Come potete immaginare, farei volentieri a meno di avere ragione, ma purtroppo non dipende da me. L'analisi fatta lo scorso anno parlando del "conflitto dei fuoriclasse" si sta rivelando drammaticamente attuale: avendo tradito gli interessi del proprio blocco sociale di riferimento (il lavoro), qui da noi in modo particolarmente virulento con l'adesione a un progetto di deflazione salariale (l'euro), ma un po' ovunque sostenendo l'agenda globalista (che è in primo luogo un'agenda di concorrenza al ribasso fra proletariati, qui da noi favorita dalla deflazione salariale indotta dall'euro), il fronte progressista non è più in grado di sostenere una dialettica sana, intellettualmente onesta. Questa impasse lo ha condotto a deviare il discorso su aspetti "cosmetici" (i vari "diritti", che ormai sono intesi solo come diritti "civili" e non più "sociali"), la cui natura di diversivo comincia a essere chiara anche ai più convinti "tifosi" del progressismo. A mano a mano che il discorso "dirittista" perde presa, di fronte alle esigenze concrete delle classi sociali che si rivolgono alla sinistra per chiedere rappresentanza e difesa dei propri interessi concreti (che sono quelli di farsi una famiglia e crescere dei figli, più che di sposarsi col proprio armadillo), l'armamentario dialettico progressista collassa su due fallacie: l'argomento ab auctoritate ("credere nella scienza", per capirci...), e l'argomento ad hominem, cioè la delegittimazione dell'avversario, dove quasi invariabilmente la prima fallacia è utilizzata per perpetrare la seconda (non a caso Kirk viene dipinto come un "negazionista climatico novax" e via dcendo...).
Era facile prevedere, e avevamo in effetti previsto, che questo gioco sarebbe sfuggito di mano ai progressisti, per il semplice motivo che è ormai la destra ad aver assunto la rappresentanza degli interessi che la sinistra non è più credibilmente in grado di difendere, e anzi ostensibilmente lede ogni giorno (perché anche il bisogno di sicurezza è in primo luogo un bisogno delle classi subalterne, non di chi vive nei quartieri altolocati). Ne consegue che la sinistra deve rincarare la dose, non più delegittimare, ma deumanizzare l'avversario, cioè portare avanti esattamente quel discorso di odio che fino a poco fa rimproverava alla destra nel tentativo (parzialmente riuscito) di censurarne gli esponenti. Ci vuole più odio, come ci vuole più Europa, come ci vuole di più di qualsiasi cosa non funzioni, per chi è intrappolato nella visione rettilinea della storia che comanda di avanzare comunque, nonostante il baratro...
Temo quindi che non sia finita qui.
Come credo di avervi scritto da qualche altra parte (qualcuno con più memoria di me se lo ricorderà) in uno scenario simile non mi stupirei se riaffiorassero teorici e pratici della lotta armata. Dobbiamo mantenere la calma e stringerci intorno ai valori della nostra Costituzione: i valori della vera Costituzione, non di quella che ci viene raccontata dai loro guitti. Essere moralmente superiori ai propri avversari espone a un rischio individuale, come questa ultima tragedia dimostra. Abbassarsi al loro livello però espone a un rischio collettivo. Manteniamo la calma e la memoria.
Loro non hanno bisogno di lotta armata, del resto, hanno a disposizione la legge (o, meglio, la sua interpretazione).
RispondiEliminaNegli USA un uomo ha assassinato senza ragione una ragazza in treno, che avrebbe poi discritto come "una bianca". Risulta che il tizio in questione fosse stato scarcerato dopo 14 reati violenti da una giudice che aveva vinto qualche anno prima un premio del tipo "persona DEI dell'anno".
In Brasile Bolsonaro è stato condannato oggi a 27 anni di carcere per una preteso golpe. Ma tutti dicono che la condanna - che verrà appellata e per la quale verosimilmente sarà avviato un processo parlamentare per l'amnistia - serve solo a screditarlo e a non permettergli di partecipare alle prossime elezioni.
In Francia sappiamo tutti cosa è successo alla Le Pen.
Nel Regno Unito, grazie alle leggi sull'hate speech, ormai sono stati sdoganati i reati di pensiero, la libertà di parola contro certe politiche è di fatto eliminata e in compenso vi sono leggi che obbligano a tenere conto dell'etnia dell'imputato nel definire la gravità della pena.
Sanno bene come esasperare le persone: trasformano in martiri i carnefici e in mostri le vittime; proteggono criminali e accusano le loro vittime, colpiscono con i tribunali amici chi dissente e, sempre con i tribunali amici, fanno fuori i politici che si fanno interpreti del disagio.
In Italia abbiamo un vantaggio: i risparmi delle famiglie non sono ancora finiti. Dunque eventuali violenze resteranno iniziative isolate o espressione di tentativi facinorosi. Ma il tema resta che occorre trovare una soluzione politica prima che i risparmi finiscano, altrimenti i facinorosi troveranno seguito.