giovedì 9 febbraio 2023

QED 101: le divergenze parallele

Non c'è voluto molto tempo.

Ormai fra esposizione del tema qui, nel luogo del Dibattito, e conferme da parte dei migliori amici dell'uomo che si vuole informare, passano pochi giorni, qualche volta poche ore.

È il risultato di due forze convergenti: da un lato io non riesco a tener dietro ai "miei" temi, perché coinvolto anche da altro (i mille temi del territorio, i mille incontri per tenere allineate le varie anime della maggioranza, le mille verifiche interne ed esterne sulle mille posizioni da prendere ogni giorno, i mille riassunti da fare per uso interno o di comunicazione, ecc.) e ancor meno riesco a comunicarveli tempestivamente, non solo per gli oggettivi limiti di tempo (sono uno), ma anche perché per comunicare con voi ho bisogno di trovarmi in un clima emotivo favorevole, devo comunque raccogliere delle energie, devo comunque concentrarmi per riprendere il filo del discorso, anche se è lo stesso discorso da dodici anni...

Dall'altro, motus in fine velocior: il susseguirsi degli avvenimenti si fa incalzante, un po' perché le dinamiche elettorali premono (fra un anno il progetto insensato affronterà la sfida esistenziale di dimostrare il proprio senso), e un po' perché forze esogene (il fastidio degli Stati Uniti per le politiche mercantilistiche dell'Eurozona) impongono reazioni rapide.

Alla fine, gli eventi ci sorpasseranno, manifestandosi prima che riusciamo ad annunciarli, ma ce ne consoleremo, perché in tutta evidenza ci stanno sorpassando sulla strada che abbiamo indicato qui.

Quale strada?

Questa:


(era qui).

Ci stiamo in effetti avviando sulla strada di una nuova divergenza: a quella indotta dalla pro-ciclicità delle regole fiscali, su cui vi confesso di non capire se e come si intenda agire (ma mi impegnerò e tornerò a dirvi), si aggiunge quella indotta dalle forzature sugli aiuti di Stato, che aiutano il Nord a decollare, e dalle storture del PNRR, che zavorrano la nostra economia. Ne parla oggi l'amico Massimo D'Antoni sul Sussidiario:

dimenticando solo un piccolo "dettaglio", o forse semplicemente dandolo per scontato, come abbiamo imparato a darlo per scontato noi a partire da qui: finché non verrà abolito dalle regole europee qualsiasi riferimento a quel costrutto teoricamente infondato e operativamente distorto che è il "PIL potenziale", per il nostro Paese non ci sarà speranza di riscatto all'interno dell'Unione Europea (vi ricordo che non ci abbiamo fatto un convegno internazionale, di fronte alla solita platea di inesistenti).

Il motivo è molto semplice.

Se il "potenziale" di un Paese viene calcolato ex post in modo "adattivo", cioè incorporando tutti gli shock recessivi del passato, qualsiasi tentativo di compensare questi shock recessivi con politiche espansive sarà impedito dalle regole, perché verrà visto come un tentativo di spingere l'economia oltre il proprio potenziale, alimentando tensioni inflazionistiche.

Se lo "spazio fiscale" manca, ai Paesi del Sud, è per questo motivo, certo non per il #debbitopubblico (che ovviamente offre una chiave narrativa plausibile, ma che di per sé non appare limitante, atteso che per farlo scendere in fretta... abbiamo dovuto farne di più!).


Ma c'è un paradosso politico: il paradosso politico è che il ricorso al "Pil potenziale" è stato voluto proprio dai Paesi del Sud, come mezzo per aggiungere "flessibilità" alle "regole". I poveri piddini, inviluppati nel loro eurocentrismo tolemaico, hanno aggiunto al sistema un epiciclo tombale: quello che doveva servire a farci spendere "un po' di più" quando le cose fossero andate male, alla prova dei fatti si è rivelato il meccanismo che ci condanna a spendere molto di meno quando le cose vanno peggio! E questo vale in tutti i campi che il Paese dovrebbe tutelare per riprendere a crescere: pubblica amministrazione, infrastrutture, scuola, sanità.

Purtroppo qui non è un problema di colore politico, ma di egemonia culturale. Quella del "gianninismo" è forte e sorretta da progetti di comunicazione ben finanziati: #eggenerazzionifuture, #aspesapubbliga, #castacriccacoruzzione, ecc.

Tutto già visto e rivisto (ma avete visto che ci sono dei cretini che tornano all'attacco con la storia de #igosdidaabolidiga!? Ma come si fa?), tutto confutato, tutto riproposto con una tenacità che suscita disgusto e ammirazione in parti uguali.

Gli uomini e le donne che "sanno di sapere" sono ovunque, sono anche e, ahimè, soprattutto fra di noi.

Sarà una lunga, lunghissima guerra, ma per vincerla abbiamo una soluzione, dolorosa ma efficace: lasciamo fare a loro...

(...within reason, naturalmente...)

60 commenti:

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  2. Il tempo gioca a nostro favore (tempi dolorosi, è chiaro, ma inevitabili). Quando "loro" sono partiti, "noi" dormivamo. Ora questo vantaggio non l'hanno più.

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    1. Ne hanno molti altri, fra cui il numero. Uno dei motivi per cui nel corso degli ultimi spiacevoli eventi ho cercato di mettere in evidenza, qualche volta mettendola in burletta, la prosopopea di quelli che "semi mijoni" era perché vi si fissasse una volta per tutte in testa un concetto chiave: non siamo maggioritari. La nostra battaglia può essere o sembrare giusta o sbagliata, ma è una battaglia di minoranza. Sono anche alcuni di noi a renderla tale: i famosi fuuuuuuuurbi, quelli che "a loro non la si fa" (e quindi non si fidano), o i cretini che "er senatore de 'a Lega" (cioè quelli che avrebbero tanto bisogno di leggersi il blog dall'inizio in ginocchio sulle puntine da disegno). Ma amen: noi sappiamo che è così e dobbiamo regolarci sempre sapendo che è così.

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    2. Mi permetta di dissentire. Le battaglie di minoranza di combattono con interessi cardinali.
      Da un lato, la "campagna istruzione" lanciata dal Senatore Borghi nelle sezioni Giovani della Lega erano un'ottima idea.
      Dall'altra, insisto che possiamo essere pochi, anche al netto di "furbi" e "Er senatore de'a Lega", ma conta quanti siamo in un partito.
      Insomma, essere una minoranza elettorale non ha mai fermato i piddini.

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    3. Minoranza politica ≠ minoranza elettorale!

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    4. Scusate ma le vostre precisazioni non le capisco. Comunque, vi propongo un semplice esercizio di verifica (premesso che non ho una mia opinione preconcetta). Oggi la Meloni ha avuto una posizione ferma con Macron. Vedremo lunedì se e come questo influirà sul fisiologico "calo naturale" del consenso di chi governa. Magari vi aiuterà a capire quello che intendo, visto che evidentemente non mi sono spiegato.

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    5. Mi scuso e chiarisco: la mia voleva essere una replica a Paolo. Nel senso che non basta vincere nelle urne per la prima volta dal 2008 per rovesciare dei rapporti di forza che ci vedono svantaggiati (e non in Parlamento, ma in altri consessi) da trent'anni.

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    6. Ma... è il consenso che fa la misura o la misura che fa il consenso? Sempre che misura e consenso coincidano... In fondo, la misura del consenso è una notizia come un'altra, distorta per definizione come tutte le altre.

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    7. @Giulia: così si capisce meglio, ed è veramente sconsolante che quasi nessuno abbia ancora capito che un successo elettorale è condizione forse necessaria ma sicuramente non sufficiente per imprimere un diverso indirizzo politico. Ne abbiamo parlato molto, ma si vede che l'analfabetismo funzionale serpeggia. In ogni caso:

      @Enrico: il discorso è molto semplice: se la postura più dignitosa di questo Governo rispetto a quella di tutti i precedenti verrà premiata dalle urne, allora esistete. Altrimenti, non esistete. E se non esistete, bisogna ricalibrare lo scenario. Io spero che esistiate, ma non voglio fare il vostro errore storico: prendere per scenari i miei desideri!

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    8. Ma oramai il " fattore tempo " è sempre più cruciale . E mi spiego : Lei ha sicuramente ragione sia da economista che da politico ma il problema oramai non è "aver ragione" , ma " sopravvivere" fino a che il "ver si avveri" perché anche se è certamente vero che "alla lunga" "la SStoria ci darà ragione" è altrettanto vero che "alla lunga saremo tutti i morti" ( come scrisse un suo illustre collega).
      Ma anche se "non noi , ma almeno i nostri figli( nipoti)" " vedranno "questo ver", che "italia" (ma soprattutto che "italiani" ) sarebbero(ro) allora? Non certo "la nostra (/noi) " perché " alla lunga" "i danni" ( /"trasformazioni ") accumulati resterebbero irreversibili.

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  3. mi scuso per questa domanda cosi' ingenua ma per me vitale, lasciandoli fare in quali rischi si potrebbe incorrere nel frattempo (oltre a quelli sanitari in cui siamo incorsi e stiamo incorrendo) ? Non chiedo elisir di lunga vita, ma forse ci sono scelte ragionevoli da fare nel contesto attuale che mi sfuggono? so di non sapere..magra consolazione :(

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  4. ... e il governo cosa pensa di fare? Lasciarsi ancora mettere i piedi in testa da Francia e Germania!?

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    1. Ovviamente no. Altro è se riuscirà a non farseli mettere, ma questo dipende anche da quanto saprà ascoltare chi in Parlamento ha le idee chiare.

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    2. Ricordo che l'euro è carta straccia, quindi non c'è più la scusa della moneta forte; la presa in giro del mercato unico europeo sta andando a farsi benedire; le regole di bilancio sono state sospese; la Francia ha un debito pubblico quasi pari al nostro (dunque per quale motivo avrebbe maggiore spazio per politiche di bilancio espansive?); abbiamo un governo di centrodestra con piddini e grillini all'opposizione... La situazione per l'eurozona ormai è più critica di quella del 2015: cosa aspetta quindi il governo a dare la spallata definitiva? Un nuovo commissariamento?! Possibile che questo governo si stia dimostrando perfino più filoeuropeista di quello gialloverde?!

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    3. @noMagnaMagna...ricorda le recenti e famose proposte su twitter riguardo le mozioni di sfiducia.

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    4. @gl57... Io ho votato lega, ma se devo sorbirmi l'europeismo da strapazzo anche da parte di un governo di centrodestra, mi tenevo 5s e pd. Tradotto: non lamentatevi di piddini e grillini se poi all'atto pratico vi comportate allo stesso modo.

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    5. Sei Un Caro Amico, magnamagna, innanzitutto perché confermi una cosa di cui pochi qui hanno preso atto e di cui quasi nessuno sembra comprendere il potenziale distruttivo: siamo farciti di grillini anche nella nostra community e anche nella nostra base elettorale. Tu lo sei dalla testa ai piedi, dal nickname al modo di argomentare. Tieniti, appunto, i 5 Stelle! Loro hanno bisogno del tuo voto. A me non serve né quello, né, soprattutto, il tuo apporto intellettuale. Inutile che ti ricordi che ti stai inserendo in un percorso che ha una logica e una coerenza interna: il previsto fallimento di Monti, la prevista alleanza fra 5 Stelle e PD, il previsto attacco dell'UE sul fronte delle politiche fiscali, ecc. A me fa tenerezza che chi non ha capito niente, e quindi, se ha una strategia, non può averne che una sbagliata, pretenda con tanta veemenza di dettare la tattica a chi ha capito quasi tutto, e quindi necessariamente si adatta al terreno di battaglia perché sa qual è e alle forze in campo perché sa quali sono.

      Però il bello del confronto è anche questo. Magari come mezzo di contrasto sei utile, potresti aiutare gli altri a capire...

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  5. Rischi? Non sono rischi, sono certezze. Quali? In estrema sintesi? Deflazione salariale e impoverimento continuo della classe media (più o meno il contrario di Robin Hood, rubare ai poveri per dare ai ricchi). Quando finirà? Quando un numero sufficiente di persone che prima pensavano "chissenefrega tanto tocca agli altri" e ora è costretta a pensare "pofferbacco, ora tocca a me" avrà raggiunto il "punto di rottura" 🤷 Se poi "è una questione vitale", la cosa più sensata da fare è ripartire dal primo post di questo blog ... ed era il lontano 2011. La cassetta degli attrezzi per affrontare questi tempi perigliosi, il prof ce l'ha messa a disposizione. Sta ad ognuno di noi farne l'uso migliore. 😉

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    3. ciao mario ,grazie della risposta, sono cose che ho letto anche io e credo di aver capito, mi chiedevo piuttosto se ci fossero accorgimenti consigliabili da adottare nel breve periodo, visto che bisognera' lascriarli fare ancora per un'po. Se hai dei link utli in questo senso nella cassetta degli attrezzi me li mandi?

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  6. Quanti mentalmente piddini ci sono in sezione! Siamo circodanti purtroppo.

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    1. Lo so. Mi ricordo di una volta che nelle Marche cavai da terra una che "i parlamentari hanno le montature degli occhiali gratiiiiiis!11!" Con cortese fermezza accompagnai all'uscita dicendo: "La sezione dei 5 Stelle è cento metri più avanti!" Magari qualcuno di voi, se fosse esistito, avrebbe potuto essere lì in quel momento e se lo potrebbe ricordare...

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    2. Siamo minoranza. Anche al nostro interno. Lo verifico ogni volta, salvo qualche, rara, piacevole sorpresa. Certo, almeno secondo qualche teorico "una minoranza ORGANIZZATA ha sempre la meglio etc. etc.", ma è dura.

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    3. Insisto però su un punto (sempre al netto del fatto che le logiche di partito in questa sede mi interessano il giusto, cioè zero, perché questo è il luogo della mia community, che si raccoglie sotto altre bandiere): caro marco, non è poi così strano che un partito che nasce come antipolitico ("Roma ladrona!", ricordi?) e che forse ancora non ha capito una cosa piuttosto evidente, nonostante che questa cosa gli fosse stata spiegata dal padre fondatore, sia ancora pervaso di grillismo, che è un sottoinsieme del piddinismo: è il piddinismo di chi sa di sapere che è tutto un magnamagna e che castacriccacoruzzione (con il "twist" etnografico ben noto).

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  7. Come diventa maggioranza un pensiero? È mai cambiato? Grazie

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  8. Che Macron abbia tutto questo "spazio fiscale" a disposizione non ne sarei così sicuro.
    Sai i Mercati possono essere ciechi e sordi per molto, molto tempo, poi, però si svegliano tutti insieme e cio che era un porto sicuro diventa un investimento che scotta e di cui bisogna liberarsi al più presto.
    È così che nascono le Crisi dei debiti Sovrani.
    E con i Deficit Gemelli sempre più alti....

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    1. Infatti me lo chiedo anch'io: la Francia viaggia tra il 110 ed il 120% di debito pubblico. Possibile che li facciano sforare?!

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    2. Eggnente, qui siamo sempre al compitino di macro... Eppure, nonostante abbia cercato di insegnarvene le potenzialità (ignote ai migliori amici dell'uomo che si vuole informare e ai consiglieri del principe e della principessa) non ve ne ho mai nascosto i limiti. Vi dico un numero: 94. Ha una grande rilevanza economica. Sapete perché?

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    3. Direttamente da wiki: Il plutonio è l'elemento chimico di numero atomico 94 e il suo simbolo è Pu. Altro che le basi...qui neanche gli ultimi 5 post ci si prende la briga di leggere. Non gliela faremo mai.

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    4. Insomma già non sono tutto di mio, sto invecchiando, Etarcos pure mi ha dato ospitalità a tempo, ma così mi sembri Baiardo…leggo sempre e tutto ma mi pare come se non avessi letto per due anni…

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    5. @dieguz Fammi capire: la Germania che detta legge in Ue e che non ha l'atomica, non esisterebbe in quanto la sua egemonia sarebbe frutto molto indiretto di rapporti di forza da parte di apolidi gruppi di interesse economici, mentre la Francia al contrario esisterebbe in quanto avente la bomba atomica... Vedo un profondissimo non sequitur in questo ragionamento. Inoltre, avere l'atomica nell'ambito dell'architettura nato è un arma a doppio taglio: se la Francia sparasse un'atomica sull'Italia, ti pare che paesi come Spagna e Polonia (che non aspetta altro) rimarrebbero impassibili di fronte ad un precedente del genere o piuttosto non farebbero di tutto per averla!?

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    6. Oltre alla forza dell'atomo, con cui la Francia produce energia elettrica e potenza bellica (quarto paese al mondo per numero di bombe atomiche a disposizione), i francesi si sono portati avanti imponendo la loro moneta (prima il franco e ora l'euro) a molti paesi africani, che ogni anno "beneficiano della protezione francese" dietro congruo pagamento.
      A tal proposito consiglio la lettura del libro L'ARMA SEGRETA DELLA FRANCIA IN AFRICA di Fanny Pigeaud e Ndongo Samba Sylla e del post di Goofynomics MONETA E GUERRA: NOTIZIE DALL'EUROZONA ALLARGATA.

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  9. Il "lasciamo fare a loro..." mi causa sensazioni contrastanti, spero suoni come il napoleonico: non disturbare il nemico che sbaglia; eppure mi ricorda la storiella del: nel lungo periodo. É chiaro che per un politico circondato da colleghi per lo piú ignavi, é quantomeno arduo misurarsi con burocrazie e centri di potere che vivono per e grazie allo sfacelo del Paese in nome di sconosciuti solito amici. Allora il politico lavora ai fianchi, memore della vecchia lezione troschista. Buon lavoro

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    1. Non si tratta di ignavia, il fenomeno è più articolato ed è un fenomeno antropologico, non riconducibile sic et simpliciter a qualità o vizi individuali.

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    2. É indubbio che gli agenti della finanza da anni finanziano solo le università, gli studi, i giornali e gli artisti che ripetono la favoletta che piace alla gente che piace. Eppure é cosí palese che il gioco sia truccato, e davvero il lavoro sistematico, e di riscoperta di dinamiche degne della prima rivoluzione industriale, che lei ed altri ha fatto, dovrebbe essere strumento sufficiente a capire per chi sappia fare 1+1. Che desolazione.

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  10. In questo periodo storico tanti parlano delle monete fiat € e $ in crisi, com'è in crisi il modello neoliberista. Stiamo a vedere e se l'€ cade, speriamo di non farci troppo male nella caduta.

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    1. C'è anche tanta gente che parla di moneta senza capirne nulla.

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  11. Bentornato Professore. Visto che non si parla d'altro, interverrei sulla "giornata nera" della Meloni a Bruxelles.
    Direi che non necessariamente debba essere tale. La Meloni è stata la sola a "protestare ufficialmente" (per la cena a tre franco-tedesca-ucraina).
    Ma, sottobanco (vabbé, anche sottovoce), sembrerebbe che diversi Pesi si siano lamentati, non solo quelli Visegrad.
    Non tutti in UE gradiscono il direttorio franco-tedesco.
    Ora, se la Meloni ha testa, non è detto che questa giornata debba per forza di cose essere "nera".
    Se tenesse duro e comprendesse l'opportunità, potrebbe impugnare il testimone della protesta e trarne beneficio, per sé stessa e per il Paese.
    Il solo dubbio è strettamente personale. Ai fini dei miei auspici da "2023, fuga da Bruxelles", per che cosa mi conviene tifare?

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    1. Ti conviene tifare per il nemico del tuo nemico! MA è politicamente scorretto! Immaginati un "io tifo per Put.in"

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    2. Comunque qui siamo a livello Dagospia o Sussidiario...

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  12. Oggi ho visto Floris intervistato mi pare da Concita (coppia di campioni…) sostenere di essere contentissimo che regola economiche inchiodano noi all’Europa dei migliori, ancora non mi passa la rabbia, è un manifesto fascista, sono letteralmente disgustato e sì che l’ho sentita alle 8 di mattina ed ora è la mezza passata.
    Purtroppo la strada è ancora lunga ed è in salita, un passo alpino, vista da sopra assomiglia ad una discesa ma arrivare sopra sarà lacrime sangue povertà ed anni lunghi e faticosi.

    Non si esce dall’euro perché siamo minoranza, perché non è in agenda, perché non si vuole, e non si può, uscire; se succedesse qualcosa in Francia, dove in passato qualche testa è saltata, o in Germania, o se gli USA dessero una mano con la guerra o con l’economia, ma sono troppi se.
    Uscire dall’euro credo però che non sia ora una priorità, ascoltate le dichiarazioni fasciste di uno dal quale io mi aspetterei solo notizie -Lombroso troverebbe interessante lo sguardo di Floris, motivo in più per disinteressarsi bellamente delle sue opinioni per non parlare della Bompiani suo ospite fisso, altro esempio di equidistanza, classe ed intelligenza - credo che il problema maggiore sia ricostruire la società, dare consapevolezza alle persone, modificare i pensieri e gli atteggiamenti, cambiare rotta. Non lo so, forse sembra un battaglia persa, una utopia, ma non credo che esista altro modo. In qualunque modo vada sarà rovinoso e avremo perso, credo comunque che sia doveroso combattere contro pidioti e ortotteri, e contro i giornalisti dei quali sono sottoinsiemi. Tendo a non parlare di politica per evitare purghe ma tendo anche ad evitare sinistri e grillini, perché letteralmente mi fanno orrore, capisco quando dici che si dovrà ricostruire con loro ma credo che quel tempo sia ancora troppo lontano, insomma che prima di ricostruire forse qualche conto dovrà essere saldato, ho perso rapporti che reputavo amicali, mi sbagliavo, qui se ne è parlato spesso, e comunque meglio soli che male accompagnati.
    Insomma, dato per ovvio che è una scelta minoritaria, in misura tale da farci quasi apparire dei complottisti, degli sciechimichisti, io so di essere dalla parte giusta, ed è l’unica certezza che ho.

    Ps
    A proposito di giornalisti o comunque di chi si occupa di informazione, oggi vedo un post facebook di geopop, quelle cose molto brevi, spiegano che in Turchia le case sono cadute perché mal costruite. Ho pensato dove avessero preso questa informazione e in giornata un loro altro post spiegava che sul loro sito c’era una indagine ingegneristica (bummmm) della situazione. Incuriosito sono andato a guardare ed ho scoperto che dalle immagini tivù hanno dedotto che le case erano mal costruite…quando si dice la scienza l’informazione e gli ingegneri…

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    1. geopop però è considerata "fonte"? Il loro video sul Vajont, ad esempio, era zeppo di storture o peggio, ricostruzioni errate.

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  14. https://t.me/davide_zedda/19880 Come vedi non solo solo io a pensarla così. Se tu sei arrabbiato io lo sono di più, anzi siamo in tanti ad esserlo. Avete sbagliato e adesso fate finta di niente. Avete sostenuto Draghi e ora la Meloni e state ripetendo gli stessi errori. Prima con l'obbligo vaccinale ben sapendo che era pericoloso e adesso con le sanzioni alla Russia e il sostegno alla guerra di quel criminale, pazzo e drogato di Zelenski. Cosa dobbiamo pensare di voi? Non siete d'accordo con la linea fallimentare della Meloni? Ditelo apertamente. Non siete d'accordo con le follie di Bruxelles? Ditelo anche in questo caso. Non siamo più in democrazia e voi non contate più niente? Se non vi bene e non volete fare le marionette ditelo. Io, ormai, mi sono abituata a tutto e non ho più niente da dire, a nessuno. Fate quello che volete. Certo che la Meloni fa ridere, è patetica da quanto è incapace e incompetente. Noi, poveri italiani, in balia di questi personaggi! E Speranza, la Ronzulli, Berlusconi... mamma mia... e tu che non sopporti che ti dica la verità, che poi è quello che penso , ti dico anche che vorrei tanto sbagliarmi ma ho paura che non sarà così. Speriamo.

    "Tutto concorre al bene per quelli che amano Dio".

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    1. Ho mai detto che considero feccia, e feccia inutile, quelli che si sono svegliati a fine 2020 e hanno iniziato a berciare a causa della punturina, dopo aver dormito sogni tranquilli, magari inframezzati da un voto ai 5 Stelle, mentre nel mondo succedeva tutto quello che qui abbiamo raccontato dall'inizio?

      Sderenippo è più utile di te perché è divertente e dialetticamente furbastro. Con te veramente non si sa che fare. Cosa devi pensare di me? Quello che ti pare! Il tuo voto mi interessa quanto la tua opinione, il che non mi impedisce di lasciartela esprimere. Qui è stato spiegato tutto sia sul merito che sul metodo. Chi ha voluto capire ha capito, chi non ha voluto capire non capirà, però anche basta con questa serqua di banalitudini perché la vita è troppo breve...

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  15. Oltre a #gianninismo e #grillismo siamo purtroppo circondati anche da un esercito di insopportabili narcisisti e raffinati strateghi della politica che continuano imperterriti a riempire i social di #sicceroio e altre amenità simili. Penso anch'io che non sia praticabile oggi alcuna strada alternativa al "lasciamo fare a loro". Nel frattempo dobbiamo cercare di difenderci con gli strumenti possibili e disponibili, che non sono enormi.

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    1. Sì, lo ho sottolineato qua sopra. Sono tutte bucce d'uomini che il Dibattito ha sputato, tenderei a vedere il bicchiere mezzo pieno: ce li siamo tolti di torno. La loro capacità di coinvolgimento e aggregazione è quella che dimostrano le loro performance elettorali (voti a una cifra, cioè meno di dieci, alle amministrative) e le loro vicissitudini politiche (spaccatura in tre di un partito di due persone). Gente per il resto occasionalmente colta e amabile, ma quando si è in guerra non si sente il bisogno di una simile cage aux folles...

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    1. E infatti, immancabilmente (vedi sopra), il noto prelato:

      Auriti:Moneta = Guarino:Costituzione = Viganò:punturina

      Continuate a dare contro il muro nello stesso modo e per gli stessi motivi, è impossibile salvarvi da voi stessi, e del resto sarebbe anche paternalistico e antidemocratico farlo. Per fortuna è anche inutile perché come i fatti hanno dimostrato non siete mijoni! Quindi, per capire: di che cosa stiamo parlando?

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  17. Un'altrettanto prestigiosa istituzione finanziaria mi ha invitato a un lunch seminar con quello che "la rivalutazione fa crescere il Pil", che ovviamente è quello che "i bambini in Grecia sono morti ma non l'ho detto per non dar ragione ai sovranisti" (apprezzerete la coerenza fra le due linee argomentative). Ho declinato dicendo che trovavo la loro iniziativa valida in termini di marketing (dal loro punto di vista) ma insufficiente sotto il profilo della qualità scientifica. Poi vedremo.

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  18. Ma quale egemonia culturale scusa?
    È una banca! È nel sistema. Chiama chi difende il sistema di cui fa parte.
    Poi vedo un ex ministro economia italiano che stranamente lavora per Morgan.
    Pensa che cosa strana e "UNICA"
    Come è normale che una banca fondata da il fondatore di F.I. sia pro sistema. Come non potrebbe esserlo?
    Il miliardario dovrebbe essere contro un sistema che sempre più drena dal basso, per portare in alto il denaro. Che rende più ricchi i ricchi? Perché mai?

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  19. Sì, in effetti capisco anche l'osservazione di tafazzi.

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  20. anche il wsj si era occupato di una questione simile, il calcolo del tasso di disoccupazione naturale (forse già indicato dal prof in qualche altro post) https://www.wsj.com/articles/BL-RTBB-3908

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