Molto rapidamente: il problema era sorto perché qualcuno me lo aveva segnalato e io prima lo avevo portato all'attenzione dei colleghi senatori con questa orazion picciola, e poi ve lo avevo spiegato in dettaglio qui. Al sostitutivo del collega Zanda (che trovate qui) avevamo opposto un altro sostitutivo, questo.
Alla fine, visto che dall'altra parte c'era un osso duro, il risultato è stato questo:
(come ci ricorda il dossier per l'aula, che trovate qui), cioè lo stralcio dell'articolo, come avevo chiesto in sede consultiva da relatore di questo parere (qui il resoconto della consultiva):
Ovviamente alla maggior parte di voi il fatto che il tentativo del Governo di distorcere a proprio favore la procedura di nomina delle autorità da lui indipendenti sia stato respinto con successo apparirà per quello che forse è: solo una festuca nel gigantesco tsunami di guano che ogni giorno si riversa su di noi. Posso anche essere d'accordo, ma col benaltrismo non si va da nessuna parte, perché alla fine il problema principale della vita di ognuno di noi è un problema irrisolvibile, è quello della morte (l'unica certezza), ma non credo che sarebbe un bel vivere stare immobili nella contemplazione di questo mistero, mentre gli altri si fanno i beati affari loro.
Anche simili questioni che a voi potrebbero sembrare bagatellari, ma non lo sono, si fanno nel tempo, si fanno col dialogo, si fanno coinvolgendo tecnici (ringrazio senza nominarli tutti quelli che mi hanno aiutato a partire da chi mi ha segnalato il problema), e hanno un valore didattico: risolvere i problemi piccoli insegna il metodo necessario per risolvere i problemi grandi. Con tutto l'affetto e la simpatia umana che provo per i tanti rodomonti da tastiera e le loro percentuali da prefisso telefonico, la mia principale perplessità verso il voto e più in generale la politica di martirio (nel senso di "testimonianza") è e resta quella che nutro verso chi la propugna e la pratica: narcisisti che contano per quanto sanno (una beata fava), fermamente disposti a continuare a contare e sapere quanto sanno (una beata fava).
Per crescere occorrono metodo, confronto e squadra.
Poi voi siete liberi di credere ai tanti polli galli che squillano dalla cima del letamaio come già prima, massivamente, avete creduto ai 5 Stelle (Alberto solo contradicente). Siete voi gli artefici del vostro destino, che vi piaccia o no. La libertà è partecipazione, e la politica è responsabilità.
Di tutti.
Auguri.
(...certo, siccerano loro...)
Grazie senatore, per l'importante lavoro che svolge in parlamento e, ancora di più, qui e su altri canali. Purtroppo in troppi sono attratti dai proclami roboanti e dalle posizioni estremiste e inconcludenti più che dal paziente lavoro di creare consapevolezza, di agire dietro le quinte, spesso non potendo dire tutto. Ci sarà sempre il 5 Stelle di turno a rovinare la situazione, temo
RispondiEliminaAvanti con costanza. Grazie per l'impegno.
RispondiEliminaBuongiorno Prof.!
RispondiEliminaComplimenti per il risultato nel ddl concorrenza, avevo cercato di seguire la vicenda e non riesco a capire come si possa considerare tale tema di poca rilevanza, quando invece si inserisce proprio nel problema della formazione della classe dirigente di cui tanto si è discusso nel dibattito.
La sua chiosa mi ha fatto riflettere che ultimamente mi è capitato di ascoltare diversi commentatori, teoricamente vicini alle posizioni della Lega, affermare che nel partito manchino strategie politiche ad ampio respiro. Mi domando se costoro si siano mai presi la briga di leggere il blog di un certo senatore della Lega eletto in Abruzzo. Dopo il post di oggi e, soprattutto, quello del 1 maggio, mi domando come si possa affermare con serietà che nella Lega non vi sia elaborazione di idee complesse e distintive. Non pretendo certo che ogni leghista legga Goofynomics (ognuno ha la sua storia a il suo percorso e non mi stupisce che qualche anziano elettore sappia a malapena chi è Alberto Bagnai), ma che giornalisti e intellettuali di area conservatrice analizzino le posizioni della Lega ignorando (o facendo finta di ignorare) ciò che scrive il responsabile economico del partito mi pare ingiustificabile. Se essi ritengono le posizioni di Bagnai marginalizzate potrebbero aiutare a darne visibilità invece di pretendere che non esistano.
Constatare come siano profonde le radici di egocentrismo e protagonismo e quanto sia diffusa l’incapacità di lavorare in sinergia per un obbiettivo comune mi lascia sempre un profondo senso di sconforto.
Nonostante il poco tempo a disposizione, cerco comunque di seguire anche il goofynomics. I King Crimson, a suo tempo, si concentrarono sulla importanza della disciplina. Quindi metodici e disciplinati rimanendo elastici proprio con il confronto e la mentalità non individualista. La pluralità dei punti di vista è utile a contrastare la tendenza alla coazione a ripetere che affligge chi sa di sapere...
RispondiEliminaLa stimo profondamente per questa capacità singolare di sapersi calare nel lavoro sottotraccia - una sorta di lavoro sporco - ma decisamente redditizio nel medio periodo, seppur pagando un prezzo in termini di consenso.
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