L’economia esiste perché esiste lo scambio, ogni scambio presuppone l’esistenza di due parti, con interessi contrapposti: l’acquirente vuole spendere di meno, il venditore vuole guadagnare di più. Molte analisi dimenticano questo dato essenziale. Per contribuire a una lettura più equilibrata della realtà abbiamo aperto questo blog, ispirato al noto pensiero di Pippo: “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita”. Una verità semplice, ma dalle applicazioni non banali...
venerdì 17 gennaio 2014
Chi vince e chi perde...
...vuoi vedere che forse alla fine qualcuno si è ricordato che:
Non negabis mercedem indigentis et pauperis ex fratribus tuis sive advenis, qui tecum morantur in terra intra portas tuas, sed eadem die reddes ei pretium laboris sui ante solis occasum, quia pauper est, et illud desiderat anima sua; ne clamet contra te ad Dominum, et reputetur tibi in peccatum.
(Dt. 24, 14-15)
Non è mai troppo tardi, neanche dopo trent'anni: ita gaudium erit in caelo super uno peccatore paenitentiam agente quam super nonaginta novem iustis, qui non indigent paenitentia (e questo invece è Luca).
Ciò posto, e auspicando che il mondo cattolico cominci realmente a interrogarsi sul significato sociale e umano, e sulla compatibilità non dico con il Nuovo, ma almeno con il Vecchio Testamento, del bel sistema messo su da uno dei suoi campioni, se siete da quelle parti e passate, a me fa piacere.
Pax et bonum.
(...ovviamente, data l'area geografica, tendererei a sconsigliare la partecipazione dei soliti squilibrati sempre pronti a intervenire al grido di "ma voi dove eravate, ma cosa avete fatto!?" Forse attacca con gli ortotteri, che fra l'altro se la son cercata, ma, ve lo dico prima, coi gesuiti vi conviene lasciar stare: avete già perso. Loro c'erano prima di voi, e ci saranno anche molto, ma mooooolto dopo di voi. Andate all'osteria, che è meglio... o forse no! Invece del solito "ma che fa Grillo?", un più pregnante "ma che fa il Padreterno?" forse ci starebbe bene. Attenti, però! Correreste il rischio di venire fulminati...)
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A proposito, credo anch'io di essere incappato nell'Ira Divina, ma non conoscendo il peccato non posso espiare...
RispondiEliminaSecondo Dante il Paradiso è la contemplazione eterna della Luce Divina che riempie di pace e letizia: ecco, il mio posticino in Paradiso mi manca, ma, come è giusto, fiat voluntas Dei.
Le auguro sempre ogni bene.
P.S. oggi al TGCom24 l'ho vista un po' teso e scuro, soprattutto quando ascoltava: spero niente di serio, a parte l'uggia di sentire i piddini che ripetono "rinegoziare, rinegoziare", con fiera volontà, ahimé, solo unilaterale.
Naturalmente questo commento non ha bisogno di essere pubblicato.
O.T. Tgcom24, ... forse l'onorevole dovrebbe chiedere ai disoccupati se hanno voglia di aspettare il cambio dei trattati.
RispondiEliminaLa disoccupazione in Spagna è al 26 noi al 13... siamo sulla buona strada [qui]
Beh, in fondo la concezione economica cattolica è molto keynesiana. Però una domanda del tipo " ma il Papa oltre a condannare a parole il liberismo, in concreto che fa? " ci starebbe tutta. ;)
RispondiEliminaNon è che sarà il pensiero economico di Keynes ad essere molto... cattolico? Questo spiegherebbe perché Keynes NON passa di moda, anzi questo spiegherebbe perché Keynes non passa di moda NONOSTANTE a molti piacerebbe che lo facesse...
EliminaI
RispondiEliminaMa che dichi? Ma leva mano, leva!
Ma prima assai che lui l'avesse trovo,
Ma sai da quanto tempo lo sapeva
Che ar monno c'era pure er monno novo!
E siccome la gente ce rideva,
Lui sai che fece un giorno? Prese un ovo,
E lì in presenza a chi nun ce credeva,
Je fece, dice: - Adesso ve lo provo.
E lì davanti a tutti, zitto zitto,
Prese quell'ovo e senza complimenti,
Pàffete! je lo fece regge dritto.
Eh! Ner vedé quell'ovo dritto in piede,
Pure li più contrari più scontenti,
Eh, sammarco! ce cominciorno a crede.
(...)
IV
Je capacita sto ragionamento?
- Sicuro, fece er re, me piace assai
- E, vede, je dirò che st'argomento
Ancora nu' l'avevo inteso mai.
Però, dice, riguardo ar compimento
De l'impresa, siccome... casomai...
- Ma 'bbi pazienza, fermete un momento...
Ma ste fregnacce tu com le sai?
Eh, le so perché ci ho bona memoria.
- Già! Te ce sei trovato! - Che significa?
Le so perchè l'ho lette ne la storia.
- Ne la storia romana? - È naturale.
Ne la storia più granne e più magnifica,
Che sarebbe er gran libro universale.
(...)
V
Ché l'antri libri, no pe dinne male,
Nun contrasto, saranno cose bone,
Ma all'urtimo sò tutti tale e quale:
Legghi, legghi, e che legghi? un'invenzione.
Ma invece co' la storia universale
Nun ci hai da facce manco er paragone,
Ché lì ce trovi scritto er naturale
De li fatti de tutte le persone.
Vedi noi? Mò noi stamo a fà bardoria:
Nun ce se pensa e stamo all'osteria...
Ma invece stamo tutti ne la storia.
Si 'na benedizione nun se la piglia stavorta, me sa che non gle tocca più ;-)
buon lavoro
Non riesco a commentare... sono stato bannato? Giusto per sapere perché no saorei il perché...
RispondiEliminaOff Topic: e' morto l'ultimo giapponese ...
RispondiEliminaHo un ottimo spunto per la discussione, potreste parlare di questo esempio trovato sul Il Fatto Quotidiano:
RispondiElimina...
Nella nostra piccola azienda manifatturiera (65 dipendenti) abbiamo fatto un semplice esercizio:
- smettiamo di produrre in Italia, licenziamo i 55 dipendenti dedicati alla produzione e compriamo, a parità di costo, gli stessi prodotti all’estero; mantenendo all’interno la sola forza commerciale e amministrativa.
Ne conseguirebbe, a parità di conto economico, che:
- guadagneremmo immediatamente 71.000 € in più dovuti al risparmio IRAP sul monte salari dipendenti;
- non pagheremmo più allo Stato Italiano circa 490.000 € di tasse per i dipendenti;
- non verseremmo più 450.000 € nelle casse INPS di contributi previdenziali;
- lo Stato dovrebbe farsi carico di 55 disoccupati in più
... omissis...
L'articolo completo lo trovate su Il Fatto Quotidiano
Penso sia un ottimo esempio e spunto di riflessione per capire quanto servirebbe un bel cambio flessibile. Saluti.
PS: colgo l'occasione per una veloce battuta sulla famosa frase di Keynes riguardo allo stato che alla bisogna potrebbe pagare operai per scavare buche ed altri per ricoprirle per garantire adeguata occupazione.
Ebbene noi abbiamo avuto ottimi esempi di questa buona politica che ha pure funzionato quando lo stato aveva sovranità monetaria mentre ora col rigore è una palla al piede. Pensate quando andate in un bell'ufficio pubblico a fare la fila per procurarvi un documento, poi fate un'altra fila in un'altro ufficio, di solito posizionato all'estremità opposta della città, per farlo timbrare.
Magari ...
RispondiEliminaC'è un meraviglioso dramma del teatro gesuitico latino (1630 circa), scritto dal tedesco Jakob Bidermann S.J., il "Phylemon Martyr": Si adatta bene per una analogia con la situazione odierna.
RispondiEliminaStoria: Impero romano appena prima di Costantino, sonnacchiosa cittadina di provincia. Arriva un editto imperiale: chi non sacrifica all'imperatore (Costanzo Cloro, se rammento bene) viene giustiziato. Il leader della locale comunità cristiana, rispettatissimo intellettuale che tuona contro casta, corruzione, immoralità (forse anche evasione fiscale, non rammento ma col personaggio ci starebbe), non ha però tanta voglia di farsi decapitare, e abiurare gli pare brutto. E allora che ti fa? Assume un attore e musico, Filemone, un bravo e allegro ragazzo che della religione pagana o cristiana e dell'imperatore se ne fa un baffo, in quanto credente anzitutto nel vino, nelle ragazze e nella musica. Filemone impersonerà il serioso moralista intellettuale cristiano, e abiurerà al posto suo. Però, sorpresa! Interviene la Grazia (un Angelone ad ali spiegate), Filemone si converte, e il dramma decolla. Non racconto come va a finire perché non ce n'è bisogno: il titolo, "Phylemon MARTYR", dice già come va a finire la fola.
Teatro gratis? chi finanzia? Theorein? quella degli orologi?
RispondiEliminaCome tutto il teatro gesuitico latino della Controriforma, anche il "Phylemon Martyr" era a costo allestimento zero: veniva scritto dai padri, e rappresentato dagli allievi dei Collegi gesuitici.
Eliminaeh? con scappellamento a destra?
EliminaTempo fa e' comparso proprio qui nel blog il link (non ricordo pero' chi fu a farlo) alla recente 'esortazione evangelica' di Papa Francesco:
RispondiEliminahttp://www.vatican.va/holy_father/francesco/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium_it.html
Per i Gesuiti credo che il punto 202, esplicitamente indicato dal primo Papa Gesuita della storia della Chiesa di Roma, sia' un vero e proprio invito a nozze:
"La necessità di risolvere le cause strutturali della povertà non può attendere, non solo per una esigenza pragmatica di ottenere risultati e di ordinare la società, ma per guarirla da una malattia che la rende fragile e indegna e che potrà solo portarla a nuove crisi. I piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie. Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. L’inequità è la radice dei mali sociali."
Penso sia imminente, oltre al 'sorpasso a sinistra' di Alemanno & Co. visto al convegno al Tempio di Adriano, anche quello degli ambienti piu' clericali.
Bravissimo Professore, non potrò certo mancare (salvo maledizioni divine o di Montezuma... è successo!) ormai il messaggio è diventato evangelico e speriamo che arrivi Urbi et orbi. La voglio ringraziare per tutto il suo impegno anche perchè, se perderemo (se) non perderemo da 'cojoni' ('risparmiati dai cannoni'). Almeno questo! (So' soddisfazioni direbbe qualcuno).
RispondiEliminaQualche consiglio (dalla Ratio studiorum della Compagnia di Gesù)
RispondiEliminaREGOLE DEL PROFESSORE DI TEOLOGIA SCOLASTICA
1) Sappia che è suo dovere unire una solida sottigliezza nel disputare con una fede ossequiente alla vera dottrina e con lo spirito religioso, in modo che la prima sia principalmente al loro servizio.
2) I nostri devono attenersi completamente, per quanto riguarda la teologia scolastica, al pensiero di S. Tommaso, considerarlo come loro maestro e applicarvisi interamente, affinché gli studenti dispongano il meglio possibile il loro animo verso di lui. Tuttavia non devono credersi così vincolati a S. Tommaso da non potersene affatto allontanare in nessun campo. Quando anche coloro che si dichiarano tomisti di stretta osservanza se ne discostano, è conveniente che i nostri non restino legati a S. Tommaso più dei tomisti stessi.
3) Circa il concepimento della beata Vergine e la solennità dei voti devono quindi uniformarsi al parere oggi più diffuso e più accolto dai teologi. Nei problemi pret- tamente filosofici o anche in quegli argomenti attinenti le scritture e i canoni, sarà possibile seguire anche quegli autori che abbiano già trattato quelle materie ex professo.
4) Quando eventualmente la posizione di S. Tommaso è di controversa interpretazione o si tratta di questioni non trattate da S. Tommaso, su cui i pareri dei dottori della chiesa divergano, sarà possibile seguire l’interpretazione preferita, come detto nelle regole comuni, regola 5.
5) Nell’insegnamento deve curare innanzi tutto il raffor- zamento della fede e l’accrescimento dello spirito religioso. Di conseguenza, in quegli argomenti che S. Tommaso non tratta ex professo, non si deve insegnare nulla che non sia in accordo con l’opinione della chiesa e con le tradizioni generalmente riconosciute o che in qualche modo possa rendere più instabile uno spirito religioso già fermo. Per tal motivo, è bene che non si respingano argomentazioni già da tutti accolte, per quanto congruen- ti, can le quali solitamente vengono dimostrate le mate- rie di fede, e che non se ne elaborino di nuove con trap- pa facilità, a meno che non si basino su principi robusti e incrollabili.
6) Se in qualche provincia o accademia vi sono delle opi- nioni, non importa di quale autore, note per offender
gravemente i cattolici, egli non le deve insegnare o difendere. Dove infatti non sono in gioco l’insegnamento del- la fede o l’integrità dei costumi, è la prudenza della ca- rità a esigere che i nostri si adattino a compromessi con coloro con i quali hanno a che fare.
Stasera il Barisoni ha alzato il volume al massimo e ha sparato una vecchia registrazione di uno che pareva un fanatico in stato confusionale!
RispondiEliminaAnalisi semi corretta e conclusione ad minchiam!!
Chi ė chi non ė? Ma il buon vecchio Zingales che di fronte alla Commissione parlamentare ha lasciato ai posteri una collana di peeerle.
Ciò che più infastidisce ė che lui SA, ma complice tace anzi delira.
Vergognoso
Martedì vi spiego il perché di questa vergognosa manfrina.
EliminaSarebbe bene ricordare giuseppe e l'intervento statale delle sette vacche magre....Keynes ante litteram...........
RispondiEliminaProf,
RispondiEliminaso che questo genere di commenti le fa venire le bolle ma lo devo comunque fare:
può essere che tra chi vince ci sia invece proprio la chiesa ?
La diffusione della povertà tende ad aumentare gli adepti e non a diminuirli (e sono credente).
Inoltre da occasione di aiutare i poveri, invece se i poveri non ci sono chi aiuto ?
Infatti non mi risulta che la chiesa si sia mai opposta all'Euro nonostante le sue implicazioni ricadano nelle sacre competenze.
Guarda, la Chiesa è come la Germania. Non esiste. Poi che le religioni, compreso (in Italia), il marxismo, servano a far star buoni i poveracci, quello, sai, è un dato di fatto. Ma scommettiamo che alla fine l'unica religione eurista rimarra il marxismo? Perché il problema non è se vuoi controllare il popolo (lo vogliono tutti). Il problema è cosa fai per riuscirci, cioè quanto sei pragmatico. E, con permesso, a me ad esempio i vari papi "buoni" (incluso l'ultimo) sembrano molto ma molto più furbi der Nutella...
Elimina"Guarda, la Chiesa è come la Germania. Non esiste."
EliminaAhi prof, questa volta la lieve imprecisione è la sua ...
P.s.: non voglio tediarla in casa sua, se gradisce possiamo scambiarci qualche pensiero via mail ...
P.p.s.: @ Tommaso "se i poveri non ci sono chi aiuto ?" Se, come dice è credente, saprà per CERTO che questa eventualità NON SI PRESENTERA' MAI (euro o no) ...
@Marco S.
EliminaCioè, tu mi stai dicendo che la Germania è una signora bionda che parla tedesco e vive in Germania, e che la Chiesa è una monaca che parla latino e vive nella Curia vaticana? Guarda, non disturbarti a scrivermi, e forse nemmeno a provare di capirmi. Chi ce la fa ce la fa, e gli altri son vergini.
Nulla questio sulla Germania, tutt'altro discorso sulla Chiesa Cattolica. La verginità comunque qui non ci azzecca, casomai l'ottavo sacramento ...
EliminaDato il contesto, potrebbero essere utili un paio di citazioni
RispondiEliminaTertulliano, Adversus Praxean
Itaque post tempus pater natus et pater passus, ipse deus dominus omnipotens, Iesus Christus praedicatur. nos vero et semper, et nunc magis ut instructiores per paracletum, deductorem scilicet omnis veritatis, unicum quidem deum credimus, sub hac tamen dispensatione, quam oikonomia dicimus, ut unici dei sit
et filius (II, 1)
Monarchiam, inquiunt, tenemus et ita sonum ipsum vocaliter exprimunt etiam Latini, et tam opifice ut putes illos tam bene intellegere monarchiam quam
enuntiant; sed monarchiam sonare student Latini, oikonomia intellegere nolunt etiam Graeci. (III,2)
Porc... solo a nominarli......compare il "404 not found"
RispondiEliminaIl cosiddetto "mondo cattolico" un tempo era molto più vivace e reattivo, se non propositivo (mi riferisco anche solo a 25 anni fa), oggi somiglia di più ad una rana bollita. Riflette insomma l'involuzione della società italiana nel suo complesso. Da insider, devo purtroppo constatare che in esso trionfa il pensiero unico (nel senso del conformismo all'interno di ciascuna consorteria, coesistendo infatti nella chiesa diverse correnti o movimenti), con in più la tendenza molto "moderna" a considerare in termini quasi ideologici (anziché quelli tradizionali di una vita di pietà e di fede) la propria partecipazione al mondo ecclesiale. Purtroppo questo sconfina nella patologia piddina. Se poi mi guardo intorno, buona parte degli zelanti ed "impegnati" sono anche PDini in senso partitico, almeno tra quelli non troppo anziani. La voce del Papa gesuita iper-mediatico è ascoltata in modo fin troppo acritico, ma proprio in quanto è accreditata dalla TV, vero pulpito cui troppo si abbeverano i cristiani d'oggi. Proprio un bel "successo" per una realtà che un tempo era, come afferma Fusaro, un baluardo della resistenza contro il capitalismo assoluto.
RispondiEliminaQuesto quadro pessimistico copre la media delle situazioni, pur senza negare che quasi ovunque compaiano ancora forze vitali, impegno e serietà, insomma quel "sale della terra" che continua a pizzicare, seppur semi-narcotizzato dall'imperante blatera clericale, compiaciuta di parole d'ordine quali "solidarietà, tolleranza, legalità" (tutta bella roba, ma certo non il proprium del cattolicesimo).
Bene, allora diciamoci tutto. Preferivo Ratzinger, perché aveva l'aria di sapere dove stesse di casa Bach. Il papa buono è come il padre amico. Un economista vero crede nella divisione del lavoro. Papi e padri devono rompere i coglioni. Devono essere un vincolo esterno. E, possibilmente, devono ascoltare buona musica. La musica merdosa e l'assenza del limite devono volerla i figli, e l'inferno è stato appunto creato da loro e per loro.
EliminaTe lo dice il padre di un simpatico adolescente. Chiaro così?
Introibo ad altare Dei...
Diciamo che economicamente potrei considerarmi suo figlio, anche se non credo che il p.s. al post si riferisse a me (capita a tutti di sbroccare, nevvero?!), infatti l'area geografica non corrisponde.
EliminaQuindi che faccio...tutto da solo?
E certo che voi privilegiati improduttivi :-) potete ascoltare certa musica, per un allegro e un tragico adagio vi trastullate per mezz'ora buona, a noi neopseudo operai iperproduttivi :-) il tempo non basta mai e le stesse emozioni le dobbiamo liofilizzare in max otto minuti, da qui il fatto che la musica risulti un po' più merdosa.......poi uno ci si affeziona.
EliminaMa, se posso, perché cita la Bibbia secondo la VL? Capisco Luca, al limite, ma Dt? Non si pretende il Testo Masoretico, ma almeno i LXX...
RispondiEliminaGuarda che se fai il tecnico da domani solo cointegrazione e panel...
EliminaEh? No, no, per piacere! :-))
EliminaNon lo capisci, vuole il tuo bene; come recita la tradizione popolare: cointegrazione e panel fann 'e figl' belle.
EliminaUna citazione da un'enciclica di un Papa che andrebbe ricordato molto più spesso e studiato molto più a fondo.
RispondiElimina....
" 57. Le nazioni altamente industrializzate esportano in realtà soprattutto manufatti, mentre le economie poco sviluppate non hanno da vendere che prodotti agricoli e materie prime. Grazie al progresso tecnico, i primi aumentano rapidamente di valore e trovano sufficienti sbocchi sui mercati, mentre, per contro, i prodotti primari provenienti dai paesi in via di sviluppo subiscono ampie e brusche variazioni di prezzo, che li mantengono ben lontani dal plusvalore progressivo dei primi. Di qui le grandi difficoltà cui si trovano di fronte le nazioni da poco industrializzate, quando devono contare sulle esportazioni per equilibrare le loro economie e realizzare i loro piani di sviluppo. Così finisce che i poveri restano ognora poveri, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi.
58. Ciò significa che la legge del libero scambio non è più in grado di reggere da sola le relazioni internazionali. I suoi vantaggi sono certo evidenti quando i contraenti si trovino in condizioni di potenza economica non troppo disparate: allora è uno stimolo al progresso e una ricompensa agli sforzi compiuti. Si spiega quindi come i paesi industrialmente sviluppati siano portati a vedervi una legge di giustizia. La cosa cambia, però, quando le condizioni siano divenute troppo disuguali da paese a paese: i prezzi che si formano «liberamente» sul mercato possono, allora, condurre a risultati iniqui. Giova riconoscerlo: è il principio fondamentale del liberalismo come regola degli scambi commerciali che viene qui messo in causa."
....
(Paolo VI, dall'enciclica "Populorum Progressio", 1967).
Mutatis mutandis (rispetto all'odierna eurozona), già si era capito che le asimmetrie economiche di partenza fra popoli non erano facilmente riassorbibili con una logica dettata da paesi forti con apparente virtù paternalista.
Libera nos a malo...
"presso porzioni crescenti dell’opinione pubblica, le ideologie del liberismo radicale e della tecnocrazia ***insinuano il convincimento che la crescita economica sia da conseguire anche a prezzo dell’erosione della funzione sociale dello Stato*** e delle reti di solidarietà della società civile, nonché dei diritti e dei doveri sociali.
RispondiEliminaTra i diritti e i doveri sociali oggi maggiormente minacciati vi è il diritto al lavoro.
Ciò è dovuto al fatto che ***sempre più il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamente valorizzati, perché lo sviluppo economico dipenderebbe soprattutto dalla piena libertà dei mercati*** Il lavoro viene considerato così una variabile dipendente dei meccanismi economici e finanziari.
Sono richieste, ***specialmente da parte degli Stati***, politiche di sviluppo industriale ed agricolo che abbiano cura del progresso sociale e dell’universalizzazione di uno Stato di diritto e democratico. È poi fondamentale ed imprescindibile la ***strutturazione etica dei mercati monetari***, finanziari e commerciali; essi vanno stabilizzati e maggiormente coordinati e controllati, in modo da non arrecare danno ai più poveri.
dal
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
PER LA CELEBRAZIONE DELLA
XLVI GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
1° GENNAIO 2013
O.T.
RispondiEliminalunedi 20 p.v. al CANOVA CLUB c'è anche Zingales?
caro professor Bagnai, mi chiamo erik babini e la vita mi ha portato a fare il giornalaio sotto le 2 torri a bologna. pensa come mi sento...un po' complice di un crimine che tra l' altro non mi fa guadagnare. (non amo i moralismi). un giorno vado il sala borsa a dare una sbirciata rilassante dopo una birretta sui testi di storia economica disponibili... pensavo ad un cipolla e invece chi trovo? l' ho trovata per caso in biblioteca e non sul web, insomma un corpo a corpo passionale. ho dato un occhiata all' indice alla bibliografia ho letto qua e la' e mi sono detto: finalmente un testo che va al nocciolo del problema con inusitata competenza e scritto benissimo. l' ho letto e ne ho ordinate una decina di copie (per cominciare spero) da un grossista locale per poter finalmente proporre ai miei clienti, e non solo, vera informazione, che si sa, soprattutto quando è in atto un conflitto è più distorta che mai.
RispondiEliminail mio prof all universita e stato franco piro, che ringrazio come uomo buono e generoso che mi ha aiutato molto in una triste vicenda della mia vita, piu che come professore perche non riuscivo mai a capire in fondo le cose come stavano. (erano gli anni 2000-2005). (nn c' entra niente ma non lo cancello)
mi servirebbe una locandina da appendere per pubblicizzarlo, mi chiedevo se per caso ne avesse gia una disponibile che possa svolgere questa funzione altrimenti provo ad arrangiarmi con delle fotocopie della copertina ma mi sembra che venga una cosa schifosa. intanto continuerò a studiare e a divulgare nel mio piccolissimo.
per le mie domande di chiarimenti aspetto, magari le risposte le ha gia date e me le devo cercare.
un grazie speciale per quello che sta facendo.
Come va?
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