lunedì 17 giugno 2019

Una fastidiosa, inutile, caduta di stile

Un giornalista che in fondo era una brava persona e che forse pensava di essere più intelligente di tanti altri (e sicuramente di esserlo dei suoi colleghi) mi iniziò, tempo addietro, a due milestones del giornalismo. La prima è la nota frase di Upton Sinclair: "È difficile far capire qualcosa a qualcuno se il suo stipendio dipende dal non capirla", la seconda è la non meno nota frase di David Broder: "Signor Presidente, eravamo qui prima che arrivaste e saremo qui dopo che ve ne sarete andati".

La prima resta senz'altro vera.

Come sapete, ieri sono stato ospite di una trasmissione televisiva molto seguita. Il mio intervento è qui. Come forse anche saprete, la trasmissione molto seguita è oggettivamente organica ad una autorevole testata (autorevoli giornalisti dell'autorevole testata mi accolgono ogni volta che la trasmissione molto seguita mi ospita).

Non condivido le valutazioni aggressive da molti espresse sui social nei riguardi della gentile conduttrice della trasmissione televisiva molto seguita, nonché direttrice editoriale dell'autorevole testata. Con me è sempre stata cortese e corretta. Il suo lavoro è fare domande, anzi: domande scomode. Se poi, a chi nel dibattito c'è stato fin dall'inizio, queste domande sembrano scontate, banali, ripetitive, inutili, ridondanti, e soprattutto tutt'altro che scomode, non fa nulla. Domandare è lecito, rispondere è cortesia. La notizia (o meglio: una delle notizie) ieri era qui, ma mi è capitato già decine di volte di andare in trasmissioni con conduttori in teoria molto scaltriti e di offrire loro volontariamente o involontariamente notizie delle quali essi non hanno ritenuto di voler approfittare, e magari, chi sa, avevano ragione loro. Il mondo dell'informazione è misterioso, tant'è che questo blog, che farebbe (e ha fatto) inorridire un qualsiasi studente triennale di Scienze della Comunicazione, ha promosso il dibattito politico di questo paese, ha contribuito al cambiamento, e mi ha portato da dove vi scrivo, cioè da un posto in cui in un Paese normale non avrei mai voluto essere (con grande strepito dei poverini che invece non avevano altra ambizione nei loro ristretti orizzonti).

È quindi in un clima di serena e distesa cordialità che prima di entrare in trasmissione esternavo, rivolgendomi più alla direttrice editoriale dell'autorevole testata, che alla cortese conduttrice della trasmissione molto seguita, il mio fastidio viscerale per una prassi a quanto pare insopprimibile nel giornalume italiano, questa. Grande condivisione, grande afflato etico e deontologico, contenuto ma fermo sdegno sotto l'usbergo del "noi non siamo come gli altri" (nessuno, a domanda, risponde di esserlo), e così, fra una pizzetta, un sorso d'acqua, due buffetti di cipria e una aggiustata al nodo della cravatta si entra in trasmissione.

Ero appunto venuto a via Teulada dicendo a qualcuno su Twitter: "Il vantaggio della televisione è che lì nessuno può virgolettarti".

Santa ingenuità!

Tornato a casa, qualcuno mi sottopone questo titolo dell'autorevole testata che non è come tutte le altre:


Così, a orecchio, una frase simile non mi ricordavo di averla detta, ma tanta è la mia riverenza per l'autorevole testata, e la mia simpatia per la sua cortese direttrice editoriale, che ho pensato di essermi sbagliato io, e per averne certezza sono andato a rivedermi il video. Con grande stupore, arrivato al minuto 19:40 del filmato, ascolto (col consueto piacere) delle parole lievemente diverse, queste:

A questo atteggiamento ricattatorio, mafioso, se dovessero evidenziarsi dinamiche di questo tipo - non dico che le dinamiche siano di questo tipo, ma se si dovesse vedere che le dinamiche sono di questo tipo, cioè che l'attacco al nostro paese è pretestuoso - allora io sono il primo a dire, e sono convinto che lo farebbe senza bisogno che nessuno glielo dica, che il ministro Tria opporrebbe un fermo no!

Hanno dimenticato una parolina, i titolisti. La parolina "se". Eppure l'avevo sottolineata due volte. Non è una parolina di poca pregnanza. Un conto è dire: "sei un mafioso", e un conto è dire "se ti comporti da mafioso con te non tratto".

Non chiedo a un giornalista, di testata autorevole o non autorevole, di sapere cosa sia una protasi e un'apodosi: oggi regna la Scienza della Comunicazione, e il greco (insieme ai greci) è stato bandito dall'Europa, ad majorem productivitatem. Ma la parolina "se" è importante, ha un certo ruolo anche nella cultura dell'Anglosassonia, che per i giornalisti, soprattutto quelli delle testate autorevoli, resta un riferimento.

Ricordate?

Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
la perdono e ti mettono sotto accusa.

Se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare.

Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all’odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo da saggio.

Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine.
Se riesci ad incontrare il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.

Se riesci a sopportare di sentire le verità
che tu hai detto distorte da furfanti
che ne fanno trappole per sciocchi
o vedere le cose
per le quali hai dato la vita distrutte e umiliarti
a ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori.

Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa e croce
e perdere e ricominciare da dove iniziasti senza
mai dire una sola parola su quello che hai perduto.

Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi,
i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo
che non te li senti più ed a resistere
quando ormai in te non ce più niente
tranne la tua volontà che ripete “resisti!”

Se riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà
o a passeggiare con i re
senza perdere il senso comune.

Se tanto nemici che amici non possono ferirti
se tutti gli uomini per te contano
ma nessuno troppo.

Se riesci a colmare l’inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi
tua è la terra e tutto ciò che è in essa
e quel che più conta sarai un uomo, figlio mio.


Ecco.

Propongo una diversa chiusa:

Se riesci a non titolare con un virgolettato farlocco
non perderai i tuoi lettori,
e quel che più conta non sarai un giornalista, figlio mio.

Una mia libera interpretazione, per carità: ormai abbiamo visto che "così fan tutti", e quindi diciamo che il virgolettato farlocco ha sostituito l'iscrizione al peraltro inesistente (nel dibattito) albo dei giornalisti. Regnino pure barbarie e inciviltà, si creino incidenti sul nulla, si strepiti a beneficio di nessuno! Il mondo va dove deve andare, fottendosene di noi e delle nostre tatticucce. Dopo di che, c'è chi sa dove stiamo andando, e chi non lo sa, e fra chi lo sa c'è chi resiste e chi accompagna.

Vi lascio con un'altra considerazione. Credo che la nostra generazione di politici sarà la prima a poter restituire all'attuale generazione di giornalisti le parole di Broder: noi eravamo qui prima che voi arrivaste, e saremo qui dopo che il mercato vi avrà cancellato.

Sarebbe bello poter avere rapporti civili, ma se proprio non è possibile, ricordo quali sono i termini del negoziato: io non ho bisogno di visibilità, e voi avete bisogno di notizie. Un po' di correttezza porterebbe a uno scambio paretiano. Virgolettati anomali sono una colossale market failure.

Amen.

(...e ora vado, che mi aspettano...)

41 commenti:

  1. Protasi e Apodosi ?
    E se fossero animali preistorici? Esempio, il dinosauro-truffa,un collage di varie specie che indotto alcuni a pensare di aver trovato un anello mancante dell'evoluzione; oppure, quel tremendo Tyrannosaurus rex dalla lingua "incollata" alla parte inferiore della bocca, come gli alligatori odierni.

    Ecco il punto,indomito Alberto,gli “ alligatori odierni “ !

    Come che sia, per protasi e apodosi,io propendo per la celebre spiegazione di Jean Piaget, che a lungo indagò sullo sviluppo cognitivo del bambino. L’ ultimo stadio, dagli 11 anni ai 14, venne definito dallo studioso svizzero come quello del “ ragionamento IPOTETICO-DEDUTTIVO “.
    Il preadolescente infatti “ crea scenari puramente immaginativi e la messa in atto di vari tipi di azione, grazie ad un adeguato e costante equilibrio tra assimilazione e accomodamento. Durante questa fase si sviluppano: la capacità di giudizio, la relatività dei punti di vista, le operazioni sui simboli e l’attività di misurazione “.

    Cose, queste, che ben conoscono anche i miei amici pastori d’Abruzzo.E’ vero, dietro pecore e capre puzzolenti e sentieri polverosi,non leggono né giornali né Piaget; s’intendono però di ragionamenti ipotetici e deduttivi.
    Essi riescono ancora a guardare il cielo stellato e a chiedersi :
    “ Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
    Silenziosa luna?
    Sorgi la sera, e vai,
    Contemplando i deserti; indi ti posi…

    Somiglia alla tua vita
    La vita del pastore.
    Sorge in sul primo albore
    Move la greggia oltre pel campo, e vede
    Greggi, fontane ed erbe;
    Poi stanco si riposa in su la sera:

    Altro mai non ispera.

    Dimmi, o luna: a che vale
    Al pastor la sua vita,
    La vostra vita a voi? dimmi:ove tende
    Questo vagar mio breve,
    Il tuo corso immortale?”

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    1. Vorrei riflettere con voi sullo Stoicismo (preparazione manualistica, riporto quanto sottolineato, ponendo attenzione alle parole usate -
      Platone : Socrate = Marco Aurelio : Stoicismo) "Marx è attuale, è vero Prof. lo hai detto alla Gruber se ricordo bene): e adesso proviamo a vederci più chiaro:

      Tutto si gioca in una alternativa fondamentale: se riconosciamo la razionalità degli eventi oppure no. Se non ne siamo capaci, si creerà una disarmonia tra ciò che siamo e le nostre aspirazioni e la nostra volontà: sorgeranno allora le passioni, i turbamenti, le paure, tutto ciò che ci rende infelici e ci sottrae la libertà..."VOLERE CIO' CHE ACCADE"..."VIVERE IN ACCORDO CON LA NATURA". La felicità e la libertà stoica dunque è immediatamente anche una saggezza, e non ha nessun carattere gioioso: essa è piuttosto simile a un respirare liberamente ("goofynomics è un soffio", pneuma), di cui non ci si accorge quasi. Ciò che importa al saggio stoico sarà quindi la salvaguardia della disposizione interna che lo fa saggio...

      ...Infine, la ragione cosmica veniva chiamata anche "provvidenza". Il destino che essa dispone per noi è bene, anche se noi non ne comprendiamo la positività e l' utilità. La provvidenza stoica si occupa della dimensione privata e quotidiana della vita, là dove il dio platonico e quello aristotelico erano assenti. Ma per essere davvero fruita dagli uomini richiede la comprensione stoica. E' perciò molto diversa dalla provvidenza cristiana, che interviene con un dono salvifico, che trasforma la vita.

      La fisica fornisce agli stoici i supporti teorici per l' antropologia, che fonda l' etica. Ciascuon uomo, come ciascuna cosa, è costituito nella sua identità individuale da una particolare modificazione del pneuma universale, e ha al suo interno un principio che lo tiene unito, ne mantiene l' identità e ne determina la vita. Tale funzione è svolta, per gli uomini, come per gli animali, dall' anima. Corporea anch' essa, è la dimensione attiva del pneuma che ci costituisce. Diffusa ovunque nell' organismo, è il luogo in cui i meccanismi delle sensazioni producono le rappresentazioni, e che determina i movimenti, le azioni, i comportamenti...gli uomini, esolo essi, hanno il logos...(vabbè).

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    2. Il discorso ora viene stranamente a coincidere con ciò che dopo più di 2000 anni Mauro Scardovelli ci viene a raccontare su youtube, basta googlare e ascoltare 8 minuti in media un video a caso.

      La disposizione interna (fisica stoica che fonda l' etica), che in ogni caso è la causa degli eventi, è a sua volta il risultato di una catena causale precedente, che l' ha prodotta quale è e quale la fa agire...Ma allora, ogni disposizione, azione o evento di ciascun individuo sono predeterminati. Questa predeterminazione però, secondo gli stoici, non svuotava di senso l' etica stessa, proprio perché ciascuno è l' agente della propria predeterminazione: la necessità cosmica si attua, come si è visto, attraverso l' interno di ciascuno. Ciascuno perciò resta responsabile delle proprie azioni, le quali dipendono da ciò che egli è; ciascuno quindi resta oggetto di una valutazione e un giudizio morali.

      ...nell' ambito dell' ideologia dell' humanitas, tutti gli uomini vengono per principio considerati uguali; questo punto di vista, tuttavia, finisce non per superare gli effettivi dislivelli di condizione sociale ma per occultarli, per rimuovere il problema che essi ponevano anche a livello educativo. Se la filosofia platonica accettava la divisione della società in ceti, e tentava di incorporarla in un progetto politico razionale, l' equiparazione ideologica di tutti gli uomini operata dalle scuole ellenisticho-romane nasconde, dietro la figura centrale del cittadino, l' esistenza di quanti cittadini non sono e non diventeranno mai; il discorso sulla comune umanità, sulla cultura generale, sulla liberazione dell' uomo, sconta, come proprio rovescio, il silenzio sulla degradazione, l' analfabetismo, la reale servitù delle grandi masse degli esclusi.
      (Il conflitto sociale non poteva trovare spazi per esprimersi nell' ordine stoico).
      Vegetti Alessio Fabietti Papi Filosofie e società, 1981, Zanichelli.

      Mi auguro che la discussione in Parlamento susciti dibattito nel paese, su fondamenta empiriche. Se il mondo è anomalo rispetto alla teoria, non si assume la teoria come autentica e la realtà come una copia fallace, si cambia il modello interpretativo-teorico di interi settori dell' attività umana. I postulati di Euclide ad esempio sono del tipo: è possibile tracciare un segmento da ogni punto a ogni punto. Tutto il resto è vero se riusciamo a dimostrarlo. Il calcolo geometrico risolveva all' epoca innumerevoli problemi, ed era preciso fino al punto da calcolare con molta precisione la circonferenza della Terra - Eratostene (276 - 194). Chiudo: l'efficienza degli algoritmi basati sulla riga e sul compasso era strettamente connessa alla possibilità di effettuare precisi disegni su fogli di papiro. I babilonesi svilupparono una matematica differente sulle tavolette di argilla ad esempio.

      Cfr. Lucio Russo La rivoluzione dimenticata, il pensiero scientifico greco e la scienza moderna

      Non ho virgolettato, ma capite quando non scrivo io.

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    3. Leopardi e lo stoicismo Morris Karp - http://www.giornaledifilosofia.net/public/filosofiaitaliana/pdf/saggi/Karp.pdf

      "Ma da dove viene all’uomo questo potere di allontanarsi dalla materia e di nominare cose che non possono cadere sotto il dominio dei sensi? Come avviene che vi sia una storia della lingua? All’altezza del 1825, quando si accinge a tradurre il manuale di Epitteto, Leopardi è in grado di inserire questa domanda all’interno di una vasta connessione di riflessioni che ha preso forma tra le pagine dello Zibaldone. In questo contesto la storia della lingua, dominata dalla tendenza alla spiritualizzazione, appare a Leopardi come un prodotto del dispiegarsi di quella facoltà dell’uomo che egli chiama assuefabilità, alla quale egli finisce col ridurre tutte le altre facoltà. «Non solamente – egli scrive – tutte le facoltà dell’uomo sono una facoltà di assuefarsi, ma la stessa facoltà di assuefarsi dipende dall’assuefazione. A forza di assuefazioni si piglia la facilità di assuefarsi, non solo dentro lo stesso genere di cose, ma in ogni genere». Questa capacità di adattamento viene compresa da Leopardi come il primo germe della memoria, che consiste appunto in una sorta di abitudine alle sensazioni che vengono dall’ ambiente, e rende l’uomo capace di rappresentarsi gli oggetti anche quando essi non cadono sotto i suoi sensi. A partire dalla memoria può poi svilupparsi la facoltà immaginativa, in grado di «concepire le cose che non sono, e in un modo nel quale le cose reali non sono». Proprio attraverso questo potere infine l’immaginazione diviene «la sorgente della ragione», in quanto è capace di rappresentare nelle idee una regolarità e una perfezione che non può essere rinvenuta negli oggetti della sensibilità. Attraverso queste idee la ragione diviene capace di distinguere la verità dall’illusione, e prende a limitare sempre più il dominio dell’immaginazione."

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    4. "Devo ancòra cominciare a vedere, devo ancòra aprire gli occhi."

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    5. @Erik Auguri! Per favore non intasarmi la coda di moderazione di commenti non pertinenti. Purtroppo (o per fortuna, se non sei un piddino) non ho più tanto tempo libero. Chiaro? Grazie.

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  2. La cosa più bella, esteticamente parlando, è il cambio di paradigma che hai introdotto da quando sei diventato senatore. Una novità assoluta che stabilisce nuovi metodi di rapportarsi con media e politica.

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  3. Caro professore, ho letto il suo post e condivido la sua indignazione. Ho anche contestato immediatamente sul mio profilo twitter - ho pochi followers però - lo stravolgimento del senso della sua intervista operato con quel titoletto malefico, ma mentirei se dicessi che sono sorpreso.
    Il giornalismo, da noi più che altrove, funziona proprio in questo modo. La convinzione dei nostri giornalisti (e mi ci metto anch'io, quando smetto di essere un uomo libero e il mio lavoro diventa "vendere al pubblico il giornale del mio editore con ogni mezzo possibile") è semplicemente questa: se non si latra "al lupo, al lupo", non si troverà uno straccio di ascoltatore.
    Seguo da anni la dottoressa Annunziata e le riconosco grandi capacità, eppure l'intervista che abbiamo visto in tv è stata negativamente esemplare per due ordini di motivi: per come è stata promossa successivamente sul web (con quella frasetta velenosa, fuorviante e, direi, truccata) e per come si è svolta. Credo che qualunque spettatore in buonafede scoprirà, rivedendo la registrazione, che l'obiettivo dell'Annunziata non era quello di spiegare alla platea televisiva il suo lavoro in Commissione o comunque il suo lavoro politico, ma aveva invece il solo scopo di cercare di mettere lei, prof Bagnai, in difficoltà, di farla cadere in contraddizione, di metterla con le spalle al muro. Alla signora Annunziata non interessavano affatto le sue risposte circostanziate e le sue dotte spiegazioni. Che infatti ha sempre accolto con evidente fastidio, liquidando le sue risposte con sufficienza e atteggiamento sbrigativo, come a rimproverare a lei, professore,un eccesso di precisione e un'attenzione ai dettagli che sono caratteristiche poco adatte al linguaggio televisivo (dove tutto è veloce, tagliato con l'accetta e soprattutto "breve"). Diciamo che alla dottoressa Annunziata non interessava comprendere quel che lei diceva, né farlo comprendere ai telespetattori (la signora ha detto più volte di non conoscere "bene" i temi di cui si parlava, con il classico "io non sono una economista"), ma voleva solo metterla al tappeto dimostrando che lei va contro il SENSO COMUNE. Perché per il SENSO COMUNE (misterioso ma esistente) la Ue resta una grande mamma (pochi voglio informarsi su come funziona DAVVERO, adesso finalmente è chiaro), così come l'euro resta una grande moneta su cui non si ammettono critiche. Per concludere io credo che sia impossibile ormai avere in televisione un'informazione che informi davvero. I giornalisti non vogliono farlo, attaccati al carro del loro editore, e soprattutto sono convinti che la platea televisiva non voglia un'informazione autentica. Troppo faticosa da seguire, troppo noiosa, pedante, ricca di dettagli. Insomma, molto poco televisiva.
    Lucio Garinei

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  4. Non ho parole ...
    Sono commosso , e oso :
    “Così parla un Intellettuale con la schiena diritta”

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  5. Io penso ci sia un errore fondamentale in queste trasmissioni: anziché far fluire il dialogo, nella Consapevolezza che in esso possa sorgere una risposta che non sia il frutto di un'Ideologia ma di un "muoversi insieme", si cerca invece di chiudersi nella propria visione del mondo, assunta consciamente o inconsciamente come la Verità.

    Anche Landini, ad esempio, usa come mezzo di Verità l'indignazione, la quale puoi attrarre qualche voto, ma nella sua sterilità si esaurisce nelle solite accuse a chi verrà.
    E' da migliaia di anni che chi sta al governo è una canaglia e chi è all'opposizione, invece, ha la soluzione a tutti i mali.
    Il problema sta proprio in questa dialettica sterile, la quale sembra urlare "Vogliamo fatti! Soluzioni!", ma il problema è nella disposizione mentale stessa, che non ammette soluzioni se non quelle nei termini di un discorso chiuso dove, in fondo, "Io ho ragione e tu sei bello e bravo nella misura in cui sei d'accordo con la mia Ideologia".

    Molto belle le citazioni, prof.

    Le auguro una buona serata!

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  6. Come scrive Federici Dezzani: “le potenze marittime angloamericane, con la svolta “populista-sovranista” del 2017, hanno dichiarato guerra alla loro ex-creatura, l’Unione Europea, nel timore che l’intera Europa centro-occidentale si integrasse con la Russia e la Cina, spostando definitivamente il fulcro del mondo dagli Oceani all’Eurasia. Per l’Unione Europea, perciò, è in serbo un futuro di caos, disgregazione, rigurgito di nazionalismi e (senza alcuna esagerazione), conflitti militari. Quando il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, asserisce che è interesse della Russia un’Unione Europea forte ed indipendente, non mente: a Mosca sanno benissimo cosa significa la risurrezione dei nazionalismi appoggiati dagli angloamericani, avendolo prima sperimentato in Jugoslavia e poi in Ucraina.”

    Però, ancora mi stupiscono certi modi di fare. Il PD mostra di non avere nessuna remora a sacrificare quello che è stato il suo massimo alleato e protettore. Assumono lo stesso comportamento dei loro padroni: un’assoluta assenza di scrupoli. Credo però purtroppo, che la Lega non sia da meno.

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    1. Salvatore ti sono grato per le tue lucide analisi ma non sono sicuro del significato della chiosa finale : ok il pd rinnega senza vergogna la ex urss , ma la lega chi starebbe rinnegando ? la lega ha sempre mostrato simpatie per putin e non mi pare sia ostile a priori all'asia ... non sarebbe il caso forse di sottolineare anche come sia difficile in questo momento , proprio a causa delle frizioni con germania e francia , non strizzare l'occhio anche agli usa ? perdonando la mia ingenuità e forse i miei fraintendimenti , non sono esperto di politica internazionale , potresti essere più preciso su quale chiara posizione dovrebbe assumere la lega , posto che nella mia sciocca visione ognuno cerca di fare i propri interessi e la germania apre la sua propria pista verso la russia e l'asia nel suo esclusivo comodo grazie

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  7. Prof. Bagnai l'apodosi della sua lettera rischia di diventare una preghiera giaculatoria.

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  8. Sembrerà incredibile, ma appena l'ho sentita pronunciare quella frase, seppure corredata di "se", ero certo che qualche giornale avrebbe estrapolato proprio quella riportandola in maniera distorta. I giornali cercano sempre quello: la polemica, la frase che colpisce, a tutti i costi, da sempre. E se non lo fa, ci pensano loro a farla diventare quello che vogliono. È il loro modo per attrarre "click".

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  9. Quelli che si battono per la sovranità nazionale e vogliono uscire dalla UE vedono nella posizione di chi denuncia le interferenze atlantiche negli equilibri istituzionali del nostro paese con l’obiettivo di rompere l’eurozona prendendo di mira la Germania, come una posizione a difesa della potenza che ha asservito ai propri interessi il resto dell'Europa, e quindi come un tradimento. Ma paradossalmente il fatto che la Germania non abbia mai veramente rinunciato alla propria sovranità sottomettendosi alle regole europee la rende l’unico paese che nei fatti ha contrastato i piani neocoloniali del capitalismo e della finanza angloamericana, tanto che nemmeno è servito usare la Francia come guinzaglio nascosto sotto il fascino remoto del Trattato di Aquisgrana. Fin dall’inizio l’obiettivo era quello di fare dell’Europa un unico grande mercato periferico da sfruttare proprio come la Germania sta sfruttando gli altri paesi europei. Ne è testimonianza il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, il TTIP.
    La Germania si è prestata bene ai piani della finanza angloamericana. Primo perché, con i soldi degli altri paesi europei, le era concesso di ricostruire la grande Germania annettendosi le cinque regioni dell’Est e poi perché le veniva affidato il ruolo di “locomotiva”, dovendo fungere da sostituto della vera “economia forte” che sarebbe subentrata una volta messe a punto le istituzioni finanziarie create ad hoc. Ora che gli equilibri internazionali stanno cambiando la Germania non teme di affermare la propria sovranità anche in materia di politica internazionale da qui la reazione infuriata degli Stati Uniti all'apertura a Mosca della Camera di Commercio russo-tedesca, a conferma del timore che l'intera Europa si possa integrare con l'area euroasiatica spostando definitivamente il fulcro mondiale.
    Se la Russia e la Cina riescono a prende accordi, come stanno facendo, anche separatamente con le nazioni europee per includerle nel quadro multipolare non sarà necessario sostenere la UE dagli attacchi che vengono d’oltre oceano e sarà possibile liberarsi dalla cappa dell’imperialismo angloamericano. Ma perché ciò sia possibile ci vogliono governi che non usino il sovranismo come una maschera ma siano capaci di guardare agli interessi del proprio paese e sganciarsi dal potere onnipervasivo delle lobby finanziarie e delle multinazionali. In realtà la Germania, in questo momento, sta facendo da apripista.

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    1. Caro Salvatore Penzone,trovo assai ingenua e mal riposta tale fiducia nei confronti della Germania e dei suoi eventuali satelliti ed alleati.Gli imperialisti americani invece sono talora capaci di qualche "generosità" nei confronti dei loro ex nemici, amici o alleati fedeli.I Teutonici mai,come purtroppo c'insegnano i libri di storia e la stessa attualità.

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  10. Insopportabile l' intervistatrice che fa le domande e poi interrompe di continuo l' intervistato quando non ottiene le risposte che reputa funzionali alla sua intenzione di creare il caso giornalistico del giorno.
    Sempre alla ricerca della "incauta" affermazione, della presa di posizione dura e forte da sparare in un titolo ad effetto.
    E se questa manca poco importa, si ricorre al virgolettato.
    Più che domande scomode io ho visto domande noiose e ripetitive, mentre avrei preferito di gran lunga un approfondimento su altri temi toccati dal Prof.
    Ad esempio, chi è il nostro alleato che potrebbe uscire dall’euro ?

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  11. L'Annunziata è stata brava a non sclerare, come invece avrebbe fatto una più famosa conduttrice, di fronte al sorrisetto di Bagnai.


    Che fosse tutta orientata nel solito senso (comune) screditante lo si è visto e si è visto pure che le è andata buca.

    Il terzo, di cui non rimarco le colpe politiche, sembra sempre più un caso umano, altro che barcollamento "da sciatica"... barcolla da seduto.

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  12. Il link inoltrato dal prof.Bagnai contenente la registrazione della sua intervista negli studi di Rai3 è in lingua russa. Evidenti i contatti tra Lega e Putin :p

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  13. Chi va per questi mari questi pesci pesca. Non se la prenda caro Bagnai, avanti tutta!

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  14. Chi va per questi mari questi pesci pesca. Non se la prenda caro Bagnai, avanti tutta!

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  15. E anche oggi "ci abbiamo" imparato qualcosa.
    Se la "signora" dovesse aver capito, La prossima volta, se ci sarà, si comporterà diversamente (nonostante, finora, non ne abbia dato prova).

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  16. A me è nato un 'MITO'dopo aver ascoltato quella intervista, si chiama Alberto Bagnai!
    Vorrei poterlo clonare in parlamento.

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  17. Beh! c'era da immaginarselo che le parole "atteggiamento ricattatorio, mafioso", pur con tutti i "se" e distinguo del caso, sarebbero state strumentalizzate da certi giornali.Se lo scopo era quello di evitarci la procedura di infrazione mantenendo bassi i toni, quelle parole sono come uno sputo nell'acquasantiera, e le sue quotazioni come accondiscente futuro ministro degli affari europei calano.
    Se invece, come spero, lo scopo era quello di non farci mettere i piedi in testa, allora direi che le sue quotazioni come combattivo futuro ministro dell'economia salgono.

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  18. Sarò pignolo, ma ho trovato insopportabile, da parte della gentile conduttrice, l'aver toppato per ben due volte la citazione del libro "Il tramonto dell'euro"; inspiegabilmente diventato "Il declino dell'euro". Quisquilie? Sarà, ma è difficile non vedere anche in questo una "velata" mancanza di rispetto nei confronti dell'interlocutore, visti anche i precedenti sulle storpiature del nome.

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  19. La citazione di Kipling è quanto mai azzeccata, e non solo nella parte da lei evidenziata. C'è bisogno, ora più che mai, di Uomini. Uomini della tempra di quelli che sul Piave e sul Grappa arrestarono l'avanzata del nemico. Capisco il suo disappunto per i virgolettati che travisano le sue reali affermazioni, ma non si preoccupi, credo che, tutto sommato, questo comportamento da parte dei presunti giornalisti che la citano, sia un grande favore che porterà molte persone ad approfondire la conoscenza del suo pensiero. Saluti e buon lavoro

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  21. A proposito dell'intervista vorrei far notare che la metà delle domande dell'Annunziata, erano prive di punto interrogativo. Erano affermazioni. In quei casi si potrebbe rispondere "e la domanda qual è?"

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  22. Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.....

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  23. Leggo ora sull'"autorevole testata" il commento al Rapporto annuale Istat 2019. L'articolo oltre ad essere scritto in modo molto superficiale e tendenzioso, non rispecchia assolutamente il contenuto del documento. È chiaro che l'autore farebbe anche il tifo per l'asteroide,se fosse possibile.
    Per chi ha tempo e voglia cosiglio sia la lettura del rapporto sia dell'articolo.
    https://www.huffingtonpost.it/entry/ancora-sotto-zero-listat-fotografa-unitalia-in-ulteriore-arretramento_it_5d0b465ae4b06ad4d25b78d6?joj&utm_hp_ref=it-homepage

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  24. Mi pare un incidente di poco conto. Del resto, che l'utilizzo degli aggettivi "ricattatorio" e "mafioso" avrebbe portato ad una sintesi orientata e strumentalizzata del suo pensiero, era prevedibile, e quindi immagino che non l'abbia più che tanto meravigliata. Del resto, se si limita a dichiarazioni posate, cole avrà notato, semplicemente la ignorano, e parlano d'altro. Come avrà notato, Salvini addirittura presta il fianco di proposito alla stampa, secondo il criterio, "bene o male non importa, purchè se ne parli". Per altro. Funziona. Funziona anche il giochino poliziotto buono poliziotto cattivo con Borghi, però alla lunga stufa.
    Poi, tante volte a togliersi qualche sassolino dalla scarpa si cammina meglio.
    Per intanto, Trump ha risposto a Draghi, dichiarando di fatto apertamente che le politiche economiche della BCE ben poco hanno a che fare con l'economia, e molto con la politica estera cioè, in termini pià chiari, non rispondono a criteri ragionavoli dal punto di vista della scienza economica, ma dipendono invece da precisi obiettivi politici e cioè, detto in termini ancora più chiari, chi in Italia difende le politiche BCE lo fa, contro l'interesse nazionale, per ragioni di proprio interesse, magari per compiacere qualcuno che lo finanzia dall'estero, oppure lo fa da economista incompetente (scusate, volevo dire diversamente competente).

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  25. Mario Draghi, colloquiando giorni fa con giovani studenti partecipanti al concorso “ Generation Euro Students’ Award “ , ha affermato :

    “ Voi siete la prima generazione nata con l’ euro; quando sentite parlare chi vuole tornare alle vecchie monete, a voi viene solo da ridere, e io riderei con voi.
    I sondaggi dimostrano che la maggior parte dei cittadini appoggia l’ euro; ma poi si sentono molte critiche, e questo è dovuto al fatto che si fa sentire di più chi non è felice.

    Perché chi è felice non deve ribadirlo tutti i giorni “!

    A me sembra che i cittadini greci suicidi( ma anche quelli italiani ) non abbiano una grande possibilità di ribadire tutti i giorni la loro situazione di disperazione e infelicità .

    Quanto infine al tema della felicità, è il caso di rimandare M. Draghi a riflettere su un pensiero di Epicuro dalla celebre Lettera a Meneceo sulla felicità :

    “È preferibile che un bel progetto non vada in porto piuttosto che abbia successo un progetto dissennato” !

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  26. Spettabile Bagnai : sicuro che la sua mimica (diversamente espressiva dalle sue frasi sempre misurate e rispettose) adottata nel corso dell’intervista non abbia suscitato quell’atteggiamento vendicativo svelato dall’uso improprio del virgolettato ?

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  27. A me le parole "ricattatorio" E "mafioso" sono piaciute, mi pare sintetizzino perfettamente l'atteggiamento della UE.

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  28. Amo, cartesianamente, le Idee CHIARE E DISTINTE, soprattutto in questo momento di scontro sulla politica europea del Governo Conte. E’ arrivato davvero “EL MOMIENTO DE LA VERDAD “, illustrato con forza e passione da Paolo Becchi in https://youtu.be/PP6zMTQWzsE .
    Eccone una breve sintesi : “CONTE STUDI! ALLA UE SI RISPONDE CON L'ABOLIZIONE DEL FISCAL COMPACT “!

    Le ragioni,giuridiche,ci sono : il fiscal compact infatti non corrisponde ai Trattati. E allora perché l’Avvocato del Popolo non dice al popolo italiano che cosa ci stanno effettivamente facendo?
    Ci stanno effettivamente facendo applicare il fiscal compact…lo sappiamo tutti com’esso è nato : da un subdolo colpo di stato effettuato in Italia contro il governo Berlusconi, solertemente e celermente sostituito da Monti, all’unico scopo di salvare una moneta : l’Euro! Lo scopo : arrivare al pareggio del bilancio.

    Siamo così al punto centrale : valgono di più i Trattati o il Fiscal Compact ? Il sommo giurista, Giuseppe Guarino,aveva già risposto essere il FC non compatibile con i Trattati.

    Non dovrebbe adunque l’ Avvocato del Popolo, alla luce di uno studio più approfondito, impugnare la costituzionalità stessa del FC rispetto ai Trattati ? In Italia, è in atto ormai un processo di Rivoluzione Sovranista. A sostenere il quale processo , avremo bisogno di appoggi.E' così che si spiega il viaggio di Salvini negli Usa.
    Salvini ha capito che per contrastare il prepotere franco-tedesco in Europa c’è bisogno di avere dalla propria parte quello che è al momento è il peggior nemico per la Germania : Donald Trump !

    E’ suicida quindi l’ idea di andare adesso a contrattare; è suicida pensare di andare di nuovo a dire che va bene, faremo ancora meno spese … faremo ancora ulteriori tagli ; l’unica cosa che si deve tagliare in Italia sono le Tasse, ma non ci lasciano tagliare nemmeno queste, perché il programma deve essere sempre quello dell’austerità e cioè più tasse da una parte e meno spese per ridurre il debito …

    Col Kaiser…che riduciamo il debito !
    Non siamo in torto noi, sono in torto loro !sono loro che stanno disapplicando i Trattati, non noi! Su questo tema, i giallo-verdi potrebbero rinsaldare eziandio la loro unione, in quanto i grillini fin dal ’14 si erano dichiarati del tutto contrari al FC. Avremo quindi un governo più forte e coeso, che poggia sull’alleanza di due forze politiche, e non su una terza gamba rappresentata da Conte e dal Presidente della Repubblica !
    La Lega pertanto, tenendo conto di aver ottenuto un larghissimo consenso elettorale, deve farsi carico, di fronte all’Europa ,di questo progetto nel quadro di un impegnativo confronto con l’Ue.Noi invece non solo non facciamo questo, addirittura arriviamo perfino a non scegliere un nostro ministro per gli affari europei, onde evitare di disturbare i lor Signori Euroburocrati.
    Conte pensa di nominare il Ministro solo quando avremo risolto i nostri problemi con l’Europa. La qual cosa è del tutto assurda: è proprio in questo frangente che avremmo massimamente bisogno di un Ministro Autorevole. Conte e Tria pensano forse di riuscire da soli a risolvere questa intricata matassa di problemi, finiscono però nello stesso imbuto dei governi precedenti. Tagliando le spese sociali.

    E allora, dove kaiser è la differenza con le passate politiche ? con i passati e presenti politici traffichini” ?

    E’ arrivato, concludo io, il momento di politici-capitani, indomiti e coraggiosi.
    Non vorrei che ancora una volta avesse ragione un certo Sciascia :

    “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà “ !



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  29. Buonasera prof. ci avviamo ad accettare passivamente la procedura di infrazione? Trump è incazzato nero con l’eurozona tedesca. Approfittiamone e iniziamo da subito a mandare i tedeschi a quel paese o viceversa se dobbiamo subire un processo di PIDIOTIZZAZIONE, meglio riconsegnare il timone ai PIDIOTI per antonomasia.

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    1. La mia sensazione, da un anno e mezzo, è che i piddini a governare NON ci vogliono andare.
      Credo che Zingaretti sia stato scelto apposta, appunto per NON vincere nessuna elezione.
      Penso che sperano nella disfatta dell'Italia per poi dopo addossare tutte le colpe ai governanti attuali e al grido di "fate presto" tenere il gioco degli eurocrati.

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  30. La prima cosa che ho pensato (e detto) dopo avere letto della notizia della lettera di infrazione è stata: "uguale uguale ai mafiosi con i pizzini intimidatori".
    Come me penso lo abbiano pensato e detto milioni di persone. :-)

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  31. Intanto pare che la letterina neppure parta.

    Poi vediamo.

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  32. Provo ad aggiungere qualche considerazione sul tema della comunicazione umana, con riferimento all'intervista dell'Annunziata ma anche, più in generale, alle dinamiche da talk show.

    Tutte le tecniche che sto per enumerare sono splendidamente applicate dal prof Bagnai. Non so se gli vengono spontanee o se sono il frutto di un calcolo razionale. Ad ogni modo...

    1. La maieutica.
    La maieutica è l'arte del l'ostetricia, l'arte di aiutare qualcuno a partorire. Nel caso dei talk show può essere usata allo scopo di indurre l'intervistatore a "buttar fuori" fino in fondo le sue idee personali, i suoi pregiudizi, fino a far esplodere le contraddizioni insite nel suo pensiero, incartandolo con la sua stessa ignoranza.
    Es. Se uno ti chiede: "Come pensa che reagirà la Germania?"
    Allora tu gli chiedi una precisazione: "Quando lei dice 'Germania' si riferisce al popolo tedesco, agli industriali tedeschi, oppure al governo?"
    A questo punto probabilmente l'interlocutore andrà in confusione. In caso contrario sarà costretto a specificare aprendo così una nuova questione. Tu quindi potrai continuare a scavare fino ad arrivare a una domanda che si risponde da sola, mettendo così in luce il fatto che gli intervistatori non domandano per sapere, ma per affermare il proprio punto di vista. Ci sono anche intervistatori onesti, questo va detto. E in questi casi l'approccio socratico aiuta a chiarire la domanda aprendo le porte ad una risposta seria, puntuale, magari tecnica e quindi molto utile a coloro che hanno voglia di capire.

    2. La laconicità
    Le risposte "sì", "no", "non so" sono molto apprezzate dai tuoi avvocati quando stai testimoniando in un processo. Ma sono detestate dagli intervistatori da talk show, i quali, con le loro domande, in realtà, desiderano solamente dare il lancio per un'eventuale tuo sproloquio. Questo delle risposte laconiche è un metodo per far parlare molto l'intervistatore fino ad esaurire anzitempo le domande tendenziose che ha nei suoi appunti, lasciando così spazio ad un dibattito più sano e costruttivo. Inoltre, chi risponde "sì" e "no" dimostra al pubblico che non ha intenzione di confondere le acque. È una cosa che, personalmente, apprezzo molto.

    3. Il doppio legame
    Il doppio legame (o doppio vincolo, "double link") è un fenomeno che pertiene alla Pragmatica della Comunicazione Umana del già citato Paul Watzlavick, già modellizato in precedenza dal solito Gregory Bateson. Qui entriamo nel campo della cosiddetta "comunicazione paradossale", che Bateson vede alla base della schizofrenia. Due esempi per capire:
    a) (il più famoso) "Sii spontaneo!"
    b) "Ti ordino di disobbedirmi"
    Spiego solo il primo. Quando qualcuno riceve il messaggio "Sii spontaneo" entra in uno stato confusionario perché si trova di fronte a una cosiddetta "illusione di alternative". Qualunque sia la sua reazione: è sbagliata. Nel senso che: se accetta l'invito ad essere spontaneo, nei fatti si dimostrerà "condizionato" (che è l'opposto di "spontaneo"). Se invece rifiuterà l'invito, questo rifiuto sarà per definizione spontaneo. E quindi sarà come se avesse obbedito. Non se ne esce.
    Il prof Bagnai è molto bravo nella tecnica del doppio legame. L'ho sentito spesso dire (non ricordo le parole esatte) "Mi interrompa quando vuole", "Mi dia lei il ritmo". Questo quando l'intervistatore lo interrompe. E puntualmente l'interlocutore si innervosisce. Perché si sente legato a doppio filo. Se accetta l'invito, di fatto sta ammettendo che è Bagnai il vero conduttore. Se al contrario decide di non interrompere, anche qui è Bagnai che detta il ritmo.

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  33. (spezzo in due il commento perché il sistema non mi lascia inserire più di 4096 caratteri alla volta)

    4) Un'altra cosa che Bagnai fa è quella di iniziare l'intervento a partire dai punti su cui si trova d'accordo, invece di buttarsi a capofitto sul dissenso. Questo modo di fare, oltre a dimostrare onestà intellettuale, mette l'interlocutore in uno stato di non belligeranza. E a guadagnarci, anche qui, sono coloro che hanno voglia di capire, di imparare.

    5) L'ultima: evitare le sovrapposizioni. Quando qualcuno dice una fesseria, invece di interromperlo, conviene prendere un appunto sul taccuino, lasciare che lo sproloquio si plachi e, con tutta calma, smontare le affermazioni dell'avversario. Anche qui: Bagnai docet. 😊

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