venerdì 29 maggio 2015

Comunicazzione di servizzio



"Bagnai leghist... No, aspetta: contrordine compagni: Bagnai sellinooooooo!"

E l'ellisse si chiude.

Che tristezza i wuminkià!

Sono invece lieto di rivedere Valerio (Alessandro e Gianni li vedo più spesso, soprattutto il primo), e di conoscere Sardoni, del quale alcuni studenti mi hanno parlato in termini umanamente e didatticamente molto positivi.

Già mi pregusto le contorsioni logiche con le quali avendo lui prima della crisi capito esattamente qual era il problema (di fatto arrivando molto prima di me alle conclusioni alle quali io sono arrivato molto dopo: la flessibilità come condizione necessaria ma non sufficiente), per onore di bandiera verrà a difendere il regime che SEL per ora appoggia, dicendo che "un altro euro è possibile", che "la colpa è dell'austerità", e che c'è stata una grande moria delle vacche.

Tutto comprendere è tutto perdonare, ed è anche un po' rompersi i coglioni.

Ma cosa non si fa per gli amici!

(...se poi invece ritenesse di stare decisis, allora magari lo invitiamo al Goofy...)

49 commenti:

  1. Quindi l'hanno chiamata alla fine...
    Giusto per curiosità (già m'aspetto un cestinamento del commento o un FATTI I C****ITUOI), l'ha chiamata uno importante (dirigente del partito?) o uno tipo Andrea Colletti? Solo per capire a che punto è arrivato il processo di pentimento della sinistra (col culo degli altri) italiana.

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    1. Non hai capito un cazzo (ma non sei il solo). Invece di dare retta a quei quattro porci fascisti dei wuminkià, fai due cose: [1] clicca su quelle porzioni di testo in colore diverso. Si chiamano "link", che vuol dire collegamento, e ti porteranno indietro nel tempo, al 2012, quando gli imbecilli dicevano "Bagnai sellino". E tu dirai: "Ma oggi dicono Bagnai leghista!" E io ti dirò: "Ma non c'è mica un unico modo di essere imbecille!" [2] naviga un po' per il blog. Vedrai quante volte ho incontrato "la sinistra": Ferrero, Gianni, Bellofiore,Fassina, ecc. E i wuminkià? Eh, quelli vorrei poter sperare che qualcuno li paghi. Invece no.

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    2. Ah, scusa, fermo restando che "alla fine" non c'entra nulla, perché fin dall'inizio ho avuto una costante e relativamente proficua (per me) interlocuzione con la sinistra, denigrata dai perdenti di sinistra (quelli che erano stati tagliati fuori dal mio ingresso sul mercato dell'opinione: una minoranza rumorosa di colleghi cialtroni e intellettuali da due soldi al mazzo), vengo a risponderti nel merito.

      L'incontro è stato voluto da Gianni Melilla. Per soddisfare il tuo bisogno di pettegolezzo, alla conferenza di Fassina e La Malfa (se mi segui sai quando e dove) volevano presentarmi Vendola ma ho svicolato. Non mi interessa. Ovviamente, niente di personale: è una mancanza di interesse politico, e anche un certo istinto su chi non è possibile recuperare a un discorso razionale di difesa dei valori democratici (come quello di avere un governo che sia espressione mediata del processo elettorale, e non espressione immediata della BCE). In questo senso ritengo Vendola (come Bersani) irrecuperabili e disposti a mandare al macello i propri seguaci pur di non ritrattare. Un vero peccato, perché significa la dispersione di un patrimonio di impegno politico che meriterebbe di essere valorizzato. Ma questo presuppone che lo si sottragga alla propaganda.

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    3. Grazie, il desiderio è stato soddisfatto.
      Però non è stato una banale richiesta di informazioni da sbandierare con fare di chi la sa lunga, perché il pettegolezzo, si sa, in politica serve a questo, a farsi belli. Non voglio spettegolare. Non ho molte occasioni per farmi bello in questo senso, per varie ragioni anche dovute anche alla qualità degli interlocutori.
      Vede, quando sarà io dovrò decidere per chi votare, me lo dice lei poi che se qualcuno vuole fare un discorso serio su sull'€ da qui deve passare (dove per 'qui' lei intende la sua mail, ma penso che io come molti intendiamo canali un po' più aperti). E io poi come faccio a sapere se vogliono fare un discorso serio se non mi dice se sono passati?

      É arrogante come discorso lo so, ma uno come me capisce con una certa frequenza di non capire un cazzo, e questo dovrebbe farmi anche interrogare sulla mia utilità qui (forse posso essere utile fuori di qui, nella caccia al piddino, lì grazie a voi vado bene anche da solo). Il fatto è che come elettore valgo quanto un altro qualunque utile premio nobel, a patto che questo non abbia modo di esporsi per fare propaganda elettorale (in tal caso il suo voto, anzi la sua intenzione di voto, vale un po' di più). Posso sembrare anche patetico, le assicuro di non sentirmi offeso, ma sapere che un importante parlamentare come Melilla intraprenda un dialogo anche con lei mi fa sentire meglio. Caso mai la mano un giorno mi cadesse sul simbolo di SEL ora posso sperare che non avrò fatto del tutto una cacchiata.

      Grazie ancora.

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    4. Non è così. Semplicemente NON È così. Melilla non intraprende nessun percorso: è programmato per essere "europeista", cioè per aderire al populismo eurista, e a quello aderisce. Ma se anche NON fosse così, cosa cambierebbe? Intendiamoci: gli fa onore promuovere un dibattito. Si può pensare che non abbia senso parlare solo con chi già la pensa come te. Io ho una visione più complessa, non ho il feticismo del contraddittorio, che, fra persone con preparazioni molto diverse, è semplicemente un altro modo per buttarla in vacca (come spiega bene Giacché ne "La fabbrica del falso"). Quindi ad oggi votare SEL è una cazzata, ma attenzione: se lo misuri col tuo metro. Solo che il tuo metro è quello giusto? C'è un metro giusto?

      Secondo me no.

      C'è COMUNQUE un partito unico, solo la Lega si è distaccata dal PUDE ma capisco che sia inaccettabile e ho già detto ampiamente che non la voterei (voterei Claudio Borghi anche se si candidasse nella Lista Kappler, ma questo è un altro discorso). Quindi se il tuo metro è "voto contro l'euro", il voto a SEL è una cazzata.

      C'è però chi sostiene che l'importante sia indebolire il PD di Renzi, per cui ben venga il voto a SEL (lo fa Giannuli). Il ragionamento fila. Ma d'altra parte, se Renzi piglia la legnata, si ridimensiona e viene a patti con la minoranza interna, e questo ovviamente ritarda l'esplosione delle contraddizioni interne al PD (quelle provocate dal suo essere il partito dell'establishment), e lo fa tanto più quanto il voto "anti-renziano" è europeista (cioè dato, ad esempio, a SEL). In questo senso sarebbe più efficace un voto dato alla Lega (che io comunque, come ho detto, non darei). Se vuoi votare contro l'euro a sinistra c'è solo Marco Rizzo. Punto. È l'unico che dice le cose come stanno (anche se non è certo l'unico a sapere come stanno le cose). Poi però ti becchi l'imprenditore come nemico, una partizione in classi tardo-ottocentesca, e "famo la rivoluzione" (senza riuscire a spiegare troppo bene perché la precedente ha fallito).

      Capisci perché mi innervosicono certe curiosità da retroscenista dei poveri? Perché sono la quintessenza della futilità e dell'irrilevanza. Sei adulto e maturo, la tua strada la devi cercare e trovare da te, io non posso né voglio dirti nulla che ti influenzi sulla base di evidenze aneddotiche come "chi ha organizzato il tale incontro". Aprite i cazzo di occhi: la gente che avete davanti dovreste vederlo com'è, no? Avete veramente bisogno che ve lo dica io?

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    5. Vabbè, però vediamo di stringere:
      non votare non ha senso. Chi non vota ha perso per definizione. Il PD e FI sono il male assoluto, Sel è comunque per l’Euro, La Lega è contro l’Euro ma non va bene lo stesso (non ho capito perchè). MArco Rizzo porta a divisioni tardo ottecentesche (e concordo, per questi il conflitto è il fine, non il mezzo per ottenere qualcosa). Chi rimane? Siccome non voglio fare il filosofo in astratto, ho deciso che per questa volta voterò M5S non perchè mi entusiasmi ma perchè è l’unico partito in cui vedo elementi reali e non salottieri di rottura col vecchio sistema. Se sbaglio la prossima volta cambierò.
      Altra cosa. Io non mi ritengo particolarmente intelligente nè informato, diciamo da 6,1/2 ma neppure troppo fesso; scrivere un post e leggere quello che scrivono gli altri mi fa piacere ma mi costa tempo e anche un certo impegno, per cui vorrei sapere in anticipo quali sono (SE ci sono) i criteri in base ai quali un post viene lasciato passare. Perchè se continuo a vedermi cassati senza ragione post che a me sembrano civilissimi (anche se critici) impiegherò il mio tempo altrove. Grazie.

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  2. Fono Ficuro che Farà un incontro intereFFante!

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  3. sempre quel mio amico per cui era giusto segare la spesa pubblica ma non quella dell'ente per cui lavora, ammirava ieri sera Stiglitz (su Repubblica) perché la soluzione ai problemi della diseguaglianza sarebbe una bella patrimoniale.
    Mi chiedo se valga la pena intervenire e spiegare che le cose non stanno in questi termini ed essere insultati (sì, non sanno una mazza e insultano).
    La miseria spirituale non mi riguarda

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    1. In tema di patrimoniale vale la pena di provare a spiegare solo se si e' sicuri di essere capaci di evitare lo scontro fisico.
      Io ora evito accuratamente di spiegare a parole (meglio scriversi sui social) perche' in una occasione sono arrivato ad un passo dal menare le mani col 'cazzone' (piddino) di turno ed oggettivamente non e' questo il modo per arrivare alla persuasione dell'interlocutore.
      Il discorso potrebbe cambiare in caso dovessi rivivere l'esperienza del famoso prelievo sui cc del 6 per mille, in cui ricordo ancora che dovetti pagare la tassa sull'importo degli assegni circolari con cui avevo acquistato casa nello stesso giorno di entrata in vigore del provvedimento (all'epoca si tasso' il saldo contabile e non la disponibilita' dei cc).
      Se si arriva alla patrimoniale verra' quasi certamente fatto il calcolo dell'esproprio sul saldo del cc di 6/12 mesi prima oppure sulla consistenza media nell'anno precedente della somma del cc, del deposito titoli e degli eventuali conti risparmio.
      Questo per evitare che i correntisti, fiutato il vento, si rechino in massa nei giorni precedenti a staccare carnet di piccoli assegni circolari intestati a MM (solo per vuotare il conto e sfuggire alla tosatura su base 'saldo contabile').

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  4. A proposito di 'un altro euro è possibile' basta chiedere a quella persona non proprio simpatica, ma di una onestà intellettuale cristallina che si chiama Volfango Schäuble. Ha detto con serenità e obiettività: i Greci vogliono stare nell'euro, ma non vogliono l'austerità. Pare che non si possa, a detta di Schäuble. E pare quindi proporre il semplice aut aut ormai noto: se non vuoi l'austerità, devi uscire dall'€. Ecco, tanto per non perdere troppo tempo durante la discussione

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    1. Ora che Volfango e d'accordo con Alano (Parguez) credo che in effetti avendo di fronte un interlocutore di area MMT si possa tagliare abbastanza corto. Purtroppo quando la politica ci si mette di mezzo sappiamo (tu meglio di altri) cosa succede. Che poi è il motivo per il quale alla fine una certa politica viene tolta di mezzo.

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    2. https://www.youtube.com/watch?v=3Ds-vbOGCMc

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    3. Credo che il video precedente illustri perfettamente la situazione di SEL e degli altri gruppetti della galassia de sinistra,sia per quanto riguarda i temi che per l'atteggiamento.

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    4. @Pierluigi Lecce
      Lo storico: "Cioècazzoallimitecompagninellamisuraincui...".

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  5. sel è il male assoluto.
    anche peggio del pidiota.

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    1. Sono d'accordo. Rispetto alle questioni europee SEL è il male assoluto. Però con SEL in tre anni ho avuto tre occasioni di dialogo, che nessuno ricorda, ovviamente, perché fa comodo solo ricordare la mia dichiarazione di voto per Claudio Borghi alle europee senza averla letta, allo scopo di non entrare nel merito degli argomenti. Non entrare nel merito degli argomenti, a sua volta, serve a evitare la dura evidenza che la sinistra ha tradito. Il primo leader di sinistra che saprà ammetterlo e trarne le conseguenze in modo creativo farà filotto. Ma ci vuole cervello e gonadi.

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    2. schierarsi politicamente per un uomo de sinistra , cioè comunque dalla parte del lavoro dei più deboli , capisco che è un bell'impiccio .
      A me ora non mi riguarda: io sono leghista o più semplicemente sono attratto dal carisma, fatto di contenuti di intenti e onestà intellettuale, di borghi aquilini ( ma mi piace anche salvini sì un pò rozzo, perchè ancora giovane e non raffinato parlatore ,ma schietto e sto leggendo con interesse le proposte istituzionali di miglio )
      Auguri a tutti i de sinistra, spero che prima o poi si riconoscano in una qualche enclave , ma sarà dura poichè il bagnai che sarebbe, mutatis mutandis, il vostro borghi , per ora non vuole essere un referente politico , cioè insomma non lo si può votare...

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    3. "Ma ci vuole cervello e gonadi." Del cervello non so, ma le gonadi sono saldamente incollate alle poltrone e nessuno pensa ad un semplice solvente.

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  6. @Eni

    Alternative?
    Credo che sia necessario dare fiducia (limitata e subordinata all'onestà intellettuale ) a chi accenni ad un dialogo.
    Il problema è grosso, il pericolo sempre più vicino e non ci si può permettere di lasciare nulla di intentato.
    Le fregature sono sempre possibili, ma che dobbiamo fa', anch'io mi fido poco visti i precedenti ma il prof. ha la vista un tantino più lunga della nostra.
    Fidati di lui.

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    1. Certo che non si lascia nulla di intentato ma il Prof. ha detto sopra che gli incontri sono iniziati nel 2012.......

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    2. Cosa ti devo dire: ognuno ha i suoi tempi (che beninteso non possono essere eterni) vuoi per testardaggine, vuoi per incapacità di comprendere, vuoi per tanti motivi non tutti comprensibili.

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    3. Alternative ?
      Nessuna. Si può fare nulla. Il contadino semina per il futuro, sa bene che i frutti se li godranno altri quando lui non ci sarà più.

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  7. Ma allora i soldi (i pochi rimasti) dove sono finiti?
    In Germania i capitalisti tengono bassi i salari per essere competitivi e vendere all’estero e la Germania ha un grosso attivo commerciale di cui però non beneficiano “i tedeschi” ma i capitalisti tedeschi in quanto i lavoratori tedeschi sono anche essi delle vittime e rimangono dei pezzenti (pur godendo magari di qualche protezione sociale).
    I paesi periferici dell’area Euro sono in crisi e nessuna classe sociale se la passa particolarmente bene. I lavoratori guadagnano poco. Le aziende di conseguenza non riescono a vendere nè ai propri consumatori nè ai consumatori tedeschi ugualmente poveri. Si salva solo qualche azienda di nicchia che vende magari prodotti tipici in America.
    Quindi l’Euro è un trucco messo in atto non dal "grande capitale internazionale", in quanto i capitalsiti italiani francesi e spagnoli sono ugualmente fregati, perchè non riesconoa vendere, ma dai soli capitalisti tedeschi a danno del resto dell’Europa e dei lavoratori tedeschi. E tutti rimangono a guardare, lavoratori tedeschi compresi.
    Ho capito bene? E’ questa la sintesi del pensiero di Bagnai o ho tralasciato qualcosa?

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    1. Derossi, lei ogni tanto viene qui a trollare. Io la cauterizzo, poi lei torna. La sua sintesi allo stato attuale vale poco. Mi vuole fare la cortesia di leggere i miei testi, se vuole sintetizzarli, o no? Se lo fa, allora la sua sintesi varrà qualcosa: lo sforzo fatto per approfondire il pensiero che vuole sintetizzare. Se non lo fa, allora, cosa devo dirle? La sua sintesi varrà quanto il suo sforzo, cioè zero. E noi purtroppo dalla sua sintesi la valutiamo, ponendosi lei come "sintetizzatore". Ci sono tanti posti dove abbaiare alla luna...

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  8. Mah... Non credo che SEL sia il male assoluto (allora il bene chi è? La lega?). In qualche modo conserva un vago ricordo del conflitto tra capitale e lavoro. Il punto è che non si capisce chi è, cos’è, se c’è ancora. Organizza convegni ma il suo simbolo è scomparso dalle schede elettorali, i suoi uomini si presentano nelle varie Regioni (alleati peraltro col PD) sotto simboli nuovi e diversi. Si vuole nascondere? Si vergogna della sua storia? Ma così l’elettore rimane sbigottito. SEL una identità ce l’ha, non è ancora peggio votare una lista mai sentita solo perchè c’è la parola "sinistra"? Ho provato anche a chiederlo su un paio di apparenti forum ma non mi ha filato nessuno. Misteri del marketing politico.... Intanto si può votare qualcos’altro...

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    1. Quando Fassina si è espresso sulla Grecia il PD non lo ha attaccato, SEL sì. Lui non se lo aspettava. Io sì. Perché? Possibile che io abbia una sfera di cristallo? Sarei molto ricco e non starei qui a parlare con voi, no?

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    2. Che la sinistra (istituzionale, almeno) abbia tradito è icasticamente vero. E questo tradimento ha impiegato circa un mezzo secolo per perfezionarsi. Così almeno la vedo io. E nel frattempo ci sono stati gli exploit emblematici del discorso di Napoletano alla Camera del 1978, o la frettolosa svolta del 12 novembre 1989, fatta senza uno straccio d'autocritica per ricollocarsi nel "mercato" elettorale, ecc. Tutti segni del colossale conflitto d'interessi ormai consolidato tra un partito metamorfico che a parole sosteneva di fare gli interessi delle classi lavoratrici e quelli della classi lavoratrici stesse.

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    3. @Luigi Derossi

      Qui Firenze.
      Nell'incertezza (causatami dai punti interrogativi), domani voto Claudio Borghi (Lega). Stay tuned!

      (Alessandra/Cassandra da Firenze)

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    4. Per essere brutali: ma uno di una sinsitra raionale oggi chi deve votare?
      Io voterei Rifondazione. Ma questi poi sono estremisti, vedono l'azienda come il nemico, pubblicizzerebbero tutto (con tutto il corredo di corruzione ed inefficienza), difendono i fannulloni etc. Nel loro programma trovo solo la parola "anticapitalista" e mi può anche stare bene. Ma oltre il capitalismo cosa c'è? Glielo ho anche chiesto. Mi è arrivata la ricevuta di lettura ma non la risposta.
      Ci sarebbe il M5S se si ripulisse anche lui da alcune isterie. Vediamo che fa Civati. Da notare anche che Fassina Cuperlo e comapagnia parlano bene ma si sono guardati, almneo finora, dal seguilrlo.

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    5. Bene, Cassandra, molto bene. Sempre da Fiorenza

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    6. "Non credo che SEL sia il male assoluto (allora il bene chi è? La lega?). In qualche modo conserva un vago ricordo del conflitto tra capitale e lavoro. Il punto è che non si capisce chi è, cos’è, se c’è ancora."
      Appunto. E quanto forte può essere un partito che non ha un'identità ?
      I sellini che conoscono io si occupano solo di diritti civili. Ad una mia collega, contenta della cacciata di Berlusconi, le ho fatto notare che il racconto del 2011 va leggermente rivisto; le mando le dichiarazioni di Zapatero (quindi, nella sua testa, persona ineccepibile perché fa sposare i gay ), e lei mi risponde che se c'era stato un complotto contro B. gli dispiaceva non averne fatto parte. Ragionano così.

      Poi, a me ha colpito molto l'immagine dei lavoratori di Livorno che applaudivano Claudio Borghi.Leghisti razzisti pure loro?
      No. È gente che non vede più una sinistra. E non la vede perché non c'è.

      SEL somiglia molto all'UDC di Casini. Ah, Casini, che ha sempre lottato contro la disoccupazione (la sua). Ma senza aver citato mai Pasolini (ops)
      Questo è la versione pacata di ciò che penso di SEL.
      Ma solo perché non sono a casa mia. E anche perché quello che vorrei dire veramente sconfinerebbe nel penale.

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    7. SEL in qualche modo conserva un vago ricordo del conflitto tra capitale e lavoro?A vedere come si sono comportati su ILVA, Fiat e casi simili conservano solo un vago ricordo della legge di Say,barattano continuamente la qualità del lavoro e della remunerazione col numero degli occupati senza avere una vaga idea della correlazione tra le due cose.

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  9. Caro collega Bagnai, le sarei grato se mi spiegasse quale sia il motivo di linkarmi nel contesto di questa discussione. Non mi pare di averla mai apostrofata come sellino nè come leghista, ho solo dovuto mio malgrado notare quanto sia faticoso tentare di discutere con lei, cosa su cui alla fine penso che anche lei possa convenire. Ciò ovviamente non implica che io non mantenga un'alta considerazione dell sue competenze nel suo campo di specializzazione.

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    1. Non sono diversi solo i nostri ambiti di ricerca. È soprattutto diverso il metodo. Lei applica il metodo del "si dice", in base al quale tre anni or sono suggeriva che io fossi consulente di SEL. Oggi altri con lo stesso metodo mi attribuiscono la prima cosa passa loro per la testa. A questo titolo è citata qui: come esempio di un metodo che non condivido, anche perché, come ogni orbita, porta sempre allo stesso punto. Per non essere citato, le bastava non applicarlo. Mica gliel'ho chiesto io? Il web è ipertestuale, è il suo bello. Spero ritenga esauriente la risposta.

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  10. La conclusione dell’articolo di Tonia Mastrobuoni su LA STAMPA online di oggi, intitolato Grecia condannata, verso il crac a luglio. L’Fmi si chiama fuori – Per salvare Atene serve passo indietro di Tsipras, è semplicemente agghiacciante. Dopo aver descritto con distacco tecnico il probabile prossimo default greco, l’inviata da Dresda spiega con disarmante candore ciò che andrebbe fatto per “salvare la Grecia”, citando il precedente storico dell’Italia nel 2011.

    "Certo, anche oltre la scadenza di fine giugno, ci sarebbe la possibilità di salvare la Grecia. Nel “piano B” il fondo salva-Stati Esm si incaricherebbe di rimborsare i prestiti dovuti a Bce e Fmi. Nell’immediato i 7 miliardi che la Grecia deve alla Bce tra luglio e agosto e i 1,6 miliardi che deve al Fmi. La Bce riprenderebbe a fare da scudo alle banche: non solo riavviando l’Ela, ma alzando il tetto per i T-bill, per consentire alle banche di comprare titoli di Stato greci a breve. Quanto a stipendi e pensioni, Atene potrebbe essere in grado, se la si sollevasse dalle scadenze, di farvi fronte da sola. Il problema di questo “piano B” è uno solo, ma grande come una casa. Presupporrebbe un passo indietro di Tsipras, che dovrebbe accettare elezioni anticipate o un governo tecnocratico. In un Paese uscito solo 40 anni fa dalla dittatura dei colonnelli. Varie fonti evocano un precedente: il passaggio tra Berlusconi e Monti, quando anche l’Italia fu lambita dallo spettro di un default. Ma allo scenario manca un dettaglio non irrilevante, per mandare in porto l’operazione. Un mediatore fuoriclasse come Giorgio Napolitano."


    In altre parole, per salvare la Grecia, il governo eletto democraticamente da soli quattro mesi deve cedere il potere legittimamente conferitogli dal popolo ad un governo tecnocratico, come quello Monti, gradito alla troika, tuttavia questa “operazione” risulta difficile da attuare in Grecia, per l’assenza di “un mediatore fuoriclasse come Giorgio Napolitano”.

    E’ agghiacciante, signori miei.

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    1. Il pregio dell'articolo è di essere piuttosto chiaro. Vorrei evidenziarlo come merita: si contrappone un governo "democratico" a uno "tecnocratico" e si pone quest'ultimo nella categoria dei governi autoritari, richiamando appunto il regime dei colonnelli.
      Si dice anche che esattamente questa operazione è stata fatta in Italia, grazie alla mediazione di Napolitano. Quadretto semplice e chiaro, lo sapevamo già, ma grazie per averlo presentato così bene.
      E a proposito, cosa disse in quell'occasione il PD? E cosa scrisse "L'Unità"?

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  11. Grazie, molto esauriente. Il dubbio mi era sorto, ma, vista la forma dubitativa in cui l'avevo espresso ed anche che nel merito non è che si potesse considerare un'ingiuria da nessun punto di vista, non credevo di suscitare tanta attenzione da parte di una persona come lei così impegnata. In verità, pensavo che mi avesse perfino dimenticato, mi sbagliavo.

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    1. Non dimentico. Spero e credo di non essere a mia volta stato scortese. L'episodio è divertente e in qualche modo mi torna comodo per ricordare ai tanti gaglioffi in giro che la mia comunicazione è ed è sempre stata assolutamente trasversale. In un paese come il nostro bisognerebbe fare attenzione alle etichette. In altri casi (direi in tutti gli altri casi) mi sono state attaccate con intenzione chiaramente ostile.

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  12. Non ho mai scritto un commento. Faccio il medico-legale e mi limito ad osservare. Innanzitutto grazie per la chiarezza - anche se a volte sfocia nella ruvidezza - con cui espone il suo pensiero. Devo anche ringraziarla perché, in un mondo dell'informazione orientato, lei e il suo gruppo di colleghi siete riusciti a creare un vasto movimento di controinformazione, semplicemente divulgando dati e invitando le persone come me a leggere, osservarli e confrontarli con le 'verità' rivelate. Ciò detto e fermandomi qui, altrimenti passo per un lacchè, vorrei segnalare un articolo pubblicato oggi su Il Corriere della Sera a firma Daniele Taino, che esalta le magnifiche virtù dell'Irlanda che si sarebbe ripresa dalla crisi grazie alla supina accettazione delle ricette della Troika. L'articolo mi pare speculare (per gli obiettivi che si propone) a quello apparso oggi sulla Stampa on line citato da altro frequentatore del suo blog. Ciò che (non) stupisce (più) dell'articolo è l'uso distorto dei dati: l'Irlanda è in ripresa grazie al balzo del PIL registrato nel 2014, di recente confermato nella sua reale entità. Certo, si continua nell'articolo, la disoccupazione è solo lievemente diminuita, ma la ripresa c'è e gli investitori sono ritornati. Sarà anche vero, ma da quel che mi risulta, sempre che abbia saputo consultare le fonti, nel frattempo, grazie alle famose ricette, il debito pubblico dell'Irlanda è aumentato a dismisura. Insomma, se c'è stata crescita (ma mi pare di aver capito che in valori assoluti il PIL irlandese sia ancora una volta inferiore a quello registrato nel 2008), ciò è avvenuto solo a prezzo di un esponenziale aumento del debito pubblico prodotto dalle politiche (insane) della Troika (che invece sarebbero state imposte per porre un freno al debito: in un paese dove il debito pubblico era una caccola rispetto ad ora). Perché questa disinformazione? Perché parlare proprio ora dell'isola felice irlandese? Mi sono ricordato improvvisamente di Ulisse e delle Sirene. Le Sirene dell'informazione cercano di calamitare l'attenzione degli elettori di sinistra scettici o persino incazzati, disaffezionati e portati ad arricchire il fronte dell'astensionismo contrabbandando il binomio "più diritti civili, più ripresa" che si sarebbe realizzato in un'Irlanda dove il giogo dell'Euro avrebbe portato benefici. Ma, purtroppo per loro, per le Sirene e per chi scrive loro gli spartiti, noi siamo come Ulisse: sentiamo sì il canto delle Sirene (difficile non sentirlo, stanno ovunque!), ma abbiamo trovato un albero maestro cui aggrapparci. Un albero che ci ricorda, dolente, come le conquiste della sinistra siano non l'affermazione, pur apprezzabile, dei diritti civili (individuali), ma l'avanzata dei diritti sociali (quelli che declinano l'uguaglianza reale), in assenza dei quali la proclamazione dei diritti civili resta solo un pezzo di carta. Le politiche imposte dall'Euro stanno smantellando pezzo dopo pezzo il nostro stato sociale. E questo la sinistra, la mia sinistra proprio fatica a comprenderlo. Come se lo stato sociale fosse stato un immenso privilegio creato da una generazione di cicale e non invece da lungimiranti uomini politici ed economisti. Ah, se questi sellini, piedini, come li chiama lei, avessero il tempo, la voglia, di rileggersi gli atti dell'assemblea costituente, per ritrovare le proprie radici... Ma sto divagando... Le politiche dettate dall'Euro stanno smantellando una dopo l'altra le conquiste che la sinistra era riuscita con anni di lotte e di conflitti a realizzare, con imperfezioni, certo, ma almeno c'erano. E così, dopo l'Università, dopo l'Istruzione, dopo le Pensioni, toccherà al mio mondo: quello della Sanità. Anzi, il futuro è già arrivato. Ma tanto, per concludere con la linea di pensiero dell'autore dell'articolo del Corsera, che importa? W l'Irlanda!

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    1. Caro Giuseppe,
      esco da poco da una esperienza legata ad un infortunio grave di mia moglie, operata al San Camillo a Roma e poi riabilitata in una clinica convenzionata. La situazione credo lei la conosca meglio di me, però la racconterò in breve:
      - grande professionalità del personale;
      - oserei dire amorevole cura dei pazienti, in particolare nel caso personale, che era particolare;
      - turni massacranti e personale sotto dimemsionato; i miracoli sono frequenti;
      - chi purtroppo deve attendere e deve sopportare la situazione sono i deboli, i pazienti; il personale fa del proprio meglio ma i limiti intrinseci sono oggettivi.
      - stipendi che arrivano con ritardi anche di mesi e senza che ciò sia fatto pesare ai pazienti;
      - malati spesso allocati in postazioni di fortuna;
      - la situazione nelle cliniche è se possibile peggiore e l' ospedale citato credo sia una delle migliori strutture a Roma e non solo, lo dico per esperienze personali ripetute, con altri casi di amici e parenti.
      Cito le parole di un medico: "l' ospedale sta diventando un grande pronto soccorso" con tutte le conseguenze derivanti da queste sacrosante parole.
      Poi basta andare a guardare la dinamica della spesa sulle statistiche OECD per verificare la situazione italiana confrontata anche con altri paesi, come Germania, Francia e direi anche Grecia; interessante il confronto della spesa pubblica e privata in termini di Valuta Nazionale a prezzi 2005 del GDP (Million NCU at 2005 GDP level). Solo per citare un dato, tra 2009 e 2013 la spesa per la sanità da parte pubblica è diminuita del 6,15%, quella privata che era salita di conseguenza fino al 2011, ha subito tra 2011 e 2013 un calo del 9,4%, sempre nella quantificazione suddetta. Nello stesso periodo in Germania la spesa pubblica per la sanità è salita del 5,2% e quella francese del 3,2%, tenendo conto che il GDP di tali paesi non ha subito contrazioni analoghe al nostro, quindi in rapporto i tagli italiani sono ancor più pesanti rispetto al GDP 2005.

      Mi sento di definire i responsabili di questo sconcio, autentici delinquenti!!!

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    2. Posso confermarle che l'Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma si avvale di professionalità tra le più qualificate nel nostro Paese.
      Aggiungo poi che il livello qualitativo delle professioni sanitarie in Italia è più che soddisfacente, a dispetto di quanto si possa ritenere sulla base di una (spesso) superficiale lettura di alcuni eventi avversi che pure sono capitati (e che capiteranno, perché l'errore è sempre possibile nell'agire umano).
      E tutto questo nonostante le condizioni ambientali siano tutt'altro che ottimali.
      Stretti da una riorganizzazione della rete assistenziale che porta a comprimere l'offerta dei posti letto ospedalieri, senza peraltro alcun potenziamento effettivo del territorio, con un occhio più alla voce dei costi che a quella delle esigenze dei pazienti e degli operatori chiamati ad assisterli, i professionisti dell'area sanitaria sono anche bersaglio degli organi di controllo aziendali prima, regionali poi e persino giuridici in seguito, che, nel nome dell'appropriatezza (un termine che non è sinonimo di adeguatezza né di efficacia terapeutica), restringono le possibilità di intervento e di fruibilità di risorse prospettabili ai pazienti, nonché della magistratura (penale e civile) e delle associazioni dei pazienti che, in presenza di risultati differenti dall'atteso o di eventi avversi, chiedono loro il conto, pur consapevoli del fatto che quegli eventi e quei risultati costituiscano il più delle volte l'effetto di carenze organizzative e strutturali o di scelte dettate da agende istituzionali votate al risparmio prima di tutto.
      Ecco, i dati che lei mi ha fornito e di cui la ringrazio non fanno che confermarmi l'impressione che tutti questi sforzi e tutti questi disagi non riusciranno a salvare il Servizio Sanitario Nazionale, il cui destino, come quello del suo padre spirituale (quello britannico), sembra ormai essere stato scritto.

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  13. OT - Hans-Werner Sinn spiega il Piano B della Grecia.

    https://www.project-syndicate.org/commentary/varoufakis-ecb-grexit-threat-by-hans-werner-sinn-2015-05

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  14. Leggendo anche questo articolo mi rendo conto che l'euro e' uno dei tanti mezzi di potere ma in un discorso molto complesso

    http://federicodezzani.altervista.org/moneta-unica-avvitamento-tensione-militare-ascesa/

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    1. Non condivido l'analisi su Podemos. Per il resto qua non è che la si faccia molto semplice...

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  15. Ma perchè adesso?
    Forse dopo aver sbattuto il grugno sul tavolo di tsipras, si promuove il risveglio amaro della realtà per far accettare i contratti aziendali?
    Senza risveglio forse i GUF europei si incazzerebbero, ma così resteranno avranno lo shock di capire, ma resteranno semplicemente imbambolati.

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  16. Ciò penso. Che finchè continuerà a difendere il suo lavoro e il rilevante messaggio che porta (non solo economico. Questo è un punto importante) dalle sterili ambizioni personali dei più, tristi sciami alla ricerca di un'egoistica ascesa sociale, così dannosa per la facile strumentabilità cui si presta, Lei, professore, avrà sempre almeno un lettore disposto a darle fiducia. Ci tengo ad espormi in questo senso perchè il metodo nel percorso è fondamentale, probabilmente ancor più del contenuto.
    Solo un'altra cosa, siccome ne leggevo un passo:
    " La principale polarità nelle rappresentazioni di sé del paranoico è costituita da un'immagine di sé impotente e umiliata in contrasto con un'immagine onnipotente, vendicativa e trionfante. La tensione tra queste due immagini pervade il loro mondo soggettivo. Sfortunatamente, nessuna delle due posizioni offre un qualche sollievo: il terrore della sopraffazione e del disprezzo si associa al lato debole della polarità, mentre il lato forte ha in sé l'inevitabile effetto collaterale del potere psicologico, che è una colpa insopportabile. [...]
    Studiosi della nascita del nazismo (F. Stern, 1961; Gay, 1968; Rhodes, 1980) individuano le sue origini psicologiche in eventi dello stesso genere di quelli che i clinici hanno scoperto nell'infanzia delle persone paranoiche. La scottante umiliazione della Germania nella Prima Guerra Mondiale, e le conseguenti misure punitive che provocarono una rovinosa inflazione, fame e panico, con scarsa rispondenza da parte della comunità internazionale, prepararono il terreno dove facilmente fece presa un leader paranoico e quella paranoia organizzata che è il nazismo. [...] "

    La diagnosi psicanalitica, Nancy McWilliams, 1999

    Chi non vede parallelismi con l'odierno è perchè non li vuole vedere. Anche da questo il suo messaggio va difeso e anche qui si scorge l'indubbia importanza del metodo.

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  17. Ci sarà da divertirsi con sel, quando i fratelli greci saranno fuori dall' euro. Capiranno? E se non uscissero ora, e fossero costretti a cedere, capiranno? Io penso di no perchè non hanno mai realmente avuto contatti con la realtà, l' ho sempre pensato ascoltandoli, da Vendola in giù.

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  18. anche sardoni???!? hahahah grande prof spiega benissimo macroeconomia li da me a scienze politiche!

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