giovedì 20 luglio 2023

Dieci motivi per non ratificare la riforma del MES (edizione illustrata)

Riprendo qui, commentandolo e corredandolo degli appropriati disegnini, il decalogo che Claudio ha fatto su Twitter e che vi invito a leggere, cuorare, rituittare e condividere con qualsiasi mezzo e in qualsiasi sede disponibile, perché un milione di visualizzazioni e migliaia di like sono una cosa che in likecrazia un suo peso ce l'ha.

Va da sé che i ppdm faranno tutt'altro: ma loro giocano un'altra partita (e saranno sconfitti dalla vita anche in quella).


1) Ratificare la riforma significa approvare specificamente tutto il Trattato, comprese le sue parti più assurde, fatte votare da Monti a un distratto Parlamento nell'estate del 2012.

(...la riforma del MES venne approvata il 19 luglio del 2012 con un breve passaggio parlamentare di sei giorni in seconda lettura alla Camera. L'iter lo trovate qui. Il relatore in Commissione fu il presidente Dini, la discussione sostanzialmente inesistente, anche perché resa oggettivamente complessa dal fatto che veniva condotta congiuntamente su tre atti distinti, di cui solo due formalmente collegati: il ddl n. 2914 di ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio europeo 2011/199/UE che modifica l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro, fatta a Bruxelles il 25 marzo 2011; il ddl n. 3239 di ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria tra i Paesi dell'UE ad eccezione della Repubblica ceca e del Regno Unito, fatto a Bruxelles il 2 marzo 2012; e il ddl n. 3240 di ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES), con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 febbraio 2012. Il primo era il presupposto del terzo - bisognava modificare il TFUE per dare un minimo di base giuridica al MES, ma il secondo, il Fiscal compact, avrebbe meritato una discussione a parte. Tuttavia, indovinate un po'? Bisognava fare presto!

La Lega votò contro, come risulta dal resoconto sommario, e dallo stenografico, da cui vi offro l'incipit della dichiarazione di voto finale sul MES, contraria:


[il resto lo trovate nello stenografico]. Già queste poche righe evidenziano come in fondo nel dibattito non sia cambiato assolutamente nulla: siamo schiavi del provincialismo denunciato all'epoca da Garavaglia, un provincialismo figlio di una lurida madre, l'ignoranza degli ordini di grandezza, e di un fetente padre, l'odio del PD verso il proprio Paese. Tra l'altro, la confusione e confusionarietà della discussione nascondeva, fra l'altro, il principale problema del Fiscal compact, che non era tanto la sostanza [che come vi ho detto era già incorporata nel Six pack], quanto la forma, questa:


cioè il recepimento in Costituzione del "pareggio" di bilancio, di cui non v'è traccia nella nostra discussione dell'epoca, e che sarebbe stato realizzato successivamente, a dicembre, con la legge 243/2012 [dove il "pareggio" divenne "equilibrio"...]. Dettaglio interessante, uno di voi, Riccardo, dava per fatta a luglio una cosa che invece sarebbe stata fatta a dicembre. Non c'è che dire, ne sapete una più del diavolo... oppure tirate semplicemente a indovinare!...)


2) La riforma del MES peggiora uno strumento già famigerato perché figlio degli interventi di austerità contro la Grecia. I paesi UE vengono divisi fra "buoni" e "cattivi". L'Italia è, guarda caso, fra i cattivi.

(...che cosa i "salvataggi" abbiano fatto alla Grecia lo abbiamo documentato qui:


e non credo ci sia molto da aggiungere: per forza nessuno ha voluto "er MES pandemico"! Di una cosa che ti porta dalla quart'ultima all'ultima posizione nella graduatoria del reddito pro capite come minimo puoi pensare che porti sfiga! Viceversa, per apprezzare la simpatica innovazione consistente nella divisione in buoni e cattivi dei Paesi potenziali destinatari può esservi utile consultare il testo a fronte del Trattato riformato - una chicca per intenditori, riservata ai lettori del blog che non c'è. Il punto rilevante è questo: 


cioè il testo riformato del primo comma dell'art. 14, laddove stabilisce, per l'accesso all'assistenza finanziaria precauzionale, il rispetto di requisiti di ammissibilità, che vengono poi successivamente dettagliati nell'appendice:


dove il testo a fronte manca, per la semplice ragione che prima della riforma la divisione fra buoni - quelli che rispettano i parametri di Maastricht - e cattivi non c'era! Si potrebbe argomentare che questa divisione in buoni e cattivi in realtà non riveli intenti maliziosi e offensivi nei riguardi del nostro Paese, in quanto all'interno dei folcloristici parametri di Maastricht ormai sono rimasti in pochi:


e non esattamente i più rilevanti - oltre a essere "cattivi", come i polacchi! Tuttavia, dal mio specifico punto di vista, questo non cambia nulla, ma anzi per un verso rafforza l'argomento, e per un verso è una circostanza laterale. Rafforza l'argomento, perché, prendendo per buona la narrazione autorazzista piddina, se neanche gli Übermenschen ariani riescono a rispettare certi limiti, vuol dire che questi limiti sono palesemente assurdi, e non è su assurdità simili che si può fondare un progetto politico solido. D'altra parte, queste considerazioni sono laterali rispetto al vero problema, che non è erdebbitopubblico, come qui dovreste ormai aver capito, ma quello privato, cioè la situazione delle banche, e per i salvataggi bancari, come vedremo dettagliatamente, non è richiesto il rispetto 
dei criteri di Maastricht da parte del Paese in cui la banca risiede: quindi la Germania - e la Francia - potrebbero effettivamente salvare le loro banche coi nostri soldi, che poi è lo scopo del loro gioco - e di quello del loro agente locale: il PD...)


3) Il MES potrà intervenire nei salvataggi delle banche (nota bene, non dei risparmiatori perché prima va fatto il bail-in) e non si può decidere di non farlo. Se una grande banca tedesca o francese va in crisi il MES interviene e i soldi degli italiani verranno usati per pagare i suoi creditori.

(...dicevamo appunto! La novità principale della riforma è questa: l'impiego del MES come sostegno [backstop] del Fondo di risoluzione unico. Attenzione: qui la parola chiave non è "sostegno"! Il MES era già uno strumento di sostegno alla stabilità finanziaria dei Governi, cioè, in parole povere, il suo intervento era previsto e codificato sotto forma di prestiti condizionati [come quelli del PNRR] a Paesi che avessero difficoltà a rinnovare il proprio debito pubblico sui mercati. L'innovazione è il sostegno al Fondo di risoluzione unico, e per apprezzarne il significato è indispensabile capire che cosa sia la risoluzione bancaria. Molto in sintesi, la risoluzione bancaria, secondo pilastro dell'unione bancaria disciplinato dalla Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD), cioè dalla Direttiva 2014/59/EU del Parlamento e del Consiglio, è una procedura che disciplina i casi di dissesto bancario prevedendo che la necessaria ricapitalizzazione avvenga a spese dei creditori della banca - e quindi anche dei risparmiatori - secondo un preciso ordine di priorità che parte dagli azionisti e arriva ai depositanti [per i depositi superiori ai 100.000 euro]. Se e solo se queste risorse - cioè i risparmi - non sono sufficienti a ripristinare un livello di capitale accettabile per la prosecuzione dell'attività, la banca può attingere al Fondo di risoluzione unico o SRF [Single Resolution Fund], amministrato da un Comitato di risoluzione unico [Single Resolution Board], in questo momento diretto da un francese, Dominique Laboureix. Il fondo è stato costituito con contributi del settore bancario lungo un periodo di otto anni terminato appunto quest'anno. Il 7 luglio scorso ha raggiunto la consistenza di 77,6 miliardi di euro. Nonostante le apparenze, alla luce di recenti fatti di cronaca non è una cifra enorme, e questo motiva l'intenzione di affiancarle come meccanismo di "ultima" istanza il MES. Le virgolette però ci stanno: in analogia a quanto sosteneva Garavaglia nel 2013 con riferimento al sostegno al debito pubblico, in realtà anche l'affiancamento del MES al SRF non è risolutivo. L'unico vero salvatore di ultima istanza è la banca centrale. Se dovesse scoppiare una reale crisi sistemica, il ricorso alla BCE sarebbe inevitabile, e questo pone l'oggettivo tema politico di quanti sacrifici imporre a quali risparmiatori prima di fare la cosa giusta. Non sono io a dirlo: è il direttore del SRB al Financial Times:


Come vedete, Laboureix da un lato dice che "nella maggior parte dei casi" può farcela con le sue risorse, ma poi chiede, per assicurare un intervento tempestivo in tutte le possibili circostanze, che la BCE possa intervenire, cosa che nell'attuale ordinamento è impossibile. E, attenzione: non è scritto solo in un'intervista, che, anche se del FT, può travisare o strumentalizzare con la tecnica del "virgolettato" e l'alibi della "sintesi giornalistica". Per inciso, ricordo che il FT è questa roba qui:


cioè roba da commedia all'italiana. Meglio non fidarsene troppo, quindi, ma c
he alla fine in caso di crisi si dovrebbe ricorrere alla Banca centrale, come in ogni Paese civile, è scritto anche in documenti ufficialissimi, come il Rapporto semestrale del Comitato di risoluzione unico all'Eurogruppo, nella cui ultima edizione si legge che:


ovvero che nel caso in cui ci vada di mezzo una GSIB (traduzione: Global Systemically Important Bank, ad esempio Deutsche Bank, o Société générale, ecc.) l'Eurosistema (traduzione: la BCE) dovrebbe intervenire.

Spero che così sia chiaro di che cosa stiamo parlando, e in particolare sia chiaro che stiamo parlando di una cosa che nella migliore delle ipotesi è inutile - perché in ogni caso alla fine deve intervenire la BCE - e che nella peggiore delle ipotesi serve a socializzare, prima dell'intervento della BCE, parte delle perdite di banche altrui. Con questo spiegone preliminare, passiamo a vedere in quali punti del testo riformato questa roba viene messa su. I passaggi principali sono nei considerando 5-bis e 15-ter, e nei (nuovi) articoli Art. 3.2, Art. 5.6 lettera g bis, Art 12 comma 1-bis, Art 18-bis, Art 20 comma 2 e Allegato IV. Gli interventi più corposi sono nel considerando 5.bis, che è interessante perché ci racconta che anche questa malapianta europea ha radici lunghe:



Il considerando 8-bis non ha testo a fronte - perché ovviamente essendo un "bis", cioè una parte aggiuntiva, mancava nel vecchio Trattato - e ci rammenta che la bella idea di utilizzare il MES per il salvataggio delle banche è stata affermata il 29 giugno 2018 al Vertice euro in formato inclusivo. Per farvi capire, io ero Presidente di Commissione finanze da otto (8) giorni, mi stavo occupando di capire quale fosse il mio ruolo e di formare il mio staff, ma naturalmente la macchina andava avanti, la macchina va sempre avanti [e questo è uno dei motivi per cui è essenziale tenere coinvolti i colleghi delle legislature precedenti nei vari uffici di presidenza, e spiace molto che ci sia qualche pdm che polemizza anche su questo: solo con l'esperienza dei colleghi al corrente dei dossier si può sperare di evitare scivoloni pericolosi lungo il piano inclinato europeo: ma nel 2018 non avevamo questo patrimonio di esperienza cui attingere]. Il succo della questione è esposto dall'articolo aggiuntivo 18-bis del Trattato riformato:


Ripeto: è un articolo aggiuntivo (-bis), cioè tutta questa roba nel Trattato originario non c'era, ed è tanta, tantissima roba. Ho voluto darvene evidenza anche tipografica: sono centinaia e centinaia di parole aggiuntive, e il fulcro della riforma è qui, non fosse che per meri motivi testuali. Per completezza - e prima di ragionare sui contenuti - vi segnalo anche l'allegato IV, che descrive i criteri per l'accesso al meccanismo di sostegno "bancario":


Anche qui, tanta roba. Gli altri interventi non sono bagatellari, ma dal punto di vista della tecnica legislativa prendono la forma dell'emendamento modificativo, perché sono più puntuali, e ve li riporto dopo. Ragioniamo intanto brevemente sui testi che vi ho riportato, per vedere come essi sostanzino l'affermazione del sornione Borghi secondo cui "Il MES potrà intervenire nei salvataggi delle banche (nota bene, non dei risparmiatori perché prima va fatto il bail-in) e non si può decidere di non farlo. Se una grande banca tedesca o francese va in crisi il MES interviene e i soldi degli italiani verranno usati per pagare i suoi creditori.".

Partirei dalla fine. 

Il favor verso Germania e Francia emerge chiaramente dal fatto che l'accesso al "backstop" bancario non è soggetto a condizionalità macroeconomiche. Quindi, nonostante che anche il considerando 5-bis ricordi che "la condizionalità rimane uno dei principi di fondo del presente Trattato e di tutti gli strumenti del MES", quando nell'allegato IV si definiscono i "Criteri di approvazione dei prestiti e versamenti tramite il dispositivo di sostegno" si evita accuratamente di citare i parametri di Maastricht o qualsiasi altra condizionalità di tipo macroeconomico, semplicemente perché se lo si facesse Germania e Francia resterebbero anch'esse fuori, con le loro banche farcite di asset illiquidi. Questo chiarisce che la riforma è tailor-made per il salvataggio delle loro banche

Quanto al fatto che, come dice il frettoloso Borghi, "prima va fatto il bail-in", questo non andrebbe nemmeno specificato, è pleonastico se si parla di risoluzione, proprio perché come vi ho ricordato sopra citando le fonti (in particolare la BRRD), la risoluzione in re ipsa interviene solo dopo la tosatura dei risparmiatori. Tuttavia, pe' nun fasse mancà ggnente, l'art. 18-bis al comma 9 lettera b (che ho riportato sopra ma vi metto qui in evidenza) ricorda che:

in modo che sia altresì chiaro che "non si può decidere di non farlo". Precisazione inutile a chiunque sia familiar with the matter, cioè non agli europeisti e ai piddini, ma utilissima a chi volesse contestare ai piddini affermazioni del tipo "la riforma aiuta i risparmiatori".

Quindi sì, il pigro Borghi ha pienamente ragione, ed è per questo che nonostante in Italia le merdacce non manchino, come abbiamo visto nel corso di lunghi anni, nessuno, dico nessuno, si è azzardato a contestargli questa affermazione che è puro vangelo...)


4) Il nuovo trattato MES scrive chiaramente che in caso di intervento sarà possibile prevedere un taglio del valore dei titoli di Stato in mano ai risparmiatori.

(...ci scostiamo un attimo per tornare all'eterno tema del #debbitopubblico. Sì, è così: il taglio del valore dei titoli è previsto, ma in effetti lo era anche dal Trattato precedente, e lo troviamo in particolare nel considerando 12:


La "partecipazione del settore privato" o PSI (private sector involvement) sta al debito pubblico come il bail-in sta al debito privato: sostanzialmente, significa che il risparmiatore-creditore del debitore pubblico deve accettare di farsi dare indietro meno soldi di quelli che ha prestato. In altre parole, il PSI è una ristrutturazione del debito, un default, un mancato rimborso, ed è su questo "considerando" che si appoggia l'affermazione che avrete sentito secondo cui lo scopo della riforma è quello di favorire il "default controllato" del Governo italiano mantenendolo (o per mantenerlo) all'interno dell'Eurozona. Notoriamente, questo è il sogno bagnato dei politici demagoghi e falliti del Nord (i "frugali"), quelli che finora hanno venduto ai rispettivi elettorati l'idea che noi fossimo la causa dei loro problemi, e che finalmente, per fortuna, adesso si sono suicidati proponendo ai loro elettorati l'idea che una soluzione fosse il green! Il default dell'Italia veniva anch'esso venduto come soluzione, ma è piuttosto ovvio che lo sarebbe ancor meno del green: comporterebbe una contrazione della domanda interna (perché ci sarebbe un effetto ricchezza negativo sulle famiglie), una serie di crisi bancarie (perché gli attivi di molte banche verrebbero tagliati proporzionalmente), con effetti di contagio anche sugli scemi che ci avessero voluto avviare su questa strada. Questo fatto è così evidente che perfino Giampiero Galli, uno dei tanti economisti di regime a basso h-index 
che ci vennero scagliati contro negli scorsi anni:


cioè uno gli antesignani degli attuali virologi (ma questo i punturini non lo sanno...), non può negarlo e pur fra goffe contorsioni logiche afferma con argomenti tutto sommato accettabili per un economista oggettivamente così poco qualificato (con solo tre pubblicazioni Scopus oggi un concorso non lo vedi neanche col telescopio Hubble) che il default non sarebbe una soluzione:


Per inciso: credo di poter dire che uno il cui h-index è un quinto del mio sia meno qualificato di me:

Ma non voglio rifugiarmi nel principio di autorità come un Prodi qualsiasi...)


5) Il nuovo trattato MES obbliga ad inserire nei titoli di Stato delle clausole (cosiddette CACS) che ne rendano più facile il taglio del valore.

(...la vera novità tossica in materia di debito pubblico, cioè il vero elemento nuovo che punta dritto verso l'idea di favorire il default controllato, in realtà è questa. Purtroppo è una novità un po' tecnica, ma il tecnicismo non è inaccessibile. Intanto, partiamo dal testo:


Ecco qua: la novità è nel testo riformato del considerando 11. Per capire di che cosa si tratta - e anche per sovvenire ad alcune difficoltà causate dalla necessaria sintesi dell'eroico Borghi - dobbiamo tornare un attimo
back to basics. Quando si instaura un rapporto contrattuale, quale ad esempio un prestito, non è possibile per una parte violarlo senza incorrere in conseguenze legali. Anche nel famoso stornello romano, il "nun te pagamo" è preceduto da un "ci hai messo l'acqua": al tribunale della fraschetta l'avventore contesta all'oste una violazione dei termini contrattuali (portare vino non annacquato) e in virtù di questa violazione come misura cautelare "nun paga" (per inciso, l'Italia sarebbe un Paese migliore se alla guida della Banca centrale nazionale ci fosse Lando Fiorini...). Quanto precede è per farvi capire che anche la bancarotta di uno Stato - cioè il default sul debito pubblico - esattamente come una procedura concorsuale privata deve essere assistita da un accordo fra il debitore - lo Stato - e il creditore - i privati, "coinvolti" loro malgrado. Capite così perché il Trattato riformato contenga un nuovo considerando, l'11-bis, il quale specifica che:

"Favorire il dialogo" aka "dimensionare il cetriolo per i risparmiatori", tanto per capirci: ma il punto è che un accordo ci deve essere, perché altrimenti i creditori cui il Governo decide di restituire di meno potrebbero fargli causa con strascichi legali infiniti. Normalmente, quando c'è di mezzo un Governo, che di creditori ne ha uno stuolo, l'accordo fra debitore e creditori può prevedere che l'adesione a una ristrutturazione sia decisa con votazioni a maggioranza: se la maggioranza dei creditori è disposta a farsi dare poco, l'alternativa essendo il rischio di non ottenere niente e andare in causa, il debitore-Governo restituisce poco a tutti. Ovviamente c'è il problema dell'holdout: un certo numero di creditori può decidere di tenersi fuori dall'accordo per cercare di bloccarlo, il che intralcia il default, rendendolo più macchinoso. E qui si arriva al tecnicismo: la riforma del Trattato MES prevede che i titoli di Stato emessi dai Paesi membri comprendano delle Clausole di Azione Collettiva (CAC) a votazione singola (single limb), ovvero in cui l'accordo non viene preso titolo per titolo, ma sul complesso dei titoli emessi. Come è noto e come ci conferma autorevolmente la Bce queste CAC "rafforzate" minimizzano lo holdout problem e quindi facilitano il default controllato (il "taglio del valore"):


Si può discutere se facilitare il default sia una cosa buona o cattiva. Un precedente direttore del Tesoro cercò di convincermi che era una cosa buona: riuscì solo a convincermi che rinnovare lui sarebbe stata una cosa cattiva - una delle tante fatte da Draghi, by the way, ma evitata da Meloni. Spiaze. Però, buona o cattiva che sia (e ovviamente se è buona per qualcuno sarà cattiva per qualcun altro) l'adozione delle single-limb CACs è quella cosa lì: agevolare il taglio delle somme da restituire ai risparmiatori. Contestarlo è impossibile: lo dice la Bce, motivo per cui le merdacce stanno mute. Aggiungo un dettaglio, questo:


Il considerando 11-ter, un aggiuntivo presente solo nel testo riformato, insiste su un principio generale: il MES non può buttare soldi - e questo è pacifico - quindi può salvare solo Governi che abbiano difficoltà di accesso al mercato, che abbiano una crisi di liquidità, ma il cui debito sia sostenibile. Ora, il fatto che questi alti e nobili propositi siano stati ribaditi come aggiuntivi del considerando 11, quello sulle CACs, ha portato alcuni maliziosi a concludere che ad un Paese come il nostro, laddove fosse costretto ad accedere al MES per qualche motivo - e un motivo potrebbe essere la ratifica del MES, come vedremo sotto - potrebbe essere chiesto di fare default, cioè di non rimborsare parte del debito, proprio per renderlo sostenibile e potersi quindi qualificare per l'accesso al MES. Un simpatico circolo vizioso, come vedete...)


6) Se il MES fosse operativo, in caso di crisi sui mercati, vedi ad esempio durante la pandemia, la BCE non interverrebbe più lasciando invece azionare il MES con tutte le conseguenze del caso.

(...questa affermazione va un po' qualificata, perché messa così rischia di essere fuorviante. Vi ho spiegato sopra che questo è uno dei tanti casi in cui l'arma degli ordoliberisti, il TINA -There Is No Alternative - si rivolge contro di loro. Se scoppia un problema serio, TINA! Non c'è alternativa al ricorso alla BCE. O meglio: l'alternativa c'è (cit.) ed è che salti tutto per aria. Quindi l'alternativa non c'è. Qui, dove non abbiamo esigenze di sintesi come nel cesso azzurro, riformulerei nel modo seguente: la presenza del MES fornisce il pretesto per ritardare, scaricando inutili sacrifici sui cittadini dei Paesi che si intendono tosare, l'inevitabile intervento della BCE. Questa illusione ottica vale in realtà anche per il MES attuale, ma il MES riformato la amplifica per motivi che dovrebbero esservi chiari se siete giunti fino a qui...)


7) Il MES diventerebbe una specie di "agenzia di rating" con il potere di decidere sulla sostenibilità o meno del debito. In pratica potrebbe causare una crisi dichiarando a suo piacimento che un debito è insostenibile.

(...la base fattuale di questa affermazione si aggancia al considerando 11-ter, che abbiamo appena visto. I popoli fregàli (sic) giustamente non intendono investire soldi per tener su una "zombie economy", e quindi nella loro illuminata concezione il MES non può sostituirsi ai mercati laddove il debito pubblico di un Paese sia comunque insostenibile. In termini astratti il principio è condivisibile: prolungare un'agonia o risolvere un problema non sono esattamente la stessa cosa, anzi, si potrebbe pensare che siano due cose esattamente opposte. Le intenzioni quindi sono buone, ma naturalmente in economia non ci sono pasti gratis. A questo considerando si agganciano in particolare due pezzi di testo riformato: l'art. 3 comma 1:


che stabilisce fra gli obiettivi del MES anche quello di valutare la sostenibilità del debito pubblico dei suoi membri, e l'art. 13 comma 1 lettera b del testo riformato:


che stabilisce che una volta ricevuta una domanda di sostegno alla stabilità il MES deve valutare la sostenibilità del debito pubblico del Paese richiedente. Ora, qui bisogna fare attenzione, perché il tema è piuttosto sottile. Innanzitutto, è vero che il MES avrebbe fra i suoi compiti quello di assegnare una sorta di rating agli Stati membri. Tuttavia, per capire bene quali conseguenze questo fatto possa avere, dobbiamo anche interrogarci su quali siano gli scopi dichiarati e quelli reali del MES. Lo scopo reale è quello di mettere il nostro Paese sotto memorandum, cioè di far decidere alla Troika come possiamo spendere i nostri soldi a casa nostra (uno scopo peraltro già largamente conseguito col PNRR, con l'unica differenza che nella valutazione del "memorandum" non è coinvolto l'FMI). Ma attenzione! Sotto memorandum ci vai se accedi al MES, e al MES puoi accedere solo se il tuo debito è sostenibile! Quindi per conseguire il loro lurido scopo, paradossalmente, gli istigatori del MES dovrebbero assegnare al debito italiano una patente di sostenibilità. Altro sarebbe se il debito venisse dichiarato insostenibile dal MES. Un giudizio simile scatenerebbe una tempesta ulteriore sui mercati - nella misura in cui questi ritenessero attendibile la valutazione di un simile organismo - ma precluderebbe l'accesso al MES! Ovviamente c'è un altro caso, il peggiore: quello in cui il MES dichiarasse insostenibile il debito italiano, scatenando una tempesta sui mercati, salvo ritenerlo sostenibile purché venisse fatto un "haircut", cioè purché venissero tosati i risparmiatori. Siccome la legge di Murphy esiste, e lotta contro di noi, possiamo tranquillamente pensare che lo scenario sarebbe questo. Molto però dipende dalla correttezza del MES stesso, cioè dalla riservatezza con cui gestirebbe le proprie valutazioni di sostenibilità. In fondo, non è detto che ci debbano necessariamente essere fughe di notizie con esiti devastanti, no? Certo che no. Ma c'è un problema. Se ci fossero:
)


8) I dirigenti del MES, a fronte di questi poteri enormi (il direttore potrebbe chiederci il versamento del capitale impegnato, oltre centodieci miliardi in una settimana), sono esenti da qualsiasi giurisdizione (davvero, c'è scritto proprio così). Non gli si potrà far causa, non dovranno rendere conto a nessuno delle loro azioni, nessuna autorità può violare gli uffici del MES, i loro stipendi sono esentasse.

(...ecco: ad esempio se un dirigente del MES lasciasse trapelare un'informazione market sensitive come quella che - poniamo - il debito pubblico italiano sarebbe insostenibile, nessuna CONSOB e nessuna ESMA potrebbe fargli niente. L'unica corte cui adire sarebbe questa, nel cui verdetto non possiamo che avere fede, ma che ci lascerebbe alle prese con l'annoso problema dei tempi della giustizia.

Ma anche qui vediamo la base legale.

Il tema della richiesta di capitale è disciplinato dall'art. 9 del Trattato originale, che non è stata riformato, e si presenta così:


Le richieste di capitale sono di tre tipi e vengono stabilite da tre diversi organi decisionali (il consiglio dei governatori, il consiglio di amministrazione e il direttore generale): per evitare problemi coi piddini è opportuno addentrarsi un minimo nei tecnicismi.

Il consiglio dei governatori (board of governors), che è l'organo decisionale più importante, disciplinato dall'art. 5 del Trattato, è costituito dai ministri delle finanze dei Paesi membri (quindi per noi in questo momento partecipa il ministro Giorgetti) e presieduto dal presidente dell'Eurogruppo (quindi in questo momento da Paschal Donohoe) può chiedere in qualsiasi momento il pagamento del capitale non ancora versato assegnando un congruo termine di tempo - quindi non una settimana. Questa decisione deve essere presa "di comune accordo", secondo l'art. 5 comma 6 lettera c:


quindi in linea di principio basterebbe l'opposizione di un Paese importante come l'Italia a ostacolarla.

C'è però un altro tipo di richiesta che non è sottoposta al vaglio di esponenti politici e deve essere onorata entro sette giorni, quella descritta dall'art. 9 comma 3: il direttore generale, quindi ora Pierre Gramegna, può richiedere entro il termine di sette giorni il versamento del capitale autorizzato non versato se questo è necessario a evitare che il MES risulti inadempiente rispetto ai prescritti obblighi di pagamento nei confronti dei propri creditori - cioè di chi ha prestato soldi al MES, che in quanto fondo si finanzia anche emettendo titoli sul mercato. Il capitale versato dagli Stati, cioè, viene posto a garanzia delle somme raccolte sui mercati. Una situazione in cui venga chiesto un contributo rilevante per salvare il fondo salva-Stati può sembrare paradossale, ma non è impossibile, altrimenti non sarebbe stata normata, e non è nemmeno implausibile se, come ci siamo detti, le dimensioni del Fondo sono comunque esigue rispetto all'ordine di grandezza che una crisi sistemica potrebbe assumere.

A questi grandi poteri, in contraddizione con quanto abbiamo imparato guardando l'Uomo Ragno, non corrispondono grandi responsabilità, anzi!


L'art. 35 stabilisce l'immunità dei funzionari del MES, e l'art. 32 comma 4 e seguenti un'altra interessante serie di prerogative:


Insomma: nessun tribunale di nessun Paese potrà mai perquisire alcun locale del MES per capire chi e perché avrà preso certe decisioni...
)


9) La soglia della maggioranza qualificata, 80%, usata per numerose situazioni, è calibrata in modo da lasciare fuori l'Italia (che "pesa" il 17% mentre Germania (27%) e Francia (21% 🙄) guarda caso hanno quote sufficienti per diritto di veto assoluto.

(...allora: su diritti di voto e maggioranze qualificate l'articolo rilevante è il 4, nei commi dal 4 al 7:

Come dice l'art. 4 comma 7, i diritti di voto sono pari al numero di quote assegnate, specificate nell'Allegato 2:


quindi, ad esempio, l'Italia ha 1253959/7047987 = 17,79% dei voti, il che significa che non può bloccare decisioni prese con la maggioranza qualificata dell'80%, ma può bloccare quelle prese con la maggioranza qualificata dell'85% (decisioni urgenti ai sensi dell'art. 4 comma 4). Le decisioni che l'Italia non può bloccare non sono banali, perché riguardano ad esempio la
governance del Fondo, cioè la scelta del Presidente e del direttore generale. In sintesi, questa struttura dei diritti di voto garantisce che il MES sarà sempre a trazione franco-tedesca, se pure con la possibilità per l'Italia di porre il veto su certe decisioni...)


10) Non è vero che si può ratificare ma non usare il MES. Una volta attivate le modifiche esse diventano direttamente impegnative, vedi salvataggi banche, e se l'Italia perdesse l'accesso ai mercati non ci sarebbe nessuna scelta possibile se non farne uso.

(...in effetti, una volta ratificata la versione riformata del Trattato ci si espone in re ipsa al rischio di essere chiamati a contribuire ai salvataggi bancari altrui, col simpatico paradosso che chi ci ha impedito, in nome della concorrenza, di salvare coi nostri soldi privati le nostre banche, ci imporrebbe, in nome della solidarietà, di salvare coi nostri soldi pubblici le banche altrui. Un boccone un po' indigesto. Ma c'è di peggio. La funzione di "agenzia di rating" assegnata al MES potrebbe anche essere utilizzata in modo strumentale per suscitare allarme sui mercati circa la sostenibilità del nostro debito, con le qualificazioni che abbiamo fatto sopra. Se l'Italia perdesse l'accesso ai mercati, per consentirle di ricorrere al proprio sostegno il MES dovrebbe dichiararne il debito sostenibile, ma per non contraddire le proprie valutazioni sarebbe portato a imporre prima un haircut. Il rischio sostanziale è questo. Siamo troppo diffidenti? Può darsi, ma quando si tratta di "salvataggi" un minimo di diffidenza è di rigore, dati i precedenti. Vi ho spiegato qui per filo e per segno, il primo aprile 2015, che il valore del moltiplicatore keynesiano ipotizzato dal Fmi per definire le politiche di austerità in Grecia era totalmente implausibile, cioè che il Fmi sapeva che l'austerità avrebbe rovinato la Grecia. Tre anni dopo gli autori di quel bel risultato hanno confessato in diretta mondiale:


Sapevano che i moltiplicatori erano sbagliati, erano troppo piccoli, e che quindi gli effetti devastanti dei tagli alla spesa greca sarebbero stati sottostimati, ma sono andati avanti ugualmente, i volenterosi carnefici dell'austerità! Il mondo dei "salvatori di Stati" è popolato da questa antropologia: che abbiano h-index stellari o insignificanti (nella figura avete esempi di entrambi i casi), l'antropologia di questi mandarini è molto distante dalla comune accezione di umanità. Gente simile non ci offre, ahimè, nessuna garanzia, e mettere a sua disposizione i meccanismi perversi che vi ho documentato si rivelerebbe fatalmente un errore
...).


In sostanza il MES è uno strumento di dominio e di sottomissione, non porta NESSUN VANTAGGIO per l'Italia, meno che mai nella nuova  versione. 

Non va ratificato perché non è nell'interesse dell'Italia e la ratifica non è assolutamente un atto dovuto bensì un fondamentale passaggio nell'accettazione di un trattato.


Link utili

Il testo del nuovo trattato MES (ma è più utile il testo a fronte che avete qui).

Il tweet con le risposte di Borghi agli articoli pro MES dei media mainstream.

La spiegazione di Borghi della lettera mandata dal MEF alla commissione esteri sul MES (la mia spiegazione è un po' diversa, se occorrerà ne parleremo).

La dettagliatissima pagina sul MES di Lidia Undiemi (che sarà al #goofy12).

Intervista sul MES del Prof. Alessandro Mangia, Professore Ordinario di diritto Costituzionale dell'università Cattolica di Milano.

Interventi di Borghi in TV, alla Camera, ancora alla Camera.

I post sul MES di questo blog.


(...dice: ci hai trascurato! Eh, sì, lo so! Ma una volta le dodici ore necessarie per scrivere un post tecnico come questo le trovavo in una giornata. Ora, se va bene, in dodici giornate. E venire qui solo per scambiarsi il buongiornissimo caffè non ha molto senso, ne converrete. Buona lettura e a presto...)

50 commenti:

  1. Dopo aver cuorato e rituittato lì, mi sembra minimo minimo doveroso lasciar traccia di eterna gratitudine anche qui.

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  2. C'è qualche collegio elettorale in particolare da rendere edotto della cosa affinché faccia sapere al suo eletto?

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    1. Voi continuate ad avere un'idea assolutamente distorta del rapporto fra eletto ed elettore (che avete giulivamente contribuito a distorcere). Non è rompendo i coglioni ai miei colleghi su Twitter o su altri social (che loro non seguono direttamente) che riuscirete a ottenere qualcosa. Viceversa, il milione di visualizzazioni raggiunto da Claudio col suo tweet è qualcosa che, fatto vedere nel modo giusto alle persone giuste, può dare un contributo.

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    2. E allora da oggi rituìtto Borghi come se non ci fosse un domani, e ci aggiungo pure il link di questo post che non esiste perché apparso sul blog che non c'è.

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    3. Mai parlato di social (che, incidentalmente, io non ho neanche mai avuto). Molti eletti si fanno vedere nel collegio e una parola di persona è molto incisiva.
      Se molti cretini parlano solo di social non vuol dire che tutti parlino solo di social.

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    4. Il problema è che della veritah che credete di avere attinto qui o da Borghi a molti nostri colleghi non frega legittimamente nulla, come a me poco frega delle tante veritah che popolano la loro vita parlamentare. Funziona così. Conoscendovi, la probabilità che passiate per degli invasati, con effetti controproducenti, è lievemente più alta di quella che riscuotiate la necessaria e teoricamente meritata attenzione. Quindi, che sia sui social o ovunque, meglio rafforzare noi che convincere gli altri. Un modo per rafforzarci è rispondere se verrete chiamati, evitando l'effetto "Piazza del Popolo" che molti qui ricordano.

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    5. Io parlo per me, non per gli altri che dice di conoscere, e sul punto sono sempre stato ligio al dovere.
      Per cui, ho capito e obbedisco.
      In questo caso, purtroppo, farò poco non potendo rituittare nulla, sarà per la prossima.

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  3. Giusto oggi pensavo... il prof è da un po' che non posta qualcosa. Sarà super-incasinato oppure chissà che sta preparando?!? 🤔
    Ecco qua, caldo caldo... è il caso di dire.
    Grazie prof. Ritwitteremo pure questo un milione di volte.

    Tuttavia un account Twitter in Italia c'è l'hanno solo 4 milioni di persone (per ora).
    Bisognerebbe diffondere il verbo anche sugli altri social networks...

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    1. Forse non è chiaro: questa roba serve a voi, come riferimento, ma non è roba di massa.

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  4. Grazie.
    Documento ovviamente lungo e complesso che va assolutamente studiato e digerito da tutti noi ma soprattutto dagli addetti ai lavori e di cui c'era, senza dubbio, necessità al fine di porre un punto fermo, oggettivo, in tutte quelle situazioni pubbliche e mediatiche di dibattito.

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  5. Grazie davvero per la ricostruzione storica e politica della vicenda, per tutte le fonti, e per la dedizione a fornire strumenti di comprensione, riflessione e analisi. Posso solo immaginare il tempo e l'energia che la redazione di questo post Le abbia richiesto.

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  6. Ho difficoltà a pensare che qualcuno, in buona fede, possa credere che l’Italia deve rarificare il MES. Questo post come il thread di Borghi ribadiscono molti punti che comunque chi seguiva il dibattito aveva ben chiari.
    Il fatto che sia lei che il senatore Borghi sentiate la necessità di impegnarvi così tanto su questo punto (ribadendo quello che oramai è ovvio) mi mette un po’ in allarme. Spero di sbagliare.

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  7. Prof. stupenda questa edizione Mes Boxset Deluxe credo che la stamperò e durante il fine settimana la riprenderò in mano insieme ai libri il Vincolo Stupido, un diritto delle comunita' europee delle edizioni Simone ed al primo libro di Luciano Barra Caracciolo cercherò di collegare i riferimenti per cultura personale...

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  8. La politica estera tedesca non è imperialista, che prescriverebbe il farsi acquirente di ultima istanza, è macabra.
    Come definire il livello del dibattito pubblico servito dai media?
    Abbiamo almeno la "fortuna" che qui abbiamo riflettuto sui motivi di "razionalità" di questi atteggiamenti predatori ed autolesionistici, e ricordo una definizione in particolare, una sintesi: "la malvagità del banale".


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  9. Condiviso su Fb, almeno come testimonianza, non so se e quando i miei "amici" si daranno il disturbo di leggerlo.
    Grazie

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  10. dopo aver letto questo interessante approfondimento mi vengono alla mente almeno tre spunti di riflessione, due di natura tecnico-giuridica, l'altro di tipo politico: - il nuovo mes nasce per alleggerire il programma di acquisti da parte della bce e delle banche dell'eurosistema; - inoltre è sicuramente uno strumento che serve a scongiurare la mutualizzazione del debito e ad impadronirsi di asset pubblici a garanzia di future insolvenze; - è uno spauracchio utilissimo per creare crisi di governo e dare una mano alla politica quando l'aria si fa troppo pesante. Adesso sappiamo a chi darà l'incarico mattarella a novembre, quando la meloni, causa mes, rassegnerà le dimissioni: il fido Giorgetti, ormai non più leghista ma in quota mattarella

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    1. Mamma. Mia. Che. Palle.

      Allora: intanto vorrei capire che cazzo ci state a fare sui social se non avete ancora capito che io #hotradito e quindi sono diventato #gioggettiano! Io dico, ma almeno lebbasi, almeno quelle...

      Poi, anche se sei anonimo come uno Sderendippo qualsiasi, dovresti mandarci l'indirizzo di quel paese, dove potremo scriverti quando le cose, come regolarmente accade, NON saranno andate come farnetichi tu.

      Inoltre, ho capito che hai letto il fondamentale testo "Bluff your way in Goofynomics", ma non ci siamo proprio, non ci siamo, non ci siamo! Che minchia c'entra il MES con l'alleggerimento del programma di acquisti? Stai confondendo due ordini di grandezze totalmente diversi. Il motivo l'ho spiegato nel post: se si arriva a una situazione da MES, il MES non è sufficiente e gli acquisti devono necessariamente riprendere. Gli APP praticati in tempi "normali" non possono essere sostituiti da uno strumento il cui impiego è previsto in condizioni eccezionali. Anche la mutualizzazione del debito qui che cosa c'entra? E perché dovrebbero volerla scongiurare? A loro in fondo fa comodo, sarebbe il coronamento del progetto. Ma soprattutto, qual è il nesso fra: "sostengo" il tuo debito in caso di crisi e non "mutualizzo" il tuo debito? Tu vedi il sostegno come una scappatoia rispetto alla mutualizzazione, o viceversa la mutualizzazione come una forma di sostegno? Annamo bbene... Sulla crisi di governo vedremo. Non credo che partirà dal MES. Un attacco dei mercati ci rafforzerebbe, come ha sempre fatto. Dopo Berlusconi le cose sono cambiate.

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    2. sei divertente, Bagnai, bipolare ma divertente. Io non mi vanterei tanto di essere diventato giaggianese! Lebbasi, come dici tu, si fondano sulla conoscenza di un quadro generale che non ineriscono solo alle technicalities. Le conseguenze della sentenza della corte costituzionale tedesca del maggio 2020 dovrebbero suggerirti qualcosa ma non importa, sei bravo e divertente e questo è quello che ti basta per la tua sete di applausi

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    3. Con tutto il rispetto e l’affetto che meriti: non potevi che essere un seguace di quel poraccio di “Karlsruhe” Musso, da cui però hai un vizio da imparare: l’allucinata coerenza del delirio.

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    4. non so chi sia ma comunque grazie per avermi pubblicato, in effetti non era dovuto. In fondo ognuno di noi, nessuno escluso, ha bisogno di assist man nella vita e tu saresti stato uno bravo

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    5. Diciamo che il dato positivo di questo scambio è che vedo che il blog è frequentato anche dai quattordicenni. Lasciamo che il tempo lavori.

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    6. contento che mi hai riconosciuto però insisto nel dire che non è stato sufficientemente evidenziato da nessuno che il "nuovo mes" è figlio della sentenza di karlsruhe che, in assenza di una mossa ufficiale da parte della Commissione (che non c'è stata), ha di fatto imposto condizioni ai programmi della BCE. Ricordo che attualmente i programmi di acquisto post covid non sono stati pensati per mutualizzare il debito, come molti ritengono, ma per efficientare le operazioni di politica monetaria all'interno dell'eurosistema.

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    7. non mi sono spiegato, siccome la corte tedesca ha tenuto a precisare che l'attività della bce, e quindi anche delle varie APP, deve necessariamente attenersi a obiettivi di politica monetaria, non potendo occuparsi invece di politica economica (artt. 130 e 282 TFUE), la difficoltà nello stabilire il limite tra azione e ingerenza ha indotto i giudici a pretendere un supporto documentale in modo da valutare la proporzionalità delle misure di politica monetaria, sostanzialmente commissariando de facto l'azione della bce; in questo solco scaturiscono strumenti di controllo della politica economica quali il nuovo mes. Di mutualizzazione del debito dei paesi fragili in periodo post covid si è parlato talmente tanto che non saprei dove cominciare. Mia opinione inadeguata. Buon lavoro

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    8. In effetti non sei proprio limpidissimo (a partire da ortografia e punteggiatura), ma ci sta. Te lo dico con affetto: della Corte Costituzionale tedesca non frega gran che al mondo. I suoi show, che vanno sempre a finire nello stesso modo (a sostegno della posizione del Governo in carica), sono a esclusivo beneficio del pubblico (non pagante) nazionale (cioè tedesco). I problemi che abbiamo sono altri e altre le soluzioni.

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    9. la punteggiatura...i problemi sono altri..gli italiani non sanno o non capiscono...ci siamo noi a sbatterci per risolvere i vostri problemi...e via di questo passo. Te lo dico con affetto: la corte tedesca ha fatto per il popolo tedesco quello che serviva, voi non avete neanche capito che era giusto fare così per tutelare il proprio sistema economico (e non il governo), e poi mi parli dellebasi. Che amarezza, tiram innanz, di delusione in delusione

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    10. No, guarda, non c'è nessun problema. Il fatto che tu sia una persona dalle scarse competenze linguistiche che discetta con tono saccente su tematiche giuridiche per accostarsi alle quali le competenze linguistiche sono un ovvio presupposto non è un problema: non lo è per te, perché come il Pippo della nota canzoncina non ti rendi conto di farci ridere, e non lo è per me, perché considero una opportunità il fatto che qualcuno venga qui a spiegarci quello che sa per averlo appreso da qui, per interposte fonti di seconda e terza mano. Voi chi, poi? Si può sapere? Ma lo hai capito dove sei? Lo hai capito con chi parli? Fare così come? Ma lo sai come funziona la Corte Costituzionale italiana?

      Ecco: i farlocchi saccenti come te sono veramente il peggior nemico che abbiamo, perché ci tolgono la credibilità, l'unico bene su cui può contare chi combatte battaglie in condizioni di inferiorità mediatica. Ma vai avanti così, sei sicuramente in buona fede, non sei cattivo.

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    11. a me della credibilità non interesserebbe nulla, delle riflessioni altrui invece qualcosina di più. Per inciso è più facile che hai maturato le tue idee su quello che ho scritto io dal 98 in poi piuttosto che il contrario. Da saccente a saccente, anzi dal peggior nemico che avete (voi chi?)

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    12. Anonimo, o ci dai i riferimenti o stai zitto. E te lo dice uno offeso gratis ripetutamente dal padrone di casa. Ma io ho sempre rotto le scatole in modo documentato.

      Alberto ha tanti difetti (un carattere pessimo, la capacità di ingoiare rospi troppo grandi, una esagerata fiducia nelle proprie valutazioni anche su argomenti che non conosce, ecc.), ma non ha MAI avuto il difetto di non documentare le proprie affermazioni.

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    13. ti rispondo con un esempio: negli ultimi tempi si parla di IA e di come stia perfezionando le proprie abilità grazie all'apprendimento "laterale", (come ama dire Bagnai); noi tutti stiamo contribuendo alla sua costante formazione grazie alla rete; bene, la capacità deduttiva del cervello umano è perfino superiore anche se l'apprendimento è di gran lunga più lento. Se tu ti documenti per un quarto di secolo in rete, come ho fatto io, saprai molte più cose, ma soprattutto la tua abilità logico deduttiva sarà grandemente allenata alla sintesi, così come l'IA tenderà nel tempo a dare risposte sempre più vicine al100% della soluzione migliore ad una specifica richiesta. Le mie asserzioni sono il risultato di una mente allenatasi nel tempo al pensiero laterale. Quanto a Bagnai, ne riconosco le doti dei leader, che generalmente hanno un pessimo carattere, ma lui ci sta lavorando

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    14. Uno scontro fra due titaniche adolescenze! Vi ringrazio: è bello poter sorridere dopo una giornata di lavoro piuttosto intenso.

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    15. P.s.: un quarto di secolo vuol dire che sei nato sapendo già leggere?

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    16. pura sapienza infusa, fai conto un mix tra tremotino di shrek e sindrome degli incredibili, due capolavori che sicuramente conosci

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  11. Buongiorno Professore,
    innanzitutto grazie, conoscevo da diversi anni la questione del MES, ma indipendentemente dalle questioni strettamente "tecniche" l'articolo 8 mi ha profondamente irritato.
    Come è possibile chiedere di partecipare con pesanti sacrifici e "ipoteche" e nel contempo esimere da qualsiasi responsabilità i gestori? Come si concilia tutto questo con il nostro Stato? Come è possibile accettare questo a nome dei cittadini?

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  12. non è nell'interesse dell'Italia e però ci sono quelli che l'interesse dell'Italia lo vedono secondario o addirittura ne bramano l'affossamento in costanza di governo non loro....

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  13. Risposte
    1. Riscontro zero, altrimenti non saremmo ridotti come siamo.

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  14. Ossia, i famosi parametri di bilancio dovrebbero esistere in quanto un paese che li rispetta dovrebbe avere una notevole stabilità finanziaria.

    A quel punto mi chiedo, se un paese rispetta i parametri e quindi, per definizione Leuropea, è finanziaramente robusto, perchè dovrebbe richiedere l'intervento del MES? Se è così robusto dovrebbero essere remotissime le circostanze in cui dovesse risultare necessario attivare il MES e anche in quel caso, essendo robusto, dovrebbe avere tranquillamente tutte le risorse per farvi fronte senza ricorrere al MES.

    Se ne deduce che:
    - tali parametri non non sono indice di robustezza finanziaria , quindi servono ad altro
    - il MES non serve ad aiutare i paesi che ne farebbero a meno, quindi se ne fanno uso vuol dire che serve ad altro
    - una combinazione delle precedenti.

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    1. Sì, il punto secondo me è centrato. C'è una sostanziale ipocrisia di fondo in tutto il discorso. Tuttavia potrebbe supercazzolarti che una crisi di liquidità non è una crisi di solvibilità, e che anche paesi solvibili (dal debito sostenibile) possono incorrere in problemi di liquidità. Del resto, basta chiamare le cose col nome sbagliato e i conti tornano: i Paesi colpiti dalla crisi dei debiti "sovrani" avevano tutti debiti pubblici bassi o stabili, il loro problema era il debito privato, ma...

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    2. Sì, ma se sono solvibile e ho una crisi di liquidità, posso sempre rivolgermi a Imercati che, essendo solvibile, mi concederanno qualsiasi credito oltretutto ad un tasso probabilmente più basso perchè 1) ho minori spese di gestione 2) il MES dovrà comunque tenere conto che almeno una parte degli aderenti ha rischi di solvibilità e quindi dovrà remunerare adeguatamente i suoi creditori.

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    3. Allora: va bene tutto, ma dobbiamo però decidere su quale livello di discorso vogliamo porci. Io ti ho detto che cosa ti direbbero le merdine che infestano il dibattito (inutile fare nomi). Se tu mi rispondi con quello che verosimilmente potrebbe essere scritto in un manuale universitario del primo anno, allora io potrei risponderti con quello che è scritto sui saggi che hanno studiato l'avvento del nazismo, e così via, slittando di piano in piano, avendo sempre tutti ragione, per non concludere un cazzo. Se vuoi capire, capisci. Se non vuoi capire, non capire. Hai posto un punto che su un certo piano è ben centrato, e ora per strafare stai sparando una caterva di cazzate. Nella vita è anche importante capire quando fermarsi (prima che ci fermi lei, mi sento di poter dire...).

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  15. "Ho come l' impressione di aver visto un gatto", diceva il canarino. Questi vogliono a tutti i costi sistemare le loro banche con i soldi altrui. Prima via Grecia, ora via MES, e poi? Quando si arrenderanno di fronte al fatto che l' unico modo per sistemarle e' farle fallire aka nazionalizzarle ( perche' non possono farle fallire )?

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    1. Credo sia pacifico che prima o poi la spugna verrà gettata, con eleganza, senza farsene accorgere, e si tornerà a una qualche forma di maggior controllo sui mercati dei capitali, che potrebbe prevedere anche la nazionalizzazione degli istituti che ne hanno bisogno (quelli di Francia e Germania). Qui da noi il Tesoro è azionista al 64.23% di MPS, che non sta andando male, per dire.

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  16. Grazie di combattere questa battaglia con questo grande intervento.
    Lo ritengo "a futura memoria" ( nel senso che alla fine la lega sarà travolta come "l' altra volta")ma lo apprezzo moltissimo anche se credo che sbarazzarsi dei piddini sia ormai impossibile (nel senso che ci vorrebbero ben più generazioni di quanto serviranno ai "nuovi italiani" a sbarazzarsi di "quelli vecchi" ).
    Ma quando "tutto è perduto fuorché l'onore" salvare "l'onore" è tutto .

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    1. Lo dico con cortesia: avete stracciato i coglioni col vostro disfattismo! La prossima volta lo dico senza cortesia (ma sempre con immutata stima)! 🤗

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  17. Post puntuale ed esaustivo. Come da commento sopra piú per rafforzare all'interno che per convincere all'esterno. Per quanto puó interessarLe da elettore, circoscrizione estero, io valuteró questo governo da 4 punti - 1 Ratifica MES 2 Immigrazione 3 Riforma costituzionale 4 Tasse. Contrariamente ai tuttosubitisti mi rendo conto che il punto 2 si gioca al 99% in Leuropa e quindi non sará tutto merito o colpa vostra, ma per quanto riguarda gli altri si. Subito dopo il Mes, la riforma dell'elezione e dei poteri del Presidente del consiglio é veramente fondamentale perché io un'altra situazione tipo Monti o Draghi non voglio che sia "democraticamente" fattibile. Per quanto riguarda le tasse non mi aspetto sfracelli ma una piú equa redistribuzione dei pesi fiscali tra chi lavora e chi vive di rendita si. Ritornando al Mes quello che mi colpisce é come altre nazioni, che non ne trarrebbero vantaggi, lo abbiano sottoscritto senza troppi problemi. Non essendo troppo complottista leggo questo fatto come disinteressa od incapacitá a comprenderlo. Il che va a merito del dibattito in Italia ed a questo blog in particolare.

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    1. Il nostro dibattito pubblico, in particolare i nostri media tradizionali, danno particolare risalto ai cretini, e questo ovviamente ci sconforta, ma dobbiamo renderci conto del fatto che all'estero non stanno messi meglio. Potrebbe anche essere utile contestualizzare storicamente certe decisioni. Noi qui siamo avanti di qualche decennio, e quindi dieci anni fa gli altri erano indietro di parecchi decenni...

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  18. Una sola parola: grazie.
    21/12/2023

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