Come tappa necessaria del vostro percorso di riavvicinamento alla realtà, mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione un dato che dovrebbe essere evidente: è estremamente difficile tenere segreto un documento di una minima complessità (come un decreto), per il semplice motivo che a un documento simile devono necessariamente lavorare decine di persone, che devono coordinarsi fra loro e avvalersi del consiglio di decine di altre persone.
Mi rendo conto che per voi, abituati da tempo a considerare l'esercizio del potere come atto monocratico di quella che in tavernese stretto potremmo chiamare aaaaabolidiga, vista come un unicum indistinto e animato da una singola e ben definita volontà (un po' come la Germagna o aaaaCina), questo sia veramente difficile da concepire. Dice: "Conte fa er decreto! Ma nun pò tenello pe' ssè?". Il livello, ahimè, è questo, e la democrazia deve essere veramente molto bella, se riusciamo nonostante tutto ad amarla...
Eppure, guardate intorno a voi!
Quanto è difficile mettersi d'accordo in famiglia, in coppia, o anche semplicemente con se stessi!? Ogni aggregazione umana, anche quella composta da un singolo individuo, è un coacervo di interazioni (al limite con se stessi) e di conflitti (al limite, di dissidi). Si evidenziano ruoli e posizioni distinte, che alla fine vanno espresse e mediate per venirne a una. Pensa poi quando, oltre a venirne a una, occorre anche formalizzarla, sottoporla a approvazione politica (non necessariamente in sedi formali), ecc. Quanti passaggi! E ognuno di questi passaggi è una fonte di possibili "leaks", come oggi si chiamano, tanto più in un mondo in cui il giornalismo, avendo chiaramente abdicato, per manifesta inadeguatezza, alla sua potenziale funzione di fornire analisi e prospettiva (un grafico come quello del post precedente non lo troverete mai in un giornale), si è ridotto al commérage, al pettegolezzo di vicinato, allo stenografico del buco della serratura (chi ha pensato male si vergogni!), insomma: al retroscena, e tanto più in un mondo in cui l'apparire (sul giornale) fa premio sull'essere.
Quindi qualcuno disposto a spifferare qualcosa per avere un posticino di favore in qualche trafiletto si trova sempre (e quello che fa sclerare gli operatori informativi è che invece a qualcun altro di apparire non importa proprio nulla, avendo da tempo totalmente disintermediato il rapporto con i lettori).
Su questo vorrei innestare un paio di considerazioni.
La prima è che, ovviamente, di segretezza non ha proprio senso parlare quando violarla è vantaggioso. Un caso di scuola è la tatticuccia del Governicchio, che ad ogni decreto manda in giro bozze su bozze per ottenere gratis due servizi: sui social media la correzione dei principali errori materiali, e sui media tradizionali un gigantesco sondaggio. Quello che non apprendono dalle categorie produttive che non incontrano lo apprendono dalle grida che (giustamente) si levano dai media al riscontro della sciatteria e dell'involontario (?) sadismo di certe norme.
P.Q.M.
come dicono i giuristi, io non commento mai, ma proprio mai mai mai, le bozze, e anche se ovviamente mi arrivano, e per riguardo al mio ruolo mi arrivano prima che agli altri, non le diffondo. Decreto è quando esce in Gazzetta. Da quel momento è anche legge, immediatamente efficace, ed è opportuno che da allora, non da prima, i fenomeni che ci governano e i cittadini che hanno votato i partiti di maggioranza si confrontino con la realtà. Noi non facciamo ostruzionismo, come dicono certi operatori informativi scarsamente familiari con i regolamenti parlamentari, ma da qui a chiederci di lavorare gratis per il regime credo che ne corra.
Ognuno si prenda le sue responsabilità!
La seconda considerazione l'abbiamo già svolta in occasione della Brexit. Come ricorderete, alla mia richiesta fatta nella primavera del 2016 se la Commissione stesse considerando i possibili impatti macroeconomici del dopo-Brexit, la risposta di un funzionario fu che dalla fine del negoziato con Cameron gli uffici tecnici della Commissione avevano smesso di studiare questi impatti, per il semplice motivo che inevitabilmente qualcuno del gruppo di lavoro avrebbe parlato, e così facendo avrebbe palesato il fatto che la Commissione considerava possibile la Brexit, dando un segnale politico inopportuno. La retorica politica era infatti quella negazionista, as usual: TINA (there is no alternative), abbiamo solo un piano A. Ammettere l'esistenza di un piano B (come Brexit), ovvero: considerare la Brexit come un'alternativa possibile, avrebbe indebolito sul piano negoziale la Commissione. La morale della favola la traemmo all'epoca, ed era che "organizzazioni mastodontiche sono condannate ad arrivare impreparate agli appuntamenti con la SStoria".
Questo vale sempre, e l'odierno dibattito su un decreto che non c'è dovrebbe darvene sufficiente prova.
Se per un attimo uscite dalla cornice (frame) in cui i nemici della democrazia vi hanno costretto, se per un attimo vi guardate intorno, e riportate alla scala di organizzazioni come il MEF (un singolo ministero che da solo "fa provincia", come dicono a Roma) la complessità decisionale del vostro vivere quotidiano, se cortesemente, non per fare un favore a me, ma a voi stessi, smetteste di ragionare in termini di aaaaaaboledega e ibolitisci, immediatamente comprendereste che le cose non stanno come nei modelli di quegli altri fascisti intrinseci che sono gli economisti neoclassici, modelli in cui un singolo decisore razionalmente sceglie fra una serie di contingency plans ognuno dei quali ha una ben precisa e ben nota distribuzione di probabilità.
Le cose stanno in un altro modo, stanno come le racconta Rilke nei Quaderni di Malte Laurids Brigge che vi leggevo qualche sera fa. La realtà è "indescrivibilmente particolareggiata".
E quindi?
E quindi chi vi parla di piani B nel migliore dei casi non sa quello che dice.
E anche questo dibattito lo consideriamo chiuso qui, perché non c'è molto da replicare, né da commentare. Un semplice: "Grazie, non ci avevo pensato!", o anche "Grazie, non mi ero accorto che ce lo stai dicendo da almeno quattro anni!" sarà sufficiente, ma non è necessario.
(...e nel peggiore?...)
E' la stessa cosa che dicevano per Savona che prospettava un piano B. Non esiste un piano B per l'eventuale dissoluzione dell'euro perche la dissoluzione non deve essere contemplata.
RispondiEliminaE se commento che io ho sempre sostenuto/votato (se concessomi) Bagnai (e Borghi) perché ormai mi fido totalmente di loro e non ho bisogno che dicano ad alta voce quello che devono fare con riservatezza, posso sperare di aver capito il senso di questo post?
RispondiEliminaPS comunque grazie.
Tu puoi sempre sperare, ma il senso è un altro, un po' più sottile.
Elimina...mi vergogno....hihihi
EliminaTroppo sottile per me, quindi aspetto
EliminaIl senso è quello suggerito dal prof. su Twitter:
Eliminayoutu.be/o-6ZANa5axY
di Cavour ce ne sono
serve un Napoleone III
e un biondo con gli occhio azzurri
La realtà va affrontata con pragmatismo. Le vicende faranno il loro corso,ci vorrà pazienza e costanza nel perseguire l' obiettivo principale, rispettando le regole esistenti. Grazie professore
RispondiEliminaDissento su "rispettando le regole esistenti" ( se il senso e' quello economico riferito al fisco ): nemo ad impossibilia tenetur.
EliminaTradotto: non mi indebito per pagare le tasse.
Grazie, professore, in realtà ci avevo pensato, poi succede che ti viene voglia di sbirciare nel buco lo stesso e ti scappa una domanda ebete... Poi ti rendi conto e ti mordi la lingua e la cancelli dai post...
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaMancando il piano B eventualmente si lavora in emergenza, e questo come abbiamo toccato con mano, permette numerosi vantaggi.
Descritto così, il piano Bozza sembra una applicazione del metodo Juncker: "Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno"
RispondiEliminaDescritto così, il piano Bozza sembra una applicazione del metodo Juncker: "Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno"
RispondiEliminaQuante sono le variabili in gioco non è ancora chiarissimo ai più.
RispondiEliminaMe compreso naturalmente.
Quel che è innegabile e chiaro è dove è arrivato il dibattito e dove era 10 anni fa.
Poi se ci fosse un Mori al comando sarebbe diverso...
Ci sono volontari?
L'ultimo paragrafo dell'accordo Eurogruppo del 8 Maggio 2020 contiene chiaramente le condizioni del MES.
RispondiEliminaChe si cerca o discute da partedi giornalisti o 'politici'??
10. Subject to the completion of national procedures in respect of each request, the ESM governing bodies will approve the individual Pandemic Response Plans, individual decisions to grant financial assistance and the financial assistance facility agreements, in accordance with Article 13 of the ESM Treaty.
ARTICOLO 13
Procedura per la concessione del sostegno alla stabilità
1. Un membro del MES può presentare domanda di sostegno alla stabilità al presidente del
consiglio dei governatori. Tale domanda menziona lo strumento finanziario o gli strumenti
finanziari da considerare. Una volta ricevuta la domanda, il presidente del consiglio dei governatori
assegna alla Commissione europea, di concerto con la BCE, i seguenti compiti:
a) valutare l’esistenza di un rischio per la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso
o dei suoi Stati membri, a meno che la BCE non abbia già presentato un'analisi a norma
dell'articolo 18, paragrafo 2;
b) valutare la sostenibilità del debito pubblico. Se opportuno e possibile, tale valutazione dovrà
essere effettuata insieme al FMI;
c) valutare le esigenze finanziarie effettive o potenziali del membro del MES interessato.
2. Sulla base della domanda del membro del MES e della valutazione di cui al paragrafo 1, il
consiglio dei governatori può decidere di concedere, in linea di principio, il sostegno alla stabilità al
membro del MES interessato sotto forma di un dispositivo di assistenza finanziaria.
3. Se è adottata una decisione ai sensi del paragrafo 2, il consiglio dei governatori affida alla
Commissione europea – di concerto con la BCE e, laddove possibile, insieme all'FMI – il compito
di negoziare con il membro del MES interessato, un protocollo d’intesa che precisi le condizioni
contenute nel dispositivo di assistenza finanziaria. Il contenuto del protocollo d'intesa riflette la
gravità delle carenze da affrontare e lo strumento di assistenza finanziaria scelto. Il direttore
generale del MES prepara nel contempo una proposta di accordo su un dispositivo di assistenza
finanziaria contenente le modalità finanziarie e le condizioni e la scelta degli strumenti, che dovrà
essere adottata dal consiglio dei governatori.
Il protocollo d’intesa è pienamente conforme alle misure di coordinamento delle politiche
economiche previste dal TFUE, in particolare a qualsiasi atto legislativo dell'Unione europea,
compresi pareri, avvertimenti, raccomandazioni o decisioni indirizzate al membro del MES
interessato.
4. La Commissione europea firma il protocollo d’intesa in nome e per conto del MES, previa
verifica del rispetto delle condizioni di cui al paragrafo 3 e approvazione del consiglio dei
governatori.
5. Il consiglio di amministrazione approva l’accordo sul dispositivo di assistenza finanziaria che
definisce gli aspetti finanziari del sostegno alla stabilità da fornire e, se del caso, le modalità di
corresponsione della prima rata dell’assistenza stessa.
6. Il MES istituisce un idoneo sistema di avviso per garantire il tempestivo rimborso degli
eventuali importi dovuti dal membro del MES nell’ambito del sostegno alla stabilità.
7. La Commissione europea – di concerto con la BCE e, laddove possibile, insieme al FMI – ha
il compito di monitorare il rispetto delle condizioni cui è subordinato il dispositivo di assistenza
finanziaria.
Alberto per me sei stato fin troppo buono a definire gli economisti neoclassici come fascisti intrinseci, sono fascisti tout court, soprattutto nelle loro teorie per le politiche del lavoro, quando affermano che la mancanza della piena occupazione è solo colpacdei lavoratori perché non accettano quel salario ribassato vhe porterebbe gli imprenditori ad assumere i disoccupati. A loro non interessano nulla se questo livello del salario non permette lorovla sopravvivenza fisica. Avevo studiato questa cosa al terzo anno di Economia e questa cosavmi aveva sconvolto, la totale insensibilità alle reali condizioni di vita delle persone.
RispondiEliminaProfessore da quando la seguo ho perso molti amici.
RispondiEliminaInizialmente mi sentivo confuso in un mondo fatto di colori di forme e di odori che la maggior parte di chi mi circondava semplicemente non vedeva o non sentiva e secondo la loro opinione, visto che era la maggioranza dell'opinione accettata e valorizzata, quello che sentivo e annusavo non esisteva, era solo frutto della mia perdita di contatto con la realtà, una realtà talmente evidente che io mi ostinavo a non volerla vedere. La realtà descritta è sempre funzionale al descrittore e se questa realtà descritta fornisce l'alibi di deresponsabilizzarsi e di vivere quieto in uno status di condivisione del reale che sostiene e giustifica le nostre mancanze o la nostra ignoranza, dov'è la necessità di una realtà alternativa? La risposta che mi sono dato è che l'uomo è libero non per nascita ma per scelta, perchè esercita il dubbio sulle cose e trae le sue considerazioni. Il dubbio è l'arma dell'uomo libero, chi non dubita mai, o non pensa mai oppure spera e la speranza, come diceva Monicelli, è una trappola è una brutta parola usata da chi comanda, da quelli che ti dicono di stare buoni e zitti perchè la salvezza arriverà se ti comporterai bene adesso...
Professore da quando la seguo ho perso molti finti amici...e menomale.
Con affetto e stima, un suo allievo di 46 anni.
Prima di considerare il piano B, porteranno a termine il piano A.
RispondiEliminaNel peggiore dei casi è in malafede
RispondiEliminaUn piano B non esiste. Esiste forse un esito B che non vuol dire campare. Dico sempre a mio figlio di prevedere un piano B perchè se il piano A fallisse uno almeno campa col piano B.
RispondiEliminaMagari diró una stupidaggine, ma é anche per serrare le fila, non solo per non dare un segnale esterno. Se internamente comincia a circolare l´idea che una cosa puó accadere, inevitabilmente si perderá convinzione nel perseguire la strada che si reputa giusta. I leak esistono, ma sappiamo anche bene come certe indiscrezioni possano essere lanciate abbastanza liberamente anche senza un reale fondamento, e solo perché plausibili.
RispondiEliminaConte drogato da troppi sondaggi
RispondiEliminaCede alla complicità
Di Genty che gli espone la praticità
Di un’eventuale MES della bontà.
Grillo ignorato da uno Zinga ormai scaltro
Mima la sua nostalgia di Meet up,
Alberto col sovranismo porta la novità,
La bomba che debutta in società,
Al ballo mascherato dell’€uro celebrità.
Giuseppe alla porta di Angela e Manuel
Spia chi fa meglio di lui:
Lì dietro si racconta un €uro normale
Ma lui saprà poi renderlo tanto geniale.
E il viaggio all’inferno ora fallo da solo
Gl’Italiani voglion fare per conto loro.
Al ballo mascherato dell’€uro celebrità.
Il Fiorentino strappato al suo carnevale
Rincorre la sua identità
E cerca la sua maschera, l’orgoglio, lo stile,
Impegnati sempre a vincere e mai a morire.
Poi dalla feluca ormai a brandelli
Tenta di estrarre il coniglio della sua Riforma
E nella sua agonia, sparsa di qua, di là,
Implora un’€uropa anche in comproprietà,
Al ballo mascherato dell’€uro celebrità.
La sovranità non ha una natura gentile
Ma spinta da imparzialità
Sconvolge l’improbabile intimità
Di un’apparente €uropa della solidarietà,
e il gioco dello specchio non si ripeterà.
Qualcuno ha lasciato la BCE nel bagno
Accesa soltanto a metà
Quel poco che mi basta per contare i caduti,
Stupirmi della loro fragilità,
E adesso €uro, togliermi i piedi dal collo
ho capito anch’io il “come si fa”
Dopo il ballo mascherato dell’€uro celebrità.
Grazie
RispondiEliminaTARANTELLUCCIA
RispondiElimina(E. Murolo, Falvo – 1907)
...
Cu 'ammore, é facile
tutt' 'o ddifficile.
Si ha da succedere,
succedarrà.
Gentile e paziente Professore, i versi di antico canto napoletano non saranno utilizzati dal benevolo, buono e popolareggiante governo attuale per instillare nell' animo degli italiani IL DOLCE PENSIERO che tutto si risolverà con L'AMORE di tutti verso TUTTI.
Con buona pace dei capziosi, sprezzanti nemici del governo massimo DELL'AMORE.
Il piano B per il turismo:
RispondiEliminaoffrire gratis la "plasmoferesi" che rende immuni dal virus a tutti i turisti stranieri che vengono in Italia per almeno 1 settimana e vogliono andare alla ASL a fare la "trasfusione" .
Meglio dei 500 euro direi: con 500 euro si fanno 10 trasfusioni che portano un fatturato medio di circa 1000 euro di valuta entrante, si spende 500 in struttura ospedaliera e si incassano 10.000 circa .
L'Alitalia potrebbe organizzare i voli in sicurezza e venendo per cure mediche non pagherebbero la tassa di soggiorno.
Anche se tale immunizzazione non funzionasse a lungo nel tempo , l'importante e' che non faccia male: un botto marketing da capogiro.
Grazie!
RispondiEliminaFilologicamente: nel peggiore dei casi sanno di cosa si parla, ma non ha nulla a che vedere con l'unione (europea, mondiale o anche solo nazionale) intesa come solidale, pacifica, democratica, libera convivenza tra le persone. Al contrario.
RispondiEliminaBuongiorno Senatore.
RispondiEliminaScusi se esco per un momento fuori tema.
Giorni fa ho letto un articolo sul 24 ore che metteva in evidenza i guadagni di Germania e Francia derivanti dal fatto di essersi dotati di una valuta cd di “riserva” e le perdite per l’Italia che ammonterebbero a circa 24 mld l’anno.
Secondo il giornalista le colpe erano da ascriversi al fatto che gli investitori esteri comprano soprattutto bond tedeschi e francesi e quindi nel cambio ci guadagnerebbero solamente loro.
Può essere un’analisi condivisibile?
Alla luce poi delle sue considerazioni sulla guerra commerciale verso l’Italia è dell’impossibilità di svalutare la moneta nazionale mi sembra che questi numeri facciano ancora più male.
Solo un punto di riflessione da profano che segue questo blog (quindi mi perdoni per eventuali imprecisioni dei termini tecnici). Qualora il super bonus del 110% per l’efficientemente energetico fosse scontabile dalle banche de fatto si creerebbe una moneta fiscale parallela e andrebbe creato un circuito (almeno elettronico) per scambiare e compensare questi titoli. Sbaglio? Non è che questi senza saperlo stanno creando qualcosa di simile ai minibot? Oppure lo sanno e hanno deciso di immettere liquidità nel sistema senza ricorrere al debito. Magari sbaglio però, se non sbagliassi, sarebbe un precedente interessante…
RispondiEliminaSe vi registrate su:
RispondiEliminahttps://www.medialibrary.it/home/cover.aspx
Potete accedere gratuitamente agli ebook di una vasta rete di biblioteche sul territorio nazionale. Io ho gia prenotato il prestito di "Io sono il potere" il libro che suggeriva il Prof (Presidente Bagnai) nella diretta di ieri. Tra l'altro, sono il decimo della fila, segno che la segnalazione ha avuto un certo seguito. Ci potrete trovare anche "l'Italia può farcela" e molto altro. Insomma, una buona occasione di lettura a risparmio che di questi tempi fa comodo.
C'è anche "Il tramonto dell'euro"?
EliminaNo, purtroppo "Il tramonto" non sembra essere presente su MLOL. Però... le biblioteche si stanno organizzando per riaprire, DPCM permettendo, e la versione cartacea, invece, è presente in molte biblioteche italiane: https://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp.
EliminaL'acquisto (nella versione cartacea) di "Io sono il potere" è stato uno dei migliori utilizzi che abbia fatto della Carta del Docente
EliminaPurtroppo no. Questo è il catalogo: https://www.medialibrary.it/media/ricerca.aspx
RispondiEliminaGrazie, ci avevo pensato, e infatti la mia fiducia, riscontrata in più di sette anni di frequentazione silenziosa su twitter e blog, resta incrollabile a ragion veduta.
RispondiEliminaRibadisco che non una sola impressione, né due o tre, ma migliaia di chiare impressioni, oltre ai dati e agli spunti metodologici e interpretativi che ci offre, hanno contribuito al quadro che ho del suo incredibile lavoro (e del lavoro dei colleghi, e non parlo solo di Borghi). Incredibile che chi vuole capire, e non è un troll o un prezzolato di qualsiasi capobastone, non VEDA l'incredibile lavoro STORICO che state facendo.
Grazie, anche se ci avevo pensato. Ma soprattutto grazie per la PAZIENZA. Ci penso da quel post sulle "Boules", questo: https://goofynomics.blogspot.com/2013/06/chiudo-il-blog.html.
e, per il mio lavoro ci penso anche da quest'altro post:
https://goofynomics.blogspot.com/2012/11/ne-vale-la-pena.html
e poi altri, su cui sono sensibile sempre per il lavoro che svolgo, sulla necessità di aiutarsi nei periodi difficili. Li ho cercati ma non li ho trovati... Ecco, lì, in quegli scritti, si vede chiaramente l'anima. Non dico altro. Buon lavoro
Esiste il piano B (coi tedeschi i piani ci sono anche per le più semplici operazioni..) Chi lo sa veramente non lo dice per non perdere il vantaggio asimmetrico, chi lo reclama lo può immaginare, chi lo declama tenta la sorte … Certo che c’è un piano B in Europa .. Brexit docet o quantomeno scenari diversi e la convenienza dipende da dove si trova l’Itaglia e la Germagna (l’utilizzo è voluto) .. in Italia il piano B te lo svela la “bodenza di fuogo” ed i Decreti Risuscita Italia .. ah no quello è il piano A .. tutt’al più avremo un lato B ossia finita la prima fase della canzone Europea dove ce l’avranno suonate e cantate a dovere allora ci sarà la parte del “leccatevi le ferite”, “ve lo aveva detto LEuropa”, “adesso dobbiamo guardare avanti” ma dove non si sa. Non prima di una bella patrimoniale, vero piano B Italia. E’ da mo’ che ce la promette.
RispondiEliminaOttimo sperimento, bella operazione, malato comatoso.
Grazie Prof, non si stanchi e continui.
Io sinceramente non ci ho capito niente, che cosa vuole dire in concreto questo post?
RispondiEliminaNiente. Tranquillo.
Elimina.. be proprio niente no, ma grazie lo stesso.
RispondiElimina(Tratto da AGI- Agenzia Italia)
RispondiElimina"Come si legge sul sito della Camera, “nel corso della seconda parte della XVI legislatura [2008-2013 nd.r.], in concomitanza con l’acuirsi delle tensioni sui debiti sovrani dell’area dell’Euro, è emersa a livello comunitario l’esigenza di prevedere negli ordinamenti nazionali ulteriori e più stringenti regole per il consolidamento fiscale e, in particolare, di introdurre, preferibilmente con norme di rango costituzionale, la ‘regola aurea’ del pareggio di bilancio”.
Il Parlamento ha quindi inserito in Costituzione, con la legge costituzionale n. 1 del 20 aprile 2012, il principio dell’equilibrio strutturale delle entrate e delle spese del bilancio (in particolare negli articoli 81 co.6 e 97, ma non solo).
La legge è stata esaminata e approvata in tempi rapidissimi (v. Iter). Il primo esame alla Camera, nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio e tesoro, è iniziato il 5 ottobre 2011. Nelle settimane successive è stato trattato dall’aula di Montecitorio, dalle commissioni e dall’aula del Senato ed è tornato alla Camera a dicembre 2011 per una seconda lettura (di nuovo sia in commissione che in aula). Dopo questa, ha quindi concluso il suo percorso con l’approvazione definitiva da parte del Senato – in seconda lettura, dopo l’esame delle commissioni e dell’aula – il 17 aprile 2012.
Il relatore per la commissione Bilancio della Camera (v. Testi) era Giancarlo Giorgetti, della Lega Nord.
Durante la trattazione in commissione Bilancio e in aula, come risulta dai resoconti stenografici della Camera, Giancarlo Giorgetti si è speso molto per l’approvazione della legge, rispondendo ai dubbi dei deputati e sostenendo la bontà dell’intervento normativo.
Il 23 novembre, ad esempio, nel corso della prima lettura alla Camera Giorgetti aveva dichiarato che “il pareggio di bilancio è funzionale, in una prospettiva di medio periodo valida per tutti i Paesi dell'euro, ad assicurare il rispetto dei parametri europei in termini di deficit e di debito pubblico”, e ancora, che “occorre dare un segnale politico forte ai mercati, chiarendo che l'Italia e l'Europa hanno imboccato in modo duraturo la strada del rigore”.
Giorgetti oltretutto era consapevole delle conseguenze dell’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione: “La costituzionalizzazione del principio dell'equilibrio di bilancio ed il sostanziale divieto di indebitamento (…) è di per sé destinata a condizionare l'operato degli organi di Governo di ogni livello territoriale. La violazione di tale principio avrebbe senz'altro conseguenze a livello politico e di opinione pubblica, facilitando anche una pronta e ferma reazione delle istituzioni europee”.
Inoltre, la posizione dell’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio non era affatto isolata. Sempre il 23 novembre lo stesso Giorgetti affermava che “dall’attività svolta dalle Commissioni è emersa una generale condivisione della scelta di introdurre in Costituzione il principio del pareggio di bilancio”.
Concetto ribadito anche nella seduta del 29 novembre, quando Giorgetti dichiarò: “Anche la discussione sulle linee generali ha confermato l’ampia convergenza tra le diverse forze politiche in ordine all'inserimento del principio del pareggio di bilancio nella nostra Carta costituzionale”.
Le parole di Giorgetti al momento del voto
Il 5 marzo 2012, quando la Camera ha dato definitivamente il suo via libera – in seconda lettura – alla legge costituzionale che ha introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione, Giorgetti si era espresso in modo nettamente favorevole al provvedimento.
Il suo intervento in aula cominciava così: “Signor Presidente, il risanamento e la stabilizzazione della finanza pubblica rappresentano la pre-condizione per consentire all'Italia di affrontare con successo gli scenari competitivi determinati dalla globalizzazione e di registrare tassi di crescita economica adeguati”.
Cosa risponde in merito Prof. Bagnai?
Rispondo che trovo piuttosto puerile e petulante questo approccio. Mi dica lei quello che vuole sentirsi dire, e magari si legga fino in fondo le dichiarazioni di voto dell'onorevole Giorgetti. Per il resto, si accomodi pure nel paradiso dello zero virgola, quel luogo magico e ovattato dove si può dire tutto perché non si conta nulla. Auguri e buona vita.
EliminaSí, penso sempre che la sciatteria e l'impreparazione dei politici la vincono sempre su qualsiasi complotto di persone preparate e con le idee chiare.
RispondiEliminaSfondo o sfondone? Diversamente da me che rifuggo rigorosamente i sedicenti approfondimenti giornalistici televisivi, mio marito, dal carattere molto meno collerico del mio, è in grado di tollerare anche puntate ad alta concentrazione di ospiti irritanti (di cui poi, sadicamente, non manca di riportarmi affermazioni iperboliche e genialate). Essendo esperto di fumetti Marvel, che colleziona da cinquant'anni, non ha potuto non notare come nelle più recenti "ospitate" in alcuni di questi programmi (ad esempio, nella puntata del 30 aprile di Dritto e Rovescio) l'Onorevole Andrea Romano, in collegamento, si sia fatto riprendere avendo sullo sfondo la copertina di un numero di Capitan America uscito negli Stati Uniti nel 1976. Il titolo di questo numero è "Madbomb" e la trama è questa: le élites americane, nostalgiche dell'aristocrazia, desiderose di sovvertire la democrazia ed annullare la Costituzione, mettono in atto un piano per prendere il potere ed imporre un nuovo ordine sociale di tipo feudale. Dunque, costringono uno scienziato a costruire le "bombe della follia" che, esplodendo in varie città, emanano frequenze che causano isteria collettiva. Ne consegue uno stato di anarchia, grazie al quale le élites tentano di impadronirsi di tutte le leve del potere. Curioso scelta per uno sfondo, no? Non avendone precedentemente mai sentito la necessità, a questo punto sono andata a leggermi cenni biografici di Romano ed ho così appreso che il suo dottorato di ricerca è stato in "Crisi e trasformazione della società" e che, in passato, è stato lungo tempo in Russia per approfondire il sistema stalinista degli anni '30 del Novecento. Che dire? Unicuique recessum suum.
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