sabato 13 gennaio 2018

La Grecia non esiste (QED 87).

(...voi vi lamentate del fatto che scrivo in Leuropeo, cioè nella lingua dell'unico paese che nel frattempo ha lasciato Leuropa, come da me vaticinato il 7 dicembre 2013 - qualcuno lo ricorderà... E fate male, malissimo! Bisogna scrivere in Leuropeo, perché occorre che anche altri sappiano a quale livello di orrore si sta spingendo il cosiddetto progetto leuropeo. Macron che elogia la Domus Aurea "testimonianza del genio europeo" non è un gaffeur che sproloquia per ingenuità. No. Non lo è. Tutt'altro: è un astuto comunicatore che sta seguendo una ben precisa agenda politica. Quale? Questa...)



Caro professore, mi chiamo Nessuno, e non sono niente.

Ci siamo conosciuti brevemente a Montesilvano quest'anno. Le ho raccontato di come il blog ed il suo libro abbiano cambiato la mia vita e contribuito a squarciare il velo di Maya.

E' la prima volta che le scrivo e prometto di astenermi dal farlo ancora (giurin giurello).

Non voglio discettare di economia, numeri e grafici, non ne sono in grado. Lo faccio per condividere con lei quanto accadutomi ieri sera in pizzeria.

Ero a tavola con amici della mia compagna, persone che conosco poco. Il tizio accanto a me attacca bottone. Mi racconta che lui vive e lavora ad Atene per conto della Commissione Europea. Il suo gruppo di lavoro si occupa di affiancare il governo greco nell'applicazione dell'agenda della Troika (stia tranquillo prof, non le scrivo per riportarle le “ragioni” economiche che mi sono dovuto sorbire, sono sempre le stesse e lei le conosce molto meglio di me).

L'esigenza nasce dallo sgomento che mi ha colto nello scoprire che l'operazione in corso è molto più sofisticata e ideologicamente complessa della sola narrazione politico-economica. Piccolo excursus: sono molto legato alla Grecia, la ritengo la mia seconda casa. La conosco discretamente e, appena posso, ci torno spesso a trovare un po' di amici. A casa sono cresciuto respirando epos ed ellenismo e ho fatto studi classici.

Ma torniamo in tema.

La sostanza del discorso proferitomi è che i greci non hanno diritto di lamentarsi, anzi!Devono ringraziare l'occidente (concetto che detesto, ma relata refero) per il solo fatto di esistere. La Grecia, la nazione greca, sarebbe infatti una finzione geo-politica, creata ad arte nel 1800 da Francia e Inghilterra per favorire l'implosione dell'impero ottomano. “La Grecia era l'Israele dell' 800”. [cit.] Il mio zelante vicino di posto non sosteneva che Francia e Inghilterra si fossero limitate ad appoggiare le rivolte greche in funzione anti-ottomana, sosteneva che il popolo greco non esiste. Che i greci siano soltanto ottomani di religione ortodossa! Che la moderna lingua greca sia stata forgiata ad hoc per dar loro un senso di comunità. Che la Grecia fu creata come Stato cuscinetto per arginare l'espansione musulmana. Un avamposto militare riempito di gente a caso accomunata soltanto dalla medesima religione: ”esattamente come lo Stato d'Israele” (addendum – per esigenze di brevità e coerenza espositiva ometto volutamente di entrare nel merito di cosa sia o non sia lo Stato d'Israele).

Ho provato a riportare sulla terra il mio pervicace commensale partendo dalla lineare B di epoca micenea, passando per le guerre persiane, l'ellenismo e l'impero bizantino, fino ad arrivare alla guerra greco-turca ed alle deportazioni di massa dei greci dall'Anatolia, ad inizio '900. Gnente.

Per lui le mie argomentazioni erano sofismi perché, data la storia del mediterraneo e la mobilità delle popolazioni che lo hanno abitato e navigato per millenni, sarebbe impossibile individuare i momenti di partenza della storia dei popoli e delle nazioni.

Gli ho concesso, sulla scorta di “Omero nel Baltico” (libro meraviglioso), che i “biondi achei” dell'Iliade potrebbero sì avere origine dalle popolazioni scandinave che discesero Vistola e Danubio in epoca antichissima (ipotesi da prendere comunque cum grano salis), ma che poi da quel momento i greci sono sempre stati lì. Gnente. I greci non esistono, sono un artifizio.

Alla fine, sconfortato e provato dallo sforzo per mantenermi su toni civili, ho abbozzato (come dite a Roma) e lasciato perdere.

Ma ho imparato qualcosa.

La narrazione del potere sta tentando un balzo qualitativo degno di nota. Non si tratta più di esautorare lo Stato-Nazione raccontando la favoletta dei greci pigri, improduttivi, corrotti e spreconi. Qui si tratta di provare a cancellare tre millenni di storia con la retorica dell'ipse dixit degli “esperti”. I signori de quo (nonché le loro giovani e zelanti nuove leve come il mio interlocutore) non sono soltanto strozzini e mistificatori di dati, sono molto peggio. Manipolatori di storia, geografia, antropologia, filologia et similia.

Le riflessioni connesse ad un ragionamento (?) del genere sono abbastanza obbligate. Negando le origini di un popolo, la sua storia, le sue tradizioni, la sua omogeneità etnico-linguistica (al netto dei dialetti), si nega l'esistenza del popolo stesso. E si sa, laddove non c'è popolo, laddove non c'è dèmos, non può esserci democrazia. Ma solo dispotismo e barbarie.

In conclusione mi chiedo, se è possibile manipolare la storia greca, una delle più antiche d'Europa, con tanta impune facilità, quanto sarà agevole farlo con la storia di nazioni molto più giovani ed eterogenee come l'Italia?

Serve vigilare anche su questo perché, come lei insegna, i prossimi siamo noi.

Augurandomi di non averla tediata oltremodo, la ringrazio per l'attenzione e per il tempo dedicatomi, la saluto e le auguro buon lavoro.

P.S. Qualora ritenesse interessante pubblicare questa mia, le chiedo cortesemente di mantenere il mio anonimato.




(...a seconda dei punti di vista, mantenere l'anonimato di Nessuno può essere immediato, o impossibile. Tuttavia, a noi qui non serve un esperto di logica formale. Quello che ci occorre è riflettere a quali culmini di abiezione è stato portato il concetto di "dissolvere le nazionalità" in una "identità europea" per combattere "le guerre e i nazionalismi". In poche parole, questi qui si stanno avviando, coscientemente, a compiere un genocidio culturale su vasta scala, per ripulirsi la coscienza da un disastro causato semplicemente per nascondere il letamaio delle loro banche sotto lo zerbino. Il simpatico funzionario di cui ci parla Nessuno, o, a un livello infinitamente superiore, Macron, si muovono lungo questa stessa logica, quella del genocidio. Ora, di fronte a giornalisti che continuamente ci trattano da Untermenschen, per distruggere il nostro orgoglio nazionale (quella cosa che, come diceva Rorty, è per un paese ciò che il rispetto di sé è per gli individui - santo subito Massimo D'Antoni, un uomo che alcuni di voi non sanno capire: è un po' papalino, ma è tanto una brava persona!), di fronte a questo attacco massiccio e indiscriminato alla nostra identità, sarebbe certo errato reagire esaltando in modo acritico l'italianità. Tuttavia, se un giusto mezzo non si può avere, allora vi confesso che fra i due errori preferisco il secondo. Perché, sinceramente, a me l'idea che quattro scribacchini residenti da una mera espressione geografica come il Belgio e provenienti da qualche paese diversamente iscritto negli annali della storia e della cultura mondiale venga a dire a noi cosa dobbiamo fare, sinceramente non va molto giù. Ed ho una buona, anzi, ottima notizia per voi: non sono più solo. Esistono altri italiani che scrivono in italiano, e quindi pensano da italiani che l'Italia non sia uno shithole. Naturalmente, a loro non verranno mai conferiti simili prestigiosi incarichi. Ma di questo parleremo un'altra volta. Vi esorto a tenere alta l'attenzione e a non reagire alle provocazioni. Nervi saldi, e tanta pazienza. L'Italia non si è desta, ma è uscita dalla fase REM...)

88 commenti:

  1. Ricordo un artucolo del genere, tradotto da vocidallestero o vocidallagermsnia ai tempi del referendum (che quel verme di Tsipras ecv.) che parlava della non esistenza del popolo greco. Quindi le probabilità che tutto ciò sia voluto sono molto alte.
    Vorrei soffermare l' attenzione dei lettori su un fatto che oggi il main stream ritiene assodato, anche quando sostiene le ragioni dei perdenti: alla fine del XIX secolo la Palestina era disabitata... non vi è venuto il pilorcio (la pelle d' oca quando avete letto questa neo-verità?
    Gesù era nero e profugo, Don Matteo (il prete ispirato ai racconti di Chesterton) cita il Talmud. Il Talmud! Cazzo e la Bibbia. Ognuno di noi ne ha sentite tante di queste. E se uniamo i puntini?
    Finisco con un racconto personale.
    Ogni volta che qualcosa viene dichiarato "patrimonio mondiale dell' UNESCO" perdiamo un pezzo della nostra storia... è dieci anni che ricevo insulti per questa frase.

    PS: sono un estimatore di D' Antonio da sempre.

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    1. Vado a S. con Gianni. Da questa località balneare di montagna a S. ci sono 90 chilometri, bisogna risalire tutta la Val d'O. la strada è malridotta, sono quasi due ore. Si parla. Gianni ha ottant'anni portai meravigliosamente, nella vita è stato fornaio, è un testimone, un narratore come certi uomini di cui parla Revelli, s'intende padre.
      "Portavo il pane nei poderi, mentre loro lavoravano la terra, certi giorni avevano tanto lavoro da non potersi muovere, allora il pane bisognava che lo portassi io; ogni podere dava da mangiare a almeno quattro famiglie. Adesso è finito tutto, è finita l'agricoltura, poi è finita anche l'industria. Vedi quei capannoni? A B. c'era tutta l'edilizia, si faceva il cotto, i mattoni, la maiolica. Quella fabbrica in rovina? Facevano conserva di pomodoro, lavoravano più di cento operai, quasi tutte donne. Che marchio era? Ercole, mi sembra.
      Per fortuna sono arrivati i Sardi. A noi ci hanno salvato i Sardi.
      Loro fanno l'allevamento, fanno il formaggio, per questo ancora resistono. La valle è diventata patrimonio UNESCO, i Sardi per ora riescono a tenerla a posto; noi siamo diventati tutti camerieri."

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    2. Potrebbe essere interessante sottoporre, ai vari Grasso, Nespolo, Camusso, Bersani, etc.., la frase che segue e chiederli se la condividono.
      "sarà il secolo del lavoro, nel quale il lavoratore esce dalla condizione economico-morale di salariato per assumere quella di produttore, interessato agli sviluppi dell'economia ed il benessere della nazione".
      Credo che il divertimento sarebbe assicurato.

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  2. Come sempre ottimo articolo, Prof.!
    Mi scuso se vado un po' fuori tema, ma vorrei chiedere un chiarimento, se possibile.
    Quache post fa, lei giustamente ha scritto che i grandi ricchi italiani, come Berlusconi, Cairo e De Benedetti, l'euro lo vogliono, tanto che i media da loro dipendenti lo appoggiano.
    Ed è ovviamente verissimo.
    Tuttavia, non capisco in che modo Berlusconi o Cairo ci guadagnino.
    In qualche modo loro vendono i loro "prodotti" in Italia.
    E, a causa della crisi, la vendita di questi prodotti deve necessariamente essere calata.
    Per dire, Mondadori vende molti meno libri e periodici. C'è molta meno pubblicità nei loro giornali e nelle tv.
    Molta meno gente compra tessere Mediaset.
    E così via.
    Con l'euro, almeno apparentemente, ci avrebbero rimesso.
    Non capisco dove sia effettivamente il loro guadagno.
    E' lotta di classe, ok. E sicuramente guadagnano in una moneta che non si svaluta.
    Però, ..., .
    Chiedo perdono, ma questo proprio non sono riuscito a capirlo (anche cercando nel Blog e leggendo -forse con scarsa attenzione- i suoi due libri).

    Saluti.

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    1. Mi sembra che una buona risposta sia possibile trovarla nel breve ma illuminante saggio di Kalecki "Aspetti politici del pieno impiego"

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    2. La lotta di classe, a cui lei si riferisce, non è fatta per il denaro ma per il potere. Il denaro è solo il mezzo per esercitare il proprio potere.
      Probabilmente i magnati da lei menzionati, in un Italia, sciolta dai lacci e lacciuoli imposti dall'EU, che persegue politiche di piena occupazione e di sostegno ai redditi, guadagnerebbero di più in termini di profitti assoluti. Tuttavia, tali politiche, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, rendono possibile la effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese, limitando nei fatti la loro egemonia. Pertanto, la permanenza nell'Euro permette ai essi e a tutta la loro classe sociale (si chiama borghesia) di mantenere tranquillamente quel controllo del potere che invece fuori dalla gabbia UE-UEM potrebbero perdere. Fin quando si resta entro, stanno in una botte di ferro!!

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    3. Grazie davvero a Stefano, Leonardo e Kees per le loro risposte.
      Mi avete chiarito tutto in modo perfetto!
      E' vero che il tutto era intuibile anche dai libri del Prof., ma a volte (almeno a me) ci vuole qualche guida in più.
      Ottimo anche il testo di Kalecki, che fa anche riflessioni e collegamenti di tipo storico.

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    4. E lo credo, l'inflazione dimezza i patrimoni e non certo gli stipendi e le pensioni. E per chi, se non per i rentiers, Draghi tiene bassi i tassi con la bufala che facciano risalire l'inflazione, quando è palese che, esclusi petrolio e alimenti, l'inflazione core è dal 2013 che staziona sullo 0,9% ???

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  3. Prof ma non lo sa?
    L'asse franco tedesco si è indebolito!
    Ce l'ha detto il vero genio europeo.

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  4. Ma come prof? Non lo sa che anche l'Italia è un paese creato ad hoc dai francesi in funzioni anti-austriaca.
    Non a caso la nazionale italiana ha il colore azzurro, quello dei Savoia, lo stesso della nazionale francese.
    Gli italiani non sono mai esistiti, lo diceva anche un noto massone...

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    1. Hai dimenticato che prima del 1861 la lingua italiana neanche esisteva, è stata creata artificialmente, poi a causa dell'Unità d'Italia la gente è diventata povera ed ha cominciato ad emigrare, prima non c'erano i poveri, infine la stessa parola "Italia" è stata inventata dalle lobby massoniche per opprimere i popoli della penisola....prima non esisteva. Il risorgimento stesso è tutta una mistificazione creata ad arte dai massoni...insomma è la solita retorica patriottarda contro cui noi, liberi pensatori, profondi e istruiti, lottiamo informando l'opinione pubblica via radio TV giornali film riviste e libri, ormai da 50 anni, già, quest'anno fanno proprio 50!

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    2. @Diego (?)

      Dante, Petrarca e Boccaccio scrivevano sia in latino che in Italiano.

      Le loro opere latine sono per lo più relegate alla lettura specialistica dei tesisti di filologia, quelle in italiano invece le possiamo leggere senza troppo sforzo anche oggi.

      Quindi l'italiano come lingua (e letteratura!) esiste da almeno 5 secoli prima di quanto dici.

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  5. Scusate se dico una cosa che non c'entra nulla con il post (o quasi), ma vorrei sottolineare il lavoro encomiabile che sta facendo Borghi; vederlo battagliare in tv SEMPRE da solo contro tutti senza mai darsi per vinto, sbattersi dietro le quinte per farci uscire da questo orrore, sono cose che mi danno un minimo di speranza per il futuro. Leggere lettere come questa non fanno altro che convincermi ancora di più della bontà della scelta che farò il 4 marzo; magari non succederà nulla, ma abbiamo un'opportunità, non sprechiamola.

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    1. Se fossi in lui non me la prenderei tanto per l'invitato PDino in TV che alza gli occhi al cielo, ma per l'elettore che ti segue da anni e viene a chiederti se vuoi ancora uscire dall'€. Deve essere mortificante. E non se lo merita.

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    2. Borghi? Ma non è quello della Lega? Mi risulta che la Lega, così come i 5S, abbiano cambiato idea sull'euro. Sbaglio?

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    3. Ma Borghi non è della lega? E la lega, come i 5S del resto, non ha cambiato idea sulla questione dell'euro? Sbaglio?

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  6. Salve,
    innanzitutto grazie per il lavoro d'informazione che svolge.
    Personalmente navigando su Facebook ho notato MOLTI ragazzi che fanno stage in sedi UE, tutti belli pettinati e erasmusizzati, ovviamente "di sinistra", pigliare per i fondelli gli operai con complimenti del tipo "analfabeti funzionali", "webeti" "capre" etc ... per fortuna non essendo io di sinistra non mi devo vergognare per loro. Gente che ha i poster di Rondolino a casa, per intenderci.
    So che lei tende(va) invece piu' a sinistra, quindi le fara' piacere che su La7 a Tagada' ho visto Cremaschi (sindacalista) citare questo blog e i suoi dati per sottolineare il calo di stipendi, qualita' dell'occupazione etc (con annesso "buuu buuu populismo dati fuffa" di un benpensante piddino o comunque della stessa galassia).
    Questa cosa della Grecia Stato cuscinetto, se vera, svela le carte della profonda ignoranza di questa gente: slogan ricoperti di un sottile strato di dialettica e saccenza, iPhone, hashtag et voila'! Ecco quelli "studiati" e "competenti" che faranno il culo ad ex-agenti segreti come Putin o ai CINESI.
    Poi, ne approfitto, un consiglio offtopic da lei per me, se vuole: sono deciso ad emigrare, ho competenze in campo elettronico-informatico, pensavo di andare in Irlanda o Scozia, perche' posti tranquilli e ancora (sembra) con i piedi per terra. Pero' l'Irlanda, sebbene piu' ricca e polo tecnologico, e' nell'euro, mentre la Scozia non vi e', ma ha ancora voglia di secessione per avvicinarsi all'UE! Inutile dire che l'euro e la sua cultura annessa a me fanno paura e vorrei minimizzare gli effetti del loro disastro nella mia vita. Quindi, fosse in me, sceglierebbe Irlanda o Scozia?
    Buon anno, buon lavoro e scusi il papiro,
    unuomochelegge

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    1. Certo che se certi sindacalisti si fossero svegliati qualche anno fa,la situazione forse non sarebbe così culturalmente deteriorata,almeno a sinistra.
      Per quanto riguarda la sua richiesta di consiglio,su dove emigrare,beh,secondo me emigrare per emigrare,specialmente se si vuole lavorare in campo tecnologico,tanto vale andare negli States.

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    2. @Daje' che piagne'! : i sindacati? Ero adolescente quando gia' capii che erano roba per ricchi!
      Bel posto anche gli States, certamente, grazie del consiglio.

      @Barrank Obama: Londra e' in Inghilterra ed e' troppo cara per i miei gusti, sebbene sia una bella citta' e piena di opportunita'. Ringrazio comunque anche lei del consiglio.

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    3. In Cina, in Cina!

      (E la Cina sì che esiste, da almeno 2000 anni, mentre in Europa siamo ancora nel Periodo degli Stati Combattenti, ancora per poco :( )

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    4. @FNesti: la millenaria Cina non rientra tra le mie opzioni (come Stati Uniti o Londra, comunque), che erano quelle nel post. La ringrazio lo stesso!
      Per chiunque voglia consigliarmi ulteriormente a riguardo: grazie, ma ho gia' abbastanza spunti!
      Un saluto.

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  7. Il libro Omero sul Baltico è una sola.

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  8. Di tutti dissi mal, Fubin lo conosciamo e Riotta dai trascorsi al Solferin ancor di più, ma non di Pollicino, scusandomi col dir: "non lo conosco"!

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  9. Che cosa strana, ho associato il racconto di Nessuno è il commento del prof ali articoli di Lettere Luterana di P.P.Pasolini. Il genocidio nell'omologazione progressiva del Capitalismo. E' doloroso il sentire e profonda la rabbia. Cio' nonostante non riesco a pensarmi/ci nel ritorno dello Stato Nazione pur avendo ribrezzo del Globalismo disidentitario.

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    1. È una pura questione di interesse e di classi sociali.
      Se fai parte del 99% lo Stato Nazione è ancora lo strumento migliore (o meno peggiore) per la difesa dei tuoi interessi. Il resto sono fogni e alate parole.

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    2. E quale sarebbe, anche solo abbozzata in due righe, la terza via fra globalismo e Stato-Nazione sovrano, che lei auspica (sembra auspicare)?

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    3. Non posso che far mio quanto scritto da Frank.

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    4. Diciamo che come ogni processo psichico, anche quello politico ha bisogno dei suoi tempi. Intraprendere ina strada, vontrapporne un'altra, risolvere in conflitto nella sintesi.

      Speriamo solo sia il meno doloroso possibile.

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  10. Io ho alzato le mie piccole e deboli antennucce da una ventina d'anni, quando vedevo i documentari storici su Grecia e Roma, ma non solo, che includevano delle piccole fiction con tutti gli attori arabi (in senso generale: nord africani, mediorientali ecc...) e tutte le donne elleniche, latine e medievali rigorosamente velate. E quando sedicenti libertari a proposito del problema dell'immigrazione, allora ancora poco percepito, dicevano frasi come “L'Italia non è nostra, non possiamo proibirgli di venire”. Il genocidio ha una precisa direzione religiosa e razziale, non è solo per il gusto di sterminare o sostituire. Se al nostro posto arrivassero gli Inuit non sarebbe la stessa cosa. E adesso datemi pure del razzista.

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  11. Ho trascorso gli ultimi tre mesi a Roma per lavoro e ne ho approfittato per visitare, tra le altre cose, i Mercati traianei e la mostra temporanea che ivi si sta tenendo. Confesso che sono stato incuriosito fin da subito dal titolo: "Traiano. Costruire l'Impero, creare l'Europa", poiché dell'Optimus imperator e dell'Impero romano ho ricordi scolastici legati ad una dimensione mediterranea, più che europea; quest'ultima, semmai, nasce dall'idea di impero come recupero della romanità avvenuto sotto Carlo Magno e i suoi successori.
    Ora, non ritengo che si tratti di una semplice svista, ma di una vera e propria ideologia che cerca di trarre giustificazione da un passato ricostruito ad hoc.
    Davide Curallo

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    1. Decisamente. Il passato va riscritto per governare il futuro. Ormai se sei tra i "buoni" devi far tua una narrazione magico-finalistica della storia, per la quale ci sono "destini ineluttabili" ai quali bisogna piegare la politica (pena l'essere accusati di essere contro la storia), e qualunque grande del passato, dall'eta` del bronzo in poi, sognava leuropa.

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  12. Lo dice anche lo storico Alessandro Barbero in alcuni convegni sul tema: l'impero romano aveva una dimensione mediterranea e transcontinentale, con omogeneità linguistica e religiosa. La moderna concezione di Europa ha casomai a che vedere il il solo impero romano d'Occidente e, ancora meglio, con l'Europa di Carlo Magno, ma rispetto all'impero romano mancano del tutto la sua parte orientale ed il nord Africa islamizzato e arabizzato dal 700.

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  13. "sosteneva che il popolo greco non esiste" ecc.
    non sono particolarmente ottimista, ma mi viene da immaginare che riportato a questo nostro strano Paese, questo "assunto" potrebbe rivelarsi controproducente per chi lo propaganda.
    tante volte qui ci si è interrogati sull'autorazzismo italico; io penso sia anche dovuto al fatto che gli italiani non esistono (quanto meno nel nostro cuore), e dunque ne parlo male poiché gli italiani sono gli altri, io sono napoletano, veneto, fiorentino, siciliano ecc. In fondo, perché la nazionale di calcio funziona come unico aggregante, perché mette insieme i vari pezzetti solo per quel momento, poi ognuno torna a casa propria.
    Insomma - non mi dilungo, ché è solo un pensiero leggero - siccome siamo stati sempre uno strano Paese (agli occhi degli altri, per noi il concetto "io e il mio comune" funzionava e funziona benissimo), potrebbe accadere che di fronte alla affermazione: "gli italiani non esistono", possano alzarsi in piedi frotte di "italiani" euforici a gridare: "Oh, finalmente lo avete capito".
    Non son buono con queste cose, ma com'è il fatto della forza centrifuga che quello al centro gira forte forte e più forte gira più i pezzetti se ne vonno partì?
    Ecco, in Italia potrebbe succedere così: che il potere pensa di distruggere e crea, invece, per sé un nuovo problema.
    Ribadisco: non sono ottimista, ma... può esse'.

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    1. Siamo stati attivamente educati a credere di non esistere. 425 anni fa, in un'Italia divisa in innumerevoli staterelli, era ben chiaro cosa fossero gli italiani e scriveva Campanella: "E' gran vergogna che ci vincan le nazioni che di selvagge avemo fatte domestiche"

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    2. Il che confermerebbe la separazione tra ciò che dicono gli intellettuali e ciò che la gente sente...

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    3. In che modo? Non mi pare si sia detto qualcosa al riguardo di tale ipotetica contraddizione.

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    4. No, la gente sente esattamente quello che dicono gli intellettuali, e gli "intellettuali" ormai da oltre 50 anni martellano a colazione pranzo e cena che gli italiani fanno schifo, che la stessa parola patria fa schifo, che è tutta una retorica (la loro invece no...) e che per contro all'estero (europa) sono tutti bravi, perché all'estero non sono italiani...ovvio.

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  14. Poiché è l'aratro della Commissione Europea che traccia il solco, ma è il moschetto di Repubblica che lo difende, oggi recensione del saggio 'Comunità immaginate' di Benedict Anderson con titolo a caratteri cubitali: Le nazioni non esistono. Mica solo la Grecia.

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  15. Terribile.

    Nel post del 14 ottobre di Panagiotis su GREEK CRISIS ("Je vous écris d'un pays lointain") l'Abate di un monastero ortodosso fa riferimento alla Grecia ottomana. Egli consiglia di organizzarsi a sostegno della cultura greca, la lingua e la storia, tramite corsi gratuiti ed accessibili a tutti; perché la scuola nazionale è in condizioni critiche.

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  16. Ascoltando la radio in macchina, un mesetto fa, mi sono accorto che in coda al GR3 delle 16.45 il bollettino meteo era diventato leuropeo.
    La speaker ci informava sul tempo e le temperature di Amsterdam e Lisbona con la stessa naturalezza con cui una settimana prima parlava di centro e Sardegna, come se noi la stessimo ascoltando da Bucarest.
    Queste località scelte apparentemente a caso sono date per scontate , al limite viene affiancata qualche informazione per quelle ritenute più esotiche; Varna è in Bulgaria. Immancabili le capitali, Bruxelles e Francoforte.
    Il bello è che spesso ci mettono anche Mosca e San Pietroburgo.
    Sono ambiziosi i nostri amichetti, chissà cosa ne penserà lo zio Volodja.

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  17. Bagnai vorrebbe avere seguaci "normali", sarebbe il segnale che le sue idee sono diventate maggioritarie. Ma se diffonde complottismo e paranoia a piene mani avrà seguaci complottisti e paranoici, come i commenti qui sopra dimostrano. A meno che, essendo la "normalità" un concetto così relativo, Lui la intenda come una vita ossessiva trascorsa in gruppi chiusi e autoreferenziali.

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  18. Ora ti spiego IO due cose, caro Alberto, ma mi rivolgo anche ai tuoi lettori assolutisti. Direte: “Eccolo, QED!, un ortottero portato dallo scirocco, onestoh e livorosoh.” E così, dopo pochi anni, ti ritrovi a tuo agio nel novero degli intellettuali progressisti del partito Malaraggi pronti a votare Berlusconi. A proposito, l’hai sentito il mio vaffanculo? No? È stato registrato dalla sonda Voyager e tra qualche anno arriverà la conferma del passaggio oltre l’orizzonte degli eventi. Er centrodestra. Non sarebbero neoliberisti loro? Ci porteranno fuori dall’euro? Vuoi che creda a questo? Dovremmo tutti allinearci e far tornare al governo i conservatori più infimi d’Europa? Uá, pecché Berlusco’ a fatt’ a coalizio’, iamm’. Eppure tra le cose che mi hai insegnato c’è sicuramente quella di riconoscere i nemici. Casini, il saggio di Napolitano, pronto a sfasciare la Costituzione per agevolare le riforme e la cessione di sovranità. Bonino, vanagloriosa moralizzatrice dal turbante che si sgola nell’ultimo afflato per sbraitare “meno Italia”. Verdini, alfiere del sottobosco della massoneria europeista. Boldrini, terrificante attivista dell’antisocialismo che vuole introdurre i reati d’opinione. La lista è lunga, tutti eroi dell’europeismo distopico. Tutti pronti a fare la scelta civica ed appoggiare il Quinquies. Che è quella che vi apprestate a fare anche voi. Guardate, non so cosa mi induca a fare queste inutili farneticazioni. Forse l’estremo senso d’impotenza. Forse perché il vostro idolo politico ha un insopportabile accento brianzolo da classico cagone milanese chel sa tut: consigliere regionale in Toscana, consigliere comunale a Como e ora pronto a farsi catapultare in Parlamento in un tripudio di disprezzo e denigrazione delle istituzioni italiane, l’apoteosi del ghe pensi mi. Diciamo che s’innesta nell’epididimo con molta facilità. Non sottovalutate questo aspetto. Ma lasciamo da parte le simpatie. Ad esempio, tu mi stai simpatico per il tuo lessico e lo sfuggente accento romano. Ma questo centrodestra, che voi sosterrete a spada tratta alle elezioni, ha governato nel solco del neoliberismo, si è fatto da parte per appoggiare un governo imposto da Bruxelles ed è responsabile dell’umiliazione subita dall’Italia nella crisi libica. Se non sono questi i 90° di cui andate cianciando. Ma voi no, Giggí e’ pegg’ a pest’. Uá! Lui: ”Faremo leggi dure contro la corruzione.” Voi:” Sarà lui ad introdurre la Troika!” Lui: ”Discuteremo gli infausti Trattati.” Voi: ”Sarà lo Tsipras italiano!” Lui: ”Prima l’Italia.” Voi: ”Sarà il Macron italiano!” Lui: ”Vogliamo il reddito di cittadinanza.” Voi: ”Pinochet!”. Gli altri: ”Sarà il Mugabe italiano!” Sostanzialmente, ritenete che farà quello che ha fatto il PD. Che, Udite! Udite!, tradotto vuol dire fare un governo con Berlusconi. Ma ci sarà la Lega, direte voi che la sapete lunga. Che faranno a Bruxelles con la Lega al governo? Alzeranno un sopracciglio, forse. Ma si produrranno in onanismi strabilianti con un ricattabilissimo Berlusconi ancora decisivo nello scacchiere politico. La Lega si sfilerà come al solito e nascerà il Governo Calenda, o magari un Governo Martina, quelli si figli di Macron. Mandarvi a quel paese è troppo facile. Il reddito della gleba? Non mi piace, e sposo appieno le vostre obiezioni. Ma io, come lei sa, sono ricco. Ma non sul referendum sull’euro. Facciamolo e mandiamolo a casa, come Cameron. Se fosse così facile e così popolare la voglia di uscire dall’euro, Berlusconi la starebbe cavalcando da mesi. Ma a Cologno Monzese hanno un’altra agenda. Sovrapponibile alla vostra che da sei anni andate dietro alle fake news e dite che Grillo è finito. Ricordatevi che lo scirocco soffia più di frequente in primavera ed autunno raggiungendo un massimo nei mesi di marzo e novembre. La seconda cosa che volevo dirti è che non voterò mai Berlusconi.
    (P.S. Se almeno uno dei nemici della Repubblica italiana non entra in Parlamento, farò una donazione.)

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    1. Io non ho capito che cosa hai da dire su Borghi, ma men che meno non capisco come fai a credere ai 5s, ma contento tu...
      Berlusconi c'è, fattene una ragione, non piace nemmeno a me, è un problema grosso, ma c'è e ci si deve aver a che fare se si vuol tentare di andare al governo e fare almeno il minimo indispensabile (in preparazione al crollo che ci sarà).
      È ricattabile (via personale o aziendale)?
      Sì.
      Da soli possono fare qualcosa?
      No.
      Voglio che conti il meno possibile, so cosa devo fare e so chi devo e soprattutto chi NON devo votare.
      Auguri per le tue convinzioni.

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    2. Certo che la faccia tosta non manca a questi qui. Dopo il mancato accordo con ALDE, vengono a fare le pulci alla Lega. Il vaffanculo della ALDE si è sentito addirittura nella Galassia più distante dell' Universo, la z8_GND_5296.

      Ma scherziamo davvero!

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    3. Non me ne intendo molto e probabilmente fino a oggi ho sempre sbagliato a votare... Ho solo una domanda - tre puntini che mi verrebbe da unire:
      Siamo d'accordo sul fatto che l'euro è uno strumento di lotta di classe (contro i lavoratori e i creditori), mi sembra.
      Quindi:
      La sinistra avrebbe dovuto, dovrebbe, per natura, essere contro. Non l'ha fatto ergo è nemica.
      I 5stelle avrebbero POTUTO, con la loro forza comunicativa alternativa al circuito mediatico e la loro presa nel malcontento, rendere chiara la disfunzionalità dell'uem per il benessere maggioritario. Non l'ha fatto...
      La lega NORD non aveva, mi sembra, molto senso di esistere in questo contesto ed è arrivata a parlare di interesse nazionale...
      Fa più male a berlusconi essere in minoranza nella sua coalizione o... essere l'alternativa al 5s / ago della bilancia tra pd e 5s?
      Grave, sicuramente grave, troppo grave, è invece, oggettivamente, l'attacco alla democrazia partitica e finanziata pubblicamente da parte dei 5s.

      Il vero dubbio è -come nella profezia di rotry postata da dantoni-
      "L'uomo forte che cavalcherà il dissenso si accorderà facilmente con l'elite..."
      Ma questo può valere per "salvini" come per "di maio/casaleggio"...

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    4. @Riccardo Mazzetti
      Accetto il rischio e vado avanti.
      Le alternative non mi piacciono, per quel che mi riguarda siamo tra l'immondo e l'inutile (per ora o a breve che è il tempo che ci rimane) purezza delle piccole nicchie.
      Le élite esistono, sono sempre esistite è sempre esisteranno, il problema è l'assenza di uno Stato che da tempo è relegato a funzione di semplice esecutore dei suoi interessi a discapito di quelli della maggioranza (grazie PD, LeU e soci).
      La Lega può rivelarsi una sòla, il dubbio vedo che c'è, visto la sua storia liberista.
      Per ora vedo che sta trattando (perché così funziona al netto delle accuse di tradimento dei "puristi e duristi" a Borghi) con B. e F.d.I. per ottenere più che si può nel programma (a proposito, le trattative non sono ancora finite).
      Non c'è l'uscita immediata dall'euro?
      Se ci fosse secondo voi cosa succederebbe?
      Per ora è sufficiente essere al governo, è non è detto che accada, poi avanti un passo alla volta.
      P.s.: si chiama D'Antoni, non dantoni o D'Antonio come scritto più sopra, manca solo Danton e poi li abbiamo provati tutti. 😊

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    5. Ehm... Contro i lavoratori e i debitori: ovviamente ho sbagliato a scrivere.

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    6. Caro Alberto 49 come dire ....... chi di vaffanculo ferisce , di vaffanculo perisce . A me un poco è dispiaciuto che non siano stati accolti nel ALDE ,mi
      sarei risparmiato notevoli discussioni con gli ortotteri
      Bastava che dicessi ALDE e finiva tutto l' inutile ragionamento con loro . Ora come ora mi ritrovo nel ragionamento del sig. Celso Buona Vita

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    7. Ehm... d'accordo, temo anch'io che la coalizione Lega + FdI + Berlusconi&Co, dovesse mai andare al governo, potrebbe dissolversi senza raggiungere l'obiettivo prioritario per cui la voterei. Quanto meno però è uno degli obiettivi dichiarati in campagna elettorale e potrei sempre fingere di consolarmi ricorrendo al classico tradimento del mandato elettorale; gli altri neppure ne fanno cenno, che dubbi si possono avere in merito?
      Brutta bestia il pregiudizio ideologico..

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    8. Ma posto che al fondo della questione ci sono gli interessi di classe, non sarebbe meglio spendere qualche parola per Rizzo e co?
      E va beh, non avranno una storia di coerenza molto migliore, ma su quello il panorama è quello che è.
      E poi: ho paura di professarmi comunista oggi? Allora mi becco il capitale. Pare semplicistica ma magari è così semplice.

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  19. Potrebbe anche essere che i greci non esistano ma i tedeschi esistono, eccome...Ricordate quel signore con il baffetto strano che parlava di "spazio vitale" e, oltre a provocare una guerra che ha fatto qualche decina di milioni di morti, ne ha mandato al macero qualche altro milione?
    E anche i francesi mi sembra che esistano...Un paio di secoli fa un signore tarchiato che si incoronò da solo imperatore mise a ferro e fuoco l'Europa inseguendo la sua follia di grandeur,
    La speranza è che anche gli epigoni dei summentovati e dei loro scherani e leccapiedi trovino la loro Russia...

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    1. I francesi esistono??? Franco-arabo-africani ormai...

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    2. Esistono, esistono. Sono quelli che ti fanno saltare laai Libia gheddafiana per questioni di geopolitica, che non ti vogliono cedere i cantieri navali (ma ai coreani sì) o che, appunto, di fronte alla Domus Aurea parlano di genio europeo e non italico...Possiamo chiamarli franceuri o eurfranchi ma esistono, altro che se esistono,,,

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    3. allora parliamo delle elite capitaliste della Francia, mentre la francia etnica è ormai un lontano ricordo, perlomeno nelle grandi città. Un piccolo laboratorio di quello che ci aspetta, elite bianche di pochi che controllano un'enorme massa meticcia divisa (in etnie, in religioni, in varie "aristocrazie operaie") e facilmente controllabile

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  20. Questo raccontro mi riempie di sgomento.
    Avevo negli scorsi anni sentito spesso argomentazioni simili, sia per la Grecia che per la stessa Italia (da italiani, ovviamente, che magari utilizzano il termine "italiota" come denigrazione, ignorandone il significato, spesso giornalisti). Ma mai avevo sentito queste argomentazioni finto-colte utilizzate come giustificazione filosofica per politiche di oppressione e sterminio. Qui si sta rimettendo in scena un orrore di 80 anni fa, ma come in quei rifacimenti pigri nei quali non ci si limita a ispirarsi alla trama, ma si copia scena per scena.

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  21. Sono fra coloro (fortunati ?) che leggono il greco antico , Elettra ed Edipo re oltre che tradurre che li facevano studiare a memoria (in metrica) .
    Ho googlato ma non ho trovato il testo greco da sbattere (attraverso il blog) in faccia a quelli che sostengono tali bestialita'.
    Preoccupante sul serio .
    Si trovano facilmente i vangeli , da diversamente ateo quale sono consiglierei al tizio in questione di imparare a memoria il discorso di Pericle del 461 a.c. e l'inizio del vangelo di Giovanni .
    E' si' perche'entrambi sono stati scritti in greco.

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    1. Gli studenti non sanno più in che lingua sono stati scritti i vangeli.

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  22. Mi correggo: li ho trovati su gutemberg.org , inizialmente non compaiono in quanto si setta automaticamente la lingua di ricerca che filtra i risultati .

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  23. Provo ribrezzo per i commissari dell'Unione dei Franchi, (io li chiamo così, per rispetto dei miei avi che erano "bizantini") ma sulla questione etnica della Grecia ha ragione da vendere, lo stato ellenico è una pura e semplice invenzione ottocentesca che ha causato massacri tremendi nei confronti di coloro che come unica colpa nei secoli di dominazione ottomana si erano convertiti all'islam. Ironia della sorte oggi abbiamo La Grecia popolata da discendenti di turchi ortodossi e la Turchia in buona parte da Greci musulmani o per meglio dire romani.

    Tanti saluti miei cari longobardi!

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    1. Tutti gli stati sono stati una pura e semplice invenzione al momento della loro istituzione, questo nulla aggiunge a qualsivoglia riflessione sulle etnie che abitano o meno uno stato. La cultura greca esiste ed e` esistita per millenni, lo scambio di popolazione tra musulmani e cristiani e` avvenuto tra il 1922 ed il 1924, nulla ha a che vedere con la formazione della Nazione greca, ne' con la formazione dello Stato greco. Peraltro lo scambio fu proposto dalla Turchia. E riguardo` in ambo le direzioni persone di etnia greca, solo che lo stato turco riteneva quelle musulmane piu` facilmente assimilabili (come infatti avvenuto).

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    2. "È strano come una non esistenza della Grecia vista da un lato, somigli ad un'esistenza di Francia, Germania e Turchia vista dall'altro".

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    3. Sinceramente una scemenza di tale portata era difficile da scrivere ma ci sei riuscito ugualmente. Per tua informazione i "turchi ortodossi" semplicemente non esistono perché: 1. I turchi sono un popolo mongolo che arriva in Anatolia solo nel tardo medioevo 2. Turchi convertiti al cristianesimo sarebbero stati decapitati seduta stante, per cui la definizione "turchi ortodossi" è una contraddizione in termini

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    4. Gli stati non sono una questione etnica, non dal punto di vista storico. Qui, nell'europa geografica, minoranze ce ne sono ovunque. I grecofoni di alcuni paesi del sud italia non sono meno italiani degli altri, né hanno mai pensato di riunirsi alla Grecia. Un conto è criticare la catastrofe - che alla fine della prima guerra mondiale colpisce simultaneamente i greci del Ponto e i turchi di Grecia - un altro è decidere che la Grecia non esiste.
      Nessuno Stato è frutto dello stato di natura ma di processi politici complessi: vale per la Grecia, per la Francia e per l'Italia e persino per la Russia.

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  24. Post con il QED 87...e commenti con il QED 88! Mi ricordo che qualche tempo fa il Prof. ci aveva avvertito: le elezioni si avvicinano e la quantità di trolls/piddini/ortotteri fra i commentatori si innalza.
    Inizio a provare un po' di disagio, non oso immaginare il Prof.!

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  25. Non è una novità, ormai vanno oltre Marx, che distingueva tra nazionalismi buoni e cattivi. Del resto la propaganda deve essere continua e ininterrotta! Oddio, Totò e Peppino si riferivano alla lubrificazione (La banda degli onesti), ma direi che, funzionalmente, non siamo tanto lontani. Proprio oggi su robinson - repubblica, pg. 26, troneggia "Le nazioni non esistono". Trattasi di una recensione della riedizione di "Comunità Immaginate" di Benedict Anderson, Laterza, con prefazione di Marco d'Eramo, che ricordo anni fa sul manifesto, oggi non saprei, non lo compro dal 2011. Il testo uscì nel 1983.
    L'autore dell'articolo è Roberto Esposito, non è la prima volta che lo cito su goofynomics. Insegna filosofia teoretica alla Normale. Vi cito,riferendosi ad Anderson:"La sua tesi di fondo è che tutte le idee di comunità nazionale, nonostante l'impressione di universalità, siano frutto di un'invenzione postuma che assegna caratteri di oggettività a costruzioni soggettive: in questo modo si trasforma un semplice caso - il fatto di essere nati in un dato posto - in un destino condiviso con altre persone che neanche si conoscono".
    Per fortuna Esposito, in chiusura di articolo, ammette di capirci poco :" Il mistero che da mille anni ha portato milioni di uomini non solo a uccidere per la Patria, ma anche a morire, è ancora lontano dall'essere penetrato".
    Però intanto, se vi levate dalla testa 'sto concetto di nazione, è meglio...

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  26. Ho dato una scorsa velocissima agli ultimi interventi a questo post e ho capito solo una cosa: che la Grecia non esiste, ma, guarda un po' il caso, esistono Francia, Germania e Turchia... tre paesi che ultimamente si stanno facendo conoscere per trasparenza interna e politiche di pace. Complimenti. È proprio quello che voglio sentirvi dire. W Leuropa! P.s. a me quello scribacchino di Cavour sta sulle balle, ma mi guardo bene dall'attaccarlo... non sia mai che il mito della falsa nazione italiana finisse. In fondo lo sanno tutti: lingua, cultura ed arte italiana cominciano proprio con lui... nell'800.

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  27. Vengo dalla Grecìa Salentina. Isola linguistica greca e ortodossa da tempo immemorabile, abitata da greci in fuga dal crollo di Bisanzio, dal catepanato bizantino, forse rimasti dai tempi della Magna Grecia. Più probabile vi sia stato un influsso continuo. Non importa: questa isola culturale in qualche modo resistette alla controriforma, ai conquistatori normanni, alle chiese rase al suolo e ricostruite cattoliche con tanto di guardiani occupanti domenicani, agli spagnoli, alle scorrerie dei pirati albanesi e alle truppe di Ahmet Pascià.
    Mi piace ricordare che proprio qui Pasolini fece il suo ultimo incontro pubblico, a Calimera. Chi c'era racconta che rimase ammutolito ascoltando questa canzone in griko (dialetto misto greco-salentino), che qui vi riporto con il testo integrale in italiano.
    E se non piangi, di che pianger suoli?
    https://www.youtube.com/watch?v=DOKpD3Edm1E&index=1&list=RDDOKpD3Edm1E

    Chissà mia rondinella
    da dove stai arrivando
    quale mare hai attraversato
    con questo bel tempo.

    Bianco hai il petto
    nere hai le ali
    il dorso color del mare
    e la coda in due hai divisa.

    Seduto vicino al mare
    io ti guardo
    un po’ ti levi, un po’ ti abbassi
    un po’ sfiori l’acqua.

    Chissà quali paesi
    quali luoghi hai attraversato
    dove hai costruito
    il nido tuo.

    Se avessi saputo che passavi
    vicino alla mia terra
    quante cose
    ti chiederei di dirmi.

    Ma tu nulla mi dici
    per quanto io ti domandi
    un poco ti levi, un po’ ti cali
    un po’ sfiori l’acqua.

    Ti domanderei di mia madre
    che è tanto amata
    che è da tanto che mi aspetta
    che io giunga per vedermi.

    Ti domanderei di mio padre
    di tutto il vicinato,
    se avessi la parola
    quante cose avresti da dirmi.

    Ma tu niente mi dici
    per quanto io ti domandi,
    un po’ ti levi, un po’ ti cali
    un po’ sfiori l’acqua.

    che si perdano gli studi
    con tutte le carte
    mi si è oscurata la casa
    e anche il cuore.

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  28. distruggere l'orgoglio nazionale.....e fu così che l'Italia non si qualifico per i mondiali di calcio dopo 60 anni....scusate sto diventando paranoico. o forse no.

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  29. gentilissimo,
    sono idivev e lasci che esponga la mia opinione sperando in una sua risposta.
    Il problema, secondo me, ce lo spiega faucault, il sapere per definizione è potere: la manipolazione dell'informazione è manifestazione, espressione dei rapporti di forza tra nazioni.
    In tal senso, la svalutazione della storia della grecia ridotta a mero stato cuscinetto deriva dal palese tentativo di privare l'europa di qualsiasi narrazione che dia importanza all'origine romano ellenica della stessa cosìcchè questa nuova narrazione del divenire storico germanocentrico diventi manifestazione, espressione del potere economico tedesco: il sapere si coniuga come espressione, narratore del potere nelle sue diramazioni.
    L'atteggiamento quindi dell'eurozona è quello del ''narratore autoreferenziale del potere'' ossia colui che pone in essere una dialettica in cui i paesi sottomessi sono ,per natura, eternamente tali, senza possibilità di riscatto a cui si contrappone la sempre vincitrice germania . All'interno della filosofia economica marxista ciò è definito processo di naturalizzazione: il potere rende ''naturali'' ''palesi '' ''evidenti'' così da ''rendere vero'' il falso al fin di eternarlo: è ''evidente'' che i greci siano corrotti secondo questo linguaggio così come è ''naturale'' che esista un'ìtalia ladrona e così, essendo naturale, la logica del riscatto viene automaticamente meno.
    la cultura, in questo contesto, ha solo una funzione: assolutizzare, cristallizzare i rapporti di forza per renderli inattaccabili.
    Compito nostro- e qui chiudo sperando in una sua risposta- è rovesciare dialetticamente la realtà: alle cristallizzate categorie europeiste, quasi manichee e infantili, dobbiamo contrapporre una visione dinamica della realtà da cui emerge la ''contingenza'', l'accidentalità del potere, ossia nessuno è naturalmente virtuoso, naturalmente superiore o naturalmente migliore poichè sono le condizioni socioeconomiche,ossia l'euro, ad aver reso la germania tanto potente: ciò che notiamo qui è il tentativo senza freni del sapere di porsi a ligio aiutante del potere.
    distinti saluti

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    1. Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
      per que' pochi scherzucci di dozzina,
      e mi gabella per anti-tedesco
      perché metto le birbe alla berlina,
      0 senta il caso avvenuto di fresco
      A me che girellando una mattina
      càpito in Sant'Ambrogio di Milano,
      in quello vecchio, là, fuori di mano.

      M'era compagno il figlio giovinetto
      d'un di que' capi un po' pericolosi,
      di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto
      ove si tratta di Promossi Sposi...
      Che fa il nesci, Eccellenza? o non l'ha letto?
      Ah, intendo; il suo cervel, Dio lo riposi,
      in tutt'altre faccende affaccendato,
      a questa roba è morto e sotterrato.

      Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
      di que' soldati settentrionali,
      come sarebbe Boemi e Croati,
      messi qui nella vigna a far da pali:
      difatto se ne stavano impalati,
      come sogliono in faccia a' generali,
      co' baffi di capecchio e con que' musi,
      davanti a Dio, diritti come fusi.

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  30. Se posso essere sbrigativo, consiglierei di non imbarcarsi in discussioni su nazione, comunità, identità ecc. Farlo significa stare al loro gioco e rischiare di finire in discussioni complesse e non sempre controllabili. A me interessa soltanto il paese , in cui attualmente sto vivendo insieme ad altri, costituendo una comunità basata su un patto e con alcuni principi di riferimento andati in pezzi. A me interessano quei principi di riferimento andati in pezzi e spero che qualcuno ne faccia una bandiera alla prossima tornata elettorale. Io, personalmente, non discuto più, nemmeno di cultura con loro. Mi interessa solo oppormi, senza discutere.

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    1. Il processo di annullamento del concetto di nazione, fatto nei confronti della Grecia è del tutto concreto come qui sappiamo bene. La Grecia si trova in uno dei suoi momenti più bui della sua storia e la cosa più triste è che non ha modo di ribellarsi in modo unitario. Se ci fosse attenzione reale nel Mondo civile verso i genocidi, tale cosa dovrebbe indurre le Istituzioni intenazionali a prendere una posizione come accadde dopo le occupazioni naziste; ma nessuno si preoccupa dato che evidentemente nessuno percepisce il pericolo per il Mondo, cose di cui parliamo qui da anni. Una moneta unica può diventare, come è diventato l'euro, un'arma peggiore dell'atomica, i quanto non c'è difesa e deterrenza contraria.
      Vediamo se qualcuno si sveglierà al prossimo futuro genocidio incipiente; sarà facile ripetere che la Penisola è solo un'entità geografica!

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  31. tra gli alleati mi sentirei di inserire Diego Fusaro (https://www.diegofusaro.com/) e Valerio Malvezzi (http://www.winthebank.com/)
    Leggete e capirete perchè

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  32. Caro Celso pienamente d'accordo . Ti giro un pensiero di Ennio Flaiano ...I nomi collettivi servono a far confusione. ‘Popolo, pubblico…’. Un bel giorno ti accorgi che siamo noi.
    Invece, credevi che fossero gli altri. Buona Vita

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  33. Negare la storia dei popoli è un'ottima strategia già attuata anche con discreto successo da realtà totalitarie tanto del passato quanto contemporanee. Ogni volta che sento queste notizie mi sembra di rileggere "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley. Quanto ci aveva visto giusto quell'uomo... Ma giustamente non siamo soli: siamo tanti e continuiamo a pensare e ad avere una nostra opinione non allineata. Almeno finché la Boldrini non ci oscurerà come Fuck-Fake news.

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  34. Non leggo tutti i commenti prima di scrivere, a differenza del solito, per il fatto che la cena da preparare verrebbe "cotta e mangiata" ancor più tardi; pertanto può darsi che quanto scrivo sbrigativamente sia già stato illustrato e argomentato.

    Come diretta risposta allo sgomento estensore della lettera: credo che ora possa rendersi conto appieno della riduzione delle ore di Storia e di Geografia nei curricola delle scuole superiori, accumunate nominalmente le due materie, nel mostruoso "Geostoria" in unico manuale e decurtatissime di ore, tre in tutto la settimana nel biennio, che diventano due nel triennio, permanendo la sola Storia.

    Lo strisciante ma operante ostacolo al pensiero degli studenti (confronto di situazioni, richiami, approfondimenti con la modernità e la contemporaneità, per esempio).
    Ciò frutto non renziano bensì gelminiano, nel medesimo giro delle riforme per cui solo con almeno 28 (ventotto) iscritti si può formare una prima superiore.
    Con ventisette, no. Per dire.


    Inoltre: un manuale in circolo qualche anno fa e avente per prima firma quella di autorevole antichista, anche se non specialista in storia, indicava come causa di decadenza dell'Impero romano dalla metà del terzo secolo...l'instabilità (risate, prego).
    Da tempo nome in considerevole ramo degli studi classici, qualche nozione di storia romana l'avrà pure, credo.


    L'instabilità - se mai, conseguenza, non causa.
    Ma quando l'ideologia è dov'è, è anche quella che è.


    Mainstream.

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  35. Nell'Impero romano, la decadenza, figlia dei costumi corrotti dall'eccessiva ricchezza, ha determinato l'instabilità, quella che poi ne ha causato il crollo. In effetti quella civiltà collassò per, in sequenza, a) crollo demografico figlio della decadenza, a cui si cercò d'ovviare con b) una persecuzione fiscale che c) distrusse l'economia, per risollevare la quale si aprirono vanamente le porte all'immigrazione massiccia.
    Sarà semplicistico, ma tutto questo mi ricorda qualcosa non molto diversa da quello che a cui stiamo assistendo oggi in Europa.

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