lunedì 26 febbraio 2018

Compagni che non hanno sbagliato (secondo loro)

Sto tornando da Firenze a Roma, sono all'inizio della Val di Chiana e si comincia a vedere un po' di neve. Non riuscirò a raggiungere Matteo a Celano, ma lo vedrò poi domani a Firenze. Domattina sono ad Agorà. Stamattina ero alla rassegna stampa di Italia7 (come comunicato su Twitter, ma non su Facebook per impossibilità materiale: ieri ho avuto cinque incontri a Firenze, fra privati e pubblici...).

A Italia7, emittente locale, ho trovato il solito clima civile e disteso che trovo in emittenti consimili. Giornalisti preparati, interlocutori rispettosi, o quasi. La mia avversaria, in quella circostanza, era Tea Albini, appartenente a quel partito che non avendo avuto l'intelligenza di scegliermi per alleato, ha rimediato con la scemenza di scegliermi per avversario (cosa che non augurerei a nessuno, nemmeno a me stesso, tant'è che vado generalmente molto d'accordo con me). Aiutava a distendere i toni il fatto che, come mi sono affrettato a chiarire in guisa d'esordio, abbiamo un comune avversario: quel simpatico sbruffone tutto Europa e distintivo, che evita, con la scusa di essere superiore, un dibattito con me nel quale soccomberebbe. Come dicevo ieri sera a cena al Nil Hotel, il poverino poteva scegliere fra farla finita rapidamente, accettando un dibattito e facendosi sconfiggere, o una lunga agonia di cinque anni, nella quale, in Senato, non mancherò di metterlo di fronte alla sua inconsistenza. Una sconfitta di Renzi in casa, in quel Senato in cui si è blindato, dopo non essere riuscito a distruggerlo, in effetti avrebbe fatto godere molto di più a sinistra che a destra. Noi infatti abbiamo altri problemi: ricostruire il paese. Il passato lo lasciamo ai nostri avversari, che, fra l'altro, hanno grosse difficoltà a gestirlo.

Un esempio?

La compagna Tea, alla mia osservazione che io sicuramente non avevo votato il jobs act, ha fatto una sua intemerata, dicendo che nemmeno lei, e che ll'era stata tanto coraggiosa a votare contro i ssu partito, e che lei l'era nata in una sede d'i piccì ("ah, non al Conad?", ho infilato in una pausa), e che lei s'era sempre opposta, e via dicendo. Io sorridevo sornione, limitandomi a chiedere se ne fosse sicura (o sihura, per farmi capire meglio). Perché siccome a me piace arrivare ai dibattiti preparato, avevo fatto un controllino qui, e quindi sapevo una storia un po' diversa, questa:


Naturalmente, non ho insistito. Sarei sembrato inutilmente polemico. Ho preferito, in quella sede, essere costruttivo. Non so se qualcuno di voi lo ha visto.

Siamo quindi di fronte a un bel dilemma: o il sito OpenPolis riporta informazioni false, nel qual caso, se fossi l'on. Albini, chiederei immediata rettifica (pro bono pacis, non vado a verificare negli atti parlamentari), o l'on. Albini non dico che abbia mentito, ma ha la memoria corta. Capita. Questi (i LeU toscani) sono quelli che mi hanno dato del negazionista perché non hanno capito un mio tweet sui legami organici fra campi di lavoro e capitalismo tedesco (ma cosa vuoi che ne sappia la sinistra del jobs act dei campi di lavoro? Quel tanto che le è bastato per riproporceli sotto mentite spoglie...). E quanto a negare il passato, bè, mi sembra che loro non siano secondi a nessuno. In effetti, del tanto decantato (dall'onorevole) passato di grande indipendenza di pensiero, e di gran coraggio intellettuale, purtroppo tracce ne restano ben poche. Voti contrari della compagna Albini non ne vedo se non pochissimi, di cui uno sul decreto migrazione: si vede che a lei l'immigrazione illegale piace. Ai fiorentini molto meno, e quindi lei resterà a casa.

Amen.

Mi fa un po' tenerezza questa classe politica antica, che per avere il sopravvento in una televisione locale si espone a una smentita in mondivisione sui social di uno che, lui sì, ha avuto coraggio: il coraggio di opporsi alla Bocconi essendo sotto concorso, e che per questo ha un seguito nel paese che questi politici d'antan non avranno mai (più).

Gli errori si pagano. Il jobs act (che non è una legge, ma un insieme di leggi) è stato un errore. Rinnegarlo non servirà a nulla. Il gallo sta per cantare. Non so se l'onorevole Albini sia un contralto, nel qual caso le suggerirei di studiarsi questo:



Spero accetti questo suggerimento da un europeo, lei che questo patrimonio di civiltà lo svilisce declassandolo, ad uso dei gonzi che ancora le vanno dietro, alla più insulsa e fascista delle ideologie: l'europeismo.

Ich bin ein Europäer.


(...Bach würde Afd wählen....)

(...adesso mi immagino la replica della compagna: "Ah, ma tu dicevi quel decreto!? Io intendevo quell'altro..."... Posso dare atto di una resipiscenza, ma l'adesione al progetto c'è stata, e il resto è nominalismo. Dai, Tea, facci sognare: mettila una toppa peggiore del buco! Avete scelto un nemico che non potete sconfiggere: il popolo italiano...)

(...scusate: YouTube, che se ne intende, mi propone a seguire questo. Vale sempre la pena di perderci un paio di minuti...)

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