giovedì 4 gennaio 2018

The second Greek genocide

(...this email was originally written in Italian. I decided to translate it for the benefit of the international reader...)



Dear Professor,

I am John Smith, a lawyer from WAKDJUHLK. This is the first time I write to you and I swear to Beelzebub not to do it again. I do not wish to discuss economics, numbers and graphs; I lack the preparation. I just want to share what happened to me last night in a pizzeria.
I am at a table with friends of my girl friend, whom I do not know well. A fellow sitting next to me tells me that he lives in Athens and works for the European Commission. His working group is helping the Greek government apply the agenda of the Troika (don’t worry prof, I am not going to recount the economic “reasons” that I had to hear, you know them better than I).
I was dismayed to learn that the operation is much more sophisticated and ideologically complex than the political-economic version. By the way, I have bonds with Greece and consider it my second home. I know it quite well, and whenever I can, I return to see various friends. At home I grew up on epos and Hellenism and I did classical studies.
To return to my story: the substance of what I heard was that the Greeks do not have the right to complain. To the contrary, they should thank the west (a concept I hate, but that I report) for its very existence. Greece, the Greek nation, is in fact a geopolitical invention, artfully created in 1800 by France and England to favour implosion of the Ottoman empire. “Greece was the Israel of the 19th century” [cit.]. My zealous neighbour did not say that France and England were content just to sustain the Greek revolts against the Turks, but claimed that the Greek people do not exist. The Greeks are only Orthodox Turks! Modern Greek was forged ad hoc to give them a sense of community. Greece was created as a buffer state to arrest Muslim expansion. A military outpost full of people who just happened to have the same religion: “exactly like the state of Israel” (addendum: for brevity and coherence I shall not go into what the state of Israel is or is not).
I tried to bring my stubborn dining companion back to earth, starting with linear B of the Mycenaean period, the Persian wars, Hellenism and the Byzantine empire, down to the war between Greece and Turkey and the mass deportations of Greeks from Anatolia in the early 1900s. To no effect.
For him my arguments were sophisms because the history of the Mediterranean and the mobility of the populations that lived and sailed it for thousands of years make it impossible to identify the starting points in history of peoples and nations.
On the basis of “The Baltic Origins of Homer's Epic Tales” (a wonderful book by Felice Vinci), I conceded that the “blond Achaeans” of the Iliad could indeed have originated from Scandinavian populations that descended the Vistola and Danube in ancient times (a hypothesis to take with a grain of salt), but that from that moment the Greeks had always been there. Nothing. The Greeks do not exist, they are an artifice.
In the end, disconsolate and exhausted by the effort to remain polite, I gave up.
But I learned something.
The narrative of power is attempting a noteworthy qualitative leap. It is no long denigrating the nation state with the story of lazy, unproductive, corrupt and wasteful Greeks. It is trying to cancel three thousand years of history with the rhetoric of the ipse dixit of “experts”. The subjects in question (and their zealous young recruits like my dining companion) are not just sharks and mystifiers, but much worse: manipulators of history, geography, anthropology, philology and the like.
Denying the origins of a people, its history, traditions and ethnic-linguistic homogeneity (ignoring dialects) means denying the existence of that people. And where there is no people, where there is no dèmos, there cannot be democracy, but only despotism and barbarity.
In conclusion, if it is possible to manipulate Greek history, one of the oldest in Europe, with such facile impunity, then it is even easier to manipulate the history of much younger and more heterogeneous nations like Italy.
We should watch out for this because as you say, we are next.
I trust I have not abused your patience. Thank you for your attention and your time.
All the best for your work.
P.S. If you decide to publish this, please do not disclose my name.
John Smith


(...I kindly advise the interested reader to have a look at the Cultural genocide entry in Wikipedia. By the way: welcome to Europe!...)

77 commenti:

  1. per creare un nuovo popolo europeo bisogna cancellare la storia dei popoli europei, o almeno di quelli sconfitti (ovvero distrutti dall'euro).

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    1. Stanno cancellando la storia antica da tutti i programmi scolastici.

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  2. La storia dell'Italia come espressione geografica non è assolutamente nuova.Dovremmo ricordarcelo se non vogliamo tornare a essere considerati in tale modo.

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  3. "Greece, the Greek nation, is in fact a geopolitical invention, artfully created in 1800 by France and England to favour implosion of the Ottoman empire."

    I know where this madness comes from....

    https://en.wikipedia.org/wiki/Nordic_race#Nordicism
    https://en.wikipedia.org/wiki/Ahnenerbe

    “The thing that hath been, it is that which shall be; and that which is done is that which shall be done: and there is no new thing under the sun.”

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    1. Anche lo STATO è un'invenzione politica e come è apparso è destinato a scomparire. Diversamente la FEDERAZIONE è una LEGGE NATURALE, che vale per tutti i SISTEMI sociali, che la Natura usa per ordinare le società animali (e non solo) che crea.

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    2. @Bonacchi

      Per essere apodittici bisogna poterselo permettere, e non mi sembra sia questo il caso, considerando che qui non stiamo parlando di stato ma di nazione. Magari ripassiamo la differenza e poi ragioniamoci un po' su.

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    3. Mannaggia, me lo trancia così... lasciamolo spiegare che son curioso...federazione, legge naturale...si faceva interessante.

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    4. io lettore silente a @Bonacchi consiglio la lettura di un raccontino di Pessoa Il banchiere anarchico,può risultare utile(perdoni Prof ma non so come si "bussa" in un blog,sempre grato a Lei per gli insegnamenti soprattutto umani)

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    5. Ma il Bonacchi non era sarcastico?

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    6. @Bonacchi
      Non capisco se, secondo il Bonacchi, la federazione preveda anche necessariamente una moneta comune. Qualche esempio, poi, sarebbe illuminante e soprattutto l'attinenza del concetto con la situazione UEM.
      E ancora, cosa pensa delle aree di libero scambio senza moneta unica.
      Grazie!

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  4. Ma anche se i greci fossero un invenzione dei francesi e degli inglesi, cosa che non ho intenzione di discutere perché su questo blog c'è chi lo sa fare meglio di me, di che cosa,esattamente, dovrebbero essere grati i greci alla Troika? A me sembra un discorso diabolico, di quelli che iniziano con uno che cede la sua anima al diavolo per realizzare un sogno e che poi si trova a bruciare fra le fiamme dell'inferno.

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    1. D'accordissimo, non c'è alcun nesso e dovrebbe essere proprio questa la principale obiezione.

      In quel discorso si rintraccia l'abituale ambiguità della propaganda attuale che mira a disorientare l'uditorio fondendo insieme posizioni che possono suonare familiari, o addirittura etiche, per creare un mostro privo di realtà e logicità.
      Malgrado quello che dice l'interlocutore nelle nuvole, ad esempio, l'idea del "popolo" che non esiste è stata adoperata molto spesso nei confronti dei Palestinesi (senza volere nemmeno io entrare nella discussione su cosa sia o non sia lo stato di Israele): non c'è mai stato uno stato palestinese, non c'è mai stato un popolo palestinese, quindi non ci sono i Palestinesi, quindi che vogliono 'sti rompiballe; c'era l'impero ottomano (incidentalmente alleato dei tedeschi e luogo di sperimentazione di tecniche di sterminio ma vabbe') venuto dal nulla. Qui la bravura del tipo sta nel rivoltare apparentemente l'argomento contro chi l'ha sfruttato un tempo per poi applicarlo in un contesto del tutto diverso.
      Altro elemento interessante: la migrazione, parola martellataci come santa e giusta, espiazione per i nostri peccati di egoismo consumista, che dopo essere stata totalmente decontestualizzata, viene sovrapposta fino a cancellarlo al concetto ben più pertinente di occupazione, militare, coloniale o economica che sia.
      Cultura lingua e istituzioni ovviamente mah.
      Del resto se l'ara di Pergamo ce l'hanno in casa e vogliono fargli vendere l'Acropoli... anche vedere l'effetto delle contusioni mentali con una colonna fidiaca non sarebbe male (in risposta al divertentissimo commento di Tonno più giù, ma il suo manufatto è più chic).

      Vi è poi il secondo effetto di spararla talmente grossa da distogliere l'attenzione dal vero punto in questione: il trattamento disumano che i Greci sono costretti a subire, con quel personaggio che sventuratamente hanno eletto, ovviamente free and fair, sia mai, che ne chiede ancora.

      Tremo al pensiero che ci ritroveremo in una situazione più felpata ma non differente da qui a un anno...

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  5. Mi piace questa nuova tendenza di scrivere i post in inglese: il lettore italiano, se vuole conoscere, su questo blog ha già molto materiale da leggere nella propria lingua madre, quello straniero no.
    Una sola, inutile, precisazione: non-sono-uno-storico-ma la nazione italiana non è molto più giovane e più eterogenea di quella greca, dato che entrambe si formano a seguito dell' incontro dei popoli indoeuropei con quelli autoctoni, avendo poi subito, nel corso della loro storia, molte invasioni, ma poco significative dal punto di vista genetico. So che può sembrare ozioso discutere di questo, ma visto che i nostri nemici vogliono privarci della nostra storia e delle nostre radici perché tanto siamo-tutti-migranti, ho voluto puntualizzare questa cosa.
    Quanto al contenuto della lettera, il lettore abituale non sarà sorpreso di sapere che simili odiose scemenze siano sostenute da uno che lavora (rectius: esegue gli ordini) per la commissione europea; il lettore straniero, invece, forse non lo sa, per cui la scelta dell' inglese è molto azzeccata, secondo me.

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    1. Avere un coordinatore redazionale (sintesi: "desk") mi permette di allargare il raggio di azione in tante direzioni. Con l'occasione, ringrazio per tutti quelli che hanno deciso di sostenere a/simmetrie. La qualità (delle traduzioni, ad esempio) costa!

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    2. Sempre più spesso, mi sento affranto, inerme e oppresso di fronte a quello che leggo e sento.

      E più mi sento vessato più mi incattivisco. Quest'anno rinuncerò ad un'altra pizza al mese o a qualcos'altro e porterò a 30 porcon€uri/mese il mio sostegno ad a/simmetrie.

      Cari artigiani ed imprenditori (lo ero anch'io, anche se ora sono misero operaio di media qualifica, e vi capisco) so che per molti di voi non è un momento facile, ma è proprio nei momenti di difficoltà che bisogna avere la lucidità di fare le scelte giuste: o sosteniamo chi si impegna e combatte per noi e diffonde idee sagge anche oltre i ns. confini (perchè la battaglia si combatte anche lì) oppure non lamentatevi quando sarà troppo tardi e in tutta Europa diranno che siete dei lazzaroni e ve lo siete meritato.

      Questi articoli sono dirompenti perchè possono essere letti facilmente ovunque e svegliare le menti ipnotizzate dalle decenni di monopolismo mediatico in ogni angolo d'Europa. Provate a pensare se buona parte di questo blog fosse già stata pubblicata in più lingue, quali effetti avrebbe già potuto mettere in moto!

      E' una guerra, sotto ogni punto di vista, volete combatterla o avete la sindrome di stoccolma?

      P.s. vale per tutti ovviamente, non solo per gli imprenditori... ;)

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  6. il piano è questo , ma da molto che si sa , qualcuno si stupisce ancora ? se i bambini e le bambine non sono piu da chiamarsi tali ma citare come piccolo popolo è proprio per uniformare al max dividi et impera uniforma e domina . Poi la Disney ha fatto il film COCO , un'animazione che passa tutto il tempo a dire qualcosa ed è molto strano pieno zeppo di simbolismi però pare che il messaggio che passa sia abbastanza in controtendenza e a loro la comunicazione di massa è pane quotidiano . Invece riprendendo il discorso dei tedeschi uber , ma nessuno gli fa notare che se tu sei il Fonzie europeo dovresti solo stare alla larga da tutti e non imporre agli altri di essere come te che alla fine loro a parole dicono , siate tutti come noi o non siete degni di stare con noi , ma se tutti non siete degni se non ci imitate allora perché imponete che vi imitiamo ? Gli dei non chiedevano agli umani di stare con loro , stavano sull'Olimpo e li cazziavano o concupivano le leggiadre e belle , si che alla stregua di certi loschi figuri il partenone e l'olimpo non esiste ma sono una proiezione olografica per i turisti , la terra se non è piatta la spianiamo e le bionde sono le sole donne che gli uomini desiderano , all'ansa danno anche queste notizie :, dopo la caduta gli scavi .

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    1. Pregherei di specificarmi quale sia il "messaggio che passa sia abbastanza in controtendenza" nel film Coco di Disney, purtroppo in questo periodo sono impossibilitato a concedermi il tempo di una visione al cinema, sarei molto grato, grazie.

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    2. almeno in apparenza sembra tutto centrato su ricordi degli avi e sul valori della famiglia , il messaggio principale che passa parrebbe questo ' la nostra casa è il mondo , siamo una folla di vivi e di ricordi da non dimenticare dei nostri avi e la famiglia è il nostro rifugio e la nostra forza ' , mi pare molto molto diverso dai toni attuali , poi ci sono anche altri simbolismi , il ritorno ad un matriarcato , il successo a strappato agli altri e poi castigato , grotte con l'acqua con una specie di rinascita ... insomma messaggi tanti ma in particolare incentrati su un ritorno , poi passerà anche altro , varia da ognuno di noi.

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  7. Come t'ho fatto ti disfo, dicevano le mamme. Come sottolinea il Pedante, ci trattano come bambini (scemi).

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  8. The Vinci's book of is an abstruseness.

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  9. Questo fenomeno è atterrente.
    E - sinceramente - in tale fenomeno ciò che (mi si perdoni il francesismo) mi fa più schifo, di uno schifo viscerale, è la crassa ignoranza di chi lavora per la Commissione Europea essendo del tutto inconsapevole di 4mila anni di storia e delle conseguenti realtà filosofiche, antropologiche, storiche.
    Aggiungo solo che oggigiorno gli unici che - almeno in Italia - si stanno inalberando contro tali mistificazioni e devastazioni ideali sono coloro i quali vengono etichettati come "fascisti" (ma casomai sarebbero Fascisti):quei "fascisti" che - fra l'altro - facendo irruzione in una riunione "mondialista" son stati liquidati - e bollati - dagli organi informativi del "mainstream" come "deliranti" (sic) nei contenuti del loro proclama.
    E' una mera constatazione di fatto: nel vaneggiamento globale del partito dell'annichilimento della persona come membro di un popolo con una propria storia, chi richiama l'effettiva realtà dei fatti viene stigmatizzato come fuori di senno.

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  10. Se non esistono i greci, considerando che inglesi e francesi sono ormai un miscuglio rispettivamente euro-afro-asiatico ed euro-afro-arabo, non esistono più nemmeno i popoli della nazioni che hanno favorito la creazione della Grecia nell'800, come la mettiamo? Troika per tutti? Riguardo all'Italia poi, lo Stato è giovane ma i popoli italici che lo compongono non lo sono affatto

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  11. Avresti dovuto dire al tuo interlocutore che gli ottomani avevano il vizietto di convertire i popoli conquistati sotto minaccia di morte, con l'alternativa di fuggure sulle montagne, per cui i termini "turco" e "ortodosso" sono mutuamente esclusivi, ed affermare che i greci sono "turchi ortodossi" denota una smisurata ignoranza oppure un certo ritardo mentale

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  12. Non so se lei, prof., abbia pubblicato di proposito questa lettera subito dopo il post "Meglio un morto in casa..." o se la tempistica sia stata una semplice coincidenza. Mi sembra, però, che questa lettera possa essere la risposta più appropriata alle domande del gentile Antonio, ovvero che l'Italia e la Grecia siano qualcosa e non un artificio, un guscio vuoto, di cui poter fare a meno, semplicemente questo.

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  13. Il meccanismo è sempre lo stesso: solo non riconoscendo un popolo come tale è possibile attuare coscientemente politiche tendenti al suo annientamento senza rimorso, esattamente come solo non riconoscendo come pienamente umana una razza (ebrei) è possibile pianificarne l'estinzione senza sentirne l'orrore.

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    1. Che poi è il motivo per il quale in un post precedente parlavo di Eurozone willing storytellers (la correttrice ha tolto l'aggettivo, non so se perché lo trovava troppo forte o perché non aveva colto il riferimento, e io mi sono limitato a rimetterlo. Nemmeno 48 ore dopo è arrivato il QED). Si ricomincia! Siete pronti? Io ho fatto di tutto per prepararvi...

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    2. Il meccanismo è ancora più sofisticato: solo inducendo un popolo a NON RICONOSCERE SE STESSO si possono attuare politiche tendenti a distruggerne l'identità. E in questo, quasi tutti i nostri politici, fiancheggiati dai loro volenterosi gazzettieri, si sono impegnati e si impegnano alacremente.

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  14. Io non sono né stupita né scandalizzata. Praticamente nelle scuole le ore di storia sono drasticamente diminuite e la geografia quasi inesistente. I ragazzi a malapena conoscono alcune capitali europee. Conoscono, per la precisione, Londra, Parigi, se va molto bene Madrid. E, ovviamente, Mosca. Per il resto zero, tanto c'è Leuropa

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    1. Purtroppo ti sei dimenticata Amsterdam.
      Tutti i ragazzi che frequento ( molti ) ne conoscono l'esistenza, l'ubicazione e sanno molto bene come raggiungerla.
      Dal mio punto di vista anche questo fa parte dello stesso disegno.

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  15. Il complesso problema delle nazionalità affrontato secondo l'ottica degli euroservi diventa banalmente una questione di purezza e di razza, confermando ancora una volta che il liberalismo contemporaneo non è altro che la fotocopia del sistema di valori e di orrori "belle époque" che ha condotto al macello l'Europa da Sedan a Verdun, dal Carso ai Carpazi, schiavizzando due continenti e miliardi d'esseri umani, nella jungla congolese come nelle fabbriche di Manchester.

    Il solito pastone razzista e imperialista, che le élite tedesche faticano a dimenticare con il concorso degli ottenenbrati parigrado francesi (sulle nostre e sulla loro cupidigia di servire meglio non soffermarsi).

    Se si fanno le pulci alla Storia greca, cosa dovremmo dire noi, eredi di trenta secoli di vera Civiltà, della "purezza" germanica? Chi discende da Roma come dovrebbe giudicare la dissennata logica di potenza annientatriche che ogni due per tre emerge da Berlino scempiando l'Europa?

    Noi siamo altro, e per questo rispetteremo sempre le differenze cementificate dal Tempo. Del resto mentre nel Magdeburgo si edificavano ridenti villaggi di sterco da noi qualcuno scriveva:

    Tu regere imperio populos, Romane, memento:
    hae tibi erunt artes, pacisque imponere morem,
    parcere subiectis et debellare superbos

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  16. Alberto, scusami ma se ...we are next. perchè non hai lasciato anche la versione italica della lettera? grazie

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    1. Perché? Perché fate così? Perché?

      Il nostro rapporto ha un'unica regola non scritta, che purtroppo sono stato costretto a scrivere. C'è qualcosa di più della difesa del mio tempo, che è prezioso mio malgrado, nel senso che purtroppo è diventato vostro, e io sento il peso di non dover sprecare un tempo che non è più solo mio, ma di migliaia di persone che hanno affidato una loro speranza a me. C'è anche la mia aspirazione, frustrata, a meritare la vostra fiducia, e a essere seguito da persone che mi seguono (perché chi mi segue sa che i testi poi vengono pubblicati anche in italiano).

      Invece gnente, più si va avanti e peggio è.

      Allora, prima di rispondere ho contato fino a 34265 e poi ho cercato di capire in base a quale principio pensavi di dovermi dire cosa dovrei fare. La prima verifica, che già sapevo sarebbe stata negativa, è stata sulla lista dei sostenitori di a/simmetrie. Può infatti avere una sua plausibilità che chi sostiene quel progetto pensi, per ciò stesso, di aver comprato il mio tempo, o comunque di essere in diritto di indirizzarlo secondo i suoi desideri (nonostante io del progetto sia solo l'ideatore). Tuttavia, non succede mai che chi mi dice "fai questo, fai quello" abbia dato un centesimo bucato alla causa, e il motivo c'è, ed è evidente: chi sostiene il mio progetto lo fa perché si fida di me, quindi sa che non è necessario dirmi cosa devo fare: so sbagliare da solo.

      Per mantenere il tuo intervento nel quadro di un ordine razionale, dovrei pensare che invece di "pakare" me, sei stato "pakato" da qualcuno che ti ha chiesto di fare la cosa che più me le fa girare! Ma non sono abbastanza tedesco per credere a un complottone simile!

      Quindi, ogni tanto siamo irrazionali. Sarebbe anche il nostro bello. Adesso la pubblicazione dell'originale è rinviata di un giorno. Prima di pensare che questa reazione sia esagerata, e soprattutto prima di dirlo, prova a immaginare cosa sia ricevere quattrocento email al giorno. Prova.

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    2. Se posso intromettermi, vorrei suggerire al Sig. Filippo che sarà sufficiente ricorrere a Google Translator per ottenere un versione leggibilissima. Toussaint

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    3. Alberto, ormai ti conosco, solo un pochino e mi piaci sentirti parlare, meno leggerti (la lettura non è il mio forte). Sicuramente non mi rendo conto cosa significa ricevere 400 email al giorno, ma personalmente mi sforzo ogni tanto ad essere irrazionale (ho sempre ponderato troppo). Mi preme assicurarti che non mi ha "pakato" nessuno anzi è proprio il contrario di ciò che forse hai pensato. Per farla breve ho voluto condividere la lettera che hai ricevuto dall'avvocato Smith in un gruppo whatsapp e mi spiaceva per coloro che non sanno l'inglese. tutto qui. adesso provo a ricevere centinaia di lettere elettroniche al giorno. un abbraccio

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  17. Non tutti (quasi nessuno) condividono quello che dicono, per esempio, quale è la bandiera vicino a questo studioso medioevale?
    https://www.genealogy.math.ndsu.nodak.edu/id.php?id=131561

    Inutile fargli la lezioncina di storia, alla base c'è praticamente il nulla di tutto ciò che ti dicono: sono prepotenti, c'è un grandissimo istinto di prevaricazione, e basta.

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  18. "War is peace, freedom is slavery, ignorance is strength" we are speaking the "newspeak" after all...

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  19. Why do you say that? Italian people has a tollerance limit over which he ussually append the unlucky ones upside down

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  20. Noi italici del sud ne sappiamo qualcosa

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  21. Questa UEM tra sovranazionalisti, più-europeisti, internazionalisti, globalisti, sta producendo MOSTRI di nuova generazione che fanno paura, ricordiamo tutti il professor, sig. "più grande successo dell' euro, la Grecia".

    Io mi rifugio nel R&R classico.
    Oh, a storm is threat'ning
    My very life today
    If I don't get some shelter
    Oh yeah, I'm gonna fade away

    War, children, it's just a shot away
    It's just a shot away
    War, children, it's just a shot away
    It's just a shot away


    Ma il problema è che davanti a tanta imbecillità ed insensatezza, diventa difficile, anzi impossibile, trovare argomenti contrari da proporre, sarebbe come contrapporre argomenti sensati alla follia omicida di un serial killer.

    L' unica misura efficace è raderli al suolo e di questo passo ci arriveremo presto e non sarà bello, lo so, ma ci arriveremo.

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    1. Proprio ora che stanno ricostruendo il quartiere Neumarkt a Dresda... Forse ignorano che stavolta bastano una decina di B-1B

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    2. Hai ragione e per questo forse sarebbe opportuno che i cittadini tedeschi, che attraverso le loro oligarchie economiche e politiche, hanno le maggiori responsabilità, oltre ovviamente coloro che citavo prima nei Paesi dell' eurozona, comprendessero bene ciò che si sta verificando.
      Perciò sarebbe altamente opportuno che la loro stampa avvertisse il popolo tedesco di ciò che rischiano proseguendo sulla strada insensata di soffocare e desertificare le economie più deboli attraverso l' uso della arma non convenzionale della moneta usata a mo' di manganello.

      La bomba atomica è un arma che molti paesi possiedono e in qualche modo può essere usata come deterrente, la moneta è peggio della bomba atomica, perchè non c' è possibilità di contrastarla tranne che recuperando la propria sovranità.
      Come ci hanno insegnato diversi episodi della storia recente dell' economia mondiale, l' uso di parità fisse tra monete diverse a cui ancorare il cambio per economie diverse senza solidarietà, non può che condurre alla rottura degli accordi di cambio; qui siamo in presenza di qualcosa di ancora più rigido e pertanto pericoloso.
      Queste semplici evidenze, esposte nella maniera più chiara, semplice e convincente, come fa Alberto (per questo l' articolo sui cambi in risposta a Holger Zschaepitz del 1° gennaio 2018, l' ho ritenuto uno dei migliori) debbono diventare ben presenti all' interno del panorama mediatico, soprattutto tedesco. I tempi sono maturi da tempo per chiudere questa esperienza fallimentare e terribilmente pericolosa e prima lo si fa, meglio è e la Germania è l' unico Paese che può chiuderla in modo onorevole per tutti, in primis per loro, prima di arrivare alle bombe atomiche e forse per questo si stanno preparando a dotarsene; ecco una possibile conseguenza dell' errore fondamentale di aver consentito la riunificazione tedesca dato che quella situazione di divisione era forse l' unico mezzo per tenerli sotto controllo.

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    3. In effetti tutto questo ricorda la sfrenata corsa europea agli armamenti pre-1914... Se solo stavolta avessimo la possibilità di rimanere neutrali! Purtroppo si sa che i coloniali sono i primi ad essere mandati al macello del fronte in guerre non proprie

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    4. Piace in questo contesto ricordare il programma nucleare Italiano degli anni '70:
      https://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_(missile)
      https://it.wikipedia.org/wiki/Centro_spaziale_Luigi_Broglio

      Di come l'Italia sia stato il terzo paese al mondo ad inviare satelliti nello spazio, di come avesse una scuola di fisica ed ingegneria all'avanguardia, di come il cosidetto analfabetismo funzionale dell'80% della popolazione non le impediva (ovviamente) di essere una tra le grandi nazioni al mondo.

      Programma interrottosi per cause non ben identificate dagli storici.

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  22. Complimenti a John Smith.
    Al suo posto, la terza volta che il volenteroso cantore dell'Eureich avesse ribadito l'indicibile (perchè storicamente falso) avrei eruttato una serqua di porchi e madonne, invitandolo a non aprire più bocca fino al termine della cena, e solo per chiedere il conto e pagare per tutti come atto di ravvedimento operoso; e se non se ne fosse dato per inteso, lo avrei ripetutamente percosso con i 36 sermoni che compongono il "Tesoro" di Damasceno Studita (scritto in greco volgare nel 16esimo secolo, fu presto tradotto persino in turco, dal ché si deduce che greco volgare e turco esistevano ed erano lingue diverse già 5 secoli fa, alla faccia delle sesquipedali teste di cazzo come il de cuius), tomo che casualmente reco sempre meco, chiedendogli nel contempo se essere colpito con un manufatto culturale di cui si nega l'esistenza procuri contusioni inesistenti oppure no.
    Anubi!

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    1. Su Anubi mi sono rotolato dalle risate...
      Potremmo aggiungerlo al dizionario piddino-italiano, sono sicuro che una certa classe di piddini lettori di copertine di libri di storia, di base anti-clerical-cattolica (nascostamente, perché questa caratteristica entrerebbe in conflitto con la seconda) e pro-libertà religiosa di qualsiasi, dico qualsiasi, essere vivente, non solo umano, ci andrebbe in brodo di giuggiole, bagnandosi di gioia per la riscoperta di tali culti storici si esotici.

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    2. "Anubi" è ben noto ai cultori di questo fumetto...

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  23. La giornata era fosca. Nessuno prendeva decisioni.
    Soffiava un vento lieve: «Non è greco, è scirocco» disse qualcuno.
    Qualche cipresso magro inchiodato al declivio e il mare grigio, con lagune di luce, laggiù.
    I soldati presentavano le armi quando venne
    una pioggia fina fina.
    «Non è greco, è scirocco»: l’unica decisione che
    si udì.
    Pure, lo sapevamo che l’indomani non avremmo
    avuto
    più nulla, né la donna che beve al nostro fianco il
    sonno,
    né la memoria d’essere stati uomini, una volta,
    più nulla, l’indomani.
    «Questo vento dà l’idea di primavera» mi diceva
    l’amica
    camminandomi a fianco e guardando lontano
    «di quella primavera calò improvvisa
    d’inverno presso il mare chiuso.
    Tanto inattesa. Tanti anni passati. Come
    morremo?»
    Girava una marcia funebre nella pioggia sottile.
    Come muore un uomo? Strano, nessuno
    ci ha pensato.
    E per chi ci ha pensato è stata come una
    reminescenza di certe vecchie cronache
    del tempo dei crociati o della naumachia
    di Salamina.
    Pure la morte è una cosa che succede: come muore
    un uomo?
    Pure la morte ognuno la guadagna, la sua morte
    che non è di nessun altro:
    questo gioco è la vita.
    Declinava la luce sulla giornata fosca. Nessuno
    prendeva decisioni.
    E l’indomani non avremmo avuto più nulla:
    una totale resa; neppure più le nostre mani;
    le nostre donne schiave di stranieri alle fontane
    e i nostri figli nelle latomie.
    Camminandomi a fianco cantava l’amica una canzone mutilata:
    «La primavera, e poi l’estate, schiavi…»
    Venivano alla mente vecchi maestri che
    ci lasciarono orfani.
    Una coppia passò chiaccherando:
    «La sera m’ha stufato, andiamo a casa,
    andiamo a casa a accendere la luce».

    G. Seferis, "L'ultimo giorno". Atene, febbraio 1939

    [Traduzione di Filippo Maria Pontani. 1971]



    (Alessandra/Cassandra da Firenze)

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  24. Mi pare che alla fine il discorso del funzionario CE porti a concludere: NOI siamo "qualcosa" (uno stato, un popolo, delle persone...) e LORO no, dunque sono "qualcosa di meno". Tradizionale discorso imperialista e viatico per qualsiasi genocidio.
    Non vale la pena neppure di discutere certe stupidaggini antistoriche, mi chiedo invece dove siano state elaborate e dove il nostro funzionario le abbia studiate, su che testi e via dicendo. Non me lo vedo a inventarsele da solo.

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  25. John Smith was wrong to insist on Greek history...He should have switched to the story of Reinhardt Heydrich, Reichsprotektor of Bohemia and Moravia, that decided he could cancel the Czech nation and his traditions, erase them from the history books. One sunny morning , in Prague, the Sten guns and grenades of Jan Kubis and Josif Gabcik reminded him that Czechs were alive...he wasn't. They burnt Lidice and Lezaky down and exterminated the inhabitants..dodn't kill the Czech nation. Your pizzeria companion was a sad amateur, a "dilettante" compared to Heydrich "Der Henker", but not even the professional succeeded...he was gunned down like a dog in the streets, "sic semper tyrannis", was the real lesson.

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  26. Nel post "TTIP: la storia si ripete" ero inquietata da certi intellettuali de sinistra che tentavano di dare all'espressione "invasioni barbariche" un significato di mutamento e contaminazione positivo.
    Celso mi che rispose "nel 1994 (o 1992) parte un grande progetto finanziato dalla comunità europea (durerà cinque anni) che coinvolgerà tardoantichisti e medievisti dal titolo "The Transformation of the Roman World". Fino ad allora [...] si parlava di "Ascesa e caduta del mondo romano" (Aufstieg und Niedergang der Roemischen Welt). Dice Bryan Ward-Perkins, La caduta di Roma e la fine della civiltà, Bari 2008, p. 211: "..il che implica una transizione pacifica e senza soluzione di continuità dall'età romana al "Medioevo" e oltre. In questa nuova visione della fine del mondo antico, l'impero romano non viene "assassinato" dagli invasori germanici; piuttosto, i Romani e i Germani trasmettono insieme molti elementi romani a un nuovo mondo romano-germanico. L'Europa "latina" e quella "germanica" han fatto la pace". È un'analisi semplice, acuta e profonda di quanto successo. Non credo ci sia bisogno di spiegare a che cosa doveva servire quell'interessante progetto. Va solo aggiunto che Ward-Perkins è ferocemente osteggiato dall'intelligenza più avanzata europea".

    La testimonianza di John Smith conferma l'avanzamento di una precisa e sempre più sfacciata volontà di manipolazione storica con scopi altrettanto precisi ed evidenti.

    La manipolazione non è un'operazione particolarmente nuova: per la forte influenza che la civiltà egizia ebbe su quella greca in particolare in ambito artistico, filosofico, matematico e scientifico, (ma anche sulla religione sia greca che cattolica) alcuni sostengono che essa si possa considerare la vera culla della civiltà "europea". Una verità che in era moderna, con lo spostamento del centro dell'impero verso nord, si è ritenuta così disdicevole e imbarazzante da aver scelto di "dimenticare" le origini e la continuità culturale.

    @Bagnai
    Spero abbia ricevuto le mie scuse, non mi interessa la pubblicazione, ma che le abbia lette.

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    1. Il paragrafo del libro di WP tutto bene nel migliore dei mondi possibili? È in sé un piccolo capolavoro

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  27. À trois pas d’Emma, un cavalier en habit bleu
    causait Italie avec une jeune femme pâle, portant
    une parure de perles. Ils vantaient la grosseur des
    piliers de Saint-Pierre, Tivoli, le Vésuve,
    Castellamare et les Caccine, les roses de Gênes,
    le Colysée au clair de lune. Emma écoutait de son
    autre oreille une conversation pleine de mots
    qu’elle ne comprenait pas. On entourait un tout
    jeune homme qui avait battu, la semaine d’avant,
    Miss Arabelle et Romulus, et gagné deux mille
    louis à sauter un fossé, en Angleterre. L’un se
    plaignait de ses coureurs qui engraissaient ; un
    autre, des fautes d’impression qui avaient
    dénaturé le nom de son cheval.
    L’air du bal était lourd ; les lampes pâlissaient.
    On refluait dans la salle de billard. Un
    domestique monta sur une chaise et cassa deux
    vitres ; au bruit des éclats de verre, madame
    Bovary tourna la tête et aperçut dans le jardin,
    contre les carreaux, des faces de paysans qui
    regardaient. Alors le souvenir des Bertaux lui
    arriva. Elle revit la ferme, la mare bourbeuse, son
    père en blouse sous les pommiers, et elle se revit
    elle-même, comme autrefois, écrémant avec son
    108
    doigt les terrines de lait dans la laiterie. Mais, aux
    fulgurations de l’heure présente, sa vie passée, si
    nette jusqu’alors, s’évanouissait tout entière, et
    elle doutait presque de l’avoir vécue. Elle était
    là ; puis autour du bal, il n’y avait plus que de
    l’ombre, étalée sur tout le reste. Elle mangeait
    alors une glace au marasquin, qu’elle tenait de la
    main gauche dans une coquille de vermeil, et
    fermait à demi les yeux, la cuiller entre les dents.
    Une dame, près d’elle, laissa tomber son
    éventail. Un danseur passait.
    – Que vous seriez bon, monsieur, dit la dame,
    de vouloir bien ramasser mon éventail, qui est
    derrière ce canapé !
    Le monsieur s’inclina, et, pendant qu’il faisait
    le mouvement d’étendre son bras, Emma vit la
    main de la jeune dame qui jetait dans son
    chapeau quelque chose de blanc, plié en triangle.
    Le monsieur, ramenant l’éventail, l’offrit à la
    dame, respectueusement ; elle le remercia d’un
    signe de tête et se mit à respirer son bouquet.
    Après le souper, où il y eut beaucoup de vins
    d’Espagne et de vins du Rhin, des potages à la
    109
    bisque et au lait d’amandes, des puddings à la
    Trafalgar et toutes sortes de viandes froides avec
    des gelées alentour qui tremblaient dans les plats,
    les voitures, les unes après les autres,
    commencèrent à s’en aller. En écartant du coin le
    rideau de mousseline, on voyait glisser dans
    l’ombre la lumière de leurs lanternes. Les
    banquettes s’éclaircirent ; quelques joueurs
    restaient encore ; les musiciens rafraîchissaient,
    sur leur langue, le bout de leurs doigts ; Charles
    dormait à demi, le dos appuyé contre une porte.
    À trois heures du matin, le cotillon commença.
    Emma ne savait pas valser. Tout le monde
    valsait, mademoiselle d’Andervilliers elle-même
    et la marquise ; il n’y avait plus que les hôtes du
    château, une douzaine de personnes à peu près.
    Cependant, un des valseurs, qu’on appelait
    familièrement « Vicomte » et dont le gilet très
    ouvert semblait moulé sur la poitrine, vint une
    seconde fois encore inviter madame Bovary,
    l’assurant qu’il la guiderait et qu’elle s’en tirerait
    bien.

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  28. Questo post tocca davvero il cuore e fa capire più di ogni altra cosa il fine ultimo di questo demoníaco progetto europeo.

    Grazie per la condivisione

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  29. L’argomento meriterebbe forse uno sguardo più approfondito.

    Il presente regime turbocapitalistico e post-sessantottino, in fase di precipitosa dissoluzione atomistica, esprime una coscienza (falsa al pari di qualsiasi altra) volta a dissolvere le monadi aggregative tradizionali, legate ad elementi unificanti profondi: razza, stato, lingua, un orizzonte storico secolare. Intende sostituirle con altre monadi/pregiudizi aggregativi di natura mobile, ‘leggera’, che consentano piena e costante libertà di definizione e ridefinizione identitaria dei soggetti coinvolti.

    E’ il nucleo metafisico della società liquida descritta da Bauman, la Weltanschauung del capitalismo sradicato imposto dal conquistatore anglosassone, proiettato ad omogeneizzare brutalmente qualsiasi forma di sentire, gusto o identità, e quindi ostile ad ogni forma di identificazione radicata e tendenzialmente immutabile. Onde per cui la razza non esiste (!), esiste solo la genetica col suo linguaggio tecnico-statistico; preistoria e storia antica non sono fatte di invasioni bensì di movimenti migratori legati ad interessi economici e scambi culturali; non esistono culture organiche, bensì progetti sociopolitici da valutare su basi efficientistiche; infine, come scrive Paolo Bonacchi, non esistono stati politicamente accentrati e ideologicamente blindati, bensì lasche e porose federazioni gestibili secondo procedure consociative e tecnocratiche (come l’attuale eurodittatura)

    Questa visione del mondo creata nelle stalle (pardon nelle centrali) culturali delle plutocrazie demagogiche (pardon dell’occidente talassocratico), vale a dire nei think tanks sponsorizzati dai vari Soros e dalle ONG, viene poi diffusa tramite le università (sempre più dominate da quegl’intellettuali “legati al business” anziché all’approfondimento del proprio ambito disciplinare in cui i pensatori neoliberisti ravvisavano una premesse importante per la diffusione delle proprie idee - secondo voi che scopo hanno i tagli alle facoltà umanistiche?) e tramite i media (controllati dall’alto, tramite la proprietà, e dal basso, tramite le sponsorizzazioni pubblicitarie). Giù giù fino ai poveri di spirito – l’insegnante, il piccolo giornalista, lo smanettone internettaro – che la recepiscono senza alcuna nozione della sua genesi e dei suoi presupposti. E che come vediamo la ripropongono nelle conversazioni a tavola e sui forum.

    A quel punto il progetto di dominio ha compiuto il suo ciclo vitale: si è reso ideologia prima e sentire (tanto più efficace in quanto ignaro di sé) di massa poi. La democrazia può cominciare a belare, pardon a parlare.

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  30. In molte altre nazioni (paradossalmenta anglosassoni) il fenomeno ha preso ormai sembianze grottesche. La storia viene letteralmente manipolata; in alcuni documentari di "storia" per bambini della BBC non è dato riscontrare nemmeno una volta il termine Britannici, ma di contro è possibile vedere Consoli dell'impero romano di etnia africana con schiavi europei(?); legionari di etnia africana, fabbri e monaci medievali sempre di etnia africana o cavalieri Banderesi donne(un po' di femminismo non guasta nel 1200); senza andare troppo O.T. in un recente documentario sull'antica Grecia di Netflix e BBC è possibile vedere opliti e dvinità di etnia africana (sic). E' chiaro il tentativo di distruggere l'identità dei popoli e delle nazioni con un ossessione diabolica per il multiculturalismo e la diversità; basterà leggere alcuni "giornali" dove senza nasconderlo troppo ammettono di voler creare ( in stile nazi ) nuove razze! (sic); in Italia questo fenomeno, c.d. blackwashing è ancora maturo, ma dato l'esodo continuato e programmatico presto avremo anche noi un Cavour di colore, BlackLives Matters-Italia o Dio solo sa cosa.

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  31. Se John Smith dovesse rivedere il ganassa tirapiedi della commissione europea potrebbe farmi il favore di dirgli di specchiarsi guardando i filmati del processo ad Eichmann? Giusto perché sappia che prima o poi prenderanno anche lui.

    RispondiElimina
  32. I wish we had known the Comission employee nationality

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  33. ..."It is trying to cancel three thousand years of history": Il vero significato di "più €uropa".

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  34. Talune volte accade che il potere abbraccia la menzogna perchè incapace di gestire la verità. In ogni caso ho fede nella storia, che agirà secondo i suoi invincibili fondamentali, al contrario di ogni delirante potere.

    Quanto al mondo accademico, è stato facile fargli scacco matto (disclaimer: ci sono ancora eroici scienziati e professori che resistono, ma bisogna impegnarsi per scovarli)...
    Basti pensare che fino al 1980 in Italia non esisteva il dottorato di ricerca, ma era prerogativa angloamericana l'equivalente PhD che all'epoca qualcuno scherzosamente chiamava "la super-laurea dei geni" contro le lauree italiane di "serie B". In quel modo si garantivano un potenziale monopolio della cultura economica a misura del sistema di turno, poiché diveniva un vantaggio acquisirlo. Di lì in poi è stata effettuata una campagna di degrado culturale lenta ed invisibile stile "finestra di Overton", di modo che neanche i docenti se ne accorgessero (cosa purtroppo facile, visto che la maggioranza dell'umanità tende al minimo sforzo ed è mediocre): è bastato scollegare le materie e i curricula togliendone la continuità, eliminare o depotenziare alcune materie che così divenivano troppo "difficili" per evitare il crollo degli iscritti, incoraggiare i docenti/ricercatori mediocri a scrivere i loro deliri/libri di testo senza revisione rendendo intanto i testi migliori sempre più costosi ed inaccessibili, "acquistare" i migliori docenti/ricercatori dagli atenei delle periferie nelle università dei paesi dominanti per lasciare gli scarti nelle periferie, e se tutto ciò non bastasse tagliare la spesa pubblica per costringere gli atenei a recuperare i finanziamenti persi erogando titoli intermedi di origine privata (e.g. master) di discutibile utilità.

    Tutto ciò sembrerebbe un complotto o un atto di guerra deliberato, ma è in realtà un facile e naturale nudging fatto sulla pelle dei mediocri che in realtà non hanno mai colto realmente il senso di quanto studiato, e si ritrovano coi loro scarsi strumenti a difendere ideologie fiacche ed incoerenti. Siamo pieni di docenti che conoscono soltanto le cosucce da esamino ma interrogati su aspetti più pratici stranamente si affidano al pensiero magico.


    Saluti a tutti, spero sia gradito e se ne colga la coerenza col discorso; se ci fossero errori, sono ben accette le correzioni

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    1. L'accademia italiana è piena di omuncoli conformisti pronti a vendersi per promuovere l'erasmus o le lezioni online se il rettore glielo ordina.

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  35. OT - Mandela effect

    Sono reduce da un pranzo di famiglia allargata con tre generazioni riunite intorno allo stesso tavolo.

    Ad un certo punto mio nipote (26 anni, con moglie e due figli) mi ha chiesto qualcosa su cosa secondo me è cambiato nel mondo del lavoro tra metà anni ottanta ed oggi.

    Io ho risposto semplicemente ricordando che - da sempre, per tutte le qualifiche - in quegli anni, prima di Natale (almeno nella 'Tiburtina valley' di Roma), si veniva convocati dal proprio 'capo' per ricevere due lettere:

    - la lettera di aumento del 'superminimo';
    - la lettera di assegnazione del premio annuale di produzione 'una tantum'.

    (Purtroppo ho dovuto spiegare ai giovani di cosa si trattava....)

    Improvvisamente, come se si fossero risvegliati dal coma, tutti i miei coetanei hanno detto: 'che cosa mi hai fatto ricordare, è proprio vero, poi intorno al 2000 è rimasta solo la lettera di 'una tantum' e subito dopo niente...'


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  36. ad essere sinceri in Italia (ed ora a livello europeo) abbiamo avuto problemi simili con l'asfaltatura del sud (e dei siciliani).

    Insomma, siamo già scollati noi, figurarsi se non capiamo i greci.
    ora sembra più chiaro il desiderio di spaccare tutti gli stati in modo da far perdere a tutti quel minimo di legame ed essere tutti sotto la protezione della ue (da piccoli, serve un aiuto di un grande!).




    PS: ad ogni buon conto, funzionerebbe per lo più così: "crei la tua idea di inferiorità, gli applichi un'etichetta, risolvi la questione".
    Per esempio la colpa dei siciliani è quella di non sfruttare i fondi europei (senza chiedersi a cosa servono visto che le prospettive sono zero!) e che siamo.. ok, i siciliani sono mafiosi e la mafia esiste da sempre (non importa se arriva con l'unità ma deve esistere da sempre).

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  37. Con dedica al commensale stronzo, ignorante quanto il kren.

    Che disdetta: per te che sei nato
    per nobili e splendide imprese
    ecco la sorte ingiusta che sempre
    ti nega forza e successo:
    a bloccarti, ecco, le vili abitudini,
    la meschinità,l’indifferenza.
    E che giorno atroce quando cedi
    (il giorno che ti lasci andare e ti arrendi)
    e ti fai viandante alla volta di Susa
    e vai dal gran re Artaserse
    che ti accoglie con benevolenza alla sua corte
    offrendoti satrapie e altri onori del genere.
    E tu le accetti per disperazione
    queste cose, senza alcun desiderio.
    Altro brama la tua anima, di altro si strugge:
    la lode le popolo e dei Saggi,
    gli inestimabili e non facili Bravo!
    e l’Agorà, il teatro e le corone d’alloro.
    Ma come potrà darti queste cose Artaserse,
    come potrai trovarle nella satrapia,
    e che vita senza queste sarà mai la tua?

    K. Kavafis

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  38. Davvero mi sarebbe piaciuto essere presente alla convesazione che il signor John Smith ha avuto :
    l'idea che i greci moderni siano "turchi ortodossi" avrei curiositá di sapere di dove l'ha trovata essendo, per chiunque abbia una qualche dimistichezza con la storia di quelle terre e di quei popoli non solo una castronata colossale, ma dal probabilmente dal punto di vista di un greco attuale un vero e proprio insulto alle sue radici etnico-culturali.
    I turchi sono entrati nell' Asia minore dopo la battaglia di Manzikert nel 1071 d.c. Dove vi abitava da almeno due milleni un complesso crogiolo etnico, una "koiné culturale" ( usando le parole di Santo Mazzarino ) in cui aveva prevalso una ellenizzazione culturale fin dai tempi di Alessandro Magno e successivamente una forte cristianizzazione ( giá dal III secolo, prima di Costantino, in certe province ).
    L'impatto in termini numerici di questi pastori nomadi provenienti dall'asia centrale sulla popolazione locale é discusso. Anche perché fino al 1453 uno stato in toto "Greco" ha continuato ad esistere seppur progressivamente indebolito.
    Il discorso é troppo lungo per essere svolto in questa sede ma, per farla breve, secondo la documentazione storica e pure gli studi genetici ( con tutti i se e ma del caso questi ultimi )
    é piú facile definire i turchi della rep. Turca attuali "Greci tuchizzati e islamizzati" che il contrario.
    Forzatamente o per convenienza durante l'impero Ottomano e in misura non indifferente dal laicissimo nazionalismo della Turchia moderna kemalista ( fa rima con fascista ). Al punto per esempio di turchizzare i cognomi - i turchi di oggi, tanti, che hanno il cognome col suffisso finale "-glu" erano possibilmente greci col suffisso finale "-opulos".
    Questa testimonianza denunzia in modo scioccante la tipica attitudine colonialista di denigrire financo a falsificare la storia di un popolo colonizzato.

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  39. Da noi il genocidio culturale è riuscito benissimo. Anzi, non hanno dovuto neppure cominciare, ci abbiamo pensato noi, o meglio, ci hanno pensato i nostri giornalisti, a cominciare dal sommo Montanelli. E dopo anni di martellamento, qual è il risultato? Basta scegliere a caso una notizia che riporti un avvenimento o un giudizio sfavorevole per il nostro Paese e leggere i commenti dei lettori. Gli esempi sono innumerevoli: Dijsselbloem dice che i Paesi del Sud spendono in donne e vino i soldi pagati dai virtuosi contribuenti del Nord , ed ecco i commenti: “Ha ragione!”, “Qui è tutta corruzione”, “Ci cacceranno e faranno bene!”. Per tacere dei commenti degli Italiani all’estero (ma si sa che i convertiti sono i più fanatici): “Voi meritate di far parte dell’Africa”,”Siete un Paese che sta attaccato all’Europa per caso”, “Da voi i treni fanno schifo, qui in Parapagal invece sui treni si viaggia da Dio (non è vero, basta leggere i giornali del Parapagal, N.d.A.)” e così via. Esemplari i commenti sulla scelta di Amsterdam per la sede della EMA: “Finalmente Milano scopre di essere al Sud!”, “Ma volete mettere Amsterdam con Milano? (Qualcuno ha provato a circolare ad Amsterdam? N.d.A.)”, “Ma chi mai andrebbe in un Paese così scassato come il nostro? (Ad Amsterdam la sede della EMA dovrà traslocare perché l’edificio definitivo deve ancora essere costruito N.d.A.)” e via dicendo. Il tutto mette una grande tristezza. Perché ci siamo ridotti così? La stessa situazione in un altro Paese è semplicemente impensabile. Indipendentemente dalle convinzioni politiche, ve lo immaginate in Parapagal un giornalista locale che scrive sul NYT un articolo denigratorio su un politico del proprio Paese? Siamo così idealisti che pensiamo che sputandoci da soli in faccia gli altri ci ammirino? Bene, scusatemi tutti per lo sfogo, magari un po’ fuori tema (Oops, scusate, off-topic, anzi, scusate ancora, OT).
    Non bastano mai invece i complimenti al Prof. per il lavoro che sta facendo, anche per risvegliare in noi tutti un po’ di consapevolezza di Italiani. Grazie!

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  40. @Bonacchi, a quanto pare i greci esistono solo quando devono tirare fuori i soldi, che é un po' tutta la filosofia europea, spiegata molto bene da Gigi Proietti nello sketch dell'avvocato e del contadino (qua ce l'inc....o, qua te se 'nc....o)

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  41. Se ci si pensa, l'atteggiamento di spargersi le ceneri sul capo è tipico di cerca in qualche modo di canalizzare il proprio senso di impotenza ma nello stesso tempo non si assume mai la responsabilità di ciò che fa. Insomma, un atteggiamento di chi pensa che a risolvere i problemi debbano sempre essere altre persone, quasi fosse un peccato l'autosufficienza.

    Non mi meraviglio dell'auto-denigrazione artatamente finta, di chi in realtà superbamente mette se stesso al centro di ogni soluzione senza rendersi conto di essere parte del problema. Però non credo che gli italiani siano le uniche "vittime" di questo perverso gioco: sotto altre forme, anche in altri paesi succedono dinamiche similari seppur in apparenza differenti. Dubito fortemente che un progetto siffatto si limiti a colpire un solo paese tralasciando gli altri. Mi risulta che in altri paesi l'autorazzismo è celato nel paradossale ma più barbaro "razzismo". In generale gli europei sono popoli "complessati" e ansiosi perchè non hanno avuto il tempo di formarsi l'autostima come popolo.
    I tedeschi sembrano diversi, ma loro sì che sono una nazione costruita a tavolino, esistono soltanto dal recente 1989, sono il prodotto di unioni doganali e monetarie di stampo austro-ungarico (da cui hanno preso la lingua), sono un melting-pot di turchi, balcani, polacchi, ucraini mischiati senza identità e caricati per questo di frustrazioni e complessi di inferiorità da sfogare con la loro will zum macht. Anche se questo atteggiamento potrebbe spronare a migliorarsi, in realtà dura per un breve termine, giusto il tempo di un successo e poi campare di rendita...


    Si rifletta su ciò: come mai alcuni ex-trader e speculatori di alta finanza hanno deciso di ritirarsi in eremitaggio sul Monte Athos (Grecia), dicendo di ritrovare così la propria identità?

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  42. mi piacerebbe sapere per curiosità la nazionalità di questo solerte funzionario della troyka...

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  43. Ho letto questo post, piu' tutti quelli relativi ai moltiplicatori applicati in Grecia, e in Italia dal governo Monti. Ho sottratto 2 ore al mio lavoro, ma ne e' valsa la pena. La domanda pero' sorge spontanea: quando Monti fece una manovra da 1.4% del PIL, che come ci insegna il nostro buon prof. Bagnai significa un ΔA=-1.4%, aspettandosi una variazione del PIL ΔY=-0.7%; e invece, a settembre 2012 dovette riconoscere che la variazione del PIL ΔY=-2.4%, che corrisponde a un moltiplicatore 2.4/1.4=1.7, che e' decisamente in linea con quanto ci insegna Bagnai nei suoi post; insomma, quando Monti fece questa benedetta manovra, era spinto da dogmatismo (pensare che i moltiplicatori fossero comunque intorno a 0.5), oppure da stronzaggine, o entrambe?

    Nel caso B, cioe' stronzaggine, quale era il suo scopo vero? A naso, se e' vero che le importazioni vanno con 0.004 Y², e le importazioni italiane sono, in prima approssimazione, importazioni dalla Germania, questo si risolve alla fin fine in un danno per la Germania. Non capisco allora quale fosse il suo vero scopo.

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