevole mi sembra un discorso da "bella addormentata"; vedremo se ci sarà un seguito effettivo sulle sue pagine.
RispondiEliminaRagionando a freddo più in generale credo che in realtà si stiano giocando due partite collegate ma ben distinte: una globale, l'altra europea. Mi spiego meglio: quella globale (o globalista) fa parte di un trend che le elite "globali" stanno cercando da tempo di portare avanti (IMF, WTO, TTIP, CETA, NAFTA, BASILEA ecc. ecc.) che spero con Trump riceva un bello stop. L'altra è squisitamente europea: l'euro al di là della bontà o meno del progetto (e abbiamo visto che non lo è) è una partita giocata sporca dalla Germania fin dall'inizio. Ora, un tiro simile se fossimo stati "stronzi" avremmo potuto farlo anche noi (ma non l'abbiamo fatto). L'avessimo fatto però avremmo dato filo da torcere ai krucchi rendendogli pan per focaccia, e ce la saremmo giocata ben diversamente. Invece siamo stati fregati (ma almeno siamo in buona compagnia, anche se siamo quelli che se la passano peggio, Greci a parte). La cosa devastante è che i nostri politici (apparentemente) non mostrano minimamente di aver capito, e continuano a cazzeggiare parlando di battere i pugnetti sul tavolo, di cambiare l'Europa e altre amenità, mentre il paese reale affonda. Da iniziale difensore dell'euro ho "dovuto" capire come stavano andando le cose (un sentito grazie a Goofy); per questo mi sconcerta l'inerzia di chi ci governa. Che stia a noi rimediare a questo sfacelo mi fa crescere una rabbia che faccio fatica a contenere.
“Così, affardellati nei teli da tenda e nelle coperte fradice, gonfiati e svuotati a volta a volta dallo sbatacchiare del vento, sembriamo esseri diluviani ipnotizzati da tutte quelle fiammelle che ci saettano innanzi, nell’oscurità.
RispondiEliminaVigiliamo immobili nelle pozzanghere, insensibili ormai agli scherni delle pallottole, all’acqua che ci ruscella intorno, alle frustate sghembe del vento; lottiamo solo contro il sonno, che ci percuote la nuca come un pendolo. Un lembo del telo da tenda, divincolandosi, mi sfiora la spalla ogni tanto, come una mano che mi sorvegli e che mi tenga desto.”
(Carlo Sansa, “Trincee. Confidenze di un fante”)
Chiedo scusa, errata corrige: l'autore è Carlo Salsa e non Sansa come precedentemente scritto (sarà l'età che inizia ad incassare i sospesi...).
EliminaProfessore, il suo intervento lo reputo, come sempre, ma anche di più, stavolta, totalmente sul pezzo e di rara profondità nella sua analisi, intervento che tocca questioni che potremmo dire etiche e di "come vogliamo comportarci, nella vita, nelle questioni che veramente contano?".
RispondiEliminaGli argomenti che va a illustrare sono una infinità, e meglio potranno dire lettori migliori di me. Io voglio solo focalizzare un paio di cose, magari anche per alleggerire il tema che ha poco da essere leggero. Una, la citazione del Daily Mail, da parte di uno dei responsabili, diciamo, del disastro dell'informazione in Italia. Ma veramente ha detto così? Ma veramente pensa che il suo giornale (di lui) sia una tale spazzatura da alzare bandiera bianca davanti a - udite - il Daily Mail?
Ma poi, sa costui che il sig. Attivissimo, nel suo memorandum che porto sempre con me, per capire se una notizia "scientifica" (tra virgoeltte) è una boiata pazzesca cita, tra i vari elementi che devono subito mettere in guardia, "pubblicazione iniziale sul Daily Mail"?
Secundo, sulle menzogne da parte dei fascisti dell'opinione...beh in fondo, le risponderanno, Iddio ci fece a sua immagine e somiglianza, e le menzogne le cominciò lui, no?
"Non mangiatene che morirete!" ma qua non muore nessuno, Adamo ed Eva ne mangiano ma stanno benone. Cacciati, ma sani.
E il serpente, che disse, "non morirete!", beh, disse il vero, no (ma come, non è Satana il principe della menzogna?)?
Insomma è OT, ma è un bel cortocircuito, per chi crede nell'Antico Testamento, col boss che dice balle (può averlo fatto anche in seguito?) e il cattivo che dice il vero (può averlo fatto anche in seguito?).
Io, si intuisce, non mi fido molto di entrambi e se ho dubbi vengo qua a chiarirmeli.
Per quanto mi riguarda ho smesso già da tempo di far da spettatore/lettore di dis-informatori.
RispondiEliminaNella peggiore delle ipotesi mi disinformo da me e poi insomma, una volta capito il giochetto....che noia!
Tutto ciò che sento di dovere e potere fare, in questa battaglia impari (forse) è dare un piccolo contributo per sostenere chi, come te - e chi ti sei scelto - può farlo, con i giusti mezzi intellettuali.
Un'ultima cosa (così con i commenti 2016 passo e chiudo) grazie a te e a tutto lo staff di Asimmetrie per la splendida organizzazione del Goofy5, è stato un grande onore esserci.
Buon lavoro!
Cordiali saluti
Paolo
Grazie
RispondiEliminaNel mio piccolo, ho diligentemente seguito tutte le procedure burocratiche per continuare a NON pagare il canone RAI. Ed ho fatto fare altrettanto ad almeno altre tre persone, meno avezze del sottoscritto ad organizzarsi per combattere le complicazioni burocratiche versus populum. Fanno 400 euro/anno. Inoltre, cessai le mie donazioni a "Medici Senza Frontiere" (nomen omen!!!) quando seppi che utilizzano tre (!!!) delle loro navi per fare gli scafisti legalizzati tra il bagnasciuga libico e la MIA frontiera. Fanno 700 euro/anno. Non compro alcun quotidiano da almeno 15 anni. Con i soldini così risparmiati, le mie donazioni ad asimmetrie sono cresciute del 100% nel 2016, ed ho finanziato anche Messora con Byoblu. Quanto sopra in vili cifre, non per vantarmi di alcunchè (non sono povero, ma neppure ricco) ma per far capire che se solo il 20% del popolo iniziasse a fare quel che fa la nullità che state leggendo (ci vogliono una manciata di minuti ed il gioco è perfino a somma zero) le cose virerebbero con una velocità supersonica. Se solo capissimo il potere che possiamo avere in mano.
RispondiEliminaE come fai a non pagare il canone? La tv non l'ho mai avuta, ma ora con il canone in bolletta sono obbligata a pagarla per forza.
Elimina@Pellegrina
EliminaAutocertificazione, da inviare (ormai la scadenza per l'anno in corso è passata) in plico, e non in busta, come raccomandata con ricevuta di ritorno. Cerca su Internet come fare.
@Guido Parchi
EliminaInformaci sul canone RAI per favore.
Se non vuoi renderlo pubblico scrivimi alla mail: piero.azzalin@gmail.com
http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/ilCanoneOrdinari.aspx#NonPoss
EliminaA tutti: è chiaro che io NON ho la televisione, perchè ho deciso di non averla molti anni fa. Quindi può NON pagare il canone solo chi NON ha la televisione come me (o la butta via per sempre, chè se si incappa in controlli si va sul penale).
EliminaDetto questo, per NON pagare il canone ci si iscrive a fisconline https://telematici.agenziaentrate.gov.it/Abilitazione/Fisconline.jsp - per riconoscervi, chiedono codice fiscale e importo esatto dichiarazione redditi 2014 - dopodichè inviano i primi numeri del PIN, mentre gli ultimi li inviano per posta alla vostra residenza (che sanno già). Una volta iscritti e ricevuta la parte finale del PIN per posta, basta collegarsi alla pagina http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/Servizi+online/Servizi+fiscali/Servizi+fiscali+con+reg/Canone+tv+doppio+link/ da cui si può sia inviare il modello di dichiarazione sostitutiva per il 2017 (entro il 31 gennaio 2017) sia richiedere il rimborso del 2016 per chi se lo fosse visto ingiustamente addebitato in bolletta.
L'operazione di esenzione va rifatta TUTTI gli anni entro il gennaio dell'anno nuovo, ma una volta presa la mano si fa "aggratise" ed in pochi click. Spero si essere stato chiaro.
è sempre più chiaro che sia stato un referendum studiato ad arte per creare la situazione perfetta
RispondiEliminaper l' imposizione di un governo tecnico gestito dalla padoan-troika e poter dunque fare "lacrime e sangue" stile grecia, e senza recriminazioni, perche il tutto voluto "a gran voce" dagli italiani!!
tutto fila...l immediata dimissione con parole studiate da tempo, e il monito della piastrella "rispettare scadenze".... l'agenda mondialista procede spedita e tutto secondo copione.
della serie, "cambiare tutto perchè tutto proceda uguale".. cosa di meglio per confondere le masse che far ruotare velocemente le facce dei burattini?!?
mi sembra che ci stiano cascando tutti nel giochetto (stantio) degli eurocrati globalisti.
evidentemente prenderlo nel didietro, "apertamente" o con finta ritrosia e qualche mugugno e strilletto, è esperienza al top di questi tempi "interessanti "
Un governicchio tecnico non avrebbe l'appoggio su cui ha potuto contare Monti e sarebbe facile, per riguadagnare consenso, votare contro manovre troppo sobrie.
EliminaNon è questo a dover preoccupare, quanto piuttosto chi salirà al governo alle prossime elezioni: non ci sono papabili. Vedendo come si muove la Raggi a Roma, la mia paura è che i 5 Stelle, nel loro fervore mistico e il consenso costruito sul kastenkrikken, avranno mano libera sulle riforme e, prima di capire l'inghippo, saremo nel fondo del sacco.
L'unico modo per scongiurare questa eventualità, è ovviamente prender tempo e tornare ad un sistema maggiormente proporzionale, per cui va rifatta la legge elettorale. È una mossa che Grillo si aspetta, tant'è che sta premendo per le elezioni.
Matteo e Giorgia farebbero meglio a guardar più in là di qualche punto percentuale in più sulla scia emotiva del cosnseno post referendum: non hanno il consenso sufficiente per governare, ma spingendo per le elezioni subito, il rischio sarebbe andare dritti in bocca ai 5 stelle.
"che sia stato un referendum studiato ad arte per creare la situazione perfetta", perdonami ricky, mi pare un filino complottista... Però, da questi ci si può aspettare qualsiasi cosa... :-)
EliminaStamattina mi reco dal ferramenta per acquistare un attrezzo.
RispondiEliminaUna volta individuato il modello il commerciante mi fa: "Serve altro? e io: "Grazie basta così". e lui con sorriso beffardo: "Esatto: BASTASI" 😂 Lui e molti altri nella mia città nei giorni scorsi esponevano cartelli in negozio dove prendevano posizione per il NO. Cosa strana a vedersi in un esercizio commerciale e soprattutto in barba alla posizione ufficiale delle rispettive associazioni di categoria. Ecco proprio da quelle dovremmo partire...
Congratulazioni
RispondiEliminaÈ grazie a Lei che ho preso coscienza dei problemi legati ad Euro ed Europa
Ha vinto il migliore ✔️
Buonasera
Aggiungerei Libero tra i quotidiani che hanno dato spazio e voce al dissenso.
RispondiEliminaLa denuncia di Travaglio da Mentana non è nuova, e non mi fa cantare vittoria. Denunciare / deridere l’asservimento / il tradimento della stampa italiana è uno dei leit-motiv di Travaglio da anni, tra articoli stampa e partecipazioni TV. Ci ha scritto uno dei suoi libri a mio avviso più belli sul tema: La scomparsa dei fatti. https://it.wikipedia.org/wiki/La_scomparsa_dei_fatti
RispondiEliminaIl problema è che, appunto, è da sempre convinto che questo problema esista solo in Italia frai i paesi democratici. Il suo Eden è la Germania, ove secondo lui la stampa e i media in generale non sono asserviti al Governo come in Italia. Neanche quando l’associazione tedesca dei giornalisti hanno conferito a lui, nel 2009, il premio per la Libertà di stampa –„DJV-Preis der Pressefreiheit 2009“ – gli è venuto il dubbio che non fosse proprio così.
Petra Reski, giornalista e scrittrice, esperta di Mafia, da anni cerca di spiegare al mondo italico che le cose in Germania stanno molto peggio che in Italia sul tema della libertà di opinione. I suoi libri che devono essere pubblicati con alcune frasi e pagine annerite per sentenze di tribunale del 2008 ne sono un esempio lampante. https://de.wikipedia.org/wiki/Petra_Reski
L'unica cosa che mi permette di dire la mia incompetenza è: GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE di esserci!
RispondiEliminaMia mamma (classe 1929) vive ancora da sola ed ormai esce sempre piu' di rado per via degli effetti dell'eta' avanzata, che le rendono sempre piu' difficile camminare.
RispondiEliminaSi vanta con noi figli di non aver mai saltato un voto dal 1947 e racconta spesso ai nipoti della gioia provata da ragazza in occasione delle prime elezioni tenute dopo il ventennio e la guerra.
Ieri a mezzogiorno si e' fatta accompagnare al seggio da una vicina ma, siccome non si era accorta di avere tutti gli spazi sulla tessera elettorale esauriti, non l'hanno fatta votare (invitandola a farsi rinnovare la tessera presso la vicina circoscrizione).
Noi figli ci alterniamo ad accompagnarla quando serve ma ieri nessuno di noi figli poteva andarla a prendere nel pomeriggio per accompagnarla in circoscrizione ed al seggio (per la seconda volta).
Ieri sera mi ha chiamato con la voce di una bambina che ha fatto marachella.
Mi ha detto: "lo so che voi figli non potevate accompagnarmi e che avreste preferito che me ne fossi rimasta a casa senza votare, ma non ho resistito".
"Non so se ci arrivero' a votare alle prossime elezioni, ma io ci tenevo al mio NO. Ho preso l'autobus, sono andata in circoscrizione, ho rifatto la tessera ed ho camminato piano piano fino al seggio. Ho votato e piano piano sono rientrata a casa a piedi. Ringraziando Dio e' andato tutto bene. Te lo volevo dire perche' stavolta sentivo che non era come le altre volte, bisognava dire no."
Ho realizzato solo in quel momento quanto ci tenesse a votare (e che tutto sommato potevo rinunciare agli altri impegni per accompagnarla) e mi sento ancora in colpa per non averlo capito.
Mi e' tornata in mente la parabola dell'offerta della vedova al Tempio e mi e' scesa una lacrimuccia.
Davvero commovente.
EliminaSperiamo che lo spirito di Sua madre sopravviva nelle generazioni... Io -come Lei- spero di esserne testimone
Grande la mamma!
EliminaUn po come la mia Luca, 81 anni e cammina con le stampelle perché reduce da un intervento di protesi all'anca fatto 12 giorni fa! Non ha voluto sentire ragioni e ho dovuto accompagnarla!!
Elimina..è la generazione che ha fatto grande questo paese..
EliminaQuesta storia è fantastica e bisognerebbe farla conoscere a tutti, domenica ho accompagnato mia mamma al seggio, classe 1921. A 95 anni suonati si è preparata e mi ha detto : "sono pronta, andiamo". Classe "de fero". le foto sul mio profilo FB (mio nome)
EliminaStoria commovente.
EliminaAggiungo: ero al seggio, come segretario, e ne abbiamo visti tanti, classe 31, 30, 34... A un certo punto ci arriva una bella signora arzilla, la registro io e osservo: 1929.
Quando le ho restituito i documenti le ho fatto i complimenti. Mi ha detto: "sono tre volte che non vengo, ma questa volta... Ne ho viste troppe di cose brutte, stavolta dovevo venire.".
Stando un attimo al post, professore, credo siano senza speranza e non solo perché "tanto la gente non ci legge". giornalista di Sky dopo la vittoria di Filon alle primarie: "è già in testa nei sondaggi contro la Le Pen". vabbe', è passata brexit, trump... ma mica imparano. mo' aricominciano con la francia (senza contare il nostro referendum).
La tua analisi è perfetta. E il problema, mi sa, non è che non la leggeranno, ma che pur leggendola non la capiranno.
Saluti cari a tutti.
a margine, pure io sono "inibito" da twitter ma sinceramente l'ho capito dopo 2 secondi... cacchio, tutti questi trita maroni (io non tanto ma gli altri..) tra le scatole non è cosa carina.
RispondiEliminaCmq sia, figuriamoci se ci fosse stata un po' di informazione su questo referendum: sarebbe stato cappotto
Buonasera professore, vedo che non sono solo io ad essere preoccupato, con un risultato cosi quanto potrà essere feroce la rappresaglia, quanto subdola, ho desiderato persino che Renzi non si dimettesse, meglio il diavolo che si conosce no.
RispondiEliminaImplacabile l'analisi di Romaric Godin su La Tribune di oggi.
RispondiEliminaVado un po' in controtendenza, ma accade anche questo (non so se solo a me) e lo riporto.
RispondiEliminaStamattina, al lavoro, un paio di scene allucinanti (faccio un mix per brevità): colleghi che hanno votato convintamente NO e che di fronte al discorso "di alto profilo" di Renzi e ai "disgustosi" giubilamenti dei vari D'Alema Brunetta e Salvini, vanno letteralmente NEL PANICO e si PENTONO AMARAMENTE del voto espresso contro questo "grand'uomo", che "non abbiamo saputo capire" e che presto "rimpiangeremo" per quello che ha cercato di fare "contro tutto e contro tutti", quest'uomo la cui caratura umana e politica è emersa prepotentemente "nel momento della sconfitta", quando "tutti gli altri" (che con questo voto "abbiamo resuscitato" e che "ci riporteranno nella palude") si sarebbero "aggrappati alla poltrona"!
Dico io: ma che cazzo (ci?) hanno inoculato nei neuroni di talmente potente da provocare simili raccapriccianti reazioni, stile Regan di fronte ai tentativi di esorcismo di padre Karras? C'è qualcun altro a cui è successo qualcosa del genere?
Scusate l'ingenuità dello stupore, che riconosco da solo, ma la cosa è riuscita abbastanza scioccarmi e volevo condividerla.
Basta una parvenza di buon discorso a fargli cambiare idea, piedini inside.
Eliminaforse renzi capendo che comunque si stava avvitando e lo avrebbero fatto fuori ha voluto l'ultima carica di cavalleria come nel 42' ma diversamente dai lanceri di pinerolo renzi non ha vinto come penso sapesse bene... una bella carica alla testa dei cavalleggeri cercando la bella morte fa più effetto e consenso di una lenta agonia continuando a farfugliare balle; tanto lui poi mica muore anzi magari ce salta fori un sequel
RispondiEliminaScrivo per la prima volta un commento su questo blog.
RispondiEliminaPrima di tutto, grazie professor Bagnai.
Poi, una riflessione su Travaglio.
Se davvero qualcuno pensa che Travaglio non supporti la causa anti-Euro perché anche lui alla fin fine fa parte dell'establishment eurista, mi sa che quel qualcuno sbaglia di grosso.
Travaglio NON è establishment, e la sua storia professionale è lì a dimostrarlo.
Semplicemente, Travaglio non capisce un acca di economia (lo dice lui stesso, non è una mia opinione), e quindi non può che soggiacere alla propaganda europeista e/o autorazzista, come molti di quelli che di economia non capiscono nulla e non hanno ancora studiato gli scritti del sommo guru. Forse che tutti quelli che commentano su questo blog sono nati imparati? O piuttosto non hanno cambiato molte delle loro idee dopo aver scoperto AB? Io non ho problemi ad ammettere che sono tra quanti hanno cambiato radicalmente opinione rispetto all'Euro e all'UE dopo essere incocciato per caso nel fact checking sulla Grecia (http://goofynomics.blogspot.it/search?q=fact+checking+grecia).
Travaglio sbaglia perché non sa, non perché è pagato per raccontare balle. Questa è la differenza tra una persona libera (che può chiaramente sbagliare, nessuno è perfetto) e un killer a mezzo stampa, come per esempio Rondolino (a propos, terrificante la performance di quest'ultimo stanotte su Rai3; e terribili anche Cicchitto, Alessia Morani e la conduttrice; persino Gasparri sembrava un politico serio, al loro confronto).
Sono sicuro che Travaglio muterebbe pensiero se il professore potesse spiegargli diffusamente e vis a vis le ragioni fattuali della Goofynomics, perché l'onestà intellettuale non gli difetta (a Travaglio intendo; al professore sàvàsandìr).
Quando sono arrivata qui - più di 4 anni or sono, con i miei pochissimi mezzi (prevalentemente curiosità e istinto) quando Bagnai era praticamente sconosciuto - stavo sotto zero sia in politica che in economia.
EliminaDopo aver letto qualche post ho capito di essere sulla strada giusta perché tutto qui ha una logica e si basa su dati rigorosi con fonti sempre dichiarate.
Ogni giorno, ogni post, ho aggiunto un mattoncino. Alcuni hanno richiesto molto impegno e fatica perché sono argomenti completamente fuori dalle mie poche e poco utili competenze.
Qualsiasi giornalista degno di questo titolo, che voglia scrivere di politica non può liquidare una sua presunta incompetenza economica con "non ci capisco un'acca". Non è una giustificazione per l'evidente correlazione che esiste tra le due discipline.
Se non capisce un'acca di economia e di politica economica in particolare, dovrebbe essere abbastanza umile e onesto da smettere di divulgare scemenze e scrivere di giardinaggio o di calcio o di qualcosa di cui capisca e sia competente.
Aggiungo che Travaglio, a differenza di noi lettori, ha avuto anche l'occasione di trovarsi davanti Bagnai in persona. E proprio lui che denuncia l'incapacità dei giornalisti di interpretare il sentire comune, non ha cercato di capire come un professore sconosciuto, senza l'appoggio di nessuno, sia riuscito con la forza dei fatti, della scienza economica e dei dati rigorosi a farsi conoscere ed apprezzare da migliaia di persone. E a battere l'intera redazione finanziata da Confindustria nelle preferenze dei lettori web. I due libri di Bagnai li ho letti e li ho capiti senza difficoltà. Nella migliore delle ipotesi Travaglio non ha avuto fiuto giornalistico, né è stato in grado di interpretare il sentire di migliaia di persone - purtroppo non così comuni - ma con molto più fiuto giornalistico-politico-economico di lui.
Per lui vale quanto detto sulla Guzzanti e su Cremaschi ecc... possiamo anche mettere una pietra sul poco lusinghiero passato - recriminare serve a poco - purché la conversione sia sincera e la competenza arrivi al livello richiesto per svolgere le loro rispettive professioni.
A lui quindi il mio augurio di recuperare il tempo perduto a dire stronzate che hanno contribuito a danneggiare e confondere i cittadini-lettori che lui sostiene di voler rappresentare.
Mi permetto di condividere questa clip dove, commentando un'altra intervista di Mark Blyth, stavolta in USA, si parla i Capitalismo Predatorio:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=-K8bf6dbYt4
Qualcuno sa spiegare il voto di Bolzano?
EliminaLa carenza di ossigeno?
EliminaRicordiamoci che in questa riforma le regioni autonome non venivano toccate ed a Bolzano, a differenza della Sicilia e della Sardegna , il benessere è al massimo livello.
EliminaQuindi a loro lo status quo va benissimo e se c'era da risparmiare ben 300 senatori, il CNEL etc, gli andava ancora meglio.
Forse perché con la riforma, gli statuti delle regioni a statuto speciale sarebbero stati ultra tutelati e difficilmente modificabili? Questo grazie ad un emendamento approvato con la riforma, che era stato presentato da un deputato altoatesino, se ben ricordo.
Elimina@Vishnu: il cazzaro aveva promesso di "lavare i panni in Adige" ...
EliminaCondivido pienamente sia la parte analitica che quella metodologica del post. Rispettivamente a quest'ultima, sono assolutamente d'accordo sul fatto che sia inutile sbraitare sui social network e poi tralasciare di attuare, in primo luogo attraverso le scelte che ogni giorno facciamo in quanto agenti economici, la necessaria opera di purificazione interiore da quella tentazione al conformismo che i media cercano di instillarci. Eppure questa volta la propaganda martellante non è riuscita nel suo intento e gli italiani, da qualunque contesto politico-culturale essi provenissero, hanno mostrato di possedere una coscienza di sé, di avere una volontà politica precisa, che molti ritenevano (e ritengono) essere totalmente assente (per via del solito ritornello che "siamo una nazione giovane, come tale priva di una solida coscienza nazionale"). Invece, nonostante le nostre legittime diversità, che, va detto, rappresentano anche la nostra ricchezza, ci siamo ritrovati tutti nella difesa della nostra Costituzione. Grazie Italia e grazie a lei professore, che ha aiutato e aiuta gli italiani a pensare.
RispondiEliminaC'era una volta un articolo su Sbilanciamoci...
RispondiEliminaHasta la victoria, siempre!
Orgasmi multipli le sue riflessioni!
RispondiEliminaForse un giorno tornerà di moda questa roba qua...
https://www.youtube.com/watch?v=42S0Na__GGI
lei è un Uomo ed io le sono grata
la funambola
Post splendido e necessario, condivido anche le virgole.
RispondiEliminaTravaglio... ecco, mi dava un po' l'impressione di un patriota che fa un discorso appassionato a un gruppo di mercenari, che ovviamente lo guardavano con freddezza e un certo disagio perché interferiva nel gioco. Mi viene in mente una storia di Jack London su uno spettatore ingenuo che smaschera un baro ad un tavolo in cui tutti barano e viene bollato come disturbatore.
Lui parlava di cogliere i sentimenti popolari e di controllare il potere, loro sapevano che i sentimenti si manipolano e il potere si serve.
A me viene il dubbio che gli spettatori ingenui potremmo essere noi.
EliminaTravaglio non mi ispira tanta fiducia, nessun sacerdote del supremo rigore morale mi ha mai ispirato fiducia. Spero di sbagliare, stiamo a vedere prima di farne un eroe.
Non vedo assolutamente Travaglio come "eroe". Casomai come "ingenuo", con una visione (forse) limitata anche della situazione dell'informazione, che pure è il suo campo.
EliminaSui limiti della sua comprensione dell'economia ci sono prove schiaccianti e, quel che è peggio, non si accorge che gli mancano informazioni indispensabili.
Volevo dire che forse siamo ingenui a credere che lui sia un'ingenua verginella economica, il disturbatore dei maggiordomi bari del salotto buono. Se fosse così ingenuo e ignorante e disturbante, avrebbe fatto tanta strada in certi ambientini? Non può mica essere così "limitato" ed essere arrivato dove è arrivato. A me sembra tutt'altro che scemo.
EliminaSe devo dirla tutta, il siparietto con Mentana mi sembra la parodia del poliziotto buono e di quello cattivo.
E chi lo sa? A me non è parsa una semplice sceneggiata, comunque staremo a vedere.
EliminaIl fatto veramente importante, mi pare, è che il fronte dei media è stato sconfitto. Ma non è stata Stalingrado, casomai la Beresina, non si è combattuto casa per casa, uomo contro uomo. O magari sì, ma il peso determinante sono state le circostanze oggettive: il generale inverno, la crisi, il principio di realtà che travolge le narrazioni (gentilmente ma con fermezza, come diceva P. G. Wodehouse).
tendenzialmente un narcisista, sempre più innamorato del proprio "talento" (dell'economia non ne sa un'acca, perchè non gli piace "perder tempo" con cose che non gli piacciono)... https://www.youtube.com/watch?v=WdoZu-rvMxQ
EliminaCondivido, professore
RispondiEliminaGrazie
E se si provasse a influenzare il comportamento dei media con la pressione dell'opinione pubblica attraverso una certificazione indipendente e di parte terza della qualità dell'informazione?
Qualcosa di strutturato come la certificazione FSC in ambito forestale.
Oggi mi sono regalato un altro magnum di Prosecco per festeggiare degnamente l'evento, quasi fossimo al goofycompleanno...
RispondiEliminaDal Vangelo secondo Luca
RispondiEliminaIn quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Parola del Signore (Dal Vangelo di Luca 21, 5-19).
folgorante!
baci lietamente insonni
la funambola
VOCI DAL FRONTE .
RispondiEliminaScrivo da una provincia di Pidddinia , decaduta a rango di ultima nelle gerarchie economiche dlla Regione dopo il crollo di un importante gruppo economico finanziario locale nei primi anni '90 e mai piu' ri-sollevatasi .
Qui vige " Il Pensiero unico" e il sistema di clientelismo che lo alimenta e' targato PD per ragioni storiche ( al Referendum del 4 dicembre , il SI ha vinto con uno scarto di un paio di punti).
Da circa tre anni , Io che mi son laureato a Bologna a meta' anni '90 e dal Liceo avevo sperimentato la "Polarizzazione del pensiero" ON OFF di tipo ideologico e chiunque fosse estraneo a questa logica veniva "Isolato" , ho sperimentato il risveglio grazie ai Suoi libri e alla community di Goofynomics e altri Blog ed intellettuali "Satelliti"
Di qui anche l'abitudine di acquistare " IL FATTO QUOTIDIANO " ed appoggiarlo sul bancone di uno dei miei punti vendita ( Ho con alcuni soci una grossa ferramenta ).
Un paio di mesi fa un ex assessore piddino lo nota e mi dice stupito : " Non avrei mai pensato che Lei potesse leggere sta roba ... "
Son soddisfazioni ...
Ho votato NO, chiaramente era da pazzi votare si.
RispondiEliminaQualche collega di sinistra sta cominciando a capire quello che piano piano si svolge attorno a noi.
Il jobs act che colpisce un amico, la delocalizzazione che miete un parente, etc. fanno si che quando cerco di spiegare come l'euro abbia influito negativamente sulla nostra vita non sia più visto come un alieno.
Chiunque vada al governo ora, spero non sia un super tecnico alla Monti, perchè di "fate presto" e di "riforme" (che poi sono solo meno diritti per noi) non ne abbiamo bisogno.
Professore il piddino che a volte è uguale ad elettore/eletto del PD preferirà andare a sbattare piuttosto che mettere anche solo in dubbio il proprio dogma di fede: su facebook, chi tra i miei contatti è piddino (direi anche sia dentro che fuori) non fa altro che lamentarsi per l'occasione persa di non avere votato si.
RispondiEliminaLoro non capiranno mai che non saranno chiamati a gestire la transizione, perchè purtroppo lo farà la destra.
Per cui anche per questo Natale mi sono premunito di acquistare un paio di copie di Il tramonto dell'euro e L'Italia può farcela, poi aspetterò i loro commenti.
La lotta continua, per esempio "amici" piddini non capendo la sconfitta renziana (o meglio la vittoria del popolo) ora mi assillano di messaggi in cui il venditore di pentolame avrebbe comunque un possibile quorum del 40% da spendere per le prossime elezioni dove se non nel PD, in un partito personale creato ad hoc. Magari, ribatto io, così ce lo leviamo dalle balle, lui e la sua cricca, una volta per tutte (intendo dalla scena politica italiana). Temo però che, renzino o no, l'establishment non si dichiarerà sconfitto così presto. Troppo alta la posta in gioco (per noi e per "loro"). E temo anche che ad oggi ancora non esista una valida alternativa che riconduca la politica ad interessarsi a quello che da troppi anni si è dimenticato di fare: soddisfare i bisogni del popolo e cercare di rendergli la vita meno complicata (lo so è uno slogan come un'altro ma rende l'idea senza troppe complicazioni). Giusto stare all'erta, ma questa benedetta altetnativa bisognerà pur iniziare a costruirla a meno che non la si dichiari appartenente ai 5stelle (personalmente avrei dei dubbi per il semplice motivo che ho bazzicato lì dentro prima che si trasformassero in partito e conosco molto bene le loro dinamiche e qui mi fermo). Per carità, professò, non le sto suggerendo nulla! Non amo i partiti ad personam (se non altro perché col tempo li ho visti fallire uno per uno). Però qualcosa si deve pur fare...oltre che rimanere furbi, altrimenti la scelta sarà sempre tra il peggio e il meno peggio!!!
RispondiEliminaInsistono e insisteranno ancora ma, per le strade di Trastevere, si sentono persone discutere del voto referendario e dire che hanno votato no perché erano quelli dell'Europa a volere il si... e che l'€ e l'Europa ci stanno rovinando! Mi chiedevo il perché di questa insistenza, in questo post ho trovato la risposta
RispondiEliminaMentana (oggi su FB):
"Ora in molti spiegano che Renzi ha perso perché è diventato antipatico, o perché è passato dalla bicicletta al volo di stato. Il referendum non è una gara a chi è più simpatico o più austero: quando il tema è generale investe il peso e la caratura delle forze politiche e dei leader. Ti accorgi che un personaggio non ti sta più simpatico quando il suo film ti delude, quando il suo libro si rivela solo un'operazione commerciale, quando nel suo ristorante cominci a mangiar male pagando troppo. Un Renzi impettito e ingrassato e impegnato nei tagli di nastro poteva resistere anni e anni, se avesse risposto alle domande fondamentali che salgono dal profondo della società. La cosa è diventata insopportabile per molti perché nel triennio renziano la loro condizione è rimasta uguale o è peggiorata. Da molto tempo batto qui e altrove sulla cecità della politica riguardo allo schiacciamento generazionale della società. I meccanismi fondamentali tutelano all'ingrosso chi già lavora e chi ha lavorato (leggi, concertazione, dialettica sindacale, ammortizzatori sociali). Il ruolo degli ordini e delle corporazioni blinda notai, avvocati, magistrati, docenti universitari, ingegneri, architetti, giornalisti e manager, permettendo loro di lavorare e guadagnare in progressione fino a ben oltre la soglia di pensione dei comuni mortali. La paura di perdere il posto negli anni della crisi ha ulteriormente bloccato il mercato del lavoro, ermeticamente sigillato rispetto ai giovani. Rispetto a questo il più giovane premier della storia repubblicana e il suo governo non hanno fatto praticamente nulla di realmente riformatore. E questo stato di cose ha vanificato anche le misure più 'smart' di Renzi: come può gioire alla lunga per gli 80 euro mensili un lavoratore dipendente che ha in casa un figlio disoccupato? Secondo tutte le analisi il voto giovanile ha affossato il Sì referendario: fosse stato per gli ultra sessantenni avrebbe vinto, scendendo fino ai quarantenni avrebbe perso onorevolmente. La frustrazione delle nuove generazioni è la stessa degli insegnanti. Se quella per il lavoro ai giovani è la grande riforma che Renzi non ha fatto, quella della scuola è la riforma che il premier ha voluto e fatto riuscendo nel capolavoro di buttarci quattro miliardi e di scontentare la gran parte dei professori, compresi i nuovi assunti. Un harakiri politico e elettorale, sapendo che gli insegnanti erano la base più ampia del bacino elettorale Pd. Come in un 68 rovesciato giovani e insegnanti hanno abbattuto il governo, ma stanno peggio di prima. Chiunque guiderà l'Italia, grillini centrodestra o Renzi stesso, non potrà che partire da qui"
un bellissimo commentino per benino.
Eliminaesilarante il passaggio " Un Renzi impettito e ingrassato e impegnato nei tagli di nastro poteva resistere anni e anni, se avesse risposto alle domande fondamentali che salgono dal profondo della società"
anche questo ci è e ci fa
pace e bene
la funambola
Real fun, Mentana non si smentisce certo, con una mano accarezza i giovani senza "politica del lavoro", con l'altra vorrebbe demolire le poche garanzie rimaste ai diversamente giovani, che hanno gia' lavorato una vita o quasi. Il cenno alle corporazioni e' l'analogo del castacriccacorruzione, ovvero l'enfatizzare un problema che, pur essendo tale, era li' da ben prima delle varie eurofollie.
Elimina"Dobbiamo contrastarlo con gli strumenti che ci offre [...] il capitalismo, quello sì reale". Professore, ho il dubbio che i media siano essenzialmente fuori dal mercato (mmi' cognato, contratto nazionale di lavoro giornalistico, e' andato in pensione a 35 anni scarsi di contributi, la Fornero non li ha sfiorati). Di aneddoto in aneddoto, tanti che comprano il giornale lo fanno per abitudine, sospesi fra autismo e feticismo (nessun giudizio morale, sono cose umane, basta esserne un pochino consci). La battaglia sembra titanica, servono leader politici con enorme seguito ed autorevolezza, che non solo sappiano comunicare con piu' classi sociali, ma creare fronti internazionali. Cio' che accade nelle grandi guerre...
RispondiEliminaBene. E complimenti per il primo posto al MIA (meritatissimo)
RispondiEliminaBellissimo post, come peraltro tanti altri tuoi. Mette a nudo, scorteccia, scortica non un problema ma IL problema. Per me IL vero cancro di questa democrazia, IL vero cancro del pensiero logico.
RispondiEliminaTroppa rabbia per qualsiasi commento critico analitico. Grazie per i tuoi!
A proposito di Rampini:
RispondiEliminahttps://storify.com/masaraht/rampinomics-1
il copia e incolla del "giornalista"
siamo nel titanic ;si preoccupano di trovare un posto nel ponte di prima classe invece di pensare a come abbandonar la nave (mark blyth) sottoscrivo :l'acqua è fredda anche per i pennivendoli
RispondiEliminaIeri su Twitter due signori, di quelli che scrivono sui giornaloni, hanno dispensato peerle di rara amenità e, ad un tempo, di rara virulenza. E sì, perché quelle peerle sono tossine che, se non incontrano gli anticorpi della consapevolezza, si sedimentano nel subconscio del lettore/elettore.
RispondiEliminaChi ha fatto il vaccino della divulgazione economica va indenne dall'infezione. Ma i vaccinati sono ancora pochi. Morale: se non avete ancora fatto il vaccino della consapevolezza, quando andate a presstitutes usate almeno il profilattico del dubbio.
... 12 Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato»
RispondiEliminapertanto la prostituta non è nemmeno il secondo mestiere più antico al mondo, prima c'è lo scarica barile.