domenica 17 aprile 2016

Rostos























(...pensa che a Nat gli erano rimaste impresse le tentazzzioni di S. Antonio di quello del trapano [Bosch, cit. Daniela Ranieri] e a me, invece, gli apostoli di Zurbaran. Gli è che le cattocomuniste son represse, e noi keynesiani, invece, siamo aristocraticamente dalla parte del popolo - che poi è sempre meglio di essere proletariamente dalla parte della finanza. Io domani vado alla Sé, e voi votate sì. Il voto, lo sapete, non serve a nulla. Ma un segnale lo dà. Al cazzaro che ci ha venduti e che sta facilitando l'esproprio dei nostri risparmi sarà utile far capire che abbiamo capito e che non gradiamo. Non potrà continuare per sempre a svolgere un ruolo politico senza l'investitura di un voto. Fategli capire che aria tira. Grazie...)



28 commenti:

  1. Non facit nobilem atrium plenum fumosis imaginibus. Animus facit nobilem.


    Lo so che lei non è d'accordo, Prof. Ma io sogno un'Italia salvata da un suonatore di clavicembalo keynesiano che ama l'Europa, l'arte, il greco antico e il latino. Sarebbe una vera nemesi storica per questa Europa sulla via del suicidio collettivo, governata da questi feroci tecnocrati. Sì, feroci: non mi viene in mente un vocabolo più adatto per gente che assiste in modo così freddo e impassibile alla tragedia dei Greci e di tutti noi, peraltro da loro stessi provocata.

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  2. Ma due pasteis de nata a Belem le avete mangiate?
    Lisbona è bellissima come mi è piaciuto tutto il Portogallo.

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    1. Condivido il piacere di avere visitato Lisbona, città affascinante.
      Poco più in la ,sul terreno vicino all'ingresso del
      Monastero , c'è la lapide del trattato
      con la firma del nostro pacioso firmatario.
      L'ha almeno calpestata?

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    2. Purtroppo non sono mai stata a Lisbona, mi piacerebbe tanto passeggiare con una muta di cani sulla lapide del trattato.

      ps
      Affluenza alle 19 al 23%.
      Utile o no, come dare bignè ripieni di crema Chantilly ai maiali.
      Marie Antoinette (assolutamente ateomonarchica)

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  3. "Il voto, lo sapete, non serve a nulla."

    In questo caso, servirà almeno a sapere se ci sono più permeisti o sticazzisti.

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  4. "Gli è che le cattocomuniste son represse".

    Mi sentite?Tengo a precisare che mi dissocio totalmente da questa affermazione.Ok?A posto così?
    Bene,silenzio assenso....






    .......toc toc toc... E allora vaffan..!:)#dar

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    1. Fatto.....anche se non serve a un c.....o spero che come dice il Prof era bomba senta la campana che suona a morto...

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  5. Ah, Lisbona, che città e che gente semplice e meravigliosa... A Sintra ho anche chiesto la mano a mia moglie. Tutti possono sbagliare (scherzo, stiamo bene). Ma la firma di "quel" Trattato non ammette scuse...

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  6. Voterò SÌ, e sono d'accordo col professore, sia sul fatto che non serva a niente il voto sia che si devono sfruttare le occasioni che si hanno per far capire a El Grullo che esiste un'Italia che non si piega. È pur vero che questi giorni il dibattito è stato disarmante!

    Di recente su twitter e un po' ovunque in giro si sta diffondendo l'idea di votare apposta per fare un dispetto a Renzi che ci ha chiesto di non farlo, il che sottende l'idea che QUALUNQUE cosa Renzi proponga vada impugnata come si può, per ragioni quindi di opportunismo politico; l'approccio del M5S insomma. In generale tagliarsi le palle per fare un dispetto alla moglie non mi sembra bello. Non ricordate quanto erano contenti i piddini quando si andava a far la guerra a Gheddafi, che era amico di tu sai chi che quindi veniva screditato? Non devo ricordarvi le conseguenze di quella scelta scellerata, e la complicità dell'arco parlamentare (quasi)tutto è una delle pagine peggiori della nostra storia politica. Ecco cosa fa l'odio politico.

    Dall'altro lato lo spauracchio agitato dai contrari al voto sul fatto che aumenteranno le importazioni (ma se chi estrae è straniero quella è GIÀ un'importazione) o si perderanno posti di lavoro (che strana la premura per i lavoratori da parte di chi ha creato il jobs act!).

    Ovviamente non voglio dire che votare SÌ equivalga a tagliarsi le palle, e spero che il senso del discorso sia stato recepito. Il vero segno sarebbe che da parte degli oppositori al governo si innalzasse il livello del dibattito, come qui si fa. Mi rendo conto che è davvero un'utopia...

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    1. Sottoscrivo! E aggiungo che dovremo ancora patire molto per fare sì che quando si dovrà votare sul serio la gente si senta così: http://youtu.be/cNXJDe1FkAo

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  7. Grande Bosch, da sempre pittore amatissimo.
    Ha ben capito che gli uomini sono quasi tutti mostri schifosi.

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  8. “Il voto, lo sapete, non serve a nulla.”
    Infatti si trova sempre il modo di aggirare la volontà popolare, come è successo con i finanziamenti ai partiti reintrodotti sotto forma di rimborsi elettorali. Bisogna anche considerare la fregatura del quorum.
    Supponiamo che ad un referendum il 50% degli elettori sia disposto a votare si, un solo elettore sia disposto a votare no ed i restanti decidano di astenersi. Il singolo elettore disposto a votare no, se si recasse alle urne, farebbe raggiungere il quorum e perderebbe: quindi decide di astenersi dal voto, per far fallire il quesito referendario e per strumentalizzare a proprio vantaggio l'astensione dei propri concittadini. Chi è baro invita all'astensione. Il voto non serve a nulla ma il presentarsi alle urne si. Chi vota scheda bianca manifesta indecisione, chi non si presenta alle urne sta comunicando “mi sono arreso, fate di me ciò che volete”. Per Thomas Jefferson “i popoli non devono avere paura dei propri governi, ma sono i governi che devono avere paura dei popoli” e la paura dei governi è tanto più bassa quanto più alta è l'astensione. A domani per ascoltare i salti logici tesi a dimostrare che tutti gli astenuti hanno votato no.

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  9. Voto? Già fatto...due bei SI nella mia famiglia.
    Un mio parente piddino si è rifiutato di andarci perchè "secchiudonoletrivelleperdiamounsaccodipostidilavoro".

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  10. Il volto è comunque a rischio manipolazione dato che chi gestisce i risultati elettorali fa capo al Ministero degli Interni e quindi legato alla Organizzazione Politica Governativa e alla gestione elettronica dei risultati elettorali.

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  11. Via, prof, la smetta di essere geloso di Marco Rizzo... Lo sa che sono una seguacia fedele, ho resistito al fascino di Becchetti, resisterò anche a lui...

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  12. Ahimé: affluenza votanti alle 19: 23,5%. La vedo dura, anche confidando nei ritardatari.

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  13. Concedetemi un po' di autorazzismo: decenni di propaganda ci hanno trasformato in un popolo di "idioti" nel senso greco del termine. Individui che badano esclusivamente alle "tá ìdia", ai loro interessi privati. Il tramonto della democrazia. Sono comunque fiducioso, dopo la notte più buia c'è sempre un'alba: se Dio ce lo concede, sarà sempre così, almeno per qualche miliardo di anni.

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  14. @Ferdinando: il popolo idiota e' in tutta Europa e in USA (tanto per fermarci qui). Un popolo senza memoria, completamente alienato e incapace di capire quali sono i propri interessi. Perche non li riconosce piu'. Questo credono che la colpa e' del tassista che non fa la ricevuta o dell'assessore che ha magnato le cozze. O del greco che coi soldi della pensione si comprava il panfilo...
    Quindi non solo l'autorazzismo va esteso a una porzione sicuramente piu' grande del genere umano, ma va anche inteso nel senso contrario a quello che dice lei. Se il popolo badassse ai propri interessi staremmo tutti molto meglio.
    La democrazia non consiste nel sopprimere l'egoismo e instaurare (in terra) il regno dell'altruismo e della compassione. Democrazia consiste, prima di tutto, nel riconoscere che esistono interessi contrapposti e possibilmente feroci. E quindi regolarli, stabilendo luoghi e metodi per una mediazione tra le parti. La democrazia e' sparita perche' il piu importante dei metodi, l'informazione, e' totalmente asservita, e proprio agli interessi piu' feroci. E questo non e' un caso. Costanzo Preve conclude che gli intellettuali sono AUTOMATICAMENTE asserviti al potere.
    Pero' io ricordo un tempo in cui la Rai era servizio pubblico. Un tempo in cui un paese veniva educato da esperti e artisti veri. Un tempo che ho vissuto come "normale" e invece era straordinario. Ora lo vedo come un assurdo che si verifico' solo grazie all'enorme carneficina dei 30 anni precedenti e allo stallo col blocco comunista. Spero di sbagliarmi ma se anche Dio volesse, c'e'da aspettarne altri 30...

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    1. @Ser Pezz

      Condivido in larga parte. Forse il mio intervento, per la brevità, é stato in parte frainteso. So bene che é un processo che non interessa solo l'Italia, ma da Italiani dobbiamo avere un occhio di riguardo maggiore per il nostro paese (senza tralasciare quello che avviene fuori si intende). Tornando nel merito della questione volevo sottolineare come molti nostri concittadini ignorano, spesso per pigrizia intellettuale (spesso causata o comunque corroborata dalla propaganda), che é nel loro interesse privato interessarsi alle dinamiche della cosa pubblica. In questo sta l'idiozia intesa come tale: l'errato supporre che per perseguire i "tá ìdia" bisogni necessariamente disinteressarsi della (o comunque che sia inutile interessarsi alla) "politikè tèchne". Giustamente Lei rileva come "Democrazia consiste, prima di tutto, nel riconoscere che esistono interessi contrapposti e possibilmente feroci": gli "idioti" non comprendono questo punto focale, ovvero che sono gli strumenti democratici che permettono di perseguire i propri interessi. Ignorarli altro non fa che il gioco di quelli che degli strumenti democratici possono e ne fanno volentieri anche a meno: si vede bene come questi ultimi, non essendo idioti nel senso attuale del termine, incoraggiano gli italiani a comportarsi da "idiótai", questa volta nel senso greco del termine.

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  15. Risposte
    1. Grazie. Anche questa è un'opera davanti a cui ho passato molto tempo. Ha uno stupefacente mix di piacevolezza e tormento, nell'insieme e nei dettagli. A dire il vero mi ripropongo da tempo di mettermi a ristudiarmela con calma, quando ho letto degli uteri radicati nella terra di cui parla Lucrezio mi è venuto spontaneamente in mente questo inferno (anche se poi riguardandomelo non c'entrava poi così tanto, e non ho idea se Bosch potesse conoscere Lucrezio a dire il vero, dovrei andare a ripescare cose studiate troppo tempo fa).
      L'ultima volta che sono andata al Prado però mi sono concentrata esclusivamente su Tiziano.
      Certo che il Prado è straordinario, se penso a come si parlano Las meninas e il ritratto della famiglia reale di Goya che molto opportunamente hanno piazzato di fronte... Se pensi a come si pone il pittore in relazione al soggetto nell'uno e nell'altro, e in che posizione pone chi guarda uno dei due pittori, e in quale l'altro...

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    2. Sovranità e la sfida di rappresentare l'irrappresentabile racchiusi in un unico luogo:straordinario è il termine adatto, credo.

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  16. "...e noi keynesiani, invece, siamo aristocraticamente dalla parte del popolo - che poi è sempre meglio di essere proletariamente dalla parte della finanza".

    Del resto, ogni vero aristocratico - nel senso nobile del termine - è dalla parte del popolo perché ne sente l'intima appartenenza esistenziale, e non la semplice rappresentanza politica.

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