lunedì 15 aprile 2019

Brexit (again)

(...la qualità delle nostre secredenti élite mi lascia sempre più sbigottito! La dialettica che si è sviluppata con l'amico awanagana su Twitter è solo un esempio ex multis, in fondo il meno grave, dato che in quello, come in altri consimili casi, all'indubbia rilevanza scientifica si accompagna un'altrettanto indubbia irrilevanza politica. Altri esempi non hanno, né possono, né devono avere la stessa pubblicità, visto che riguardano personaggi meno irrilevanti politicamente. Comunque, esco da certi confronti convinto che l'Italia sia un grande paese: deve esserlo, se non è andato a fondo nonostante la zavorra di certe teste pe(n)santi. Nel frattempo, rientrando a Roma, consegno a un brevissimo post una semplice riflessione sul tema della settimana, almeno per me: la Brexit...)


Ci eravamo detti da subito che la Brexit avrebbe messo in luce le aporie del progetto europeo. A fronte del desiderio di un paese di uscire, esercitando un diritto previsto dai Trattati, l'Unione avrebbe potuto reagire in due modi: consentendo l'esercizio di questo diritto, col rischio di creare un effetto emulazione, oppure ostacolandolo, col rischio di rendere palese la propria natura illiberale.

Ovviamente, delle due strade è stata scelta la più sbagliata, cioè la seconda. Il bravo Barnier, legato come forse sapete a Martin Selmayrgate, ha affrontato con piglio prussiano la vicenda, ottenendo due risultati. Il primo è quello di aver dato una manifestazione intrinseca di debolezza: se sei veramente convinto che il tuo progetto sia così attraente, perché temi che chi vuole andarsene scateni l'emulazione? Se cerchi di ostacolare chi vuole esercitare un proprio diritto non sei solo illiberale: sei anche un guappo di cartone, e confessi di avere una fifa blu del fatto che tutti se ne accorgano. Il secondo effetto (e a questo, va riconosciuto, ha collaborato in modo determinante la signora May) è quello di aver inutilmente esasperato l'incertezza sottostante al processo di uscita. Ad oggi nessuno ci capisce nulla, col risultato di creare una serie di inutili costi di transazione.

Naturalmente questo bel risultato andrà premiato, e verosimilmente lo sarà con la Presidenza della Commissione: dall'evasore Juncker al secondino Barnier.

Gli ambienti che contano (non saprei dirvi né fino a quanto né fino a quando) piangono la dipartita del mercato londinese, senza rendersi conto di almeno un paio di paradossi impliciti in questo atteggiamento. Il primo è quello di mostrare lo strano spettacolo di élite liberali che piangono la morte di un monopolio, quello, appunto, della borsa di Londra. Eppure, per loro, se fossero realmente liberali, dovrebbe essere più rassicurante un mercato meno concentrato, tanto più in un ambito, quello della finanza, dove la prima cosa che impari è a non mettere tutte le uova nello stesso paniere! Il secondo è quello di mostrare il pietoso spettacolo di élite "europeiste" ridotte ad ammettere l'incapacità del grande progetto unionista di creare un mercato (illudendosi di poter vivere per sempre "a buffo" sul mercato londinese). Se glielo fai notare, poverini, si incazzano. Ma del resto lo fanno anche le formiche, nel loro piccolo: perché non dovrebbero farlo loro, che si sentono tanto grandi?

"Punire" il Regno Unito non è solo una scemenza (qualcuno dovrebbe dimostrarmi come e perché possa essere nell'interesse del nostro paese): è anche un'illusione. Mi rendo conto che da Crécy a Azincourt i francesi ne abbiano accumulati di motivi di risentimento (e vi risparmio una lunga lista). Ma non è certo agendo in modo impulsivo che si evitano ulteriori sconfitte, e poi, soprattutto: noi che c'entriamo!? Una volta di più, il progetto unionista si rivela incapace di difendere i nostri interessi, forse perché qui da noi dobbiamo ancora smaltire le scorie (normative) tossiche lasciateci in eredità da quelli che ritenevano l'interesse nazionale un retaggio fascista, da obliterare a fronte dell'interesse "europeo": cioè dell'interesse di una cosa che non ci sarà mai così come chi ce l'ha proposta l'ha descritta, per il semplice motivo che nessuno degli altri Stati membri l'ha mai creduta possibile né tanto meno desiderabile (magari cercatevi su un dizionario tedesco la traduzione di Nein!) e alla quale oggi credono qui da noi solo dei boccaloni sconfitti dalla storia e dalle urne.

Ovunque, in Europa, l'Unione viene interpretata in un altro modo.

La Brexit ci dà una grande lezione anche sotto questo profilo. Basterà confrontare questo video:


con questo tweet:



Cosa li accomuna? Un errore cruciale (da parte degli elettori): mai affidare la difesa dei propri interessi a chi non è convinto che sia giusto difenderli! Lo stesso errore, con conseguenze ancora più nefaste, venne compiuto nel 2015 dai greci.

Sotto questo profilo mi sento di potervi rassicurare: forse votandoci non avrete fatto la cosa più giusta (anche se non saprei proporvi un'alternativa migliore), ma non avete fatto nemmeno una cosa così tanto sbagliata (e le alternative peggiori invece abbondano, o abbondavano). Noi cosa c'è di tossico e di inemendabile nel progetto unionista lo sappiamo. Sta a voi darci la forza per convincere gli altri, cominciando dalle nostre secredenti élite, che, pur nella loro povertà intellettuale, e nonostante lo spessore dei loro paraocchi ideologici, sono pur sempre un pezzo del paese. Come dissi aprendo la mia prima campagna elettorale a Firenze, siamo tutti sulla stessa barca, e una barca ha bisogno anche di zavorra...


(...la serata di ieri a Lecco è stata per me molto piacevole ed emozionante. Ringrazio tutti gli organizzatori e i partecipanti. Prossimi appuntamenti, dopo Pasqua, a Parma e a Piacenza...)

15 commenti:

  1. Vorrei votare Lega alle europee, vorrei dare il mio voto ai Borghi e Bagnai...
    Ma penso che voterò ancora M5S (ovviamente altra possibilità non esiste) per non dare il mio voto ai Salvini e Georgetti, troppo vicini ai Borghezio e Calderoli per non rappresentare un rischio per la mia terra (ormai c'è poco da prendere... ma non vorrei emulare i miei conterranei che votano Salvini sperando che arrivi con i carri armati a sconfiggere le mafie come l'arcangelo Gabriele contro il drago, salvo poi alimentare le mafie con le loro condotte ... non cambieremo mai).
    Spero che arrivi qualcuno a convincermi che sbaglio...

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    1. L'errore più grosso che potrebbe fare Salvini nel prossimo futuro è tornare con Berlusconi(o con chi ne fa le veci).

      L'errore più grosso che potrebbe fare il M5S nel prossimo futuro è andare col PD.

      Quindi devono stare insieme e basta per altri 4 anni. TINA (positivo per una volta).....

      Ci sono tappe fondamentali nei prossimi mesi: commissione d'inchiesta sul sistema bancario; prossime Leggi di Bilancio; elezione PdR ecc....

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    2. Sono d'accordo: devono stare insieme perché c'è un paese da salvare e ricostruire. E mi pare che stiano lavorando più di sintesi che di compromesso, per cui avanti. E se qualcuno vuole fare saltare il banco ci penseranno gli elettori.

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    3. Da leghista non condivido la sua analisi ma, considerato che è la somma che fa il totale, continui pure a votare 5S: un governo con un largo consenso (mentre quelli di tutti gli altri “amici” europei traballano) è la migliore garanzia per proseguire con il cambiamento.

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    4. @Luigi condivido la protesta, da meridionale, ma non il suo piangersi addosso. Votare un partito significa votare le idee e i progetti di quel partito. E infatti lei non voterà Di Maio(e i suoi "vicini") ma M5S, giusto? Chi ha votato Lega conosce benissimo la differenza tra LEGA-NORD e LEGA.
      Forse non lo sa, o non se lo ricorda: una conquantina di anni fa l'esercito italiano coi sui carrarmati circolava tra le strade di casa mia(Reggio Calabria). Sappiamo cosa vuol dire essere mal rappresentati, e proprio per questo mi sento di affermare che un'altra possibilità esiste e che qui i carrarmati non li vuole nessuno. In fondo cerchiamo solo rappresentanti...non regimi

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    5. Gentile Luigi, mi permetto di provare a fornirle uno spunto di riflessione. Se lei afferma che voterebbe volentieri Bagnai e Borghi immagino che essi godano della sua fiducia e che, votandoli, desidererebbe rafforzare la loro azione politica.
      Ebbene in occasione di queste elezioni europee sono proprio Borghi e Bagnai a dirci chiaramente che, per aiutarli a svolgere il loro lavoro con maggiore incisività, è necessario rafforzare quanto più possibile la Lega. Rafforzare la Lega sia rispetto ai suoi avversari in Italia sia a livello europeo.

      Mi pare ovvio che vi siano anche altri due aspetti da prendere in considerazione: votare Lega significa rafforzarla nei confronti degli alleati di governo; votare certi candidati della Lega significa rafforzare le posizioni di Bagnai, Borghi e Zanni all'INTERNO del partito.

      Io voterò in quella che, a livello di candidati, mi pare la circoscrizione più sfortunata: il nordest. Io non avrò la possibilità di esprimere la mia preferenza per Zanni, Rinaldi o Donato; tuttavia dopo una breve ricerca penso di essere riuscito ad identificare almeno un candidato che, almeno apparentemente, segue il Prof. e ha rapporti di collaborazione con Zanni.

      Non conosco le dinamiche interne alla Lega, ma penso sia impossibile non notare che, con la segreteria Salvini, il partito si sia completamente trasformato.
      Gentile Luigi, se mi permette un consiglio io penso che il modo migliore per aiutare il meridione sia votare la Lega di Salvini, garantire il successo a questo nuovo corso politico e appoggiare i candidati più vicini a Bagnai, Borghi, Barra Caracciolo, Zanni, Rinaldi.
      Penso altresì che far ritornare la Lega a partito del 10-15% con radici solo al nord sia il più grande favore che si possa fare a quella parte della Lega nostalgica di Bossi e Maroni (che immagino ci sia, e sia anche ben rappresentata).

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  2. Analizza l'avanzo commerciale DE vs UK (o il disavanzo UK vs DE) e vedrai il perchè delle "minacce" e dei "dietrofront". Riporto quanto scriveva il prof. Marcello Minenna ieri sul Sole24Ore: "Il Regno Unito, che costituisce il partner commerciale dal peso maggiore (vicino al 40%), contribuiva negativamente già dal periodo immediatamente post-referendum sulla Brexit a causa della svalutazione lampo della Sterlina. Il 2018 vede tuttavia un marcato peggioramento, con una drastica riduzione dei volumi esportati in corrispondenza con lo stallo del negoziato sulle condizioni di uscita. Gli effetti negativi della Brexit per l'Eurozona sono dunque già pienamente in atto e questo consente di porre in prospettiva il tono accomodante tenuto dalla Cancelleria Merkel nelle recenti trattative che hanno portato ad un'ulteriore proroga del processo di uscita fino ad ottobre 2019.". Diciamo che chi c'ha più interessi "in gioco" forse è la Germania, più che UK.

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  3. IO credo che alcuni membri del parlamento UK siano pagati da chi rema contro la brexit altrimenti sarebbero coglioni.

    http://goofynomics.blogspot.com/2016/06/brexit-qualche-cifra.html

    http://goofynomics.blogspot.com/2016/06/la-semplice-macroeconomia-del-brexit.html

    http://goofynomics.blogspot.com/2016/11/qed68-la-macroeconomia-della-brexit-e.html

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  4. Intanto il nuovo partito di Nigel Farage BREXIT PARTY nei sondaggi alle europee è dato al 27%, mentre i Tories sprofondano al 15%...

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  5. gli europeisti fanno questioni assolutamente inutili: che senso ha discorrere sulla volontà degli inglesi? Tecnicamente la volontà popolare è quasi del tutto assoluta, ossia è indiscutibile. Qui si è arrivato al punto in cui si discute di cose di cui non si dovrebbe discutere mentre la povertà nell'eurozona(cosa di cui si dovrebbe discutere) aumenta e nessuno ne parla. Io non so dove vogliono arrivare gli europeisti: mi chiedo però quanto questo atteggiamento altezzoso, come se gli europeisti avessero un che di ontologicamente superiore che permette loro di porsi al di sopra degli altri, possa durare. Perchè questo atteggiameento porta solo ad una cosa: ad una forte irritazione nelle persone che non vogliono essere schiave della saccenza con cui gli europeisti si pongono. Una saccenza che nasconde un atteggiamento passivo-aggressivo: l'aggressività di queste persone non si manifesta più con atteggiamenti palesemente violenti ma con un viscido istigare le popolazioni, trattandole come se fossero l'ultima ruota del carro, di modo che, quando la violenza,quella vera, emerge, la colpa non viene attribuita a loro ma solo a chi, stanco ed esasperato, scarica questo sentimento di oppressione e quindi diventa facilmente identificabile come ''violento''. L'europeismo, con la brexit, ci insegna cos'è la violenza indiretta: devastare, anche con notizie allarmanti ma prive di fondamento, la popolazione inglese istigandola così da avere il risultato sperato(la sottomissione del popolo inglese) senza però sporcarsi le mani(cioè senza dover usare una violenza diretta).
    sono abbastanza demoniaci, gli europeisti ma questo gioco, come qualsiasi gioco perverso è destinato a finire(il problema è come finirà)

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  6. https://www.youtube.com/watch?v=_o9hGNFQy04

    Standing ovation !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    (Il Senatore Monti sarà diventato ancora più pallido...)

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  7. tranquilli, finché ci sarà il l'Eurofilo Mattarella, Salvini e Di Maio andranno d'accordissimo . sanno bene che in caso di caduta del governo non ci saranno elezioni . ma un altro governicchio capitanato forse da massone Draghi . che ci ridurrà in povertà in ossequio alla Troika..dunque al di la' del rumore costante di fondo della (dis)informazione dei media state tranquilli..gentile Senatore Bagnai, il suo discorso all'approvazione del def 2019 e' stato mitico.. buona pasqua a tutti

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  8. Qualche articolo:
    - questo
    - questo
    - questo da un "avversario" che certifica il fatto che UK è uno dei mercati migliori per DE.

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  9. Qui è davvero interessante, su RAI 2 POST di stasera, ci sono ben 2 non economisti che parlano di argomenti importantissimi di economia, in maniera davvero imbarazzante (brexit e performances USA), uno in particolare (dal tempo 3':50") che dice che la brexit dimostra in "MODOINEQUIVOCABILE), con il calo della sterlina che uscire dall'Europa è "sconveniente".
    Dopo aver bannato dalla mia visuale ogni TG del panorama mediatico, mi stavo cautamente avvicinando a RAI 2, ma solo per osservare se almeno ci fosse un minimo sindacale di serietà e di rigore nel dare le notizie ma vedo che la situazione resta drammatica nonostante tutto ciò che appariva cambiato.

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  10. Buongiorno. Non credo che analizzare le voci "caso per caso" possa portare ad una valutazione migliore, anzi, semmai il contrario. Analizzando i dati globali si riescono a capire molte più cose. Nessuno dice che è un affarone per UK, solo che ci sono interessi in gioco molto più complicati che non permettono alla Germania ed alla UE levate di scudi verso uno dei loro mercati di sbocco merci/ servizi. Non credo si arriverà all'applicazione di dazi UK - UE, visto che ciò vorrebbe dire un aumento dei prezzi dei beni prodotti in UK ed esportati in UE ma di proprietà tedesca come ad esempio autoveicoli MINI. Saluti.

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