domenica 25 giugno 2017

PD DELENDVS EST (addendum)

Per completezza: a mio avviso ci sarebbe stato un altro partito da mandare sotto, per richiamarlo alla difesa dell'interesse nazionale. Non lo ho nominato, e non lo nomino, perché ha fatto tutto da solo. Anni di ambiguità e cattiva informazione sul tema hanno avuto le conseguenze che non potevano non avere, il che mi spiace (per loro). Tuttavia constato che quando si perde si comincia a ragionare, e quando la "distrazione di massa" si usura, come strategia, ecco che come per magia si riportano sul tavolo i temi veri.

Motivo di più per esortarvi a schiantare il PD.

66 commenti:

  1. I falsi profeti prima o poi si smontano da soli. Più difficile sembra smontare chi ha ideologicamente tolto la camicia rossa per indossare quella nera

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    1. Voglio solo far notare che anche nel mercato della politica ci sono due lati. Se si smette di comprare certe balle, sono costretti a cambiarle. Non è sempre detto che sia un progresso, ma almeno non è questa palude!

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    2. Buongiorno professore. Ovviamente mi associo per la rabbia profonda che provo nei confronti del PD e di quella che un tempo chiamavamo "compagneria" che complessifica l'azione e semplifica il pensare (è purtroppo una tradizione storica). Le chiedo solo un parere ed è a proposito di Poste Italiane che gestirebbe 480 miliardi di risparmi dei cittadini. Che ruolo può giocare nell'ambito della crisi banche. I risparmi sono in pericolo? Grazie. Angelo Galatola.

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  2. Gli ortotteri sono in una situazione sempre più precaria. Posso dirlo perchè sono uno di loro (per mancanza di un'alternativa credibile a sinistra). E la loro situazione precaria deriva dal fatto che non utilizzando rimborsi elettorali o i soldi di grandi "investitori" non possono permettersi una struttura rigida come quella degli altri partiti.

    I meetup sono in lotta tra loro, così come i singoli attivisti, così come gli eletti nelle istituzioni (anche se non sembra) e l'impressione generale è che ai piani alti si avverta questa situazione. Continuando così gli ortotteri non reggeranno, complice la situazione disastrata della Raggi. Sono in molti ad affermare che non vogliono governare, ma proprio per i motivi sudetti, secondo me, faranno di tutto per avere la maggioranza relativa, in fondo non si può fare opposizione per troppi anni, se non sei ben radicato. Laggggente si stanca presto di queste fiammate politiche. E poi sarà alleanza con qualcuno (PD? improbabile secondo me, ma tutto può essere ormai), a dispetto delle dichiarazioni di questi anni. Ma ci si penserà dopo le elezioni.

    E poi sono tutti curiosi, attivisti compresi (tranne quelli duri e puri, i turbogrillini, quelli sono irrecuperabili) di vedere come si comporteranno al governo e che decisioni prenderanno effettivamente, dopo aver dato per anni un colpo al cerchio e uno alla botte (uno a destra e uno a sinistra).

    Ci sono molti ortotteri pensanti e razionali, anche se non ci si crede, che una volta delusi non tarderanno a cercare qualcosa di più credibile.

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    1. Amico, una domanda: credibile rispetto a quale obiettivo?

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    2. E' un discorso che può valere in generale. Ma pensavo in particolare alle posizioni su Euro ed Europa. Gli ortotteri non sono mai stati precisi su cosa fare, tranne per quanto riguarda il Referendum consultivo per uscirne (sul quale specifico che non sono d'accordo). Bisognerà vedere se e quando andranno al governo come proseguiranno la battaglia. Se si dimostrassero remissivi, o continuassero a essere attendisti come ora, per me personalmente non sarebbero credibili, perchè i fatti dicono che l'Italia deve uscire dall'Euro per avere qualche possibilità di ripresa, e loro si sono sempre detti a favore del popolo (come tutti del resto, però cavolo sono i grillini)

      La situazione degli ortotteri è particolare. Molti dei succitati attivisti pensanti sanno bene che le posizioni ambigue di Grillo sull'Euro è una strategia mediatica. Non vogliono perdere nè gli elettori pro-euro, nè contro.
      Ma una volta al governo devi prendere delle decisioni. Per come la vedo io devono ancora schierarsi apertamente, magari lei la pensa diversamente e ci sta pure, magari non ho capito nulla.

      Che dire. Cosa devo fare? Votare Salvini? Potrei pure farlo, ma dato che siamo in maggioritario come ha detto lei, la Lega ha bisogno di Berlusconi... O no?

      Ne approfitto per ringraziarla di quello che fa.

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    3. Carissimo, grazie per la precisazione. Mi confermi che ho fatto bene a dire cose ovvie, perché per voi ovvie non lo sono (e me ne spiace). Me ne sarei dovuto accorgere quando a Roma, dove era chiaro che avrebbe vinto la Raggi per poi schiantarsi, e che quindi l'unico obiettivo politico era non mandare quel tapino del PD al ballottaggio, siete riusciti a mandarcelo non so per quale motivo (credo per non voler votare una candidata che tanto non poteva vincere).

      La tua logica in questa risposta è del tutto analoga.

      Ti rendo conto sì, o ti rendi conto no, del fatto che in questa sede con chi potrebbe/dovrebbe/vorrebbe poi allearsi Salvini per governare a livello nazionale non c'entra assolutamente nulla?

      Caro, sono di sinistra anch'io (anche se a sinistra mi hanno un po' seccato e devo fare molta fatica per restare lucido). Vero è che io, a differenza di molti imbecilli, non ho mai considerato la fica una variabile macroeconomica, e quindi non ho mai creduto alla favoletta dello spread che si impennava perché Abberluscone andava a minorenni (se lo faceva). Ma certo Berlusconi non è il mio politico preferito, e magari invece di Salvini vorrei poter votare qualcuno che a sinistra non fosse un cialtrone (oggi non c'è, ma non dispero).

      Solo che tutto questo, ora, cosa c'entra? Se nella tua circoscrizione, poniamo, per mandare sotto il PD, il simbolo PD, il vessillo di chi sta distruggendo il tuo paese, devi votare Lega (o Forza Italia), questo a te non cambia nulla a livello locale (perché nessun sindaco ha i soldi per fare nulla), non implica nulla per le alleanze a livello nazionale: dà solo il segnale che il paese è stanco di chi lo sta distruggendo (un segnale che tu sembra non voglia dare, forse perché ti stai già preparando dentro di te a quello che sai essere l'inevitabile epilogo: l'alleanza fra i due poli euristi, PD e ortotteri).

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    4. Voto Libero ha raccontato fedelmente il film che ho visto e continuo a vedere tutti i giorni :nella mia regione(la Marche) l' unico candidato M5s a sindaco andato al ballottaggio c' è riuscito perchè rappresenta l' alternativa al pd cioè partito del padrone(merloni ) che ha delocalizzato riducendo Fabriano ad un deserto.Ma tolto questo caso per il resto è una Caporeto perchè gli elettori che hanno votato M5s non hanno avuto un motivo valido per andare a votare candidati usciti da faide e aggregati in cordate .Rimane il fatto che alle politiche non so cosa potrò votare e mentre in un comune il danno dell' astensione è limitato a livello nazionale no

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    5. Prof. Bagnai, ci ho messo un pò, ma alla fine il mio cervello ci è arrivato. Mi perdoni ma oggi è domenica e sono in stand by.
      E' giusto quello che dice. Mi ero già proiettato nel futuro. Alle politiche nazionali.

      Totalmente d'accordo con lei per quanto riguarda le amministrative.

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  3. Nella gran parte dei 10 comuni in cui è al ballottaggio, il m5s si ritrova contro candidati del PD o delle finte "liste civiche" dietro cui il PD si nasconde. La scelta in quei casi è obbligata.
    Per il resto, Voto Libero dice: "vedere come si comporteranno al governo e che decisioni prenderanno effettivamente dopo aver dato per anni un colpo al cerchio e uno alla botte". Secondo me questo redde rationem avverrà prima: il m5s è piuttosto diviso all'interno (si era notato? haha), ma questa divisione sarà definita prima delle elezioni. Ai vertici non si vuole certo arrivare al 2018 (e ad un eventuale governo) con dentro persone che si accoltellano alla schiena a vicenda.
    Quanto all'obiettivo: appunto, dipende dalla fazione che vincerà.

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    1. E invece secondo me non verrà deciso nulla prima delle elezioni. Proprio perchè, come ho detto prima, i vertici si propongono di tenere uniti personalità provenienti da centro, sinistra e destra, in modo da non prendere posizioni nette e in modo da rimarcare quella trasversalità che li rende unici e che porta loro parecchi voti.

      Invece dopo le elezioni si vedrà chi ci sarà, chi sarà rimasto e le posizioni dei parlamentari nuovi. E' una cosa che Casaleggio e Grillo non possono controllare. Secondo me le divisioni ci saranno sempre, magari anche per questioni futili, e i vertici lo sanno bene.
      Ma ora l'importante sarà chi verrà scelto come premier e chi verranno scelti come ministri. Lì si gioca la partita decisiva, anche all'interno del Movimento.

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    2. Non è detto che dipenda tutto dai vertici. Al momento il minestrone tiene perché tanti anelano ad essere rieletti, ma se qualcuno dovesse schierarsi in anticipo, o qualche "pezzo grosso" finire fuori dalle liste, c'è la possibilità che il mov si divida e che venga anche lasciato dividersi. In fin dei conti Casaleggio sosteneva che è meglio liberarsi di chi mette i bastoni fra le ruote, anche rischiando un calo di voti.

      Anche la scelta dei ministri che tu menzioni potrebbe fare da catalizzatore: la squadra fa la linea politica. Personalmente mi auguro che siano scelti molti ministri "politici" interni al m5s, e per motivi semplicissimi:
      - Scegliere tutti "tennici" significa confermare che il m5s è incapace di governare;
      - Scegliere la "società civile" significa in breve fare un governo piddino. I santini e i venerabili maestri della "società civile" sono tutti di area PD o peggio Tsipriota. In particolare in questo secondo caso, perderebbero il mio voto: io gatekeepers stile Gabba/nelli non li voto.

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    3. Cara Cristina, ti blocco spesso perché sei troppo tipica. Ad prevedibilia nemo tenetur. Allora, senti: tu voterai 5 Stelle anche quando nel governo ombra ci sarà Zagrebelski, e quando sarà stata fatta l'alleanza col PD. Quello che sosteneva Casaleggio non conta nulla, perché lui è morto (RIP). Non saranno scelti ministri politici interni perché è un fatto che le competenze mancano. Sarà ovviamente fatto un governo piddino perché i due movimenti condividono un obiettivo che perseguono con metodi diversi. Ma tutto questo, per chi legge il blog e lo capisce, è accademia. Se poi mi sbaglio, tu segna: so che hai un hard disk pieno di mie affermazioni, e stai aspettando il momento di rinfacciarmele. A te t'ha rovinato l'ALDE, se no a quest'ora mi avevi già sbugiardato...

      E invece...

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    4. Ma no Alberto, non conservo niente e per giunta dimentico tutto. Forse per questo dò l'impressione di ripetermi.
      Puoi bloccarmi quanto vuoi, come sai non porto alcun rancore e conservo immutata stima malgrado i continui on/off.
      Quanto alla mia "grillinaggine" (in parte dovuta a force majeure), è molto meno ottusa di quanto tu ritenga. Non potendo però spiegare con dovizia il bi e il ba, mi vedo costretta a lasciare le cose così come a te sembrano.
      Un giorno mi auto-renderò giustizia, e sarà buffo vedere la tua faccia... ;-)

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    5. ...e scopriremo che sei la moglie di Brunetta. Non so, in più occasioni il tuo discorso mi è sembrato incoerente, ancorché impreziosito da allusioni a certa "insider information" che tu avresti... guarda: debbase non me ne frega niente. Se io e Roberta avessimo bagni separati, metterei nel mio il poster di Kate Moss, così non avrei nemmeno bisogno di sbloccarti. Baci e stima.

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    6. Ciao Cristina.
      Il problema è che a livello nazionale una maggioranza relativa del 30 per cento (mettiamo anche 35) non ti da la maggioranza assoluta e quindi ti costringe a fare alleanze. Il concetto di alleanze variabili in parlamento del Movimento non so se e quanto reggerà, ma anche se reggesse, quando Mattarella darà al candidato premier del Movimento il compito di formare un governo, altre forze politiche dovranno votare loro la fiducia.
      E a quel punto, sempre secondo il mio assioma personale che fa da premessa per il quale nel 2018 Grillo punta a governare altrimenti il Movimento si sfascia, qualcosa agli altri devi pur promettere.
      E a quel punto le altre forze politiche voterebbero di buon grado la fiducia a un governo di politici o di tecnici? E soprattutto ai vertici li fanno questi ragionamenti?

      Ma forse stiamo parlando di qualcosa di ancora troppo lontano.

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    7. Kate Moss è troppo secca, non ci azzecca.

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  4. PD delendus est. Si chiamano ballottaggi, le elezioni amministrative odierne. Pertanto, il principio da far prevalere è quello di buttare dalla torre il candidato più pericoloso, cioè quello del PD o della sinistra eurista. Occorre colpire al cuore il sistema di potere antipatriottico e antipopolare della sinistra. Non importa se dovremo votare candidati berlusconiani, grillini o leghisti. La priorità è una sola: colpire il PD, il partito più liberista che si maschera opportunisticamente dietro la falsa facciata di sinistra. Non caschiamo nel tranello del riflesso pavloviano antifascista. Oggi il fascismo è questa sinistra eurista, che ha precarizzato e distrutto il lavoro, demolito i redditi, aumentato le tasse, tagliato i diritti sociali, la sanità, le pensioni. Voterei per Belzebù, per Barabba, pur di vedere sconfitto il candidato che ha il coraggio osceno di presentarsi sotto le bandiere dei traditori dell' Italia.

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  5. Sembra che ci troviamo in un sistema politico tripolare, dunque se due poli delendi sunt, ne rimane uno, quello a guida brianzola. Capisco che il nemico del mio nemico etc., ma al momento mi manca il fegato di votare contro lo stomaco.

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    1. Carissimo: io non voglio fare e non ho fatto una dichiarazione di voto per la Lega. Vedete voi come regolarvi.

      Io ho indicato un obiettivo tattico, precisando anche il perimetro di questa tattica. Da qui a fine anno fanno in tempo a saltare Carige e MPS. Vogliamo far capire ai cialtroni del PD che possono inchinarsi a Berlino fino a terra, che possono lasciar gestire queste altre due non piccole catastrofi alla Merkel, senza che noi ne approfittiamo per dar loro un calcio sul sedere?

      Questa è la logica e l'orizzonte temporale del mio ragionamento tattico. Non ho detto né "vota Lega", né che la Lega, in astratto e in generale, ci risolverà il problema. Per essere chiari: a me Salvini, a differenza della sinistra tutta, come corpo politico e come singoli, non ha mai mancato di rispetto, mentre mi ha dato prova di aver capito cosa ho scritto (Fassina sicuramente non l'ha capito, D'Attorre sì, Rizzo non aveva bisogno di me per capirlo, Ferrero non vuole capirlo, ecc.), e mi ha dato una enorme mano a diffondere il messaggio (non è colpa mia né di Giacché se i nostri libri sono alle feste della Lega e non a quelle della sinistra).

      Dopo di che, ho chiaramente detto nel post precedente e in ogni occasione che io auspico che si formi un polo progressista di critica all'Europa. Quando si formerà un polo progressista credibile di critica all'Europa, prenderà come piattaforma Il tramonto dell'euro, tutti noi ci accorgeremo che qualcuno sta facendo sul serio, e molti di noi saranno sollevati.

      Tuttavia, mio caro, tu ora sentiti libero di fare quello che credi. Però, da parte mia, permettimi di dirti che finché ci saranno persone che (non) ragionano come te, io manderò a stendere chiunque mi parli (a) di fare un partito, (b) di impegnarmi in politica, e questo per vari motivi, incluso il fatto che se dopo tanti anni ancora non avete imparato di chi fidarvi (di me) allora tanto vale che vi teniate l'euro, che fa più male a molti di voi che a me...

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    2. Molte delle dichiarazioni di voto pro PD che ho letto in questi ultimi post devo ammettere che non me le aspettavo. Ho ancora un bias davvero enorme verso la fiducia nell'umanità.
      Da quando ho visto peggiorare in modo evidente la disoccupazione a Modena (dove la disoccupazione semplicemente NON È MAI ESISTITA A MEMORIA D'UOMO, se non in alcune aree depresse della provincia che però si sono arricchite nel trentennio d'oro), non riuscirei a votare neppure me stesso se mi presentassi con i colori nefasti del PD. Ci sono tante brave persone nel PD, sono amico con tanti e di tanti ho pure molta stima, ma non li voterei. Le capriole LOGICHE e morali che ho visto far loro in questi anni per impedirsi di vedere, sono state un grande insegnamento.

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    4. @Kiss me Licio,
      ovviamente tu sai che quella storia parte da Andreatta ed arriva a Letta E. passando per D' Alema, Veltroni e Napolitano; capisco che sei uno che ha molta fede contro ogni speranza scientifica e soprattutto di rispetto della realtà di un Paese che sta morendo. Mi pare inoltre che, se hai un fegato che non ti regge, tu abbia uno stomaco a prova di bomba (ma forse è solo una mia impressione).

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    5. Non penso prof. che debba fare un partito. Ma se c'è qualcuno che ha capito esattamente la situazione politica in cui ci hanno ficcato (politica non economica) e che vorrei vedere sui banchi del parlamento e in UE a difendere con ragioni incontrovertibili l'interesse di questo paese e di questo popolo, questo è lei. Non ce n'è un altro, non c'è nessun altro, che io conosca, che possa fare questo. Fatto sta che, capisco, la situazione non è neanche lontanamente matura e probabilmente tutto questo finirà (rovinosamente) molto prima che la situazione inizi a maturare.

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    6. Chiaramente (preciso) se avessi votato domenica avrei votato Lega, senza minimo dubbio. Anzi anche al primo turno.

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  6. Complimenti lei ha usato l'argomento tranchant per eccellenza: la reductio adberlusconem. cionondimeno e purtuttavia consideri il seguente paradosso: escludendo di votare lappestato salvini ella rifiuta di votare il politico che dichiara che, se al governo, vorrebbe il prof bagnai, che lei ringrazia per quello che fa(e io anche perche'lo trovo molto divertentesoprattutto nei talkshow). Puo darsi che salvini conti balle? Si del resto e' pur sempre un politico ma oggi per come siamo messi ad alternative si puo ben dire che fidarsi e' meno peggio che non

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    1. Grazie per il contributo, che mi sembra intellettualmente onesto. Non ho capito però il punto (1). Potresti esemplificarlo rispetto al caso concreto che stiamo vivendo. Ad esempio: oggi uno manda sotto PD e 5* per esprimere il proprio dissenso verso l'eurismo. In che modo il baricentro della loro offerta politica si sposterebbe al centro (esempio: cominciando a fingere una critica seria all'Europa?) e in che modo questo priverebbe la "domanda" (gli elettori) di margini di manovra? Questo non mi è molto chiaro. Tieni presente che io vorrei il proporzionale della mia infanzia...

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    2. Buongiorno Mauro. Ho qualche difficoltà a seguire razionalmente il suo pensiero.
      La politica ha un effetto diretto sulle nostre vite, qui e ora. Come ci ricorda il Prof. nei prossimi mesi/anni verranno prese delle decisioni che influenzeranno pesantemente le nostre vite e quelle dei nostri familiari e concittadini. In questo momento storico penso che la razionalità ci debba condurre ad esprimere un voto "operativo". Purtroppo siamo in guerra ed in guerra bisogna spesso decidere da che parte stare e non è possibile fare gli schizzinosi.
      Inoltre non penso sia vero che l' elettore non ha la possibilità di far sapere agli eletti il motivo del proprio voto. Io e la mia famiglia viviamo al nord ma siamo di origine campana, da sempre di sinistra (io e mio padre proprio comunisti). Oggi e due settimane fa mio padre ha votato lega nord con le mani tremanti e uno sguardo triste (ma determinato). Io da quando ho iniziato a votare lega nord ho preso la decisione di scrivere ai miei rappresentati locali il perché del mio voto. Un perché che ha un nome e "due" cognomi: Claudio Borghi Aquilini. Se avrò tempo inizierò pure ad andare a dirglielo di persona: guardate che io vi voto per Borghi e per le posizioni su euro ed EU. Perché non fai cosí anche tu? Forse se tutti gli elettori con una motivazione simile alla mia mandassero anche solo una mail (che non costa molto) e se le mail fossero in grande numero credo che i dirigenti (anche locali o fuori dalla diretta cerchia di Salvini) della lega qualche ragionamento inizierebbero a farlo. Ciao.

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    4. Figlio di operai comunisti morti precocemente per eccesso di tensioni e frustrazioni. Mi stupisco di tanti distinguo sulla banalità del bene: premiare chi concepisce la democrazia come corretta informazione delle dinamiche oggettive in atto, e umiliare, sfiancare, schiantare, dare un fermo a uomini che conducono i propri simili al macello raccontandogli che li stanno portando in un posto migliore.
      Ha ragione Cosimo. Un responsabile economico di partito come Claudio Borghi Aquilini l' Italia chissà quando potrà ripermetterselo. (Ci siamo guardati intorno si? Tremano le gambe vero?).
      Mi intristisce che Alberto debba appellarsi alla nostra fiducia, poichè la fiducia è un po'il surrogato della comprensione. Mi chiedo cosa la ostacoli e mi do una risposta sommaria: un fottutissimo senso di superiorità irrisolto.
      Ci sarebbe molto da dire, quindi chiudo.

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    6. Caro Alberto, sono contento di scoprire la tua preferenza per il proporzionale. Quindi anche tu sei nel 17% di italiani che votò NO al becero referendum Segni del 1993 teso ad introdurre il maggioritario? (Stravinto dai piddini; discontinuità negativa superata solo dall'ingresso nell'euro).
      Votai no convinto con argomenti fattuali relativi alla distorsione del voto e alla creazione di situazioni concrete in cui il voto di qualcuno contava zero. Fu un fior di giornalista, onesto intellettualmente oltre misura, come Riccardo Orioles, a fornirmi le informazioni che non avevo. Non c'è più informazione giornalistica di quel livello. E Orioles ora avrà una pensione anche grazie al sostegno di tanti che lo hanno conosciuto e apprezzato per il suo rigore morale.

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    7. Concordo con la proposta di Cosimo. Dobbiamo riottenendo le preferenze anche per questo: per rendere più efficace questo tipo di influenza sui politici. Aver tolto le preferenze impedisce di orientare le scelte dei partiti. Chi li conquista fa quel che vuole, e diventano partiti personali.

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    8. Votare Lega in questo periodo ha un significato molto chiaro che deriva da ciò che la Lega propone in questo momento.

      I punti principali della Lega sono senz'altro l'uscita dall'euro e il controllo dell'economia nazionale, con contorno di controllo dell'immigrazione.

      Quindi ogni voto utile alla Lega in questo momento storico equivale ad un messaggio inequivocabile sulla volontà di quegli elettori.
      Chi interpreta in maniera differente quel voto lo può fare solo sapendo di mentire, continuando a fingere che le motivazioni non possono essere legate alla volontà del popolo italiano di uscire dall'euro, perchè ciò equivarrebbe ad ammettere un gigante fallimento, fatto di anni di propaganda che vi vuole tutti uniti in un abbraccio mortale.

      Se non fossi stato chiaro, per me il voto utile esiste, è quello che deve far capire TU cosa vuoi.
      Per farlo ora puoi solo usare l'unico partito che non ha mai lasciato dubbi sull'uscita dall'euro, sempre che tu voglia uscire dall'euro...

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  8. IL PD E' IL NOSTRO NEMICO. Ogni giorno appena svegli, dobbiamo ripeterlo. Nel mio comune che piccolo non è, abbiamo fatto una lista "de sinistra", roba da pazzi, una ragazzata. Meno di 200 voti... eppure il PD locale, per 30 voti e dico, solo 30 voti, ha rischiato di non presentarsi al ballottaggio di oggi. Abbiamo fatto informazione anti Euro e anti UE e organizzato convegni sul problema Europa. Non è bastato certo. Non è bastato ad evitare che andasse al ballottaggio, ma speriamo che perda oggi anche e soprattutto per i nostri voti "de sinistra" che abbiamo sottratto a loro.

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  9. ... e lo stomaco, e il fegato, e il cuore...
    A furia di badare alle parti non resterà nulla di noi da ascoltare.
    Ogni tanto pensate anche al culo, estrema sintesi del totale.
    (Se non date loro un segnale questi ci sotterrano, vivi o morti).

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    1. Bravo. Sì, pensate al culo. Che non ha la nobiltà degli altri organi del corpo umano, come encefalo, cuore, polmoni....Ma se decide di non collaborare.....

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  10. Purtroppo non mi è stato possibile partecipare all'affossamento del Partito Deflazionista perché... è una soddisfa che mi sono già preso al primo turno: in questo comune il partito del cazzaro non è andato oltre il 7.5% e il suo candidato non ha raggiunto il ballottaggio (si lo so, supererebbe ancora uno sbarramento al 5% ma la speranza è di agevolarne la rapida convergenza verso l'elemento nullo per le prossime politiche). Il partito innominato e innominabile, forse per evitare qualche altra figura di sterco sempre in agguato quando mancano le competenze, neanche si è presentato.
    Devo ammetterlo, la scheda elettorale senza i simboli del PD e del partito ortottero è proprio un gran bel vedere. #DAR

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  11. Farei notare il tempismo del cdm per il decreto sulle banche venete in relazione alla tornata elettorale. Il che mi fa imbestialire ancor di più perché sanno perfettamente che cosa stanno facendo

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    1. A tutti.

      Quello che talvolta il Prof.ha definito Partito Decotto e che io non definisco Partito Dexxxxx (aggettivo) per non attirare eventuali sguardi sgradevoli sul blog e su di me, - coniazione estemporaneanea incontestabile date certe caratteristiche o, alla peggio, certe premesse -, da oggi pomeriggio contestualmente o on seguito alla lettura del precedente post definisco Povera Democrazia, consideratene le azioni.

      Così, volevo solo dirlo.
      Buona serata.

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    2. Cioè, Massimo? Non mi sembra che abbia giovato al PD, anzi...

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  12. Le narrazioni hanno un tempo limitato e quelle del "partito del fare" hanno esaurito la loro spinta. Ben gli sta.

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  13. Renzòn - une idée pour changer la politique ? EN MARCHE! :
    Dest-Sinist-Dest-Sinist Squadronee alt! - Rompete le righe!

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  14. Beh... visti i risultati al momento (1:15 am del 26/06/2017) non so se è la sprangata nei denti che si auspicava per il PD, ma diciamo che gli somiglia abbastanza bene :-)

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  15. PD DELETUS EST
    (e a Genova la Lega Nord è il primo partito)
    #andiamoagovernare

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  16. È un inizio, null'altro.
    Però è stato un bel segnale, incoraggiante.
    Era "indispensabile ma non sufficiente" come l'altra faccenda, che però è ancora lì sulle nostre teste a vincolare e ricattare ogni decisione che vorranno (dovranno) prendere quelli sconfitti.
    I quali ancora lì sono fino alla prossima decisiva scoppola.
    P.s.: bella la netta riconferma di Pizzarotti, nonostante il M5S.

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  17. L'amico piddino stamattina - " e se alle prossime politiche il CDX unito vince e poi ancora non si esce dall'euro?"
    - "Allora forse mi toccherà votare PD per la prima volta in vita mia e saremo più amici che mai!"
    - "Ah!"

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  18. Ogni sconfitta di Renzi viene commentata come una vittoria. Sgarbi e molti altri lo diedero come il vero vincitore dopo il risultato del referendum. Stamattina leggo su FQ che "Renzi perde, ma vince. Ora il governo con Berlusconi è più vicino". Secondo Gomez l'unico nemico di Renzi è il Movimento 5 stelle. Renzi perde, resuscita Berlusconi e vince. Per FQ sembra che il problema sia sempre e solo Berlusconi.

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  19. Il segnale è incoraggiante. Il PD è un partito isolato nonostante l'alta astensione. Significa che anche qualche elettore piddini si sta svegliando dal torpore.

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  20. Sesto San Giovanni,la Stalingrado del nord, al centro-destra.
    Capiranno? No, non capiranno.


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  21. Io purtoppo ho vari amici e conoscenti sostenitori del PD.
    Posso salvarne uno solo, che chiamerò Tito per preservarne l'anonimato.
    Tito ha ereditato dal padre un'azienda meccanica.
    Mi diceva: "a me piace Renzi perchè mi ha abbassato, e non poco, le tasse".
    Degli altri elettori PD non parlo perchè non c'è nulla da dire senza ricorrere al peggior turpiloquio che conosco, e che è comunque inadeguato (per difetto) ad esprimere il mio pensiero.
    Quando ero piccolo, e sentivo parlare delle deportazioni degli ebrei, mi chiedevo come si fosse potuto arrivare a tanto. Oggi purtoppo lo so.

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  22. Ora certamente inizierà una seria analisi delle cause di questa sconfitta, la Direzione già indica su quali aspetti concentrare l'attenzione:

    #hastatocaldo

    e

    #hastatoPutin (evergreen)

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  23. Entusiasmo molto moderato.
    Non credevo alla riformabilità del PD da ben prima del 2013 e l'ho anche scritto, quindi augurarsene la distruzione non mi disturba. Tatticamente è una mossa comprensibile e condivisibile anche perché l'astensionismo non mi ha mai convinto. (Ad ogni modo nel mio comune non si votava.)

    Tuttavia il complesso della situazione, al di là di una comprensibile soddisfazione sul breve termine nei confronti di un manipolo di tromboni e traditori che non potranno mai essere altro che un ostacolo alla liberazione dal progetto UE, non mi sembra dei più fausti.
    Analoghi spostamenti verso partiti di destra, accompagnati da forte astensione, si sono verificati cinque anni fa in Grecia, in Spagna, forse in Portogallo. Arrivavano proprio dopo le prime misure imposte dai memorandum e prima che venisse imposto ben di peggio.
    Non hanno fermato un bel nulla.

    Si dirà: ma oggi la Lega ha un programma economico ufficiale che prevede l'uscita dall'euro.
    Speriamo che duri.
    Senza facili, oh quanto facili, distrazioni di massa a supposto alto rendimento.

    L'esultanza di tanti pero' sembra oggi legata soprattutto all'idea che un PD, percepito o definito ancora assurdamente come "sinistra", da parte di avversari politici storicamente di destra, sia andato incontro a una débacle che permette a questi militanti o simpatizzanti di destra di rinverdire prospettive di governo locale o nazionale da cui sono stati esclusi da diversi anni. L'idea di sbarazzarsi dell'euro sembra essere in questa esultanza piuttosto secondaria.

    Con atteggiamenti simili il nostro avvenire non va lontano.

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    1. @Pellegrina

      Un'obiezione: il PD e altri sono percepiti come sinistra perché la sinistra (l'asinistra o l'asini-stra, non ricordo, comunque copyright@Bagnai).
      È questa perché altra non c'è, tranne Marco Rizzo che però, almeno per ora, non conta.

      Ovvio che non considero Lotta Comunista degna d'attenzione circa il problea € perché "l'€ è un'invenzione (o uno strumento o un prodotto"- anche qui non ricordo esattamente - del capitalismo").

      E grazIe. Come dire che gli esseri viventi, piante comprese, respirano perché c'è l'aria e hanno gli organi per respirate,

      Ma va'.
      Assicuro che tale espressione dell'italiano popolare, non dialettale, era già ben diffusa molto prima di diventar nota tramite un certo avvocato.



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    2. No Adriana, la sinistra è uno schieramento o un partito che difende gli interessi delle classi subalterne.

      La UE è oggi il principale nemico di tali classi e l'euro è il suo strumento.
      (Gli ex elettori del PD in qualche modo lo hanno intuito, anche senza saperlo.)

      Di conseguenza chiunque persegua in qualsiasi modo gli scopi UE, ne esegua gli ordini, si richiami alle sue regole, onori pretesi impegni, vaneggi di cambiamenti impossibili ecc. non è sinistra e non puo' essere definito tale per mancanza di alternative, tanto più a livello di partito organizzato.

      Quello che una certa destra ritiene di dover definire oggi sinistra sono quei partiti concorrenti che li hanno parzialmente estromessi dal governo anni fa e i diritti cosmetici da essi sostenuti, che la irritano, non perché mascherano la oppressione dei poveri dietro al paravento della tutela delle minoranze (come se non mangiassero, dormissero sotto un tetto, si ammalassero e lavorassero anch'esse) ma perché è un genere di diritti cui è visceralmente allergica.

      La sinistra in tutto questo non c'entra niente, poco importa come i suoi pretesi partiti si definiscano o come lo facciano gli avversari del calcetto.

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    3. Asini-stra non ha copyright qualcuno su twitter? Mica era del Prof.?

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  24. Anche il pd va amunt, e celebra la gloriosa vittoria a Cernusco sul naviglio.

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  25. Qui a Subalpinia la satra(r)pìa cattodestropiddinchipiùnehanemètta dei cinque lustri ha creato la sistematica deriva sociale della città in favore di una "daberizzazione" della "capitale operaia" senza ovviamiente il fastidio delle fabbriche. Si sono lanciati nella cultura&turismo dopo aver depauperato l'incredibile tessuto produttivo-sociale che, ancora nel 1980, con tutti i difetti immaginabili (gli anni di piombo qui particolarmente pesanti nei miei ricordi) a me, giovin pischello nemmen ventenne, faceva credere ad orizzonti migliori.

    I recenti fatti della mancata festa sportiva e della tragedia conseguente sono l'ultimo spietato indice della dabbenaggine con cui si amministra e si amministrava. Mancano lucidità, corretta informazione, cultura, educazione civica, solidarietà, rispetto per le istituzioni, consapevolezza del proprio ruolo.

    Quindi oltre ad esercitare tatticamente il diritto di voto e cercare di mantenere la strategia convincendo i miei due figli (più che maggiorenni ormai) che i valori di cui sopra sono da perseguire applicare e divulgare, non saprei che fare, è difficile far capire lo stato in cui ci troviamo, il muro oltre che di gomma è altissimo.

    Resta la tristezza per le miserabili dichiarazioni di fronte a questa ennesima disfatta politica (ma lo sapevamo già dal 5 dicembre 2016 di che tenore sarebbe stata la tracotanza), resta lo sconforto nel sentire, stamane (radiorai 3, prima pagina dal min 26:44 al min 30:46), borborigmi sul "salvataggio" delle banche venete che è "tardivo" per colpa degli organi preposti che non vigilando "obbligano" inevitabilmente il governo ad agire scaricando sulla comunità il pesante basto per mancanza del coraggio di proporre valide alternative e per quanto concerne gli esuberi ci dispiace tanto ma si vedrà, che laBBanca ha già troppi sportelli e via di blablà.

    Sono proprio imbufalito, Prof.

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  26. La tesi del prof. Bagnai l'ho sposata già da tempo... Dopo aver votato sempre a sinistra ed aver militato tra i “Comunisti dell'Illinois”, nella sincera convinzione di essere dalla parte giusta, ho ripensato molto le mie posizioni. Molte le ritengo ancora valide, non certo non quelle sull'Euro e sull'Europa ma ho deciso di disintossicarmi. Poco tempo dopo ho assistito ad uno spettacolo di Ascanio Celestini che molti di voi, probabilmente, conosceranno già, in particolare allo sketch "La bomba in Parlamento" (che trovate qui: https://www.youtube.com/watch?v=7A67s7BOYsQ ) che ha confermato in pieno quello che sospettavo da tempo: il sistema non è riformabile, il sistema riforma te. Per questo voterò sempre un partito che, non solo è contro il sistema ma si pone anche FUORI DALLE SUE LOGICHE e che, prima di declinare bellissimi programmi di sinistra, adotti tutte le precauzioni per evitare che la propria classe dirigente si trasformi in casta.

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    1. Perché vieni qui a parlarci di quel poraccio piddino? Sta cambiando linea? Eh, questo treno mi sa che l'ha perso...

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  27. L'idea di questo articolo, del 27 aprile scorso, l'ho presa dal tuo blog e 48. Non è al vostro livello ma anche le seconde linee devo esporsi.
    Mélenchon appoggi la Le Pen: questo sarebbe rivoluzionario

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