Roberto ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Cinquantaquattro":
L'obiettivo era chiaro. Adesso diventa esplicito:
Tagliamo le pensioni più alte così schiattate mediamente prima e lo Stato risparmia
"Chi
percepisce pensioni più alte ha un tasso di mortalità più basso della
media nazionale e questo ci dice che interventi perequativi sugli
assegni in essere avrebbero un impatto sul sistema pensionistico ancora
più forte, diventando una forma di risparmio importante". Lo ha detto il
presidente dell'INPS, Tito Boeri aprendo il convegno dell'Ordine degli
attuari.
A seguire, i grafici dell'indicatore di sostenibilità del debito lungo a lungo termine (cioè comprensivo delle passività implicite determinate dal sistema pensionistico), tratto da edizioni successive del Fiscal Sustainability Report della Commissione Europea:
Edizione 2012
Edizione 2013
Edizione 2015
La metodologia di calcolo di questo indicatore è dettagliata, se interessa, nelle fonti citate (perché noi citiamo le fonti, a differenza dei merdia), ma il senso è abbastanza evidente dalle indicazioni riportate sugli assi. I paesi più a sinistra hanno una posizione fiscale iniziale più favorevole, e quelli più in basso migliori proiezioni demografiche a lungo termine. L'Italia è sempre a sinistra e in basso, in particolare sotto la soglia trasversale che separa chi non ha problemi di sostenibilità a lungo termine (praticamente, solo noi e l'Ungheria) da chi ne ha (praticamente tutti gli altri, Germania inclusa). E voi vi chiederete: ma come fa l'Italia ad avere una posizione fiscale favorevole? E io vi risponderò: ma forse perché ha da sempre un ingente avanzo primario che non si è particolarmente ridotto nemmeno durante la recessione!
Che ne dite?
Somiglia alla canzoncina che vi cantano unanimi tutti i nostri merdia?
A me pare di no. A sentire loro, i merdia, noi abbiamo un debito insostenibile, e soprattutto invecchiamo troppo, sicché, siccome nessuno ci paga i contributi, dobbiamo importare risorse, non per abbassare i salari, ma per alzare le pensioni. Rinuncio a fare esempi: tutti vi dicono la stessa cosa da sempre: che dovete fare sacrifici, perché avete vissuto al di sopra dei vostri mezzi, perché avete (o avrete, o avreste avuto) pensioni troppo generose, perché fate (o avete fatto, o farete) pochi figli, ecc.
Apro e chiudo una parentesi per pormi una domanda che ha risposta: esiste un singolo cazzo di motivo al mondo per il quale noi dovremmo sovvenzionare con soldi pubblici una manica di cialtroni che ci mentono tutti nello stesso modo? Secondo me no. I finanziamenti pubblici all'editoria avevano un senso quando esistevano i giornali di partito: voci che non avrebbero avuto mercato, ma che esprimevano, per forza di cose, posizioni ideologiche diversificate. In quel caso il finanziamento pubblico effettivamente garantiva il pluralismo. Oggi non ci sono più i partiti, non ci sono più i giornali di partito, non ci sono più le ideologie, perché ce n'è una sola: quella al soldo del grande capitale finanziario. E dobbiamo essere noi a sovvenzionare la sua voce? Secondo me no. Quindi, visto che occorre risparmiare, la prima cosa che un governo oculato dovrebbe fare (and believe me, it will) sarà sopprimere qualsiasi forma di elemosina ai merdia. Perché se da un lato abbiamo la Commissione Europea che autorevolmente certifica la sostenibilità a lungo termine del nostro debito per quattro anni di fila, e dall'altra abbiamo il coro unanime, senza una singola voce dissonante, dei merdia che ci esortano a sacrifici in nome del dissesto delle nostre finanze, bè, allora forse qualche misura bisognerà pur prenderla! Intanto, se i merdia devono rappresentare un'unica opinione, preferisco sia la mia, e non quella di chi mi sta fottendo. Magari i rapporti di forza non mi permetteranno mai di realizzare questo legittimo programma: accetto la possibilità di essere sconfitto, ma non quella di farmi prendere in giro. E poi, chi sa... Dio è morto, Marx è morto, ma Fukuyama non sta troppo bene, anzi, credo non sia mai stato troppo bene, almeno con la testa... Parentesi chiusa.
Bene, torniamo al punto.
A quanto pare, noi di risparmi "importanti" non abbiamo bisogno, secondo la Commissione e secondo un'analisi descrittiva dei principali indicatori di sostenibilità. Ma allora perché Boeri ci tiene così tanto a realizzarli, questi risparmi "importanti", al punto di esprimerne l'insopprimibile esigenza in un modo oggettivamente infelice, che sembra alludere alla necessità di sottrarre risorse a chi ne ha abbastanza per campare, in modo da porre fine ai suoi giorni, e al peso di essi sull'erario?
Siamo quasi certi che l'intenzione di Boeri non era questa, e assolutamente certi che lui negherebbe che mai lo sia stata. D'altra parte, se uno "istrutto" come lui (che, non dimentichiamolo, era pur sempre quello che confondeva la sovranità monetaria con l'emissione di miniassegni) sente il bisogno di ricordarci una verità così banale, come quella in condizioni migliori si vive più a lungo, certo che un po' di puzza di bruciato la si sente...
Ma sarebbe un errore: è solo che il prestigioso accademico, fiore all'occhiello delle nostre élite, ha voluto condividere con noi il suo ultimo lavoro, realizzato con una coautrice di assoluto spicco, del quale qui vi fornisco il risultato principale:
Eh già! Pare proprio che, considerando 209 paesi fra quelli elencati nei World Development Indicators per i quali entrambi i dati sono disponibili, fra reddito medo pro capite e speranza di vita alla nascita ci sia una certa correlazione. I soldi non danno la felicità, forse, ma certamente danno più tempo per godersi la propria infelicità.
Ora, considerando che secondo la Commissione Europea noi, anche senza bisogno di "tagliare" soldi (e anni di vita) ai pensionati avremmo già un sistema pensionistico sostenibile, tutti questi tagli a cosa serviranno mai? Avranno forse qualcosa a che vedere con quei quattro o cinque miliardi che servono al Monte dei Paschi di Siena, o con quegli altri tredici o quindici che servono a Unicredit, e che a quanto pare adesso, dopo aver preso un paio di batoste elettorali, l'Unione Europea è così generosa da accordarci di provvedere con fondi pubblici (mentre prima della Brexit e del no al referendum i nostri risparmiatori potevano tranquillamente impiccarsi)?
Ah, saperlo, saperlo...
Certo che, se uno è così ansioso di trovare soldi che secondo una fonte tanto autorevole già ci sono, ovviamente non sarà per destinarli allo scopo per il quale essi sono appunto già sufficienti (la copertura delle pensioni), ma necessariamente ad altri scopi.
Quali?
Lo scopriremo solo vivendo... se ce lo consentiranno.
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
Grazie mille prof per il suo lavoro. Questo é uno di quei temi che mi fanno piu' arrabbiare, e lo metto insieme con la quota salari italiana, cosi' bassa rispetto ad altri paesi. Ma in piccola parte era forse bilanciata da alcune forme di stato sociale come potevano essere le pensioni, fino a 20 anni fa. Oramai a furia di interventi, é evidentemente diventato il contrario, a una quota salari bassa si aggiunge anche una prospettiva di non trasferimento pensionistico. Anzi il paradosso.... adesso le leggi italiane dicono che i contributi pensione si rivalutano secondo l'aumento del PIL (furbi loro). Quindi se io presto 1000 euro allo stato a 30 anni come contributi pensione ho un rendimento di 0%. Un buon affare davvero. Se io invece faccio il rentier e li presto allo stato comprando un BTP a 30 anni (stessa scadenza, stesso debitore, stesso rischio), ho un rendimento di circa il 3%. Questo lo possiamo definire come "trasferimento inverso"? Se non cambia qualcosa e non ricominciamo a crescere, dei 1000 di partenza tra 30 anni al rentier torneranno 2427 euro, a me ne torneranno 1000. A me gli interessi derivati dal capitale iniziale (se mai diventeranno diversi da 0) li tasseranno come irpef (e nello scaglione piu' alto in pratica), al rentier applicheranno la ritenuta del 12.5%
RispondiEliminaE dopo il danno, mai manca la beffa: anzicché ringraziarmi perché mi danno di meno e me lo tassano di piu', a me augurano pure di morire prima. Al rentier di cui sopra lo ringraziano pure perché si é offerto di comprare i titoli di stato italiani e lui ancora si lamenta perché la banca centrale tiene i tassi bassi...
Qualcuno potrebbe passarmi un link alla frase di Boeri per favore?
RispondiEliminaScusa: http://m.huffpost.com/it/entry/13599410. Divertiti.
EliminaLa prima frase dell'articolo: "L'aspettativa di vita per chi riceve una pensione è più alta della media generale della popolazione." Materiale per la dottoressa Arcazzo?
EliminaPermettetemi però di fare l'avvocato del diavolo: le frasi nell'articolo non sono tutte virgolettate, la bestialità potrebbe essere in parte farina del sacco del giornalista. Forse il presidente dell'INPS voleva solo intendere che il risparmio derivante dal taglio di una pensione elevata è consistente proprio perché va moltiplicato per un elevato numero di anni (alta speranza di vita), senza pensare che abbassando la pensione si riduce anche l'aspettativa di vita.
EliminaQuesto nulla toglie ovviamente alla perplessità sulla smania di Boeri di tagliarci le pensioni.
Ariòca! Scusate: nessuno credo voglia veramente sterminare i pensionati, né credo che se lo volesse andrebbe a dirlo in giro. Il punto non è questo, e peraltro dai virgolettati si evince che per Boeri la priorità "perequativa" viene proposta come dare di meno a chi ha "troppo" (e non come dare di più a chi ha poco, nonostante ci sarebbero margini per farlo).
EliminaAriòca ho dovuto cercarmelo :)
EliminaHem... scusi professore, ha fatto ripetutamente un errore, scrivendo media invece di merdia.
RispondiEliminaNo, no, ho riletto, ha scritto giustamente merdia.
Mi scusi per la svista.
Professore, è tremendo! Mi ha incuriosito un Rquadro che mi aspettavo un po' più massiccio...però in effetti qualche pallina blu se ne va per i fatti suoi (la tendenza, quella sì, è innegabile, già visivamente, e col buonsenso). Allora, cercando i dati, mah mi dico, clicco sulla "coautrice di assoluto spicco"...AH AH AH! Dunque, capisco meglio che il "tra parentesi" del grafico proposto è GENIALE!
RispondiEliminaPerò, lei è tremendo lo stesso, ma in senso buono.
Presto sarò attuario, ma il fatto che Boeri venga a dire certe banalità al congresso nazionale mi spaventa molto.
RispondiEliminaIn ogni caso complimenti vivissimi alla dottoressa Arcazzo, sempre sul pezzo lei!
"I soldi non danno la felicità, forse, ma certamente danno più tempo per godersi la propria infelicità." Frase top.
Altro che banalità, queste sono affermazioni che riflettono in modo inequivoco l’intento e la finalità di questa classe dirigente, asservita ai padroni di Berlino e Bruxelles: demolire pezzo per pezzo il welfare, colpire i diritti economici e sociali, impoverire gli italiani. Tutto per il bene delle elites e del ceto parassitario al loro servizio, politici e giornalisti soprattutto. Boeri, che ha in testa queste ”perequazioni” - leggi: tagli brutali - fin dal primo giorno in cui ha assunto l’incarico all’INPS, nelle sue dichiarazioni non accenna mai al fatto che sulle pensioni più alte è già vigente da tre anni un sostanzioso prelievo progressivo (6, 12, 18 %), destinato a cessare proprio nel 2017. (Ovviamente, immagino sia già pronta la norma di proroga, da inserire opportunamente nel decreto legge di fine anno).
EliminaOvviamente sono d'accordo nell'analisi che vede il ruolo dei giornali completamente ribaltato, e cioè trasformati da difensori della libertà di parola (almeno in teoria) a principale strumento di censura informativa.
RispondiEliminaPerò forse la soluzione da suggerire è un'altra, e cioè la creazione di un nuovo giornale per ogni regione (quindi 20 nuove testate, non necessariamente tutti quotidiani), senza capi redattori nè linea editoriale, con giornalisti assunti per concorso, stipendiati dallo Stato e con stipendio fisso, con posto di lavoro a vita, illicenziabili come i magiastrati. Giornali sovvenzionati con denaro pubblico e che non accettino pubblicità di nessun genere. E magari, con gli stessi criteri, potrebbe sorgere anche un polo televisivo.
Penso che Stampa e Repubblica e Corriere e amici vari si estingerebbero da soli.
Meglio creare che distruggere, proporre che criticare. Anche comunicativamente, è meglio essere a favore di una sovranità monetaria indipendente che NO EURO.
In fondo, ripeto, i giornali si stanno suicidando da soli. Internet non c'entra, il problema è nella qualità dell'informazione. Si tratta di prodotti che, in un regime di concorrenza (e, come comunque giustamnete osservato, senza contributi pubblici), non potrebbero mai e poi mai stare sul mercato.
Si dice che a Natale bisogna essere più buoni, ma si può essere più buoni, generosi ed ingenui di così?? Salviamo ed accogliamo profughi, ascoltiamo media e politici che mentono, "cediamo" il posto di lavoro, ridurremo l'aspettativa di vita dei nostri pensionati più longevi, e dopo aver salvato le banche altrui... porgeremo anche l'altra banca. Quache blog addietro hai detto che la relisilienza dell'economia italiana ti commuove. E' magnifico, se non ci fossimo noi italiani... chi ci avrebbe mai inventato!
RispondiEliminaPotremmo dire: La Clemenza di Tito.
RispondiEliminaTito, "Amor ac deliciae generis humani", il cui trionfo sarà celebrato in un famoso arco.
EliminaUn amico ingengggnere, dopo aver letto l'articolo, ha fatto una considerazione. In sostanza, dice, Boeri potrebbe semplicemente aver inteso che, proprio perché i "ricchi" pensionati vivono più a lungo, il risparmio ottenibile da un taglio delle loro pensioni è ancora maggiore, perché si protrae per più anni. Cioè non si tratterebbe tanto di voler ammazzare i vecchi, quanto di massimizzare il risparmio per lo stato, sapendo che quei pensionati più agiati dureranno di più in termini di vita media.
RispondiEliminaLa sua lettura non è del tutto sbagliata.
Alla mia osservazione che, così facendo, si potrebbe accorciare la vita del pensionato, ha risposto con un "correlazione non è causazione" che mi ha un po' fatto girare i coglioni, ma questa è un'altra storia. E comunque che Boeri abbia in odio i pensionati non è una novità, già un anno fa aveva tirato fuori una simpatica storiella sul fatto che i pensionati all'estero dovrebbero quantomeno vedersi decurtata la pensione, visto che godrebbero di un non meglio chiarito "welfare" nel paese di destinazione, oltre che in quello di origine.
Intendiamoci: è del tutto evidente che il prof. Boeri non ha intenzione di uccidere nessuno (tranne forse chi emetteva i miniassegni, ma a quelli ha pensato il Padreterno). Ci sono due cose che mi lasciano perplesso nel suo modo di argomentare. Il primo è che la sua stella polare, la necessità di risparmi "importanti", viene smentita dai documenti ufficiali dell'Unione Europea. Più esattamente, viene smentito che quei risparmi siano necessari per le finalità per le quali a noi vengono indicati come tali (la sostenibilità del debito). Quindi le finalità devono essere altre. In altre parole, i pensionati saranno il Bancomat del sistema bancario.
EliminaLa seconda è una questione di opportunità politica. Di fatto non si dimostra molto tatto nel dire che siccome campi di più, allora mi conviene aggredire te.
Quanto all'ingegnere, "correlazione non è causazione" è uno dei principali marker dell'imbecillità: la tipica frase detta da chi non sa né cosa sia la prima, né cosa sia la seconda cosa. Diciamo che al tuo amico auguro di passare una serena vecchiaia nella Repubblica Democratica del Congo, così poi potrà dirci se ravvisa una causalità.
I boeri erano quei cioccolatini con ripieno di ciliegia e liquore che trovavi anni fa nei bar e che avevano la peculiarita di poter essere, se fortunati, vinti in quantità a fronte di un unico acquistato, bastava trovare un numerino all'interno della carta che li avvolgeva.
RispondiEliminaCosa c'entra col post?
Assolutamente nulla.
Perché l'ho scritto?
Non lo so, a mia discolpa posso dire di aver letto le parole delle dichiarazioni di questo personaggio che è stato nominato (inutile dire da chi) come gestore dell'istituzione che dovrà in un certo qual modo garantire il nostro futuro.
Sono rimasto sconvolto (ma a mente fredda non stupito), l'ho detto a chiunque mi capitasse a tiro, i più tacevano, alcuni manco sapevano chi fosse, qualcuno non credeva possibile che potesse essere sostenuta una atrocità del genere.
E invece è possibile, è ormai metodo, metodo Juncker che qui è stato così ben spiegato.
Reincartiamo questi personaggi e ritorniamoli al mittente come merce avariata, almeno proviamoci con le poche armi che abbiamo: una è il sostegno a chi informa veramente.
Sapete tutti come fare.
Questo sì che è un commento interessante!
EliminaMi raccomando però, nell'incartare Boeri niente numerini...
Lo so, è terribile e si è sciolto pure un accento.
EliminaChiedo venia.
Ma rinnovo l'invito a non accettare supinamente dichiarazioni come quelle qui commentate.
Informate ed aiutate a farlo.
Beh, qui io scusate vado controcorrente: a me il bail-in piace. Spero che sopratutto nel caso di MPS si faccia il bail-in: banca gestita dal PD con clienti PD; bene che assaggino il fil di spada. Non capisco infatti perché se la banca è stata gestita "allegramente"
RispondiEliminaa) il management di MPS non va in galera;
b) come al solito deve essere la collettività (di cui anche io, noi facciamo parte, ed MPS l'ho solo vista nei TG) a farsene carico. Anche perché a quanto pare, capitali in banca ce ne sarebbero a sufficienza.
Questo anche perché ai nostri governanti ci vuole una lezioncina dove "il cliente" comincia a pensare che non tutte le banche sono uguali (infatti no lo sono) e quindi va dove la banca è gestita bene (e non a cazzo facendo favori a destra e a manca). E' bello quando paga pantalone vero? Siamo al solito concetto di "privatizzare gli utili, socializzare le perdite". Direi basta.
A meno che non ci riappropriamo della Banca Centrale (Italiana) e si stampino i denari necessari, che di tasse ne abbiamo già a sufficienza. Dico eresie?
No per nulla. Tutti rischiamo i nostri beni, chiedere a chi ha pagato due volte la casa o ha pagato l'auto ma non l'ha mai vista perché è fallito il concessionario. Ma proverbialmente chi più sbrodola di libero mercato più se ne nasconde.
EliminaQuando vedremo il Professore da Mentana/Giorgino, alle 20.00, presentare i grafici di cui sopra? Con Boeri in un angolo che tenta una difesa impossibile? Quando? Il senso di impotenza e' devastante.
RispondiEliminaProfessore, Mustier oltre a cercare i 13 miliardi ha deciso di fare uno sfoltimento del 20% del personale non solo in Italia, ma in tutta Europa. Penso che dopo MPS il bubbone scoppierà in Unicredit, e la banca milanese diverrà un boccone da essere mangiato, magari dai francesi di Societe Generale, come si legge sui giornali. Così facendo, un altro pezzo di Italia volerebbe oltralpe, dopo Parmalat, Bulgari, etc.
RispondiEliminaParto dall'inciso del prof sul finanziamento ai giornali:
RispondiEliminaLa vittoria del NO al referendum, come ha scritto anche il prof, è anche la sconfitta dei merdia. E questa sconfitta è successiva a quella della Clinton e del Brexit. I media tradizionali non portano più di quel tanto di voti, sono "assestati", portano un blocco di voti che il più delle volte è insufficiente a vincere. Secondo me appena qualcuno farà l'analisi che i giornali "non producono voti e vendono poco" verranno tagliati i fondi ed in quel momento, come predetto dal prof, le loro lamentele rimarranno largamente inascoltate dalle persone.
Quanto alle pensioni io a mia memoria (ho trentatre anni quindi posso sbagliarmi) ho sempre avuto la sensazione che ogni riforma o pseudo tale partisse dal preambolo di una maggiore equità o qualche altro nobile scopo e poi avesse l'effetto di fregare i pensionati mediani. Che lo scopo sia quello detto dal Prof. è cosa certa ed è una cosa che è già stata fatta. Basta ricordare il prestito a MPS fatto dal governo Monti con i soldi della re-introdotta IMU..
è il metodo Grecia... pensa a quando ci toccherà il metodo Ucraina...
RispondiEliminaMa davvero nessun odierno esponente politico può avere uno scatto d'orgoglio, di passione, anche solo egoisticamente per passare alla storia?
EliminaGli costa di meno passare alla storia, o all'incasso, nella maniera attuale. Sempre egoisticamente, s'intende. E' solo un altro modo per fare un selfie.
EliminaIo sto con Boeri: pensava sicuramente a Napolitano e a Scalfari.
RispondiEliminaChiedo scusa in anticipo per l'utilizzo di un link che riporta ad un sito non proprio utile all'informazione. Mi sembra però doveroso riproporre, come già fatto a Suo tempo qui e sul blog Orizzonte48, quanto riporta il prof. Felice Roberto Pizzuti, prof. di Economia Politica all'Università "La Sapienza" di Roma, nonchè redattore dell'annuale "Rapporto sullo Stato Sociale", in modo tale che ci rendiamo conto, noi profani, che davvero i "merdia" distorgono la realtà. Dice infatti il prof. Felice Roberto Pizzuti:"Anche in Italia si è verificata la stessa illusione statistica; attualmente la spesa sociale è pari al 28,4% del Pil, in linea con i valori medi europei. Tuttavia, se confrontiamo il valore pro capite, il nostro paese registra un forte e crescente divario negativo: fatto pari a 100 il valore medio dell’Unione a 15 nel 1995, quell’anno il dato italiano era 84,1, ma da allora è calato fino a 75,8 del 2011. In tutti i paesi europei, tranne l’Irlanda, la voci di spesa più importante è la previdenza (15,1% nell’EU-16); questa voce in Italia è pari al 18,8%, in Francia al 16,5% e in Germania al 13,6%. La superiorità del nostro dato previdenziale di 3,7 punti rispetto alla media europea è tuttavia viziata da diverse disomogeneità presenti nelle statistiche. Ad esempio, l’Eurostat include nella spesa pensionistica italiana i trattamenti di fine rapporto (pari all’1,7% del Pil) che non sono prestazioni pensionistiche. C’è poi che le spese pensionistiche sono confrontate al lordo delle ritenute d’imposta, ma le uscite pubbliche sono quelle al netto. Tuttavia, mentre in Italia le aliquote fiscali sono le stesse che si applicano ai redditi da lavoro per un ammontare trattenuto pari a circa il 2,5% del Pil in altri paesi spesso sono inferiori e in Germania sono addirittura nulle cosicché i confronti operati al lordo sovrastimano i nostri trasferimenti pensionistici che, in realtà, non sono affatto anomali. In ogni caso, dopo le riforme del 1992 e 1995, fin dal 1998 il saldo tra le entrate contributive e le prestazioni previdenziali nette è sempre stato attivo; l’ultimo dato, del 2011, è di ben 24 miliardi di euro. Dunque, il nostro sistema pensionistico pubblico non grava sul bilancio pubblico, anzi lo migliora in misura consistente (pari a sei volte le entrate Imu sulla prima casa!).”
RispondiEliminaE niente, adesso mi tocca scaricarmi i dati per andare a vedere qual è quel paese sfigato che sta oltre il 10 di reddito, ma sotto i 60 per aspettativa di vita.
RispondiEliminaSe qualcuno avesse avuto la stessa curiosità, posto che il mio grafico è uscito fuori un po' diverso, dovrebbe essere il Sud Africa.
Eliminasalve prof, le invio un pensiero del gruppo di amici con cui condivido le sue idee.
RispondiElimina“Il potere logora chi non ce l’ha” diceva il gobbo; ma a quanto pare, forse, non è sempre vero. La distruzione della destra in Italia non sembra essere avvenuta per cause naturali. Certe leggi e certe decisioni se non fossero state prodotte e prese (cioè se un po’ di modestia fosse improvvisamente piovuta sulla Lombardia) magari, forse, chi lo sa… si potrebbe anche ipotizzare che… certe sentenze della Cassazione non sarebbero state così… accelerate. Ma siccome la modestia non è mai piovuta un po’ di potere ha strabordato (assecondando certamente l’indole del personaggio in questione). Si era già passati ai deliri di potere da un po’ quando il vaso si è scoperchiato e gli eredi mancano gravemente al punto che il protagonista da quelle parti è sempre “il principale esponente dello schieramento avversario”.
Certo a sinistra certi personaggi non si vedono all’orizzonte se consideriamo la totale mancanza di “mensura” (vedi regola S.B.): il cazzaro si impegna ma certi livelli sono comunque lontani. Tuttavia grazie alla compiacenza di certi ex comunisti e democristiani il PD al potere ci è arrivato e ci sta. Forse non con pieno merito e titolo (visto il recente referendum) ma di fatto c’è. Se si pensa a chi è nel circolo del PD del nostro paesino il moto è: mi voto par Rensi parchè so stufo de perdare. Questa è chiaramente, ingenuamente, poveramente sete di potere. Parte consistente del PD è soddisfatto di essere al governo perché ci gode, perché B. ha governato troppo e se Renzi se n’è andato adesso c’è un altro papa. In dispetto ad un’opinione pubblica che vorrebbe votare, e ad un popolo alla fame, non si fa autocritica perché non la si fa mentre si è al potere. Meglio andare avanti per la stessa strada tanto il sedere è comodo. C’è da chiedersi se ci sarà più da perdere o da guadagnare per strada…
OT (mi scuso prof, ma certe fonti di ispirazione sono irresistibili) - Estrapolando qua e là:
RispondiEliminaGiavazzi, Corriere della Sera, 13 dicembre 2016:
“Non aver capito quanto fosse urgente dare stabilità alle nostre banche è stato forse il maggior limite del governo di Matteo Renzi. Quanti voti ha perso, un anno fa, quando il Consiglio dei ministri approvò il decreto - proposto da Bankitalia e Ministero dell’Economia - per salvare quattro banche del centro-Italia azzerando, oltre al valore delle azioni, anche i titoli subordinati detenuti da oltre 10 mila piccoli risparmiatori in molti casi raggirati da quelle banche? È stata singolare e ben poco lungimirante la scelta dei governi degli ultimi anni di lasciare macerare i problemi delle nostre banche. […] La vicenda del Monte dei Paschi di Siena è emblematica. Avrebbe anche significato spiegare agli italiani perché, quando l’Unione Europea propose la direttiva sul bail-in, governo, Parlamento, Consob, Banca d’Italia, tutti la accettarono senza fiatare e soprattutto senza spiegare ai risparmiatori che dal giorno dopo alcuni loro investimenti sarebbero stati meno sicuri. Il governo di Paolo Gentiloni rischia oggi di ripetere quegli errori. Anche perché il ministro dell’Economia è il medesimo che un anno fa propose quel decreto e che da quasi tre anni spera che vi siano investitori internazionali disposti a mettere cinque miliardi di euro nella banca senese”
Giavazzi, Corriere della Sera, 27 dicembre 2015:
“Sulle banche il governo Renzi ha preso tre buone decisioni. […] La seconda buona decisione è il decreto del 22 novembre. In quel decreto il governo ha deciso di valutare i crediti inesigibili delle quattro banche chiuse a poco meno del 18% del loro valore nominale, cioè al prezzo al quale essi oggi possono essere venduti sul mercato. […] La terza buona decisione, infine, è stata di non violare le regole europee sugli aiuti di Stato e quindi non usare il Fondo di garanzia sui depositi per salvare azionisti e obbligazionisti delle quattro banche chiuse, rimandando i casi di truffa evidente ad un intervento pubblico separato. […] L’eventualità che un intervento sia giudicato un aiuto di Stato rende la banca molto difficile da vendere perché pochi acquirenti se ne assumerebbero il rischio. Decisioni che vanno nella giusta direzione, quindi.”
Così, tanto per decontestualizzare a scopo ludico. E se pure qualche lieve incoerenza ci fosse, coi tempi che corrono stai a guarda’ il capello...
I più attempati certo ricordano pubblicità (caroselli?) di Marenco, il quale diceva:
RispondiElimina"Meglio vivere bene che vivere male"
e già sembrava il massimo.
Ma quelli erano tempi seri, non gravi.
La dott. Grazia Graziella batte Marenco trilioni di volte a zero.
E sono tempi gravi per moltissimi, in continuo aumento.
Certo che avere un quadro completo è abbastanza disturbante a livello esistenziale. Non scambierei mai il mio disagio con l'ignoranza piddina, sia chiaro. Aver letto il Tramonto a 17 anni mi ha cambiato la vita: ora ne ho 21 e mi rendo conto di avere una coscienza politico-economica tale per cui sono io a spiegare quel che sta accadendo a persone che hanno due o tre volte i miei anni. Già questo genera del disagio, ma non è l'elemento più disturbante.
RispondiEliminaMi disturba davvero osservare come riescono a far sembrare tutto così fottutamente necessario e inevitabile. Un giorno ci informano che la vita dopo una certa età ha meno valore, che la coperta è troppo corta e dobbiamo decidere da che parte tirarla, dalla parte dei giovani o dalla parte dei vecchi. E così, magari parlando con qualche conoscente, presto sentiremo affermazioni dette con un certo qual tono eroico, come di chi ha il coraggio di dire le cose più spiacevoli in onor del vero, secondo cui dovremo far morire un po' prima i nostri genitori e i nostri nonni per poter vivere noi. E anche questo verrà accettato passivamente, si infiltrerà nelle menti e diventerà di dominio comune, perché nessuno in questo Paese, eccetto chi ha letto i suoi libri, si rende conto che tutto ciò non solo non è inevitabile, ma è stato il frutto di una precisa scelta politica.
Io non posso che ringraziarla per tutto il suo lavoro. La verità, però, non è senza malessere. Fino a pochi anni fa non immaginavo che il mondo fosse ridotto così, governato dalle menzogne di un capitale che piuttosto che distribuire parte della sua remunerazione arriva a sacrificare interi popoli e generazioni. Dietro al capitale ci sono persone, in fondo. L'immagine di uomo che ne esce è davvero inquietante.
Nella fretta di pubblicare da tastiera pc non ho fatto in tempo a rendermi conto di non essere poi così tanto OT...
RispondiElimina"Odiare i mascalzoni è cosa nobile"
RispondiEliminaMarco Fabio Quintiliano (Calagurris 35 d.C. Roma 96 d.C.).
Questo post si inserisce a pieno titolo nell'elenco dei ceffoni presi in pieno viso che ti svegliano dal torpore.
Si dobbiamofareleriforme perché “ce le chiede l'Europa, ce le chiedono i mercati, oggi c'è la globalizzazione, oggi c'è la Cina, oggi c'è il debitopubblicobrutto”.
Poi leggi post come questo, sorretto dai dati, e scopri che gli italiani e gli ungheresi hanno i debiti pubblici più sostenibili d'Europa, scopri che l'Italia ha un ingente avanzo primario che non si è particolarmente ridotto nemmeno durante la recessione, scopri che gli italiani potrebbero mangiarsi viva la globalizzazione a colazione.
Poi ascolti i giornalisti che descrivono il tuo paese come il peggiore del mondo, che la globalizzazione ci schiaccia, da soli siamo troppo piccoli per affrontarla e quindi dobbiamo cedere sovranità ad autorità superiori. A quel punto è difficile non odiare i tuoi simili.
Bisogna eliminare questa classe dirigente, ma vedete come stanno incollati agli scranni.
Elimina"Posso infatti amare la ragione in chiunque,
Eliminaodiando però lui a buon diritto,
perché usa male di quel bene che io amo."
Agostino Aurelio
Qui, poi, di ragione non c'è nemmeno l'ombra, sicché potremmo ipotizzare il doppio della dose. Eppure preferisco, più che cedere all'odio che deturpa anche se stessi, continuare a ricorrere all'ancor più nobile disprezzo.
stavo leggendo un passaggio sul diritto ingiusto e mi è venuto in mente goofynomics: "Il diritto è ingiusto quando, invece di combatterle, avalla o addirittura promuove pratiche sociali lesive della coesistenza, ad es. quando avalla dissimmetrie sociali"
RispondiEliminaF. D'Agostino
Grazie del bel post Professore.
RispondiEliminaSono andato a leggere la pagina 72 del report da cui ha tratto il grafico (http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/eeip/pdf/ip018_en.pdf).
Ud una prima veloce lettura mi è sembrato tutto contradditorio perché mi ha confuso la frase "Italy....... that
do not give rise to long-term sustainability..".
Ma come, mi sono detto, siamo nel quadrante migliore, unici ad esserlo, e ci dicono che non da luogo a sostenibilità nel lungo termine? Dove sta l'arcano?
Ho riletto più lentamente e mi sono accorto di aver tralasciato il sostantivo a cui si riferisce la sustainability: "Challenges".
Ah! ecco che torna, ma che modo subdolo di esporre.
In pratica per dire che la posizione dell'Italia è ottima in partenza e sostenibile nel futuro, i signori della Commissione Europea la mettono cosi:
"l'Italia è in una posizione budgettaria che non da luogo a sfide di sostenibilità nel lungo termine".
Non era più semplice scrivere che la sostenibilità attuale e futura è, alla luce dei dati attuali, assicurata?
Si vede che proprio "gli rode er c...." dover attestare che noi, proprio noi, siamo gli unici a non avere problemi!
Fra l'altro molto interessante, per spiegare il perché del ns posizionamento, è il grafico "Graph 4.6: The S2 sustainability indicator and its components" alla pagina precedente.
Disaggregando le voci che portano al posizionamento di sintesi emerge chiaramente il ruolo del "initial budgetary position (IBP)" che nel post lei giustamente ricorda.
In questo grafico noi siamo, ovviamente, in prima posizione, ma, anche qui, anziché spendere una parola a favore del ns paese (ad esempio facendo notare, appunto, la IBP), unico con posizione sostenibile, si preferisce mettere in evidenza questo:
"Besides the distinction between the two subcomponents
(IBP and CoA), Graph 4.6 makes
it possible to further quickly visualize, by country,
the disaggregation of the S2 ageing cost
component into pensions, healthcare and long-term
care and other determinants (education expenditure
and unemployment benefits, see also Table 4.5). It
emerges that the health and long-term components
always contribute to raise the sustainability gap for
all member states, going from 0.4% of GDP for
DE and BG to 3.4% of GDP for the NL"
D'altra parte non si può fare a meno di dire che:
"On the
other hand, the pension expenditure contributes to
reduce the sustainability gap in eight countries
(DK, EE, FR, HR, LV, ES, IT and SE) by more
than 0.5 pps. of GDP".
Come si vede del fatto che siamo uno dei pochi paese (insieme alla DE, alla IE ad alla LU) ad avere un avanzo primario nessuna parola. Bisogna guardare bene il grafico per accorgersene.
Mi consenta di chiudere con un appello a qualche politico che (spero) abbia letto il post: ma perché non usate e spendete questo nostro ottimo posizionamento per la vostra campagna politica, da qualunque parte essa sia?
Se da un pulpito così accreditato (la Commissione EU) viene questa notizia, usiamola per ribattere a chi denigra, costantemente e unilateralmente, il nostro Paese (Giannino e Boldrin primi fra tutti...).
Grazie ancora.
Considerato che i detentori di pensioni medie e medio-alte costituiscono la base elettorale del PD (vedi risultati del Referendum costituzionale), sarà interessante notare quale sarà la loro reazione agli "interventi" prospettati dal nostro...
RispondiEliminaPiù la ascolto e più mi convinco che lei voglia soprattutto evitare una catastrofe: quella che l'euro ci faccia precipitare nella violenza collettiva. (Piano piano ma ci sono arrivato).
RispondiEliminaMA QUESTO CHIARISSIMO LUMINARE, HA CONSIDERATO GLI EFFETTI COLLATERALI LEGATI ALLA DIMINUZIONE DEI CONSUMI E DEGLI EFFETTIVI RISPARMI NETTI CHE CI SAREBBERO DOPO IL TAGLIO IN TERMINI DI MINORI ENTRATE TRIBUTARIE DIRETTE ED INDIRETTE? NON SOLO, INSIEME AL TAGLIO PENSIONISTICO, DOVRANNO ULTERIORMENTE TAGLIARE LA SPESA SANITARIA CHE TENDENZIALMENTE AUMENTEREBBE.
RispondiEliminaALTRO EFFETTO COLLATERALE PERSONALE POTREBBE ESSERE QUESTO!
NON E' UNA NOVITà CHE BOERI CONFONDA SEMPRE I RISPARMI LORDI CON I RISPARMI NETTI OTTENIBILI; LO FECE ANCHE CON LA FAMOSA IPOTESI DESCRITTA SU "LA VOCE", LO FECE ANCHE QUANDO SOSTENEVA DI POTER TROVARE 200 MILIONI (EPOCA PRODI) TAGLIANDO GLI STIPENDI OLTRE I 120.000 EURO. EINAUDI GLI FA UNA SEGA A BOERI!
LA VEDO SEMPRE PIU' BRUTTA.
In Germania a merdia non se la passano meglio...
RispondiElimina"Ovunque la gente confonde quello che legge e sente sui merdia con le notizie".
RispondiEliminaAnonimo in un WC piazzola autostrada.
Se non lo scopriremo vivendo vorrà dire che lo scopriremo riposando.
RispondiEliminaA proposito di pluralismo, mi ha fatto ricordare quando nella bellissima estate del 2007 andai a seguire alcuni seminari a Poitiers con altri studenti dell'università di Siena. I ragazzi della delegazione tedesca ci spiegarono con l'aria di chi l'ha scampata grossa che giustamente nel loro paese il governo stava procedendo con importanti tagli a ridimensionare il welfare, non più sostenibile, visto che per un polacco era meglio stare da loro a riscuotere la disoccupazione piuttosto che lavorare nel proprio paese. In effetti anche da noi in quel momento si parlava della Germania un po' come il malato d'eurpopa. Quindi il copione è ben collaudato, si bombarda la vittima con la narrazione del carnefice finché non è essa stessa a chiedere di prendere la medicina. Anche per questo la faccia da pacioccone di Gentiloni mi spaventa un po'.
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto capire Prof.
A Boeri e a molti italiani poi io vorrei mettere in luce una cosa che ho sempre pensato ma nessuno dice mai: ma questi signori anziani con la pensione d'oro, dico io, finchè lavoravano, magari, lo Stato ha fatto delle Trattenute di platino in busta paga e loro hanno fatto dei Versamenti di diamante, per avere le Pensioni d'oro. O no? Penso che anche a loro mentre lavoravano saranno girati i maroni (di bronzo) quando leggevano la busta paga. Avrebbero fatto volentieri un intevento perequativo al sedere dell'allora ministro delle Finanze, I suppose.
RispondiEliminaFermo restando che i meccanismi di calcolo della pensione sono superiori ai miei limiti ma soprattutto DI MOLTO superiori al tempo che vorrei / potrei perderci, forse quando si parla di pensioni d'oro da qualche parte qualcuno dimentica versamenti tipo cascate del Niagara nelle italiche casse, o no?
Magari suppongo male io.
in realtà, dipende.
EliminaStudiarsi differenza fra pensione calcolata con metodo retributivo e pensione calcolata con metodo contributivo e, nel secondo caso, la percentuale di contribuzione.
Nel primo caso, il pensionato ha preso come pensioen una percentuale della media degli stipendi degli ultimi anni di vita lavorativa, a prescindere dai contributi versati durante la vita lavorativa tutta.
Nel secondo, la pensione dipende effettivamente dai contributi versati.
Per chi ha cominciato a lavorare nel 1996 vige il contributivo puro.
Per chi ha cominciato a lavorare prima del 1977 o che comunque aveva 18 anni di contributi nel 1996 (magari tramite riscatti di lauree o altri "abbuoni" che ci sono stati nel tempo)si applica il retributivo e sono, quindi, la maggioranza degli attuali pensionati.
Per chi nel 1996 aveva meno di 18 anni di contributi c'è un sistema misto.
Non si può dire a prescindere se chi ha una pensione "d'oro" (e sarebbe da discutere cosa significhi "d'oro") abbia versato contributi proporzionali a questa o no (ma si può supporre che la maggioranza non l'abbia fatto, semplicemente perchè la maggioranza dei pensionati ancora oggi è di tipo retributivo, per motivi meramente anagrafici e di cronologia dei sistemi)
io sto con Boeri perché così diminuiranno le file alla posta.
RispondiEliminaOT (chiedo ancora venia se possibile)
RispondiEliminaQuesta cosa che ho appena letto qui e che mi era completamente sfuggita (ma possibile che sia passata così sotto silenzio?) è TROPPO, TROPPO DISGUSTOSA:
"Ci sono nove deleghe del precedente governo non ancora approvate e che dovrebbero essere convertite in legge entro il 15 gennaio prossimo (per le deleghe che supereranno quella data sarà necessaria una proroga votata dal Parlamento). Molti dei nove testi, semplicemente, salteranno. Tra questi, “il reclutamento”: prevede che per tre anni i docenti in prova siano pagati con contratto di apprendistato. Lo stipendio mensile sarebbe intorno agli 800 euro invece dei 1.350 di base."
Poi qualcuno dice che non mi devo incazzare... come, come ci si può non imbufalire di fronte a cose del genere? Tre anni, dico tre anni di lavoro in 'prova' praticamente a metà stipendio! Queste merde stavano per far passare una zozzeria del genere - e non è ancora detto che non lo facciano - dentro a un cazzo di decreto delegato, e nessuno diceva niente, e chi scrive l'articolo non si scompone di una virgola! Spero vivamente di essere io a cadere dal pero, e che almeno gli insegnanti una tale oscenitàg l'abbiano avuta ben presente quando hanno votato al referendum.
Il corpo docente e' poco scusabile. Avevano strumenti culturali nonche' tempo per coltivarli, sicurezza lavorativa, perfino un pulpito ed un'influenza sui loro giovani. Ma niente, si vede che vincon sempre Santa Verdura Finche' Dura e SS Cazzi Miei.
EliminaHo difficoltà a darti torto. È che la voglia di sentirsi meno soli (e quindi inerti) nella consapevolezza razionale di quello che accade crea facilmente dei miraggi. Ma voglio comunque illudermi che il tuo giudizio sia troppo severo: l'idea che una porcata come questa abbia lasciato gli interessati del tutto indifferenti solo perché, pur riguardandoli come categoria, tocca 'solo' i nuovi assunti, è per me troppo nauseante per mandarla giù senza forze di stomaco.
EliminaOT rispetto al tema del post.
RispondiElimina"Chi non ha mai avuto la tentazione, vedendo quei semplici pezzi di carta colorati , di stamparne a profusione per soddisfare ogni piccolo capriccio nasca nei nostri pensieri?"
Piece liberamente tratta da una performance apparsa oggi nella sezione poetico-economica di uno di quei giornali così allegramente mantenuti con il nostro involontario contributo (qui rinominati non a caso merdia).
Non riporto il link perché non vale la pena.
Boeri almeno ha uno scopo.
Questo svilisce solo la sua professione.
Io la vedo cosi:
RispondiEliminaLa riforma delle pensioni della piagnona l" è fatta.
La riforma del lavoro del pupazzo è fatta.
Ora la prima sposta in avanti continuamente età pensionabile la seconda non ti concede più di fare un anno di contribuzioni pieno e ne devi fare due.
Quindi morti quelli che la pensione la prendono inizierà un periodo in cui la spesa pensionistica in italia sarà sempre più bassa e sostenibile.
Sarà sostenibile perche per persone come me che hanno 45 anni e da poco licenziati con 29 anni di contribuzione, per arrivare a altri 16 anni di contribuzione piena con il lavoro interinale devo campare fino a 90 anni.
Quello che serviva lo hanno fatto, quello che dicono ora è per distogliere attenzione da quello che hanno fatto e far paura a i poveri pensionati di oggi per poi dire che li hanno aiutati.
Fine dei giochi.
È così come dici. Punto (direi)
EliminaAllora che si fa? Coltiviamo patate?
Eliminanon c'e' abbastanza terra...
EliminaOfftopic: nel caso fosse sfuggita, segnalo questa perla sul tema: "Uscire dall'euro con referendum abrogativo": http://www.aldogiannuli.it/proposta-referendum-euro/
RispondiEliminaIo ho qualche dubbio sulla linearità del grafico di Boeri (correlazione reddito/sopravvivenza). Per il poco che ne capisco sembra trascurare la distinzione tra sopravvivenza in buona salute (relativamente "costosa" per il sistema) e sopravvivenza non in buona salute. Nei sistemi con alta presenza di welfare la sopravvivenza non in buona salute è molto alta (e molto costosa). La premessa, cioè che abbattendo le pensioni si abbatta la sopravvivenza e QUINDI i costi per il sistema, rischia di essere sbagliata e di produrre in realtà l'effetto opposto... Non a caso, in questi termini, è in corso un feroce attacco al Servizio Sanitario (facendo sì che si abbassino i tassi di sopravvivenza in cattiva salute), necessario a garantire la correttezza della premessa di Tito. Quindi oltre all'attacco al sistema previdenziale, è necessario portare a termine anche l'attacco al sistema sanitario. Attacco al quale collaborano allegramente, ma ancora saltuariamente, i vari merdia con le narrazioni sulla malasanità pubblica... il peggio deve ancora venire, tutto si tiene...
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/I_viaggiatori_della_sera
RispondiEliminaProfessore mi rendo conto che rischio insurrezioni popolari e linciaggi virtuali ma "si vive una volta sola":
RispondiEliminaMi chiedo come mai il nostro sistema pensionistico dovrebbe essere così "sostenibile" visto che (mi risulta, ma sbaglierò sicuramente) i conti dell' Ente erogatore sono più che mai in rosso!?
O forse il nostro sistema pensionistico sarebbe "sostenibile" ma se fossimo fuori dall'€U ?
Conosco (per vicende a me vicine) tante persone (ex telefonici, ex lavoratori per aziende dell'energia elettrica, ecc.) che sono in pensione regolarmente dall'età di anni 53-54 percependo da ex operai (non specializzati) o da ex impiegati di base pensioni vicine ai 2.000€; questo, purtroppo, mi è sempre sembrato (e mi sembra) un insulto se paragonato a quanto oggi accade e a quanto accadrà ai futuri pensionati.
Detto questo non toglierei un solo centesimo di € a NESSUNO ma qualcosa che non quadra mi pare che ci sia.
Oggi è facile documentarsi.
EliminaPur avendo dovuto lavorare i 41 anni e 7 mesi previsti dalla legge Fornero per poter accedere al pensionamento, non riesco ad accettare che si citino sempre i vantaggi dei "baby pensionati" che hanno usufruito dei prepensionamenti e non mai i vantaggi che le aziende che hanno privatizzato hanno usufruito dal prepensionare, oltre che i vantaggi delle aziende che poi le hanno acquistate come nel caso dei Monopoli di Stato, e della citata nel commento Telecom Italia. e a proposito di Manifatture tabacchi, la manifattura di Bologna fu acquistata dalla multinazionale Britannica Italiana Tabacchi S.p.A. facente parte di British American Tobacco Holdings (UK) Limited (BAT), e poi in seguito è stata acquistata dalla Regione Emilia Romagna. Qui si può leggere una bella storia, di cui si parla ben poco: http://bur.regione.emilia-romagna.it/dettaglio-inserzione?i=ed669883504944ebb200347ffd760595
Elimina