(...la settimana è iniziata in salita. Approfitto di un'oretta di pausa in aeroporto, di ritorno dalla Morte Nera, per aggiungere un'altra pennellata al quadro abbozzato nel post precedente. Poi sarà il decreto Brexit: audizioni, emendamenti, ecc. Non so quando potrò riprendere il tema, che è più importante di quanto l'umorismo involontario di chi ce lo ha proposto possa lasciar supporre. Direi che è il tema. La genesi dell'inflazione è tema politico per eccellenza, perché incide direttamente sulla distribuzione del reddito e della ricchezza. Un tema un po' troppo serio per essere gestito in modalità awanagana su Twitter, ne converrete. Allora, prima di andare avanti, vediamo un po' meglio come stanno le cose accettando la metrica insensata del nostro gentile interlocutore: la correlazione fra tasso di crescita della massa monetaria e tasso di crescita di un indice dei prezzi...)
Nel primo capitolo abbiamo visto che il metodo usato dagli economisti meno raffinati (che non vuol dire più cialtroni) per dimostrare che la moneta causa i prezzi, ovvero la correlazione campionaria semplice fra i tassi di crescita della massa monetaria e dei prezzi, presenta una ovvia debolezza: questo coefficiente di correlazione è una statistica intrinsecamente fragile, perché è molto influenzabile da osservazioni estreme (outliers). Questa critica è preliminare rispetto a una critica più radicale, che faremo nel prossimo capitolo: correlazione non è causazione (ci tornerò dopo).
Prima di andare avanti, però, vorrei rafforzare il mio argomento facendovi vedere che cosa succede alla correlazione campionaria se winsorizziamo il campione. "Winsorizzare? E che d'è?", si chiederanno i miei 20 (mila) lettori... (perché il mondo è ingiusto: condanna i seguaci del mercato e del merito a vedere che il mercato premia me e castiga loro, che ritengono di avere tanto merito...).
Bè, amici, non so come dirvelo... Io sono sì un politico che sa fare il politico (ascolto tutti con rispetto, cosa che a Essex devono ancora imparare a fare, cerco la mediazione, coinvolgo tutta la maggioranza, valorizzo le opposizioni, evito incidenti inutili col governo, riferisco ai miei superiori, ecc.), ma sono anche un tecnico. Di statistica ne ho fatta e studiata tanta, e con dati veri, quindi mi sono dovuto confrontare spesso con problemi pratici, come è appunto quello della gestione degli outliers. Ora, non accusatemi di essere anch'io un awanagana: se è del tutto superfluo dire "E' tuo modo di dirmi che nonneutrality of money and growth effects of countercyclical fiscal policy sono ipotesi assurde?", perché si può tranquillamente dire: "è il tuo modo per dirmi che la non neutralità della moneta e gli effetti sulla crescita di politiche anticicliche sono ipotesi assurde?", winsorizzare si può dire solo così: uinsorizzare.
Voglio essere preciso, perché i Kindersoldaten della moneta merce, avendo visto che qui c'è pane per i loro denti, si trasformeranno in precisazionisti, previa visita al coautore che sa la statistica. Qui abbiamo a che fare con una distribuzione fortemente asimmetrica (di fatto, ci sono solo outliers positivi), quindi la metodologia standard di rimozione degli outliers non avrebbe molto senso. Semplicemente, desidero farvi vedere cosa succede se invece di tutti i paesi per i quali i World Development Indicators ci forniscono dati, ci conteniamo considerando solo quelli che hanno storicamente manifestato un processo inflattivo in media "normale". Per capirci, quelli che nel lungo periodo hanno avuto un tasso di crescita medio della massa monetaria nominale e dell'indice dei prezzi al consumo contenuti al di sotto del 20%.
Succede questo:
Come vedete, vicino all'origine la nuvola appare molto più dispersa. Il coefficiente di determinazione della retta interpolante scende a 0.26 e la correlazione semplice scende a 0.51 (è comunque sempre positiva e statisticamente significativa). Diciamo che la vita vera sembra un po' diversa da una successione di punti allineati lungo quella che in un altro ambito definimmo la legge di Travaglio (non so se ve la ricordate). Tenete presente che vale il solito caveat: queste statistiche sono molto rough. I punti rappresentano medie prese sul perodo 1960-2016, e ovviamente in alcuni casi mancano dati, in altri il campione in cui viene osservato l'indice dei prezzi non è esattamente allineato con quello sul quale sono disponibili i dati dello stock di moneta, ecc. Tuttavia, questo vale soprattutto per i paesi patologici, per gli outliers: se l'iperinflazione consegue a un evento bellico, è anche probabile che nelle statistiche ci siano "buchi". Sotto i bombardamenti la gente ha di meglio da fare che rispondere ai questionari degli istituti "domestici" di statistica (unsurprisingly enough). Nei paesi con un processo inflattivo "normale" il flusso di dati è molto più regolare, e comunque i dati ve li ho forniti nel post precedente: non escludo che con un po' di pulizia e soprattutto con molto cherry picking si possano far saltar fuori correlazioni più impressionanti.
Correlazioni di princisbecco, però, per due motivi: il primo è che anche in questo scatter stiamo mischiando la lana con la seta (che cosa abbia a che fare la Norvegia con lo Yemen mi andrebbe spiegato bene, ma molto bene...), e il secondo è che "endogenità della moneta" significa che invece di essere la moneta a causare i prezzi, potrebbero tranquillamente essere i prezzi a causare la moneta. Voi, che avete letto L'Italia può farcela, sapete benissimo come ciò potrebbe accadere (se lo avete dimenticato, rileggetevi il paragrafo Moneta e inflazione in pratica, alle pagine 132 e seguenti, in particolare pagina 138).
Per concludere, visto che abbiamo citato lo Yemen, questo paese in effetti una cosa particolare ce l'ha: è l'unico fra quelli inseriti nel campione ristretto in cui lo scarto fra tasso di crescita della massa monetaria e tasso di inflazione sia inferiore a uno. In tutti gli altri i due tassi sono più distanti (e in media la crescita della massa monetaria è maggiore della crescita dei prezzi). Può essere utile andare a vedere come vanno le cose in questo paese così allineato al modello concettuale dei Kindersoldaten, esaminando i dati nel time domain, cioè visualizzando inflazione e crescita della massa monetaria anno per anno, nel periodo in cui i dati sono disponibili (dal 1991):
Eccovi serviti! Notate nulla? Forse no, ma non è colpa vostra: non siete del mestiere, non siete cresciuti come me a pane e dati, e questo vi rende molto simili al nostro amico awanagana (che però ha su di voi il vantaggio di avere due paper top ten). Bene, vi svelo l'arcano. Si vede che in Yemen c'è stato un problemino nel 1995, giusto? Se non ve lo ricordate, potete recuperare qui: una simpatica guerra civile che, come simpaticamente accade, ha generato uno spike nei tassi di inflazione e offerta di moneta (se devo spiegarvi perché siete lettori del 24 Ore). Quindi anche qui c'è stato un visibile outlier, determinato da una contingenza storica.
Ora: il tasso di correlazione su tutto il campione è pari a 0.57: positivo e significativo. Se invece escludiamo l'evento bellico e calcoliamo la correlazione dal 1997 in poi, il tasso (si vede a occhio, ma per chi come voi è inesperto e per chi come awanagana vaga nell'iperuranio occorrerà il numeretto) è -0.33 (trovate tutto nel foglio linkato al post precedente).
Cosa ne dovremmo concludere? Che quando non ci sono guerre l'espansione di massa monetaria causa deflazione? Bè, se ci guardiamo intorno questo modello concettuale sembra decisamente più plausibile della "legge di Travaglio" applicata all'inflazione (cioè: un punto di crescita della moneta si traduce in un punto di inflazione...). Ma ovviamente le cose non stanno così: semplicemente, il mondo è un po' più complicato di come ce lo vuol far sembrare chi mette nelle stesse summary statistics il paese più povero e quello più ricco del mondo.
Ci sono più cose fra moneta e prezzi, Daniele, di quante ce ne siano nella tua matematica. So che non ho bisogno di dirti che è una parafrasi... o almeno spero di non dovertelo dire!
Stay good (stammi bene) e cortesemente aspetta il terzo capitolo: la ciccia è lì...
L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
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Il sommo poeta Caccialanza.
RispondiEliminaCrollalanza.
EliminaSai la soddisfazzzione se...?
Eliminasecondo me c'è un piccolo errore nel suo ragionamento, ma non è economico: il problema di queste persone è che in fondo non si interessano tanto di macroeconomica ma, come i filosofi medioevali, essi sfruttano la macroeconomia in maniera finalistica, ossia per giustificare gli assiomi europeisti e non per trovare la verità che dicono di cercare, un po' come i filosofi medioevali che usavano la filosofia per dimostrare assiomi teologici. Io penso che sia inutile argomentare con loro usando l'economia: c'è bisogno che qualcuno spieghi loro che la scienza non ha una funzione di carattere giustificazionista, ossia giustificare gli assiomi che si sono messi in testa, ma di tipo veritativo. A peggiorare il tutto è il fatto che mentre i filosofi medioevali sapevano di credere in una confessione religiosa, questi, invece, ritenendosi aperti, non sono autocoscienti del loro dogmatismo adagiandosi all'idea di essere più aperti degli altri.Paradossalmente, sarebbe stato preferibile se si fossero autodefiniti chiusi, almeno sarebbero stati onesti. In definitiva, finchè il ragionamento sarà '' io leggo i libri di macroeconomia per convincermi che gli assiomi europeisti sono buoni'' allora potranno passare anche millenni ma questi non penso cambieranno idea.C'è un grosso problema in queste persone
RispondiEliminae non credo sia solo conoscitivo
È proprio così. È una guerra di religione.
Elimina@mauriziodasalerno Le faccio i più sinceri Complimenti. Ha espresso in maniera sintetica quello che è anche il mio pensiero e, suppongo, di molti altri. Tutto in fondo sta a sapere dove finisca l'ignoranza (cioè incapacità di intellegere le cose - dati, avvenimenti, dinamiche economiche, politiche, sociali, storiche, ecc.) e cominci la malafede (cioè volontà più o meno cosciente di non voler approfondire le cose, nella prospettiva di un occulto proponimento, avente magari una sua intrinseca plausibilitá, ma la cui applicabilità è utopistica e dannosa). Saluti.
EliminaSì, però:
EliminaIo so poche cose, di politica, di scacchi, di macroeconomia, di statistica, di storia e filosofia,... Pochissime.
Tuttavia mi sembra di ricordare che i teologi medievali applicavano le categorie della filosofia (anche) alle "cose di lassù" per capire il più possibile le verità rivelate. Ora, lo studio della filosofia era propedeutico alla teologia proprio perché forniva allo studente le categorie per capire la teologia. Quando, nel XII secolo, ricominciarono a circolare le idee di Aristotele (dimenticate o perdute dalla cristianità ma conservate nel mondo arabo, soprattutto attraverso un certo Averroè) questo sistema subì un forte scossone. Le categorie filosofiche aristoteliche, che piacevano (o convincevano) così tanto i filosofi (studenti e insegnanti) non erano più compatibili con la teologia platonica-agostiniana! Ci fu addirittura il vescovo di Parigi che tentò di proibirne l'insegnamento nel 1217. Le università moderne nacquero proprio come libere associazioni di studenti e professori per "insegnare quello che ci pare"...
A me sembra che tutto questo testimoni una seria e sincera ricerca della verità, altro che bigotti ideologizzati!
[Ovviamente il tutto venne risolto qualche decennio più tardi da quella mente geniale di S. Tommaso...]
Scusate se mi sto sbagliando in qualcosa, ma ci tenevo a "spezzare una lancia contro" la vulgata dei "secoli bui" che mi sa tanto di interpretazione storica funzionale a un certo Illuminismo cosmopolita borghese dove età dei Lumi è troppo sovrapponibile a età de Lascienza e cosmopolitismo a globalismo...
Gentilissimo,
Eliminala ringrazio per avermi parlato di cose che ho ampiamente studiato all'uni, avendo anche una laurea in filosofia, ma le ricordo che la mia analogia ha una funzione esplicativa e non conoscitiva(tradotto: in un blog di economia si parla di economia, l'analogia serviva strumentalmente a far comprendere il concetto). Comunque, solo per concludere, nessuno vuole ridurre i filosofi medioevali a bigotti(Picoolo particolare: il medioevo dura secoli e secoli e atttraversa una marea di fasi quindi non esiste ''il filosofo medioevale'' ma varie fasi anche di quell'immagine) ma di certo non avevano una netta e chiara separazione concettuale tra filosofia, teologia e scienze naturali al pari della nostra
Spesso durante le argomentazioni filosofiche si usano le analogie non per parlare di altri argomenti ma solo per rafforzare il proprio(dando un'immagine chiara a chi legge: come in questo caso) quindi non era mio fine parlare di medioevo
la ringrazio comunque
All'università tale approccio veniva chiamato il teorema del risultato, ovvero dato il risultato che si vuole ottenere si modifica il metodo...
EliminaVorrei fare una precisazione: Winsor era un ingegnere
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaScusi la mia ingnoranza ma allora la teoria quantitativa della moneta è una stronzata?
RispondiEliminaApprezzo la sua capacità di sintesi.
EliminaAlcune teorie sono come i bruchi dai quali nascono le farfalle.
EliminaCi sono teorie come le farfalle, hanno la vita breve. Si trovano anche quelle come le tartarughe, vivono a lungo e poi muoiono che nessuno se ne accorga.
Poi ci sono quelle come i leoni che dominano finché non vengano cacciati via dai più giovani e più forti.
Uscendo da questo meraviglioso mondo delle bestiole troviamo le teorie che sono come i vestiti, vengono fatte su misura.
Alla fine ci sono le stronzate che semplicemente vengono chiamate teorie.
Ti riferisci alla teoria quantitativa della moneta?
Elimina"le teorie che sono come i vestiti, vengono fatte su misura"
EliminaIdeenkleid.
intese quindi, (quanto meno in quel di Treviri, come vuote espressioni dottrinarie.
A @Vincentspa:
EliminaScusi Fisher chi? Irving? Nell'equazione che ho visto io non compare il livello dell'occupazione. Saluti
Grazie ma mi spiega un po' meglio, non riesco a seguirla. Capisco che non c'è grande correlazione tra massa monetaria e inflazione ma, a parte la brutalità con cui l'ho detto, allora la teoria quantitativa della moneta non ha senso?
RispondiEliminaMi permetto di rispondere. Se dici che l'inflazione è "sempre e comunque" un fenomeno monetario, significa che ogni aumento della massa monetaria deve tradursi in maggiore inflazione. Ora, come evidenziato dal prof. Bagnai ed anche dal suo interlocutore su Twitter, il caso europeo sbugiarda clamorosamente la teoria quantitativa della moneta. Questo è un fatto. Il punto (statistico) è che l'aumento della massa monetaria (quale poi? M1? M2? M3?) può creare inflazione ma può anche non farlo! Il punto politico (ahimé) è che la relazione tra moneta ed inflazione è infinitamente più complesso, rispetto a come ce lo vendono, al fine di giustificare l'indipendenza della banca centrale. Più chiaro?
EliminaMarco 85, non sono d'accordo. Rimango convinto che piu moneta c'è in giro piu si crea inflazione. Non che mi spaventi l'inflazione (in questi tempi inesistente). Il problema è che la moneta immessa dalla BCE non è finita a famiglie e imprese ma neanche in spesa pubblica. Dov'è finita tutta questa moneta?
EliminaSe sei convinto che la scienza coincida con quello che credi, datti la risposta da solo e risolverai un problema a te e a noi. I miei lettori conoscono risposte diverse, ma che ci vuoi fare: gli piace complicarsi la vita…
EliminaLa moneta della BCE è finita sui mercati finanziari.
EliminaCosì come avviene alle scuole superiori con la storia del XX secolo, l'eccessiva lunghezza dei programmi universitari fa si che nei corsi universitari di macroeconomia ed economia monetaria si insegni tuttora per prima la teoria quantitativa della moneta (come se abbia una sua validità e non faccia invece ridere i polli) e questo crea un terribile imprinting inculcando nella mente di tanti laureati in economia la convinzione che immettere moneta equivalga ad accelerare la crescita dei prezzi con una correlazione quasi proporzionale.
La curva di Phillips (e le sue successive evoluzioni fino a Samuelson e Solow) viene fatta dopo e tutti poi se la scordano, mentre gli rimane in testa la carriola di Marchi tedeschi della Repubblica di Weimar... Sylos Labini viene studiato bene solo in corsi a scelta degli indirizzi di Economia Politica ed oggi la massa manco sa chi è.
Mi limito questa volta a segnalarti il giudizio di un lettore di un giornale tedesco :
RispondiElimina"Ich glaube die europäische Völker schreien geradezu nach Hilfe.Darum ist um so wichtiger das es immer mehr Politiker wie Salvini gibt , die sich für ein Europa der suverränen Völker stark machen. Die wahnsinnigen und europäischen Völker feindichen EU Nazis müssen gestoppt werden.Keinen EU Faschismus " !
Tschüss, Alberto !
nel mio lavoro, (riparo anche macchinari) davanti a un fenomeno su cui devo intervenire, la prima questione è di capire se si tratta di un effetto o di una causa.
RispondiEliminaTutte le scienze cercano di avvicinarsi alla Verità, però non esiste il Signor Scienza, esite la ricerca scientifica che, come è ovvio, è svolta dagli Scienziati. Ma così come ci sono Uomini e uomini, ci sono Scienziati e scienziati. I primi sono umili e cercano di interpretare i dati per capire dove si nasconde la Verità, i secondi pensano di avere la Verità in tasca e di dover "usare" i dati per provare che la loro verità è la Verità.
RispondiEliminaDa Ricercatore (in ambito biologico) posso ritenere che i migliori Scienziati sono solo chi si approccia alla ricerca ed anche alle proprie convinzioni con Umiltà e che di certezze su questa terra ce ne sono molte poche.
Grazie Presindente
Che la Scienza sia con Lei e con il suo Spirito... :D
Scintillante,in bella ed efficace lingua tedesca,l'intervento di Jörg Meuthen della AfD nella Conferenza Sovranisti Europei, organizzata giorni fa a Milano da Matteo Salvini-
RispondiEliminaEcco una breve sintesi dei punti centrali :
- “ Wir erklären heute hier vor Ihren Augen die klare Absicht der Gründung dieser neuen Fraktion direkt nach den Wahlen Ende Mai…diese Fraktion wird den schönen Namen „ Europäische Allianz der Menschen und der Nationen „ tragen .
- MATTEO hat ja schon sehr schön deutlich gemacht, was wir in dieser Gruppe anders machen wollen. Wir wollen die europäische Union an Haupt und Gliedern reformieren aber wir wollen sie nicht zerstören…wir wollen die illegale Migration in der Eu hinein auf null reduzieren…
- Wenn wir unser Europa der Vielfalt, der reichen Kulturen und seines überaus reichen Erbes erhalten wollen – und ich betone, das wollen wir in aller Entschlossenheit – dann werden wir eine Festung Europa bilden müssen, in die wird nur hineinlassen wenn wird hineinzulassen bereit sind.
- Wenn Frau Merkel und ihresgleichen den Menschen erzählen das ginge nicht, dann sagen wir doch das geht . Man muss es nur entschlossen wollen und diese Entschlossenheit dann auch in politisches Handeln umsetzen. MATTEO SALVINI und die Lega zeigen uns derzeit exemplarisch wie das geht; und dass man dazu auch bereit sein muss Zurückweisungen an den Außergrenzen und rückbringen an die Ausgangsorte durchzusetzen.
- Wenn sich erst einmal herumgesprochen hat dass es keinen Weg der illegalen Einreise in die Eu über das Meer mehr gibt, dann wird auch Niemand mehr auf dieser durch kriminelle Schlepper( traghettatori!) unterstützten Reisen dem grausamen Tod im Meer sterben.
- Willkommen in diesem Haus ( la NUOVA CASA SOVRANISTA EUROPEA ) sind uns alle Parteien für die Attribute konservativ freiheitlich patriotische mehr sind als leere Worthülsen sondern die diese Begriffe als ihre echte und wahre politische Grundausrichtung betrachten.
Nicht willkommen sind uns Sozialisten, Kommunisten, Oekofaschisten und Extremisten und zwar aus dem linken wie aus dem rechten Lager !
Meine Damen und Herren, lieber Matteo,…ich freue mich auf diese neue Zeit „ !
Spero possa risultare utile; l'autore del libro da cui sono tratti questi passaggi è il prof. James McPherson, il cui CV è facilmente verificabile, trattandosi di una delle massime autorità in materia di American Civil War; il libro (Pulitzer per la storia nel 1988) è "Battle Cry of Freedom"
RispondiElimina"With Lincoln's signature on February 25, 1862, the Legal Tender Act became law. This act created a national currency and altered the monetary structure of the United States. It asserted national sovereignty to help win a war fought to preserve that sovereignty. It provided the Treasury with
resources to pay its bills, it restored investor confidence to make possible the sale at par of the $500 million of new 6 percent bonds authorized at the same time, and unlocked the funds that had gone into hoarding during the financial crisis of December."
"All these good things came to pass WITHOUT the ruinous inflation predicted by opponents, despite the authorization of another $ 150 million of greenbacks in July 1862. This brought the total to $300 million, nearly equal to the amount of Confederate Treasury notes then in circulation. But while the southern price index rose to 686 (February 1861 = 100) by the end of 1862, the northern index then stood only at 114".
""Three main factors explain the success of the Legal Tender Act. First: the underlying strength of the northern economy. Second: the fortuitous timing of the law. It went into effect during the months of Union military success in the spring
of 1862, floating the greenbacks on a buoyant mood of confidence in victory. The third reason was the enactment of a comprehensive tax law on July 1, 1862 , which soaked up much of the inflationary pressure produced by the greenbacks."
Per quale motivo nei libri di "storia" le cose vadano sempre maniera diametralmente opposta rispetto alle teorie degli "awanagana" odierni, è qualcosa che non riuscirò mai a capire.
Chinacat
PS
Giusto per non farci mancare nulla, c'era anche (nel 1862!) chi si preoccupava delle vedove e degli orfani alle prese con l'inflazione ed era un suo "collega", il senatore George H. Pendleton dell'Ohio:
"If this bill passed" he said, "prices will be inflated . . . incomes will depreciate; the savings of the poor will vanish; the hoardings of the widow will melt away; bonds, mortgages, and notes—everything of fixed value—will lose their value."
Grazie.
Eliminanun deve distribbuì banconote akkà ellà deve solo fà pressionefiscalesuppressionefiscale
EliminaNon so assolutamente nulla sullo Yemen, ma seguendo il link da lei gentilmente inserito alla pagina di wikipedia, non leggo alcuna indizio di una guerra civile nel 1995. Sembrerebbe invece sia iniziata una guerra civile nel 2015 (tuttora in corso).
RispondiEliminaRiguardo il 1995 quello che leggo su wikipedia è
"All'inizio del 1995, il governo dello Yemen ha lanciato un programma di riforma economica, finanziaria e amministrativa (EFARP) con il sostegno della Banca Mondiale e del FMI. Questi programmi hanno avuto un impatto positivo sull'economia dello Yemen e hanno portato alla riduzione del deficit di bilancio che è diventato inferiore al 3% del prodotto interno lordo"
Caro, le estraggo il passo: “Nel luglio 1994 alcuni ufficiali e politici di ispirazione marxista proclamarono la secessione della regione meridionale dello Yemen che assunse il nome di Repubblica Democratica dello Yemen con capitale Aden. Non riconosciuto a livello internazionale, questo tentativo di secessione venne stroncato in due settimane di combattimenti dalle forze governative. Non si verificarono rappresaglie di rilievo e fu garantita l'amnistia ai combattenti e ai membri della frangia secessionista, con l'eccezione dei capi che riuscirono in buona parte a fuggire all'estero. Successivamente vennero avviate riforme politiche allo scopo di evitare nuove possibili ribellioni, in particolare venne stabilita l'elezione del Presidente della Repubblica con voto popolare.“
EliminaMi astengo da valutazioni. Veda lei se proseguire. Qui siamo già abbastanza.
Io invece (senza voler fare alcuna polemica) una valutazione la vorrei dare:
RispondiEliminasecondo me (è ovviamente un'opinione) togliere 6 anni di dati, per un tentativo di secessione di una regione durato 2 settimane sembra un filino eccessivo.
Non so se è matematica o statistica: ma attualmente, ma con la scusa di una contrazione della produzione tedesca, ma è arrivato un ordine per un paio di milioni di pezzi per airbag, al prezzo di un centesimo superiore di euro di quello accettato dal marketing nel 2011. Purtroppo per loro abbiamo letto e: facendo una media ponderata, abbiamo offerto un aumento dell'8%, che per l'industria tedesca è del 2% netto. Siccome occorre perché deve entrare in produzione per le Ecar di nuova generazione, hanno abbozzato e accettato. Ora non so se questo aumento si ripercuoterà sul prezzo delle auto, ma... ops servono? Bene pagare prima di vedere cammello.
RispondiEliminaPer esemplificare la prima da qui:
RispondiEliminahttp://www.daimon.org/hum/barzellette/barzellette_jokes_economia_economisti.htm
Dopodiche':
Si definisce la condizione di equilibrio come:
Y = C + I + G + X – M
ma anche:
Nq= V * MM
Nessuno ha mai considerato la velocita' di circolazione come un parametro variabile direttamente, cioe' una variabile (quasi) indipendente .
Se potessimo variare V a nostro piacimento avremmo un aumento di Y a parita' di MM .
Se nella storia dell'albergatore greco la circolazione dei 100 euro fosse stata doppia avremmo avuto il doppio del pil , con il tedesco contento lo stesso , alla fine .
Simboli:
Y = PIL = Nq
C = consumi
I = investimenti
G = Spese dello stato
X = esportazioni
M = importazioni
V = velocita' di circolazione della moneta
MM = massa monetaria
E' mia convinzione che a fronte del QE che non funziona vi sia un effetto di rallentamento della circolazione della moneta .
Ma tutta sta statistica per dire una cosa molto più semplice se i soldi li dai alle banche e non all'economia reale glie ne puoi da quanti ti pare l'inflazione non aumenta semplicemente perché all'economia reale i soldi non arrivano ma si bruciano tutti in operazioni finanziarie che poi è la motivazione iniziale della crisi
RispondiEliminaDa bocconiano aziendalista so di non sapere di econometria. Domanda: provare a ragionare in maniera controfattuale, per cercare di stimare cosa sarebbe successo all'inflazione in assenza dei QE, sarebbe possibile, con un minimo di attendibilità, o è un esercizio privo di senso/non attendibile?
RispondiEliminaDa bocconiano aziendalista so di non sapere di econometria. Domanda: provare a ragionare in maniera controfattuale, per cercare di stimare cosa sarebbe successo all'inflazione in assenza dei QE, sarebbe possibile, con un minimo di attendibilità, o è un esercizio privo di senso/non attendibile?
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