martedì 29 maggio 2012

Altre comunicazioni di servizio

Vasto

Giovedì 7 giugno sarò a Vasto per una conferenza sul tema Noi, l'euro e l'Europa, organizzata da SEL. All'incontro parteciperà il coordinatore provinciale di SEL, Alessandro Cianci (un fognatore, ma non posso dirglielo troppo perché è pure un amico: gli ho anche dedicato un post, e chi indovina quale vince il simbolo della Goofynomics). L'incontro si svolgerà alle 18:30 nella Sala Convegni ex Palazzi Scolastici, Corso Nuova Italia.

L'incontro fa parte di un ciclo del quale vi allego la locandina.

Napoli

Come sapete, lunedì 11 giugno sarò a Napoli per la presentazione dei libri di Riccardo Bellofiore e Vladimiro Giacchè (con Gennaro Zezza). Bellofiore mi ha scritto una lettera molto spiritosa nella quale mi indica due rettifiche rispetto al precedente annuncio: la prima è che l'incontro dovrebbe svolgersi non alle 16:00 ma alle 16:30 all'Istituto Orientale; la seconda è che in effetti per avere una visione organica del suo pensiero mi tocca leggere ben due libri, anziché uno.

Ora, devo dire che lo sapevo, ma il fatto è che faccio una vita talmente stressante che nel dare l'annuncio avevo tirato un po' dritto, indicando solo il libro di cui mi ricordavo il titolo.

Quindi, ricapitolando: Vladimiro presenterà Titanic Europa, Riccardo La crisi globale, l'Europa, l'euro e la sinistra e La crisi capitalistica, la barbarie che avanza. Non mi ha detto in che ordine leggerli, ma suppongo di dover cominciare dal secondo: il capitalismo è in crisi dall'inizio (almeno, per i marZiani), mentre l'euro è arrivato dopo, a dare una mano.

Comunque, due sere fa ho finito i Miserabili, e stasera rockapasso mi porta il pacchettino, quindi arriverò preparato.





Mi scuso pubblicamente con Riccardo al quale non ho ancora risposto, ma mi ero perso la sua lettera nel diluvio di quelle che mi arrivano ogni giorno per darmi del genio o dell'imbecille (anzi, "piuttosto che" dell'imbecille, come dicono gli imbecilli: contento, Claudio?) solo perché ripeto pedissequamente le nozioni assolutamente banali esposte da alcuni premi Nobel su giornali sovversivi come il NYT o il WSJ. Povera Italia!

Se poi il signor G. ci manda una locandina, pubblichiamo pure quella!

51 commenti:

  1. Professore, non dimentichi a fine conferenza di fare una foto. Quelle di Vasto sono molto popolari :)

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  2. Contentissimo. Era mica quello in cui c'era un dirigente politico che diceva che gli elettori non erano pronti? Ma non mi ricordo bene... E sì che sono il commentatore n. 2...

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    1. And the winner is... Claudio! Al prossimo post ti faccio vedere qual è il simbolo della Goofynomics...

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    2. certo che "DIALOGO sui massimi sistemi con Alberto Bagnai" lascia ipotizzare che il budget fosse un po' limitato. va bene la crisi però...

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    3. Io avevo proposto l'intervento di Mara Carfagna, per avere un minimo di contraddittorio, ma Cianci si è opposto per biechi motivi ideologici.

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    4. W Dosto

      http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/eurodelitto-ed-eurocastigo.html

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  3. Sempre in Padania questi convegni eh? Amen, lei va giustamente dove la invitano.

    Se posso permettermi una raccomandazione, occhio alle foto, si sa mai dove si può finire... E soprattutto a dare troppe informazioni sui suoi spostamenti.

    Schneider (dalla BCE)

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    1. Non preoccuparti, caro, a Vasto mando il gemello buono, quello cattivo lo lascio a Pescara a fare esami, così avrò una quindicina di scudi umani da utilizzare per non far correre rischi al tuo gemello preferito.

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  4. Per fortuna che la sua dei "Miserabili", Profe, non è una lettura giovanile:
    "In giovinezza il conte aveva letto i «Miserabili» e bazzicato la letteratura delle «responsabilità sociali…», sebbene più tardi gli si fosse completamente snebbiato il cervello, in seguito vuoi a una più matura riflessione, vuoi alla lettura quotidiana della «Perseveranza»".
    (San Giorgio in casa Brocchi)

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    1. Ma sai com'è, c'è stata anche una lettura giovanile, però ora sono tutte riletture senili (sarà la terza, credo). Ormai so quali libri mi interessano, grandi sorprese non me ne aspetto, anche se ogni tanto qualche amico mi dà dei compiti a casa (come la Merkel a Monti)... Dopo Bellofiore e Giacchè mi toccherà Céline: del resto, dopo due marxisti un collaborazionista ci sta bene per riequilibrare.

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    2. Céline è Céline (e un dolce suono di violino si sparse per l'aere), ma se ancora non l'ha letto e se vuol restare tra i grandi, provi con Julio Cortazar, che un po' francese pure lui è

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    3. Bè, prima di Cortàzar ci sarebbe El Informe de Brodie di Borges, forse l' unica cosa veramente bella e non solo affascinante che Jorge abbia scritto. In particolare uno dei racconti, El Evangelio segùn Marcos è splendido con un finale che lascia senza parole perché quando ci si arriva si capisce che era evidente fin dall' inizio che non potesse essere che quello.

      ...Un pájaro gritó; pensó: es un jilguero...

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  5. ma prof, una settimana dopo parlerà un sottosegretario all'economia del Governo Prodi!
    In ogni caso segnalo che "meno male che c'è l'euro se no saremmo come l'argentina" è una frase superata!, ora va di moda "meno male che c'è l'euro, se no saremmo come la grecia"( cià dai che vado a comprarmi un po' di dracme, sperando che bagnai abbia ragione sul loro futuro apprezzamento...)

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    1. Sì, lo ho notato, lo so: è il loro responsabile "economico". Ale ha pudicamente preferito non farci incontrare.

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  6. Complimenti per il blog. Ne sarò assiduo lettore

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  7. Professore, in Germania si parla senza tabu della fine dell'euro, tanto che il giornale degli affari, Handelsblatt oggi dedica la prima pagina a questo nuovo movimento di cittadini arrabbiati contro l'Euro. Hanno buone possibilità di entrare in parlamento nel 2013, la domanda è: ma fra un anno ci sarà ancora l'Euro?


    http://www.handelsblatt.com/politik/international/allianz-gegen-merkels-rettungsschirm-politik-wutbuerger-sammeln-sich-zum-euro-angriff/6684206.html

    A questo link gli Euroscettici germanici che fanno proseliti.

    http://www.handelsblatt.com/politik/deutschland/von-sinn-bis-henkel-wer-die-truppen-zur-euro-attacke-sammelt/6685670.html

    L'uscita dall'Euro non è piu' un tabu, i sondaggi lo confermano, l'unione di trasferimento e gli eurobond restano un sogno tutto mediterraneo, la situazione sembra evolversi molto rapidamente.

    se ho il tempo per tradurre...

    Stimmen aus Deutschland

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  8. A proposito di Titanic Europa e euro-fognatori ("si vabbè...cioè...l'euro è la garanzzia che non ci saranno più guerre in europa...questo fogno meraviglioso di pace"): http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/9298180/Europes-debtors-must-pawn-their-gold-for-Eurobond-Redemption.html

    Due spunti interessanti.
    Il primo è che la "debellatio" (guerra totale con integrale e permanente sostituzione dell'ordinamento statale perdente, cosa fatta dopo la IIWW solo da Saddam Hussein col Kuweit) comporta proprio l'acquisizione al vincitore delle riserve in oro dello sconfitto.
    La seconda è che la corte costituzionale tedesca utilizza ancora le clausole costituzionali per delimitare la portata del vincolo UE-UEM, laddove la nostra Cost., art.11, consentirebbe già ora e legittimamente, se letta "a condizioni di parità" con quanto fa la corte crucca, l'uscita dall'euro e, a fortiori, il rifiuto di ratificare il fiscal compact...E non si tratterebbe tanto di recesso, ma di restrizione dell'oggetto e degli effetti del trattato in base alla clausola rebus sic stantibus (nonchè di ordine pubblico internazionale) ammessa dal diritto generale dei trattati...

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    1. Posso ri-chiederti l'insigne favore di mandarmi un messaggio sulla mia email personale? Visto che continuamente vengo trollizzato, se mi scrivi mi alzi la media e ti chiedo un parere.

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  9. http://temi.repubblica.it/micromega-online/litalia-e-i-corvi-delleuro/

    non ho ben capito. Non c'è la corsa ad accapararsi le imprese italiane poichè il possibile ritorno alla lira svaluterebbe l'investimento fatto?
    ma io mi chiedo con uno slogan in voga poco tempo fa : SE NON ORA QUANDO?

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    1. Secondo De Cecco dopo. A questo punto della storia il ragionamento di De Cecco (che stimo molto e che viene dallo stesso dipartimento dove sono "nato" io) mi sembra fili abbastanza. Io non sono assolutamente d'accordo sulla valutazione implicitamente catastrofica che lui mi sembra faccia circa la perdita di valore della "nuova lira". Ma indubbiamente le iniziali turbolenze dei mercati E I FATTORI STRUTTURALI che lui indica in questo momento potrebbero frenare gli acquisti. Non mi sembra nemmeno che li abbiano arrestati, però...

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    2. Anche dai lapsus s'intuisce la forza di persuasione della Goofynomics. Ecco cosa si legge, in risposta a un tedesco, in uno dei commenti all'articolo di De Cecco (corsivo mio): "Voi state segando il ramo dell'alberto su cui siete seduti". :-)

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    3. E poi la riforma dell'art.18 non è ancora legge (ma ci manca poco).

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  10. Un po' off-topic rispetto al post. Se lo è troppo, cestini.

    Leggo sul blog di Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it/2012/05/torna_a_casa_lassie/index.html): "Se una nazione detiene la quasi totalità dei suoi titoli di debito si scongiura sulla carta ogni possibile contagio europeo. Il crollo di un castello di carte. Il Giappone è un esempio. Ha un rapporto debito pubblico-PIL superiore al 200%. Il debito è però posseduto dai giapponesi, quindi nessun pericolo di default, né di destabilizzazione di altri Stati. Avviene invece l'aumento dell'inflazione unito alla diminuzione dei salari. Che è quello che sta succedendo in Italia. Gli stipendi sono i più bassi d'Europa con tendenza al peggioramento, dovuto al carico fiscale che li divora e che cresce insieme all'inflazione."

    Vediamo se ho messo a frutto i suoi insegnamenti (può sempre affibiarmi un debito didattico). Se ho ben compreso, rischiamo di avere un'inflazione più alta tenendoci l'euro che non tornando alla lira e svalutando. Con l'aggravante di peggiorare sempre di più la bilancia dei pagamenti. Per non parlare di salari e pensioni...

    Lo prendo un 18, prof?

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    1. Tu sempre e comunque, anche perché siamo vicini di casa (altrimenti poi come faccio a chiederti di annaffiarmi i gerani).

      Ma il vero problema sono questi pseudointellettuali di sinistra che non capiscono una beneamata fava di economia internazionale e continuano a cadere nella trappola di ragionare con le categorie dei loro avversari (se sono tali: nel caso di Grillo probabilmente sì, nel caso di Donald quasi certamente no). Ho visto un pezzo di Donald da Paragone: anche lui, come Grillo qua sopra, "debitosovranodebitosvranodebitosovrano". Se non li guardi in faccia non capisci se sta parlando Alesina o Donald (Alesina è più simpatico, somiglia a Crozza). Che esista il debito privato, e che sia quello che ci sta mandando per aria (cosa succede oggi in Spagna?) pare non entri in testa a nessuno. Forse, come nel caso del trotzkista, gli entrerà da un'altra parte.

      Tu come la vedi?

      Comunque, se la citazione è un copia e incolla allora siamo al delirio. Ci sono omissis?

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    2. ma infatti, volendo esser precisi e trattare tutti come vanno trattati, uno che si fa portavoce, megafono, adepto e quant'altro di uno che va sostenendo che "there is no such things as a capital flight", teoricamente va trattato peggio di Alesina.

      io capisco anche la logica dietro quella frase, ma in realtà è comunque sbagliata e USAcentrica. come al solito abbiamo appurato. quindi fanculo (si può dire?) ar papero.

      semmai, Marco Palermo, guarda questo:

      http://www.youtube.com/watch?v=kIFVD9_W_Pg&feature=relmfu

      tu che sei interessato a Marx e dintorni, Bellofiore fa un interessante presentazione (lascia perdere il contesto).

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    3. Vi presento Alessandro Guerani. Uno che va a divertirsi sul blog dei morti di sonno prendendosi rimbalzate dal truzzo con l'orecchino, e che però all'osservazione fatta da un morto di sonno follower:

      "anzi dal 97 al 2000 il surplus è diminuito (segno che evidentemente nemmeno con una moneta che fluttua il paese è competitivo)"

      va in ipossia e comincia a farfugliare:

      "penso che in effetti sia tempo perso rispondere. Non so... è ideologia? Cioè come si fa a dire che dal '97 in poi il surplus è diminuito... che è esattamente quello che è ovvio che succedesse rispetto a quello che dicevo prima!"

      invece di dare la risposta esatta, che è:

      "ma brutto cretino, non ricordi che nel 1997 la lira è rientrata in banda di oscillazione ristretta - quindi non fluttuava manco per niente - con una parità sostanzialmente identica a quella con la quale sarebbe poi entrata nell'euro. Ti sto dicendo, povero fesso, che quindi, a tutti gli effetti, l'Italia nel 1997 ENTRA nell'euro, ed è per quello che il surplus comincia a scendere".

      Ora, son d'accordo che tutti i gusti son gusti, ma nel recensire questo che è il tuo Schwanengesang, e nell'attesa di incontrarti nuovamente in un mondo migliore (il più tardi possibile), ti suggerisco di ascoltare meno i Doors e più JSB: pare che abbia effetti mirabolanti su quella che Schneider chiama la MLT (memoria a lungo termine). In questo modo, se proprio ci tieni ad andare a visitare gli zombie, almeno sapresti cosa (e come) risponder loro!

      Te li do io i Doors... vedi che hai gettato la maschera? Quella è la door!

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  11. La citazione è tratta in copia-incolla dal post odierno.

    Alla luce di quello che so(?) oggi, trovo sorprendentemente superficiali le analisi del blog di Grillo, ma, a prescindere dal fatto che il debito sia estero, o sia trasformato in sovrano, è la previsione che mi spaventa. Io, che sono un pivellino, sapevo che deflazione significa caduta dei salari e dei prezzi. La previsione di Grillo, invece, è che ci sarà caduta dei salari (deflazione) e aumento dei prezzi (inflazione).

    Io, che sono uno statale e ho letto Siddharta da piccolo, dal quale ho imparato a "digiunare, aspettare e meditare", mi faccio due conti e mi dico: se mi tagliano del 20% lo stipendio e mi aumentano le tasse, ma almeno il pane, gli affitti, le scarpe, i vestiti, in generale tutti i prezzi dei beni prodotti in Italia costano il 10% in meno, c'è una parziale compensazione. Li, invece, trovo scritto che, a dispetto della deflazione, ci sarà pure inflazione. E allora mi preoccupo veramente. Hai voglia a digiunare...

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  12. La sinistra e un’Europa in crisi di idee di Sergio Cesaratto, da il manifesto, 30 maggio 2012


    http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-sinistra-e-uneuropa-in-crisi-di-idee/

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  13. Secondo me l'€ è già ora una moneta morta ( o un morto che cammina se preferite).

    http://www.bloomberg.com/quote/GDBR10:IND

    Mi chiedo: che senso ha comprare dei titoli denominati in € che rendono 1,31% annuo? Nessun senso, è un comportamento demenziale. Eppure vanno a ruba. Significa, sempre a mia modestissima opinione, che chi sa si sta riempiendo le tasche di Bund fidando nella loro ridenominazione in marchi. A quel punto il guadagno sarà rappresentato dall'apprezzamento del marco rispetto al vecchio €. Mentre noi discutiamo sul come e quando uscire dall'€, è probabile che nelle segrete stanze abbiano già deciso. Ovviamente, nel frattempo, schiere di giornalisti ignoranti, pseudoeconomisti prezzolati e politici corrotti si affannano a ripeterci continuamente che all'€ non c'è alternativa, che non si torna indietro ecc.ecc.
    Poi ho già un'idea dello scenario da panico che verrà creato ed in quali tasche terminerà la sua esistenza questa carta straccia (pardon Bund tedeschi).

    Dopo due mesi di CIG sono tornato al lavoro. Esperemos bien.

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  14. ASSOLUTAMENTE O.T.

    "Monta la rabbia in Grecia dopo il categorico invito ai suoi cittadini di Christine Lagarde, a «cominciare a pagare le tasse» per risolvere i propri problemi.
    La signora, non ci era andata leggera neanche nei giorni precedenti. Per esempio quando aveva detto di provare più simpatia per i bambini dell’Africa subsahariana privati dell’istruzione che per quelli greci, figli di «genitori che devono pagare le tasse»."

    http://www.ilgiornale.it/esteri/atene_furiosa_burocrate_esentasse/30-05-2012/articolo-id=590165-page=0-comments=1

    Mi piacerebbe chiedere alla elegantissima signora, cosa fanno lei e l'istituzione che rappresenta per i bambini africani, a parte offendere e umiliare i bambini greci e i loro genitori.

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    1. Lei faceva la ministra di Sarko, e l'istituzione faceva fallire l'Argentina. Un bel curriculum, o forse dovremmo dire pedigree.

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    2. Io ogni volta che la vedo in tv corro ad attaccare dell'aglio sul balcone.

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    3. Carlo, se avanzi un po' di aglio mandalo in Spagna!
      Chissà se faranno sufficientemente pena i niños alla vampira...
      http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-31/crisi-perpara-prestito-emergenza-190825.shtml?uuid=Ab2AJSlF

      Intanto si vota in Irlanda per il Fiscal Compact:
      "Ma che cosa accadrebbe se vincesse il no? Il processo di adozione del fiscal compact non verrebbe fermato: basta l'approvazione di 12 dei 17 Paesi dell'area per l'entrata in vigore. Dunque la volontà degli irlandesi non è vincolante.
      Molto meno indolori sarebbero le conseguenze sui mercati. Con un rifiuto al fiscal compact, intanto, l'Irlanda perderebbe l'accesso al nuovo fondo salva-Stati (Esm)."
      http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-31/crisi-perpara-prestito-emergenza-190825.shtml?uuid=Ab2AJSlF

      Ma se tanto il FC se lo beccano comunque perché glielo chiedono?

      E per la serie "L'euro ci affratella (che sia il 17 a portare sfiga?)":
      http://foto.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Notizie/Europa/2012/irlanda-referendum/irlanda-referendum_fotogallery.php?id=3

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  15. Dagli ultimi lavori dei due marxisti, mi pare di aver capito, soprattutto per Bellofiore, che la soluzione dei mali dell’Euro è quella di dare più poteri alla BCE (come se già non ne avesse) affidandogli il compito di garante di tutti i debiti pubblici dell’Eurozona. In pratica vogliono una BCE in stile Banca d’Italia ante divorzio. Ovviamente ci sono anche le soluzioni, sul lato del reddito, che consistono nello stimolo della domanda aggregata con politiche fiscali espansive e redistributive. Peccato non poter essere a Napoli. Sarebbe divertente assistere alle sue reazioni quando dovrà sentire che il problema dei deficit delle partite correnti sono risolti grazie al sistema del Target 2. Buona lettura.

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    1. Cercherò di mandare il gemello buono, quello cattivo lo lasciamo a Roma a scrivere il libro.

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  16. Quando si va per strada, si incontra gente, e qualcuno si potrebbe chiamare, per l'appunto, "compagno di strada":

    "Il neo-capitalismo porta con sé molte contraddizioni. Ad esempio è incompatibile con qualsiasi forma di economia keynesiana. Per affrontare la crisi uno stato nazionale deprezza la sua moneta o deprezza il costo del lavoro. Il caso dell' Europa è cristallino.
    L' Unione è stata fondata su un modello neoliberale, certamente non socialdemocratico. Questo significa pareggio di bilancio e lotta contro l' inflazione monetaria. Se uno stato perde il controllo sulla valuta nazionale ed il suo deprezzamento, l' unica cosa che può dargli un vantaggio competitivo è la svalutazione della forza lavoro. Noi ci troviamo in questa situazione, ed è per questo che sono contrario a questa Europa. Non vedo alternativa se non il ritorno alle valute nazionali.
    L' Euro è stato un errore storico. Il suo fine era quello di rendere l' Europa un soggetto competitivo nella globalizzazione. Di conseguenza il continente non è più in grado di affrontare la globalizzazione, ma viene risucchiato nella sua logica più perversa: la svalutazione del lavoro umano. La globalizzazione ha rappresentato il decentramento della produzione, la flessibilità del lavoro, precarietà e mancanza di futuro. Il fatto stesso che queste cose siano dette solo da forze marginali, come Beppe Grillo in Italia o Marine Le Pen in Francia, significa che l' establishment – di destra e di sinistra – che ha l' accesso ai media, ha deciso di sostenere l' euro nascondendo le vere conseguenze di questa scelta. Ecco perché viviamo in una schizofrenia che è destinata a peggiorare con gli anni".
    (Costanzo Preve, citato - ahimé - da quel sito di varia umanità privo di ironia...)

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    1. Ma anche questo intervento ha un neo.

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    2. "Nobody is perfect" (Jack Lemmon in "Some like it hot")

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    3. No, perdonami: "neobody is perfect!". Altrimenti non è (o non suona) di sinistra...

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  17. Finalmente ce l'ho fatta. Seguo da un po' di tempo il blog, e sono andato a rileggermi tutti i post scritti fin'ora, discussioni comprese. E' stata per me un'esperienza illuminante: mi mancavano (mancano?) le nozioni basilari della scienza economica e, nonostante mi sia sempre considerato critico verso le ideologie dominanti, il sistema sociale ed economico in cui ci troviamo, nonostante una generica “indignazione” che si è acuita in me a partire dal 2007, fino a diventare sorda rabbia, nel momento in cui venivano proposte “soluzioni” alla crisi che puntualmente andavano a peggiorare la qualità della mia vita presente e futura – ultima la pensione a 67 anni, quando la durata media di vita per chi fa il mio lavoro è, guardà un po', 67 anni: 42 anni di contributi immolati sull'altare dello spread – insomma, nonostante tutto questo, ero preda dei soliti luoghi comuni diffusi tra la gente di sinistra: l'euro è una cosa bella, perchè l'europa unita è un sogno che si avvera, Berlusconi è il male assoluto e sta distruggendo l'Italia eccetera eccetera. Il PD, che del resto non ho mai votato, era da me visto sulla falsariga del concetto “compagni che sbagliano”, perchè troppo moderati, troppo filo-americani in politica estera, poco coraggiosi in economia, perchè non vogliono tassare i BOT (!!)...ebbene, il PD è il Partito Destra. Punto. Questa gente è da trent'anni l'espressione politica dell'onda lunga conservatrice che, in Europa, ha avuto coronamento nel “successo” della moneta unica. Dico successo perchè se in Italia c'erano forze sociali, interessi più o meno organizzati che volevano l'abolizione delle pensioni, dello statuto dei lavoratori, e ovviamente un massiccio trasferimento di ricchezza dai salari ai profitti e alle rendite, beh, con l'euro, mastricht e compagnia, grazie al PD, l'hanno ottenuto.
    Tornando al tuo blog, caro Alberto, c'è poco da dire: stai facendo un lavoro magnifico, e non lo dico per piaggeria. Spiegare in modo così chiaro, lineare, cose a volte difficili ed ingarbugliate, è un'operazione preziosa. Certo, a volte, nel leggerti, rimanevo un po' perplesso, per certi giudizi un po', come dire....tranchant, ad esempio sul Manifesto e i “marziani” in generale: giudizi che in parte condivido, ma vabè, non è il caso di parlarne adesso, se vuoi magari posso articolare meglio la mia opinione.
    Per concludere: a volte sulla rete, dove si trova di tutto con facilità, con altrettanta facilità si dà tutto per scontato: quest'opera di divulgazione a cui ti stai dedicando ha di certo un costo per te, il tempo, tempo tuo che stai dedicando ad altre persone “a gratis”, ed è stato sopratutto per ringraziarti che mi sono sentito in dovere di scriverti dopo un paio di mesi passati a leggere. A proposito, visto che vieni nella mia citta, nella mia ex-università, verrò sicuramente a sentirti.
    Gianni

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    1. Benvenuto. Io i marZiani li stuzzico con simpatia, anche se alcuni di loro (quelli secondo cui l'euro è buono perché ci affratella contro il comune nemico amerikano) sono oggettivamente pericolosi. Del resto, credo che sia nello stesso spirito affettuoso che alcuni di loro mi hanno definito "keynesiano di merda". Continuo a pensare che certe cose si debbano studiare da piccoli, e io da piccolo ho studiato (senza molto interesse) il mercato e non il Capitale, quindi parlo da un'ottica ortodossa, che però, salvo casi di particolare ottusità o malafede, come vedi non distorce troppo i fatti. Sto leggendo con grande piacere i libri di Bellofiore, del resto.

      Con i comunisti dello sbilifesto il discorso invece è diverso. Di loro attendo serenamente l'estinzione, e rimarrò sempre nel dubbio se certe asserzioni e certi comportamenti siano stati dovuti al desiderio di ricevere un piatto di lenticchie, o a pura e semplice inadeguatezza. Ma è un dubbio col quale posso convivere tranquillamente!

      Resta con noi, che il meglio deve arrivare...

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    2. No, appunto i fatti (e i numeri) quelli sono, e quando si prova a leggerli con razionalità ed onestà intellettuale, tante differenze di formazione culturale posso anche perdere di peso, di fronte all'urgenza con la quale ci troviamo ad affrontare i FATTi del nostro tempo. Ed è qui che casca l'asino del pensatore tipico della sinistra antagonista odierna - su questo sono assolutamente d'accordo con te - che tende ad arrovellarsi su orizzonti vasti e lunghe prospettive epocali (il fogno) quando è qui ed ora che sta avvenendo la battaglia campale del capitale contro il lavoro, come se, assistendo ad una sorta di presa del palazzo d'inverno alla rovescia, ci concentrassimo sulle prospettive del proletariato nel 2077 negli ipotetici Stati Uniti d'Europa. Del resto sono convinto che lo stesso Marx si farebbe delle grasse risate, se potesse vedere l'atteggiamento "alla testimoni di Geova" di tanta parte del sedicente pensiero marxista. Sul Manifesto sono d'accordo con te nel giudizio della sua (fallimentare) linea editoriale e politica e credo che la ragione sia dovuta "fifty-fifty" a lenticchie ed inadeguatezza, inadeguatezza forse dovuta al fatto che molti di loro non hanno voluto studiare abbastanza, per pigrizia intellettuale o magari anche arroganza, non volendo mettere in discussione se stessi e le proprie convinzioni. Detto ciò, sul giornale vengono spesso pubblicate buone cose, vi ho letto cose interessanti di Halevi, Cesaratto, Brancaccio e tanti altri, anche su cose non direttamente connesse all'economia. Poi sul fatto che il giornale sia destinato ad una fine ingloriosa, (certo se metti a dirigere una come la Rangeri....beh stendiamo un velo pietoso, lei e la Bianca B. rappresentano la personificazione della crisi della sinistra), su questo credo ci sia poco da fare, e un po' mi dispiace, ma...che mille blog (come questo) fioriscano!
      Ti saluto in attesa "del meglio"
      Gianni

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    3. No, appunto i fatti (e i numeri) quelli sono, e quando si prova a leggerli con razionalità ed onestà intellettuale, tante differenze di formazione culturale posso anche perdere di peso, di fronte all'urgenza con la quale ci troviamo ad affrontare i FATTi del nostro tempo. Ed è qui che casca l'asino del pensatore tipico della sinistra antagonista odierna - su questo sono assolutamente d'accordo con te - che tende ad arrovellarsi su orizzonti vasti e lunghe prospettive epocali (il fogno) quando è qui ed ora che sta avvenendo la battaglia campale del capitale contro il lavoro, come se, assistendo ad una sorta di presa del palazzo d'inverno alla rovescia, ci concentrassimo sulle prospettive del proletariato nel 2077 negli ipotetici Stati Uniti d'Europa. Del resto sono convinto che lo stesso Marx si farebbe delle grasse risate, se potesse vedere l'atteggiamento "alla testimoni di Geova" di tanta parte del sedicente pensiero marxista. Sul Manifesto sono d'accordo con te nel giudizio della sua (fallimentare) linea editoriale e politica e credo che la ragione sia dovuta "fifty-fifty" a lenticchie ed inadeguatezza, inadeguatezza forse dovuta al fatto che molti di loro non hanno voluto studiare abbastanza, per pigrizia intellettuale o magari anche arroganza, non volendo mettere in discussione se stessi e le proprie convinzioni. Detto ciò, sul giornale vengono spesso pubblicate buone cose, vi ho letto cose interessanti di Halevi, Cesaratto, Brancaccio e tanti altri, anche su cose non direttamente connesse all'economia. Poi sul fatto che il giornale sia destinato ad una fine ingloriosa, (certo se metti a dirigere una come la Rangeri....beh stendiamo un velo pietoso, lei e la Bianca B. rappresentano la personificazione della crisi della sinistra), su questo credo ci sia poco da fare, e un po' mi dispiace, ma...che mille blog (come questo) fioriscano!
      Ti saluto in attesa "del meglio"
      Gianni

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  18. Altre comunicazioni di servizio

    B.S. bacchetta Paul Krugman (avanti c'è posto : «Proviamo allora a immaginare ... »). Ovvero :
    «Ho fatto tutto il giro e ho capito. Il mondo si legge all’incontrario. Tutto è chiaro»

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    1. "Nel mondo bisogna partire da dove si è,e fare con quel che si ha"

      La Spinelli con critica Krugman "Anche economisti illustri giocano con l'Unione come fosse un algoritmo. Paul Krugman dice giustamente che l'euro s'infrangerà, vista la volontà d'impotenza degli Stati".

      Krugman afferma la stesa cosa di Alberto che non crede nella volontà politica dei leader europei nel voler rimuovere quegli ostacoli che non fanno dell'Euro un'area valutaria ottimale, e con i suoi dati mette in evidenza le distorsioni.

      La Spinelli invece crede ancora che ci possa essere un'Europa politica. Nel credere in questo del resto non è sola visto che anche Economisti Accademici amici di Alberto credono nella stessa cosa, addirittura Piga (1) si augura una integrazione politica che sia lunga nel tempo.


      ******

      Sì all’Europa sovrana, no alla sovra-Europa

      1) http://www.gustavopiga.it/2012/europa-europei-sovranita/

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  19. Comunque vedo che ormai siete tutti politicamente degli Euro scettici.
    L'articolo di Cesarotto linkato sopra non auspica l'uscita dall'euro infatti afferma:"Oggi Vendola si richiama alla socialdemocrazia. Queste è un bene, ma va riempito di contenuti, in primo luogo un bilancio storico e un pensiero complesso, non fatto di deus ex machina. Non sto proponendo nessuna uscita dall'euro - eventualmente cadrà da solo - ma la necessità di un pensiero forte adeguato alla drammaticità storica del momento. Questo è il momento in cui i duri devono giocare."

    E' un articolo più politico che economico o se preferite si parte dall'analisi economica per guidare l'azione politica ed entrambe fuse fanno la politica economica se non ho interpretato male il pensiero di Caffè.

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    1. Caro Domenico, non mi confondere CesarAtto con ScalfarOtto (lo fai sistematicamente).

      Ognuno ha i suoi motivi per dire quello che dice: convinzioni intime, certezze scientifiche, ambizioni politiche. Quando per guidare la politica si usa una cattiva economia, però, succede quello che sta succedendo. Perseverare è diabolico. Leggerò l'articolo di Sergio che sicuramente NON commette questo errore (forse).

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    2. Sergio Cesaratto, giuro,ero convinto che si chiamasse Cesarotto (mi ostino a scrivere e leggere ancora senza occhiali, ma dovrò rimediare).

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  20. Buongiorno Prof.
    Volevo farle una domanda che forse è un po fuori argomento.
    Come lei ci ha spiegato benissimo, svalutazione NON significa Inflazione, anche se nel terrorismo giornalistico la minaccia che il ritorno alla lira ci porti ad una supermegaiperinflazione continua.
    La mia domanda però è questa : come mai negli stati come lo Zimbawe o la Germania dopo la prima Guerra mondiale, è esplosa l' Iperinflazione ? Quali sono state le cause ?
    Ho trovato questo in rete ma mi sembra una risposta generica :

    http://it.wikipedia.org/wiki/Iperinflazione_nello_Zimbabwe

    Leggendo l' articolo mi sembra di aver capito che , a seguito di eventi catastrofici, le conseguenze della guerra per la germania e la confisca dei terreni agricoli effettuata dallo zimbawe, i due stati in qualche modo è come se fossero diventati debitori netti nei confronti del mondo e pertanto l' inflazione è esplosa. Però ho l' impressione che mi manchi qualche pezzo.

    P.S. Quando viene dalle parti di Brescia per qualche incontro ?

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  21. Buonassera Professore Bagnai, volevo chiederle alcuni chiarimenti sull'inflazione dell'1999 e sulla situazione italiana in quell'anno, perchè gli eurofili utilizzano quell'evento come cavallo di battaglia per dimostrare l'importanza dell'europa unita. grazie per la disponibilità

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