domenica 10 maggio 2020

Il decreto "Rilancio" in prospettiva

(...seguendo una tradizione consolidata di questo blog, mettiamo le cose in prospettiva. Lo abbiamo fatto tante volte, ad esempio qui, qui, qui, e qui...)


Dal tono di tanti commentatori e di tanti politici mi par di capire che l'entità della tragedia che stiamo vivendo non sia ancora chiara ai piani alti, quelli abitati da chi ha voce. Lo è agli uomini del sottosuolo: partite IVA, operai, agricoltori, pescatori, ecc., che però non hanno voce, anche perché in questo periodo andare in giro a manifestare può dimostrarsi pericoloso per la salute, non a causa del virus, ma di modi non ortodossi di gestione del dissenso.

Vorrei dire agli uomini del sottosuolo che gli uomini dei piani alti non necessariamente sono cattivi, e non è nemmeno che siano tutti stupidi. Per capire l'economia bisogna averla studiata: solo così sai dove trovare i dati, come presentarli, e come interpretarli, lavoro che qui abbiamo imparato a fare nei lunghi anni, con amici come quello del post precedente.

A beneficio di chi è intellettualmente curioso, metto in prospettiva le vicende attuali usando le Statistiche storiche della Banca d'Italia e l'ultima edizione del World Economic Outlook Database.


(...per i precisazionisti, ho utilizzato la serie del Pil ai prezzi di mercato a valori concatenati del 2010 fornita dalla Tab. 03 del foglio Excel di Banca d'Italia, e l'ho prolungata coi tassi di crescita forniti dal World Economic Outlook, prendendo come anno di partenza il 2015, perché dal 2016 i tassi di crescita dei dati Bankit e Fmi differivano - per il semplice motivo che la serie secolare Bankit non è sufficientemente aggiornata, mentre i tassi di crescita forniti dal Fmi sono aggiornati ogni sei mesi...)


Nel primo grafico vi mostro, in tutto il loro splendore, centosessantuno anni di Pil italiano (dal 1861 al 2021):


Quello che è successo a partire dalla crisi Lehman in poi si manifesta come un episodio abbastanza evidente su scala secolare. Ma sapete bene che un grafico di questo tipo è ingannevole: è il tipico grafico con cui un giornalista cercherebbe di impressionarvi, e ci riuscirebbe, ma solo con alcuni di voi: quelli che non si ricordano che 1 è il 10% di 10 ma l'1% di 100.

In pratica, una incisione come quella causata dalla Seconda guerra mondiale, a metà del grafico, sembra relativamente minore rispetto al disastro che vediamo negli ultimi anni, ma le cose non stanno così: gli 83891 milioni (di euro ai prezzi 2010) di Pil persi fra 1939 e 1945 oggi corrisponderebbero a circa il -5% del Pil, ma allora corrispondevano a quasi il 50% (a spanne: in realtà al -43%, ma ci siamo capiti; i feticisti dei decimali possono scaricarsi i dati e calcolare le percentuali fino all'ordine di futile precisione desiderato).

Chi mi segue sa che per evitare questa illusione ottica bisogna utilizzare la scala logaritmica. Dato che il logaritmo "schiaccia" di più i valori alti di quelli bassi, le variazioni dei logaritmi, a differenza di quelle dei dati originali, corrispondono a variazioni percentuali: in scala logaritmica, un uguale incremento del grafico è un uguale incremento percentuale della variabile rappresentata.

Eccolo qua:


Qui si capisce che in effetti la Seconda guerra mondiale è stata un'altra cosa. D'altra parte, però, occorre un occhio esperto per apprezzare la gravità della situazione attuale. In effetti, un occhio non allenato non percepisce, perché è quasi impossibile, un dato significativo. Quale? Questo:


La recessione prevista per quest'anno, nella stima del Fmi (-9.1%), che quasi certamente si rivelerà ottimistica (sappiamo come lavorano), è la più grave nell'intera storia italiana, fatta eccezione, ovviamente, per la Seconda guerra mondiale. Lo si vede bene grazie alla griglia del grafico. Se seguite la retta orizzontale all'altezza -10 vedete che essa non viene mai raggiunta, tranne che durante la Seconda guerra mondiale (quando viene superata verso il basso) e quest'anno.

L'ottimismo è il sale della vita e il metodo di lavoro del Fmi. Da dove essi traggano la certezza che la ripresa sarà a V (cioè che nel 2021 cresceremo del 4.7%) non so dirvelo. Dopo l'ultimo tonfo, quello del 2009, che fu del -5.6%, l'anno dopo si crebbe dell'1.6% (recuperando nemmeno un terzo del tonfo, non più della metà). Personalmente sono molto meno ottimista, perché oltre all'economia reale esiste anche quella finanziaria. L'approccio scelto per fronteggiare la crisi, basato sul far indebitare gli Stati perché questi facciano indebitare le imprese allo scopo di pagare le imposte agli Stati a fronte di zero fatturato, non prelude a nulla di buono. Questa montagna di debiti franerà, e così, dopo il 2020, verrà un altro 2009, e naturalmente, grazie al MES, un'altra stagione di austerità, ecc.

Ma facciamo un'ipotesi intermedia: bandiamo sia il pessimismo della ragione, sia l'ottimismo da oca giuliva del Fmi, e facciamo una ragionevole ipotesi, visto che siamo nell'Eurozona e che le regole assurde che ci governano sono state sospese solo per la durata della crisi (durata che sarà decisa altrove). Immaginiamo che dall'anno prossimo l'Italia torni a crescere al tasso medio di crescita che ha realizzato da quando è nell'Eurozona, escludendo, ovviamente, quest'ultimo anno catastrofico. Questo tasso di crescita è pari allo 0.44% annuo.

Con questo tasso, lo scenario che si prospetta è questo qui:


Nel 2050 saremmo finalmente tornati al livello di Pil del 2007. Nota bene: ho detto saremmo (condizionale), non saremo (futuro), perché non penso che le cose andranno necessariamente così. Questo esercizio serve a farvi valutare gli ordini di grandezza. In realtà, penso che le cose andranno un po' meglio, ma solo se ci libereremo delle regole europee, e naturalmente (questo ve l'ho già detto) dopo che saranno andate molto peggio. Non è cioè detto che abbiamo toccato il fondo, dato che, come è chiaro a chi vuole intendere, l'austerità non è solo nel nostro passato, ma anche, grazie a 5 Stelle e PD, nel nostro futuro.

Ma questo chi ha avuto la sfortuna di capitare qui lo sa già da tempo (e infatti qualcuno è espatriato)...

Good night and good luck!

44 commenti:

  1. Sognavo da anni di espatriare. Il destino però mi ha voluto qui, ho un karma con mia madre. Non credo che farò in tempo a fuggire, allora cercherò di cogliere l'occasione, mi preparo a resistere con coraggio nel mio Paese.
    Spero di esserne capace.

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    1. stessa situazione,pronta da tempo.Poi ho cominciato ad informarmi qui e la speranza e' riapparsa sapendo che non sara' comunque facile.Spero di farcela anche se il deficit di democrazia,di competenza,di vile servilismo di supposte classi dirigenti che si sono succedute(imposte) in questi anni mi terrorizza.

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  2. Uomini del sottosuolo mi ricorda il filosofo Emanuele Severino.

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    1. Veramente non pensavo al Parmenide de noantri, ma a qualcuno che lascerà una traccia più lunga nella nostra storia. Ma se lei non se n’è accorto, probabilmente è laureato in lettere…

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    2. Professore, nella sua analisi c'è tanto ottimismo se non erro ovvero che questa epidemia si dissolvi, si estingua. Questa è la condizione necessaria per ogni previsione di natura economica. Sinceramente quando sento dire dal presidente del consiglio che dovremo convivere con il virus per un tempo non definito... ho I brividi. Per il resto viviamo nella follia economica più assoluta. Abbiamo creato un mostro che si chiama finanza. Lo abbiamo alimentato per anni. Abbiamo creato una massa non gestibile di debito a livello mondiale. È una bomba che prima o poi esploderà perché l'economia reale non è più in grado di ripagarlo.

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    3. Un musicista, mentre accordava il suo clavicembalo, mi spiegò che l'amore per le teorie astratte deve fare i conti con la realtà.
      Quel discorso mi ha ricordato una frase contenuta in "Memorie dal sottosuolo" di Fëdor Michajlovič Dostoevskij:
      "L'uomo ha tanta passione per il sistema e la deduzione astratta, che è disposto ad alterare deliberatamente la verità, è disposto a non vedere e non sentire, pur di giustificare la propria logica. Prendo questo esempio proprio perché è un esempio troppo lampante. Ma guardatevi attorno: il sangue scorre a fiumi, e oltretutto in maniera così allegra, come fosse champagne.”

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    4. @Antonio Salvati
      Bagnai scrive: "le regole assurde che ci governano sono state sospese solo per la durata della crisi (durata che sarà decisa altrove)."
      Questo può essere interpretato in molti modi, incluso, IMO, quello di un sano senso critico sull'"emergenzialità" reale della tanto sbandierata crisi virale.
      O forse no, e il Prof. mi bannerà. vita... ;-)

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    5. Volevo solo sottolineare che la finanza oggi è divenuta più importante e preminente rispetto alla produzione di beni e servizi. La finanza è nata a supporto dell'economia reale mentre oggi è predominante. Una montagna di debito assurdo e si continua a ragionare così. Prendiamo il Mes o lo stesso Recovery Fund la logica di base è sempre la stessa debito. Al di là delle condizionalita tra un po dovremmo chiederci se siamo in grado di rimborsare anche la sola quota capitale. In questa crisi la soluzione era stampare moneta... Si monetizzare il debito... meglio l'inflazione che la morte economica. Il tutto a vantaggio di imprese e persone perché se non in incentivi anche i consumi è inutile incentivare le imprese..a meno che non si creda ancora che ogni offerta generi la propria domanda...

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    6. ricorda anche un certo "mondo di mezzo e mondo di sotto" di romana appartenenza.....

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  3. La vedo dura anche perché ho avuto la fortuna-sfortuna di imbattermi in persone radicalchiccheggianti che addirittura sostengono di preferire un MES pienamente condizionato perché così gli itagliani corrrrrrrooottttii faranno meno danni.
    Roba da TSO.
    Concordo che il fondo ancora non è stato toccato anche se mi pare di vedere che gli economisti quelli bravi, quelli che ce l'hanno lungo abbiano iniziato con la solita paraculaggine a riposizionarsi.
    Grazie Prof per l'immenso lavoro che stai facendo.

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    1. Non “anche se” ma “proprio perché”.

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    2. Ricordo ancora Marattin in tv qualche mese fa rispondere (non so se a Borghi) qualcosa del tutto analogo alla teoria hayekiana di Brunetta (già smontata scientificamente dal Prof.) sul ruolo moralizzatore della spesa pubblica esercitato da vincoli esterni (creditori del MES), per giustificare il suo voler tornare alla piena applicazione (di principio e prescindendo dai cittadini in quanto uomini e non soltanto numeri, come direbbe Patrick McGoohan) della legge Fornero.
      Io trovo im-morale questa forma mentis.

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  4. "mala tempora currunt, sed peiora parantur" ...

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  5. Perche' l'opposizione non rivendica con forza spazi televisivi per spiegare al popolo anestetizzato certi concetti? E' un suo diritto

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    1. Ma lei scherza, vero? O è iscritto a Vox?

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    2. Riconosco la voxite ormai classica che ormai ogni giorno mi trovo a contrastare sui social.
      Se i media ne parlassero, la Lega passerebbe come "moderata".

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  6. Perche' l'opposizione non rivendica con forza spazi televisivi, che sono gli unici che raggiungono la grande massa anestetizzata, per spiegare certe verita?

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  7. C'è chi è espatriato ma c'è anche chi ha scelto di rimpatriare, forse a dispetto del buon senso. Tuttavia c'era una questione che mi tormentava: era il rispetto per il nostro Paese che questo blog ha saputo risvegliare e la gratitudine verso il suo autore, che in tante occasioni ha fatto di tutto per rendersi odioso ma in tante di più ha avuto l'umiltà di mettersi al livello di chi, come me, non sapeva e non capiva un accidente e di dargli gli strumenti per capire. Non tutto eh, non ci tengo ad essere piallato come quelli che credono di aver capito tutto perché hanno letto un paio di post in diagonale. Ma abbastanza per decidere da che parte stare, quello sì.
    Ecco, non solo questo mi ha spinto a tornare e forse un giorno qualcosa mi spingerà ad espatriare di nuovo. Ma questo m'era parso il momento di stringersi a coorte.

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  8. Grazie, come sempre, per la contestualizzazione.

    Come mai è stato escluso "quest'anno catastrofico" dal calcolo del tasso medio di crescita e non (anche) l'altro anno catastrofico (crisi 2008 per intenderci)? O...tutti gli anni catastrofici (per una proiezione nel migliore dei mondi possibili)?

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    1. Lei è nuovo da queste parti. Le servirò la sua unica dose di ovvio. Perché le pandemie (vere o presunte) non sono un dato economico. Le crisi finanziarie e la loro amplificazione da parte di regole irrazionali invece sì.

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  9. Naturalmente non posso che essere riconoscente per l’ennesima lezione. Una persona non diversamente irragionevole dovrebbe cominciare a farsi delle risposte e darsi delle domande ma... ho dei dubbi sul livello di condizionabilitá delle masse. È troppo invadente, martellante e soprattutto maledettamente FALSA l’informazione trasmessa da giornali e televisione mainstream. Ma Marcello Foa non avrebbe dovuto cambiare le cose in RAI? Mi sembrava la persona giusta per farlo. Boh!

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    1. Vedo che volete ostinarvi a non capire come funziona. Boh!

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    2. Conta Salini e contano i direttori di Tg1 e Tg2, Foa è stato una specie di "promoveatur ut amoveatur"

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    3. Nonché la scusa per poter controbattere, nel caso in cui le opposizioni reclamassero maggiori spazi mediatici, ma come? Avete già Marcello Foa come presidente RAI. Che altro volete?

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  10. Keynes 1933 "Means to Prosperity"
    "Se la nostra povertà fosse dovuta a una carestia, un terremoto o una guerra - se ci mancassero i mezzi materiali e le risorse per produrli, non potremmo pensare di ottenere i mezzi per la nostra prosperità se non attraverso il lavoro duro, l'astinenza [dai consumi] e l'inventività. Ma in realtà le nostre difficoltà sono di altra natura. Esse derivano dal venir meno dei poteri immateriali della ragione".

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  11. Saluti da Berlino professore, so che i complimenti e le lusinghe non le vanno a genio, ma ci tengo a dirle che la stimo molto, vada avanti così e vedrà che aiuterà il nostro paese.

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  12. Lavoro si mercati esteri, principalmente Francia e Svizzera,vedo tutti i giorni le contromisure reali e concrete che gli altri paesi stanno realmente attuando, per i loro cittadini e specialmente per le loro imprese...
    Qui non c'è speranza, al governo ci sono delle persone che sono dissociate dalla realtà, si adagiano sul fatto che, come sempre,gli Italiani troveranno il modo di cavarsela, un concetto Darwiniano che enuncia : non sopravive la razza più forte o più intelligente, ma quella che si sà adattare...risultato, i chiaccheroni,i disonesti e i pluri falliti, finalmente scompariranno dal mercato, mentre i professionisti e le persone oneste, con un'instancabile voglia di lavorare, potranno farlo con più tranquillità e prospettiva.

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    1. @Enrico

      Mi permetto di dissentire. Sopravvivera' chi e' amico del direttore di banca che non verra' a richiedere il rientro immediato dei finanziamenti o chi potra' accedere a fonti di finanziamento "a sua insaputa".
      Gli altri verranno stritolati indipendentemente dalla competenza o dalla buona volonta'. Ovviamente ci sono "buoni" e "cattivi" da entrambi i lati.

      Poi vorrei che qualcuno mi spiegasse perche' la sopravvivenza del piu' adatto e' un bene. Perche', in un paese ricco, devo bruciare la mia esistenza a lavorare come un matto per essere adattabile e cavalcare le forze di mercato?
      Non e' meglio per tutti regolamentare il mercato in modo che ci si possa stare con uno sforzo moderato che lascia il tempo e genera i mezzi per vivere una vita vera?
      Magari sono solo io a pensare che un paese dove si puo' lavorare poco a ancora vivere dignitosamente sia un paese civile?

      Roberto Seven

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    2. Grazie per la sua risposta, ma le assicuro che la storia dell'amico del direttore della banca è finita da qualche decennio (quei poveretti, ricevono ogni mattina, chiamate minacciose e intimidatorie, dai loro capi area della sede). Il merito di credito è assicurato dal comportamento dell'azienda negli ultimi 3 anni (con buona pace dei marchi storici che sono scomparsi o scompariranno). Portroppo l'Italia, con il suo sistema "del più furbo", paga un ritardo abbissale rispetto ad altri mercati come quello Francese o Svizzero, dove dopo 3 bilanci in perdita, devi ricorrere al Redressement judiciaire (Amministrazione controllata) ed eventuale liquidazione dell'azienda, questo per non daneggiare il mercato. Gli altri, se hanno i fondamentali in ordine, e un minimo di visione, se la possono cavare (io sono tra quelli), non sarà comunque facile. Per quanto riguarda lavorare poco, anche qui non sono d'accordo, perchè la stragrande maggioranza delle persone adora lavorare, e una buona parte adora il suo lavoro e si diverte (io fortunatamente sono tra questi ultimi), dunaque lavorare con spirito di sacrificio è vivere.
      Cordialmente, Enrico

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  13. Buongiorno professore,
    Come al solito la sua analisi, mette a nudo l'omertà del sistema mediatico (e la sua ignoranza)
    Posso chiederle se il mancato pagamento della Cig sia dovuto all' attesa di arrivo di fondi europei invece che a pecche burocratiche?
    Per il resto, è la terza volta che mi trovo a dovermi ricostruire, il 2050 e' una data così lontano, che se la dovessi pensare come obiettivo, avrei voglia di smettere di vivere.

    Fortunatamente ci sono intellettuali come lei che stanno smuovendo scienze e coscienze, per ora me lo faccio bastare.
    Grazie

    Marco S.

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    1. a pensar male...verrebbero in mente le famose parole di qualcuno che diceva.."le crisi sono necessarie per far accettare l'inacettabile".,..

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  14. In una società di massa basata sul consumo di beni e servizi alla persona, terrorizzare psicologicamente la gente non può che sortire un cambio radicale delle abitudini. Da ciò scaturiranno una serie di conseguenze. Cosa pensate che sarà l'atteggiamento economico di tutti coloro che sono stati privati della liquidità monetaria e del reddito? Non solo in Italia ma anche all'estero... E poi...quale pensate sarà la dinamica dei salari prossima ventura? E dei prezzi dei beni essenziali ? E di quella dei beni e servizi non essenziali?

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  15. La Lega, sembiante popolare delle classi dominanti, si occuperà invece di attuare tutte le politiche liberiste, privatizzatrici e di totale liquidazione dello Stato, conseguenti a quelle politiche di austerità, attuate beninteso, dal suo opposto sembiante, quello aristocratico e sdegnoso.

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    1. E anche oggi hai fatto il tuo stucchevole compitino fusariano (con tutto il rispetto per l'originale, che è di gran lunga migliore della copia). Contento?

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  16. Buongiorno Senatore.
    Volevo fare una breve considerazione e porle dei quesiti.
    Leggendo l’articolo si evince in maniera inequivocabile che anche nella crisi economica dovuta al Covid in molti non hanno ancora ben inteso la portata del problema e parlo degli economisti di regime (oche giulive) i quali prevedono la cd V considerando un repentino aumento del PIL.
    Questa loro previsione non sappiamo da dove derivi.Ho provato ad immaginare cosa avrebbe potuto portarli a tale asserzione e volevo sottoporgliela.
    Nell’articolo di repubblica di Giavazzi e Alesina è stato tracciato un parallelo tra la crisi del 2009 e quella attuale, mettendo in evidenza il fatto che molti economisti avessero creato dei modelli che non tenevano conto soprattutto del moltiplicatore Keynesiano e che si basavano su assunti che avevano scarsa corrispondenza con la realtà .
    Ecco Senatore non crede che le loro previsioni si basino sull’effetto che si verificherà a fine virus?
    Considerando ciò che potrebbe accadere ai consumi e alle politiche di incentivazione degli stessi?
    Potrebbero crescere gli investimenti privati almeno subito a causa dei persistenti tassi bassi?
    Potrebbe finalmente lo stato farsi carico di un programma di investimenti pubblici serio e ad ampio respiro ?
    Tutti questi fattori potrebbero aver influenzato le stime ottimistiche del FMI?
    Concludo la mia analisi con un’ulteriore spunto.
    È possibile però che nn abbiamo considerato per l’Eurozona la questione del patto di stabilità a fine pandemia che riporterà l’austerità?

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    1. Sinceramente non ritengo che valga la pena di commentare il simpatico duo. Lo hanno voluto fare Della Posta e Morroni su Micromega, e contenti loro contenti tutti, ma io qui me lo risparmierei. Sono economisti teorici incapaci di confrontarsi coi dati, come infiniti esempi dimostrano, e anche con le teorie, come qui abbiamo dimostrato. Non vale la pena. Ci sono tanti colleghi più interessanti da seguire.

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    2. Senatore da quando la seguo sto divorando ogni cosa che manda e sto anche approfondendo.
      Qui siamo al fronte tra amministrazioni di sinistra e grillini primo partito alle europee , abbiamo bisogno dell’arma della conoscenza per informare i nostri concittadini, poi ci metta le uscite di Feltri capirà la difficoltà ...
      Io nn demordo e la aspetto a Napoli per congratularmi da vicino.

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    3. Senatore mi dica se è possibile quali colleghi approfondire, gliene sarei grato.

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  17. Da 40 anni seguo politica e vita di partiti e movimenti similari e da alcuni anni con disgusto crescente per governanti e giullari di corte. Il coronavirus, arrivato poco dopo mio pensionamento da funzionario del MEF, mi ha dato tempo di conoscere meglio Lei economista e politico e continuerò con piacere a seguirLa. Mario Pasta

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  18. Da 40 anni seguo politica e vita di partiti e movimenti similari e da alcuni anni con disgusto crescente per governanti e giullari di corte. Il coronavirus, arrivato poco dopo mio pensionamento da funzionario del MEF, mi ha dato tempo di conoscere meglio Lei economista e politico e continuerò con piacere a seguirLa. Mario Pasta

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  19. Cento anni fa. Più uno.
    Esortazioni e Profezie, J. M. Keynes.
    Il futuro ci è sfuggito di mano e nessun uomo detiene più il controllo dei destini immediati dell’Europa. Gli eventi del prossimo anno non saranno opera deliberata degli statisti, ma saranno determinati da quelle correnti segrete che fluiscono continue sotto la superficie della storia, e di cui nessuno sa predire lo sbocco. Abbiamo un solo modo per influire su di esse: mettere in moto le forze della conoscenza e della fantasia capaci di mutare l’opinione. Affermare la verità, distruggere le illusioni, dissipare gli odi, aprire gli animi e istruire le menti: questi devono essere i nostri strumenti.
    Era il 1919 quando Keynes così rifletteva a proposito dei termini della pace di Versailles.
    Eppure ancora oggi sembra volteggiare sul continente lo stesso spirito di miope vendetta dei paesi vincitori contro la sconfitta Germania. A parti invertite. Forse non vi è nessun intento vendicativo ma si tratta semplicemente dell’incapacità di andare oltre convinzioni che, con un po’ di razionalità, potrebbero essere viste per ciò che sono: autolesioniste superstizioni.
    Come nel dipinto di Bruegel, La colonna dei ciechi, i paesi europei seguono più o meno acriticamente le regole irrazionali imposte da quelli più forti procedendo verso il baratro. Se questa follia collettiva ha un senso per i paesi mittel europei (ma prima o poi anch’essi pagheranno, ancora una volta, dazio alla storia) non può averla per tutti gli altri, l’Italia in primis.
    Questa volta la sensazione è che si sia per davvero vicini al baratro e se vi precipiteremo poco importerà a quanti si schianteranno di chi sarà stata la responsabilità. La storia verrà dopo con i suoi processi e sentenze ma troppo tardi per restituire felicità e benessere a milioni di persone.
    Per evitare ciò, o almeno provarci, dovremo istruire le nostre menti ed essere le sinapsi, i trasmettitori di un’unica mente lucida e razionale. E’ giunto il momento di mettere a frutto i suoi insegnamenti.
    La sua opera divulgativa è come l’esecuzione di un Maestro d’orchestra che durante la direzione di una sinfonia, pian piano fa entrare strumenti sempre diversi ma tutti necessari ad arricchire ed impreziosire l’esecuzione complessiva, dando vita ad un’opera sempre più maestosa e da cui ci si sente rapiti per sempre.
    Inoltre, conseguenza di non poco conto, leggendola ed ascoltandola si sviluppa un tipo particolare di orecchio musicale, grazie al quale ogni dissonanza è colta con immediatezza, consentendo di smascherare le frequenti fandonie dei politiciunionisti e dei loro epigoni.
    Occorrerà una rivoluzione copernicana per smantellare tutte le convinzioni radicate in anni e anni di somministrazione di velenose verità (il riferimento è al gestell, al dispositivo, all’impianto europeo) e capace di sostituirle con un nuovo orizzonte di possibilità realizzabili con la partecipazione di donne e uomini che hanno semplicemente voglia di togliersi le catene ed uscire dalla profondità della caverna in cui vivono.
    Grazie.

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  20. Grazie Prof. per questo post "ricostruttivo" che attendevo: faccio parte dei diversamente europei, ho talmente tante vicende a cui pensare che sono a disagio a cercarmi da solo i dati. So che qui qualcuno verifica, e la mia fiducia è, non mi piace la parola ma non ne trovo un' altra: totale.

    Rabbrividisco: l' Ufficio studi di Confcommercio stima che sono 270mila imprese che rischiano la chiusura definitiva, e quelle del Mezzogiorno pagano il prezzo più alto.

    E parliamo solo delle aziende del terziario di mercato.

    "I dati di "Congiuntura Confcommercio" mostrano per alcuni settori un crollo delle vendite, a livello nazionale, fino al 100%, con recuperi minimi da online e consegne a domicilio".

    Il governo Conte 2 rischia di diventare il capro espiatorio, come da noi già anticipato.

    Alla tenuta istituzionale del Paese ci mancava l' aspro conflitto tra una parte del Consiglio Superiore della Magistratura e il ministro della giustizia Alfonso Bonafede.

    Interviene anche Alessandro Sansoni (componente esecutivo dell' Ordine nazionale dei Giornalisti) con parole durissime:"ricordo che il maggiore spacciatore di fake news è sempre il potere".

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